ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 103 del 19/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: VIANELLO GIOVANNI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DEL MONACO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2018
FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2018
GRIPPA CARMELA MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2018
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2018
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 19/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/12/2018
Stato iter:
26/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/02/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 26/02/2019
Resoconto VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/12/2018

DISCUSSIONE IL 26/02/2019

SVOLTO IL 26/02/2019

CONCLUSO IL 26/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01147
presentato da
VIANELLO Giovanni
testo di
Mercoledì 19 dicembre 2018, seduta n. 103

   VIANELLO, DEL MONACO, ILARIA FONTANA, GRIPPA, PARENTELA e PAOLO NICOLÒ ROMANO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . – Per sapere – premesso che:

   con riguardo alla discarica Burgesi a Ugento in provincia di Lecce, nel corso degli anni, è emerso un grave allarme ambientale e sanitario: in questo senso, si ricorda la notizia della scoperta di 600 fusti di rifiuti smaltiti nei pressi della discarica, che dovrebbero trovarsi al di sotto della discarica di rifiuti solidi urbani;

   nel 2017 l'Arpa di Taranto aveva riscontrato livelli di Pcb oltre la soglia e nel marzo 2018 le analisi in uno dei pozzi spia hanno evidenziato una concentrazione di manganese di 80 microgrammi per litro a fronte della soglia di contaminazione di 50 microgrammi fissata dalla legge. A seguito di questi risultati Arpa Puglia, dall'aprile 2018, sollecita affinché sia verificata l'integrità dei sistemi di protezione della discarica. L'allarme sorge dalla circostanza dal fatto che il pozzo è lo stesso in cui il Cnr agli inizi del 2016, su richiesta della procura di Lecce, trovò tracce di policlorobifenili. Da allora la regione Puglia ha approvato una delibera con cui dava mandato per effettuare i sopralluoghi per individuare i fusti di Pcb presenti nella discarica ma che non consta all'interrogante siano mai avvenuti;

   il decreto-legge n. 243 del 2016, convertito dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, all'articolo 3-ter, ha previsto che «al fine di scongiurare l'emergere di criticità ambientali dovute alla presenza dell'impianto di discarica in località Burgesi, nel comune di Ugento, la Regione Puglia, avvalendosi dell'ARPA Puglia e dell'azienda sanitaria locale competente, predispone un piano straordinario di indagine e di approfondimento volto alla verifica dello stato delle matrici ambientali nell'area interessata». Con successive delibere la giunta regionale ha approvato e apportato modifiche al «Piano Operativo di monitoraggio straordinario della falda idrica salentina, della rete di distribuzione potabile e dell'invaso del Locone», prevedendo, tra altri interventi, il monitoraggio della falda idrica e dell'acqua potabile in distribuzione nella rete AQP e un'attività di indagine sulla discarica per la verifica dell'eventuale presenza di fusti ivi abbancati e dell'integrità della barriera di confinamento;

   la medesima normativa, all'articolo 3, istituisce un fondo da 1 milione di euro per l'anno 2017 per finanziare un piano straordinario di indagine. A detti fini il decreto direttoriale n. 492 del 21 novembre 2017;

   del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha autorizzato l'impegno della somma, rappresentando che il trasferimento delle risorse sarà valutato solo successivamente alla definizione del contenzioso avviato dal comune di Ugento nei confronti della regione per l'annullamento delle delibere di giunta regionale 567 del 2017 e 1320 del 2017;

   a tutt'oggi, però, il monitoraggio del percolato dei vari lotti della discarica rivela che tutti i campioni di percolato sono risultati positivi al Pcb, rendendo pertanto necessaria l'adozione di provvedimenti di bonifica del sito alla luce del relativo rischio ambientale e la ricerca di eventuali contaminazioni della risorsa idrica potabile –:

   se al Ministro interrogato risulti che la regione Puglia si stia attivando per fruire delle risorse di cui al fondo istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a norma del citato articolo 3-ter del decreto-legge n. 243 del 2016, convertito dalla legge n. 18 del 2017, e se essa abbia provveduto a soddisfare le condizioni previste per il trasferimento delle risorse che è subordinato alla definizione del contenzioso avviato dal comune di Ugento nei confronti della regione medesima per l'annullamento delle delibere di giunta regionale 567 del 2017 e 1320 del 2017;

   quali iniziative risulti al Governo siano state compiute per la realizzazione del piano di cui in premessa per la cui realizzazione è stato istituito/il suddetto fondo, tenendo conto che dall'esito delle verifiche sul territorio in cui insiste la discarica in località Burgesi dipende la tutela della salute pubblica di centinaia di migliaia di cittadini.
(5-01147)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 26 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01147

  Con riferimento alle questioni poste, com’è noto anche agli interroganti, l'articolo 3-ter del decreto-legge n. 243 del 29 dicembre 2016 – convertito con modifiche dalla legge n. 18 del 27 febbraio 2017 – ha previsto che la regione Puglia predisponesse un piano di indagine ed approfondimento per la verifica dello stato delle matrici ambientali dell'area in questione e che, allo scopo di finanziare la realizzazione del piano, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente è stato istituito un fondo con uno stanziamento di un milione di euro per l'anno 2017.
  Inoltre, come, già detto dagli interroganti, il comune di Ugento ha impugnato le delibere di Giunta n. 567/2017 e n. 1320/2017, lamentando la distrazione dello stanziamento finanziario volto alla verifica delle matrici ambientali dell'area ugentina a ridosso della discarica «Burgesi». A tal proposito, si rappresenta che, secondo la relazione istruttoria redatta per il Consiglio di Stato, il ricorso appare parzialmente fondato, nei limiti in cui le delibere impugnate costituiscono la base giuridica cui collegare futuri, interventi in aree estranee a quelle individuate dal citato decreto-legge n. 243 del 2016.
  Nelle more del procedimento, la regione Puglia ha emanato la delibera di Giunta n. 432 del 20 marzo 2018, relativa al «Piano straordinario per la verifica ambientale nella località Burgesi, comune di Ugento. Presa d'atto del dettaglio delle attività previste dalla DGR 1320/2017» e la delibera di Giunta Regionale n. 912 del 29 maggio 2018, avente ad oggetto: «Piano straordinario per la verifica ambientale nella località Burgesi del comune di Ugento. Seguito della deliberazione di Giunta Regionale n. 432 del 20 marzo 2018». Inoltre, con verbale d'intesa del 28 giugno 2018, sottoscritto dalla regione Puglia e dal comune di Ugento, sono stati esplicitati ulteriori impegni da parte dell'Amministrazione regionale con riferimento alle attività d'indagine e di eventuale bonifica da effettuarsi nell'area della discarica Burgesi.
  Conseguentemente, il comune ha rinunciato al ricorso straordinario, ritenendo il contenuto dei suddetti, provvedimenti regionali e del verbale d'intesa pienamente satisfattivi degli interessi della popolazione.
  Stante la rinuncia, del comune, su richiesta del Ministero dell'ambiente, il Consiglio di Stato, nell'Adunanza del 17 ottobre 2018, ha dichiarato improcedibile il ricorso straordinario predetto. Alla luce di tale pronuncia, il Ministero ha predisposto il decreto del Presidente della Repubblica di decisione del ricorso straordinario, trasmesso con nota del 5 dicembre 2018 al Quirinale per la firma del Presidente della Repubblica.
  Il decreto decisorio del Capo dello Stato, che dichiara l'improcedibilità del ricorso, è stato restituito da alcuni giorni e il Ministero ha immediatamente avviato il procedimento per il trasferimento alla regione delle risorse per il finanziamento del piano, già impegnate ma non ancora liquidate a causa della pendenza del contenzioso. A tal proposito, si evidenzia, infatti, per completezza di informazione, che il procedimento avviato con la proposizione del ricorso straordinario può ritenersi formalmente concluso soltanto con l'emanazione del decreto del Presidente della Repubblica ritualmente firmato dal Ministro competente e dal Presidente della Repubblica.
  In ogni caso, nelle more della definizione del contenzioso, la regione Puglia, in attuazione della citata delibera n. 912 del 2018, ha dato avvio ad indagini indirette finalizzate alla caratterizzazione geofisica del corpo rifiuti, avvalendosi anche dell'indagine dell'ARPA di tipo elettrico ed elettromagnetico ad elevata risoluzione, nonché procedendo all'individuazione dell'eventuale presenza di contaminazione organica e stima della relativa estensione, ed alla verifica dell'integrità della geomembrana posta sul fondo della discarica.
  Inoltre, nell'ambito delle attività di controllo e di monitoraggio delle matrici ambientati, ARPA Puglia continua a svolgere, con le tempistiche definite nel provvedimento autorizzativo della discarica, attualmente in post gestione, le analisi sui pozzi spia e sul percolato.
  In conclusione, alla stregua di quanto riferito, emerge che il Ministero dell'ambiente, subito dopo la definizione del contenzioso, ha tempestivamente assunto i provvedimenti necessari ad assicurare che la regione Puglia acquisisca la disponibilità delle somme stanziate per la realizzazione del piano di indagine nelle aree interessate.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

protezione del consumatore