ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00545

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 50 del 26/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: SILVESTRONI MARCO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 26/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/09/2018
Stato iter:
27/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/09/2018
Resoconto SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 27/09/2018
Resoconto GALLI DARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 27/09/2018
Resoconto SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/09/2018

SVOLTO IL 27/09/2018

CONCLUSO IL 27/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00545
presentato da
SILVESTRONI Marco
testo di
Mercoledì 26 settembre 2018, seduta n. 50

   SILVESTRONI e ZUCCONI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'Unione europea ha definito piccole e medie imprese (pmi) imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro, oppure il cui bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Queste aziende che sono il vero motore dell'economia continentale si stima che diano lavoro a 75 milioni di persone e rappresentano il 99 per cento tutte le imprese;

   una piccola azienda italiana nel 2018 anche dopo il «decreto dignità» può essere soggetta a ben 111 controlli da parte di 15 diversi istituti, agenzie o enti pubblici. In linea puramente teorica, praticamente uno ogni 3 giorni, ed è stato calcolato che per assolvere i 15 diversi pagamenti richiesti dal fisco italiano, le nostre piccole e medie imprese perdono complessivamente 285 ore l'anno, con un prelievo fiscale che mediamente supera il 68 per cento degli utili realizzati dall'azienda. Un risultato che non ha eguali tra i principali Paesi dell'Unione europea;

   nonostante le promesse del Governo, la pressione del fisco non si è abbassata ancora, tant'è che i tempi e i costi della burocrazia sono diventati una patologia che caratterizza negativamente il sistema produttivo italiano con adempimenti burocratici per le imprese che pesano sulle aziende Italiane per circa 23 miliardi di euro l'anno pari ad un punto e mezzo di prodotto interno lordo –:

   quali urgenti iniziative intenda assumere il Ministro interrogato per realizzare una necessaria quanto urgente sburocratizzazione per le piccole e medie imprese e, in particolare, se ritenga, anche per il tramite di iniziative normative, di ridurre il carico delle norme e dei consequenziali adempimenti a cui sono sottoposte le piccole e medie imprese.
(5-00545)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00545

  Rispondo ai quesiti posti dagli Onorevoli Interroganti nell'atto in discussione, rappresentando quel che segue.
  Nel passato molti Governi si sono dedicati alla semplificazione amministrativa e normativa, producendo indagini conoscitive o documenti che raramente si sono tradotti in misure per le imprese. Visti gli scarsi risultati e l'esigenza sempre più stringente di rendere più agile il contesto produttivo, abbiamo scelto di percorrere una strada diversa.
  In particolare, il Ministero dello sviluppo economico è partito dall'ascolto puntuale delle diverse associazioni datoriali e dei principali consigli nazionali dei professionisti, per cercare di raccogliere e di soddisfare quante più richieste possibili, al fine di rendere più facile l'esercizio dell'attività di impresa in Italia.
  Le misure di decertificazione pertanto sono volte ad alleggerire gli adempimenti e i costi, eliminare taluni obblighi obsoleti, abrogare i registri superati e razionalizzare le norme che nel corso degli anni hanno bloccato molti settori e attività imprenditoriali.
  Nel corso del tempo il sistema di regole è divenuto sempre più complesso e integrato a livello territoriale, nazionale e internazionale: la stratificazione delle norme spesso ha generato confusione e inefficienze di difficile gestione che hanno provocato barriere e storture a carico di chi lavora.
  Recentemente, nella Relazione del Garante per le PMI sono state avanzate alcune proposte di semplificazione principalmente legate agli strumenti di agevolazione per le imprese, che potrebbero essere esempi di attenzione alla crescita delle PMI, tuttora al vaglio del Ministero per le opportune valutazioni tecniche.
  Ciò dimostra l'impegno di questo Governo di voltare pagina con il passato partendo dal pacchetto «de-certificazione», ossia con la previsione di una serie di misure volte a semplificare gli oneri amministrativi a carico delle imprese, per promuovere lo sviluppo economico e dalla semplificazione che riguarderà il codice degli appalti e le 140 leggi sul lavoro che riuniremo in un testo unico.
  Tra queste misure, il Ministro dello sviluppo economico ha preannunciato una di quelle concernenti il settore agroalimentare, che, come noto, costituisce uno dei settori più importanti dell'economia nazionale. Tale misura concerne il burro ed è volta ad eliminare i registri di carico e scarico del prodotto, ormai non più rispondenti alle mutate esigenze aziendali (considerato anche il fatto che in nessun altro Paese dell'Unione europea esiste un onere di questo tipo a carico degli operatori del settore).
  Entrando nello specifico del quesito posto, evidenzio che la crisi ha penalizzato le piccole e medie imprese le quali, più di altre, hanno risentito del difficile accesso al credito e delle relative difficoltà nel completare i percorsi di rinnovamento necessari a restare sul mercato Diventa quindi indispensabile avviare interventi fiscali, urbanistici e di sburocratizzazione in grado di rispondere al bisogno della piccola e media impresa.
  Per concludere, occorre semplificare i processi, renderli più smart, trovare la giusta strada nella digitalizzazione, che potrà darci una grande mano. L'innovazione dovrà essere il nostro faro, accompagnandoci in questo percorso di cambiamento e ammodernamento del tessuto economico del nostro Paese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

piccole e medie imprese

piccole e medie industrie

ente pubblico