ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00336

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 39 del 06/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/08/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/08/2018
Stato iter:
05/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/12/2018
Resoconto VALENTE SIMONE SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 05/12/2018
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/08/2018

DISCUSSIONE IL 05/12/2018

SVOLTO IL 05/12/2018

CONCLUSO IL 05/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00336
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Lunedì 6 agosto 2018, seduta n. 39

   BRAGA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 22 del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, «Misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio», reca all'articolo 22 disposizioni inerenti alla «Dotazione finanziaria per la realizzazione degli interventi attuativi della sentenza di condanna della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 relativa alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077. Disposizioni per gli interventi dei commissari straordinari ai sensi della direttiva 91/271/CEE in materia di trattamento delle acque reflue urbane»;

   i commi 7-ter e 7-quater del succitato articolo 22 riportano le seguenti disposizioni: il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al fine di garantire la massima conoscenza degli atti conseguenti alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077 ovvero alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 in merito alla causa C-196/13, istituisce nel proprio sito internet istituzionale un'apposita sezione con il titolo: «Discariche abusive», dove sono riportate le seguenti informazioni:

    a) l'elenco delle discariche abusive oggetto della condanna ovvero l'elenco aggiornato semestralmente dalla Commissione europea e inviato al Governo italiano;

    b) l'ammontare della multa forfetaria e delle multe semestrali comunicate dalla Commissione europea al Governo italiano;

    c) l'attuazione del procedimento di rivalsa, di cui al comma 9-bis dell'articolo 43 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, a carico delle amministrazioni responsabili delle violazioni che hanno determinato le sentenze di condanna;

    d) lo stato delle bonifiche aggiornato ad ogni semestre successivo alla sentenza;

    e) le risorse finanziarie impegnate per ogni discarica abusiva oggetto della sentenza, in quanto utilizzate dal commissario straordinario di cui al presente articolo;

   il comma 7-quater, inoltre, prescrive che le informazioni di cui al comma 7-ter siano aggiornate almeno ogni sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e sono riportate nei siti internet istituzionali degli enti territoriali nei cui territori sono ubicate le discariche abusive oggetto della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea;

   l'ultimo aggiornamento riportato nell'apposita sezione «Discariche abusive» nel sito internet istituzionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare reca la data del 5 dicembre 2017, non rispettando pertanto la disposizione prevista dal succitato comma 7-quater che impone ad un aggiornamento «almeno ogni sei mesi»;

   in particolare nell'allegato «Sanzioni notificate dalla C.E. e saldate dal MEF» risultano mancanti le penalità del VI semestre (periodo dal 2 giugno 2017 al 2 dicembre 2017) e del VII semestre (periodo dal 2 dicembre 2017 al 2 giugno 2018) –:

   per quali ragioni il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non abbia provveduto all'aggiornamento delle informazioni contenute nella sezione «Discariche abusive» del sito internet istituzionale, in particolare per quanto riguarda le penalità del VI semestre e del VII semestre successivi alla pronuncia della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 in merito alla causa C-196/13;

   come il Ministro intenda garantire la massima conoscenza degli atti conseguenti alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077 ovvero alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2 dicembre 2014 in merito alla causa C-196/13.
(5-00336)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 dicembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00336

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta che il sito istituzionale del Ministero dell'ambiente, nella sezione relativa alla procedura «Discariche abusive», è stato aggiornato lo scorso 3 settembre con le informazioni inerenti la VI penalità riferita al periodo 2 giugno 2017-2 dicembre 2017. L'aggiornamento del sito non era andato a buon fine a causa di un problema tecnico-informatico che è stato superato.
  Sul tema in argomento, si evidenzia che, all'indomani della seconda sentenza di condanna del 2 dicembre 2014, il Ministero dell'ambiente ha avviato un'intensa attività di confronto e supporto tecnico con i Comuni e le Regioni interessate dalla procedura di infrazione, al fine di agevolare la conclusione dei procedimenti di bonifica che la sentenza stessa ha richiesto al fine di escludere i siti delle discariche messe in sicurezza dal pagamento della penalità semestrale.
  Le predette attività sono svolte dal Ministero di concerto con la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Dipartimento delle politiche europee, ai quali, da marzo 2017, è stato affiancato, per velocizzare le attività di bonifica/messa in sicurezza dei siti, il Commissario Straordinario Generale Vadalà.
  La sentenza di condanna in questione si riferisce a violazioni di direttive comunitarie in 200 discariche ubicate in 18 Regioni italiane.
  Il dispositivo della sentenza ha previsto il pagamento di una sanzione forfettaria una tantum di euro 40.000.000,00 ed una sanzione semestrale, da corrispondersi per ciascun sito, sino alla completa regolarizzazione.
  La sanzione semestrale è fissata nella somma di euro 200.000,00 a semestre per ciascun sito contenente rifiuti non pericolosi e di euro 400.000,00 a semestre se il sito contiene rifiuti pericolosi.
  Per dare esecuzione alla sentenza ed al calcolo della penalità semestrale, la Commissione Europea ha definito due scadenze per l'invio della documentazione idonea alla richiesta di stralcio: il 2 giugno e il 2 dicembre di ogni anno.
  Lo scorso 19 ottobre 2018, i servizi tecnici della Commissione europea hanno notificato alla Rappresentanza permanente italiana a Bruxelles la decisione con la quale è stata accolta la richiesta di stralcio di ulteriori 13 siti dalla procedura di infrazione.
  Tenuto conto che la comunicazione dell'accoglimento è pervenuta al Dipartimento per le Politiche europee lo scorso 24 ottobre, sono attualmente in corso di aggiornamento sul sito del Ministero dell'ambiente le relative informazioni.
  Fermo restando quanto fin qui esposto, si rappresenta altresì che, alla data del 26 ottobre 2018, il numero delle discariche stralciate dalla procedura di infrazione in quanto messe in sicurezza/bonificate e restituite alla collettività sono 145 (diminuzione in percentuale pari al 72,5 per cento) mentre quelle ancora soggette al pagamento della sanzione semestrale sono 55.
  Conseguentemente, si è ridotta anche la sanzione semestrale fissando, per la VII penalità semestrale, l'importo di euro 11.600.000,00 rispetto ai 42.800.000,00 iniziali.
  Per completezza di informazione, si comunica, infine, che sono in corso le attività istruttorie tecnico-amministrative relative alla richiesta di stralcio per ulteriori 10 siti, in vista della scadenza del prossimo 2 dicembre 2018.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sentenza della Corte CE