ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01825

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 97 del 08/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: MUGNAI STEFANO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 08/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARRARA MAURIZIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 08/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/12/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01825
presentato da
MUGNAI Stefano
testo di
Sabato 8 dicembre 2018, seduta n. 97

   MUGNAI e CARRARA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   le prime attività di denuncia del fenomeno dell'esternalizzazione selvaggia messo in essere da un determinato sistema cooperativistico risalgono rispettivamente al 16 marzo 2017 e all'11 ottobre 2017. Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, ai Ministeri del lavoro e delle politiche sociali, dell'interno, della giustizia, al capo dell'ispettorato nazionale del lavoro e alle parti sociali (Cgil, Cisl e Uil), l'Ancl (Associazione nazionale consulenti del lavoro) ha segnalato il dilagante fenomeno dello sfruttamento delle prestazioni lavorative attraverso il sistema cooperativistico in atto su tutto il territorio nazionale, che sta creando storture nel mercato del lavoro, oltre a favorire una illiceità diffusa;

   negli ultimi mesi, su tutto il territorio nazionale, si è innestato e notevolmente diffuso un sistema di dumping sociale determinato da alcune cooperative che ormai sono titolari di almeno 10 sedi in tutta Italia;

   il dumping sociale minaccia la concorrenza e i lavoratori e purtroppo copre un'ampia gamma di pratiche intenzionalmente abusive che permettono lo sviluppo di una concorrenza sleale riducendo illegalmente i costi operativi e legati alla manodopera e danno luogo a violazioni dei diritti dei lavoratori e allo sfruttamento di questi ultimi. Il 14 settembre 2016 il Parlamento europeo in seduta plenaria ha adottato, la risoluzione sul tema «Dumping sociale nell'Unione europea». Essa fu il riconoscimento di un fenomeno, profondamente radicato nel territorio, di un problema (riconosciuto dagli Eurodeputati di tutta Europa) che ha impoverito i lavoratori europei, tagliando loro le speranze, e che ha messo le basi per la concorrenza sleale in tutti i settori, con l'obiettivo e la dichiarata finalità di ridurre il costo del lavoro (si pubblicizza una riduzione che si aggira intorno al 40 per cento) e con la «copertura» di un'autorizzazione ministeriale per la somministrazione; queste cooperative hanno sviluppato un efficace sistema di pubblicità rivolto in primo luogo alle imprese, cogliendo l'attenzione delle stesse con degli spot pubblicitari che, oltre ad essere lesivi della categoria professionale del consulente del lavoro, sono, ad avviso degli interroganti, messaggi incentivanti ad aggirare in modo fraudolento gli obblighi di legge;

   le cooperative propongono alle aziende di far licenziare tutti i lavoratori, di procedere loro stesse, in prima persona, a riassumerli e a gestire le prestazioni lavorative attraverso una prestazione di servizi al precedente datore di lavoro incardinata su una sorta di «terziarizzazione» e gestione delle attività aziendali;

   il presunto risparmio del costo del lavoro si ottiene mortificando i diritti dei lavoratori, in quanto gli stessi possono continuare a prestare attività lavorativa solo se diventano soci della cooperativa e, di conseguenza, accettano una riduzione dei compensi operata direttamente sul netto con incomprensibili trattenute che determinano una minore erogazione della retribuzione e un nocumento anche sotto il profilo contributivo;

   risulta frequentemente, in questi casi, una sistematica retribuzione dei lavoratori in modo «palesemente» difforme dai contratti collettivi nazionali di lavoro o comunque sproporzionata rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato;

   risulta frequentemente in questi casi una sistematica violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria e alle ferie –:

   se i soggetti istituzionali deputati al controllo, ossia Ispettorato nazionale del lavoro, Inps, Inail, Anpal, si stiano attivando o si siano già attivati per promuovere adeguate iniziative tese a far cessare gli abusi;

   quali iniziative urgenti intendano adottare affinché venga posto rimedio a questa situazione, che rischia di danneggiare ulteriormente le aziende e i lavoratori, i quali non potranno reggere una concorrenza basata sul dumping contrattuale, che mortifica ancora oggi la dignità dei cittadini-lavoratori.
(4-01825)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

restrizione alla concorrenza

diritto del lavoro