ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01822

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 97 del 08/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: VINCI GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/12/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/12/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01822
presentato da
VINCI Gianluca
testo di
Sabato 8 dicembre 2018, seduta n. 97

   VINCI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   già con un precedente atto di sindacato ispettivo n. 4-01750, l'interrogante lamentava la problematica relativa ai punti nascita per il comune di Borgo Val di Taro (Parma);

   in particolare, l'accordo del 16 dicembre 2010 sulle «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo» ha impegnato le regioni italiane ad attuare 10 linee di azione per la ridefinizione del percorso nascita;

   con esso viene stabilito in 1.000 parti anno il volume minimo per configurare le condizioni organizzative, di competenza e di expertice, necessarie per la sicurezza del percorso nascita;

   l'accordo ha pertanto previsto la chiusura dei punti nascita con un volume di attività inferiore a 500 parti/anno, in quanto non in grado di garantire sicurezza per la madre e il neonato, nonché l'adozione di stringenti criteri per la riorganizzazione della rete assistenziale, fissando il numero di almeno 1.000 parti/anno quale parametro cui tendere;

   il Ministero ha al riguardo specificato che il criterio di chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti non va considerato con accezione punitiva nei confronti della popolazione, poiché non scaturisce da mere finalità economiche di contenimento della spesa, bensì dalla necessità di fornire alla donna e al neonato un'assistenza di livello elevato, e che tale garanzia può essere assicurata innanzitutto da adeguati standard operativi, tecnologici e di sicurezza, ma soprattutto dalla presenza, con livelli di operatività h24 intesa come guardia attiva, di personale qualificato che, potendo seguire una casistica numerosa, è in grado di effettuare un corretto inquadramento delle pazienti e una corretta gestione della gravidanza, mantenendo e accrescendo nel tempo la propria competenza;

   l'accordo ha comunque previsto la possibilità in deroga di mantenere attivi i punti nascita con volume minimo di 500 parti/anno, esclusivamente in caso di reali situazioni orogeografiche critiche, ovvero in presenza di aree geografiche notevolmente disagiate, esclusivamente a condizione che in tali strutture siano garantiti tutti gli standard organizzativi, tecnologici e di sicurezza previsti per le unità operative ostetriche e neonatologico/pediatriche di 1° livello;

   nell'ottobre 2017 il Ministero della salute ha comunicato alla regione Emilia-Romagna il parere negativo espresso dal Comitato percorso nascita nazionale, incaricato con decreto ministeriale 11 novembre 2015 di esprimere un parere rispetto alla deroga richiesta per mantenere attivo, tra gli altri, il punto nascita, operante sull'Appennino emiliano, di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), avente un volume inferiore ai 500 parti annui;

   nel caso del punto nascita di Castelnovo ne’ Monti, la decisione di chiusura del centro di fatto, contrariamente alla suddetta specificazione, si legge come un atto afflittivo per la popolazione del particolare comune montano che in questo modo si vede eliminata anche la sicurezza psicologica di poter intraprendere un percorso procreativo sapendo di avere al proprio fianco un servizio sanitario presente e sempre disponibile. Va da sé che tale decisione scoraggia le nascite di nuovi figli e destina allo spopolamento il fragile territorio montano del comune di Castelnovo ne’ Monti;

   da informazioni assunte dall'interrogante, parrebbe che la regione Emilia-Romagna, almeno per quanto riguarda Castelnovo ne’ Monti, non abbia rappresentato nella richiesta di deroga la significativa distanza da percorrere per raggiungere i punti nascita alternativi alla struttura da chiudere, né abbia accennato alla pericolosità di eventuali parti in itinere per le partorienti –:

   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intraprendere iniziative urgenti volte a consentire la riapertura del centro nascite di Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia).
(4-01822)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prima infanzia

sindacato giurisdizionale