ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00090

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 97 del 08/12/2018
Abbinamenti
Atto 1/00249 abbinato in data 11/11/2019
Atto 1/00282 abbinato in data 11/11/2019
Atto 1/00285 abbinato in data 12/11/2019
Firmatari
Primo firmatario: BELLUCCI MARIA TERESA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 08/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
LOLLOBRIGIDA FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
ACQUAROLI FRANCESCO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
BUCALO CARMELA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
BUTTI ALESSIO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
DE CARLO LUCA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
FOTI TOMMASO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
FRASSINETTI PAOLA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
MOLLICONE FEDERICO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
OSNATO MARCO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
ROTELLI MAURO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
SILVESTRONI MARCO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
TRANCASSINI PAOLO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
ZUCCONI RICCARDO FRATELLI D'ITALIA 08/12/2018
CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA 14/12/2018
BALDINI MARIA TERESA FRATELLI D'ITALIA 12/11/2019
MANTOVANI LUCREZIA MARIA BENEDETTA FRATELLI D'ITALIA 12/11/2019


Stato iter:
12/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2019
Resoconto LUCASELLI YLENJA FRATELLI D'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 11/11/2019
Resoconto ASCARI STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PRESTIPINO PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 12/11/2019
Resoconto MALPEZZI SIMONA FLAVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 12/11/2019
Resoconto ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI
Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA
Resoconto VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA
Resoconto ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PRESTIGIACOMO STEFANIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto TATEO ANNA RITA LEGA - SALVINI PREMIER
Resoconto SCUTELLA' ELISA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 18/12/2018

ATTO MODIFICATO IL 11/11/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2019

DISCUSSIONE IL 11/11/2019

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/11/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/11/2019

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 12/11/2019

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 12/11/2019

ACCOLTO IL 12/11/2019

PARERE GOVERNO IL 12/11/2019

VOTATO PER PARTI IL 12/11/2019

DISCUSSIONE IL 12/11/2019

APPROVATO IL 12/11/2019

CONCLUSO IL 12/11/2019

Atto Camera

Mozione 1-00090
presentato da
BELLUCCI Maria Teresa
testo presentato
Sabato 8 dicembre 2018
modificato
Mercoledì 13 novembre 2019, seduta n. 257

   La Camera,
   premesso che:
    il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite (con la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999), e l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha invitato i Governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza di genere;
    la «Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne» (Cedaw), adottata nel 1979 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, rappresenta il principale testo internazionale sui diritti delle donne ed impegna gli Stati a sancire la parità di genere nelle loro legislazioni nazionali ed a garantire alle donne efficace protezione contro le discriminazioni e, altresì, ad adottare misure per eliminare tutte le forme di discriminazione;
    la quarta conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne (Pechino, 1995) segna un passaggio storico e culturale fondamentale, con la proclamazione che i diritti delle donne sono diritti umani e che la violenza di genere costituisce una violazione dei diritti fondamentali delle donne;
    numerose convenzioni dell'Onu e carte regionali prescrivono responsabilità istituzionali ed impegni precisi per gli Stati sottoscrittori, anche nell'adozione di misure atte a cambiare la cultura degli stereotipi e dei pregiudizi, cultura che è alla base delle violenze sulle donne, nonché l'adozione di strumenti di protezione delle vittime;
    la Convenzione di Istanbul, approvata dal Comitato dei ministri dei Paesi aderenti al Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011, impegna gli Stati firmatari, con norme giuridicamente vincolanti ed armonizzate al livello europeo, a prevenire ed a contrastare le violenze contro le donne ed a proteggere e sostenere le vittime contro qualsiasi forma di violenza e, in particolare, a prevenire la violenza domestica, a proteggere le vittime, a perseguire i trasgressori, riaffermando la violenza contro le donne come una violazione dei diritti umani e come forma di discriminazione;
    i più recenti dati dell'Istat («Informazioni statistiche per l'Agenda 2030 in Italia») evidenziano che la violenza sulle donne è un fenomeno sommerso e strutturale e che sono in aumento i casi di violenze; l'Eures stima un aumento degli omicidi di donne, uno ogni due giorni e mezzo, e che i femminicidi (ovvero gli omicidi di donne in ragione del loro genere) rappresentano frequentemente l'atto ultimo ed estremo di una catena persecutoria di violenze e di sopraffazioni di natura psicologica, fisica, sessuale, economica, lavorativa e sociale;
    i dati forniti annualmente dall'Organizzazione mondiale della sanità confermano che la violenza di genere costituisce una questione strutturale, un fenomeno di dimensioni globali, un flagello che rappresenta la prima causa di morte delle donne. Una «malattia sociale», trasversale a tutte le latitudini geografiche, alle appartenenze etniche, ai ceti sociali, alle religioni ed alle età;
    l'Italia ha un corpo giuridico articolato e consolidato per combattere il fenomeno delle violenze di genere: la legge n. 66 del 1996, recante «Norme contro la violenza sessuale», sancisce che gli atti di violenza sessuale non sono più «reati contro la moralità pubblica ed il buoncostume», ma «reati contro la persona»; la legge n. 38 del 2009, di conversione del decreto-legge n. 11 del 2009, recante «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori», introduce una nuova fattispecie di reato (articolo 612-bis del codice penale), punisce le minacce insistenti, le molestie assillanti e le violenze che, per la loro sequenza continuativa e modalità aggressiva, incidono sulla tranquillità e sull'incolumità personali e violano la sfera privata; la legge n. 119 del 2013, di conversione del decreto-legge n. 93 del 2013, reca norme per la prevenzione ed il contrasto della violenza domestica e di genere;
    la legge n. 119 del 2013, in attuazione dell'articolo 5 della Convenzione di Istanbul, prevede l'adozione di un piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere e relativi stanziamenti. Il piano prevede una pluralità di azioni: campagne di pubblica informazione e sensibilizzazione; promozione in ambito scolastico delle corrette relazioni tra i sessi, nonché di tematiche antiviolenza e antidiscriminazione; potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza e protezione delle vittime di violenza di genere e di stalking; formazione specializzata degli operatori; collaborazione tra istituzioni; raccolta ed elaborazione dei dati; previsione di specifiche azioni positive;
    il piano straordinario prevede, altresì, il coinvolgimento delle associazioni impegnate nella lotta contro la violenza e dei centri antiviolenza presenti sul territorio;
    da ultimo, la legge 19 luglio 2019, n. 69, recante «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere», ha modificato la disciplina penale, sia sostanziale che processuale, della violenza domestica e di genere, corredandola di inasprimenti di sanzione;
    a tre mesi dall'entrata in vigore del cosiddetto codice rosso, però, il bilancio della dottrina e, in particolare, degli avvocati matrimonialisti, non è positivo e la media delle donne vittime di violenza domestica rimane ancora troppo alta: una ogni due giorni;
    alla base di questo amaro giudizio ci sono diverse considerazioni: non si riesce a capire che le leggi devono essere accompagnate da grandi investimenti economici, che consentano di sanare, ad esempio, la carenza di personale, piaga irrisolta dell'Italia, perché se, da un lato, si accelerano le procedure e si inaspriscono le pene, dall'altro è indispensabile rafforzare gli organici;
    il codice rosso non potrà mai portare davvero risultati se i centri anti-violenza chiudono e se la pianta organica dei magistrati vede una carenza di almeno duemila unità. Il magistrato, di fatto, non ha la possibilità di sentire la vittima di violenza domestica entro tre giorni dalla denuncia, come disposto per legge, circostanza su cui, comunque, Fratelli d'Italia aveva chiesto l'introduzione della scelta da parte della vittima nell'applicazione del termine cogente al fine del rispetto dei temi emotivi della donna, se il carico di lavoro è eccessivo per il numero di magistrati in servizio,

impegna il Governo:

1) a dare attuazione alle azioni concrete e agli impegni finanziari previsti nel piano operativo coerentemente con le risorse finanziarie che le amministrazioni centrali e territoriali hanno dichiarato di mettere a disposizione;

2) a continuare ad intraprendere tutte le opportune iniziative di competenza al fine di garantire la protezione delle donne e dei loro figli;

3) a continuare a promuovere un'offerta formativa che assicuri l'educazione al rispetto, all'inclusione e alla parità anche attraverso una didattica curricolare orientata al superamento di tutte le forme di discriminazione dei ruoli e degli stereotipi di genere e sostenuta da una coerente formazione del personale scolastico;

4) a continuare ad adottare strategie efficaci per prevenire tutte le forme di violenza contro le donne: fisica, psicologica, sessuale, lavorativa ed economica;

5) a continuare ad assumere opportune iniziative volte a potenziare i percorsi di assistenza e di supporto psicologico per le donne che hanno subito una violenza e per i parenti delle vittime di femminicidio, anche attraverso lo sviluppo di una capillare rete di servizi socio-sanitari e assistenziali dotati di specifiche professionalità come psicologi e psicoterapeuti;

6) a sostenere la donna al fine di garantirle la libera scelta e di rispettarne i tempi di elaborazione emotiva e psicologica, rispetto all'obbligo del magistrato di sentirla entro tre giorni dalla denuncia, assicurando altresì un adeguato contesto nell'audizione e il supporto di figure professionali in grado di sostenerla emotivamente;

7) ad adottare iniziative per prevedere percorsi di specializzazione per avvocati, magistrati e forze dell'ordine, perché la velocità delle decisioni può fare la differenza tra la vita e la morte;

8) a favorire specifiche iniziative per incentivare l'inserimento delle vittime di violenza nel mondo del lavoro;

9) ad adottare iniziative per garantire che le risorse ripartite nella Conferenza Stato-regioni (a cominciare da quelle stabilite nella Conferenza del maggio 2018) siano erogate con regolarità e puntualità, assicurando il funzionamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio presenti sul territorio ed eliminando le disparità regionali nell'offerta dei servizi alle vittime di violenza;

10) ad adottare iniziative per verificare i costi economici e sociosanitari della violenza, nonché procedere alla raccolta dei dati relativi agli omicidi di donne con motivazione di genere;

11) ad informare il Parlamento sulle attività della cabina di regia prevista per dare impulso alle politiche di prevenzione e contrasto della violenza, nonché sul neonato Comitato tecnico antiviolenza costituito con decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e alle politiche giovanili;

12) ad adottare ogni iniziativa di competenza per favorire l'attuazione della legge n. 4 del 2018, che tutela gli orfani di crimini domestici, al fine di renderla pienamente operativa;

13) a implementare le risorse destinate al fondo per le politiche relative alle pari opportunità e, più in generale, a tutte le politiche per la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di violenza contro le donne e per la promozione di un'effettiva parità di genere.
(1-00090)
(Nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta)  «Bellucci, Meloni, Rampelli, Lollobrigida, Acquaroli, Bucalo, Butti, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Ferro, Foti, Frassinetti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi, Ciaburro, Baldini, Mantovani».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

diritti della donna

delitto contro la persona