XVIII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 13 ottobre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

Missioni e sostituzioni:
Casa Vittoria , Presidente ... 3 

Proposta di legge (Discussione e approvazione) : Sen. Nencini ed altri: Istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo (C. 3091, approvata dalla 7° Commissione permanente del Senato)
Casa Vittoria , Presidente ... 3 
Mollicone Federico (FDI)  ... 4 
Casa Vittoria , Presidente ... 5 
Vietina Simona (CI)  ... 5 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Sgarbi Vittorio (Misto-NcI-USEI-R-AC)  ... 6 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Patelli Cristina (LEGA)  ... 6 
Casa Vittoria , Presidente ... 6 
Nitti Michele (PD)  ... 6 
Casa Vittoria , Presidente ... 7 
Carelli Emilio (CI)  ... 7 
Casa Vittoria , Presidente ... 7 
Acunzo Nicola (Misto-CD)  ... 7 
Casa Vittoria , Presidente ... 8 
Carbonaro Alessandra (M5S)  ... 8 

Votazione nominale:
Casa Vittoria , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
VITTORIA CASA

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

  La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso i resoconti sommario e stenografico, anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Ne dispongo, quindi, l'attivazione.

Missioni e sostituzioni.

  PRESIDENTE. Comunico ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, che, sono in missione i seguenti deputati: Occhiuto e Testamento.
  Comunico altresì ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, che, la deputata Gloria Saccani Jotti è sostituita dalla deputata Patrizia Marrocco.

Discussione e approvazione della proposta di legge Nencini n. 3091 recante l'istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge C. 3091, d'iniziativa dei senatori Nencini ed altri, approvata dalla 7ª Commissione permanente del Senato. Ricordo che l'8 settembre 2021 la Commissione aveva avviato l'esame della proposta di legge in sede referente. Successivamente, nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è concordato di accelerare l'iter per cercare di arrivare all'approvazione definitiva della legge prima del 24 ottobre 2021, in quanto il 24 ottobre è la data scelta per la Giornata nazionale dello spettacolo. Ricordo brevemente che in sede referente non sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge e che su di essa sono stati acquisiti i seguenti pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva: la Commissione Affari costituzionali e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso parere favorevole con un'osservazione; le Commissioni Giustizia, Bilancio e Affari sociali hanno espresso parere favorevole. Dopo l'avvio dell'esame in sede referente sono maturati i presupposti per chiedere il trasferimento del provvedimento alla sede legislativa, che l'Assemblea ha deliberato nella seduta del 6 ottobre 2021.
  Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
  In qualità di relatrice introduco l'esame ricordando brevemente che la proposta di legge istituisce la Giornata nazionale dello spettacolo da celebrarsi, come detto, il 24 ottobre di ogni anno, con lo scopo di celebrare lo spettacolo in tutte le sue forme, come pure gli artisti e i lavoratori del settore. In occasione della Giornata nazionale è previsto siano promosse iniziative, spettacoli, cerimonie, convegni, attività e altri incontri pubblici finalizzati alla promozione dello spettacolo in tutte le sue forme. È inoltre istituito a decorrere da quest'anno il Premio nazionale per lo spettacolo, consistente in un attestato da conferire annualmente in occasione della Giornata nazionale. I requisiti per concorrervi e le modalità per la sua attribuzione dovrannoPag. 4 essere individuati con decreto del Ministro della cultura previo parere della Conferenza Unificata.
  Il Governo non intende intervenire. C'era l'onorevole Mollicone che aveva chiesto di parlare. Prego, onorevole.

  FEDERICO MOLLICONE. Come gruppo Fratelli d'Italia, abbiamo sostenuto l'iter di questa proposta di legge già al Senato col senatore Iannone – uno dei firmatari – perché in altre occasioni, anche in Aula, con un ordine del giorno, avevamo più volte sostenuto le necessità dei lavoratori dello spettacolo, al di là dell'aspetto rivendicativo, che condividiamo, anche attraverso l'indagine conoscitiva promossa dalla collega Carbonaro. In realtà, per noi non è solo una questione di lavoro e quindi di peso nell'aspetto sindacale, ma anche di riconoscimento di un ruolo sociale dovuto alla particolare capacità di chi fa arte – oltre che considerarlo un lavoro come è giusto che sia – anche di emozionare, di arricchire e di donare agli altri qualcosa di importante per la propria crescita spirituale e artistica.
  L'approvazione della Giornata dello spettacolo, quindi, ci vede assolutamente favorevoli. La Costituzione, del resto, afferma con coerenza e determinazione il diritto alla cultura. Purtroppo, però, il nostro Paese troppo spesso si è distinto negativamente nel contesto europeo per la costante riduzione degli investimenti in questo settore, soprattutto negli ultimi due decenni, per l'applicazione di politiche di austerità e per la scarsa attenzione dedicata alle specificità del finanziamento pubblico dello spettacolo, di cui il disegno di legge delega, ora al Senato, si sta occupando. Quando il provvedimento arriverà alla Camera, ci sarà una nostra proposta abbinabile.
  Secondo il nostro ordinamento, valori come la tutela del patrimonio storico-artistico, e la sua libera fruizione da parte dei cittadini, appartengono all'architettura relativa proprio al sistema dei diritti, che si lega strettamente agli orizzonti dell'identità nazionale italiana. Anticamente veniva chiamata «arte degli italiani», quella della commedia dell'arte, che ha lasciato il segno in tutta Europa e in tutto il mondo. La Costituzione ci ricorda che la cultura e, conseguentemente, il diritto alla sua fruizione nelle sue molteplici modalità di espressione sono un bene comune. Però – su questo apro una piccola chiosa, l'unica chiosa polemica – il bene comune è sempre tutelato dalle leggi dello Stato, non come coloro che occuparono il Teatro Valle in maniera assolutamente illegittima. L'articolo 9 del dettato costituzionale, del resto, riconosce alla cultura e al suo sviluppo valenza costitutiva identitaria della Repubblica, esprimendo sotto forma di principio giuridico ciò che è intrinsecamente connaturato nella coscienza civile comune della Nazione.
  La stessa connessione fra i due commi dell'articolo 9 rappresenta un'endiadi: sviluppo e patrimonio culturale formano un tutto inscindibile. Tuttavia, troppo spesso il settore culturale viene considerato come un fattore marginale nel processo di sviluppo complessivo della società italiana, se non addirittura un mero costo per la comunità, pur essendosi visto, con la pandemia, quanto questo non sia vero. Da ciò deriva una scarsa attenzione delle istituzioni verso le specifiche dinamiche dello spettacolo dal vivo, della rievocazione storica e delle fondazioni lirico-sinfoniche.
  Nel settore operano migliaia di professionisti e artisti che contribuiscono ad arricchire la vita di ognuno di noi svolgendo un'attività altamente formativa, impegnativa e direi di grande ispirazione. Eppure la realtà quotidiana di questi professionisti è poco o per nulla conosciuta, e lo abbiamo scoperto, con la collega Carbonaro e tutti i colleghi di questa Commissione, proprio con l'indagine conoscitiva che abbiamo svolto e con le difficoltà, anche drammatiche, che abbiamo scoperto.
  Tanti operatori dai giorni delle chiusure ci hanno chiesto aiuto. Nei primi mesi della pandemia molti sono finiti per strada o a fare altri lavori, talvolta anche poco onorevoli, anche se sappiamo che il lavoro è sempre dignità. Il rivolo di ristori è servito certamente, ma non è stato abbastanza. Fa specie che i colleghi non abbiano percepito il nostro grido di denuncia sul meccanismo in base al quale alle prime istanze del FUS (Fondo unico dello Spettacolo), qualora finanziate,Pag. 5 vengono richiesti indietro i ristori dati per la pandemia: ci sembra una cosa indecente su cui sensibilizziamo la Commissione.
  Pensiamo poi alle criticità ora emerse e a quelle che ritornano più prepotenti: il precariato, su cui questa Commissione ha molto lavorato, la necessità di regolamentazione professionale, la contrattualistica, la necessità di riformare il Ministero o di affrontare le sfide della digitalizzazione, anche dell'intrattenimento.
  Questa proposta ci trova in linea rispetto alla necessaria centralità dello spettacolo dal vivo e alla necessità di una riforma del sistema della contribuzione pubblica del FUS, da fare unificando i fondi esistenti in un nuovo grande fondo delle arti nazionali, che non distingua più il finanziamento FUS o extra FUS – come si fa ora trasformando, tra l'altro, gli extra FUS, nonostante le grandi capacità artistiche e organizzative, in dei paria del mondo dello spettacolo. Questo è ciò che proponiamo a questa Commissione e al Parlamento.
  La stessa necessità di riforma su cui il ciclo di bilancio ha posto la centralità è importante, e l'arrivo alla Camera del disegno di legge delega dovrà prevedere necessariamente un ciclo di audizioni a partire dal Ministro; non condividiamo, infatti, questa separazione delle Camere per cui, se un provvedimento passa in una Camera, nell'altra le istituzioni si sentono libere di non venire in audizione. Devono venire in audizione anche qui. Anche qui dobbiamo sviluppare e ascoltare le categorie.
  La pandemia, inoltre, ha modificato le modalità di fruizione della cultura, tema su cui invito la Commissione a iniziare un percorso di approfondimento, così da poter stimolare nuove politiche pubbliche di incentivazione della domanda di cultura, come la detrazione del consumo culturale.
  Colleghi, abituatevi, perché da adesso in poi lanceremo una vera e propria campagna nazionale su questo: sappiamo, infatti, che, a parole, soprattutto il Partito Democratico, ma anche tutte le altre forze politiche, sono favorevoli; poi, quando si tratta di votare l'emendamento relativo, alla fine non passa mai.
  Pensiamo a una detrazione per consumi culturali in luogo di quello delle medicine. Questo toglierebbe anche l'alibi del costo, perché se diventa una scelta opzionale non è più un carico ulteriore sulle finanze dello Stato. Se scelgo di detrarre le medicine o le spese per andare a teatro – sempre di medicina dell'anima si tratta – non c'è un costo ulteriore: è una scelta opzionale, nei limiti previsti per la detrazione dei medicinali.
  Colleghi, in chiusura, la cultura è di fatto economia, la cultura è per noi soprattutto identità, lo spettacolo dal vivo è un asse della nostra identità nazionale. Per cui, Fratelli d'Italia convintamente sostiene questa che può sembrare, e forse in parte lo è, un'iniziativa didascalica e figurativa, ma i simboli per noi sono importanti. Riconoscere una Giornata dei lavoratori dello spettacolo, anche se magari si poteva fare di più sul nome, è sicuramente un momento importante di condivisione. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Chiedo se ci sono altri iscritti a parlare. Onorevole Vietina, prego.

  SIMONA VIETINA. Grazie, presidente. Io volevo sottolineare che Coraggio Italia è assolutamente convinta del valore e dell'utilità di questa proposta, che è particolarmente importante dopo il periodo pandemico che abbiamo vissuto, che ci ha visto isolati e forzatamente distanti. Questa proposta in questo momento, proprio in questa situazione, sottolinea come si debba ripartire dalla cultura, dall'arte, dallo spettacolo, che sono spesso medicine per l'anima, che fanno molto meglio di altri tipi di medicine.
  Un'unica osservazione che voglio fare, e la faccio soprattutto da sindaco, è il fatto che l'invarianza finanziaria rimanda ogni iniziativa, come sempre, sulle spalle degli enti locali, che poi si troveranno a organizzarle. Magari con qualche finanziamento si sarebbe potuto fare molto di più. Auspico che almeno si riesca a valorizzare questa Giornata all'interno delle scuole.

Pag. 6

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Onorevole Sgarbi, prego.

  VITTORIO SGARBI. Mi sembra che l'idea della Giornata dello spettacolo, a fronte di Giornate che sono state proposte per diversi obiettivi, corrisponda all'esigenza di valorizzare quelle che un tempo nel nome dell'oggi Ministero della cultura erano chiamate attività culturali, che sono complementari a una capitale universale della cultura come l'Italia. In effetti, basterebbe che l'Italia mostrasse quello che ha, e che spesso non mostra, per produrre effetti spettacolari. Ma dal momento che spettacolo vuol dire qualcosa che si esprime in due segmenti particolari, che sono lo spettacolo dal vivo e, in particolare, il teatro e il cinema, credo che sarebbe opportuno indicare anche il luogo dove queste celebrazioni possano avere il loro momento, come all'interno della Biennale di Venezia, nei giorni del Festival, o all'interno di una sessione di grande teatro a Milano. L'idea è di identificare non un generico percorso scolastico. Ovviamente ogni città contribuirà, ma avere un luogo capitale della Festa dello spettacolo potrebbe essere il modo per innalzare lo spettacolo ancor più davanti al mondo: per esempio, potrebbe essere Venezia, che di tutti i festival è il più internazionale che in Italia sia fatto. C'è Spoleto, c'è Pesaro. Lo spettacolo per la musica potrebbe essere a Pesaro. Cioè, valorizzare le realtà dove si è realizzato qualcosa rispetto ad altre realtà, come Roma, in cui poco è stato fatto e speriamo si potrà fare di più con la prossima amministrazione. Volevo semplicemente dire che il luogo potrebbe essere un'ulteriore specificazione della Festa dello spettacolo.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sgarbi. Onorevole Patelli, prego.

  CRISTINA PATELLI. Grazie, presidente. Il provvedimento in esame – che è già stato approvato in prima lettura dalla 7a Commissione del Senato e che istituisce come data il 24 ottobre per la Giornata nazionale dello spettacolo – stabilisce che siano previste iniziative volte a promuovere lo spettacolo in tutte le sue forme. Proprio queste iniziative porteranno a rilanciare il settore, sostenendo così l'attività degli operatori e dei lavoratori del comparto, favorendo un'occasione di grande varietà e ricchezza nell'offerta per tutti coloro che nel periodo della pandemia hanno visto sostanzialmente azzerate le possibilità di accedere a ogni forma di spettacolo. La data scelta ovviamente non è casuale. È infatti quella in cui è stata decretata la chiusura totale di cinema e teatri con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 24 di ottobre del 2020. In occasione della Giornata nazionale, inoltre, è prevista la possibilità di organizzare iniziative, cerimonie, convegni, attività e altri incontri pubblici finalizzati alla promozione dello spettacolo in tutte le sue forme, possibilità prevista in particolare anche in strutture sanitarie, in case di cura, all'interno degli istituti penitenziari, anche minorili, e nelle scuole di ogni ordine e grado. Viene inoltre istituito il Premio nazionale per lo spettacolo, consistente in un attestato conferito annualmente in occasione della Giornata nazionale.
  Per tutti questi motivi, a nome del gruppo Lega esprimo parere favorevole sul provvedimento in esame e colgo l'occasione per ringraziare la presidente, l'onorevole Casa. Grazie.

  PRESIDENTE. Onorevole Nitti, prego.

  MICHELE NITTI. Di tanto in tanto ci ritroviamo a istituire date e ricorrenze che all'esterno potrebbero sembrare un po' ridondanti e didascaliche, come diceva il collega Mollicone. La percezione di questi eventi come forme di sterile celebrazionismo probabilmente anche esageratamente diffuso, rischia effettivamente di annacquare un po' il senso più profondo di queste iniziative e di oscurare quelle che poi sono le reali criticità e le difficoltà connesse a quei settori che si vogliono celebrare.
  Si rischia di far intendere che celebrare possa in un certo qual modo creare quella patina di esteriorità che va a nascondere le situazioni più critiche ancora irrisolte, purtroppo.Pag. 7
  In questo caso, si corre il rischio che i lavoratori di questo settore, che si trovano a vivere ancora le difficoltà della pandemia, percepiscano questa giornata come una sorta di orpello rispetto alle impellenze e ai temi più cogenti che, invece, li riguardano. Questo pericolo va scongiurato e credo sia nostro dovere anche ribadirlo chiaramente.
  Quello dello spettacolo è uno dei settori più colpiti, lo abbiamo detto in diverse occasioni e ce ne siamo occupati incessantemente. Penso ai ristori, alla previdenza, ai sostegni e al tema delle capienze.
  Capirete bene che l'istituzione di una giornata celebrativa può avere una sua ragion d'essere solo se si coglie e si racconta l'urgenza di continuare poi a sostenere questo settore, a lavorare su questi temi per mettere in sicurezza il settore a partire proprio dalla tutela di chi in questo settore ci lavora.
  Poi c'è il tema della scuola. Dobbiamo ammettere che spesso facciamo ricadere sulla scuola funzioni, competenze e responsabilità che non afferiscono direttamente a quel contesto e che rischiano di intasarlo anche di contenuti.
  Per questo motivo, quando ho depositato la proposta, per esempio, sul valore nazionale del melodramma italiano, dopo aver ascoltato alcuni esperti della materia e alcuni colleghi del DAMS (Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) di Bologna, ho cercato di invertire il paradigma che vede le scuole doversi far carico di organizzare eventi e approfondimenti, chiedendo invece che fossero i teatri a farsi promotori di queste iniziative, coinvolgendo eventualmente anche le scuole all'interno di quella logica – di cui spesso parla anche la collega Piccoli Nardelli – di integrazione potenziata tra i luoghi della cultura e l'istruzione.
  Noi voteremo favorevolmente questo provvedimento, però mi auguro che il significato che si intende dare a questa giornata, al di là della promozione della cultura e dello spettacolo, sia anche quello di fornire l'occasione per fare ogni anno il punto su questi temi, voler far spettacolo, tutela, previdenza e diritti dei lavoratori. Grazie.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli.

  EMILIO CARELLI. Oltre a esprimere naturalmente voto favorevole, vorrei proporre alla nostra Commissione di non sottovalutare la proposta del collega Sgarbi, perché in effetti se noi non riempiamo questa giornata con un evento in particolare – arrivo a pensare a Stati generali dello spettacolo organizzati da un'istituzione dedicata, come può essere il Ministero della cultura che in quella giornata organizzi un evento ufficiale che coinvolga i maggiori rappresentanti dello spettacolo, – tutto poi verrà lasciato solo alla buona volontà degli enti locali, delle scuole e delle varie manifestazioni che già esistono, ma potrebbero anche poi ridursi in poche cose.
  Per questo mi domando se, a questo punto, siamo in grado di introdurre un emendamento o una modifica di questo tipo che preveda formalmente anche un evento ufficiale tenuto in quel giorno e dedicato allo spettacolo.

  PRESIDENTE. Le rispondo subito, onorevole Carelli. Questa fase, quella emendativa, è già superata. Siamo nella fase di approvazione della legge. Però affidiamo le riflessioni che stanno venendo fuori da questa discussione al Governo, che chiaramente se ne farà carico. Onorevole Acunzo, prego.

  NICOLA ACUNZO. Sarò molto breve. Nel congratularmi con i firmatari della proposta e nell'annunciare il voto favorevole, mi rifaccio a quello che diceva chi mi ha preceduto nel suggerire di riempire anche di contenuti questa proposta, mettendo in risalto in questa giornata annualmente ciò che la Commissione tra l'altro ha già votato, cioè la Giornata mondiale del cinema italiano.
  Siccome nella XVIII legislatura abbiamo votato unanimemente una risoluzione per istituire la Giornata mondiale del cinema italiano, dando possibilità ai nuovi autori del cinema italiano, ovvero a coloro che hanno solo la possibilità di esprimere dei meravigliosi cortometraggi perché provengonoPag. 8 dall'Accademia del cinema italiano – premi David di Donatello, la proposta potrebbe essere quella di dare a questi autori una chance proprio durante la Giornata nazionale dello spettacolo.
  Questo potrebbe essere un elemento per dar forza soprattutto ai nuovi autori e ai giovani autori che hanno sempre maggiori difficoltà a far apprezzare le loro opere. Grazie.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Carbonaro.

  ALESSANDRA CARBONARO. Intervengo solamente per confermare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle sul provvedimento.
  Condivido molte delle riflessioni che ha fatto l'onorevole Nitti. È chiaro che in concomitanza con questa proposta di legge è fondamentale avere finalmente una legge delega che racchiuda tutto quello che serve per garantire maggiori tutele al settore, perché se avere una Giornata dello spettacolo è importante, lo è altrettanto garantire tutele a chi vi opera.
  Credo che sia importante creare eventi nazionali di ampio respiro come è stato proposto. Bello farlo alla Biennale di Venezia, bellissimo farlo nei vari teatri e organizzare degli Stati generali; ma credo che la grande scommessa sarebbe provare ad organizzare tutto questo nelle periferie e nei luoghi dove ci sarebbe molto bisogno, con tutte quelle associazioni culturali e quei teatri che magari non sono ammessi al FUS, ma che molte volte stanno in piedi grazie agli operatori culturali, con grandissima fatica. Forse un modo per festeggiare la giornata dello spettacolo sarebbe proprio quella di spostare tutti questi eventi nei «non luoghi» o nelle periferie. Grazie.

Votazione nominale.

  PRESIDENTE. Non essendoci altri iscritti a parlare, dichiaro conclusa la discussione sulle linee generali. Come ho già detto, nel corso dell'esame in sede referente non sono stati presentati emendamenti. Per quanto riguarda la sede legislativa, in sede di ufficio di presidenza, i rappresentanti dei gruppi hanno concordato di rinunciare alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti, per poter procedere alla deliberazione finale nella stessa seduta di oggi. Quindi, se non ci sono obiezioni, passiamo alla votazione dei singoli articoli e poi alla votazione finale.
  Cominciamo con l'esame dell'articolo 1. Considerato che non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.

  (È approvata)

  Passiamo all'esame dell'articolo 2. Considerato che non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.

  (È approvata)

  Esaminiamo l'articolo 3. Considerato che non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.

  (È approvata)

  Esaminiamo l'articolo 4. Considerato che non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.

  (È approvata)

  Esaminiamo l'articolo 5. Considerato che non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.

  (È approvata)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale sulla proposta di legge C. 3091 Nencini e altri.

  (Segue la votazione per appello nominale)

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  Proposta di legge n. 3091 Nencini, recante l'«Istituzione della Giornata nazionale dello spettacolo»:

  Presenti ...............31
  Votanti ................31Pag. 9
  Maggioranza .........16
  Hanno votato ......31

  (La Commissione approva)

  Hanno votato sì: Acunzo, Anzaldi, Aprea, Bella, Belotti, Carbonaro, Carelli, Casa, Casciello, Cimino, Colmellere, Del Sesto, Di Giorgi, Frassinetti, Fusacchia, Lattanzio, Mariani, Marrocco, Mollicone, Nitti, Palmieri, Patelli, Piccoli Nardelli, Prestipino, Racchella, Rossi, Sgarbi, Spadafora, Toccafondi, Vacca, Vietina,

  La seduta termina alle 14.35.