XVIII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 30 di Giovedì 21 aprile 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Taricco Mino , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALL'AVVIO E ALL'ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA

Audizione di rappresentanti della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) e della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico.
Taricco Mino , Presidente ... 3 
Greco Massimo , in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico ... 3 
Taricco Mino , Presidente ... 4 
Greco Massimo , in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico ... 4 
Taricco Mino , Presidente ... 7 
Scandaliato Patrizia , in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico ... 7 
Taricco Mino , Presidente ... 8 
Scandaliato Patrizia , in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico ... 8 
Taricco Mino , Presidente ... 8 
Buratti Umberto (PD)  ... 8 
Taricco Mino , Presidente ... 9 
Greco Massimo , in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico ... 9 
Taricco Mino , Presidente ... 9 
Scandaliato Patrizia , in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico ... 9 
Taricco Mino , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
MINO TARICCO

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) e della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico.

  PRESIDENTE. Ricordo che, trattandosi di seduta dedicata all'attività conoscitiva, ai componenti della Commissione è consentita la partecipazione anche da remoto in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella seduta del 4 novembre 2020. In proposito, ricordo che per i componenti che intendono partecipare ai lavori secondo la predetta modalità è necessario che risultino visibili alla Presidenza, soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento, che ovviamente deve essere udibile.
  Comunico che nella seduta odierna la Commissione proseguirà lo svolgimento dell'indagine conoscitiva in materia di semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa. Ringrazio per la partecipazione all'audizione odierna il dottor Massimo Greco, in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza e la tutela del consumatore e la normativa tecnica ((DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico, e la dottoressa Patrizia Scandaliato, in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del medesimo Ministero dello sviluppo economico, che interviene da remoto. Ricordo che i temi oggetto dell'indagine conoscitiva che la Commissione sta svolgendo sono al centro dei più recenti documenti di finanza pubblica e degli interventi previsti nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), al fine di realizzare un Paese più innovativo e digitalizzato, segnando un cambio di passo nelle politiche di semplificazione a livello sia nazionale che territoriale. La Commissione ha voluto concentrare la propria attenzione in questi mesi su tali temi, nella convinzione che sia necessario portare a compimento lo sforzo fin qui fatto e realizzare le misure urgenti per dare slancio alle imprese nella fase di ripartenza del sistema economico. Ringrazio quindi gli auditi per essere oggi presenti e portare alla nostra attenzione le tematiche di maggior rilievo nell'ambito delle materie affrontate dall'indagine conoscitiva in corso. Do con piacere la parola al dottor Massimo Greco.

  MASSIMO GRECO, in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico. Signor presidente e onorevoli commissari, un ringraziamento particolare alla Commissione parlamentare per l'invito a partecipare a questaPag. 4 audizione sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa, che rappresenta un'occasione di confronto e di condivisione sui risultati conseguiti e sugli obiettivi ancora da raggiungere. Vi porto i saluti della mia amministrazione e della Direzione generale che qui rappresento, che si uniscono ai ringraziamenti.
  Il miglioramento dell'efficienza della pubblica amministrazione si inserisce, da anni, tra gli obiettivi raccomandati dalla Commissione europea e, in questo particolare momento storico di ripresa post pandemica, la tematica acquisisce una valenza ancora più pregnante e funzionale al raggiungimento di una ripresa economica più veloce e al recupero del ritardo competitivo del nostro Paese. Il mondo imprenditoriale, in particolare le piccole e medie imprese, ha urgente bisogno di poter fare affidamento su procedure amministrative agili e su una pubblica amministrazione non invasiva. La ripresa economica del Paese passa attraverso la capacità di rinnovare e rafforzare la macchina pubblica e potrà essere raggiunta solo se il rilancio degli investimenti pubblici.

  PRESIDENTE. Le chiedo scusa, dottor Greco, ma abbiamo un problema audio che i tecnici stanno cercando di risolvere. Prego, dottor Greco, può ora proseguire il suo intervento.

  MASSIMO GRECO, in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico. Come dicevo, la ripresa economica del Paese passa attraverso la capacità di rinnovare e rafforzare la macchina pubblica e potrà essere raggiunta solo se il rilancio degli investimenti pubblici, attraverso il migliore utilizzo dei fondi del PNRR, avrà un effetto moltiplicatore anche sul rilancio degli investimenti privati, perché una buona amministrazione aderente alle esigenze del mercato e vicina alle imprese ne agevola lo sviluppo e rappresenta un potente volano per stimolare la crescita del Paese, creando un impatto economico fortemente positivo. In linea con gli obiettivi delineati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e sfruttando l'esperienza maturata durante questi anni di emergenza sanitaria, il percorso di rinnovamento deve proseguire completando il processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione, ciò al fine di diminuire i costi di erogazione a carico delle amministrazioni, migliorare l'efficienza e l'efficacia dei procedimenti amministrativi, in termini anche di accessibilità, fruibilità e tempestività dei servizi resi, e alleggerire gli oneri a carico degli utenti e delle imprese, garantendo ad essi il pieno accesso alle attività di servizi e al loro esercizio. Tutto questo si può realizzare attraverso un'opera di reingegnerizzazione dei procedimenti e dei controlli che garantisca l'interoperabilità dei dati e del flusso di informazione documentale tra le amministrazioni coinvolte nelle varie fasi dei procedimenti amministrativi, realizzando così una piena ed effettiva attuazione del principio europeo del cosiddetto once only, per cui i cittadini e le imprese non devono fornire più volte le stesse informazioni alla pubblica amministrazione. Una burocrazia efficiente e una governance che favorisca gli investimenti del tessuto imprenditoriale è la chiave che può facilitare la crescita del nostro Paese. La Direzione generale che rappresento svolge le proprie funzioni di regolazione e di impulso attraverso la predisposizione di proposte normative, gestioni amministrative e di controllo nei settori del mercato dei servizi e delle professioni, oltre che nel mondo consumeristico. La promozione della concorrenza e l'apertura dei mercati sono attuati attraverso lo sviluppo delle politiche di liberalizzazione e semplificazione per le imprese e dei requisiti per l'esercizio delle attività economiche nei settori del commercio, dell'artigianato e dei servizi connessi. In tale contesto, lo sviluppo della politica della Direzione si articola – in linea di massima – lungo tre direttrici di semplificazione, che ne rappresentano i pilastri dell'azione amministrativa. In primo luogo, abbiamo un percorso di semplificazione da realizzare attraverso interventi normativi; in secondoPag. 5 luogo, abbiamo un percorso di semplificazione di natura amministrativa; infine, un terzo pilastro è rappresentato dal processo di semplificazione dei rapporti tra amministrazione e cittadino. Tale approccio si pone in linea con quanto ampiamente rappresentato dalle altre amministrazioni che sono intervenute nel corso delle precedenti audizioni presso questa Commissione, nella consapevolezza che un moderno processo di semplificazione non può basarsi solo su rinnovati interventi legislativi, ma deve coinvolgere più profondamente e dal basso la macchina amministrativa, intervenendo nei processi organizzativi, sull'uso delle tecnologie digitali e sulla razionalizzazione e minimizzazione delle procedure, tutti drivers su cui si fonda il Piano di ripresa e resilienza del nostro Paese.
  Il primo dei tre pilastri cui accennavo poc'anzi è costituito dal percorso di semplificazione attraverso gli interventi normativi. La Direzione, nell'ambito delle attività di impulso alla politica di semplificazione e liberalizzazione del Paese, ha già visto la realizzazione di interventi importanti citati dalle altre amministrazioni intervenute; mi riferisco, da ultimo, ai decreti-legge nn. 77 e 152 del 2021 sulla governance, sulla semplificazione e sull'attuazione del PNRR. La Direzione, nell'ambito di tale attività – ovvero in attuazione delle deleghe regolamentari vigenti nei vari settori di competenza –, ha quindi proposto una serie di iniziative di semplificazione, alcune delle quali in occasione della presentazione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, frutto delle proposte Antitrust di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale. I lavori per la presentazione del disegno di legge per la concorrenza, approvato una sola volta nel 2017 e il cui iter di approvazione si caratterizza per un'articolata serie di passaggi istituzionali che non ripeto in questa sede, essendo già elencati nella norma, sono stati coordinati presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la partecipazione e il contributo delle varie amministrazioni del Governo, ognuna ratione materiae, vedendo la Direzione che rappresento coinvolta per i profili afferenti la regolazione e vigilanza del mercato e la disciplina del commercio. La concorrenza – come ben argomentato anche dall'Antitrust nella sua segnalazione al Governo – promuove la produttività e la creazione di posti di lavoro, induce le imprese ad essere più produttive e innovative, favorisce una migliore allocazione delle risorse tra attività economiche e consente alle imprese più efficienti di entrare nel mercato e di crescere. In considerazione di ciò, la segnalazione ha evidenziato l'importanza della semplificazione normativa e amministrativa al fine di superare la crisi e favorire la ripresa dell'economia nazionale. In tale prospettiva, sono state formulate una serie di proposte relative a diverse tematiche, tra cui quella relativa alla rimozione delle barriere all'entrata e alla promozione dei nuovi ingressi per stimolare la produttività, con particolare riferimento alla rimozione degli ostacoli al commercio al dettaglio, che riveste i profili di diretto interesse della Direzione. Tuttavia, va segnalato che il disegno di legge per la concorrenza tra le diverse deleghe di riforma proposte contiene, in particolare, quella sulla semplificazione delle procedure autorizzatorie, riducendole e tipizzandole, nel contempo valorizzando l'istituto della segnalazione e della comunicazione di cui all'articolo 23 del citato disegno di legge, nonché la semplificazione dei controlli sulle attività economiche, volta ad eliminare quelli chiaramente non necessari all'interesse pubblico, di cui al successivo articolo 24. Il primo punto trattato è stato quello del commercio al dettaglio e della sorveglianza del mercato. Come rilevato anche dalle analisi dell'OCSE e della Commissione europea, l'Autorità evidenzia il permanere di alcune restrizioni nel settore del commercio al dettaglio, soprattutto per quanto concerne la regolazione relativa all'apertura di nuovi esercizi commerciali, alle limitazioni dell'orario di apertura dei negozi e ai vincoli ingiustificati alle vendite promozionali. Con riferimento ai vincoli e all'apertura di nuovi esercizi commerciali, in realtà la disciplina nazionale in materia di commercio prevede ormai, per l'avvio e l'esercizio di quasi tutte le tipologie di attività, il Pag. 6ricorso all'istituto della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), unica o condizionata, che consente l'immediato avvio dell'attività, salva la possibilità per l'amministrazione di effettuare i controlli sulla sussistenza dei requisiti e dei presupposti richiesti per lo svolgimento delle attività entro i sessanta giorni successivi. L'istituto più restrittivo dell'autorizzazione è previsto soltanto per il commercio sulle aree pubbliche per entrambe le tipologie di attività, cioè sul posteggio dato in concessione o in forma itinerante per la somministrazione di alimenti e bevande, laddove avviate in zone soggette a particolare tutela, e per le medie e grandi strutture di vendita. Permangono, invece, una serie di adempimenti a livello locale che andrebbero sensibilmente semplificati e, ove non strettamente necessari, eliminati, al fine di consentire un accesso più rapido alle attività produttive che ne limiti anche i costi di ingresso. Nella segnalazione, l'Autorità ha proposto infatti una condivisibile azione di semplificazione e trasparenza a livello locale, attraverso un'azione di riordino dei vari regolamenti che disciplinano i diversi requisiti per l'avvio del commercio al dettaglio, eliminando quelli non necessari e proporzionati e favorendo l'inclusione in un unico testo di tutta la normativa rilevante. Con riferimento agli orari di apertura e chiusura delle attività, occorre evidenziare che dal 1° gennaio 2012 le attività commerciali – come individuate dal decreto legislativo n. 114 del 1998 – e di somministrazione di alimenti e bevande possono svolgere la propria attività senza alcun vincolo di orario e senza l'obbligo di chiusure domenicali e festive, anche nel caso in cui le regioni e i comuni non abbiano provveduto ad adeguare le proprie disposizioni legislative o regolamentari in materia. Permangono, pertanto, vincoli e divieti unicamente a livello locale, attraverso la previsione di restrizioni per motivi imperativi o di interesse generale consentiti dalla direttiva europea sui servizi. Con particolare riferimento all'eliminazione dei vincoli alle vendite promozionali, previsti anch'essi a livello normativo locale, considerato che le vendite promozionali sono già di fatto completamente liberalizzate, potendosi oggi effettuare durante tutto l'anno, ad eccezione dei periodi immediatamente a ridosso dei saldi di fine stagione, la Direzione ritiene percorribile la modifica della disciplina nazionale che porterebbe alla possibilità di effettuare tali vendite in qualsiasi periodo dell'anno. Ai fini di una rimozione degli ostacoli alle attività economiche e per stimolare la produttività con riferimento agli aspetti concorrenziali – peraltro citati dalla stessa Antitrust – la Direzione aveva a suo tempo elaborato una serie di proposte di semplificazione procedurale e amministrativa da inserire in uno dei possibili provvedimenti legislativi in preparazione e a supporto dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le più significative riguardavano, in primo luogo, la semplificazione per la presentazione delle comunicazioni per le vendite sottocosto da parte delle imprese plurilocalizzate – ossia con punti vendita su tutto il territorio nazionale – attraverso un idoneo procedimento digitale da presentare esclusivamente attraverso il portale impresainungiorno.gov.it, affinché le imprese con più punti vendita sul territorio nazionale possano assolvere, attraverso una sola comunicazione, agli obblighi di legge nei confronti dei diversi comuni dove sono ubicati gli esercizi commerciali. In secondo luogo, avevamo proposto e valutato il passaggio dall'istituto dell'autorizzazione a quello più semplificato della SCIA per l'avvio e l'esercizio delle attività di commercio sulle aree pubbliche, sia in sede fissa che in forma itinerante, considerato che, essendo venuti meno i meccanismi programmatori e contingenti connessi alle domande di mercato, l'autorizzazione sul commercio delle aree pubbliche parrebbe essere un elemento evidentemente rinviabile e superabile. Le proposte di semplificazione immediatamente accolte nel disegno di legge hanno riguardato il riordino del sistema di vigilanza sul mercato per l'adeguamento della normativa alle disposizioni del Regolamento (UE) 2019/1020 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019. Tuttavia, sui medesimi temi la Direzione ha sottoposto Pag. 7all'attenzione dei vertici ministeriali una serie di ulteriori interventi.
  In particolare, colgo l'occasione per evidenziare – tenendomi stretto nei tempi, in modo da concludere rapidamente – che recentemente nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica, è stato riaperto il Tavolo sulle semplificazioni – partecipato anche dai rappresentanti della Direzione – al fine di avviare una serie di interventi volti alla semplificazione e alla standardizzazione dei procedimenti vigenti e dei relativi regimi amministrativi, radunandoli in un archivio completo, uniforme e aggiornato, avente piena validità giuridica su tutto il territorio nazionale, in coerenza con quanto previsto dall'Agenda per la semplificazione. Lo scopo del Tavolo e tali obiettivi sono stati condivisi con le altre amministrazioni che hanno partecipato e le finalità appaiono in linea con quelle delineate con tutti gli altri operatori e istituzioni che hanno partecipato a questo ciclo di audizioni. Chiaramente si tratterà di lavorare sulle modulistiche già approvate dal Governo e raccolte nel decreto legislativo n. 222 del 2016, al fine di ridurre e limitare il numero delle ipotizzate autorizzazioni e massimizzare l'utilizzo della comunicazione e della SCIA unica. Concludo questo intervento segnalandovi che recentemente la Direzione ha acquisito le competenze in materia di sistema camerale e quindi di vigilanza sul settore camerale. Tra i vari provvedimenti che sono all'attenzione della Direzione e dei nostri vertici ministeriali, ve ne è uno specificatamente che riguarda la modifica dell'allegato tecnico del decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010 per la gestione e l'utilizzo dello sportello unico per le attività produttive (SUAP) e che rappresenta un passaggio molto importante dal punto di vista tecnico e tecnologico, giacché darà la possibilità di una piena interoperabilità tra i dati del Registro delle imprese e del SUAP, che dal nostro punto di vista rappresenta una precondizione necessaria allo sviluppo di quello che sarà il fascicolo d'impresa. Questi sono, in sintesi, i diversi piani su cui siamo intervenuti e le indicazioni in ordine alle modalità tramite cui abbiamo provato, dal punto di vista tecnico, a valorizzare gli obiettivi di semplificazione, garantendo tuttavia un bilanciamento equo di pesi e contrappesi tra la spinta alla digitalizzazione, minimizzazione e semplificazione dei procedimenti, da un lato, e la garanzia dei diritti e degli interessi dei partecipanti al procedimento, dall'altro, che non debbono mai essere obliterati. Vi ringrazio per l'attenzione.

  PRESIDENTE. Io ringrazio lei, dottor Greco, per l'intervento e darei adesso la parola alla dottoressa Patrizia Scandaliato, pregandola – se possibile – di mantenersi entro i dieci minuti o un quarto d'ora al massimo, in modo da lasciare ai colleghi lo spazio finale per eventuali richieste di approfondimento o di ulteriori chiarimenti.

  PATRIZIA SCANDALIATO, in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico. Buongiorno, presidente e onorevoli. Sarò estremamente breve. La mia Direzione generale – al contrario di quella del collega Massimo Greco – non ha un'incidenza diretta sulla semplificazione delle attività delle imprese. La nostra Direzione si occupa essenzialmente di attività di controllo e di vigilanza che intervengono nel corso della vita delle imprese, sia cooperative che in forma di società vigilate. Anche nel nostro caso, le attività della Direzione si svolgono, essenzialmente, lungo le seguenti tre direttrici: la vigilanza sulle società cooperative e sulle società di vigilanza, i provvedimenti sanzionatori che vengono assunti nei confronti delle società cooperative che sono risultate inadempienti durante le attività ispettive e, infine, la parte più pesante, che è rappresentata dall'adozione di provvedimenti di liquidazione coatta amministrativa ai sensi della legge fallimentare. Ciò non toglie che, nonostante la nostra attività sia estremamente legata a norme consolidate e di notevole spessore, quali la legge fallimentare, la legge sulle cooperative e via discorrendo, noi abbiamo intrapreso – proprio per fornire alle societàPag. 8 il migliore dei servizi possibili – una forte azione di implementazione del nostro sistema informatico che possa consentire un maggiore dialogo fra le divisioni, fra gli uffici competenti, e fornire di conseguenza un controllo più rapido ed efficace, assicurando al contempo un più significativo dialogo interlocutorio e istruttorio con le imprese medesime. Ritengo che ora la cosa migliore sia rimanere a disposizione delle vostre eventuali domande, perché non avrei altro da aggiungere in questo ambito.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa Scandaliato. Lei ci ha risolto un problema, che era quello dei tempi che temevamo potesse essere molto grave, quindi da questo punto di vista la ringrazio doppiamente. In attesa di ricevere eventuali richieste di intervento da parte dei colleghi, le sottoporrei io per primo una domanda. A voi è rimessa la vigilanza sui requisiti di mutualità degli enti cooperativi e sovrintendete, inoltre, ai controlli che le centrali cooperative, quelle riconosciute, effettuano sui propri associati, fermo restando il vostro controllo su tutto il resto dell'universo cooperativo. In molte parti d'Italia – in realtà, un po' dappertutto – esistono però cooperative di nome ma non di fatto, cioè che sono tali ma in cui i processi di democrazia interna e il rispetto del quadro normativo di riferimento sono quanto meno discutibili. Queste cooperative creano una concorrenza sleale sia nei confronti delle altre imprese che operano negli stessi segmenti di mercato, sia nei confronti delle cooperative che invece rispettano le regole e danno piena attuazione a tutti i profili di democraticità e di mutualità interna. Da questo punto di vista, l'osservatorio di cui voi disponete riesce a fornire un quadro di controllo complessivo oppure ci sono ancora delle lacune? Qual è la sensazione che voi avete dal vostro punto di osservazione generale?

  PATRIZIA SCANDALIATO, in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico. Questo è il cosiddetto fenomeno delle false cooperative, come le definiamo al nostro interno. Dal punto di vista del nostro osservatorio, è chiaro che bisogna incentivare l'attività cosiddetta ispettiva, perché l'attività di vigilanza sulle cooperative si svolge in parte sotto forma di revisione, vale a dire una vigilanza soft di carattere biennale, che presenta anche aspetti di tipo consulenziale e non risulta particolarmente incisiva. Abbiamo poi l'attività ispettiva in senso stretto. La Direzione si sta riorganizzando per potenziare proprio questo filone della componente squisitamente ispettiva, creando – sebbene non possiamo ancora permetterci un corpo ispettivo – un gruppo di ispettori di particolare esperienza cui affidare questa attività. È ferma intenzione del nostro direttore generale, dottor Vitale, proseguire su questa strada quanto prima, perché il fenomeno che lei ha perfettamente inquadrato ci è ben chiaro e deve essere, se non risolto, quantomeno affrontato in maniera decisiva. Ciò rientra tra i punti fermi che il dottor Vitale si è posto nel suo programma e noi proseguiremo senz'altro lungo questa linea. Vogliamo potenziare questa sorta di corpo ispettivo, raccogliendo il più possibile le esperienze anche degli altri ispettori che dipendono dal Ministero dello sviluppo economico, in modo da instaurare con questi ispettori un dialogo più facile e forte ed effettuare ispezioni mirate.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Chiederei al dottor Greco –, che ha svolto una relazione molto articolata e corposa – se possa gentilmente farci avere il testo complessivo da inoltrare a tutti i colleghi. Chiederei, altresì, alla dottoressa Scandaliato se c'è qualche ulteriore dato o elemento che può farci avere e che potrebbe esserci molto utile nella predisposizione del documento conclusivo su cui lavoreremo il mese prossimo. Ci sono domande o richieste di intervento da parte dei colleghi?

  UMBERTO BURATTI. Presidente, buongiorno. Vorrei intanto ringraziare gli auditi per la loro disponibilità e per relazioni svolte. Mi veniva una riflessione che, però, forse più che a loro va rivolta a noi, come parte politica che deve assumere determinatePag. 9 decisioni in merito al tema della concorrenza. Quello cui stiamo assistendo in questi mesi, purtroppo, ma già lo avevamo constatato durante la pandemia, è che, stante il sistema a livello globale, ci eravamo molto aperti al mercato; d'altro canto, ci stiamo accorgendo che abbiamo invece la necessità – nell'interesse dell'economia nazionale e anche dei nostri concittadini – di riflettere su alcuni aspetti. Ne sottopongo in particolare uno, giacché voi al Senato state ora discutendo sul disegno di legge annuale per la concorrenza. Nel momento in cui noi, come Italia, ci stiamo aprendo alla concorrenza – penso, ad esempio, ai produttori di energia idroelettrica – occorre tenere presente quanto in questo momento ciascun Paese abbia la necessità di avere delle fonti che riesce a gestire.
  Questa è solo una riflessione, che so essere chiaramente più nostra che non della Direzione che il dottor Greco rappresenta, ma ci deve far riflettere nel dare attuazione anche a queste direttive.

  PRESIDENTE. Non essendovi altri colleghi che intendono intervenire, darei la parola al dottor Greco per un'ulteriore integrazione dell'intervento e un commento finale, indi alla dottoressa Scandaliato per un'analoga riflessione finale. A lei la parola, dottor Greco.

  MASSIMO GRECO, in rappresentanza della Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica (DGMCTCNT) del Ministero dello sviluppo economico. Grazie. Colgo l'occasione del richiamo fatto dall'onorevole Buratti relativamente al contenuto delle iniziative in materia concorrenziale. È chiaro che il nostro è un punto di vista di natura eminentemente tecnica, quindi le valutazioni di ordine politico e di opportunità sono svolte e sintetizzate presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con il supporto di tutti i ministeri. Tuttavia, dal punto di vista tecnico e operativo, è chiaro che il percorso concorrenziale necessita anche della garanzia rappresentata da un bilanciamento tra pesi e contrappesi rispetto alle scelte di apertura, liberalizzazione e semplificazione, che sono il supporto della concorrenza, e il rapporto – anche in casi straordinari o in situazioni eccezionali – con quelle esigenze deve essere realizzato a livello normativo e amministrativo. È chiaro che le problematiche che sono state segnalate – al di là del punto di vista dei pesi e dei contrappesi – verranno poi sintetizzate, con il supporto dei Ministeri della transizione ecologica e dello sviluppo economico, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, per trovare un giusto equilibrio tra le contrapposte esigenze.

  PRESIDENTE. Grazie. La parola alla dottoressa Scandaliato per un suo intervento conclusivo.

  PATRIZIA SCANDALIATO, in rappresentanza della Direzione generale per la vigilanza sugli enti cooperativi e sulle società (DGVESCGC) del Ministero dello sviluppo economico. Io posso soltanto ricordare che la nostra attività è, per così dire, molto ingessata da norme consolidate e complesse. I nostri margini di intervento sono più o meno quelli che vi ho elencato in precedenza. Da questo punto di vista, la semplificazione delle procedure interne e la reingegnerizzazione dei processi non possono che portare giovamento. Purtroppo le procedure concorsuali e la legge fallimentare non regolano in maniera rigida le liquidazioni coatte amministrative delle società cooperative, quindi la procedura è sempre soggetta a diverse fasi istruttorie che si sono consolidate nel tempo e che difficilmente possono essere sostenute. Abbiamo sempre tra i nostri progetti quello della creazione di una banca dati dei commissari che in qualche modo tenga conto anche della valutazione del loro operato, perché ci sono commissari che tengono aperte le procedure addirittura per decenni, non dico per mesi. Sulla base di questo stato di cose, il direttore generale Vitale vuole operare in maniera incisiva al fine di rendere anche alle stesse cooperative un servizio migliore. Una cooperativa in stato di insolvenza ha infatti il diritto di vedere i propri soci e i propri creditori soddisfatti col loro patrimonio e non vederePag. 10 quest'ultimo depauperato da atti inutili o da attività trascinate nel tempo. Adesso contiamo – con l'immissione nei nostri ruoli di un numero di funzionari non ancora adeguato, circa trenta, ma almeno abbiamo avuto un po' di ossigeno – di affrontare anche questi problemi. Purtroppo voi lo sapete meglio di me, ma per decenni abbiamo scontato un continuo depauperamento delle risorse di personale. Adesso, per fortuna, siamo riusciti a ottenere queste nuove assegnazioni. Il nostro impegno è massimo e vi farò avere un breve appunto, perché non vi voglio tediare con numeri o relazioni pesanti, però sicuramente completerò il mio intervento, così come avete richiesto.

  PRESIDENTE. Grazie. Se non vi sono più richieste di intervento da parte dei colleghi, ringrazio ancora il dottor Greco e la dottoressa Scandaliato, anche per i documenti e le integrazioni che vorranno inviarci.
  Alla dottoressa Scandaliato e al dottor Greco dico con molta chiarezza che, se tra le cose che ci manderete ci saranno note puntuali su come intervenire, anche normativamente, per dare supporto alle indicazioni che avete a cuore – ad esempio, quella di definire meglio le procedure di liquidazione coatta amministrativa o il ruolo dei commissari nelle procedure di liquidazione coatta amministrativa –, credo che noi faremo tutto il possibile, nel documento conclusivo che andremo a definire, per fornire indicazioni chiare alla nostra sede legislativa al fine di tentare di migliorare il quadro normativo di riferimento. Vi ringrazio ancora dei vostri contributi e del vostro intervento e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 9.15.