XVIII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 25 di Giovedì 2 dicembre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Stumpo Nicola , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALL'AVVIO E ALL'ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA

Audizione di rappresentanti di Assoturismo-Confesercenti e di rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC
Stumpo Nicola , Presidente ... 3 
Messina Vittorio , presidente di Assoturismo-Confesercenti (intervento da remoto) ... 4 
Stumpo Nicola , Presidente ... 5 
Zoia Roberto , presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC (intervento da remoto) ... 5 
Stumpo Nicola , Presidente ... 6 
Ciaburro Monica (FDI)  ... 6 
Stumpo Nicola , Presidente ... 7 
Messina Vittorio , presidente di Assoturismo-Confesercenti (intervento da remoto) ... 7 
Stumpo Nicola , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA STUMPO

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo altresì che, trattandosi di seduta dedicata all'attività conoscitiva, ai componenti della Commissione è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella seduta del 4 novembre 2020. In proposito, ricordo ai componenti che intendano partecipare ai lavori secondo la predetta modalità che è necessario che risultino visibili alla Presidenza, soprattutto nel momento in cui svolgeranno il loro eventuale intervento, che deve ovviamente essere udibile.

Audizione di rappresentanti di Assoturismo-Confesercenti e di rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa, l'audizione di rappresentanti di Assoturismo-Confesercenti e di rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC.
  Ringrazio il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Vittorio Messina, presente oggi con intervento da remoto, e ringrazio inoltre il presidente e il vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Roberto Zoia e Luca Lucaroni, presenti oggi con intervento da remoto.
  Ricordo che i temi oggetto dell'indagine conoscitiva che la Commissione sta svolgendo sono al centro degli interventi previsti nell'ambito del Piano nazionale di ripresa di resilienza (PNRR) e delle misure normative finalizzate alla semplificazione della vita dei cittadini e delle imprese. L'esigenza di pervenire a un'amministrazione pubblica che lavori al fianco dei cittadini, dando attuazione in primo luogo ai principi «once only» e «digital first», è infatti particolarmente dirimente nell'attuale fase.
  Nel programma dell'indagine si evidenzia come sia indispensabile che lo Stato partecipi attivamente al rilancio della produzione e della crescita, mettendo a disposizione delle imprese anche il supporto di un'amministrazione moderna ed efficiente i cui processi di lavoro, sfruttando appieno le innovazioni digitali, rendano le interazioni con gli utenti fluide e veloce in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.
  Si tratta quindi di un momento cruciale e, in tale quadro, il Parlamento è chiamato a concentrare l'attenzione sulle misure volte a superare i principali colli di bottiglia dell'economia italiana e a realizzare un reale cambio di passo nelle misure di digitalizzazione del settore pubblico, lavorando anche su governance e competenze.
  Chiederei di portare all'attenzione della Commissione la vostra esperienza, evidenziando le principali tematiche e le proposte che nei settori di competenza possono contribuire a lavorare nella direzione indicata. Lascerei quindi la parola al presidente di Pag. 4Assoturismo-Confesercenti, Vittorio Messina, e successivamente al presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, Roberto Zoia, che ringrazio anticipatamente per aver aderito all'invito a partecipare ai nostri lavori. Prego, dottor Messina.

  VITTORIO MESSINA, presidente di Assoturismo-Confesercenti (intervento da remoto). Buongiorno, cercherò di essere sintetico. Grazie per avere voluto audire Assoturismo questa mattina per uno dei temi più caldi, perché quello della sburocratizzazione è un tema particolarmente sentito per noi imprese e imprenditori. È un tema ed è una criticità che precede la pandemia da COVID-19 e che oggi stride ed è necessario che si intervenga il prima possibile.
  Noi presenteremo e poi depositeremo un documento dove tecnicamente indicheremo le nostre proposte e le criticità maggiori che noi riscontriamo, ma oggi abbiamo, come diceva giustamente lei, presidente, una necessità, un'impellenza, che è dovuta al decreto-legge per l'attuazione del PNRR, che prevede proprio una digitalizzazione dei processi e dei servizi offerti e inoltre stanzia delle risorse per questa finalità.
  È necessario che si cambi la filosofia di intervento e che la politica recuperi il primato nei confronti della burocrazia, perché la burocrazia ha un ruolo e deve svolgere il ruolo importante che le è demandato, che è quello di sovrintendere al corretto svolgimento di procedure amministrative trasparenti, e deve porsi come fonte di garanzia sia nei confronti della pubblica amministrazione sia nei confronti delle imprese.
  Spesso questo non accade. Spesso dal fisiologico si passa al patologico. Quando, ad esempio, è stato introdotto lo Sportello unico per le attività produttive – SUAP, bastava fare un'unica richiesta, un'unica istanza, e poi nell'arco di 30 o 60 giorni si avevano tutte le autorizzazioni necessarie. Tutte le amministrazioni comunali però si affrettavano con una nota a interrompere i termini, vanificando quella che era una procedura di snellimento burocratico importante per la vita delle imprese. Oggi noi abbiamo necessità che si intervenga con questo cambio di passo, perché se alle imprese chiedete la digitalizzazione, chiedete di essere smart, altrettanto – come interfaccia – noi dobbiamo trovare da parte della pubblica amministrazione, cosa che oggi non c'è. Non esiste questa interoperabilità tra le varie banche dati delle pubbliche amministrazioni, che accelererebbe quanto più possibile la vita delle imprese e le procedure amministrative a cui le imprese devono necessariamente sottostare.
  Faccio due esempi e comunque rinvio al nostro documento dove troverete il nostro modesto punto di vista. Ad esempio, il COVID ci ha insegnato, per quanto riguarda le procedure relative alla richiesta delle concessioni di suolo pubblico per i pubblici esercizi, che questa può essere fatto con una semplice PEC, allegando solo ed esclusivamente la planimetria. Questa è una procedura che va istituzionalizzata, perché realmente dà la possibilità di accelerare. Non avete idea, ad esempio, per una concessione demaniale quanti documenti, di cui peraltro normalmente la pubblica amministrazione è già a conoscenza, noi siamo costretti a ripresentare.
  Così come, ad esempio, per quanto riguarda le strutture ricettive all'aria aperta, nel caso in cui queste strutture abbiano già ottenuto l'autorizzazione paesaggistica a loro favore, è assurdo che venga richiesta un'autorizzazione per ogni singola installazione all'interno del campeggio, perché questi manufatti temporanei sono già stati autorizzati da quella precedente autorizzazione che ricomprende l'intera struttura.
  Questi sono due esempi, ma ci sono anche esempi che possiamo fare sul noleggio con conducente – NCC o sugli autobus da turismo. È qualche cosa che aiuterebbe, che è fondamentale per la ripresa e per il recupero di quel 13 per cento di PIL che il turismo rappresentava prima del COVID, che abbiamo chiaramente perso dall'oggi al domani e che abbiamo la necessità di recuperare nel modo più veloce possibile e con più punti percentuali possibili.
  Questo noi lo possiamo fare se accanto a noi, ai nastri della ripartenza, saranno pronti non solo le imprese e il sistema economico italiano, ma anche e soprattutto Pag. 5la pubblica amministrazione, che – mi creda, presidente – oggi non è pronta e reattiva. Probabilmente sarà anche un problema legato all'età media dei dipendenti pubblici che, come me, che ho 56 anni, non sono così pronti al digitale e allo smart, ma è necessario che la pubblica amministrazione ritorni a essere pubblica amministrazione e cammini con lo stesso passo con il quale oggi sta camminando la politica, perché è importantissimo che questo accada.
  Un altro punto. Con i fondi strutturali europei, l'ultimo programma, che era 2013-2021, ad esempio, una delle regioni italiane è riuscita a impiegare in sette anni solo il 33 per cento delle somme che erano state messe a bando. Questo perché c'è stata una carenza da parte della burocrazia, che non è riuscita a spendere, non dico il 100 per cento, ma avvicinarsi a superare il 70 per cento. Adesso la burocrazia dall'oggi al domani non può trasformarsi in una Ferrari e, mentre per un Programma operativo regionale – POR i tempi tecnici sono di sette anni, per il PNRR discutiamo di mesi.
  Ecco l'importanza di intervenire, ma di intervenire presto e intervenire in maniera decisa per questa sburocratizzazione che, ripeto, è una criticità che ci trasciniamo da anni e che oggi non può più essere sopportata da un sistema imprenditoriale che si ritiene essere moderno.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Ora darei la parola al presidente Roberto Zoia, del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. Prego, dottor Zoia.

  ROBERTO ZOIA, presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali – CNCC (intervento da remoto). Mi associo ai ringraziamenti per questa audizione. Due parole sul Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, che è un'associazione che raggruppa i principali stakeholder di questo mondo. Parliamo di 1.300 centri commerciali, con un fatturato diretto di 70 miliardi di euro e 800 mila occupati, compreso indotto e indiretto, presenti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale.
  Come tutti sappiamo, durante la fase di pandemia il mondo del commercio, e dei centri commerciali in particolare, è stato penalizzato a vari livelli, con le chiusure, in particolare quelle che hanno riguardato i fine settimana da novembre 2020 a maggio 2021, con perdite significative. In questi diciotto mesi di pandemia si è vista un'escalation della vendita on line, alla quale si è reagito, come commercio fisico, dotandosi di strumenti – cosiddetti omnichannel – proprio per riequilibrare e cercare di difendere il proprio mercato.
  Come sappiamo, anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel marzo 2021 ha segnalato quanta burocrazia ci sia sulle attività commerciali. Approfitto di questa giornata per segnalare una serie di richieste da parte nostra proprio per i commercianti. Parliamo, nei centri commerciali, di 40 mila attività commerciali, delle quali circa 8 mila a gestione familiare.
  Innanzitutto, come ha giustamente detto il presidente di Assoturismo, spesso da parte del Governo vengono fatti dei processi di semplificazione, ma purtroppo nei vari comuni non sempre c'è questa sensibilità. Ragionando di attività commerciali, il portale Impresainungiorno, teoricamente doveva essere uno strumento di semplificazione, trattandosi di apertura dell'attività, ma lo sportello unico delle attività produttive dei singoli comuni ancora non funziona.
  Altro problema che noi riscontriamo è che c'è un'asimmetria illogica con le grandi piattaforme riguardo a tutta la parte delle vendite promozionali, vendite di fine stagione e vendite straordinarie. Oggi, mentre le grandi piattaforme con un click possono fare il Black Friday, possono fare le promozioni quando ritengono, purtroppo per noi non è lo stesso. Immaginate una catena italiana, come OVS o Calzedonia, che ha 300 negozi sul nostro territorio e che deve fare 300 comunicazioni a 300 sportelli unici, spesso con una modulistica ad hoc per ogni comune, il che significa una complicazione burocratica veramente illogica. Non c'è una regola che valga per tutti. Se da una parte le piattaforme è bene che facciano il loro lavoro – fermo restando che nel mio documento troverete, ma oramai anche il G20 Pag. 6lo ha stabilito, che ci deve essere un'equità fiscale con queste grandi piattaforme – però segnalo che a livello di gestione quotidiana delle nostre attività risentiamo di una burocrazia pazzesca.
  Questo sarebbe il momento della ripresa, ma ancora il nostro Paese soffre per i calendari per i saldi e i calendari per le vendite promozionali. Spesso, e torno alla catena che ha 300 negozi, ogni regione ha legiferato a proprio modo con dei calendari; il che significa che non si può fare un acquisto di gruppo per metterlo sul mercato alle stesse condizioni promozionali, perché ogni ente locale e ogni regione ha il proprio calendario.
  La pandemia ha accelerato un processo, che era già in atto, di modifica dei centri commerciali, che oggi sono diventati dei centri di servizi. Cito gli hub vaccinali come esempio, perché nei nostri centri commerciali abbiamo posizionato circa 30 hub vaccinali, che nei periodi di intensa campagna vaccinavano circa 30 mila persone al giorno, quando in tutto il Paese se ne vaccinavano 600 mila. Parliamo di un 5 per cento della popolazione italiana che si è vaccinata nei centri commerciali.
  Ma, per esempio oggi, secondo le regole che ci riguardano, non possiamo svolgere dei servizi sanitari in un centro commerciale, che ha una destinazione commerciale.
  Addirittura le grandi piattaforme possono vendere dalla frutta e verdura fino alla televisione. Oggi in Italia se in un negozio di alimentari si vuol fare un negozio non alimentare o addirittura un servizio, si deve sottostare a procedure burocratiche comunali, provinciali, regionali eccetera che effettivamente complicano la vita e rallentano lo sviluppo del nostro Paese.
  Sulle merceologie è assolutamente necessario avere una flessibilità, così come oggi sta funzionando molto l'apertura di attività temporanee e spesso vediamo anche nei centri delle città che ci sono prodotti meramente stagionali per i quali si apre il negozio per due, tre, quattro o sei mesi.
  Mentre in altri settori questo tipo di attività è anche promossa, nel nostro caso c'è un limite, perché spesso il fatto che per tre mesi si possa fare quell'attività viene considerato come ampliamento dell'area di vendita, il che significa rifare tutta una serie di procedure.
  La stessa cosa è capitata in qualche caso proprio per la pandemia. Infatti, alcuni negozi hanno dovuto chiudere, ma se oggi se si chiude un negozio per più di 12 mesi, vi è il rischio di revoca dell'autorizzazione commerciale. Capite che è veramente come sparare sulla Croce rossa.
  In linea con quanto hanno già segnalato l'Autorità garante della concorrenza e del mercato e l'indicatore Product Market Regulation – PRM dell'OCSE nel 2019, oggi il commercio fisico nel nostro Paese subisce una montagna di burocrazia e in momenti come questi – nei quali i nostri commercianti sarebbero in grado di affrontare con l'esperienza, con la relazione e con la loro capacità le grandi piattaforme – si trovano con questo tipo di lacciuoli che effettivamente rischiano di far morire molte attività commerciali che non riescono a essere dinamiche e flessibili in un momento di ripresa nel quale la flessibilità a nostro avviso dovrebbe essere il principale elemento per una ripresa economica del nostro Paese.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Ci sono colleghi che vogliono intervenire, fare domande o qualche riflessione? Prego, onorevole Ciaburro.

  MONICA CIABURRO(intervento da remoto). Volevo formulare al presidente Messina una domanda relativa ai blocchi che – giustamente e anche correttamente ha rilevato – ci sono a livello comunale rispetto alle procedure, per interromperne i termini; spesso e volentieri, soprattutto quando si parla di piccoli comuni, sono infatti in difficoltà anche le realtà territoriali.
  Loro intercettano il problema, ma credo che noi come Commissione dovremmo andare anche a proporre delle misure con le quali mettere in condizione questi comuni di avere gli strumenti necessari, perché Pag. 7anche lì o manca il personale o il personale non ha ancora quelle competenze digitali per sburocratizzare il tutto ed è chiaro che poi si forma il tappo, pur con la volontà di fare. Perché io credo che qualsiasi amministrazione abbia la volontà di servire i suoi cittadini, le sue imprese e le sue attività economiche al meglio che può, ma spesso e volentieri si trova paralizzata da quelle che sono le procedure o che le competenze o il personale a disposizione per questo.
  Credo che all'interno della Commissione dovremmo andare a delineare anche quelle che sono le precondizioni per poter semplificare tutti questi percorsi per le aziende e soprattutto dare anche degli strumenti tecnologici, perché spesso e volentieri nella nostra Italia si parla di digitalizzazione o di andare tutti con la Ferrari, ma poi abbiamo le strade che non funzionano ancora per le Ferrari e parlo di rete Internet, banda ultra larga e quant'altro.
  Credo che questa sia proprio la precondizione affinché tutto possa fluire in modo più semplice, veloce e rapido e dare un servizio a queste attività, velocizzando, ma senza questo è impossibile poi dare questo tipo di servizio.
  Quando parlava di autorizzazioni paesaggistiche per le strutture ricettive all'aperto come i campeggi e quant'altro, nel momento in cui si interviene con un qualcosa di nuovo all'interno di queste strutture, ritiene inutile chiedere un nuovo permesso, se ho capito bene. Volevo solo approfondire questo.
  È chiaro che se si tratta di nuove strutture e magari di servizi, creando dei bagni in più e quant'altro, è normale che vadano richiesti dei permessi, perché l'autorizzazione paesaggistica è quella che fa sì che si possano fare le cose, ma poi se facciamo delle modifiche strutturali all'interno è altrettanto giusto che queste vadano fatte in certi termini. Ad ogni modo, bisogna semplificare e fare in modo che dalla domanda e dalla richiesta di questa integrazione strutturale non passino mesi e mesi, però non chiedere più nulla forse non è neanche troppo corretto. Non so se la domanda è stata chiara.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola al presidente Messina, chiedo se ci sono altri colleghi che vogliono intervenire. Poiché non vedo nessuno, cedo la parola al presidente Messina.

  VITTORIO MESSINA, presidente di Assoturismo-Confesercenti (intervento da remoto). Vado in ordine. Relativamente alla prima domanda, è indubbio che io parli di ritardi della burocrazia in perfetta buona fede. Nessuno qui pensa che la burocrazia rallenti le procedure per il solo piacere di rallentarlo. Spesso la tempistica fisiologica diventa patologica e viene un po' il dubbio, però è un dubbio che viene immediatamente fugato.
  Spesso noi cerchiamo di nasconderci – parlo di noi – sulla digitalizzazione, credendo che la digitalizzazione sia rappresentata dal computer, ma esistono le piattaforme, così come esiste un concetto un po' più ampio di digitalizzazione e anche questo manca. Noi abbiamo la necessità della formazione dei dipendenti pubblici e spesso abbiamo la necessità di intervenire. Nel mio passato ho fatto anche il presidente della Camera di commercio e mi sono ritrovato a fare delle riunioni con tutti gli sportelli unici per le attività produttive dei comuni e comprare, a spese della Camera di commercio, i manuali relativi alle guide sul commercio da omaggiare a tutti gli uffici comunali, proprio perché questi non hanno le risorse e le strutture.
  Bisognerebbe intervenire, unificando gli sportelli unici per le attività produttive di uffici comunali di piccoli comuni e di piccole realtà, mettendo in campo probabilmente altre risorse e soprattutto altre competenze.
  Le Camere di commercio, che sono state relegate essenzialmente a due mission, quella dell'alternanza scuola-lavoro e della internazionalizzazione, potrebbero svolgere un ruolo importante nella digitalizzazione, visto che con il sistema Infocamere risultano essere tra gli uffici più digitalizzati e più all'avanguardia per quanto riguarda l'informatica applicata nelle procedure amministrative e potrebbero tornare utili in un concetto un po' più di aiuto alle altre pubbliche amministrazioni.Pag. 8
  Non si dovrebbe più ragionare esclusivamente a compartimenti stagni, ferme restando le competenze e le autonomie dei singoli uffici.
  Per quanto riguarda, invece, le autorizzazioni paesaggistiche nelle strutture all'aria aperta, la nostra idea non è farsi dare una prima autorizzazione e poi creare un villaggio turistico all'interno di un campeggio.
  Inoltre, occorre fare una distinzione, perché ci sono delle concessioni paesaggistiche in aree vincolate e altre no, quindi ci sono una legislazione e delle procedure giuste, ma io qui non parlo delle procedure, bensì delle tempistiche. Infatti, ci sono dei casi in cui onestamente si potrebbe ovviare alla successiva autorizzazione paesaggistica, perché si riferisce alle autorizzazioni a manufatti mobili e non a manufatti immobili.
  Onorevole, se lei mi consente, le invieremo anche una specifica, in modo tale da essere quanto più possibile precisi.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, io ringrazio i nostri auditi per le relazioni. Accolgo quanto appena detto dal presidente Messina e rivolgo anche al presidente Zoia lo stesso invito: qualora aveste ulteriori documenti da volerci fornire, noi li accoglieremmo volentieri. Per fornirceli potete inviarli tramite la segreteria della Commissione e noi li terremo agli atti, in modo tale che possano poi essere parte attiva e integrante dell'indagine che stiamo compiendo. L'auspicio è che alla fine l'indagine in corso possa essere utile per quello che ci avete detto oggi e per quello che ci stanno dicendo un po' tutti gli auditi sulla necessità di rendere più efficace ed efficiente questo nostro Paese nell'interesse di tutti i cittadini, di tutti gli imprenditori e del Paese stesso, per rilanciare l'Italia nei prossimi anni.
  Dichiaro conclusa la nostra audizione odierna.

  La seduta termina alle 9.05.