XVIII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Giovedì 17 giugno 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Stumpo Nicola , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALL'AVVIO E ALL'ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome.
Stumpo Nicola , Presidente ... 2 
Gabusi Marco , Coordinatore della Commissione Affari istituzionali e generali, Assessore Personale e organizzazione della Regione Piemonte ... 2 
Stumpo Nicola , Presidente ... 5 
Corrado Valentina , Assessora alla Semplificazione amministrativa della Regione Lazio ... 6 
Stumpo Nicola , Presidente ... 6 
Cupparo Francesco , Assessore alle Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata ... 6 
Stumpo Nicola , Presidente ... 6 
Buratti Umberto (PD)  ... 6 
Stumpo Nicola , Presidente ... 6 
Gabusi Marco , Coordinatore della Commissione Affari istituzionali e generali, Assessore Personale e organizzazione della Regione Piemonte ... 6 
Stumpo Nicola , Presidente ... 7 
Buratti Umberto (PD)  ... 8 
Stumpo Nicola , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA STUMPO

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo che, trattandosi di seduta dedicata all'attività conoscitiva, ai componenti della Commissione è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta. In proposito ricordo, per i componenti che intendano partecipare ai lavori secondo la predetta modalità, che è necessario che risultino visibili alla Presidenza al momento dell'intervento.

Audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa, l'audizione di rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome, rappresentate con interventi da remoto del dottor Gabusi, coordinatore della Commissione affari istituzionali e generali, assessore personale e organizzazione della regione Piemonte, e della dottoressa Valentina Corrado, assessora alla semplificazione amministrativa della regione Lazio. Attendiamo l'assessora Simona Ferro, dell'organizzazione e personale regionale della regione Liguria, e il dottor Francesco Cupparo, assessore alle politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca della regione Basilicata.
  Nel ringraziare i partecipanti per aver aderito all'invito a partecipare ai nostri lavori, ricordo che la semplificazione delle procedure amministrative relative alle attività imprenditoriali rientra da tempo tra le priorità del legislatore e costituisce ora un elemento fondamentale per un'efficace ripartenza del sistema economico italiano.
  In tale direzione vanno da ultimo le misure previste nell'ambito dell'Agenda per la semplificazione 2020-2023 e il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). In tale contesto, la piena operatività e la completa digitalizzazione degli sportelli unici per le attività produttive (SUAP) e di quelli per l'edilizia costituiscono un obiettivo da realizzare con determinazione, unitamente all'attuazione del principio once only da parte delle amministrazioni pubbliche.
  Chiederei, quindi, ai rappresentanti delle regioni di portare all'attenzione della Commissione le proposte e le criticità che dalla prospettiva delle regioni possono contribuire a lavorare nella direzione indicata.
  Ringrazio, inoltre, per il documento trasmesso, che è già stato inviato ai componenti della Commissione, e mi scuso per il rinvio di una settimana che abbiamo avuto per via, come vi è stato detto, di miei problemi personali nella scorsa settimana.
  Lascio, quindi, la parola ai rappresentanti delle regioni, in questo caso al dottor Gabusi, coordinatore e assessore al personale e all'organizzazione della regione Piemonte. Prego, dottor Gabusi.

  MARCO GABUSI, Coordinatore della Commissione Affari istituzionali e generali, Assessore Personale e organizzazione della Pag. 3Regione Piemonte. Grazie, presidente. Grazie di questa audizione. Lei ha già svolto un'introduzione che semplifica il mio lavoro e ci porta direttamente nell'oggetto dell'incontro. Come ha detto bene, sui principi non possiamo che essere tutti concordi; nel dettaglio è evidente che lo strumento dello sportello unico per le attività produttive, che è lo strumento per poi delineare il percorso delle attività produttive nella fase della loro apertura, sconta ancora dei ritardi e delle difficoltà che abbiamo provato in questo documento condiviso, unanimemente dalla Commissione affari istituzionali e dalla Commissione attività produttive, ad elencarvi.
  Quali sono i più importanti? Certamente l'interoperabilità tra i sistemi informativi delle amministrazioni coinvolte, in particolare tra SUAP ed enti terzi. In questo caso va chiarito che la gestione del procedimento SUAP ed enti terzi non deve avvenire attraverso PEC (posta elettronica certificata) o semplici e-mail, ma attraverso il back-office di piattaforme informatiche gestite dai SUAP, cosa che invece spesso non capita anche con ultime modifiche normative che invece prevedono da parte di amministrazioni dello Stato la presentazione dei documenti tramite la PEC.
  Gli enti terzi dovrebbero dotarsi di piattaforme informatiche comuni e/o almeno in grado di dialogare con quelle in uso ai SUAP, in maniera da evitare lo scambio di PEC e le doppie protocollazioni. Purtroppo questo ancora non capita, complicando di molto la vita di coloro che lavorano nei SUAP, e contravvenendo al buon principio e alla buona logica del once only, di una volta sola, per cui una volta sola dobbiamo chiedere alle attività produttive, alle imprese, alle aziende la pratica e poi gestirla all'interno della pubblica amministrazione.
  Sul punto l'Agenda per la semplificazione 2020-2023 prevede un'azione diretta, specifica, la 3.1, «Once Only: autocertificazione e controllo ex post», per la realizzazione di attività di supporto, promozione e monitoraggio dell'attuazione delle modifiche al DPR n. 445 del 2000 e al codice dell'amministrazione digitale (D.Lgs. n. 85 del 2005), con particolare riferimento a quelle relative agli accordi di fruizione introdotti con l'articolo 264 del decreto-legge «rilancio». Questa azione va raccordata con il lavoro più generale svolto per la Piattaforma di interoperabilità, che include la standardizzazione e la razionalizzazione degli accordi di fruizione. I servizi di interoperabilità dovranno essere garantiti anche tra i sistemi utilizzati dagli enti terzi e dalle piattaforme SUAP esistenti. Parallelamente, l'Agenda prevede che vengano analizzate le buone pratiche e le problematiche attuative, al fine di predisporre modelli e indicazioni operativi in merito ai controlli sulle dichiarazioni sostitutive e all'acquisizione diretta di dati e documenti. In questo contesto, è indispensabile rendere operativo l'accesso gratuito alle banche dati delle pubbliche amministrazioni, come previsto nell'azione 2.3 dell'Agenda, e dell'Agenzia delle entrate, in modo tale che tali servizi possano essere fruiti in maniera rapida, veloce e gratuita.
  Un altro punto è la semplificazione e la standardizzazione dei regimi amministrativi e della modulistica: questo nei confronti degli utenti è sostanziale ed importante, avere una modulistica uniforme ed unica in tutti gli enti può consentire anche una gestione anche da parte dei professionisti molto migliore. Si è iniziato un lavoro di standardizzazione riferito ad alcune attività commerciali e artigianali nonché all'edilizia e all'autorizzazione unica ambientale; ciò ha permesso di unificare i procedimenti interessati a livello nazionale e superare alcune prassi in uso presso i comuni particolarmente onerose per le imprese, perché nel vuoto è evidente che ogni comune si autodeterminava la propria modulistica e anche il proprio percorso amministrativo. Si tratta di un lavoro di estrema importanza, che dev'essere esteso non solo a quello che vi ho detto, ma anche a un contesto più ampio, che deve ricomprendere di fatto tutto: ad esempio le autorizzazioni sismiche, paesaggistiche, quelle per la modulistica per la banda larga, al fine di garantire omogeneità sul territorio nazionale e la standardizzazione di tutte le procedure. Pag. 4
  Terzo, la riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento tramite una riorganizzazione delle competenze. Il perseguimento di tale obiettivo non può prescindere da una ricognizione di tutti gli adempimenti che gravano sulle imprese; solo successivamente sarà possibile individuare quelli inutili, quello che sono datati. Tali appesantimenti disorientano l'imprenditore e richiedono la revisione di normative ormai datate, che si sono sovrapposte negli anni; è, pertanto, per noi obbligatorio, doveroso programmare una complessa operazione di «pulizia normativa» della legislazione nazionale e anche regionale. In tale ambito occorre richiamare, in via generale, tutte le azioni previste dal punto 1 dell'Agenda 2020-2023, volte a semplificare i procedimenti con un «Catalogo dei procedimenti» che si propone di proseguire l'opera di semplificazione e standardizzazione dei regimi amministrativi già citata di cui al decreto legislativo n. 222 del 2016.
  Un altro punto che ci vede convinti sostenitori è quello dell'integrazione del SUAP e del SUE integrati in un unico sportello. Al riguardo, è necessario prevedere espressamente la possibilità di utilizzo della piattaforma per la gestione delle pratiche SUAP anche per il SUE (sportello unico per l'edilizia), considerato anche che la modulistica edilizia approvata in sede di Conferenza unificata è la medesima. In questo caso si vede una discrasia: molti comuni già lo fanno, in maniera responsabile, ma non è normato. Crediamo che quei comuni possano essere di esempio per gli altri, e però una normativa che di fatto obblighi tutti gli 8 mila comuni italiani a farlo aiuterebbe di molto.
  Rendere più efficace la gestione delle procedure complesse attraverso il potenziamento della collaborazione tra i soggetti pubblici territoriali, compresi gli uffici territoriali di derivazione governativa nonché gli enti terzi, rafforzerebbe la capacità amministrativa dei SUAP. È più difficile probabilmente da normare, è più difficile da scrivere in una norma, perché la collaborazione tra enti pubblici è sempre stata complicata e quindi non vogliamo eludere il problema, ma si deve evidentemente incidere sulla governance degli sportelli SUAP, identificando probabilmente un livello a volte superiore a quello comunale, migliorare la formazione del personale incaricato di svolgere le attività dello sportello unico, e intervenire per il superamento della frammentazione delle norme e delle competenze presenti in alcuni settori: ad esempio, nelle procedure VIA, AIA o nel settore dei rifiuti. Sempre l'Agenda per la semplificazione 2020-2023 «SUAP e nuovi modelli per la gestione delle procedure complesse», che ben il presidente ha citato come documento di riferimento (avete visto che io la richiamo spesso), all'Azione 2.2 prevede la sperimentazione di nuovi modelli che consentano alle regioni interessate, previo accordo con i comuni, di attribuire ad altro soggetto, appositamente individuato, i poteri di amministrazione procedente, ovvero lo svolgimento di funzioni istruttorie anche ai fini della gestione della conferenza di servizi in relazione a specifiche tipologie di procedimenti, da individuare sulla base delle esigenze del contesto.
  Il punto evidentemente altrettanto importante è quello del miglioramento degli aspetti di supporto alle imprese, sia dal punto di vista consulenziale che attraverso la costruzione di una base dati informativa che consenta di capire cosa fare e invece cosa non è opportuno normare e cosa di fatto è già possibile attuare. Tale intervento muove dal fatto che generalmente le imprese, tenute a entrare in contatto con le amministrazioni a vari livelli di governo, sono prive delle informazioni e delle competenze necessarie a comprendere quali procedure occorra seguire, quali adempimenti sia necessario rispettare e a quali opportunità e benefici sia possibile accedere. La complessità normativa e procedurale, che vorremmo, come abbiamo spiegato, un po' diluire ed eliminare, e la ripartizione delle competenze e anche la modulistica di fatto complicano la vita, e quindi questa è un'azione che a valle del processo di semplificazione dei punti precedenti è assolutamente indispensabile.
  L'ultimo punto che ci vede fare una riflessione è quello dell'attuazione del fascicolo Pag. 5 informatico d'impresa e dell'accesso gratuito alle banche dati. Voi sapete che l'art. 43-bis del DPR 445 del 2000 prevede che il SUAP invii alla camera di commercio territorialmente competente la documentazione relativa all'esercizio dell'attività d'impresa per l'inserimento nel repertorio economico amministrativo (REA) e registro imprese tenuto dalle camere di commercio per la conservazione in un fascicolo informatico per ciascuna impresa. Tramite questo servizio le pubbliche amministrazioni depositano in modo automatico tutti i documenti che riguardano un'impresa nel contenitore virtuale; le quali, quindi, non possono più richiedere documenti che risultano già in possesso della pubblica amministrazione, con un principio logico, sacrosanto e sancito da una norma. Purtroppo ad oggi però questa interoperabilità, questa possibilità che va di pari passo e è che la base per il once only, non è ancora attuata perché non è stato adottato il regolamento attuativo previsto dall'art. 4, comma 6, del D.Lgs. n. 219 del 2016 che dovrebbe dettagliare, secondo principi di gradualità e sostenibilità e sentite le amministrazioni interessate, i termini e le modalità operative di attuazione delle disposizioni concernenti il fascicolo informatico di impresa. È importante evidentemente procedere speditamente, tenendo in considerazione tutte le richieste degli enti, ma garantire la base dell'once only, cioè il fatto che le amministrazioni pubbliche possano avere accesso a questa banca dati, che è già in nostra disponibilità.
  L'Agenda 2023 è uno strumento importante, e devo dire che molti dei contenuti dell'Agenda 2023 sono stati ripresi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e sono in linea con quanto previsto dal recente regolamento UE sul Single Digitale Gateway. Il PNRR ha fondato la riforma della pubblica amministrazione sulla buona amministrazione, prevedendo interventi diretti a semplificare e accelerare le procedure, e il regolamento UE ha dato il via al Single Digital Gateway, diretto a uniformare a livello europeo l'accesso ai servizi attraverso le informazioni di qualità e i canali di assistenza effettiva per tutti i cittadini dell'Unione.
  In particolare si punta su 21 servizi individuati dalla direttiva europea, le cui procedure dovranno poter essere eseguite interamente on line in tutti i Paesi UE entro il 2023. È un'occasione importante, che non possiamo fallire; è un'occasione che ci deve vedere attivamente coinvolti con un principio di leale collaborazione tutti per ridisegnare e semplificare questi servizi, coinvolgendo tutti i responsabili della transizione al digitale, gli enti, nonché noi legislatori, poi il Parlamento e il Governo, per sviluppare e praticare azioni coordinate, ma che vadano in porto rapidamente e velocemente, ancor di più nel momento in cui i principi di fondo sono condivisi da tutte le componenti politiche governative e amministrative di questo Paese; e spesso mancano, come vi ho dimostrato prima, i decreti attuativi.
  Con questo obiettivo la Conferenza delle regioni ha designato un gruppo di lavoro in cui si prevede il coinvolgimento di tutte le Commissioni interessate nel dare attuazione al regolamento.
  Si tratta, pertanto, di procedere con un'azione di multilevel governance, già avviata con l'Agenda 2020-2023, per la realizzazione di interventi strutturali di semplificazione che incidano in modo mirato sulla legislazione anche attraverso un costante monitoraggio dei risultati raggiunti, per evitare che i buoni indirizzi, che buoni obiettivi poi nella pratica si possano tradurre invece in azioni non coerenti.
  Io vi ringrazio per avermi ascoltato. Sono presenti i miei colleghi che possono integrare questo documento, anche magari in maniera più puntuale del sottoscritto. Crediamo che ci siano gli elementi e gli strumenti per compiere quel passo finale che il legislatore ha già di fatto delineato ed enucleato, che va portato a termine con un lavoro minuzioso fatto dai decreti attuativi e anche dal lavoro sui territori con la collaborazione di tutti gli enti locali coinvolti. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, Assessore Gabusi. Chiedo all'Assessora Corrado se intende aggiungere qualcosa.

Pag. 6

  VALENTINA CORRADO, Assessora alla Semplificazione amministrativa della Regione Lazio. Grazie, presidente. In realtà il collega Gabusi ha elencato e illustrato egregiamente tutti i punti che sono stati oggetto di discussione nella Commissione delle regioni.
  Io vorrei mettere l'accento sul tema dell'attuazione del fascicolo informatico di impresa, perché quell'attuazione ci consentirebbe di evitare alle imprese di produrre dichiarazioni e documentazioni al momento delle presentazioni delle istanze ai vari enti. Rendere interoperabili le banche dati è un'attuazione che consente veramente quasi nell'immediato di snellire, di semplificare, le procedure e la burocrazia lamentata spesso dai nostri imprenditori.
  Il fatto che tramite il fascicolo informatico d'impresa le amministrazioni depositano in maniera automatica tutti i documenti, e attraverso questo le varie amministrazioni locali e statali non possono più richiedere documenti dei quali sono in possesso, semplifica di molto la vita delle nostre imprese, che sono poi tra l'altro quelle che stanno soffrendo più di tutti questi mutamenti anche legati alla pandemia.
  È indispensabile anche il fatto che venga garantito questo accesso gratuito alle banche dati, perché oggi molte banche dati che sono essenziali per lo svolgimento delle procedure di avvio di esercizio dell'attività di impresa non sono interrogabili in tempo reale, oppure lo sono ma a pagamento. È quindi veramente urgente prevedere questa interoperabilità, questa attuazione del fascicolo informatico di impresa, così come l'interoperabilità tra gli applicativi in uso alle camere di commercio e le piattaforme regionali SUAP, in maniera tale che si dia attuazione anche a quanto previsto dall'articolo 5, comma 2, del DPR n. 160 del 2010. Ci sono delle cose che nell'immediato si potrebbero realizzare. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, Assessora Corrado. Chiedo all'Assessore Cupparo se intende aggiungere qualcosa.

  FRANCESCO CUPPARO, Assessore alle Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata. No, grazie, penso sia stato detto tutto, quindi per me va bene.

  PRESIDENTE. Tra i colleghi c'è qualcuno che vuole porre qualche domanda o fare qualche intervento? Onorevole Buratti, chiede di intervenire?

  UMBERTO BURATTI. Sì, intanto per ringraziare i rappresentanti delle regioni. Credo che i punti che sono stati evidenziati oggi siano quelli emersi anche nel corso di altre audizioni; volevo anche domandare: come vedete voi, rispetto al ruolo del SUAP, il ruolo delle camere di commercio, non solo per l'attività di impresa ma anche più in generale?
  Io ho già avuto modo diverse volte nelle varie audizioni di chiedere questo, perché chi come il sottoscritto ha fatto l'amministratore locale, il sindaco, sa bene che purtroppo è successo che ogni comune ha attivato un SUAP che non ha dialogato. Questo è già stata rappresentato anche da voi: l'interoperabilità non c'è mai stata, non c'è stato il dialogo; anche laddove si è cercato fra unioni di comuni o altri soggetti di creare modelli unici, il dialogo non si è verificato. Infatti il mio richiamare spesso e volentieri le camere di commercio è dovuto al fatto che in tutta Italia hanno la stessa modulistica e questo ha semplificato la vita a tutti gli imprenditori, anche per andare ad attingere informazioni dalle banche dati che loro hanno; questo anche per tutti coloro i quali hanno queste necessità.
  Era quindi un po' una riflessione che volevo fare con voi, ma anche una domanda. Nel valutare l'insieme di tutti i soggetti che attualmente operano, secondo voi quale potrebbe essere un eventuale coinvolgimento? Pensando anche ai comuni più piccoli, che sono quelli che molte volte si trovano anche in difficoltà a gestire queste pratiche. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Buratti. Ci sono altri colleghi? No. Non so chi vuole rispondere. Prego, Assessore Gabusi.

  MARCO GABUSI, Coordinatore della Commissione Affari istituzionali e generali, Pag. 7Assessore Personale e organizzazione della Regione Piemonte. Intervengo in maniera molto sintetica e ringrazio l'onorevole Buratti. Anch'io ho fatto il sindaco per dieci anni in un comune di piccole dimensioni, o medie per quelle che sono le realtà piemontesi. Credo che il punto sia nodale e sia chiaro: così è complicato gestire.
  La Conferenza delle Regioni anche nel documento lo definisce bene: dobbiamo individuare già da subito un soggetto, che secondo me potrebbero essere le camere di commercio, ma potrebbero essere le province; ho fatto anche il presidente di provincia. Credo che ci siano gli spazi per individuare un soggetto di area più vasta, o comunque non solo e unicamente il comune. Nel nostro documento esprimiamo il convincimento, con una formulazione molto ampia, che si debba alzare il livello sia delle competenze, ma anche della gestione, individuando insieme ai comuni l'ente più opportuno per gestire in maniera unitaria, uniforme, sul territorio nazionale e con più competenza queste pratiche.
  Devo dirvi anche che ci sono esperienze virtuose di unione di comuni, anche sul mio territorio, che sono state in grado di gestirlo. Io credo che, però, questo sia complicato da riprodurre in tutta Italia, proprio per la parcellizzazione del territorio, proprio per la differenza di scelte che sono state effettuate nei vari territori sull'unione dei comuni, sulle convenzioni, sui comuni associati e sulla dimensione dei comuni stessi. In Piemonte ci sono 1.181 comuni, credo che siano la somma di quelli di Emilia, Toscana e Veneto, forse. Capite bene quindi la differenza sul nostro territorio, ma è certo che il problema c'è e deve essere affrontato anche valutando l'opportunità della camera di commercio, che certamente, al netto delle unioni che ci sono state in questi anni e che hanno visto un processo di trasformazione anche delle camere di commercio, ha modulistica uniforme e competenze proprio in materia di imprese.
  Nel nostro documento non diciamo qual è la soluzione, perché sarebbe forse inopportuno e significherebbe scavalcare anche un po' le competenze dei comuni, ma diciamo certamente che il problema c'è e che non può essere questo tipo di gestione quello che ci porta al 2023.

  PRESIDENTE. Bene. Se nessun altro chiede di intervenire, intervengo brevemente anche io. Innanzitutto vi ringrazio per la disponibilità, come ho già detto, e per il documento che ci avete inviato, di cui faremo tesoro nella stesura della nostra relazione conclusiva; dove, devo dire con piacere, sono elencate molte delle cose di buonsenso che un po' tutti stiamo provando a mettere insieme, e speriamo con i provvedimenti di semplificazione di iniziare ad attuare, non soltanto a scrivere nei documenti, anche facendo tesoro di alcuni aspetti.
  Lei ora, assessore, ha detto una cosa vera che è successa nel nostro Paese: c'è stato un certo numero di comuni virtuosi, se così posso dire, che mettendosi insieme hanno costituito, per esempio per il SUAP, delle strutture molto funzionanti. Il problema secondo me era proprio questo: funzionava molto bene per quegli «n» comuni, ma, avendo essi costituito un loro sistema, non interagiva con gli altri «n più», molti più comuni.
  Il punto della semplificazione, quindi, non è tanto premiare i virtuosi, ma è consentire con un modello unico a tutti di essere virtuosi, nel senso che tutti i comuni devono utilizzare un sistema.
  Noi siamo partiti discutendo di questi argomenti con i moduli cartacei diversi. Ora il nostro augurio è che da qui a breve ci sia lo switch off, non ci siano più moduli cartacei e si possa viaggiare sul digitale, che i cittadini o le aziende possano direttamente dai propri uffici interagire con la pubblica amministrazione. Come abbiamo visto in questa fase difficilissima che non vorremmo ripetere, ma in cui siamo stati obbligati ad avere tutti un rapporto maggiore con i sistemi informatici, anche in alcuni casi con la fastidiosa distanza fisica che però ha reso possibile cose che fino a poco tempo fa erano impensabili.
  Io credo che in questa fase in cui il Governo che presenterà il decreto-legge «semplificazioni», con il Parlamento che sarà chiamato a convertirlo, dovremmo provare, Pag. 8 discutendo con tutti, quindi con le audizioni che si terranno anche poi nelle Commissioni competenti, a tirare fuori il meglio possibile, a rendere oggettivamente realizzabile il principio del once only, ma non solo: anche quello della facilità con cui si accede alle richieste e della facilità con cui si possono avere delle risposte. In alcuni casi è stato stupefacente, per esempio, come le ASL (Azienda sanitaria locale) si siano velocizzate in questa fase della vaccinazione, e anche la risposta che forniscono ai cittadini nell'ottenere poi il pass vaccinale e quant'altro.
  Io mi auguro davvero che, in una sinergia positiva tra istituzioni e tra le varie organizzazioni che associano i cittadini e le imprese, si possa tirar fuori finalmente l'Italia da questi ritardi che abbiamo e ripartire, come diciamo, sperando con il PNRR in una fase di nuovo rilancio del nostro Paese. Io credo questo sia un po' l'augurio di tutti. Non entro nel merito, condivido le cose che avete detto, le cose che ha detto anche l'onorevole Buratti. Ora non sta a noi decidere se devono essere le camere di commercio o le province, però quello che non è più possibile pensare è che, nel mentre nessuno decide, ogni comune ha la possibilità di fare qualcosa, e la fa anche bene, ma è inutile fatta bene per sé stessa. La fa bene la camera di commercio, ma poi c'è qualcun altro che la fa anche bene, ma quelle cose non comunicano fra loro.
  Ecco, ad un certo punto per semplificare bisogna decidere, ed è questo il compito che noi abbiamo davanti. Non è soltanto semplificare, ma è anche una democrazia decidente che dà il segno di voler cambiare il passo. Io penso che questo sia un po' lo schema di lavoro col quale oggi ci lasciamo, ma vorrei dirvi che come Commissione noi continueremo il nostro lavoro e che per qualsiasi cosa vorremmo ricontattarvi per tenere un nuovo appuntamento, un nuovo momento di approfondimento. Grazie davvero.

  UMBERTO BURATTI. Presidente, mi scusi. Bisogna anche dire una cosa: forse questa situazione si è determinata proprio perché la normativa ha lasciato libero ciascun ente di decidere anche che tipo di sistema adottare per quel SUAP o per quel SUE. Di conseguenza è quello che ha creato questa situazione. Allora non dovrà essere presa come un'imposizione, e io mi auguro che ora nel decreto-legge «semplificazione» lo andremo a dire: che si vada su delle linee che sono quelle, e dev'essere solo quello il sistema; non è che ce ne possono essere altri. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. È il principio della democrazia decidente, perché se la decisione lascia aperte altre dieci decisioni è una non decisione: questo è il tema con cui ci siamo confrontati in questi anni. Grazie a tutti davvero e dichiaro conclusa la nostra audizione.

  La seduta termina alle 9.10.