XVIII Legislatura

Commissione parlamentare per la semplificazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 9 di Mercoledì 21 aprile 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Stumpo Nicola , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE CONNESSE ALL'AVVIO E ALL'ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA.

Audizione di rappresentanti di
ConfProfessioni.

Stumpo Nicola , Presidente ... 3 
Alessandrelli Claudia , Vicepresidente di ConfProfessioni ... 3 
Buratti Umberto (PD)  ... 9 
Ciaburro Monica (FDI)  ... 9 
Moschioni Daniele (LEGA)  ... 10 
De Toma Massimiliano (FDI)  ... 10 
Stumpo Nicola , Presidente ... 10 
Alessandrelli Claudia , Vicepresidente di ConfProfessioni ... 10 
Stumpo Nicola , Presidente ... 12

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA STUMPO

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo inoltre che, trattandosi di seduta dedicata all'attività conoscitiva, ai componenti della Commissione è consentito partecipare da remoto in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella seduta del 4 novembre 2020. In proposito ricordo che per i componenti che intendano partecipare ai lavori secondo la predetta modalità è necessario che risultino visibili alla Presidenza, soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento.

Audizione di rappresentanti di
ConfProfessioni.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa, l'audizione di rappresentanti di ConfProfessioni, rappresentata dalla dottoressa Claudia Alessandrelli, Notaio, Vicepresidente di ConfProfessioni, dal dottor Francesco Monticelli, responsabile Ufficio Studi, che partecipano ai nostri lavori in videoconferenza.
  Nel ringraziare gli auditi per aver accolto l'invito a partecipare ai nostri lavori, voglio sottolineare come sia molto importante, ai fini dell'indagine conoscitiva in corso, ascoltare il punto di vista dei professionisti che quotidianamente svolgono un ruolo di intermediazione tra cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche.
  La Commissione ritiene che il rilancio della crescita economica e la creazione di nuova occupazione siano connessi ad un adeguato programma di misure di semplificazione delle procedure amministrative che riguardano le attività di impresa, nonché alla possibilità per gli operatori economici di fare affidamento su un'amministrazione pubblica moderna, capace di lavorare in sinergia con la propria utenza. Si rende in particolare indispensabile la garanzia alle imprese in tempi certi e rapidi di conclusione degli iter autorizzatori che le riguardano per renderle pienamente competitive sui mercati.
  Si tratta di obiettivi già largamente condivisi nella fase pre-pandemia, ma che nell'attuale scenario economico e sociale assumono carattere di assoluta priorità per uscire dalla grave crisi economica che stiamo attraversando.
  Chiederei quindi alla Vicepresidente, dottoressa Alessandrelli, di fornire alla Commissione visibilità su tutte le proposte e le sollecitazioni che dal punto di vista di ConfProfessioni vanno nella predetta direzione, ricordando che al termine della sua relazione è previsto uno spazio per le domande dei deputati e dei senatori presenti o collegati in videoconferenza. Prego, dottoressa Alessandrelli, a lei la parola.

  CLAUDIA ALESSANDRELLI, Vicepresidente di ConfProfessioni. Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Io ringrazio innanzitutto il presidente e i componenti della Commissione bicamerale per la semplificazione, anche a nome del presidente Pag. 4Stella, per l'invito a partecipare a questa audizione sulla semplificazione delle procedure di avvio e di esercizio dell'impresa, che costituisce sicuramente per noi un momento molto importante di confronto su quello che è il percorso che è stato avviato sinora da Governo e Parlamento sulle tematiche di semplificazione e su quelli che sono i risultati raggiunti e gli obiettivi ancora da perseguire.
  Preliminarmente evidenzio come noi condividiamo pienamente l'indirizzo programmatico che è stato dato nel programma dell'indagine conoscitiva della Commissione, volto a sottolineare come l'informatizzazione e la digitalizzazione estesa a tutte le procedure e a tutti i procedimenti amministrativi siano effettivamente la chiave per attuare una semplificazione intesa come riduzione di oneri, di tempi, di costi delle procedure amministrative, e sia anche la giusta ricetta per consentire un facile accesso ai dati e alle informazioni al fine di attuare la trasparenza.
  Entrerò nel merito di tre punti, tre priorità, che voi avete evidenziato nel programma, cioè sportello unico delle attività produttive, registro informatico delle imprese, sportello unico per l'edilizia, con una considerazione sulla costituzione delle società e quindi sulla sinergia fra il notaio e il registro imprese, anche perché desidero portare alla vostra attenzione una lettura critica di alcuni dati Doing Business che vengono anche apprezzati nel nostro programma.
  Preliminarmente, qual è lo scenario, lo stato dell'arte delle politiche di semplificazione in Italia? Sono iniziate negli anni Novanta, lungo tre direttrici: semplificazione normativa, semplificazione delle procedure come studio e misurazione dei tempi e dei costi del procedimento, semplificazione organizzativa relativa alle competenze degli enti nell'ambito di una determinata procedura.
  Tuttavia soltanto negli ultimi anni noi riusciamo a percepire i primi risultati. Pensiamo ai c.d. decreti SCIA 1 e 2 (segnalazione certificata di inizio attività), che hanno previsto istituti come la SCIA unica, la SCIA condizionata, il silenzio assenso. Dobbiamo continuare su questo percorso. Nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ci sono le linee guida della semplificazione. Inoltre è prevista l'Agenda per la semplificazione 2021-2023 approvata lo scorso 23 novembre.
  Altra considerazione preliminare prima di entrare nel merito: il ruolo della nostra confederazione. Come ha sottolineato molto bene il presidente, nell'ambito della nostra confederazione confluiscono 21 associazioni di rappresentanza delle categorie professionali delle varie aree. Abbiamo l'area economica (commercialisti e consulenti del lavoro), l'area giuridica (avvocati e notai), l'area tecnica (ingegneri, architetti, geologi, geometri, archeologi, periti, restauratori), l'area sanitaria (medici di famiglia, pediatri, veterinari, psicologi).
  Come si vede, è un osservatorio speciale e privilegiato all'interno del quale confluiscono circa un milione e 400 mila professionisti, dato fresco dell'ultimo rapporto delle libere professioni stilato dal nostro osservatorio. Sono professionalità caratterizzate da una multidisciplinarietà e quindi da una trasversalità di competenze molto specifiche.
  Effettivamente, come ha detto molto bene nell'introduzione il presidente, i professionisti svolgono un ruolo molto importante di intermediari fra quelle che sono le esigenze, le istanze, dell'utente cittadino/imprenditore e quelle che sono le prerogative della pubblica amministrazione. Mi sia consentita un'immagine: siamo una sorta di cerniera fra quello che è l'imprenditore, per entrare nel tema, e quella che è la pubblica amministrazione, tanto è vero che il nostro compito il più delle volte è quello di capire e comprendere la norma, interpretarla e applicarla nel concreto.
  In questo contesto la nostra confederazione ritiene che l'approccio giusto, più che quello normativo, sia quello fondato sul risultato, cioè vedere nella declinazione pratica operativa della norma quali risultati, quali gli effetti che vengono conseguiti, che vengono perseguiti. Possiamo dire che noi professionisti abbiamo la funzione della VIR (verifica dell'impatto della regolamentazione), molto bene conosciuta, cioè vediamo Pag. 5 la norma ex post se funziona, se non funziona e se funziona quanto e come funziona, le ragioni, e poi proponiamo naturalmente dei perfezionamenti.
  Detto questo, ricordiamo il ruolo sussidiario, molto importante, del professionista. Penso ai commercialisti quando certificano i piani di impresa nell'ambito della soluzione di crisi di impresa; penso agli ingegneri con le varie certificazioni, attestazioni, il certificato di idoneità statica al posto del collaudo che viene rilasciato dal Genio civile; penso ai notai, categoria a cui appartengo, nel momento in cui omologano le società all'atto della loro costituzione. Qui voglio ricordare il decreto del 2000 che attribuì l'omologa dai tribunali al notaio per il controllo preventivo sostanziale, e poi la legge del 2014 che ha conferito un controllo meramente formale al registro delle imprese.
  Questa sinergia virtuosa consente sicuramente di poter dire che l'impresa nasce in un giorno per quanto riguarda l'ambito societario, perché facendo il registro imprese un controllo ormai soltanto formale, la società praticamente viene iscritta in 24 ore. Il pomeriggio costituisco la società, il giorno dopo è già iscritta.
  Segnalo proprio questo elemento alla Commissione, perché proprio questo ci ha fatto scalare di 23 posizioni nell'ambito della graduatoria Doing Business della Banca mondiale, cioè l'essere riusciti a coniugare tempestività, però al contempo certezza e sicurezza.
  Qui però mi sia consentito segnalarvi, come del resto sappiamo, che Doing Business ha sospeso la sua pubblicazione. Sono stati contestati alcuni criteri, alcuni indicatori della misurazione della capacità di fare impresa, perché noi abbiamo approfondito, chiedendoci come mai fossimo al cinquantottesimo posto. Abbiamo notato, per esempio, che in tema di costituzione di società, degli adempimenti che spesso sono contestuali dopo l'apertura della PEC (posta elettronica certificata) e gli adempimenti previsti dal Doing Business vengono considerati come adempimenti successivi, quindi come allungamento di tempi e di procedure. Abbiamo segnalato questo perché evidentemente, se quei procedimenti fossero invece considerati in maniera contestuale come realmente vengono effettuati, questo farebbe recuperare almeno 40 posti nella graduatoria.
  Vi segnalo un altro elemento: negli indicatori ci sono solo quelli quantitativi, non quelli qualitativi, che invece vengono considerati nei trasferimenti immobiliari. Difatti quella sinergia virtuosa, Registro imprese e notaio, per cui c'è un'infrastruttura che collega virtualmente il Registro delle imprese con gli sportelli notarili con le conseguenze in termini di certezza, sicurezza e legalità sono stati considerati in via sperimentale dal Doing Business. Ecco perché questi criteri devono essere rivisti, revisionati. Questo per una lettura critica.
  Passo ora ai temi dell'audizione: SUAP (Sportello unico per le attività produttive), fascicolo delle imprese, sportello unico dell'edilizia. Vediamo a che punto siamo. «Impresa in un giorno» è uno spot, è uno slogan, oppure è realtà nel nostro Paese? Voglio trasmettervi quello che è lo stato dell'arte, il monitoraggio in riferimento a una mappatura territoriale per capire, nel caso dei SUAP, quanti sono, come funzionano, se funzionano.
  Il SUAP, ricordo a me stessa, è stato istituito con un DPR del 1998 e poi è stato rilanciato nel 2008 con due successivi decreti del 2010, n. 159 e n. 160. Viene definito come l'unico punto di accesso, l'unico punto di riferimento, per l'imprenditore che deve iniziare o comunque esercitare un'attività di impresa, naturalmente in sostituzione di quelle che sono tutte le autorità amministrative e tutti gli enti coinvolti in una determinata procedura. È uno strumento totalmente digitale, totalmente informatico, che consente all'imprenditore di interfacciarsi con la pubblica amministrazione, quindi quello che è il front office, e consente al contempo alle amministrazioni, in una sorta di back office, di dialogare e di interloquire fra loro, cioè di essere coinvolte nel procedimento.
  Il DPR n. 160 delinea tre tipi di SUAP. Abbiamo quelli delegati, abbiamo quelli convenzionati e quelli accreditati con il MISE (Ministero dello Sviluppo economico). Pag. 6 Per quelli delegati e convenzionati con la Camera di commercio e con il registro imprese si può dire che questi utilizzano una piattaforma che è stata messa in campo dalle Camere di commercio per il portale impresainungiorno.gov.it.
  Per quanto riguarda, invece, i SUAP che lavorano in autonomia, cioè quelli cosiddetti «accreditati», utilizzano una propria piattaforma. Spesso, quando la utilizzano, le piattaforme dei vari enti coinvolti nel procedimento amministrativo non riescono a interloquire, a dialogare tra loro. A volte questi SUAP comunicano ancora con posta elettronica certificata se va bene, ovvero posta ordinaria, con delle logiche non difformi dalle logiche del cartaceo. Quindi capiamo che il SUAP ha tre profili, ha tre dimensioni di lavoro.
  C'è il profilo del front office, che è quello attraverso il quale l'imprenditore si interfaccia con l'amministrazione nel momento in cui presenta un'istanza; c'è il back office, che abbiamo detto favorisce il coinvolgimento degli enti e delle amministrazioni; e poi c'è il profilo dei professionisti che assistono le imprese che si interfacciano quotidianamente.
  Ora qual è la mappatura a livello territoriale, qual è il feedback che diamo noi come professionisti e la proposta che rivolgiamo a questa Commissione? Come mappatura ci risulta che circa la metà dei comuni italiani, 4 mila, sono SUAP delegati e convenzionati, quindi lavorano sinergicamente con il Registro delle imprese e con la Camera di commercio utilizzando il portale Impresa in un giorno. Gli altri 4 mila, invece, vanno in autonomia.
  Inizialmente nel 2011 erano stati i comuni più piccoli a adeguarsi al sistema camerale. Sono seguiti poi 50 capoluoghi di provincia, come Milano, Torino, Bari, Messina, Reggio Calabria. Abbiamo una mappatura che potremmo definire «a pelle di leopardo» purtroppo, con una copertura molto forte nel Nordest del Paese.
  Purtroppo accade che spesso anche comuni vicini, nell'ambito della stessa provincia o nell'ambito della stessa regione, utilizzano dei sistemi di SUAP differenti. Tutto questo comporta delle difficoltà enormi per l'imprenditore e per il professionista, perché avere un'unica piattaforma, un'unica modulistica standardizzata, un unico procedimento, poter contare su degli enti e delle autorità che intervengono tempestivamente con le loro scrivanie digitali, è molto importante. Teniamo conto che ultimamente è stata coinvolta anche un'autorità molto grande come quella dei vigili del fuoco.
  Tutto questo comporta che il nostro feedback è molto positivo per quanto riguarda i SUAP delegati e convenzionati che lavorano sinergicamente con le Camere di commercio, perché il nostro slogan e la nostra aspettativa, l'aspettativa dell'imprenditore ma anche del professionista, è che ci sia un'istanza, un modulo, una risposta, una piattaforma, un controllo, da parte dell'autorità amministrativa. Questi vantaggi che garantisce il portale Impresa in un giorno purtroppo non sono sempre garantiti da quell'altro sistema di SUAP.
  È chiaro, il progetto del legislatore era veramente ambizioso, perché voleva coniugare da un lato l'esigenza di avere una piattaforma unica, unitaria, e dall'altro interfacciarsi con 8 mila comuni che, ricordo a me stessa, hanno tante anime, tante sensibilità, tante diverse culture, diverse impostazioni. Era difficile riuscire a coniugare queste esigenze così diverse e contrastanti fra loro.
  Sicuramente il nostro feedback, che raccogliamo oltre che attraverso le nostre associazioni anche attraverso le nostre delegazioni territoriali, è che funziona bene il sistema basato sul portale camerale, e dunque – ormai siamo a metà strada e tornare indietro non si può – dobbiamo cercare di fare adottare agli altri comuni quel sistema. Se ciò non fosse possibile, noi proponiamo un'alternativa: far aderire quei SUAP che non garantiscono un livello di qualità elevato, garantendo la possibilità di accesso alla piattaforma e quindi ai dati, la possibilità di pagare con il sistema pagoPA, la possibilità di utilizzare un unico modulo, e poi il riversamento degli atti dei provvedimenti nell'ambito del cosiddetto «fascicolo d'impresa». Pag. 7
  La nostra proposta è quindi di giungere finalmente ad una procedura unitaria, come piattaforma, come modulistica, perché solo questo può portare a una riduzione di tempi, di costi e di oneri della pubblica amministrazione.
  Anche il Fascicolo informatico d'impresa è stato rilanciato nel 2012 e nella mente del legislatore nasceva come una banca dati, un contenitore unico in cui far confluire una serie di dati, di atti e di provvedimenti relativi all'impresa e alla vita dinamica dell'impresa al momento dell'inizio, dell'esercizio e al momento della sua cessazione. Siamo ancora in attesa di un regolamento per il 2017, però le camere di commercio si sono attivate, perché nel 2016 alle Camere di commercio è stata attribuita la funzione di creare e istituire il fascicolo dell'impresa, di gestirlo, implementarlo e organizzarlo.
  Il Fascicolo di impresa chiaramente vede come destinatario fondamentalmente la pubblica amministrazione perché ha un duplice ruolo: da un lato deve riversare quelli che sono gli atti e i provvedimenti amministrativi relativi a una determinata procedura all'interno della banca dati, dall'altro, allorquando deve istruire una pratica, deve consultare quel contenitore, quel registro delle imprese, perché ci sono una serie di atti e di provvedimenti molto utili e quindi questo evita la richiesta di un documento che magari è già stato prodotto dall'imprenditore, attuando il principio once only che deve trovare piena attuazione entro il 2023.
  Il fascicolo d'impresa è organizzato attraverso delle classi omogenee di documenti. Abbiamo le informazioni personali dell'imprenditore, le informazioni finanziarie, una serie di tutto quello che avviene all'atto dell'iscrizione agli albi, le attestazioni, certificati, autocertificazioni, verbali di ispezione e di controllo. È una banca dati veramente preziosa, in quanto contiene degli elementi che mettono la pubblica amministrazione nelle condizioni di istruire al meglio la pratica amministrativa e al contempo anche di poter svolgere il controllo e la verifica, vedendo magari lo stadio delle verifiche e dei controlli precedenti.
  La Camera di commercio ha messo da subito la pubblica amministrazione in grado di accedere al fascicolo di impresa attraverso il portale pagoPA e anche l'imprenditore ha il suo cassetto digitale, attraverso il quale può accedere a una serie di dati e di informazioni.
  Per quanto riguarda la mappatura, in Italia abbiamo circa un milione e 300 mila fascicoli di impresa che corrispondono ad altrettante imprese. È vero che 6 milioni confluiscono nel registro delle imprese, però circa la metà sono quelle che svolgono le attività che si interfacciano con la pubblica amministrazione. Anche qui siamo a metà dell'opera, anche perché è chiaro che l'implementazione e la riuscita del fascicolo d'impresa dipendono molto da quella mappatura di SUAP che ho innanzi illustrato. Nel momento in cui il 50 per cento dei comuni, dei SUAP, utilizza quel portale – questa è una precisazione che volevo fare –, c'è un riversamento automatico e sistematico dei dati e delle informazioni. Quindi, nel caso dei SUAP abbiamo un fascicolo di impresa che funziona in maniera molto efficiente, mentre in tutti gli altri questo riversamento di dati, di atti e di documenti è rimesso evidentemente alla volontà, all'autonomia e alla buona volontà degli enti e della pubblica amministrazione e questo non sempre accade.
  Passando alla proposta di ConfProfessioni, il feedback è molto positivo perché ritornare all'unitarietà e all'unicità, per quanto riguarda la piattaforma, con il modulo e il procedimento e, per quanto riguarda la banca dati, evitare la frammentazione di banche dati locali e poter attingere a un'unica banca dati è molto importante, determina dei vantaggi straordinari in termini di riduzione di tempi e di costi.
  Dobbiamo agire sulla pubblica amministrazione su due versanti: da un lato dobbiamo far capire che è importante implementare questa banca dati; dall'altro lato dobbiamo convincere le pubbliche amministrazioni che quando devono istruire una pratica, devono consultare quel fascicolo, perché le mette nelle condizioni di poter Pag. 8attingere alla storia dell'impresa. Chiaramente qui ci vuole un cambio di passo, nel senso che spesso – questo lo vedremo specialmente per quanto riguarda il SUE (sportello unico per l'edilizia) – nell'ambito dell'amministrazione noi notiamo una mancanza e una carenza di professionalità adeguate a livello tecnico, in particolar modo a livello legale e anche a livello anche di competenze di consulenti e di commercialisti.
  La nostra proposta è di cercare di assumere, dopo il blocco del turnover, di favorire un ricambio generazionale e di assumere giovani come è stato fatto nell'ambito dell'area sanitaria e al contempo utilizzare i professionisti sempre in chiave sussidiaria con particolare riferimento alle competenze di commercialisti, di ingegneri e di avvocati affinché ci possa essere una sinergia virtuosa.
  Per quanto riguarda lo sportello unico per l'edilizia, come feedback purtroppo abbiamo una visione di non efficienza a differenza dei SUAP delegati e convenzionati nei 4 mila comuni di cui ho parlato. Lo sportello unico per l'edilizia è stato rilanciato nel 2012 e nella mente del legislatore era stato concepito come l'unico punto di accesso e di riferimento telematico e digitale tra la pubblica amministrazione l'utente che deve presentare un'istanza per ottenere un titolo abilitativo per svolgere una determinata attività edilizia. Quindi anche il SUE era stato concepito come uno strumento unitario come front office e come back office.
  Purtroppo qui noi ritroviamo tutte quelle negatività che riguardano il rapporto tra le professioni tecniche e la pubblica amministrazione, tra l'attività edilizia e la pubblica amministrazione e che riassumo in tre punti molto sintetici. Nel campo dell'edilizia il legislatore ha optato per un approccio normativo per cui ci sono state emanazioni di norme su norme, senza preoccuparsi di coordinarle fra loro e dunque ne risulta una stratificazione di normativa nazionale e regionale a cui si affiancano anche i regolamenti comunali, le prassi dei comuni e le interpretazioni degli stress test tecnici. È un quadro veramente molto complesso e molto caotico, in cui per l'operatore economico, per l'operatore professionale, per gli ingegneri e per architetti non è facile orientarsi.
  Le politiche che sono state attuate hanno trasferito la logica del controllo ex ante al controllo ex post. Quindi, i professionisti finiscono con l'essere onerati di una serie di responsabilità, di compiti e di ruoli per quanto riguarda le certificazioni, però al contempo con la spada di Damocle di una pubblica amministrazione che in ogni momento può intervenire in autotutela per annullare un provvedimento con termini incerti, per non parlare poi dei termini del contesto giurisdizionale quando si va a finire nelle aule del TAR e del Consiglio di Stato con tempi biblici ed estremamente incerti.
  Infine, proprio per questa complessità del quadro normativo gli ingegneri, gli architetti e i geometri hanno la necessità e l'esigenza di interloquire con gli uffici della pubblica amministrazione. Questo non è sempre facile, soprattutto in questo periodo emergenziale, dal momento che sono stati calendarizzati gli appuntamenti in maniera molto lenta con un rallentamento delle pratiche edilizie.
  In base a un'indagine dell'Istat, su un campione di 1500 comuni, circa la metà dei SUE sono organizzati in modalità digitale, circa la metà è riuscita a organizzare un back office che coinvolge enti e amministrazioni in modo che possano dialogare fra loro e per l'altra metà c'è un sistema misto per dialogare attraverso il sistema informatico, il sistema di posta elettronica e così via. I professionisti fondamentalmente lamentano la mancanza di unicità dello sportello unico, mentre, invece, per quanto riguarda gli interventi di attività edilizia connessi all'attività produttiva, lì si viaggia attraverso il SUAP con tutti i vantaggi che abbiamo visto.
  Porto alla Commissione l'esempio di una buona pratica, per la quale abbiamo ottenuto un feedback positivo attraverso le nostre delegazioni territoriali. Questa buona pratica è attuata in Veneto e in alcune province, in particolare nella provincia di Padova, ma anche in altri territori con Pag. 9particolare riferimento ad Ancona, in cui si è sperimentato un sistema integrato di SUAP e di SUE anche per l'edilizia residenziale. L'edilizia legata alle attività produttiva segue la logica del SUAP, mentre con questo sistema integrato si cerca, invece, di estendere il SUAP con quella piattaforma anche all'attività edilizia residenziale. Evidentemente questo può comportare dei vantaggi e degli effetti positivi e potrebbe cioè comportare un cambio di passo e di impostazione per cercare di uniformare la procedura e il modulo. Inoltre, può essere un'idea di una buona pratica che noi sottoponiamo all'attenzione di questa Commissione.
  Inoltre, ci siamo occupati anche del superbonus del 110 per cento sull'edilizia, però, per non scendere nel tecnico e nel dettaglio, ci riserviamo di presentarvi un ulteriore documento, tenendo conto che il superbonus è proprio l'emblema, lo specchio di quella complessità e stratificazione normativa a cui accennavo prima, perché il fatto che sia stato un decreto e successivamente una serie di pareri, di circolari, di atti e di provvedimenti ha creato una grandissima confusione e una grandissima incertezza, oltre che una difficoltà nell'applicazione pratica. Per quanto riguarda il superbonus del 110 per cento, noi proponiamo una proroga al 2023 e la possibilità di raccogliere tutta la normativa in materia in un testo unico.
  Vi ringrazio per l'attenzione e spero per questi input che abbiamo dato possano essere accolti, così da poter continuare anche in un lavoro sinergico di confronto con questa Commissione, forti anche dei feedback che noi abbiamo a livello territoriale attraverso le nostre delegazioni, perché il professionista – come ho detto prima – riesce a capire se la norma funziona praticamente e concretamente nella sua declinazione operativa – che è la cosa più importante – fornendo un contributo anche nell'ambito di un'attività di monitoraggio. Grazie ancora per l'attenzione.

  UMBERTO BURATTI (PD) (da remoto) Buongiorno, presidente. Buongiorno, dottoressa Claudia Alessandrelli. La ringrazio per il suo intervento. Le faccio una domanda secca anche rispetto alla sua esperienza: come vedrebbe il trasferimento totale del SUAP alle Camere di commercio?

  MONICA CIABURRO (FDI) (da remoto) Ringrazio la dottoressa Alessandrelli, che è stata molto precisa rispetto a quelle che sono le esigenze concrete e pratiche sul territorio, soprattutto quando ha intercettato le criticità relative all'applicazione delle norme, e al profilo dell'organizzazione. Chiaramente ha toccato un punto nevralgico, perché se effettivamente le norme sono confuse e gli uffici degli enti sono in qualche modo disorganizzati anche per il fatto che manca il personale, è ovvio che non ci possono essere competenze, professionalità e tempi nelle risposte da parte degli enti.
  Il caso emblematico è proprio quello relativo al bonus 110, perché nella legge di bilancio era ed è presente la possibilità per gli enti locali di assumere la figura di un tecnico aggiuntivo in deroga a qualsiasi parametro di assunzione, questione sulla quale siamo assolutamente bloccati e vincolati, ma non sono ancora usciti tutti decreti attuativi per poterlo fare. Inoltre, questa possibilità era prevista soltanto fino al 31 dicembre 2020 e di conseguenza i comuni che devono utilizzare tali risorse e attivare le procedure del bando per selezionare questa figura del tecnico sono paralizzati e ne parliamo ancora oggi che è il 21 aprile. Sebbene le norme siano importanti e possano avere anche un riscontro sull'operatività davvero efficace, purtroppo poi si perdono in quelli che sono gli aspetti di applicazione e quant'altro.
  Credo che in questa Commissione dobbiamo davvero cercare di eliminare tutta quella stratificazione e dobbiamo cercare di semplificare le norme, perché molte sono assolutamente sovrapponibili, perché avere molti soggetti che possono intervenire sui medesimi aspetti, chiaramente appesantisce sia il lavoro del professionista che il costo per l'imprenditore e per il cittadino, ma anche un lavoro immane per quello che riguarda gli enti, perché la situazione dell'ente è assolutamente identica nella gestione di queste pratiche.
  Vedo assolutamente con favore tutte le indicazioni che sono emerse, perché sono di buonsenso e, se questa Commissione Pag. 10riuscisse a incidere sulla visione generale e complessiva di tutta la normativa, svolgerebbe un ruolo davvero utile al cittadino, all'imprenditore e anche agli enti.
  Inoltre, la dottoressa Alessandrelli ha già anticipato che ci farà avere un documento sulle criticità relative al superbonus 110, perché stanno emergendo molte criticità sulle parti comuni, perché i condomìni stanno sfruttando poco questa opportunità, così come la questione che riguarda i massimali e i costi delle materie prime che non sono più adeguati. Se ci fosse un documento che riassume le criticità che fino ad oggi sono state rilevate, ci sarebbe molto utile.

  DANIELE MOSCHIONI (LEGA) Ringrazio anche io la dottoressa Alessandrelli, però mi associo alla richiesta fatta dal collega Buratti, perché tale sollecitazione arriva proprio dai responsabili degli uffici dei comuni proprio per cercare di essere più rapidi nell'espletamento delle pratiche.

  MASSIMILIANO DE TOMA (FDI) Buongiorno, dottoressa. Sicuramente la sua disamina dell'intervento per la semplificazione è stata esaustiva. Mi associo alla richiesta fatta dai colleghi che mi hanno preceduto per quello che riguarda il ruolo delle Camere di commercio, perché abbiamo avuto modo di confrontarci con loro per individuare una proposta congiunta, perché i SUAP creano difficoltà.
  Pocanzi lei ha parlato del tema dell'ecobonus e delle licenze edilizie. Oggi incontrerò un'associazione che intende rappresentare gli inquilini e i proprietari che hanno comprato delle case, riscontrando delle problematiche successive all'acquisto della casa, come l'allaccio alla rete fognaria e altri adempimenti che ometto di elencare in questa sede. Però sicuramente occorrono misure concrete per semplificare, per mettere l'amministrazione in condizioni di operare correttamente, perché a volte fra gli uffici stessi ci sono delle difficoltà. Non è detto che la responsabilità sia legata al Sindaco di riferimento, ma magari al lavoro degli uffici. La domanda che le faccio è guardando alle imprese, quindi sulla questione degli interventi di semplificazione. Se lei dovesse mettere un punto iniziale, avendo solo una proposta da avanzare oggi – per quanto riguarda la nostra Commissione – riguardo alle imprese, qual è l'intervento principale che lei proporrebbe per partire? La semplificazione aiuterebbe non solo in termini di denaro e di costi, ma anche per ridurre l'aggravio di tempo per le imprese e per i professionisti. Qual è a suo giudizio il punto iniziale da cui partire?

  PRESIDENTE. Grazie. Se non c'è nessun altro, darei la parola nuovamente al notaio Alessandrelli per la replica.

  CLAUDIA ALESSANDRELLI, Vicepresidente di ConfProfessioni. Grazie. In risposta agli onorevoli Buratti e Moschioni, certamente la ConProfessioni, la nostra confederazione ritiene che sia vincente e positiva una politica che porti a far adeguare tutti gli 8000 comuni al sistema camerale, perché l'elemento più negativo è quello della frammentarietà, è inutile dirlo. Lo ripeto, era un progetto ambizioso. Una piattaforma unitaria con 8000 comuni, sensibilità e impostazioni diverse, però – posto che riscontriamo che funziona il portale Impresa in un giorno – dobbiamo fare in modo che tutti i comuni si adeguino.
  Io sono perfettamente d'accordo con l'onorevole Buratti oltre che Moschioni, quella è sicuramente la strada per far parlare tutti la stessa lingua, cioè utilizzare lo stesso modulo, lo stesso procedimento e fare in modo che tutti gli enti siano coinvolti più facilmente. Con il portale Impresa in un giorno noi riscontriamo una rapidità di risposta, una rapidità di accesso da parte dell'amministrazione, quindi una chiusura veloce del procedimento. Ci sono dei SUAP a livello territoriale in cui le risposte sono giunte anche dopo tre mesi, con il rischio per l'imprenditore di essere soggetto anche a delle sanzioni. Ben venga il tentativo di unificare su tutto il territorio il SUAP, però ribadisco anche l'idea di optare per un sistema unitario integrato SUAP-SUE anche per l'attività edilizia privata. Do questo input, perché probabilmente questo cambio Pag. 11 di passo anche nel campo edilizio potrebbe portare quei vantaggi legati all'unica piattaforma, all'unico modulo, all'unico procedimento.
  In risposta all'onorevole Ciaburro sul superbonus 110, sicuramente vi faremo avere un focus molto più completo di quello che abbiamo inserito nel documento, per quanto riguarda gli input più che altro a livello tecnico. Io le do dei dati spot dell'Enea. Ad oggi – lo ricordo a me stessa – abbiamo 6500 interventi cantierizzati in Italia, di cui 530 soltanto di relativi a condomini con una spesa di 670 milioni circa, a fronte di uno stanziamento di 18 miliardi. Teniamo conto che la maggior parte di quegli interventi si concentrano in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che su dieci milioni e mezzo di famiglie di intervento – tale misura infatti è stata fatta per le famiglie in particolar modo – il 20 per cento ha iniziato un intervento, il 20 per cento si sta cercando di orientare. Diceva molto bene l'onorevole Ciaburro, specie in campo condominiale, noi riscontriamo delle criticità per esempio per quanto riguarda la questione dell'APE (Attestato prestazione energetica).
  Con il fatto che bisogna raggiungere due classi a livello energetico e che ci vuole l'APE per tutti gli appartamenti, questo non sempre è garantito nell'ambito del condominio. Un altro input è il fatto che il 110 si rivolge all'edilizia residenziale, non a quella produttiva, ma il 50 per cento degli immobili in Italia riguardano anche questo tipo di tipologia di edilizia. Quindi bisognerebbe estendere eventualmente anche con altre percentuali le agevolazioni e le detrazioni.
  Un altro aspetto critico riguarda la cessione del credito. Noi abbiamo fatto delle proposte, naturalmente, pur nella consapevolezza – come ha ben sottolineato lei – che è una normativa in continuo divenire, in continua trasformazione. Quindi con l'auspicio da un lato di prorogare – la proroga al 2023 è essenziale, anche per essere in linea col PNRR – ma dall'altro canto è essenziale avere un unico testo, un unico corpo normativo al di là delle mille interpretazioni.
  L'onorevole Del Toma mi chiede un punto da cui iniziare. Io ribadisco, come ho già risposto all'onorevole Buratti, sicuramente è molto importante far gestire tutti i SUAP al sistema camerale-Impresa in un giorno, perché come vi ho dimostrato prima la sinergia fra notariato e registro imprese è virtuosa, ci ha portato a costituire veramente le società in un giorno e a iscriverle, senza derogare a criteri come certezza, sicurezza e tutela della legalità. È giusto che questo ragionamento sia fatto anche per le imprese individuali, nel momento in cui vogliono avviare l'attività di impresa, nel momento in cui vogliono esercitare la loro attività. Anche per loro Impresa in un giorno deve diventare una realtà, ma li dobbiamo mettere nelle condizioni di farlo, impresa e professionisti, con l'unico canale digitale, un'unica procedura, un unico modulo. Sicuramente iniziamo con il rendere uniformi i SUAP di tutti gli 8000 comuni, in modo da eliminare quella pericolosa frammentarietà. Però seguiamo anche la via di ispirarci a quella buona pratica del Veneto e di altri territori, di un sistema integrato SUAP-SUE per cercare di portare anche nell'edilizia quei dati e quei vantaggi che abbiamo riscontrato nei SUAP delegati e convenzionati.
  Da ultimo, il nostro spot rappresenta sicuramente un'istanza, una risposta, una procedura, un modulo, un controllo, ma si pone anche l'obiettivo di rendere più semplici le cose. Però non si deve poter fare quello che si vuole, deve rimanere alto il livello di guardia, non possiamo assolutamente rinunciare alla certezza, alla sicurezza e alla legalità che sono naturalmente dei valori, come ben evidenziato anche dal Presidente Draghi. Tenendo conto – questo lo dico come chiosa – che, purtroppo, spesso nell'ambito societario si annida la malavita organizzata, la mafia che sfruttano il canale dell'investimento mobiliare anziché quello immobiliare. Anche per le società a responsabilità limitata è molto importante continuare a seguire un procedimento di costituzione come quello notarile collegato con il registro delle imprese, che garantisca questa certezza e la tutela della legalità.

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  PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Alessandrelli per il suo contributo e tutti i colleghi che sono intervenuti. Attendiamo il documento che lei ci ha preannunciato sul tema del superbonus del 110 per cento, sarà cura poi della presidenza distribuirlo a tutti i componenti della Commissione. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.30.