XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 15 di Mercoledì 20 ottobre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Parolo Ugo , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA «DIGITALIZZAZIONE E INTEROPERABILITÀ DELLE BANCHE DATI FISCALI»

Audizione di rappresentanti dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – INPS e dell'Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT.
Parolo Ugo , Presidente ... 2 
Caridi Vincenzo , Direttore centrale tecnologia informatica e innovazione INPS ... 2 
Parolo Ugo , Presidente ... 3 
Fedeli Massimo , Direttore centrale per le tecnologie informatiche ISTAT ... 4 
Parolo Ugo , Presidente ... 7 
Caridi Vincenzo , Direttore centrale tecnologia informatica e innovazione INPS ... 7 
Parolo Ugo , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
UGO PAROLO

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale – INPS e dell'Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'INPS, rappresentato dal dottor Vincenzo Caridi, Direttore centrale tecnologia informatica e innovazione, e dell'ISTAT, nelle persone del dottor Massimo Fedeli, Direttore centrale per le tecnologie informatiche, del dottor Stefano Menghinello, Direttore centrale per la raccolta dati, e del dottor Davide Colombo, Direttore centrale dei rapporti esterni, le relazioni internazionali, l'ufficio stampa e il coordinamento del Sistan (Sistema statistico nazionale).
  Con tale audizione la Commissione mira ad acquisire una panoramica sulla qualità delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi digitali oggi offerti da tali istituti e delle relative prospettive di sviluppo, anche a fronte del progetto di cloud nazionale, la cui infrastruttura è in fase di elaborazione nella forma del Polo strategico nazionale, nonché ogni elemento ritenuto utile alla materia dell'indagine.
  Ringrazio del contributo che i nostri ospiti ci vorranno rendere e cedo loro la parola, iniziando dal dottor Vincenzo Caridi.

  VINCENZO CARIDI, Direttore centrale tecnologia informatica e innovazione INPS. Grazie. Naturalmente mi riservo di rilasciare alla Commissione la relazione che illustrerò e altro che mi sarà richiesto.
  Vorrei dire qualcosa su quello che fa l'INPS rispetto alle attività oggetto di questa indagine conoscitiva. L'INPS non eroga soltanto le pensioni, in qualità di sostituto di imposta eroga prestazioni che, nell'ambito della pandemia, sono davvero aumentate in misura esponenziale, per circa 20 milioni di cittadini all'anno. Proprio per effetto della pandemia queste prestazioni sono aumentate di circa il 25 per cento, portando il numero erogato a circa 25 milioni. Infatti, abbiamo emesso CU (certificazioni uniche) nel 2021 come sostituito d'imposta in numero di oltre 25 milioni e 770 mila, contribuendo a determinare più del 50 per cento delle dichiarazioni reddituali annue presentate dalle persone fisiche, perché le dichiarazioni dei redditi nell'anno d'imposta 2019 sono state circa 41 milioni. In qualità di INPS siamo sostituti d'imposta per oltre il 50 per cento delle dichiarazioni fatte dalle persone fisiche.
  Sempre nel 2020, per quanto riguarda le ritenute Irpef e le ritenute addizionali, sono stati versati all'erario oltre 57 milioni di euro, 3,8 miliardi di euro alle regioni e 1,6 miliardi di euro ai comuni.
  Il patrimonio informativo dell'Istituto è davvero unico per la quantità e la qualità dei dati delle sue banche dati.
  Naturalmente la riforma fiscale all'esame del Parlamento con l'assegno unico universale si inserisce in questo quadro perché dovrebbe riportare anche una razionalizzazionePag. 3 nelle detrazioni fiscali. Anche questo è un tema che si inserisce nell'ambito di questa indagine conoscitiva.
  Tuttavia, vi sono delle criticità e le vorrei segnalare. Ogni anno un numero significativo di cittadini si trova ad affrontare processi di adempimenti pesanti soprattutto a fronte di comunicazioni di variazioni delle certificazioni trasmesse.
  Queste variazioni sono di competenza INPS e, a fronte di una certificazione unica che rilasciamo, le successive prestazioni date di competenza dell'anno provocano delle variazioni che i cittadini si trovano a dovere rincorrere. Sono circa il 3 per cento, che in termini percentuali non è molto, ma in termini assoluti arriviamo quasi a dover fare 900 mila variazioni.
  Sicuramente, per evitare che i cittadini si trovino davanti a problematiche quali dover produrre documenti davanti all'Agenzia delle entrate piuttosto che davanti agli sportelli INPS, proprio perché la tecnologia ci viene incontro, la proposta è quella di sviluppare un sistema di comunicazione tra INPS e Agenzia delle entrate, per far evolvere l'attuale canale che noi oggi utilizziamo, creando un sistema condiviso per operare in real time, mantenendo l'autorità di ciascun ente nel proprio dominio. Questa comunicazione attraverso un protocollo di interoperabilità dovrebbe sostituire progressivamente tutte le comunicazioni in termini dichiarativi, tutti gli adempimenti già esistenti e che potrebbero nascere da altre fonti legislative.
  Questa creazione di una piattaforma tecnologica basata sulla condivisione in modalità di un sito real time, ma allo stesso tempo consultabile anche in maniera indipendente, consentirebbe di ottimizzare l'adeguamento alle nuove norme da parte dell'INPS, l'attivazione dei controlli da parte dell'Agenzia delle entrate, ottimizzare l'attuale sistema di trasferimento delle informazioni e tutti i trattamenti fiscali.
  Tutti i dati trattati sarebbero attualizzati in tempo reale con la possibilità di ottenere informazioni aggiornate in ogni momento, riducendo significativamente, se non proprio azzerandole, le operazioni di rincorsa delle variazioni che ogni anno vengono effettuate.
  Do alcuni esempi. Come dicevo, quando ci sono delle variazioni dobbiamo sempre andare a rettificare le CU. Il servizio potrebbe fornire in tempo reale la disponibilità di una certificazione unica al cittadino rettificata per codice fiscale dopo l'invio massivo che siamo obbligati a fare delle certificazioni uniche entro il 31 marzo di ciascun anno.
  Con questo protocollo real time delle informazioni anche il servizio informazioni CU metterebbe a disposizione dell'Agenzia un modello aggiuntivo alle certificazioni uniche, che consentirebbe all'Agenzia stessa di avere gli estremi dei versamenti mensili, anche queste in real time.
  Altri servizi che possono avere un vantaggio sono i servizi di 770, i servizi dei deceduti. Se viene attuata una piattaforma di scambio real time dei dati, c'è un calcolo per codice fiscale dei sostituti deceduti in anno reddituale che consente di avere un saldo immediato delle somme Irpef addizionali comunali e gli acconti dovuti dagli eredi. I benefici sono molti rispetto a questa proposta.
  L'INPS ha un'infrastruttura tale che, in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, consente di poter pensare a una piattaforma di evoluzione rispetto al canale Entratel che avevo accennato.
  Il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ci consentirà sicuramente di ragionare su questi temi. Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza l'INPS ha avuto 180 milioni di finanziamento non soltanto per rifare il portale dell'Istituto, ma soprattutto per rimodulare i propri processi e, quindi, non soltanto modificare i propri servizi in digitale, ma anche andare a reingegnerizzare i processi sottostanti i servizi digitali che noi esponiamo nel proprio portale. Per adesso mi fermerei qui.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Caridi, anche per la sintesi molto efficace. Poi naturalmente ci farete avere la documentazione. Lascerei la parola al dottor Massimo Fedeli, che è Direttore centrale tecnologie informatiche di ISTAT. Prego.

Pag. 4

  MASSIMO FEDELI, Direttore centrale per le tecnologie informatiche ISTAT. Grazie, buongiorno. Innanzitutto ringrazio la Commissione per questa opportunità di poter descrivere gli interventi sia infrastrutturali che metodologici realizzati in ISTAT.
  La mia esposizione si inquadra nell'ambito del Programma di modernizzazione dell'ISTAT – descritto nella memoria inviata – avviato nel 2016, che ha previsto una profonda riorganizzazione dell'ente con interventi di tipo tecnologico e infrastrutturale, ma anche cambiamenti di tipo metodologico e organizzativo. L'operazione si ricollega ad un percorso avviato dai principali Istituti di statistica europei necessitato dal cambiamento di scenario in merito alla domanda degli utenti ma anche dalla profonda evoluzione delle tecnologie informatiche che, naturalmente, ha avuto impatto anche sulla produzione delle statistiche ufficiali. Per quanto riguarda l'inquadramento nel programma di modernizzazione, l'obiettivo del programma è proprio quello di ridefinire l'assetto organizzativo, andando a superare quell'organizzazione a silos che in qualche modo produceva tutta una serie di inefficienze legate ad attività parallele che venivano svolte nell'ambito di indagini statistiche, creando un modello a matrice dove è fondamentale l'intervento sulla riorganizzazione delle basi dati e sulla riorganizzazione e la centralizzazione delle piattaforme a supporto dell'erogazione delle indagini statistiche.
  Questo perché c'era un'esigenza sempre maggiore di efficientare i servizi di interoperabilità tra le banche dati interne gestite dall'Istituto, quindi affiancare a quello che era il dato storico che ISTAT utilizzava per le proprie indagini statistiche, cioè quello raccolto sul campo – andando sul campo con i cittadini e le imprese coinvolte in questa raccolta dati –, il dato proveniente da archivi amministrativi.
  Siamo intervenuti per migliorare ed efficientare l'offerta di produzione statistica, con una serie di azioni che hanno interessato, per quanto riguarda l'oggetto di questa audizione, un notevole rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche secondo alcune priorità ben individuate: migliorare l'accessibilità e la fruizione dei dati mediante delle piattaforme multipurpose, multiscopo, fornire servizi in modalità più efficiente e rapida, sviluppare i prodotti in modo più flessibile e più in linea con le esigenze dei nostri stakeholder. Tutto ciò nell'ambito della vision dell'Istituto, che è di migliorare la valorizzazione e la consapevolezza delle informazioni che vengono fornite, sviluppando anche dei percorsi formativi e nuove competenze nell'ambito del know how che riguarda approcci sempre più legati all'analisi del dato.
  Una grande attenzione in questa riorganizzazione infrastrutturale e metodologica è stata poi data all'innovazione, sia nella scelta degli strumenti sia nell'adozione delle metodologie, alla continuità, alla resilienza di quello che veniva sviluppato in termini di nuovi prodotti statistici, avendo sempre come riferimento la base di confidenzialità e sicurezza legata al trattamento dei dati. Troverete nel testo un focus sulle banche dati fiscali. L'esperienza dell'Istituto nell'arco degli anni ha consentito di sviluppare metodologie e anche una organizzazione ad hoc proprio per lo sfruttamento di queste basi dati.
  Vorrei soffermarmi nei minuti che mi restano sul coinvolgimento dell'Istituto nell'ambito della data strategy nazionale, intervento che è coordinato dal Ministero per la transizione digitale.
  L'ISTAT è coinvolto insieme ad AgID (Agenzia per l'Italia digitale) e altri partner pubblici e l'intenzione è di perseguire il coinvolgimento di ulteriori soggetti. C'è una parte nella definizione di una strategia nazionale dei dati che è molto inerente al tema odierno, ovvero all'interoperabilità proprio delle banche dati delle amministrazioni pubbliche, comprese quelle che riguardano la fiscalità.
  Interagendo con le altre amministrazioni – con l'INPS, l'INAIL, l'Agenzia delle entrate, il MEF (Ministero dell'economia e delle finanze) e altri – l'Istituto ha acquisito circa 200 banche dati che integra con i dati da indagine. L'integrazione di questi dati, nell'ambito dell'Istituto, consente di avere una qualità superiore sia dei dati che delle indagini che poi vengono prodotte. Pag. 5Questa operazione è alla base del nostro programma di modernizzazione.
  L'intervento si articola su tre pilastri: quello tecnologico, considerando la tecnologia come un elemento abilitante; quello metodologico nella gestione del dato e del metadato che descrive il significato di quel dato e l'utilizzo che se ne può fare, poiché l'aspetto metodologico è abilitante per lo sfruttamento del potenziale informativo del dato stesso; quello organizzativo, poiché sono state create delle strutture ad hoc proprio per la valorizzazione del contenuto informatico dei dati, per la standardizzazione del ciclo di vita del dato, dalla raccolta fino alla restituzione, con i vari prodotti che vengono fatti dall'Istituto.
  Chiaramente potete trovare gli approfondimenti nel testo consegnato.
  Mi preme qui sottolineare l'importanza delle ontologie. Noi abbiamo molto sottolineato che l'ontologia rappresenta praticamente il significato del dato descrivendo il suo contenuto informativo complessivo. Questa operazione sulle ontologie è un'operazione che è diventata una best practice a livello di Pubblica Amministrazione ed è stata adottata dall'AgID.
  Noi abbiamo organizzato i nostri dati in dataset di qualità e, per ognuno di questi dataset, abbiamo descritto in maniera puntuale significato, validità, provenienza. Per noi questo ha voluto dire accrescere la capacità di sfruttamento di queste informazioni.
  Le ontologie prodotte dall'Istituto insieme all'AgID sono pubblicate sia sul sito dell'Istituto sia sul sito AgID e sono un punto di riferimento nell'ambito dell'interoperabilità delle banche dati per la Pubblica Amministrazione.
  Farò una descrizione di alcuni progetti che per noi sono stati significativi e che hanno caratterizzato questa trasformazione. Il progetto principale che riassume i concetti che ho appena espresso è la creazione del Sistema Integrato dei Registri (SIR). I registri sono dei dataset di qualità che garantiscono un'offerta informativa ampia e ricca agli utenti e che integrano dati amministrativi con dati da indagine. Questi dati sono stati organizzati secondo alcuni criteri e standardizzati, consentendo così il loro sfruttamento all'interno del SIR per lo sviluppo di una pluralità di indagini statistiche che coprono i vari domini: il dominio sociale, il dominio economico, il dominio del territorio e il dominio della contabilità nazionale.
  Abbiamo creato questi dataset strutturati e organizzati in modo che riescano anche a rispondere a tutte quelle che sono le normative sulla privacy e, per questo, c'è una fase di anonimizzazione di alcune informazioni. Non scendo nel dettaglio, ma tutte le tematiche che riguardano la privacy sono alla base della progettazione dei nostri sistemi informativi e sono considerati come un elemento di definizione dei requisiti base da rispettare per lo sviluppo dei nostri sistemi informativi.
  Questa organizzazione dei dati così strutturata è stata anche presentata in questo tavolo di lavoro congiunto di cui parlavo precedentemente, la Strategia Nazionale Dati, ed è stata considerata una best practice di riferimento.
  Una volta sistematizzati i nostri dati all'interno, ci siamo resi conto che bisognava sfruttare questo potenziale informativo. Per questo motivo stiamo per rendere disponibile ai nostri stakeholder un'altra piattaforma che è il RAF, il Register Based Analytics Framework. È una piattaforma che consente di accedere e usare in modo molto semplice i dati e fruirne in modo flessibile, ma soprattutto analizzare i risultati in modo semplice. Questa piattaforma è orientata sia a persone che hanno necessità di fare delle analisi semplici – quindi meno esperte – sia a persone che hanno esigenze più complesse e che devono fare analisi più approfondite. In questo modo ampliamo la platea dei nostri utenti – come ci eravamo prefissati con il programma di modernizzazione. Il Register Based Analytics Framework sta partendo da tutta una serie di registri basati su dati che riguardano le imprese. A breve rilasceremo questa prima versione che ha varie dashboard guidate che riguardano la produttività apparente del lavoro, ovvero il rapporto tra il valore aggiunto e il numero degli addetti delle imprese, la propensione all'esportazione,Pag. 6 cioè la percentuale di fatturato esportato sul fatturato totale delle imprese, il costo del lavoro. Ci saranno delle dashboard guidate che saranno utilizzabili da tutti coloro che vorranno consultarle.
  Questo primo passaggio con la creazione di dashboard guidate, di cruscotti guidati tematici, fatti e predisposti dall'Istituto, sarà poi seguito da un'evoluzione della piattaforma che consentirà agli interlocutori autorizzati di svolgere delle analisi e delle elaborazioni in autonomia, integrando le varie basi dati dell'Istituto anche con delle basi dati di altre fonti.
  Nell'ambito dell'interoperabilità dei dati, l'ISTAT fa parte dello European Statistical System e, insieme ai vari partner europei, insieme all'Eurostat, è stata sviluppata la piattaforma EDAMIS (Electronic Data files Administration and Management Information System) che consente l'interscambio di dati tra i Paesi membri. Adottando lo standard statistico SDMX (Statistical data and metadata exchange), un formato che consente l'interoperabilità di questi dati, i vari istituti di statistica europei ed Eurostat mettono a disposizione le proprie informazioni. È una best practice europea già implementata e già realizzata, dalla quale si può prendere spunto nel momento in cui si vogliano realizzare delle soluzioni di interoperabilità.
  Un altro esempio di interoperabilità è legato al contesto Sistan, che è il Sistema statistico nazionale in cui l'ISTAT coordina e indirizza dal punto di vista metodologico le attività. È stata sviluppata una piattaforma che si chiama «Hub della statistica pubblica», che consente lo scambio di dati tra gli uffici di statistica della Pubblica Amministrazione e, nell'ambito di questa piattaforma, è possibile scambiare dati in un formato standard e mettere a disposizione e fruire di dati di altre amministrazioni.
  Nell'ambito dei dati messi a disposizione dall'Hub della statistica, tramite un data browser sviluppato dall'ISTAT, è anche possibile navigare e acquisire informazioni messe a disposizione in questo ambiente unico. È possibile navigare, fare delle dashboard, fare dei grafici e delle analisi su questi dati messi a disposizione dalle amministrazioni che partecipano al Sistan. Come facciamo questi scambi? La crescente disponibilità di dati e di metodologie di approccio in qualche modo poteva creare una divergenza negli approcci metodologici per lo sviluppo del processo statistico. Per questo motivo l'Istituto ha deciso di adottare come riferimento uno standard internazionale, che è il GSBPM (Generic statistical business process model). Il GSBPM non è altro che uno standard di processo: mentre l'SDMX è uno standard di organizzazione del dato, il GSBPM descrive quali sono le fasi dalla raccolta del dato alla sua diffusione, ovvero dalla messa a disposizione dell'informazione ricavata dal dato, che deve essere elaborato per transitare e coprire tutto il ciclo di vita del dato. È proprio una serie di best practice di regole, di processo, di organizzazione delle attività che devono essere svolte. Questo consente di standardizzare e di efficientare tutte le operazioni che vengono svolte per la produzione statistica.
  Per quanto riguarda il riferimento alla connessione con il tema del cloud nazionale, del Polo strategico nazionale, l'Istituto ha fatto un'operazione di ammodernamento ed efficientamento delle proprie infrastrutture, ha partecipato anche alla famosa indagine dell'AgID per la qualificazione dei data center. Noi e altre amministrazioni – qui c'è Vincenzo con noi – hanno avuto il riconoscimento di possedere una qualità ritenuta elevata, essendo caratterizzate come delle best practice in ambito infrastrutturale.
  In questo momento noi abbiamo un'organizzazione della nostra infrastruttura che può integrarsi facilmente con il nuovo soggetto che è in fase di definizione, il nuovo cloud della PA annunciato dal Ministro Colao nella conferenza stampa del 7 settembre 2021. Siamo assolutamente in linea per un'integrazione con questa infrastruttura per un'integrazione dei nostri servizi con i servizi che verranno erogati da questo nuovo soggetto. L'Istituto potrà erogare in modo più efficiente in modalità cloud, in modalità servizio, i propri servizi istituzionali, quindi in una nuova modalità potrà Pag. 7essere ancora più vicino al cittadino e alle imprese nello sfruttamento dei servizi offerti dall'Istituto.
  Facendo una focalizzazione sul tema che riguarda le banche dati fiscali, noi oggi utilizziamo circa 30 archivi provenienti dall'Agenzia delle entrate. Sulla base di questi archivi, gestiti nell'ambito del Piano statistico nazionale e dei regolamenti statistici comunitari, abbiamo una produzione di circa 222 prodotti: sono 222 analisi che vengono svolte sulla base di questi archivi statistici. Giusto per fare una considerazione, soltanto relativamente all'Anagrafe tributaria delle persone fisiche e giuridiche, da quella banca dati noi abbiamo implementato circa 10 progetti.
  È un'esperienza consolidata negli anni. Siamo partiti molto tempo fa, negli anni Novanta, con la creazione del Registro statistico delle imprese ASIA (Archivio statistico delle imprese attive), che contiene le informazioni principali che riguardano le imprese italiane. Da questo archivio è derivata una serie di prodotti che nell'arco del tempo hanno consentito la produzione di indagini statistiche sempre più evolute. Anche su questo trovate una descrizione più dettagliata nella memoria.
  Un'ultimissima riflessione sull'interoperabilità nella PA: tutto quello che vi ho descritto all'interno dell'Istituto può essere benissimo riportato nella Pubblica Amministrazione. Noi stiamo portando queste esperienze al tavolo coordinato dal Ministro dell'innovazione tecnologica e della transizione digitale. Nell'ambito di questo tavolo si stanno elaborando quelle che possono diventare le regole comuni, perché abbiamo condiviso che è fondamentale avere delle banche dati organizzate tutte con la stessa logica. Questo è alla base dell'interoperabilità.
  Attualmente molte banche dati seguono delle regole che sono definite all'interno delle singole amministrazioni e di fatto non è possibile sfruttarle. Questa è un'iniziativa lodevole che porterà a una definizione di standard che poi tutte le amministrazioni seguiranno in qualche modo.
  Del resto, questo fa parte dei nostri compiti istituzionali, definiti dall'articolo 15 del decreto legislativo n. 322 del 1989, di definire nomenclature e metodologie di base per la classificazione e la rilevazione dei fenomeni. Un compito ribadito dal DPR n. 166 del 2010, laddove recita che «l'ISTAT definisce metodi e formati per la PA per lo scambio e l'utilizzo in via telematica delle informazioni». Chiaramente noi lo facciamo nell'ambito statistico, ma questo può essere riportato a un più ampio spettro di dati e di servizi per il cittadino.

  PRESIDENTE. Grazie, dottor Fedeli, per la sintesi e per la memoria che ci avete prodotto. A questo punto chiedo ai colleghi se hanno qualche richiesta di chiarimento o di ulteriori notizie rispetto a quanto gli auditi ci hanno già segnalato.
  Dato che non ci sono altri interventi, chiederei semplicemente una cosa che mi viene segnalata più volte. Soprattutto in relazione al ruolo che svolge INPS nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, voi avete fatto presente la mole importantissima di dati trattati nel settore che vi riguarda, soprattutto nei sostituti d'imposta eccetera.
  Io ho esperienze amministrative con altri enti e più volte sono state segnalate difficoltà nell'accedere ai vostri sistemi informativi che, probabilmente, sono dettate anche dalle esigenze che voi stessi avete manifestato di trattare i dati con una certa prudenza e riservatezza. Spero e credo che l'obiettivo sarà quello di arrivare a una maggiore sicurezza e anche a una permeabilità e possibilità di accesso di questi dati per rendere più agevole il lavoro. Mi riferisco alla Pubblica Amministrazione, ma immagino che vi siano le stesse difficoltà anche per i singoli cittadini.
  Nell'intervento che ha fatto lei, dottor Caridi, già si intravede questo obiettivo. Lo segnalo perché, anche per esperienze dirette, posso testimoniare che a volte non è così agevole scambiare questi dati.

  VINCENZO CARIDI, Direttore centrale tecnologia informatica e innovazione INPS. Posso dire che stiamo lavorando proprio su quanto stava segnalando lei su due ambiti diversi. Il primo è l'interoperabilità delle Pag. 8altre pubbliche amministrazioni. Stiamo collaborando con il Dipartimento per la trasformazione digitale al progetto «Anagrafi», dove noi portiamo tanto valore aggiunto. Pensiamo all'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente): gestiamo l'ISEE che non serve soltanto per le prestazioni dell'Istituto, ma ormai molte prestazioni degli enti locali o delle università lo chiedono. Penso che mettere a disposizione un servizio come l'ISEE vada nella direzione che stava auspicando.
  L'altro ambito è il lato cittadino. Quando mi riferivo al finanziamento ricevuto dal PNRR, una parte fondamentale è l'esperienza del nostro utente, il viaggio che fa l'utente nell'ambito dei tantissimi servizi che offriamo.
  Penso che come Pubblica Amministrazione siamo quella che fornisce più servizi, poiché abbiamo circa 450 macroservizi. Se consideriamo la pensione come pensione di invalidità, pensione di vecchiaia, pensione anticipata, avremo oltre mille servizi, quindi può immaginare la mole delle infrastrutture e delle piattaforme che utilizziamo per poter erogare tutti questi servizi ai cittadini.
  Ci stiamo lavorando molto e la pandemia è stato un bel banco di prova per tutto l'Istituto e per tutti i suoi lavoratori.

  PRESIDENTE. Grazie, direttore, non avevamo dubbi. Era solo un modo per segnalare questa direzione. Grazie ancora a voi. Grazie all'ISTAT per il contributo. Naturalmente questi vostri contributi faranno parte della relazione che consegneremo al Parlamento e al Governo a chiusura dell'indagine conoscitiva.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.20.