XVIII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 40 di Mercoledì 15 dicembre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zoffili Eugenio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL FENOMENO MIGRATORIO NELL'AREA SCHENGEN, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL'ATTUALITÀ DELL'ACCORDO DI SCHENGEN, NONCHÉ AL CONTROLLO E ALLA PREVENZIONE DELLE ATTIVITÀ TRANSNAZIONALI LEGATE AL TRAFFICO DI MIGRANTI E ALLA TRATTA DI PERSONE

Audizione, in videoconferenza, del Prefetto di Agrigento, Dottoressa Maria Rita Cocciufa, con particolare riferimento alla situazione presso il centro di accoglienza «Villa Sikania» di Siculiana.
Zoffili Eugenio , Presidente ... 3 
Cocciufa Maria Rita , Prefetto di Agrigento ... 3 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 6 
Iwobi Tony Chike  ... 6 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 6 
Zuliani Cristiano  ... 6 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 6 
Iwobi Tony Chike  ... 6 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 6 
Cocciufa Maria Rita , Prefetto di Agrigento ... 6 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 7 
Cocciufa Maria Rita , Prefetto di Agrigento ... 7 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 7 
Cocciufa Maria Rita , Prefetto di Agrigento ... 7 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 8 
Cocciufa Maria Rita , Prefetto di Agrigento ... 8 
Zoffili Eugenio , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
EUGENIO ZOFFILI

  La seduta comincia alle 14.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming con modalità sperimentale sulla web-TV della Camera dei deputati. Ricordo, altresì, che ai colleghi deputati e senatori è consentita la partecipazione da remoto secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento il 4 novembre 2020.

Audizione, in videoconferenza, del Prefetto di Agrigento, Dottoressa Maria Rita Cocciufa, con particolare riferimento alla situazione presso il centro di accoglienza «Villa Sikania» di Siculiana.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen, con particolare riferimento all'attualità dell'accordo di Schengen nonché al controllo e alla prevenzione dell'attività transnazionale legata al traffico di migranti e alla tratta di persone, del prefetto di Agrigento, dottoressa Maria Rita Cocciufa, con particolare riferimento alla situazione presso il centro di accoglienza «Villa Sikania» di Siculiana.
  Da mesi i mezzi di informazione riferiscono disordine e tentativi di fuga presso il centro accoglienza per migranti, un ex hotel gestito da un'associazione privata situato presso la località di Siculiana. Tali accadimenti avrebbero visto coinvolti anche i minori non accompagnati. Avrebbero comportato anche il leggero ferimento di militari italiani e di forze dell'ordine. Più di recente si sarebbero verificate gravissime aggressioni di tipo sessuale ai danni di minorenni perpetrate da una banda di migranti provenienti dall'Egitto.
  Sulla vicenda è in corso un'inchiesta per cui è competente la Procura di Agrigento e la Procura dei minori di Palermo. Condizioni di promiscuità, di sovraffollamento, le fughe continue anche di migranti in quarantena appaiono porre, infatti, un serio problema di sicurezza per gli ospiti del centro, per la popolazione locale, per gli operatori, per gli agenti delle forze dell'ordine, per i militari.
  Abbiamo ritenuto, come Comitato, di chiamare in audizione sua eccellenza il Prefetto che ringrazio, ringrazio la dottoressa Cocciufa. Avevamo avuto modo di conoscerci durante una missione di questo Comitato il 24 giugno scorso. Abbiamo apprezzato, Prefetto, la sua professionalità. La ringrazio per avere accettato l'invito a questa audizione da remoto, a riferire sulle questioni che abbiamo posto in premessa, oggetto di questa audizione. Prefetto, le do quindi la parola. Prego.

  MARIA RITA COCCIUFA, Prefetto di Agrigento. Presidente, grazie. Grazie anche delle parole di apprezzamento che ha avuto nei miei confronti. Come lei sa, poiché queste cose ce le siamo anche dette personalmente, la gestione del fenomeno migratorio in questa provincia ha delle caratteristiche forse un po' diverse rispetto al resto del Pag. 4territorio nazionale. Questa è la provincia di sbarchi per antonomasia, è una provincia in cui il fenomeno si presenta in tutte le sue articolazioni. Noi lavoriamo molto sull'accoglienza, c'è anche tutto un sistema di cordone sanitario. Facciamo tante verifiche all'ingresso dei migranti per quanto riguarda non solo le loro condizioni di salute, ma anche eventuali contagi da COVID-19. C'è un lavoro capillare di identificazione di tutti i soggetti che mettono piede in territorio nazionale. Poi ci sono questi eventi di trasferimento sia dei migranti positivi – ma il numero dei positivi in tutta sincerità non è mai stato particolarmente elevato –, sia negativi sulle navi quarantena o sulla terraferma.
  Dobbiamo partire da questo discrimine, perché sulle navi quarantena già da diversi mesi salgono soltanto i maggiorenni, uomini, donne e nuclei familiari che comunque poi vengono sistemati secondo criteri di settorializzazione, mentre i minori e le persone particolarmente vulnerabili sono accolti nel territorio in strutture appositamente dedicate, ovviamente sempre per fare svolgere il periodo di quarantena al termine del quale queste persone vengono poi trasferite nei centri di prima accoglienza, espletate anche in quel caso tutte le procedure sanitarie.
  Vengo al caso di cui stiamo parlando. In questa provincia ci sono tre centri di accoglienza in questo momento per lo svolgimento della quarantena. Quello di Villa Sikania è un ex albergo molto grande che è stato attivato insieme agli altri nell'aprile del 2020. Il centro in realtà, come struttura, potrebbe contenere centinaia di persone, ma, anche in base a quella che è stata la prima gara – ma ora vi dirò anche della seconda gara –, noi abbiamo mantenuto un target abbastanza contenuto di 150-180 persone, che in qualche momento di particolare criticità sono diventate anche qualcosa di più.
  In realtà da un po' di tempo a questa parte, soprattutto dopo avere completato le procedure relative a un'alta manifestazione di interesse, i posti accreditati a «Villa Sikania» sono 99, proprio per consentire una migliore gestione del centro. Il centro presenta delle criticità legate alla tipologia di persone che vi arrivano, perché sono ragazzi che aspettano di fare la quarantena, avere un tampone «liberatorio» e andare poi nel sistema di accoglienza. Qualunque ritardo, che tante volte è fisiologico, dovuto alla necessità di trovare i posti in accoglienza, tante volte scatena delle intemperanze, che nella maggior parte dei casi vengono gestite senza tanto clamore e tutto rimane all'interno del centro. Ovviamente sono tutte situazioni che noi conosciamo, perché l'imponente presidio di Polizia che c'è all'esterno, con un funzionario di Ps in h24, ci informa di tutto quello che succede e ci informa anche l'ente gestore.
  È vero che si sono verificate delle fughe in momenti di sovraffollamento perché, presidente, lei sa che abbiamo vissuto momenti molto complessi. Adesso c'è una fase di calma, io incrocio sempre le dita, ma quando a Lampedusa ci sono arrivi in numeri veramente importanti è chiaro che poi bisogna gestire il trasferimento di queste persone. Si è verificato qualche tentativo di fuga. Si è verificato anche qualche tentativo di fuga quando il centro era nella sua capienza ordinaria, perché è chiaro che questi sono ragazzi, specie di nazionalità tunisina – e abbiamo avuto numeri importanti da questo punto di vista – che molto spesso sono intemperanti. Ora stiamo lavorando per approntare qualche presidio, una specie di campetto giochi, qualche cosa per poterli un po' distrarre, ma parliamo sempre di permanenze molto limitate nel tempo.
  Quello che è successo ai primi di questo mese, in effetti, è un fatto molto grave ed è un fatto che adesso io le delineerò e su cui ci sono delle indagini in corso. A proposito delle indagini, chiaramente io non sono in condizione di dire alcunché. Alcune cose però le voglio proprio riferire, anche per dare un quadro di quella che è la situazione. Il fermo di Polizia è avvenuto nella giornata dell'8 dicembre. Ha riguardato sette cittadini egiziani, di cui sei minori e un maggiorenne. Il maggiorenne è stato arrestato, quindi in questo momento è in carcere qui ad Agrigento. I sei minori sono Pag. 5stati dislocati in strutture di accoglienza fuori da questa provincia.
  I reati contestati sono veramente gravi. Parliamo di sequestro di persona, violenza sessuale, violenza privata, furto, estorsione, percosse in concorso. Le vittime sono quattro ragazzi minorenni di nazionalità tunisina; quindi questi egiziani e quelli tunisini.
  In quale contesto si è verificata questa vicenda? Queste persone sono arrivate il primo dicembre a Villa Sikania. Si trattava di un gruppo di 21 immigrati, di cui 20 minori e un maggiorenne. Perché questo maggiorenne è stato portato a Villa Sikania? Perché si tratta di una persona fortemente disabile, con tutta una serie di patologie. Tra l'altro non ha un braccio e non ha un piede. Parliamo di una persona che è stata portata lì, figuriamoci, senza neanche utilizzare il pulmino di trasferimento, con una macchina, con tutte le accortezze del caso, proprio perché trattandosi di vulnerabile non era possibile accoglierlo sulla nave quarantena.
  Arrivato al centro di accoglienza, quindi parliamo dell'inizio del mese, gli operatori si sono accorti che si era in presenza di una situazione un po' particolare: una personalità molto forte che rimarcava sempre la sua autorevolezza, a volte provocava piccole liti per poi fare il paciere e quello che comunque aveva in mano la situazione. Il giorno 6 c'è stata una rissa, subito sedata, ma gli operatori dell'ente gestore continuavano ad avere delle perplessità, dei dubbi, anche perché vedevano dei ragazzini, ragazzi tunisini, molto tristi, preoccupati, introversi. Allora lì è scattata tutta l'attività di colloquio per fare in modo che queste persone si aprissero.
  Il primo, uno di questi, nell'arco di qualche giorno – la rissa è del giorno 6 – ha cominciato a vuotare il sacco. Ha raccontato che durante la notte l'egiziano, accompagnato da questi sei minori suoi collaboratori, faceva prelevare questi ragazzi dalle stanze, c'erano in ballo molestie sessuali, estorsioni perché chiedevano e pretendevano il pocket money. Nel momento in cui è emersa questa testimonianza, condivisa anche con altri ragazzi – in tutto i ragazzi sono quattro – il gestore si è sentito con i nostri uffici, con il mio personale. Abbiamo coinvolto immediatamente l'autorità di Polizia e si è recato al commissariato di Porto Empedocle con questi ragazzi che hanno reso ampia testimonianza di questa situazione.
  Ovviamente l'autorità di Polizia ha immediatamente interessato la Procura della Repubblica e la Procura dei minori, e quindi sono subito state fermate queste persone che sono state trasferite uno in carcere e gli altri in altri centri. Abbiamo anche provveduto a trasferire questi quattro ragazzi «vittime» in un altro centro. Credo che ora stiano finendo la quarantena e poi vediamo di trasferirli in un centro di prima accoglienza, magari avendo l'attenzione di continuare a farli seguire anche da un punto di vista psicologico, perché chiaramente sono episodi molto seri e molto gravi.
  Quello che è accaduto è gravissimo, ma è emerso anche grazie al fatto che l'attenzione all'esterno e all'interno del centro è veramente massima e costante. Il centro è gestito da una cooperativa. Noi abbiamo una convenzione, rinnovata il 12 novembre. I servizi sono come da capitolato. È chiaro che di giorno ci sono due o più operatori, di notte ce n'è uno più uno a seconda del numero di persone presenti. Perché in questo momento magari ce ne sono 70, adesso abbiamo trasferito altre persone da Lampedusa, domani possono essere 85, 90, 100. L'intendimento è anche quello di non elevare troppo i numeri di presenze dei migranti proprio per poterli gestire meglio.
  Noi tra l'altro abbiamo anche un rapporto stretto con le organizzazioni non governative. Parlo di UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), Save the Children, che effettuano ciclicamente degli accessi di cui ci riferiscono. Abbiamo anche effettuato delle ispezioni e ora ne faremo altre, probabilmente anche con il Ministero.
  Certo, la criticità del centro è insita nella tipologia di struttura, che peraltro devo dire noi vigiliamo con uno sforzo veramente notevolissimo. Mentre dai CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) i migranti – lei lo sa meglio di me – possono Pag. 6uscire, qui evitiamo di farli uscire proprio perché, pur non essendo persone positive, sono persone che quando arrivano hanno già un tampone negativo, però dobbiamo aspettare i tempi canonici, i 10 giorni o i 14 giorni, per potere dichiarare la loro non positività e farli andare in altre strutture.
  La vicenda particolare è questa. In generale, presidente, lei sa che noi continuiamo a lavorare su questo tema con la giusta attenzione. Io non credo di dover dire altro. Lei l'ha constatato anche personalmente. C'è un ufficio che impegna gran parte delle sue risorse e delle sue energie nel lavoro di accoglienza, sistemazione, ma anche di verifica costante e continua che vengano assicurate tutte quelle prestazioni e che sono come da convenzione, ma che anche queste persone non vengano a turbare quella che è la serenità del territorio.
  Io ho un rapporto, un contatto frequente, costante anche con il sindaco di Siculiana, al quale ovviamente do tutto il mio supporto, la mia disponibilità e tutte quelle cose che possono essere fatte, realizzate. Parlo soprattutto di migliorare i livelli di vigilanza, anche se lì c'è un dispositivo che è veramente importante. Questo è il quadro della situazione generale, però legato anche a questo episodio specifico.

  PRESIDENTE. Grazie, signor Prefetto. Prego, senatore Iwobi.

  TONY CHIKE IWOBI. Grazie, presidente. Grazie, signor Prefetto. Ci siamo conosciuti durante la nostra missione ad Agrigento. Abbiamo visto la situazione degli immigrati e dell'immigrazione irregolare nella sua provincia. All'epoca era già inquietante, oggi sicuramente sarà ancora più inquietante perché sono aumentati. La ringrazio anche per la sua attività, per il suo impegno e la sua responsabilità. Ovviamente riconosciamo la realtà. La questione dell'immigrazione irregolare è una questione di cui abbiamo parlato a lungo. Dobbiamo cominciare adesso seriamente a cercare una soluzione duratura e credibile una volta per sempre. Al di là di questo, è un compito che riguarda il Governo, non i funzionari sul territorio.
  Io mi limito a fare solo due domande sugli immigrati irregolari che fuggono. Non so se venivano segnalati all'arrivo o veniva anche controllato il loro stato di salute prima di questi episodi di fuga. La seconda domanda: per gli immigrati arrestati per reati così gravi, pur conoscendo la loro provenienza, esiste una procedura di rimpatrio? Termino qua e poi eventualmente vediamo come si evolve la situazione. Grazie mille.

  PRESIDENTE. Grazie, senatore Iwobi. Ha chiesto di intervenire il senatore Zuliani, prego.

  CRISTIANO ZULIANI. Grazie mille, presidente. Grazie alla nostra ospite, la dottoressa. In audizioni precedenti in codesto Comitato bicamerale si è analizzata la questione con varie audizioni sui numeri a livello nazionale dei soggetti minorenni. È stato notato che molti minorenni sono in prossimità della maggiore età, quindi 18 anni, in particolar modo per soggetti maschi, in minore misura per soggetti femmine. Per cui la fascia di età sia sui maschi sia sulle femmine, guardando il complesso dei minorenni, si attesta nella fascia dai 16 ai 18 anni. Ci può dare dei riscontri anche sul fronte sul quale lavora, se l'andamento sia questo e secondo lei quali possono essere eventuali cause di questo? Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, senatore Zuliani. Ci sono altri interventi? Nessuno. Il senatore Iwobi integra il suo intervento, prego.

  TONY CHIKE IWOBI. C'è una domanda ulteriore che volevo sottoporre. È una domanda che avevo posto anche durante la nostra missione ad Agrigento mesi fa. Questi minori con quale procedura e criteri vengono definiti minori? Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, senatore. Prefetto, prego.

  MARIA RITA COCCIUFA, Prefetto di Agrigento. La prima domanda, se ho capito bene perché c'è stata una piccolissima interruzione, è qual è la situazione da un Pag. 7punto di vista sanitario di queste persone, di questi minori che scappano. Tutti i migranti che arrivano, ma ovviamente anche i minori, vengono sottoposti a uno screening sanitario non appena arrivati e sottoposti poi a tampone. Fatto questo tampone negativo, quindi con l'esito negativo, vengono trasferiti nei centri quarantena. Al momento dell'ingresso nel centro c'è anche una visita medica da parte del medico del centro e scatta poi il periodo di quarantena che si conclude con l'ultimo tampone che viene fatto dall'ASP che dà poi il via libera al trasferimento nei centri di prima accoglienza.
  Anche durante tutto il periodo di permanenza in questi centri, i migranti vengono seguiti, accompagnati. Noi abbiamo avuto diversi casi di persone ricoverate presso gli ospedali, se è necessario, o comunque intervengono poi i medici dell'ASP ove si tratti di patologie che possono essere curate all'interno della struttura. Quindi sono assolutamente controllati e monitorati. Per non parlare poi del fatto, ma questo capisco che c'entra forse poco, che c'è anche un servizio di assistenza psicologica che è una cosa importante, perché tante problematiche non sono di natura fisica, quanto di natura psicologica, psichica. Quindi c'è anche un servizio specifico proprio per questo. Questa è la risposta alla prima domanda.
  Se c'è una procedura di rimpatrio nei confronti di quelli che si macchiano di questi reati. Diciamo che questo è un tema che riguarda più l'autorità giudiziaria e la questura, ma normalmente queste persone che si macchiano di reati che vengono poi accertati finiscono nei CPR in attesa di essere rimpatriati. Questo è quello che mi sento di dire. Non è una mia competenza, sono cose di cui io non mi occupo. È un momento della gestione del fenomeno che va oltre quelle che sono le mie competenze.
  Per quanto riguarda la questione dei minori, confermo che c'è stato un aumento piuttosto significativo. Io ho numeri che sicuramente avete anche voi. Parliamo di 3.392 minori nel 2020, 6.242 minori, questi sono dati che sono fermi al 10 dicembre scorso. Si tratta nella stragrande maggioranza, ma direi quasi nella totalità, di minori oltre i 14 anni. C'è qualche caso sporadico di ragazzini più piccoli per cui ovviamente scatta subito una procedura diversa. Vengono subito presi in carico dai servizi sociali del comune insieme alla questura e assegnati a strutture dedicate. Parlando di questi minori, sono veramente molto prossimi alla maggiore età. Forse l'età più presente è proprio quella dei 17 anni. Questa è una cosa che emerge anche da quelle che sono le loro dichiarazioni e poi le verifiche che si fanno.
  Con quale procedura vengono definiti minori? In realtà in tempi di afflussi ordinari ci sono anche delle procedure che voi sicuramente conoscete meglio di me, che sono delle procedure sanitarie che vengono disposte però soprattutto dalla Procura dei minori. Quando ci sono situazioni particolari, di dubbi, il Tribunale dei minori, che ha l'onere di nominare i tutori, fa degli approfondimenti con sistemi sanitari che sono la radiografia del polso e forse ci sono anche altri sistemi. Il quadro è questo. È vero, si tratta spesso di minori molto vicini alla maggiore età.

  PRESIDENTE. Grazie, signor prefetto. Se non ci sono altri interventi io la ringrazio. Torneremo presto a trovarla col Comitato in missione. Rimaniamo a sua disposizione e per suo tramite un ringraziamento ai suoi collaboratori e in particolare agli agenti delle forze dell'ordine e ai militari che giorno e notte lavorano in quel centro e nella sua provincia a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza del suo territorio e del nostro Paese. Un abbraccio, Prefetto. Grazie.

  MARIA RITA COCCIUFA, Prefetto di Agrigento. Grazie. Riferirò alle forze dell'ordine e anche ai miei collaboratori, che apprezzeranno molto un gesto di ringraziamento. Grazie, a presto. Vi aspettiamo.

  PRESIDENTE. Anche al Questore, Prefetto.

  MARIA RITA COCCIUFA, Prefetto di Agrigento. Certo.

Pag. 8

  PRESIDENTE. Chiaramente condanniamo, mi faccio portavoce anche del Comitato, quegli atti gravissimi così come ce li ha descritti qui nel corso di questa audizione. Confidiamo nell'attività della magistratura. Grazie, Prefetto. Arrivederci.

  MARIA RITA COCCIUFA, Prefetto di Agrigento. Grazie e arrivederci. Buone feste, se non ci sentiamo. Grazie.

  PRESIDENTE. Anche a voi, buon Natale. Arrivederci. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.40.