XVIII Legislatura

XI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Mercoledì 9 giugno 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE NUOVE DISUGUAGLIANZE PRODOTTE DALLA PANDEMIA NEL MONDO DEL LAVORO

Audizione di rappresentanti di Caritas italiana.
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 
Pagniello Marco , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 3 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 
De Capite Nunzia , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 3 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 3 
De Capite Nunzia , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 3 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 5 
De Capite Nunzia , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 5 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 6 
Mura Romina (PD)  ... 6 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 6 
De Capite Nunzia , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 6 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 7 
Pagniello Marco , rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto) ... 7 
D'Alessandro Camillo , Presidente ... 7 

ALLEGATO: Documentazione trasmessa dai rappresentanti di Caritas italiana ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-MAIE-PSI: Misto-MAIE-PSI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
CAMILLO D'ALESSANDRO

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web tv.

Audizione di rappresentanti di Caritas italiana.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro, l'audizione di rappresentanti di Caritas italiana. Ricordo che l'odierna audizione sarà svolta consentendo la partecipazione da remoto in videoconferenza degli auditi e dei deputati secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre 2020.
  Intervengono, in collegamento da remoto, don Marco Pagniello e Nunzia De Capite. Nel ringraziare i nostri ospiti per la disponibilità cedo subito la parola a don Marco Pagniello, ricordando che gli auditi hanno a disposizione per l'intervento dieci minuti, in modo da consentire eventuali interventi da parte dei deputati interessati e la replica dei soggetti auditi. Prego, don Marco.

  MARCO PAGNIELLO, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Buon pomeriggio. Grazie dell'opportunità. Visto il tempo a disposizione, lascerei subito la parola alla dottoressa De Capite, la nostra sociologa, che, per conto di Caritas italiana, segue da vicino e con molta attenzione la tematica legata alle politiche sociali e del lavoro, soprattutto per quanto concerne il tema delle disuguaglianze. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Prego, dottoressa De Capite.

  NUNZIA DE CAPITE, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Buon pomeriggio a tutti, grazie. Abbiamo preparato una presentazione PowerPoint, che non so se è possibile condividere.

  PRESIDENTE. Sì, è possibile.

  NUNZIA DE CAPITE, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Grazie. Nel tempo a disposizione vogliamo focalizzare l'attenzione su alcuni punti. Faccio una piccola premessa: per noi, come risulta dalle indagini che stiamo conducendo, il COVID-19 rappresenta un'ulteriore faglia, che si sta aggiungendo a un processo di impoverimento di lungo periodo, di cui non possiamo non tener conto. C'è un processo di impoverimento che caratterizza il nostro contesto nazionale, in modo particolare le realtà che noi osserviamo sui territori, a cui si è aggiunta la faglia del COVID-19. Il rischio che noi intravediamo adesso è che, rispetto ai temi della povertà di oggi e di domani, si assommino una serie di elementi: processi di impoverimento di lungo periodo e, in più – l'altro elemento che vorremmo sottolineare –, il ruolo che le misure pubbliche nazionali messe in campo possono avere nel contrastare o nel non contrastare efficacemente e adeguatamente i processi di impoverimento. Pag. 4 Sono due blocchi su cui stiamo lavorando in queste settimane.
  Andiamo alle fonti dei dati. Quali fonti di dati stiamo utilizzando per la presentazione? Abbiamo cercato molto velocemente, in vista di questa audizione, di dare valore a un confronto temporale. Vi presenteremo le fotografie di una serie di monitoraggi che abbiamo fatto da marzo 2020 fino a marzo 2021, che scattano proprio delle istantanee sulla situazione che le Caritas hanno intercettato. Faremo dei confronti con il 2019, ovvero con il periodo precedente la pandemia, con l'obiettivo fondamentale di osservare cosa sta variando in materia di povertà, in particolare del lavoro, che è il tema dell'indagine conoscitiva della Commissione, e cosa, purtroppo, si sta consolidando, essendo questo l'argomento su cui dobbiamo lavorare in vista dell'adozione di interventi che possano essere più efficaci possibile.
  Quanto al contesto e ai dati che sono circolati nelle scorse settimane, abbiamo registrato, come Caritas, un deciso incremento di persone che si sono rivolte ai nostri centri e servizi, passate da circa 200 mila persone nel 2018 a 450 mila persone nei soli due mesi di marzo e maggio 2020, quindi nel picco della pandemia. L'ultimo semestre di rilevazione dei monitoraggi ha registrato 544 mila persone che si sono rivolte ai nostri centri e servizi su tutto il territorio nazionale. Aumenta la povertà, stanno cambiando i profili. Siamo passati da una prevalenza di stranieri, sempre nel 2018, a una prevalenza di italiani e da una equa ripartizione tra uomini e donne che si rivolgono ai nostri centri a una prevalenza di donne.
  Un altro elemento di interesse è la quota di persone che si rivolgono ai nostri centri, che sta decisamente aumentando. Durante il picco della pandemia, il 30 per cento di persone che abbiamo assistito non si era mai rivolto ai nostri centri. Questo dato, purtroppo, si sta stabilizzando, ora siamo intorno al 24-25 per cento. Una persona su quattro che si è rivolta negli ultimi sei mesi alle Caritas è una persona che non si era mai rivolta prima ai nostri centri. Abbiamo accolto in un anno un milione e 900 mila persone che hanno richiesto aiuto e, di queste, 450 mila non si erano mai rivolte ai nostri centri prima.
  Ma andiamo all'argomento dell'indagine conoscitiva. Cosa sta accadendo rispetto al lavoro? Rispetto alla condizione lavorativa, si stanno stabilizzando alcuni fenomeni. Negli ultimi sei mesi, fra coloro che si rivolgono alle Caritas, si sta stabilizzando il numero dei lavoratori irregolari fermi a causa del COVID-19 (quindi lavoratori del sommerso e dell'informale), dei lavoratori precari intermittenti e delle persone con lavoro autonomo o stagionale. In fondo alla graduatoria, troviamo coloro che hanno un lavoro dipendente e sono in attesa della cassa integrazione. Faccio una piccola annotazione: questa ultima categoria, nei mesi caldi della pandemia, era la seconda categoria che intercettavamo. A distanza di un anno, i profili lavorativi sono rimasti invariati, fatta eccezione per quanti sono in attesa della cassa integrazione. Quindi si tratta di lavoratori irregolari con lavoro fermo, precari intermittenti, autonomi stagionali.
  Parlavo prima delle differenze registrate da un anno all'altro. Cosa è importante sottolineare? Vi mostro una graduatoria dei bisogni ritenuti dalle Caritas in forte aumento. Come vedete, al primo posto della graduatoria vi sono le condizioni di precariato lavorativo e di riduzione o di perdita di fonti di reddito. È un elemento che rimane stabile a distanza di un anno. Non è solo un effetto contingente della pandemia, perché, purtroppo, il fenomeno si sta stabilizzando. Quindi, le condizioni di precariato lavorativo e la riduzione di risorse economiche per le persone che si rivolgono ai nostri centri sono i fenomeni che segnaliamo con grande urgenza e forza.
  Vorrei, quindi, sottoporvi un'analisi longitudinale di dati, che verrà pubblicata il mese prossimo. I dati che vi abbiamo presentato finora sono già pubblici; invece questo focus, elaborato per la Commissione, verrà approfondito in un rapporto sul Reddito di cittadinanza che verrà pubblicato nel prossimo mese di luglio. Cosa abbiamo osservato? Abbiamo fatto una domanda diretta a un gruppo di persone che seguiamo dal 2019 – sono circa 500 persone, Pag. 5 che si rivolgono ai nostri centri – chiedendo se hanno subìto un impatto sulla loro condizione lavorativa a seguito del COVID-19. Ebbene, il 63 per cento di queste persone ha risposto di non aver subìto un impatto lavorativo per effetto del COVID-19. Il 37 per cento, invece, ha dato una risposta affermativa: ha detto che il COVID-19 ha provocato una riduzione dell'attività lavorativa, cioè un peggioramento della condizione lavorativa.
  Cosa si nasconde dietro questo 63 per cento? Si nasconde, in realtà, una situazione di grave deprivazione. Queste sono persone che avevano un reddito basso già nel 2019 e sono persone che non lavoravano, quindi avevano un tasso lavorativo nullo già nel 2019. Su coloro che già vivevano una situazione di intensa deprivazione il COVID-19 non ha impattato, perché erano già gravemente deprivati.
  Invece, a coloro che hanno registrato una variazione negativa della loro condizione lavorativa che cosa è accaduto? Si tratta solo del 37 per cento degli intervistati: di fatto, in un caso su sei è stata subìta una riduzione dell'orario di lavoro; sette su dieci persone hanno subito una sospensione della loro attività lavorativa, che, nel 57 per cento dei casi, si è protratta anche nei mesi successivi – quindi è una condizione che si sta stabilizzando –; una persona su quattro ha perso il proprio lavoro. La metà di costoro ha subìto impatti di lunga durata dal punto di vista lavorativo.

  PRESIDENTE. Dottoressa, chiedo scusa, consideri che lei ha utilizzato tutto il tempo a sua disposizione, però non la voglio interrompere. Si concentri su ciò che ritiene più utile. Grazie.

  NUNZIA DE CAPITE, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Va benissimo, grazie. Allora vado direttamente alla tabella conclusiva, così vi diamo un'idea di quello che sta succedendo. Metteremo questi materiali a vostra disposizione per gli opportuni approfondimenti.
  Stiamo verificando che ci sono nuovi profili emergenti di persone che prima non si rivolgevano ai nostri centri e che c'è una situazione di cronicizzazione che riguarda persone che erano già in carico ai nostri centri. Come vedete, le tipologie di nuclei interessati – li vedete nella prima e nella seconda colonna della tabella – sono pressoché identiche. A variare sono alcune condizioni specifiche.
  Tra i profili emergenti di impoverimento vi sono: nuclei con figli minori, in cui uno dei due membri lavora, con redditi fino a mille euro e una carenza di risorse economiche; nuclei monogenitoriali, con figli minori molto giovani, che lavorano ma che hanno bassi redditi; infine single con più di 55 anni, ma anche minori di 34 anni, che hanno un livello di istruzione medio-alto e problemi di occupazione. Abbiamo anche una situazione di cronicizzazione, come dicevo prima, cioè processi di impoverimento, che purtroppo con il COVID-19 stanno ulteriormente aggravandosi e che sono caratterizzati dal fatto che le persone percepiscono redditi molto bassi e, di fatto, non lavorano. Come vedete, l'elemento che li accomuna è il fatto che, sia nel caso delle coppie con minori, sia in quello dei genitori soli, sia in quello dei single, le persone hanno un tasso lavorativo pressoché nullo.
  Questo è un recap delle cose che abbiamo detto. Chiudo: quali scenari intravediamo? Li sottoponiamo all'attenzione della Commissione. Rispetto al processo di impoverimento, ci sarà sicuramente difficoltà di uscita da questa condizione. Ci saranno processi di oscillazione, cioè persone che usciranno ed entreranno dalla condizione di povertà, a seconda della loro condizione lavorativa e delle misure messe in atto. Avremo un blocco di persone che rischiano di essere escluse dalle misure messe in atto, tema su cui stiamo lavorando da tempo (gli esclusi dalle misure se le misure non vengono ben messe a fuoco). E rileviamo un rischio di stratificazione di questi fattori di disagio.
  Quali suggerimenti possiamo dare? Nel disegno e nella progettazione degli interventi pubblici, sarebbe sicuramente opportuno adottare una prospettiva temporale di almeno cinque anni, che permetta di organizzare e di connettere gli ambiti di intervento; garantire alle persone riferimenti Pag. 6territoriali, cioè strutture sociali di accompagnamento per fare informazione, orientamento e accompagnamento dei soggetti; fare in modo che le risorse economiche destinate ai territori per aiutare le persone in difficoltà siano coordinate e convergenti, per evitare che non si raggiunga l'obiettivo sperato. Ho concluso. Grazie.

  PRESIDENTE. La ringrazio, dottoressa. Se può ci invii le slide, anche quelle che non ha illustrato. Sarà nostra cura darne pubblicità, perché sono molto importanti. Chiedo se ci sono domande da parte dei deputati. Do la parola alla presidente Mura. Prego.

  ROMINA MURA(intervento da remoto). Buonasera. Ringrazio don Marco e la dottoressa De Capite, innanzitutto, per avere partecipato alla nostra indagine e, in secondo luogo, per i dati che ci sono stati forniti. Conosco personalmente il lavoro che state facendo. La Caritas che opera a Cagliari sta facendo un lavoro immane. Qualche settimana fa ho anche avuto modo di incontrare gli operatori e toccare con mano la realtà, conoscere i numeri e l'intensità degli aiuti che state dando.
  Proprio sulla base di questo, vi vorrei chiedere se fosse possibile, ai fini dell'indagine che stiamo facendo, avere la declinazione territoriale dei dati, che ci avete dato in forma aggregata.
  Uno degli elementi su cui dovremo lavorare per provare a calibrare meglio le misure da adottare e renderle coerenti anche con gli interventi di welfare locale è proprio quello di avere una chiara visione delle situazioni territoriali. Sicuramente, per esempio, le periferie urbane e le periferie rurali hanno pagato un prezzo maggiore in questa crisi pandemica. Sarebbe utile avere questo dettaglio dei dati.
  Un altro aspetto, che è un po' un mio cruccio e che lei, dottoressa, ha citato all'inizio, è la povertà femminile. Dico da tempo, anche per la mia passata esperienza istituzionale, che c'è una povertà femminile sommersa, che non sempre emerge. Anche nei nuclei familiari che, sulla base dell'ISEE, non sono poveri, spesso le donne, le madri, le mogli, le donne divorziate e tanti altri profili di donna sono più poveri.
  In questa audizione, avete dato qualche elemento su questi dati. Anche in questo caso, sarebbe interessante – non so se avete elementi – capire i numeri, capire anche le motivazioni di questa crescente povertà femminile. Mi riservo, quindi, di approfondire i dati che ci farete avere per fare ulteriori considerazioni. Ancora grazie.

  PRESIDENTE. Grazie. Se non ci sono altri colleghi, cedo la parola alla dottoressa De Capite.

  NUNZIA DE CAPITE, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Senz'altro metteremo a disposizione della Commissione tutto ciò che riterrete utile. Torniamo a dire che alcuni elementi verranno pubblicati nel rapporto del prossimo mese di luglio sulla valutazione del Reddito di cittadinanza – tema che non abbiamo trattato in questa sede – in cui troverete interessanti incroci di dati. Ovviamente, metteremo a disposizione della Commissione in forma disaggregata i dati di cui disponiamo. Si consideri, a tale proposito, che i monitoraggi sono fatti a livello delle singole Caritas diocesane, quindi sono già per territorio; invece, l'indagine longitudinale ha coinvolto venti Caritas diocesane su tutto il territorio. Pertanto, potremo fornire i dati relativi ai territori interessati, ma abbiamo una rappresentatività statistica relativa, per cui non abbiamo i dati disaggregati per singolo territorio e per tutti i territori. Però, laddove sia utile, possiamo senz'altro cercare di disaggregarli.
  Sulla situazione delle donne dovremo avviare approfondimenti in merito, perché è un dato nuovo anche per noi, emerso con l'epidemia di COVID-19. Rispetto a tale fenomeno, come diceva la presidente, dobbiamo sicuramente avviare un lavoro di approfondimento che, come potete immaginare, ha due «gambe», perché richiede non solo un monitoraggio e una ricognizione quantitativa per capire quanto pesa, ma anche approfondimenti qualitativi con interviste in profondità, perché questo è il modo in cui potremo ricostruire le dinamiche dei processi Pag. 7di impoverimento delle persone. Questo è un lavoro un po' più lungo, ma senz'altro verrà messo in agenda e già i nostri uffici hanno cominciato a ragionarci. Credo che di qui a qualche mese potremo fornire degli elementi più precisi sui processi di impoverimento.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa. Non so se don Marco Pagniello, che ringrazio, vuole aggiungere qualcosa.

  MARCO PAGNIELLO, rappresentante di Caritas italiana (intervento da remoto). Va bene così, grazie. Vi lasciamo ai vostri lavori augurandovi buon lavoro, perché il Paese ha bisogno di lavoro.

  PRESIDENTE. Grazie a voi per quello che fate. Autorizzo la pubblicazione della documentazione depositata, in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato) e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.

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ALLEGATO

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