XVIII Legislatura

Commissioni Riunite (XI e XIII)

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Mercoledì 27 novembre 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Gallinella Filippo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL FENOMENO DEL COSIDDETTO «CAPORALATO» IN AGRICOLTURA

Seguito dell'audizione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova.
Gallinella Filippo , Presidente ... 3 
Bellanova Teresa , Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali ... 3 
Gallinella Filippo , Presidente ... 6

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Partito Democratico: PD;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Cambiamo!-10 Volte Meglio: Misto-C10VM;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa: Misto-CD-RI-+E;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
DELLA XIII COMMISSIONE
FILIPPO GALLINELLA

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Seguito dell'audizione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura, il seguito dell'audizione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova.
  Ringrazio la Ministra Bellanova per aver accolto l'invito delle Commissioni. Ricordo che l'audizione della Ministra si era svolta il 30 ottobre e che, d'intesa con le Commissioni, era stato concordato di dedicare un'ulteriore seduta per la replica della Ministra alle domande poste dai colleghi.
  Cedo quindi la parola alla Ministra Bellanova per la replica.

  TERESA BELLANOVA, Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali. Grazie, presidente. Vi ringrazio per l'opportunità che mi date e per l'importante lavoro che state svolgendo.
  In premessa, e prima di toccare gli aspetti evidenziati dai quesiti a me posti nella seduta dello scorso 30 ottobre, vorrei aggiornarvi sullo stato di avanzamento del Piano triennale di prevenzione e contrasto al caporalato che, insieme alle Ministre Catalfo e Lamorgese, ho presentato al Tavolo interistituzionale.
  In relazione alla bozza del Piano che è stata presentata, sono stati inviati ventisette contributi da parte delle parti sociali e dei componenti del Tavolo che sono in fase di analisi. Allo stesso tempo, è in via di definizione la governance del Piano e l'individuazione delle precise responsabilità istituzionali per la fase attuativa. All'esito di queste due fasi verranno fissati i tempi della presentazione definitiva del Piano, che auspichiamo avvenga entro gennaio.
  Ho voluto citare il Piano perché esso contiene molte delle risposte alle domande poste dai colleghi e alle riflessioni sviluppate nella precedente seduta.
  Raggruppando i quesiti a me rivolti, osservo che ci sono alcune aree tematiche da approfondire: interventi sugli alloggi e sui trasporti; intermediazione del lavoro; semplificazione del lavoro agricolo; Rete del lavoro agricolo di qualità; coordinamento delle azioni di prevenzione e contrasto; prezzi dei prodotti agricoli e lotta alle pratiche sleali.
  Sul primo aspetto, sollevato da molti di voi, devo dire subito che, se vogliamo davvero impedire la formazione o la permanenza di insediamenti informali e «ghetti», dobbiamo agire a trecentosessanta gradi su tutti i punti che rendono forte il servizio criminale del caporale. Per tale motivo, nel Piano diciamo che lo Stato deve agire contemporaneamente su alloggi, trasporti e intermediazione illegale del lavoro. Senza uno di questi pilastri, soprattutto nei territori a rischio, il caporale arriva sempre prima a colmare la lacuna e gli investimenti Pag. 4 fatti, seppure ingenti, non danno i risultati sperati.
  Sono d'accordo con quanti dicono che dobbiamo impedire la stessa formazione degli insediamenti. Per fare vera prevenzione il Piano prevede la mappatura dei fabbisogni e il calendario delle richieste di lavoro agricolo. Sarà un passaggio fondamentale per sapere dove e quanti lavoratori servono per coprire la legittima richiesta di manodopera da parte delle imprese.
  Alcuni di voi hanno posto il tema della necessità di incrociare i dati e di analizzare le potenzialità produttive delle imprese. È un lavoro anche questo previsto dal Piano di rafforzamento dei controlli. Puntiamo a incrociare i dati di AGEA con quelli dell'INPS, anche utilizzando nuove tecnologie. Ad esempio, la proposta del presidente Tridico di attivare i droni anche per la verifica in tempo reale delle colture e della manodopera impiegata può costituire un deterrente e uno strumento di analisi in più.
  Abbiamo bisogno anche di lavorare sulla semplificazione del lavoro agricolo e per questo vi è la necessità di un confronto di merito con le organizzazioni datoriali e sindacali. Un pezzo rilevante della competitività di tutto il sistema agricolo passa da questo confronto e dobbiamo tenere in debito conto anche le condizioni di lavoro dei nostri principali competitor.
  In merito alla Rete del lavoro agricolo di qualità, ritengo che dobbiamo puntare ad un suo deciso rilancio. Oggi le aziende spesso hanno paura di iscriversi per non attirare su di loro i controlli; invece deve avvenire l'esatto contrario, facendo rispettare la norma che prevede che i controlli siano orientati su chi non è iscritto. Nel Piano abbiamo voluto ribadire proprio la natura di pre-controllo che l'iscrizione alla Rete deve rappresentare. Allo stesso tempo, va compiuto un salto di qualità nei territori affinché le Sezioni territoriali possano rappresentare un'opportunità di avere Cabine di regia di prevenzione utili contro i caporali e contro il lavoro nero.
  Le Sezioni che nasceranno, a mio parere, dovranno essere coordinate con la Cabina di regia della Rete e con il Tavolo interistituzionale. Dobbiamo agire uniti e coordinati, impiegando le risorse dove servono e avendo sempre presente l'obiettivo di difendere la dignità dei lavoratori e di migliaia di aziende agricole che rispettano la legge.
  Un ultimo aspetto da approfondire riguarda il mercato dei prodotti agricoli. Siamo contro le pratiche sleali che umiliano le aziende e il lavoro. Siamo contro le aste a doppio ribasso e c'è una norma, contenuta nella proposta di legge C. 1549, già approvata qui alla Camera, che segnerà un punto di svolta importante vietandole. Come Ministero stiamo lavorando per una rapida attuazione della direttiva europea contro le pratiche sleali per ribadire la necessità di far rispettare il divieto di vendita palesemente sotto i costi di produzione.
  Lo voglio dire in questa sede con chiarezza: nel momento in cui si abitua il consumatore a ribassi molto forti, a comprare prodotti di qualità a un prezzo inferiore ai costi di produzione, dobbiamo sapere che stiamo legittimando una pratica sleale e che stiamo rendendo il consumatore responsabile di quella che è un'attività illegale. Infatti, se si vendono i prodotti a un prezzo inferiore al costo di produzione, qualcuno sta pagando quel risparmio: possono essere un lavoratore o una lavoratrice ridotti in schiavitù; può essere un imprenditore che alla fine non regge i costi ed è destinato a chiudere e ad andare incontro a ulteriori problemi, perché in questo modo si amplia la fascia dell'abbandono, e questo avviene soprattutto nelle zone interne.
  Io vorrei che il Governo e il Parlamento, e soprattutto queste Commissioni, insieme ai miei collaboratori, lavorassero per rafforzare questa idea e questo messaggio tra i consumatori, perché il lavoro che stiamo facendo di contrasto al caporalato punta non solo a inasprire e a rafforzare le norme, ma anche a creare delle alleanze. Il mio timore è che, ad un certo punto, si individui il responsabile in quello che invece deve essere un alleato, in questo caso un alleato dei lavoratori che vengono sottoposti alla pratica del caporalato. Pag. 5
  Io sto visitando molte realtà del Paese, ma anche per l'esperienza che mi ha visto tra i banchi della maggioranza e delle opposizioni in Parlamento, so che soprattutto nella piccola e media impresa se si parla con i produttori, spesso ci si rende conto che ci sono degli imprenditori che evadono perché vogliono evadere, ma che ci sono anche tanti imprenditori che non riescono a reggere i costi. A quest'ultima categoria di imprenditori noi dobbiamo proporre un'alleanza forte. Il Piano che stiamo mettendo in campo con le Ministre Catalfo e Lamorgese punta proprio a questo: a dire all'imprenditore che oggi non trova nello Stato la possibilità di reperire manodopera che noi ci stiamo dotando per la prossima campagna di strumenti per metterli in condizioni di andare su una piattaforma e di trovare lì la manodopera che serve per il giorno dopo. Può apparire semplice, elementare, ma molti non sanno che reperire manodopera in agricoltura non è come reperire manodopera per un'acciaieria, per un'industria o per una grande catena di distribuzione: serve trovare stasera la manodopera da impiegare già domani mattina perché, ad esempio, c'è stata un'alluvione. Noi ci stiamo attrezzando proprio per questo.
  Sul tema dei trasporti, credo sia necessario non solo stanziare risorse, ma anche incentivare le Regioni e i Comuni a dotarsi di una rete modulata di trasporti, perché è necessario coprire le lunghe distanze, ma occorre anche mettere i lavoratori in condizioni di arrivare nelle aree dove gli appezzamenti di terreno sono piccoli.
  Vi è poi la questione degli alloggi. So che molti alzano il sopracciglio quando parlo degli alloggi in questo contesto, però noi dobbiamo sapere che ci sono cittadini e cittadine italiani che lavorano in agricoltura e hanno il diritto di lavorare nel pieno rispetto delle regole e che ci sono cittadini e cittadine di altri Paesi che lavorano in agricoltura perché è necessaria la loro presenza. Noi dobbiamo sapere che questi ultimi sono lavoratori nel momento in cui stanno nei campi e che devono avere tutti i diritti di cittadini nel momento in cui non stanno nei campi. Purtroppo, in questa fase, nel nostro Paese troppe persone sono ancora sconosciute e di esse nessuno si fa carico.
  Noi contrastiamo il caporalato se agiamo sui tre fronti: incrocio tra domanda e offerta, mezzi di trasporto e alloggi. È chiaro che tutto questo comporta un costo in più nella produzione ed è la ragione per la quale io tendo a mettere sempre insieme il contrasto al caporalato con il reddito dell'impresa. L'impresa deve poter reggere i costi del made in Italy. Quando noi parliamo di contrasto al caporalato dobbiamo fare un'alleanza con i produttori, nel senso che dobbiamo aiutarli a vendere i loro prodotti ai prezzi che tali prodotti meritano, perché il made in Italy costa di più e dobbiamo aiutarli ad arrivare su quei mercati dove ci si può permettere il costo del made in Italy.
  Ho ritenuto di venire oggi a rispondere, come era mio dovere fare, alle domande, ma soprattutto alle riflessioni, che in gran parte ho condiviso, svolte nella precedente seduta, ma vorrei invitare tutti i gruppi a mettere da parte – se lo ritenete utile – anche le differenze tra maggioranza e opposizione, perché andando nei territori vedo che gli operatori del settore hanno bisogno di avere interlocutori che li aiutino a far emergere le pratiche sleali che vengono attuate, ma anche che sappiano dare forza a quelle imprese che ce la stanno mettendo tutta per cercare di reggere la concorrenza. Lo dico in particolare in questo momento in cui sto ricevendo da tanti territori e da tanti assessori, a prescindere dal loro colore politico, la richiesta di un sostegno per affrontare i danni che il maltempo e soprattutto le alluvioni hanno determinato.
  Noi ragioniamo di massimi sistemi e, come ho già avuto modo di dire, faremo una Consulta contro i cambiamenti climatici, ma oltre che sui massimi sistemi vi invito a riflettere sulle «pratiche di buona coltivazione». Nel momento in cui le zone interne vengono abbandonate e le pratiche di buona coltivazione non vengono adottate, è sufficiente una pioggia un po’ più forte del normale per produrre danni enormi alle cose e alle persone. Per contrastare questo fenomeno, credo ci sia bisogno di costruire, anche da parte delle istituzioni, Pag. 6un'alleanza positiva con i territori finalizzata a trasmettere dei messaggi giusti e anche a portare avanti le battaglie, che tutti noi siamo chiamati a condurre, per introdurre nell'ordinamento gli strumenti adeguati a garantire il sostegno a tutti coloro che lavorano nel comparto primario.
  Vorrei che fossimo tutti convinti che non dobbiamo portare le imprese agricole a vivere nella condizione di dover dimostrare che sono oneste, perché la stragrande maggioranza delle imprese agricole sono oneste; noi dobbiamo isolare i disonesti e dare agli onesti gli strumenti per poter essere sempre più competitivi.
  Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buon lavoro.

  PRESIDENTE. Ringrazio la Ministra Bellanova per il suo intervento. Dichiaro, quindi, conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.25.