XVIII Legislatura

X Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Mercoledì 19 gennaio 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Nardi Martina , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE PROPOSTE PER LA RIPRESA ECONOMICA DELLE ATTIVITÀ TURISTICO-RICETTIVE DELLA MONTAGNA INVERNALE, IN FUNZIONE DELLE RIAPERTURE PREVISTE A PARTIRE DALLA STAGIONE 2021/2022

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo.
Nardi Martina , Presidente ... 3 
Palmucci Giorgio , presidente dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo (intervento da remoto) ... 3 
Nardi Martina , Presidente ... 5 
Masi Angela (M5S)  ... 5 
Nardi Martina , Presidente ... 5 
Palmucci Giorgio , presidente dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo (intervento da remoto) ... 6 
Nardi Martina , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
MARTINA NARDI

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è garantita anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, di rappresentanti dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno della seduta odierna reca l'audizione, in videoconferenza, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della Montagna invernale, in funzione delle riaperture previste a partire dalla stagione 2021/2022, di rappresentanti dell'ENIT (Agenzia nazionale del turismo). Saluto il presidente dell'ENIT, Giorgio Palmucci, cui do la parola ricordando che il tempo complessivo a sua disposizione per l'intervento è di circa 15 minuti. Prego, presidente.

  GIORGIO PALMUCCI, presidente dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo (intervento da remoto). Buongiorno presidente. La ringrazio moltissimo per l'invito e saluto i partecipanti. Sono in Spagna per la fiera FITUR (Fiera internazionale del turismo). Cerchiamo sempre di lavorare anche per la ripresa dei flussi turistici verso il nostro Paese.
  Il tema del turismo montano è un tema che è particolarmente importante per quanto riguarda il nostro Paese. In modo particolare, ricordo che il suo peso è pari, circa, al 20 per cento del totale dei volumi pre-COVID e quasi al 16 per cento, in termini di numero di camere delle attività ricettive e delle strutture ricettive delle zone montane. Considerando i volumi ricettivi, nel 2019 vi erano circa 218 mila 327 esercizi, per più di 5 milioni posti letto e un milione e 100 mila camere. Quindi, su un totale di 32 mila alberghi, si stima che il complesso delle località montane abbia un parco di oltre 6 mila e 500 hotel e circa 200 mila camere. Abbiamo più di 6 mila comuni che sono indicati dall'Istat come comuni a vocazione turistica e, più specificamente, 497 sono definiti comuni con vocazione montana. In questi comuni montani si rilevavano più di 51 milioni di presenze turistiche, che comprendono anche i pernottamenti nelle abitazioni private. La maggior concentrazione, comunque, di movimenti turistici montani è largamente coperta dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, nel Trentino-Alto Adige, seguite poi, in termini numerici, da Veneto, da Lombardia e da Piemonte. Il settore del turismo montano, al termine del lockdown del 2020, ha vissuto un'estate decisamente migliore di quanto era stato previsto e di quanto è avvenuto in altre destinazioni turistiche italiane, grazie al fatto che l'effetto COVID portava alla necessità di maggiori distanziamenti, e quindi a un turismo più all'aria aperta che permettesse di evitare assembramenti. La montagna ha così vissuto una stagione estiva, per quanto limitata nel tempo e a un turismo domestico, favorevole e, ad ogni modo, è riuscita a portare dei risultatiPag. 4 positivi rispetto al turismo delle città d'arte o di altre destinazioni turistiche. Purtroppo, per quanto riguarda l'inverno 2020/2021, il COVID, con la seconda ondata, ha portato al blocco totale, o pressoché totale, delle attività turistiche in montagna, perché per effetto dei diversi decreti, dei diversi DPCM (Decreto del Presidente del consiglio dei ministri), che hanno impedito la riapertura, o meglio l'apertura, degli impianti di risalita, era sì possibile mantenere aperte le strutture alberghiere ma, considerando che nella maggior parte dei casi, comunque, un'alta percentuale del turismo della montagna d'inverno è legato proprio alle attività che sono collegate con gli impianti di risalita, le presenze ne hanno assai risentito. Quindi l'estate e l'inverno 2020/2021 hanno provocato un effetto decisamente catastrofico per il settore, tanto che sono state prese tutta una serie di iniziative, da parte del Governo e del Parlamento, proprio per supportare il settore e, in particolare, le attività maggiormente colpite anche in considerazione del fatto che gli operatori del settore avevano investito parecchio per poter rispettare le norme previste dai vari DPCM. Infatti gli operatori, non soltanto ricettivi ma anche degli impianti di risalita, avevano fatto i necessari investimenti per poter garantire quella sicurezza che, peraltro, continuerà anche in futuro ad essere uno dei principali motivi che sono alla base della scelta di una destinazione per una vacanza, sia da parte dei turisti italiani, sia da parte di turisti stranieri. Alcune attività sono state supportate con i decreti ristori, soprattutto quelle legate agli impianti di risalita, i maestri di sci e le guide, mentre, nel complesso, le strutture ricettive non hanno ricevuto un sostegno sufficiente soprattutto se si ha presente che è andata perduta la stagione più importante per la ricettività alberghiera in quanto la stagione estiva rappresenta comunque una percentuale molto limitata del turismo montano. Infatti, da un punto di vista economico, la spesa del turista in montagna d'inverno è sempre molto più elevata rispetto all'estate, arrivando ad essere il doppio di quanto viene normalmente speso durante una vacanza estiva in montagna. Quello che abbiamo notato è che pur essendoci stata la riscoperta di alcune attività non strettamente legate allo sci, e quindi all'utilizzo degli impianti di risalita, l'inverno ha provocato la perdita, pressoché totale, del fatturato. Va inoltre considerato, poi, anche l'investimento necessario per la preparazione della stagione invernale 2020/2021 fatto dagli impiantisti: innevamento artificiale e preparazione delle piste richiedono tutta una serie di investimenti che devono essere fatti con notevole anticipo. Ora ci troviamo, tra l'altro, in una situazione complessa perché, anche in questa ulteriore fase di diffusione pandemica, il settore della montagna, durante il periodo della più alta stagione, quindi il periodo di Natale e Capodanno fino all'Epifania, ha potuto vivere di un turismo solo essenzialmente italiano, e in piccola parte dei Paesi vicini, ma con forti preoccupazioni per quel che riguarda, in primo luogo, il mantenimento dei «colori» delle regioni che in funzione anti-COVID stabiliscono il grado di mobilità e di accesso ai territori. In questo momento, ad esempio, la regione Valle d'Aosta rischia di passare in zona rossa: ciò creerebbe un nuovo ulteriore danno all'economia montana di questa regione a statuto speciale che vive, in gran parte, solo grazie alla stagione sciistica invernale.
  In secondo luogo, stiamo assistendo ad una crescita di interesse, da parte di turisti sia italiani che stranieri, verso le nostre destinazioni montane. Abbiamo in prospettiva lo svolgimento delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, con tutta una serie di campionati del mondo e di attività legate allo sport, che possono permettere di ridare uno slancio al turismo montano. Purtroppo, da un'analisi svolta dal nostro ufficio studi, emerge che al 12 gennaio – quindi molto recentemente – la percentuale di saturazione sui canali delle OTA (Online travel agency) era molto inferiore rispetto all'anno scorso: si è riscontrato, purtroppo, rispetto al 2020/2021, un tasso di occupazione delle strutture,Pag. 5 rispetto appunto al 12 gennaio dell'anno scorso, data in cui dovevano riaprire le strutture montane, molto più basso. Quindi la stagione invernale 2021/2022 presenta ancora punti di notevoli tensione e preoccupazione da parte degli operatori, proprio perché, allo stato attuale, il tasso di saturazione delle strutture ricettive, nel mese di gennaio è intorno al 25 per cento quando l'anno scorso le prenotazioni toccavano il 44 per cento, anche se poi sono state in grandissima parte annullate. Per il mese di febbraio si è solo al 13 per cento, contro il 41 per cento dell'anno scorso. Lo scorso anno l'inverno è stato catastrofico, ma ora siamo comunque in una situazione nella quale c'è ancora grande preoccupazione da parte degli operatori. Ciò riguarda sia gli impiantisti che gli operatori del settore ricettivo, tanto alberghiero che extralberghiero, e comunque un po' tutte le attività collegate: dai maestri di sci alle guide e quant'altro. Io penso che gli interventi che sono stati fatti lo scorso anno, da parte del Governo e del Parlamento, per supportare il settore, necessariamente dovrebbero essere allargati anche al settore della ricettività. Quindi, quelle misure che sono state previste e che hanno potuto dare la possibilità di sopravvivenza effettiva delle società di gestione degli impianti di risalita e degli altri operatori che ne hanno beneficiato, come, ad esempio, maestri di sci e guide, sarebbe necessario che supportassero anche il mondo della ricettività, e questo dovrebbe riguardare anche quest'anno. Tali valutazioni tengono altresì in considerazione che il mondo della montagna, tra l'altro, è anche un settore nel quale la maggior parte dei lavoratori è stagionale. Si tratta di lavoratori che non sono della zona e che non abitano quasi mai nelle destinazioni turistiche montane e per i quali si pone anche la tematica del loro alloggiamento in quanto vengono dalle altre regioni italiane o dall'estero. Da questo punto di vista segnalo anche l'ulteriore situazione di incertezza e di insicurezza dello scorso anno dovuta al fatto che le aperture e poi le chiusure sono avvenute un po' all'ultimo momento. Quindi è anche importante evitare di prendere decisioni che comportino continue e repentine chiusure o riaperture, in quanto esse creano situazioni di disagio che sono molto più difficili da gestire rispetto a quanto potrebbero esserlo nelle destinazioni urbane o balneari, dove è più facile che il personale abbia provenienza locale e, quindi, sia più semplice da reperire o reclutare, anche con breve anticipo, rispetto alle date di apertura o di chiusura e di riapertura.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Do la parola all'onorevole Masi. Chiedo se ci sono altri colleghi che intendono intervenire, così da raccogliere tutte le eventuali richieste d'intervento e poi dare la parola al presidente di ENIT per rispondere alle domande. Prego, onorevole Masi.

  ANGELA MASI. Sì, grazie presidente. Saluto il dottor Palmucci e lo ringrazio per questa audizione. Chiaramente, anche per il turismo della montagna invernale, i numeri seppur bassi rispetto al periodo pre-COVID, hanno dimostrato che è tutto, in gran parte, mercato interno similmente a quanto avvenuto per il periodo estivo. Vorrei, quindi, capire quanto il turismo estero stia incidendo, appunto, sugli operatori turistici della montagna. Poco prima del suo intervento, il ministro Garavaglia ha auspicato una serie di misure che domani porterà in Consiglio dei ministri. Volevo capire da lei quali sono le misure più sentite dagli operatori del turismo, se relative più a un discorso di costi fissi o, invece, a un rilancio del settore o, magari, entrambi. In ultimo, per quanto le è di competenza, quindi riguardo l'aspetto della promozione del nostro Paese, in merito sempre al discorso del turismo di montagna, poiché è chiaro che la montagna si vive anche in altri periodi dell'anno e in particolare nel periodo estivo e primaverile, volevo capire se l'ENIT sta portando avanti una serie di proposte per sostenere il settore, a livello di promozione e di marketing, per i prossimi mesi. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Masi. Non ho altre richieste di intervento, quindi Pag. 6lascerei la parola al presidente Palmucci. Prego, presidente.

  GIORGIO PALMUCCI, presidente dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo (intervento da remoto). Grazie. Ringrazio l'onorevole Masi. In pratica, è chiaro che quello che è importante nel settore del turismo montano è il peso dei costi fissi, per quanto riguarda tutto il mondo degli impianti funiviari. Gli impianti di risalita sono particolarmente importanti e richiedono oltretutto una forte anticipazione nella preparazione delle stagioni, per cui, da questo punto di vista, è importante che si possano programmare, con notevole anticipo, anche le misure che devono essere prese, in maniera tale da evitare investimenti inutili che, poi, non possono essere portati a reddito. In secondo luogo sottolineo, riallacciandomi a quanto giustamente da lei detto, che non c'è soltanto un turismo invernale, ma c'è anche un turismo estivo. Siccome il turismo in montagna, in modo particolare, è legato a tutto quello che riguarda il bike tourism, noi stiamo lavorando molto, per quanto riguarda il supporto da parte di ENIT, nella promozione di tutte quelle che sono le attività outdoor che possono essere realizzate nelle aree di montagna. Inoltre, ovviamente, cooperiamo e lavoriamo attivamente con il comitato organizzatore dei giochi olimpici, così come pure operiamo in stretta collaborazione con il consigliere del Ministro del turismo per la parte sportiva, Manuela Di Centa, e stiamo proprio anche lavorando su alcuni progetti di promozione della montagna, soprattutto nei Paesi europei. Come giustamente lei ha detto, in questa stagione invernale l'80 per cento dei turisti nelle località montane, a partire dall'apertura della stagione che di solito avviene intorno al 7/8 dicembre, è composta da turisti italiani. Relativamente alle misure previste, che entreranno in vigore i primi di febbraio, si sta manifestando una forte incertezza circa la durata di validità del green pass, perché ricordo che a livello europeo la durata del green pass non si modifica rispetto a quella iniziale e, quindi, saranno soltanto i green pass italiani che si vedranno ridurre la durata della loro validità. Questo comporta una serie di problemi che stanno affrontando. Noi, come ENIT, riceviamo parecchie richieste da parte di turisti che intendono venire a sciare in Italia il cui Paese prevede che la durata di validità del green pass è pari a nove mesi oppure che non prevedono la vaccinazione dei minori, come per esempio la Polonia o la Repubblica Ceca, ciò che quindi impedisce a questi turisti di poter venire dal primo di febbraio nel nostro Paese. Su questo anche al Ministero stanno lavorando. Siamo stati sollecitati anche dall'associazione degli impianti di risalita e da altre associazioni, sia Federalberghi, sia Confindustria Alberghi, proprio per vedere in che modo risolvere, trovare una soluzione, con il Ministero della salute, in maniera tale da permettere a questi turisti di venire, questo inverno, nel nostro Paese. Il turismo straniero è molto importante anche perché, come ben sapete, gli italiani, fondamentalmente, vanno in montagna nei periodi canonici, quindi nelle vacanze di Natale, Capodanno, Epifania, eventualmente la settimana di carnevale e poi Pasqua, se non è troppo avanti nella stagione. Invece, sono proprio gli stranieri che fanno la differenza. Soprattutto nel mese di gennaio e di marzo è assolutamente importante poter sopperire all'assenza del turista italiano con i turisti che provengono dagli altri Paesi europei.
  Infine, è chiaro che, nel nostro piano che presenteremo a giorni, e che abbiamo presentato già al ministro – il piano delle azioni di promozione che faremo nel corso di questo 2022 per i diversi turismi che il nostro Paese può offrire –, abbiamo, ripeto, anche tutta una serie di azioni, che stiamo valutando insieme al Ministero, volte a supportare il turismo montano in ogni stagione dell'anno, o comunque, perlomeno in almeno tre stagioni, primavera, estate e inverno, nelle quali è possibile legare, tra l'altro, il turismo montano sportivo outdoor con il turismo enogastronomico e con tutto ciò che è legato anche alle tradizioni che le varie regioni, sia dell'arco alpino sia dell'arco appenninico,Pag. 7 possono offrire al turista italiano e straniero.

  PRESIDENTE. La ringrazio e la saluto. Molto probabilmente dovremo tornare sulle questioni del turismo, in quanto, come da lei appena ricordato e come ha avuto modo di dichiarare anche il Ministro del turismo di fronte alla Commissione, c'è chiaramente bisogno di sostegni e interventi che il Governo, siamo certi, vorrà prevedere.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.55.