XVIII Legislatura

VIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 6 di Martedì 28 giugno 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Rotta Alessia , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA NELL'AMBITO DELL'ESAME DELLE PROPOSTE DI LEGGE C. 1428 PELLICANI, 2358 BAZZARO E 2907 BRUNETTA, RECANTE «MODIFICHE E INTEGRAZIONI ALLA LEGISLAZIONE SPECIALE PER LA SALVAGUARDIA DI VENEZIA E DELLA SUA LAGUNA»

Audizione, in videoconferenza, della commissaria straordinaria per il sistema MOSE, Elisabetta Spitz.
Rotta Alessia , Presidente ... 3 
Spitz Elisabetta , Commissaria straordinaria per il sistema MOSE ... 3 
Rotta Alessia , Presidente ... 5 
Pellicani Nicola (PD)  ... 5 
Rotta Alessia , Presidente ... 6 
Spitz Elisabetta , Commissaria straordinaria per il sistema MOSE ... 6 
Rotta Alessia , Presidente ... 9 
Pellicani Nicola (PD)  ... 9 
Rotta Alessia , Presidente ... 9 
Spitz Elisabetta , Commissaria straordinaria per il sistema MOSE ... 9 
Pellicani Nicola (PD)  ... 10 
Spitz Elisabetta , Commissaria straordinaria per il sistema MOSE ... 10 
Rotta Alessia , Presidente ... 11

Sigle dei gruppi parlamentari:
Lega - Salvini Premier: Lega;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Insieme per il Futuro: IPF;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti: Misto-VI-ICT;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ALESSIA ROTTA

  La seduta comincia alle 11.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web TV della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, della commissaria straordinaria per il sistema MOSE, Elisabetta Spitz.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, della commissaria straordinaria per il sistema MOSE, Elisabetta Spitz, in sede di indagine conoscitiva deliberata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge della C. 1428 Pellicani, C. 2358 Brunetta e c. 2907 Bazzaro recanti «Modifiche e integrazioni alla legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna».
  Ricordo che anche alla nostra ospite è stato inviato un questionario per orientare il suo contributo ai lavori della Commissione.
  Ringrazio l'architetta Elisabetta Spitz per la presenza e le cedo quindi la parola per lo svolgimento della relazione.

  ELISABETTA SPITZ, Commissaria straordinaria per il sistema MOSE. Buongiorno. Saluto i presenti e i deputati collegati.
  Volevo intanto inquadrare il ruolo del Commissario straordinario, perché è importante stabilire che il Commissario straordinario ha una competenza limitata al completamento del MOSE e quindi, per essere ancora più precisa, la competenza del Commissario straordinario riguarda esclusivamente il completamento delle barriere mobili di protezione della laguna, l'esecuzione del piano di avviamento, il collaudo dell'opera e la manutenzione provvisoria dell'opera. Queste sono le competenze che sono state attribuite al Commissario straordinario.
  Non è di competenza del Commissario straordinario tutto ciò che attiene al cosiddetto «sistema MOSE», cioè tutte quelle opere che sono state previste sia dal Piano Europa, che la serie di interventi che riguardano la salvaguardia della laguna; questi sono tutti interventi che esulano dalla competenza del Commissario straordinario.
  Quindi se la presidenza è d'accordo mi concentrerei, ovviamente, su quella che è l'attività di competenza del Commissario straordinario, fornendo una relazione dettagliata su quale è stato l'iter di questi anni di attività di competenza del Commissario straordinario.
  Sapete che il Commissario straordinario è stato nominato a valle dell'evento della cosiddetta «acqua granda» del 12 novembre del 2019, quando ci fu un drammatico allagamento – si è realizzato in pochissimo tempo – in tutta la città di Venezia e di tutte le isole della laguna. La nomina del Commissario straordinario è successiva a questo evento e l'attività del Commissario straordinario si è avviata a partire dal gennaio 2020.
  Dal gennaio del 2020 al 10 luglio del 2020 l'attività del Commissario straordinario si è concentrata esclusivamente sul verificare per la prima volta la possibilità di separare la laguna dal mare, ossia mettere Pag. 4in funzione, anche in modalità provvisoria e del tutto da strutturare, le barriere del MOSE. Questo è avvenuto il 10 luglio del 2020.
  Quindi dal 10 luglio del 2020, che è stata fatta la prima prova completa di innalzamento delle barriere, abbiamo potuto tutelare e salvaguardare la città di Venezia da eventi meteomarini importanti ben 33 volte nel corso di due anni. Un numero di eventi che segnalo essere molto superiori alle statistiche e alle proiezioni che negli anni sono state fatte, che prevedevano che si sarebbe dovuto procedere alla chiusura della laguna, quindi alla protezione delle parti abitate della laguna, un numero di volte assolutamente inferiore a quello che poi è stato. In particolare, le previsioni ponevano come obiettivo, come target, quattro/cinque volte a stagione. Nelle due stagioni che si sono succedute invece gli eventi di protezione da una marea considerata straordinaria, quindi posizionata a 130 centimetri sul medio mare, sono stati 33.
  Parallelamente è stato effettuato un numero consistente di sollevamenti programmati delle barriere, finalizzati ad avviare da subito la fase di cosiddetto «avviamento del MOSE». Quindi si è proceduto a fare tutti quei test che il piano di avviamento del MOSE prevedeva, ancorché i lavori, ad oggi, non siano ancora conclusi.
  Nel luglio del 2021 il Consorzio Venezia Nuova, soggetto concessionario per l'esecuzione del MOSE, ha avviato una procedura presso il tribunale prefallimentare che si è conclusa il 10 marzo del 2022 e in tutto questo percorso il Commissario straordinario ha supportato il Ministero delle infrastrutture e, in particolare, il Provveditorato alle opere pubbliche del Triveneto, per governare un processo tale da poter consentire al concessionario di riprendere i lavori ove fossero risolti tutti i problemi di carattere economico e finanziario.
  Questo è avvenuto il 10 marzo del 2022 e da tale data si è progressivamente cercato di far ripartire i lavori per consentire di arrivare ad una conclusione di tutti i lavori delle barriere entro il 31 dicembre 2023.
  In data 1° giugno 2022 il Commissario straordinario ha provveduto a emanare un nuovo cronoprogramma dei lavori, che spetta al Commissario emanare. Come detto, sulla base degli accordi che sono stati sottoscritti all'esito dell'accordo transattivo fra il Provveditorato alle opere pubbliche e il concessionario è stato trovato un accordo anche su un cronoprogramma condiviso fra il Provveditorato e il Consorzio Venezia Nuova e in data 1° giugno 2022 è stato emanato dal Commissario straordinario un cronoprogramma di dettaglio che deriva da quegli accordi, cronoprogramma che prevede, effettivamente in maniera dettagliata, la conclusione dei lavori il 31 dicembre del 2023.
  Parallelamente alla conclusione dei lavori, la fase di avviamento della gestione del MOSE, l'avviamento in via straordinaria, ovvero tutti i test necessari per portare a regime il funzionamento del MOSE, sono in corso.
  È in corso di attivazione – parlo di attivazione ma dovrei parlare di avvio, perché la firma del primo contratto avverrà entro questo mese di giugno o i primi di luglio – è stata avviata quindi anche la manutenzione cosiddetta «provvisoria» del MOSE, manutenzione provvisoria che serve a mettere a punto un piano di manutenzione programmata delle barriere a regime.
  Da ultimo volevo anche segnalare che una delle attività su cui la struttura del Commissario straordinario negli ultimi mesi ha dato un sostanziale contributo riguarda l'avvio e la messa a punto di un progetto, che sta per essere completato nella sua versione definitiva, che riguarda la decarbonizzazione delle barriere alle bocche. Questo significa che il MOSE, che è un impianto estremamente energivoro – perché è un impianto che richiede di tenere a temperatura e umidità costante le gallerie nelle quali sono localizzati tutti gli impianti tecnologici del MOSE, quindi di conseguenza gallerie che sono sotto il livello del mare, in una condizione di particolare umidità – genera l'esigenza di creare una fonte energetica alternativa e questa è stata una delle priorità che si è data la struttura commissariale. Oggi stiamo per rilasciare il progetto definitivo chiamato di «decarbonizzazionePag. 5 del MOSE». Questo significa che, a regime, conclusa la fase di avviamento, il MOSE potrà anche contare su un fondamentale supporto da energie alternative. Non voglio dire che può considerarsi del tutto autosufficiente sul piano energetico, ma direi che, ad esclusione di picchi e fabbisogni energetici che dovremo misurare e testare nei prossimi mesi, nelle condizioni ordinarie, il MOSE sarà del tutto autosufficiente energeticamente.
  Altro aspetto su cui la struttura commissariale si è, in questi ultimi mesi, fortemente concentrata riguarda il tema che più volte è stato evocato ed indicato da varie fonti informative, che riguarda la presunta corrosione di alcuni impianti, alcuni componenti di acciaio del MOSE. Anche su questo aspetto è stata disposta una verifica di tipo puntuale da parte dell'Istituto di corrosione europeo, istituto che ha sede in Francia e che è altamente specializzato nell'identificazione, valutazione e messa a punto di procedure e tecniche anticorrosione. Anche in questo caso, con il supporto di questo istituto, sono state fatte ispezioni puntuali a tutte le componenti metalliche delle barriere – componenti in acqua e anche in galleria – e da questo si è potuto appurare che la temuta corrosione presente nelle componenti metalliche fortunatamente non è stata riscontrata.
  Abbiamo anche avuto un supporto da parte dell'istituto della corrosione nel prevedere una serie di interventi manutentivi ordinari, che possono in qualche modo, anche nel tempo, contenere o preservare qualsiasi possibile futura corrosione che si dovesse presentare, come può capitare a tutte le componenti metalliche che hanno contatto con l'acqua salina. Su questo c'è stata una forte attività, tale da poter consentire una manutenzione a regime assolutamente puntuale su tutte quelle che saranno le tecniche di anticorrosione che dovranno essere utilizzate per preservare la durabilità degli impianti.
  Posso dire oggi che i cantieri del MOSE sono tutti ripartiti. È di ieri l'ennesimo incontro che è stato fatto dalla struttura commissariale direttamente con le imprese per verificare o risolvere tutti gli aspetti ancora da affrontare per quanto riguarda la ripresa delle lavorazioni nei cantieri; direi che i problemi che le imprese suppongono ormai si possono definire come problemi di gestione a regime dei cantieri e non più problemi legati all'avvio dei cantieri, quindi i cantieri oggi sono funzionanti.
  Posso anche dire che a breve saranno sottoscritti nuovi atti attuativi, il cinquantesimo è in corso di approvazione da parte della Ragioneria distrettuale della Corte dei conti, il cinquantunesimo atto è stato approvato in comitato tecnico amministrativo ed è pronto per la sottoscrizione. A breve, entro l'estate sarà approvato anche il cinquantaduesimo atto attuativo, nel quale sarà disciplinato l'utilizzo di tutte le risorse che sono state ulteriormente fornite dalla delibera CIPESS del 2021 a favore del completamento e delle attività di migliora del MOSE.
  Spero di aver dato un quadro sintetico ma esauriente.

  PRESIDENTE. Grazie architetto Spitz per il quadro sintetico, esauriente e puntuale. Chiedo se vi sono colleghi che intendono intervenire.

  NICOLA PELLICANI. Grazie presidente. Ringrazio anch'io l'architetto Spitz per la relazione. Attendiamo comunque le risposte al questionario per averle agli atti della Commissione in vista del documento finale.
  Al di là di questo, ho sentito – e lo sottolineo positivamente – che diceva, al di là della ricostruzione sulle tappe passate, che i lavori sono ripartiti; questo è un po' il nodo di queste ultime settimane, di questi ultimi mesi. Lei conferma quindi che i lavori sono ripartiti e che verranno conclusi entro il 31 dicembre del 2023.
  Ci sono due o tre questioni che le pongo per titolo così facciamo prima. C'è il tema, che era stato affrontato anche dalla dottoressa Bramezza nell'ultima audizione, dell'adeguamento dei prezzi che impatta su tutti i cantieri, in particolare sui grandi cantieri, e quindi anche sul MOSE e mi pare che le imprese l'abbiano fatto rilevare. Questo tema è oggetto del decreto-legge Pag. 6n. 50 del 2022 che stiamo discutendo proprio in queste ore alla Camera. Volevo sapere se sono previste altre compensazioni e se ha fatto un calcolo di quanto peserà l'aumento di prezzi. Stiamo parlando ovviamente, come ha precisato lei in premessa, degli interventi in bocca di porto ovvero degli interventi relativi alle barriere. Poi c'è tutto il resto, che la dottoressa Bramezza ha confermato essere già finanziato anche in modo superiore, anche se non è stato quantificato – e sarebbe interessante avere questo dato, ma non so se ce l'ha lei altrimenti lo chiederemo alla dottoressa Bramezza – ovvero tutti gli altri interventi del cosiddetto «Piano Europa» e delle opere complementari.
  Lei diceva prima delle 33 chiusure che ci sono state nei due anni, da quando, nonostante l'opera non sia ancora conclusa, le barriere sono entrate in funzione. Quindi finora un costo – per quello che si era detto si tratta di circa 300 mila euro ad alzata – pari a circa 10 milioni per le alzate del MOSE di questi due anni. Volevo sapere se avete fatto un conto di quanto ancora servirà agendo in questo modo.
  Poi lei parlava di un'alzata a 130. Mi pare che 130 sia una convenzione che avete deciso in sede commissariale, non è una altezza prevista in nessuna legge mi pare, quando la città comunque, mi corregga se sbaglio, è allagata quasi per il 50 per cento a 130 centimetri, o meglio il 46 per cento rispetto ai dati vostri e del Consorzio. Si era parlato in precedenza della soglia dell'alzata ai 110 centimetri originariamente, come saprà. Volevo quindi sapere se il 130 è comunque una soglia provvisoria in vista della conclusione dei lavori oppure se è già definitiva.
  Poi volevo sapere se con la ripresa dei lavori è tornato un clima che a me pare positivo: una volta sbloccata a inizio di marzo la questione in Tribunale del concordato, ricomposte le tensioni con le imprese, il sistema rifunziona. Questo significa che anche la direzione dei lavori da parte di Thetis, il lavoro di Comar, del Consorzio, proseguono? Chiedo a lei, visto che l'ultimo «decreto infrastrutture» prevede, come sa, un aggiornamento dell'articolo 95 del cosiddetto «decreto agosto» sull'Autorità per la laguna, che dovrebbe consentire finalmente di istituirla, le chiedo se è d'accordo sulla istituzione di una società in house.
  Dovrebbe comprendere anche, come si è sempre parlato, l'assunzione di oltre cento persone, mi pare, al Magistrato alle acque - perché finalmente è stato ripristinato il nome di Magistrato alle acque - e l'istituzione di una società in house da costituire appunto, dopo si troveranno le forme, ma con i dipendenti delle aziende, che sono quelle che hanno garantito tutta l'attività fino ad adesso, controllate dal Consorzio.
  Le pongo un'altra questione che è sempre molto discussa, almeno leggendo la stampa, ma non solo. Lei ricordava di essere stata nominata all'indomani dell'«acqua granda» del 12 novembre 2019, anche se la sua nomina era già prevista prima dell'«acqua granda». Si arrivava da una fase commissariale successiva allo scandalo del 2014, che aveva portato risultati molto scarsi con lavori praticamente fermi, con un avanzamento minimo e con la gestione commissariale decisa all'epoca, di cui faceva parte il professor Ossola che – mi risulta – continua ad essere un suo consulente. Volevo sapere che ruolo svolge all'interno della struttura commissariale in questi ultimi tempi. Intanto mi fermo qua.
  Un'altra cosa, mi scusi: non ho capito prima quando parlava di manutenzione provvisoria, poi ha legato questo tema al mettere a punto un programma definitivo. Non ho capito bene cosa intendesse per manutenzione provvisoria.
  Ne approfitto per chiedere se avete stimato i costi della manutenzione anche a regime del MOSE. Grazie.

  PRESIDENTE. Cedo nuovamente la parola all'architetta Spitz per rispondere alle domande del collega Pellicani. Prego.

  ELISABETTA SPITZ, Commissaria straordinaria per il sistema MOSE. Intanto le prime risposte che devo sono di metodo. Al questionario che voi mi avete trasmesso ho già fornito delle risposte, aspettavo di concludere la relazione odierna per poter mandare,Pag. 7 insieme alla relazione, anche le risposte al questionario. Quindi saranno trasmessi sia relazione che le risposte al questionario.
  Dopodiché rispondo a tutte le questioni che mi sono state poste, cercando di seguire l'ordine che è stato impostato dall'onorevole Pellicani.
  Prima cosa, decreto-legge n. 50: l'articolo 26 del decreto-legge n. 50, come è noto, disciplina le modalità con cui le imprese vengono compensate dall'incremento dei prezzi dei materiali da costruzione, ma anche delle lavorazioni, con una modalità molto chiara su come questo incremento dei prezzi deve essere calcolato: deve essere calcolato sui SAL, sui singoli SAL che vengono emessi dalle direzioni lavori e calcolati sulla base del prezzario 2021 in vigore presso il Provveditorato competente per territorio. In mancanza del prezzario 2021, si applica una maggiorazione fino al 20 per cento, un incremento dei SAL ordinari, salvo un conguaglio successivo che verrà calcolato una volta approvato il prezzario definitivo.
  Su questo voglio già dire che proprio ieri nel tavolo tecnico che si svolge periodicamente presso la struttura del Commissario in cui c'è un incontro fra Consorzio, Provveditorato e Commissario e, periodicamente, anche tra questi soggetti e le imprese, proprio ieri dicevo è stato stabilito che sui prossimi SAL che verranno emessi si comincerà ad attivare la procedura di compensazione dovuta all'incremento dei prezzi. Quindi mi aspetto che i primi di luglio, quando saranno emessi i SAL relativi a questo primo periodo di riattivazione dei cantieri, potremo materialmente verificare in che misura l'incremento dei prezzi ha impattato e quindi quale sarà la compensazione che dovrà essere richiesta, o attraverso le risorse disponibili presso il Provveditorato – come è noto questo prevede la legge – o, in mancanza, al fondo istituito dal Ministero delle infrastrutture.
  Mi aspetto compensazioni soprattutto in questa fase iniziale dei lavori. Mi spiego, in questa iniziale dei lavori ancora è necessario procedere all'acquisto di forniture che vanno a completare gli interventi conclusivi impiantistici alle barriere e l'acquisto di materiali edili che sono funzionali al completamento delle opere edili sempre presso le bocche. Mi aspetto in questi primi mesi di ripresa dei lavori un incremento dei costi dovuto alla fase di acquisto delle forniture. Ritengo che il 2023, questa è anche una fortuna per le imprese che operano nel MOSE, sarà un anno dedicato più alle lavorazioni, nel quale io non prevedo un importante incremento dei costi perché in questo momento si stanno facendo tutti gli acquisti funzionali al completamento dei lavori.
  Passo al secondo tema che è quello posto dall'onorevole Pellicani, che è il costo dei sollevamenti. Noi abbiamo inizialmente valutato il costo dei sollevamenti e lo abbiamo puntualmente remunerato – perché i sollevamenti vengono eseguiti con costi al rimborso sulla base del regolamento rimborsi che è stato approvato meno di un anno fa – e i sollevamenti sono costati, quelli iniziali, circa 300 mila euro. Posso anche dire che i costi di sollevamenti più recenti si sono già ridotti ed abbattuti – stiamo lavorando per contenerli – ed è stato posto addirittura un cap su questi costi, stiamo cercando di contenere tutti e quattro i sollevamenti entro 220 mila euro. Vado anche a precisare che noi ci aspettiamo – su questo stiamo lavorando – che a regime i costi dei sollevamenti saranno ancora notevolmente inferiori. Primo, perché come ho detto il supporto delle energie rinnovabili potrà essere di grandissimo aiuto in questo senso. Secondo, perché il costo del personale sarà assolutamente inferiore, potendo contare su personale dedicato alla gestione e ai sollevamenti. Questo potrà consentire un'ottimizzazione anche dell'utilizzo delle risorse umane che sono dedicate ai sollevamenti. È chiaro che in questa fase, cioè fino al 31 dicembre 2023, i sollevamenti interferiscono con l'andamento dei cantieri e quindi chiaramente l'attivazione di una squadra ad hoc solo per i sollevamenti che non continuano a essere presenti per fare manutenzione e gestione, ovviamente, incrementa i costi del singolo sollevamento.Pag. 8
  Vado anche a spiegare per quale motivo è stato deciso di prevedere il sollevamento alla quota di 130 cm: è stato creato un tavolo presso la prefettura di Venezia cui partecipano tutti i rappresentanti delle istituzioni locali e in quella sede – proprio perché ancora il MOSE non è completato e continuano a esserci i lavori nei cantieri – è stato deciso di proteggere la città solo per quote considerate straordinarie. Questa quota è stata individuata dal tavolo delle istituzioni presenti per Venezia in prefettura a 130 centimetri.
  Confermo però che la quota di 110 stabilita dal Comitatone sarà la quota a cui saranno eseguiti i sollevamenti dopo il 31 dicembre 2023, quando saranno conclusi i lavori. La quota a regime, come prevista dal Comitatone, è quella di 110 centimetri. Posso anche dire, per rassicurare tutti, che la quota di 130 è una quota di protezione, per cui è chiaro che la mobilitazione che viene fatta per procedere al sollevamento, viene fatta con previsioni che vanno tra 115 e 130 centimetri, nel senso che si prevede di fare un sollevamento quando si teme che ci sia una quota di 130, ma è chiaro la protezione avviene a 125 per essere certi che eventi dovuti al mare, eventi meteomarini, non consentano che la quota di 130 venga superata. La quota di 130 è considerata una soglia limite sotto la quale bisogna procedere al sollevamento per contenere ed evitare che venga superata la quota di 130 centimetri.
  È chiaro che alle volte in questi anni abbiamo anche mobilitato e previsto un sollevamento quando poi le condizioni meteomarine si sono dimostrate meno importanti o si sono modificate dal momento della mobilitazione e quindi, su questo, abbiamo anche avuto più volte dei falsi allarmi perché abbiamo ritenuto che non ci fossero le condizioni tali per procedere a un sollevamento.
  Ricordo anche a tutti, che uno degli aspetti su cui particolarmente ci stiamo adoperando è quello di consentire di procedere ai sollevamenti in maniera non uniforme. Mi spiego meglio: stiamo lavorando affinché soprattutto la barriera di Malamocco sia una barriera che venga chiusa nelle condizioni di picco meteomarino. Su questo stiamo procedendo, ogni volta che facciamo un sollevamento, a una serie di verifiche puntuali su come possiamo contenere il sollevamento di Malamocco per consentire sempre più frequentemente una chiusura molto limitata o, addirittura, nessuna chiusura di Malamocco al fine di non impedire la movimentazione delle navi da e per la laguna. Questo è un lavoro sul quale stiamo procedendo puntualmente e i dati che noi riusciamo a ottenere dai sollevamenti che eseguiamo ogni stagione favoriscono sempre più la possibilità di arrivare ad una modalità di gestione del MOSE a regime, tale per cui l'opera dovrà essere considerata un'opera flessibile. I sollevamenti dovranno quindi essere articolati ed eseguiti in maniera tale da poter impattare il meno possibile sull'ecosistema lagunare, ma anche sulle attività economiche che si svolgono dentro la laguna.
  Per quanto riguarda il tema dell'Autorità e della società in house, onorevole Pellicani – premesso che conosco bene i meccanismi sia dell'Autorità che è un ente pubblico non economico, che quelli della società in house – personalmente non credo di essere la persona che sul tema possa e debba avere delle opinioni. Quindi preferisco non dirle, non formulare delle ipotesi su quali potranno essere i dipendenti che dovranno accedere sia all'Autorità che alla società in house.
  Da ultimo, ci sono altri due temi che mi sono stati posti. Il primo è il tema del professor Ossola. Faccio presente che, sì, il professore Ossola è un consulente della struttura commissariale, ma ha un solo ruolo, quello di responsabile dei lavori. La figura del responsabile dei lavori è una figura prevista dal codice degli appalti ed è una figura che ha una responsabilità penale sui cantieri. Quindi il professor Ossola che nei cinque anni precedenti aveva già svolto il ruolo di responsabile dei lavori, è stato confermato da me solo in questo ruolo.
  Per quanto riguarda la manutenzione, ultimo tema che mi è stato sollevato, voglio spiegare che cosa si intende per manutenzione provvisoria. In ogni opera complessa, Pag. 9nella fase cosiddetta «di avviamento dell'opera» – quindi si tratta di un'opera che ha bisogno di una messa in esercizio e di un avviamento – è previsto che si svolga un ciclo di manutenzione ordinario e straordinario dell'opera al fine di pervenire, nella fase di avviamento, ad una disciplina programmata della manutenzione. Quindi la manutenzione provvisoria che si sta attivando in queste settimane e che riguarderà il ciclo mirato, non completo, di manutenzione ordinaria e parzialmente straordinaria, è finalizzato a produrre – alla conclusione di questo ciclo e dopo una serie di test di verifiche che saranno eseguiti durante questa fase di manutenzione – il manuale di manutenzione programmata, che dovrà fornire le linee guida per la manutenzione a regime dell'opera stessa. Quindi sarà un documento che sarà poi fornito alla società in house, che avrà la competenza per occuparsi della manutenzione a regime delle barriere.
  Aggiungo per quanto riguarda le risorse che sono state individuate per la gestione a regime della manutenzione delle barriere che, a partire dall'anno 2022, nel bilancio dello Stato sono stati individuati e sono quindi appostati 63 milioni di euro ogni anno per la gestione e la manutenzione delle barriere. Questo significa che, siccome il bilancio le prevede fino al 2034, attualmente chi dovrà occuparsi della manutenzione a regime del MOSE potrà fare conto su 130 milioni da destinare alla manutenzione ordinaria e straordinaria e alla gestione dei sollevamenti. Presidente, avrei concluso.

  PRESIDENTE. Perfetto. Grazie. C'è l'onorevole Pellicani che chiede nuovamente la parola. Prego onorevole Pellicani.

  NICOLA PELLICANI. Sì, solamente per alcune precisazioni, visto che abbiamo l'opportunità di avere qui la Commissaria. Credo che in questa fase a Venezia lei sa che è solo una dei tanti commissari attivi in città e sta svolgendo un ruolo importante, anche se credo che Venezia debba tornare al più presto a una fase di gestione ordinaria su tutte le grandi questioni che la riguardano, quindi dal MOSE alle grandi navi a tutte le varie questioni che adesso sono in gestione commissariale.
  Solamente in questa prospettiva, in questo auspicio, se i lavori dovessero finire il 31 dicembre 2023 lei terminerebbe il suo incarico di Commissario straordinario? Anche se nel frattempo ci auguriamo tutti che venga nominato il presidente dell'Autorità e diventi operativa l'Autorità.
  L'altra questione è sull'ultima cosa che aveva citato, l'articolo 95 del decreto agosto, che prevede 63 milioni dal 2022 al 2034 per ogni anno, che è già una somma rilevante. A me sembrava che tutti i calcoli, le previsioni fatte fino ad allora prevedessero un costo che si aggirava tra gli 80 e i 100 milioni all'anno. Al di là di questo, proprio in relazione alla conclusione dell'opera nei tempi, è prevista anche la ricostruzione della conca di navigazione di Malamocco, visto che prima parlava di tutti gli esperimenti che state facendo per limitare al massimo i disagi alla navigazione delle navi? In questo senso stiamo andando, spero in tempi rapidi, anche verso un porto regolato aperto h24, e volevo sapere se tutto questo secondo lei potrà entrare a regime alla fine dell'anno prossimo.
  Sempre sui lavori, sono compresi, e mi sembra che siano sempre in carico al Commissario, i lavori per proteggere la Basilica di San Marco che va sotto già a 80 centimetri, anche meno. Lì ci sono le protezioni in vetro che dovrebbero essere, se conferma, operative già dalla prossima stagione delle acque alte. E poi, se poteva precisarmi meglio il ruolo che lei vede anche in questa fase, in cui i lavori sono finalmente ripartiti e si dovrebbe tornare a regime in tempi rapidi, delle imprese del Consorzio ma anche dell'attività delle società collegate al Consorzio, principalmente Thetis e Comar. Grazie.

  PRESIDENTE. Cedo di nuovo la parola alla commissaria Spitz.

  ELISABETTA SPITZ, Commissaria straordinaria per il sistema MOSE. Preciso che l'incarico che mi è stato affidato come Commissario straordinario prevede di procederePag. 10 alla conclusione dei lavori di competenza, secondo un cronoprogramma strutturato dalla struttura commissariale, ma l'attività che il Commissario deve proseguire oltre alla fine dei lavori è anche quella di assistenza alla commissione di collaudo. Perché, ricordo a tutti, oltre alla fine dei lavori bisognerà a breve avviare, ora che sono stati ripresi i lavori, il processo di insediamento della commissione di collaudo tecnico-prestazionale che dovrà, alla conclusione dei lavori, rilasciare il collaudo tecnico-prestazionale, che è quello che collauda l'opera nel suo complesso.
  Preciso meglio: attualmente le singole componenti dell'opera sono in corso di collaudo o sono state già collaudate, ma il collaudo complessivo, quello che dichiara la piena funzionalità dell'opera, dovrà essere eseguito a conclusione dei lavori. Altro compito che è affidato al Commissario, oltre al supporto alla commissione di collaudo, è quello di affiancamento di tutta la procedura di avviamento che inizialmente era stata prevista in cinque anni dalla conclusione dei lavori. Ora che i lavori sono stati interrotti e i sollevamenti sono stati avviati già durante il corso dei lavori, i primi due anni della fase di avviamento sono già in corso e quindi i cinque anni che erano stati previsti dopo la fine dei lavori sono contratti e compressi perché l'avviamento in realtà l'abbiamo iniziato con largo anticipo, quindi non è necessario continuare negli anni successivi sull'avviamento se non per il periodo strettamente necessario al collaudo tecnico-funzionale.
  Per quanto riguarda la conca di Malamocco, tengo a precisare che sarà pronta a settembre del 2023, stiamo lavorando affinché già la stagione prossima, la stagione autunnale del 2023, possa fare conto su entrambe le conche, quelle di Malamocco e quella di Chioggia.
  Per quanto riguarda invece la basilica devo precisare che le opere non sono nella competenza del Commissario, però posso già dire che effettivamente mi consta che per quanto riguarda le barriere in cristallo che verranno poste intorno alla basilica è previsto il completamento dell'opera entro il 30 settembre 2022, quindi prima della prevista stagione autunnale di eventuali acque alte e che il primo stralcio degli interventi previsti nell'insula di San Marco sono in corso di affidamento, da parte del Consorzio Venezia Nuova, a una delle imprese consorziate.
  Per quanto riguarda le società che fanno parte del complesso delle aziende a cui fa riferimento il Consorzio Venezia Nuova, in particolare Comar da un lato e Thetis dall'altro, io non sono in grado oggi di dirvi molto perché su questo spetta al commissario liquidatore assumere delle decisioni. Mi sembra che una serie di riflessioni abbastanza importanti sono in questo momento in corso proprio per tutelare, salvaguardare i posti di lavoro di tutto il personale che è presente nelle due aziende. Il tema non è tanto sulle professionalità presenti dentro queste aziende, ma se queste aziende debbano restare delle aziende separate oppure possono diventare un unicum con il Consorzio Venezia Nuova. Queste sono cose di cui io personalmente non ho responsabilità per cui non so dirvi come le aziende potranno nei prossimi mesi o anni essere trattate dal liquidatore, tenuto conto che sicuramente ci dovrà essere un osmosi fra queste aziende e la futura società in house.

  NICOLA PELLICANI. Sì, ma al di là dell'assetto societario che verrà, non è in discussione che da qui alla fine dei lavori saranno loro a fare tutte le attività che hanno sempre svolto, a partire dalla direzione lavori?

  ELISABETTA SPITZ, Commissaria straordinaria per il sistema MOSE. Onorevole, purtroppo su questo non posso essere più precisa, perché io so che c'è una direzione lavori e so che ci sono una serie di persone che fanno la direzione lavori; oggi queste persone sono tutte persone che credo siano dipendenti di Thetis. Su questo però non posso aggiungere molto, perché non è di mia competenza prendere una decisione sul ruolo di Thetis.
  Certo la direzione lavori è fondamentale che continui a svolgere il proprio operato perché abbiamo appena fatto ripartire i Pag. 11cantieri, quindi senza direzione lavori sarebbe abbastanza inquietante procedere. Ultima cosa che volevo dire: Comar è quella che mette a disposizione le squadre di sollevamento; anche in questo caso sul destino di Comar io non posso assolutamente assumere qualsiasi decisione o responsabilità, ma che le squadre di sollevamento formate, addestrate, debbano permanere e siano indispensabili per procedere ai sollevamenti questa è una certezza.

  PRESIDENTE. Grazie davvero Commissaria Spitz per la sua disponibilità nel rispondere a tutte le sollecitazioni e le domande della nostra Commissione. Per noi è molto utile perché è proprio lo scopo di questa indagine conoscitiva approfondire tutti gli aspetti. La ringraziamo, le auguriamo buon lavoro a Venezia e per il MOSE e le auguriamo buona giornata.
  Dichiaro quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.