XVIII Legislatura

VIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Martedì 22 gennaio 2019

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI RAPPORTI CONVENZIONALI TRA IL CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI (CONAI) E L'ANCI, ALLA LUCE DELLA NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI RACCOLTA E GESTIONE DEI RIFIUTI DA IMBALLAGGIO:

Audizione di rappresentanti del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA).
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 3 
Rinaldini Domenico , presidente del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA) ... 3 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 7 
Manca Alberto (M5S)  ... 7 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 7 
Rinaldini Domenico , presidente del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA) ... 7 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 8 

Audizione di rappresentanti del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL):
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 8 
Artigiani Enrico , Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL) ... 8 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 11 
Manca Alberto (M5S)  ... 11 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 11 
Artigiani Enrico , Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL) ... 11 
Vallotto Sergio (LEGA)  ... 12 
Artigiani Enrico , Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL) ... 12 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 12 

Audizione di rappresentanti del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO):
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 12 
Semeraro Nicola , presidente del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO) ... 12 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 13 
Manca Alberto (M5S)  ... 13 
Semeraro Nicola , presidente del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO) ... 13 
Benvenuto Alessandro Manuel , Presidente ... 14 

Allegato 1: Documentazione depositata dai rappresentanti del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA) ... 15 

Allegato 2: Documentazione depositata dai rappresentanti del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL) ... 30 

Allegato 3: Documentazione depositata dai rappresentanti del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO) ... 54

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero-Sogno Italia: Misto-MAIE-SI;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO

  La seduta comincia alle 12.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, l'audizione di rappresentanti del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA).
  Ringrazio i rappresentanti di RICREA per la loro presenza e cedo la parola al presidente Rinaldini per lo svolgimento della sua relazione.

  DOMENICO RINALDINI, presidente del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA). Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Grazie per l'invito a presentare l'attività che svolge il nostro Consorzio.
  Il Consorzio nazionale RICREA si è costituito in forza del cosiddetto «decreto Ronchi» nel 1997. Attualmente i consorziati sono 278, di cui 243 tra produttori di imballaggi, produttori di accessori di imballaggio e importatori di imballaggi vuoti, 12 autoproduttori, utilizzatori e importatori di imballaggi pieni e 23 produttori e importatori di materia prima.
  Un breve cenno alla materia prima, che costituisce l'oggetto dell'imballaggio in acciaio.
  L'acciaio è una materia prima utilizzata praticamente in tutti i settori economici. Nel 2017 la produzione mondiale di acciaio è stata di 1.691 milioni di tonnellate, con un aumento del 5,3 per cento rispetto all'esercizio precedente. In Italia la produzione di acciaio totale è di 24,1 milioni di tonnellate e nel 2017 l'aumento della produzione è stato del 3 per cento rispetto all'esercizio precedente.
  L'Italia è il decimo produttore nel mondo di acciaio, il terzo in Europa dopo la Germania. Queste cifre sono riferite evidentemente all'intera produzione di acciaio e non a quella dell'acciaio che poi diventa imballaggio metallico.
  Perché l'acciaio? L'acciaio ha una caratteristica estremamente importante dal punto di vista ambientale. È un materiale permanente, un materiale che si ricicla all'infinito, senza perdere le caratteristiche qualitative iniziali. Quindi, è un materiale il cui riciclo è estremamente facile. La cosa importante è che nelle fasi di riciclo non perda le caratteristiche qualitative iniziali.
  Di cosa si occupa il Consorzio? Quali sono gli imballaggi in acciaio? Sono i tappi corona, ossia i tappi per bottiglie, le capsule per i vasetti, i barattoli che contengono i pelati, che contengono conserve ittiche come il tonno, conserve vegetali, contenitori del tipo aerosol, contenitori un po’ più grandi per il contenimento di oli vegetali, oli alimentari, oli lubrificanti, prodotti vernicianti, Pag. 4 prodotti chimici, per passare ai contenitori più grossi quali i fusti in acciaio, contenitori compositi come le cisternette e tutti i materiali che servono per imballare (reggette, fili metallici, eccetera).
  Vi fornisco alcuni numeri della nostra attività. Nel 2017 sono stati immessi sul mercato italiano imballaggi in acciaio per un tonnellaggio complessivo di 479.737 tonnellate, di cui oltre 429.000 recuperati, raccolti, e 361.400 avviati al riciclo, con una percentuale che supera il 75 per cento.
  Di queste 361.000 tonnellate è bene sottolineare che circa 28.000 sono costituite da imballaggi, soprattutto industriali, che sono stati avviati al riutilizzo, cioè sono stati raccolti, rigenerati e reimmessi sul mercato per essere riutilizzati.
  Nel 2017 le convenzioni sottoscritte con i comuni italiani erano 5.666, pari al 71 per cento dei comuni italiani, con una copertura di popolazione di 49,9 milioni, pari all'82 per cento dell'intera popolazione italiana.
  Nel documento che depositiamo, un'apposita slide mostra l'andamento del tasso di riciclo degli ultimi anni. La direttiva europea n. 94/62/CE fissava l'obiettivo del 50 per cento al 2008. Noi già dal 2002 abbiamo raggiunto e superato il 50 per cento – nel 2002 eravamo al 54,2 per cento – con un andamento che ha registrato un costante incremento nel corso di questi anni. Negli ultimi anni la media del tasso di riciclo è stata superiore al 75 per cento.
  Ricordo che la nuova direttiva europea sull'economia circolare n. 2018/852 fissa al 70 per cento l'obiettivo per il 2025 e all'80 per cento l'obiettivo del 2030. Sostanzialmente, siamo già oltre l'obiettivo fissato dalla direttiva europea per il 2025 e siamo molto vicini a quell'80 per cento che costituisce il target fissato per il 2030.
  La nostra attività, l'attività di RICREA, si svolge utilizzando lo strumento dell'accordo quadro ANCI-CONAI. In base a questo accordo RICREA sottoscrive convenzioni con quei comuni o coloro che sono delegati dai comuni a svolgere questa attività, che sono interessati a questo tipo di convenzione, e quindi, in base alla convenzione, i comuni organizzano la raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e conferiscono il materiale a RICREA.
  In base a questo tipo di accordo RICREA paga il corrispettivo fissato dalla convenzione ai comuni o ai delegati dal comune alla raccolta, garantisce il ritiro di questo materiale dovunque e sempre sul territorio italiano e ne controlla il corretto avvio al riciclo. Sostanzialmente, l'attività è questa.
  Una slide vi mostra in modo semplificato il flusso dei materiali e anche il flusso finanziario. Fondamentalmente l'acciaio viene prodotto in acciaieria o importato, per quelli che acquistano all'estero, e diventa, attraverso l'opera dei produttori che sono consorziati, imballaggio in acciaio. Viene trasferito quindi ai riempitori, a quelle aziende che riempiono il contenitore dei vari prodotti, e destinato al consumo. Una volta consumato, il comune lo raccoglie, quindi c'è l'invio dopo la raccolta alla piattaforma per le operazioni di selezione.
  A questo punto, per quei comuni o per quelle aziende delegate c'è il conferimento a RICREA, che ritira questo materiale e fa delle lavorazioni di preparazione per l'invio all'acciaieria, dove l'acciaio viene riutilizzato per la produzione di nuovo acciaio e quindi per un nuovo ciclo di vita. Questo è il flusso per i materiali provenienti da raccolta differenziata.
  RICREA si interessa anche di quei materiali che provengono da raccolta indifferenziata, in quanto ritira anche materiale proveniente da trattamento meccanico biologico o residui della termovalorizzazione. Anche questi residui sono avviati, dopo opportune operazioni di preparazione, all'acciaieria per la produzione di nuovo acciaio.
  Per quanto riguarda il flusso economico, i ricavi arrivano da due fonti: dal contributo ambientale CONAI pagato dai produttori, che arriva al Consorzio attraverso CONAI e dai proventi rivenienti dalla cessione, dalla vendita dei materiali, che sono i materiali raccolti e preparati per il riciclo.
  Con la successiva slide abbiamo inteso darvi l'aspetto economico degli ultimi tre accordi ANCI-CONAI, quindi negli ultimi Pag. 5quindici anni. Negli ultimi quindici anni RICREA ha pagato come corrispettivi totali ai comuni o alle aziende delegate dai comuni un totale di 180,48 milioni, mentre i ricavi provenienti dal CAC (contributo ambientale CONAI) sono stati di 163,46 milioni.
  Il sistema CONAI, il sistema RICREA, attraverso le convenzioni, ha pagato ai comuni d'Italia oltre 180 milioni negli ultimi tre accordi ANCI-CONAI, quindi negli ultimi cinque anni. I corrispettivi vengono pagati in base a fasce di qualità predeterminate, sempre in quello che è il presupposto, cioè l'accordo con il CONAI.
  Le fasce di qualità sono estremamente importanti perché più quello che si raccoglie ha una qualità alta più aumenta il corrispettivo. Questo è più vantaggioso per chi raccoglie, ma è vantaggioso anche per noi, perché abbatte i costi di preparazione e di pretrattamento per l'invio al riciclo.
  Dicevo prima che i comuni con i quali nel 2017 abbiamo sottoscritto convenzioni, comuni o, ripeto, aziende delegate dai comuni, sono stati 5.666. Nella relativa slide, sulla cartina dell'Italia ci sono tre colori: verde, rosso e giallo. Il verde sono le regioni dove le convenzioni con i comuni sono comprese tra il 70 e il 100 per cento del totale dei comuni. Attualmente abbiamo cinque regioni dove le convenzioni sottoscritte sono inferiori al 50 per cento e quattro regioni comprese tra il 50 e il 70 per cento. Sono regioni dove meno comuni hanno sottoscritto convenzioni per la raccolta differenziata con il CONAI.
  Una slide rappresenta la resa per abitante in base a quello che viene raccolto. La resa media in Italia è di 2,94 chili per abitante, con punte di eccellenza in Abruzzo, dove si sono raccolti 7,74 chili di media per abitante, e il Veneto, dove la media è 4,46. Ci sono regioni un po’ più indietro come la Sicilia, dove la media è 1,19, la Puglia con 1,47 e la Liguria con 1,46. È evidente che in alcune aree bisogna lavorare.
  Tenete presente che se in quelle aree che sono attualmente sotto la media o, diciamola in un altro modo, se tutte le regioni che oggi sono sotto la media nazionale dovessero organizzarsi e raggiungere la media nazionale di 2,94 chili annui per abitante, noi avremmo già quasi raggiunto l'80 per cento del tasso di riciclo, che è l'obiettivo fissato dalla nuova direttiva europea per il 2030. L'obiettivo per i prossimi anni è proprio lavorare su queste regioni per raggiungere questo risultato.
  Una slide mostra, solo per dare un'idea, quelli che sono stati i benefici economico-ambientali calcolati dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. In base ai risultati del Consorzio raggiunti dal 2005 al 2016, sono stati risparmiati 19.000 gigawatt di energia primaria, pari al consumo di undici centrali termoelettriche, sono stati risparmiati 3 milioni di tonnellate di materia prima vergine (per darvi un'idea, è un peso pari a ottomila Frecciarossa) e sono state ridotte le emissioni di gas serra per circa 4 milioni di tonnellate, che è un dato paragonabile alle emissioni generate in un anno da circa un milione di auto aventi una percorrenza media di 20.000 chilometri all'anno. In termini economici abbiamo risparmiato in questi anni 119 milioni grazie alle emissioni di gas serra evitate e 350 milioni di materia prima vergine.
  Uno dei pilastri dell'accordo ANCI-CONAI è l'attività di comunicazione e di formazione. Il Consorzio, oltre a partecipare alle attività di comunicazione e di formazione istituzionali, cioè quelle determinate dall'accordo ANCI-CONAI, svolge delle attività specifiche, particolari, sul territorio laddove è necessario per migliorare la comunicazione, per migliorare l'informazione, per aiutare i comuni che partono con la raccolta differenziata o che sono un po’ indietro rispetto alle medie nazionali.
  Queste attività di comunicazione sono specifiche, sono studiate con i comuni e hanno fondamentalmente questi due obiettivi. Uno dei progetti che abbiamo sviluppato negli ultimi anni è stato quello denominato «Capitan acciaio» con il quale siamo andati in molte città – qui ne abbiamo indicate alcune – dove sono state fatte operazioni specifiche di miglioramento della raccolta. Siamo quindi andati prima, insieme ai comuni, a organizzare le attività di comunicazione e poi, alla fine, con questo progetto denominato «Capitan acciaio», Pag. 6siamo andati a premiare e riconoscere ufficialmente l'impegno delle istituzioni, degli operatori, dei cittadini che hanno consentito il raggiungimento di questi risultati.
  Per quanto riguarda i progetti di innovazione che stiamo sviluppando, stiamo lavorando sostanzialmente su tre filoni e su due in particolare. Uno prevede la possibilità in alcune aree di accorciare la filiera, quindi di eliminare un passaggio, concentrando nello stesso punto la raccolta, la selezione e la valorizzazione del materiale. Questo consentirebbe due risultati: evitare il turismo dei materiali, cioè spostare il materiale tra vari punti, con evidente beneficio ambientale, e ridurre i costi. Questa attività è partita. Stiamo installando un impianto pilota e quindi contiamo di avere i primi risultati che diano un quadro sufficientemente realistico nei prossimi due anni.
  L'altro filone importante è lo sviluppo con alcune università, in particolare il Politecnico di Milano e l'Università delle scienze gastronomiche di Pollenzo, di attività e studi per migliorare i processi produttivi al fine di avere materiali pronti per il riciclo e quindi migliorare le attività di riciclo.
  Tutto questo ci porterà, quindi, ad una maggiore presenza presso i riciclatori finali, che è un altro elemento importante per essere ben presenti nell'intero processo, nell'intero ciclo del processo produttivo.
  Accordo ANCI-CONAI. Sapete che il CONAI è in fase di rinnovo dell'accordo ANCI-CONAI. Per quanto ci riguarda, in merito ai princìpi importanti del nuovo accordo, alcuni sono già chiari, sono già stati sviluppati negli accordi precedenti, ma meritano comunque ulteriori miglioramenti.
  Sul nuovo accordo pensiamo che bisogni lavorare molto sulla qualità, cioè migliorare la qualità del materiale che viene raccolto. Il miglioramento bisognerà attuarlo attraverso il miglioramento della metodologia di raccolta, con la collaborazione dei cittadini. È importante, quindi, anche investire in comunicazione e in informazione. Il miglioramento della qualità produce una qualità migliore del materiale raccolto e quindi a questo consegue, per i comuni, un aumento dei corrispettivi e, per il sistema, una riduzione dei costi.
  Un altro punto importante è la valorizzazione. Questo è uno degli obiettivi che la legge affida ai consorzi, non solo riciclare e controllare il riciclo, ma valorizzare il materiale che viene dal riciclo per l'utilizzo come materia prima seconda.
  Dicevo prima che per l'acciaio questo è molto facilitato dal fatto che l'acciaio è facilmente riciclabile, però è anche vero che bisogna migliorare la pulizia del materiale raccolto e poi bisogna investire molto nei processi produttivi di riciclo delle acciaierie.
  Altro importante elemento è lavorare nella metodologia di raccolta, rispettando i principi di efficacia, efficienza ed economicità del sistema per rendere il sistema economico, in modo che non pesi poi sulla comunità. Questo tipo di sistema, che è stato prodotto nel 1997 con il citato decreto Ronchi rappresenta, secondo me, un buon esempio di interrelazione tra pubblico e privato.
  In sede europea il nostro sistema, il sistema italiano, è visto come un'eccellenza. Abbiamo un sistema oggi di raccolta che in ordine ai risultati, ma anche per quanto riguarda i costi, è uno dei più competitivi in Europa. Per esempio, nel mondo dell'acciaio, le associazioni europee che operano nello stesso nostro settore stanno studiando e approfondendo in modo molto dettagliato come si lavora in Italia perché è un sistema che funziona molto bene. È un sistema che, sapete, è sussidiario al mercato, perché l'accordo ANCI-CONAI prevede per i comuni la possibilità di sottoscrivere le convenzioni, ma ne prevede anche l'uscita se le condizioni di mercato sono più favorevoli rispetto ai corrispettivi fissati dall'accordo.
  Quello che è estremamente importante è che noi, come sistema, raccogliamo sempre, dovunque e comunque. «Sempre» vuol dire indipendentemente dalle condizioni di mercato, «dovunque» vuol dire che si raccoglie a Milano, dove è facile raccogliere, a Roma, dove è facile raccogliere, ma anche nel paesino di montagna, dove è difficile arrivare. Pag. 7
  Un altro punto molto importante è il rispetto dell'autonomia delle parti, così come è importante – e questo è un passaggio che deve essere continuamente sviluppato – svolgere attività di prevenzione, perché uno degli elementi è capire se si può ridurre quello che si immette sul mercato per poi evidentemente raccoglierne di meno.
  Credo di aver concluso. Vi ringrazio. Sono a disposizione per eventuali domande.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ALBERTO MANCA. Ringrazio gli intervenuti. Vorrei un chiarimento. Il flusso economico, come diceva il presidente, è determinato sia dal contributo economico che dalla cessione del materiale. Da uno studio del contributo ambientale ho notato che nel corso degli anni questo importo tende comunque a diminuire. Passiamo, infatti, da 26 euro a tonnellata, più o meno, del 2014 fino ad arrivare al 2019 a 3 euro a tonnellata, se non erro.
  Questi mancati contributi in che maniera influiscono sul sistema di gestione? Immagino che la riduzione sia dovuta all'incremento degli imballaggi posti nel mercato. Che tipo di influenza determinano sulla gestione di questo materiale e poi sui cittadini?
  Inoltre, sulla qualità del materiale, come giustamente diceva lei, vorrei un chiarimento sulla pulizia del materiale. In alcuni comuni l'acciaio e l'alluminio vengono gestiti come multimateriale, cioè uniti sia alla plastica nel caso del multimateriale leggero oppure al vetro nel multimateriale pesante. Ad esempio, nella regione Sardegna il Piano regionale dei rifiuti prevede il passaggio verso il multimateriale leggero.
  La gestione di questo materiale come multimateriale leggero è migliore, secondo voi, oppure è ancora gestibile come multimateriale pesante, soprattutto in base alla qualità del materiale che andate a recuperare?
  Una terza domanda: guardavo i dati relativi alla distribuzione della raccolta in tutte le regioni. In particolare, sempre riferendomi alla Sardegna, notavo che siamo leggermente in ritardo, cioè al di sotto del 50 per cento del numero di comuni che hanno la convenzione con voi. Tale situazione, invece, tende a migliorare per quanto riguarda la popolazione. Immagino, quindi, che i comuni con una maggiore popolazione siano comunque convenzionati. Collegandomi alla comunicazione, le chiederei quali sono le difficoltà che avete nel raggiungere tutti i comuni.
  Per quanto riguarda la comunicazione, e quindi lo stimolo verso la convenzione, questo tipo di comunicazione è dedicata esclusivamente ai comuni che hanno con voi la convenzione oppure è una comunicazione riservata a tutta la popolazione?
  Dal punto di vista della convenzione tra il comune e RICREA, un comune può decidere se rimanere all'interno della convenzione oppure uscire, ma che tempo minimo deve rispettare? Sono mesi oppure anni? Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al nostro ospite per la replica.

  DOMENICO RINALDINI, presidente del Consorzio Nazionale per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio (RICREA). Per quanto riguarda il CAC, la sua riduzione è stata possibile grazie al lavoro che è stato fatto su uno degli obiettivi fissati dalla legge.
  Dicevo prima che uno degli obiettivi è la valorizzazione del materiale. Valorizzare il materiale, rendendolo quindi più appetibile alle acciaierie, consente evidentemente di far aumentare il prezzo di vendita. In sostanza, la riduzione del contributo ambientale, che è una riduzione unitaria, cioè non è dovuta a elementi quantitativi, è stata possibile perché abbiamo avviato sin dall'inizio operazioni di valorizzazione del materiale, quindi i ricavi provenienti dalla cessione del materiale sono notevolmente aumentati negli anni e ci hanno consentito di ridurre il contributo ambientale. Questo, evidentemente, ha effettivi benefici e positivi non solo sul nostro sistema, ma sulla cittadinanza. Pag. 8
  Immaginate che siamo passati inizialmente da un CAC la cui incidenza sul totale dei ricavi era il 90 per cento. Oggi, sostanzialmente, il 56 per cento è rappresentato da ricavi provenienti dalla cessione dei materiali e il 44 per cento dal contributo ambientale.
  Per quanto riguarda la domanda sulla pulizia, parto dai sistemi di raccolta. L'acciaio ha una caratteristica: è facilmente individuabile. Per la separazione dell'acciaio da altri materiali ci vuole una semplice calamita. In merito ai sistemi di raccolta, attualmente in Italia in alcuni comuni abbiamo la raccolta specifica: si raccolgono solo metalli, acciaio e alluminio, che poi vengono separati sempre con il sistema molto semplice della calamita. C'è una raccolta multi-leggera, acciaio con plastica, e una raccolta multi-pesante, acciaio con vetro. Per quanto riguarda il sistema di separazione, per noi è molto semplice, perché comunque la separazione nei tre sistemi deve avvenire - ed avviene - molto semplicemente, con impianti che hanno delle calamite.
  Il discorso della pulizia, invece, riguarda il momento del conferimento. Più quello che viene messo nei cassoni è pulito, quindi più c'è la partecipazione del cittadino a conferire un imballo già pulito, meglio è. Lasciatemelo dire: una volta che si è utilizzato il pelato di pomodoro, se si dà una sciacquata la contenitore è pulito. Il discorso riguarda, sostanzialmente, più questo. Vi è, poi, anche l'educazione del cittadino a conferire solo gli imballaggi. Come forse avete potuto constatare dai numeri che vi abbiamo illustrato, nella raccolta c'è anche una quantità di impurità e di materiali di frazioni estranee che non appartengono al materiale specifico. In quel caso, bisogna lavorare sull'educazione del cittadino.
  Per quanto riguarda il discorso della partecipazione dei comuni, l'operazione è quella di invitare i comuni a sottoscrivere accordi. Si tratta di accordi volontari, non li possiamo imporre. Questo tipo di informazione, di comunicazione, di promozione, secondo me, dovrebbe avvenire attraverso i canali dell'ANCI. L'ANCI lo fa, del resto, è uno degli elementi dell'accordo ANCI-CONAI. Lo stimolo alle convenzioni, quindi, passa attraverso questo e passa anche attraverso alcuni risultati. Lei si riferiva alla Sardegna. È vero che la Sardegna ha poche convenzioni, però il risultato è molto positivo. La Sardegna è una delle regioni dove i nostri risultati sono stati molto buoni. L'operazione di promozione passa attraverso le azioni che l'ANCI deve svolgere, il che costituisce anche uno degli elementi dell'accordo ANCI-CONAI.
  Spero di aver risposto a tutto.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti per il loro contributo e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 1), e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, l'audizione di rappresentanti del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL).
  Do la parola al dottor Artigiani, direttore generale del consorzio CIAL, per lo svolgimento della sua relazione.

  ENRICO ARTIGIANI, Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL). Vi ringrazio per l'opportunità che mi è stata offerta di illustrare l'attività di CIAL, il Consorzio nazionale che si occupa degli imballaggi in alluminio.
  Il CIAL è nato nel 1997 a seguito del famoso «decreto Ronchi». Attualmente ne fanno parte 256 aziende, tutte industriali, di cui 8 produttori di alluminio, 202 trasformatori, 7 utilizzatori e 35 recuperatori. Come sapete, il sistema CONAI è basato sul CAC, il contributo ambientale CONAI, che si paga per effettuare le operazioni di riciclo. Pag. 9 Oggi il CAC relativo all'alluminio è di soli 15 euro a tonnellata, uno dei più bassi.
  Di cosa si occupa il CIAL? Il CIAL supporta la raccolta differenziata e tutte le altre forme di captazione del metallo, ritira i materiali, ricicla i materiali, ma soprattutto si occupa dell'educazione ambientale che deve essere - ed è - orientata alla prevenzione, alla raccolta e al riciclo, soprattutto nelle nuove generazioni. Noi svolgiamo una grande attività per le scuole. Non so se sapete, ma CIAL è il main sponsor del Giffoni Film Festival.
  Come sapete, l'Unione europea ha fissato alcuni obiettivi di riciclo. Il nostro obiettivo particolare è superare i target assegnatici, ovviamente a costi sostenibili per il sistema. Come sapete, ma lo ricordo, l'obiettivo di riciclo al 2030 è del 60 per cento del materiale immesso al consumo. Il CIAL nel 2017 ha raggiunto il 63,4 per cento di riciclo, mentre nel 2018 dovremmo aver superato il 65 per cento. Ovviamente, abbiamo già raggiunto e superato largamente gli obiettivi fissati al 2030. Il nostro obiettivo finale è cento per cento riciclo e zero materiale in discarica.
  Quanto alla nostra strategia, innanzitutto supportiamo i sistemi di raccolta e diamo corrispettivi per i servizi resi. Di qui l'accordo ANCI-CONAI. Poi vedremo anche il problema di quanti sono i corrispettivi che diamo per la raccolta effettuata dai vari operatori. Ci affianchiamo, nella gestione dei rapporti territoriali, con i convenzionati, con le piattaforme. Come sapete, ci sono attività di raccolta differenziata. Poi, per forza di cose, il tutto va in piattaforme di selezionamento, dove vengono selezionati i vari materiali. Noi supportiamo tutte queste attività.
  Una cosa importantissima per noi è il contributo alle nuove tecnologie. In effetti, la tecnologia aiuta in maniera consistente il recupero totale dei materiali. Poi ne possiamo parlare.
  Sviluppiamo gli accordi volontari, partecipiamo ai tavoli istituzionali con accordi di sistema e, soprattutto, siamo aperti al recupero e al riciclo delle frazioni merceologiche similari che derivano dalla lavorazione delle varie piattaforme. Le frazioni merceologiche similari sono materiali in alluminio che, però, non costituiscono imballi - pensiamo, ad esempio, alla caffettiera moka - che però recuperiamo e gestiamo come se fossero un imballo.
  L'accordo ANCI-CIAL si svilupperà negli allegati tecnici che caratterizzeranno l'accordo tra il sistema CONAI e l'ANCI. Noi abbiamo la raccolta differenziata degli imballaggi e la selezione degli imballaggi dalla raccolta urbana. La raccolta urbana è sostanzialmente l'indifferenziata. Nella raccolta urbana, però, ci sono sistemi tecnici per poter selezionare i metalli, la plastica eccetera.
  Nelle scorie da incenerimento si recupera del materiale. Si recupera l'acciaio, si recupera il ferro. Anche quello fa parte delle nostre opzioni di recupero. Abbiamo la raccolta fatta dai volontari e la raccolta sussidiaria. Le raccolte sussidiarie che cosa sono? Noi abbiamo fatto degli accordi, per esempio, con Costa Crociere e MSC Crociere per la raccolta di tutti i prodotti di imballo sulle navi. La nave raccoglie l'alluminio, la carta eccetera e noi, poi, ci occupiamo dello smaltimento di questi rifiuti.
  Abbiamo fatto un accordo con la società Nespresso. Siamo italiani, tutti conosciamo le capsule della Nespresso. Cosa succede? La Nespresso, per esempio, riceve le capsule esauste nelle sue boutiques oppure il cittadino le conferisce nelle piattaforme. Noi, a livello italiano, recuperiamo tutte queste capsule esauste, le lavoriamo e separiamo l'alluminio dal caffè. L'alluminio lo ricicliamo nelle fonderie. Il caffè viene trasformato in compost, che viene dato a delle risaie che producono il riso. Questo riso viene distribuito al Banco alimentare. Fino ad ora sono stati distribuiti 2 milioni di pasti a base di riso al Banco alimentare. Come vedete, da una capsula di caffè, un'organizzazione riesce ad arrivare a questi risultati.
  Nel 2018 abbiamo recuperato, lavorato e trattato 1.014 tonnellate di capsule esauste su un mercato che vale 9.000 totali tonnellate, grossomodo. Purtroppo, la differenza tra le mille e rotte che abbiamo lavorato noi e le 9.000 totali è andata in Pag. 10discarica. Però, non siamo contenti. Infatti, abbiamo avviato, presso alcuni impianti nella provincia di Lecco e nella provincia di Monza Brianza, un recupero di queste capsule che vanno nella indifferenziata. Le facciamo mettere nel multimateriale leggero, cioè plastica e metalli, le recuperiamo dal sottovaglio, le trattiamo e le recuperiamo. Questo era il discorso delle tecnologie. Ovviamente, sono stati fatti investimenti nelle tecnologie per poter intercettare anche le minime particelle di metallo, metallo che, come sapete, vale molto. Il prezzo non è deciso da noi, ma dal LME (London metal exchange). In questo momento, è fissato a circa 1.900 dollari a tonnellata. Per cui, è un materiale molto prezioso.
  Nella slide relativa all'accordo ANCI-CIAL vedete i contributi che eroghiamo per i maggiori costi della raccolta differenziata. Vi ricordo che Utilitalia, l'associazione degli operatori al servizio dei rifiuti in tutta Italia, ha commissionato alla Bain & Company uno studio circa la determinazione dei maggiori oneri relativi alla raccolta differenziata. Per il caso nostro, il maggiore onere è dato da circa 251 euro a tonnellata. Come vedete, ne eroghiamo in questo momento circa 558. Nei 558 c'è anche il costo della selezione. Sia che si faccia una raccolta multi-pesante sia che si faccia una raccolta multi-leggera, comunque bisogna fare una selezione. Noi riconosciamo il costo della selezione. A parte paghiamo anche il costo della pressatura, un'attività a latere. Perché paghiamo questa differenza? Perché sappiamo che il materiale è prezioso. È nostro interesse intercettare quanto più materiale possibile, per evitare anche che ci siano movimenti particolari. Capite cosa intendo.
  Oltre al corrispettivo che noi paghiamo per ogni tonnellata, motu proprio abbiamo deciso di dare dei premi agli operatori della raccolta, premiando le quantità di metallo recuperato sia in rapporto grammo per abitante all'anno (come vedete in una slide del documento) che per le quantità conferite. Nella tabella ci sono i premi. Sono premi «euro a tonnellata», che si vanno ad aggiungere a quelli che avete visto prima, ai 558. Questo ci è permesso anche per l'alto valore intrinseco del materiale.
  Chi serviamo in Italia? Consideriamo l'anno appena concluso. Abbiamo convenzioni con 5.147 comuni che coprono 44 milioni di abitanti. Il 65 per cento dei comuni italiani ha stipulato convenzioni con noi. Rappresentiamo circa il 69 per cento della popolazione italiana. La nostra attività è costante e continua per avere target più qualificanti. Abbiamo un incremento del 9 per cento sui comuni e del 7 per cento sugli abitanti.
  Quanto ai risultati e alle performances del Consorzio, nel 2017 CIAL ha contribuito a far crescere il sistema dalla raccolta in oltre 6.700 comuni. Ha coinvolto 54 milioni di cittadini. Per quanto riguarda il famoso tasso di riciclo al 63,4 per cento, oggi mi attesto sul 65 per cento perché non ho ancora i dati consuntivi e finali, ma ritengo di superarlo ampiamente. Nel 2017 abbiamo risparmiato 141.000 tonnellate di energia ed evitato 328.000 tonnellate di CO2. Abbiamo 333 sistemi convenzionati con noi, che rappresentano 171 impianti di trattamento e 11 fonderie.
  Di fatto, CIAL rappresenta un modello di punta tra le organizzazioni europee di recupero di imballaggi in alluminio ed ha permesso all'Italia di entrare tra i top performer nel settore industriale del riciclo dell'alluminio. Siamo dei benchmarking a livello europeo.
  In una slide è illustrato il trend dei corrispettivi erogati agli operatori, pari ad oggi a circa 9 milioni di euro. Il totale cumulato è di 74 milioni di euro.
  Quanto al sistema delle fonderie, nel 2017 sono state riciclate oltre 44.000 tonnellate di rifiuti da imballaggio. In Italia sono state utilizzate nel complesso 955.000 tonnellate di rottami da imballaggio dalla parte industriale. Come sapete, oggi l'alluminio non è più prodotto in Italia dopo la chiusura degli smelter di Portovesme e di Fusina. Per cui oggi in Italia l'alluminio, un prodotto di cui la nazione ha bisogno, viene o importato o recuperato dal rifiuto. Per questo motivo, è sempre più importante, è fondamentale, l'attività di CIAL a supporto dell'economia nazionale. Meno se ne importa Pag. 11 dall'estero e si recupera all'interno, più è un beneficio per la nostra nazione.
  In una slide potete vedere i risultati. Nel 2017 sono state immesse circa 70.000 tonnellate. Purtroppo non ho il dato consuntivo del 2018. Prevediamo che sia stato leggermente superiore. Consideriamo, però, una cosa molto importante: l'immesso dipende dall'andamento economico della nazione. Voi sapete perfettamente che quando l'economia tira, si usano i cans della Coca Cola; quando l'economia non tira, si prende la bottiglia da due litri di Coca Cola. Non nascondiamoci dietro un dito.
  Dei target avevamo parlato all'inizio. Come vedete, nel 2020 - anche perché non ci accontentiamo mai di quello che abbiamo raggiunto - prevediamo di arrivare al 72 per cento. L'obiettivo che ci siamo dati al nostro interno è addirittura superiore. Questi sono i valori ufficiali trasmessi al CONAI, però noi abbiamo target interni che superano sempre quanto ci siamo prefissati ufficialmente.
  Riguardo ai progetti, del progetto Nespresso ho parlato. È un progetto molto performante. Abbiamo sempre risultati migliori. Abbiamo problemi e cerchiamo di risolverli, sia con la tecnologia che con l'organizzazione. Alla fine, nella capsula Nespresso il quantitativo d'alluminio è poco, però il risultato globale di riciclo al fine dell'economia circolare è importantissimo. Come vi ho detto prima, pensiamo al riso per il Banco alimentare. Vi è, poi, la campagna a bordo delle navi.
  Passo alle criticità. Ci sono alcuni problemi. Nulla è facile in questo mondo. Pensiamo alla disomogeneità dei sistemi di raccolta (multi-leggero, multi-pesante, multi-materiale eccetera). Con l'organizzazione, però, si cerca di superarli. Pensiamo anche alla difficoltà da parte dei comuni a dare deleghe, sub-deleghe eccetera. È una guerra continua dalla quale cerchiamo di uscire vincitori. Soprattutto, pensiamo alla tracciabilità. L'alluminio è riciclabile all'infinito.
  Io ho concluso. Se ci sono domande, sarà mio piacere rispondere.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ALBERTO MANCA. La mia è una curiosità più che una domanda.
  Sono state nominate la MSC e la Costa Crociere. Per quanto riguarda le altre compagnie di navigazione - io vengo dalla Sardegna, quindi penso a Tirrenia e Grimaldi - è previsto già un accordo oppure, ad oggi, a livello di raccolta siete convenzionati con esse?
  Per quanto riguarda il progetto della Nespresso, io sono più per la prevenzione dei rifiuti, quindi per l'utilizzo della moka, e non solo per la qualità del prodotto finale. Una delle difficoltà che si ha nel recupero o, comunque, nella raccolta di queste capsule è il fatto che il consumatore finale o, meglio, il sistema di igiene urbana del comune non prevede la raccolta specifica di queste capsule, che quindi vanno direttamente nell'indifferenziato. Questo problema, secondo voi, come può essere risolto dal punto di vista della gestione?
  Un'ultima domanda, che è anche una curiosità. Come Consorzio, è possibile in base alla normativa o comunque in via generale che voi andiate a finanziare gli impianti di recupero e di trattamento nell'implementazione del loro sistema di raccolta, proprio per raccogliere, ad esempio, queste capsule o altri beni che contengano il vostro materiale?

  PRESIDENTE. Do la parola al dottor Artigiani per la replica.

  ENRICO ARTIGIANI, Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL). Lei, chiaramente, è sensibile all'alluminio perché il più grosso smelter produttore di alluminio si trovava nella sua terra, che conosco bene. Io prima lavoravo per Alcoa, e ho detto tutto. Mi occupo di alluminio dal 1980. Portovesme lo conosco. Da diversi anni è chiuso. Ricordo che l'alluminio si produce con l'energia elettrica, e noi non ne abbiamo molta, e si produce con la bauxite, che si importa dall'Australia o dall'Africa. Pag. 12 Non apriamo il discorso del primario.
  Per quanto riguarda le altre compagnie, preciso che adesso noi stiamo operando con MSC Crociere e Costa Crociere perché sono le compagnie principali e danno grossi quantitativi di metallo. Chiaramente, faremo un abbiccì delle varie compagnie e prenderemo contatto, se possibile. È nel nostro DNA istituzionale farlo, però siamo pochi. Non vi dico quanti siamo perché non ci credereste. Siamo veramente pochi.

  SERGIO VALLOTTO. Io sono uno che crede a tutto.

  ENRICO ARTIGIANI, Direttore Generale del Consorzio Imballaggi Alluminio (CIAL). Siamo nove persone, gestiamo 20 milioni di fatturato e operiamo da Domodossola fino all'estremo punto della Sicilia.
  Nespresso e il problema delle tecnologie. È vero, migliaia di tonnellate di capsule vanno nell'indifferenziata (termovalorizzazione, discarica eccetera), però vi ho detto che noi abbiamo fatto delle aree di test su Lecco e su Monza Brianza dove abbiamo specificato ai cittadini che le capsule in alluminio devono essere messe nella raccolta multi-leggera, nel sacco giallo. Loro le mettono e la parte tecnica, il sottovaglio le recupera.
  Sono progetti pilota. L'obiettivo nostro e della Nespresso, ma anche delle altre compagnie che producono capsule, è quello di estenderlo a tutto il territorio nazionale. Non è facile perché tutto quello che abbiamo fatto, l'abbiamo fatto da soli. Se voi, in qualità di legislatore, ci date una mano, ben venga. Direi addirittura che oggi 9.000 tonnellate di capsule di caffè solo in alluminio quasi giustificano una raccolta differenziata di sole capsule. Ne possiamo parlare. Siamo a disposizione.
  Lei mi ha parlato dei finanziamenti. Chiedo venia. Me lo sono scordato. Noi finanziamo costantemente e ogni anno lo sviluppo tecnologico delle piattaforme di selezione. Diamo finanziamenti a tasso gratuito. Non sono irredimibili, perché non possiamo permettercelo. Chiediamo solo una fideiussione per il ritorno dei finanziamenti. Ci sono ritornati tutti. Sono vent'anni che stiamo facendo questa cosa. Continuamente, anche adesso, abbiamo in corso dei finanziamenti. Noi riceviamo la richiesta del progetto. Valutiamo il progetto dal punto di vista tecnico e poi in Consiglio di amministrazione deliberiamo e diamo il finanziamento. Ovviamente, questo è connesso a una maggiore intercettazione del rifiuto.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti per il loro contributo e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 2), e dichiaro conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, l'audizione di rappresentanti del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO).
  Do quindi immediatamente la parola al presidente Nicola Semeraro per lo svolgimento della sua relazione.

  NICOLA SEMERARO, presidente del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO). Grazie presidente. Il nostro Consorzio rappresenta gli imballaggi in legno. Abbiamo circa 2.000 consorziati, che rappresentano chi fornisce materiale per imballaggi, chi produce imballaggi, soggetti che importano gli imballaggi di legno e materiale per l'imballaggio, e chi ricicla il legno.
  Nel 2017 abbiamo avuto un immesso al consumo di circa 3 milioni di tonnellate. Nel 2018 le previsioni sono di circa 3.050.000 tonnellate. Il nostro immesso al consumo è fatto di pallet, di casse per l'ortofrutta, Pag. 13bobine per i cavi elettrici, scatole di legno di pregio, casse, gabbie e tappi di sughero.
  Il recupero complessivo del nostro Consorzio è di circa 1.853.000 tonnellate, che rappresenta circa il 62 per cento, con precisione il 62,91, sul recupero complessivo. Quanto all'andamento del recupero, nel 2000 eravamo partiti al 35 per cento; oggi siamo arrivati al 62 per cento.
  Abbiamo un'attività di raccolta di circa 400 operatori privati, le cosiddette «piattaforme», e convenzioni con 4.500 comuni. Quindi, la nostra attività si sviluppa principalmente con un quantitativo di circa 600.000 tonnellate nel settore urbano. Il resto riguarda la raccolta nelle nostre piattaforme private.
  Negli ultimi quindici anni di attività il Consorzio ha contribuito a sostenere il sistema delle raccolte differenziate urbane attraverso le convenzioni e ha favorito il recupero di circa 7 milioni di tonnellate, erogando un contributo di circa 25 milioni di euro. Nell'ultimo anno, per trasferire il rifiuto urbano dal sud verso il nord, abbiamo impegnato circa 2.600.000 euro per sostenere gli oneri di trasporto, oltre al contributo che riconosciamo ai comuni sugli imballaggi raccolti.
  Grazie all'attività delle 400 piattaforme distribuite su tutto il territorio nazionale, RILEGNO ha coordinato direttamente il ritiro e l'avvio al recupero di oltre 1,794 milioni di tonnellate di rifiuti legnosi di varia natura e provenienza, con circa 100.000 trasporti verso le industrie dell'economia circolare, le cosiddette «industrie del riciclo». Come previsione per il 2018, ci avvicineremo a 2 milioni di tonnellate. Con precisione, siamo intorno a 1.920.000.
  Abbiamo un totale complessivo di ritiro e avvio a recupero pari a 1.794.000 tonnellate di rifiuti legnosi. Per quanto riguarda l'impiego di questo materiale, il 90 per cento va verso il pannello in truciolare, dove l'Italia ha un'industria molto importante; il resto va nelle parti cellulosiche, blocchi di legno e cemento. Abbiamo anche un riciclatore che crea, attraverso il riciclo, dei blocchetti che serviranno per i pallet. C'è, poi, il compost per l'agricoltura e una piccolissima percentuale in biomasse, fonte di energia elettrica e termica.
  Quanto alle attività di riciclo italiano, attualmente, i riciclatori e produttori di pannelli in truciolare ritirano circa 2.600.000 tonnellate di rifiuti legnosi, di cui 500.000 sono importati dall'estero, Francia e Svizzera. Un grande lavoro di ricerca nell'ambito dei processi di raffinazione e di progettazione di nuovi macchinari ha portato le aziende riciclatrici del nostro sistema ad essere oggi una realtà unica e senza uguali a livello mondiale. In Europa nessuno fa il lavoro che fanno i nostri riciclatori.
  Se volete farmi delle domande, resto a vostra disposizione.

  PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ALBERTO MANCA. Un'informazione veloce. Qui leggo che la modalità più diffusa di raccolta di rifiuti urbani consiste nell'area ecologica presidiata. Lo confrontavo con i dati di raccolta per quanto riguarda la composizione, in questo periodo, nel sud Italia, che restituisce dati molto bassi. Secondo lei, quali sono le problematiche che si hanno nella raccolta del legno? Tutto questo è influenzato proprio dalla tipologia, dall'area ecologica presidiata, che non permette la raccolta porta a porta del legno?

  NICOLA SEMERARO, presidente del Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi (RILEGNO). I nostri sono imballaggi secondari e terziari. È più facile trovarli nell'ambito della raccolta industriale. I comuni raccolgono per noi imballaggi ortofrutticoli, ma è molto difficile che possano raccogliere materiale inteso come pallet e bobine. Ecco perché noi siamo molto più presenti nel settore dei privati e abbiamo più di 400 piattaforme. Sono tantissime 400 piattaforme.
  Per quanto riguarda i comuni, la maggior parte del materiale è quello che proviene dai mercati ambulanti. Al sud, è vero, potremmo fare di più, ma non tantissimo. Pag. 14Non è che ci sia così tanto materiale come al nord. Ci sono sistemi diversi.
  Vi dico la mia opinione personale. RILEGNO sta mettendo in atto un progetto per aumentare in maniera capillare la raccolta al sud, come materiale. Il legno è un materiale molto nobile, è un materiale che non bisogna bruciare, non bisogna lasciar andare. Noi abbiamo messo in piedi in vent'anni un'economia circolare vera. Quello che facciamo con il nostro sistema oggi è dare all'industria del pannello, che fornirà a chi costruisce mobili, una materia prima totalmente riciclata. È un qualcosa di unico in Europa e noi siamo fieri di questo.
  Per noi, quindi, cercare di aumentare la raccolta al Sud è un obiettivo primario che ci siamo posti quest'anno. Non sarà facile perché - noi, chiaramente, abbiamo fatto anche nostre indagini - molto materiale al sud viene bruciato, ed è un peccato. L'Italia è un Paese che importa il legno. Non ha legno. Tutto quello che noi trasformiamo oggi lo importiamo dall'estero. Quindi, quasi il 90 per cento lo importiamo. Noi siamo un Paese di grandi trasformatori di legno, quindi abbiamo bisogno di questa materia. Infatti, il valore del Consorzio è proprio quello di poter dare all'industria 2 milioni di tonnellate di materiale che, se non ci fosse RILEGNO, si dovrebbe comprare dall'estero. Il vantaggio e la positività del Consorzio sta proprio in questa creazione di una materia prima per un'industria molto importante nel panorama industriale italiano.
  Non dimentichiamo che dietro tutto questo c'è la filiera dell'arredo che, comunque, utilizza quasi l'85 per cento di quello che viene prodotto in Italia. Il nostro riciclo avviene totalmente sul territorio nazionale. In vent'anni RILEGNO ha creato il riciclo in Italia. Prima non c'era. A differenza di altri materiali che già venivano riciclati, il legno non veniva riciclato. Quindi, siamo molto impegnati nel mantenere e rafforzare il sistema, che deve funzionare e deve essere in grado di poter dare a chi ricicla i quantitativi necessari. Questo è molto importante. Se si mette in piedi un sistema di raccolta e poi ci si ferma alla raccolta del 30 per cento o del 35 per cento, come dice l'Europa, le aziende non possono stare in piedi. Se il Consorzio si fermasse a quei quantitativi, le aziende non potrebbero stare in piedi. Quindi, per noi è un impegno costante il fatto di poter aumentare le produzioni, proprio per mantenere e rafforzare il sistema del riciclo, perché bisogna dare all'industria i quantitativi necessari.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti per il loro contributo e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato 3), e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.30.

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ALLEGATO 1

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ALLEGATO 2

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ALLEGATO 3

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