XVIII Legislatura

VI Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 30 giugno 2021

INDICE

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA RIFORMA DELL'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE E ALTRI ASPETTI DEL SISTEMA TRIBUTARIO

Seguito dell'esame e approvazione del documento conclusivo.
Marattin Luigi , Presidente ... 2 
Fragomeli Gian Mario (PD)  ... 2 
Albano Lucia (FDI)  ... 3 
Ungaro Massimo (IV)  ... 4 
Pastorino Luca (LeU)  ... 4 
Marattin Luigi , Presidente ... 5 

ALLEGATO: Documento conclusivo approvato dalla Commissione ... 6

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-L'Alternativa c'è: Misto-L'A.C'È;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi: Misto-FE-FDV;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-MAIE-PSI: Misto-MAIE-PSI.

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LUIGI MARATTIN

  La seduta comincia alle 21.10.

Seguito dell'esame e approvazione del documento conclusivo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, il seguito dell'esame del documento conclusivo.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire.

  GIAN MARIO FRAGOMELI. Nella seduta delle Commissioni riunite testé svolta ho evitato di fare un intervento di merito proprio perché volevo lasciare agli atti di questa Commissione della Camera il lavoro compiuto.
  Anche io in primis mi unisco ai ringraziamenti agli uffici per l'assistenza e per tutto il lavoro che hanno compiuto in questi lunghi e difficili mesi, in un processo che ha dovuto tener conto della pandemia e del non semplice rapporto con i nuovi strumenti tecnologici, che però ci hanno consentito di approfondire nel modo migliore questo tema.
  Superati i ringraziamenti, volevo toccare alcuni temi. Nella ricordata seduta delle Commissioni riunite il collega Giacomoni ha parlato di una vittoria dei liberali italiani rispetto a questa riforma fiscale.
  Concedete al Partito Democratico – prendendo comunque atto del grande sforzo fatto da tutte le forze politiche – un riconoscimento di quello che è il lavoro da noi compiuto negli ultimi 15 anni: nel 2006 operammo il primo taglio del cuneo fiscale, nel 2014 e nel 2015 lavorammo sul taglio attraverso il bonus degli 80 euro, abbiamo riproposto questo tema nell'attuale legislatura, aumentando le finestre, da 26.000 a 40.000 euro, per la riduzione della pressione fiscale su coloro che in Italia pagano maggiormente le tasse, perché per noi il principale elemento che deve essere rimarcato in una riforma fiscale oggi è far pagare meno a chi paga troppe tasse in Italia in questo momento.
  È innegabile che trovare nel documento un indirizzo comune di tutte le forze politiche rispetto al taglio del peso fiscale nella fascia dai 28 fino a 55.000 euro di reddito per noi è un percorso che va avanti e prosegue.
  Per noi quegli italiani che per tanti anni hanno pagato le tasse senza avere delle particolari risposte sul fronte di una loro riduzione, oggi trovano un ulteriore impegno a ridurle ulteriormente.
  Per il Partito Democratico è un percorso di coerenza che va avanti e si manifesta per coloro che oggettivamente in questo Paese, pur non essendo percettori di grandi redditi, contribuiscono in modo determinante alle entrate pubbliche.
  È chiaro che siamo molto soddisfatti di alcune questioni, che abbiamo ribadito. Vado velocemente alle questioni cardine. Per noi la riforma fiscale non è solo una riforma delle tecnicalità e dell'architettura delle aliquote. Per noi una riforma fiscale deve tener conto anche di fattori fondamentali come la questione, richiamata nella seduta delle Commissioni riunite dal collega Misiani, di una politica fiscale che sia di forte incentivazione per il futuro, per le garanzie e le opportunità per i giovani. Vi è anche l'importante questione, che Pag. 3abbiamo affrontato anche con un progetto di legge, del secondo percettore del reddito, perché per noi per troppo tempo in questo Paese si è in qualche modo pensato – in una logica un po' patriarcale – ad agevolare e incentivare le famiglie che avevano particolari problemi essendo monoreddito, senza occuparsi invece di far diventare le famiglie monoreddito a doppio reddito, con le entrate e l'ingresso nel lavoro del secondo soggetto, che in Italia nel 99,9 per cento dei casi è una donna.
  Questo è un aspetto per noi fondamentale, così come lo sono altri due temi. Mi avvio a concludere, perché giustamente il presidente ci ha richiamato a essere veloci.
  Questa riforma deve tendere alla dual tax. Noi l'abbiamo sempre detto e siamo disponibili ad avere due regimi differenziati: un sistema progressivo accanto a un sistema proporzionale. Tuttavia, non ci devono essere forme e aliquote variegate, che creano incertezza. Noi vogliamo ancorare a dei princìpi la definizione delle aliquote che riguardano diversi cespiti e diversi sistemi di tassazione, perché le repentine variazioni sono state il male di questo Paese. Chi decide di investire in un determinato settore finanziario piuttosto che negli immobili, piuttosto che in un'impresa, piuttosto che in fattori produttivi e via dicendo deve sapere che c'è una certezza e che le aliquote e la defiscalizzazione non variano dalla mattina alla sera. Per noi questo principio è importante.
  È altrettanto fondamentale ribadire che per noi la questione del modello tedesco – l'abbiamo superata – era proprio legata alla logica di voler superare il fattore particolarmente critico del salto delle aliquote, che in qualche modo disincentiva le persone a guadagnare e a lavorare di più, poiché – come abbiamo appreso nelle audizioni – per ogni euro guadagnato in più si rischia di consegnarne allo Stato in tasse il 60 per cento.
  Noi rivendichiamo inoltre il tema fondamentale dell'imposta sul reddito di impresa. Per troppo tempo abbiamo lavorato sui regimi sostitutivi occupandoci giustamente degli ultimi – intesi dal punto di vista del fatturato –, delle persone in maggiore difficoltà, delle partite IVA, senza affrontare una grande riforma a favore di coloro che anche nel lavoro autonomo decidono di strutturarsi, di costituire delle società, rilanciando le società di persone, che devono essere anche una fonte di maggiore produttività e di maggiore organizzazione imprenditoriale.
  Aver riassunto in questo documento la reintroduzione dell'IRI è un altro grande risultato fondamentale, che rivendichiamo, così come la questione altrettanto importante di un sistema che tenga conto anche della tecnologia e dell'innovazione.
  Abbiamo ribadito che siamo disponibili alla semplificazione e alla riduzione delle imposte, però vogliamo anche – come è avvenuto con la fatturazione elettronica – che il sistema arrivi a compimento, che non ci siano più delle zone grigie e che la strumentazione e le banche dati che l'Agenzia delle entrate può usare non siano utili solo nel contrasto all'evasione – che è un elemento fondamentale – ma anche per la semplificazione degli adempimenti. Per troppi anni abbiamo rinviato le dichiarazioni precompilate IVA, che sappiamo essere frutto anche di questo processo di potenziamento delle banche dati, e pensiamo che il tema dell'innovazione e il tema dello sviluppo delle agenzie fiscali debba andare anche in quella direzione.
  Avrei tantissimo altro da dire, ma per rispetto dei colleghi e dei tempi della discussione mi fermo qui, ribadendo che il Partito Democratico oggi si è concentrato esclusivamente su quello che si è ottenuto e non su tutto quello che si sarebbe voluto includere nel documento conclusivo. Siamo tutti consapevoli dell'eterogeneità della attuale maggioranza, ma era comunque importante arrivare a un risultato.

  LUCIA ALBANO. Volevo semplicemente completare il discorso che avevo iniziato in sede di Commissioni riunite. Molte cose sono state definite nel documento: in parte sono anche a nostro avviso non solo accettabili, ma condivisibili, ed alcune sono state da noi proposte, come il carryback delle perdite sui tre anni – anche se non Pag. 4è stato accolto per come l'avevamo proposto – e la possibilità di abolizione delle ritenute, che anche per noi è particolarmente importante. Inoltre, è necessario che sia rivista la disciplina delle società non operative. Apprezziamo anche l'introduzione del meccanismo di riconoscimento alle imprese che mantengono l'occupazione all'interno dell'IRES.
  Vediamo tuttavia che sebbene sul tema del forfettario a 65.000 euro ci siano stati dei passi avanti, anche con l'introduzione in realtà di una flat tax incrementale, si tratta di una flat tax limitata ai soli forfettari.
  Non ci sono aspetti positivi, mancano i temi veri sulla riscossione e sull'accertamento. Noi abbiamo proposto la tregua fiscale – per ripartire in maniera decisamente più adeguata dopo la crisi pandemica – e la revisione del magazzino dell'Agenzia delle entrate, su cui non abbiamo avuto risposta. Per questo motivo, saluto, ringrazio, ma mi ritengo insoddisfatta.

  MASSIMO UNGARO. Sarò telegrafico, perché sono intervenuto nel merito nelle Commissioni riunite, ma devo dire alcune cose, perché sono sei mesi che aspetto questo giorno.
  Innanzitutto mi associo ai veri e non retorici ringraziamenti agli uffici, alla dottoressa Minervini. Inoltre, vorrei fare gli auguri alla dottoressa Petrucci che oggi va in pensione. I vostri dossier e i vostri schemi ci hanno veramente aiutato, dato che la materia era tecnica. Per questo motivo volevo ringraziare la dottoressa Petrucci e farle i migliori auguri per questa nuova fase. Ringrazio anche tutti gli uffici per il solido lavoro che hanno fatto questi mesi, accompagnandoci in questo percorso.
  Mi spiace molto che gli amici di LeU non voteranno il documento, ma spero che ci sarà nuova occasione di confronto, quando la legge delega arriverà in Parlamento.
  Per quanto riguarda il merito e per rispondere al collega Giacomoni, credo che le due parole d'ordine di questo documento siano «crescita» e «semplificazione» – le rivendico – però ci sono anche molte indicazioni per il progresso del nostro Paese, per l'occupazione giovanile, per l'occupazione femminile, per l'ambiente e per le imprese che investono. Mi permetta di dire che in questo documento vedo la vittoria di molti elementi di «Terza via».
  Credo che il nostro Paese abbia solo un problema: troppe tasse, troppo complicate e troppa evasione. Abbassiamo le tasse, semplifichiamole e vedremo che il problema dell'evasione sarà minore in futuro. Lo Stato deve stare dalla parte di chi lavora, di chi fa impresa e di chi crea lavoro.

  LUCA PASTORINO. A me dispiace che al collega Ungaro dispiaccia, però quello che ha detto riguardo alla vittoria culturale di Forza Italia non è stata un'espressione campata per aria. Per questo noi ribadiamo la nostra indisponibilità ad esprimere un voto favorevole.
  Avevamo chiesto di mettere un inciso sulle questioni a noi care – credo che debbano essere care a tutti – ovvero quelle dell'equità orizzontale e verticale. Noi abbiamo un'idea diversa sul regime forfettario laddove, per esempio, a parità di condizioni, un pensionato o un lavoratore dipendente paga due volte o tre rispetto a chi aderisce a questo regime. Secondo noi un correttivo di orizzontalità sarebbe stato opportuno.
  Per quanto riguarda la questione dell'evasione, mi spiace, ma dell'ultimo paragrafo non sono per nulla soddisfatto, poiché ci doveva essere maggior coraggio in un contesto come quello italiano, dove ci sono 110 miliardi di evasione. Se interveniamo con delle enunciazioni di intenti che riguardano chi si dimentica di pagare o chi non era in condizioni di pagare, secondo me non diamo un gran segnale.
  Ribadisco la nostra e la mia indisponibilità a votare a favore del documento conclusivo, pur confermando i ringraziamenti e le altre belle cose che ci siamo detti.

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  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pastorino. Se non c'è nessun altro, mi associo a un ringraziamento non formale agli uffici, alla dottoressa Minervini e al suo collega Renato Bruschi del Senato, ma anche a tutto lo staff della Commissione Finanze e al Servizio studi. Mando un abbraccio anche alla dottoressa Sabrina Petrucci che va in pensione e a tutti coloro che ci hanno dato una mano, compresi Eric Zaghini e Marco Colarossi del mio staff. Grazie, vicepresidenti, onorevole Gusmeroli e onorevole Currò. Grazie ai capigruppo che hanno fatto assieme a noi un percorso di sei mesi esatti. Infatti, abbiamo iniziato l'11 gennaio scorso dicendo che avremmo concluso l'indagine il 30 giugno e per fortuna è ancora il 30 giugno e non abbiamo fatto la notte, dimostrando che quando il Parlamento vuole fare le cose fatte per bene, lo fa. Grazie a tutti voi che avete dimostrato che ogni tanto – quando lo vogliamo – l'impossibile diventa possibile.
  Con questa premessa pongo in votazione la proposta di documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF e altri aspetti del sistema tributario, nel testo posto in distribuzione.

  Nessun'altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di documento conclusivo (vedi allegato).

  La seduta termina alle 21.25.

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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulla riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario.

DOCUMENTO CONCLUSIVO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

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