XVIII Legislatura

III Commissione

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 28 di Mercoledì 18 novembre 2020

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Fassino Piero , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'AZIONE INTERNAZIONALE DELL'ITALIA PER L'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Audizione, in videoconferenza, della Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), Jan Beagle.
Fassino Piero , Presidente ... 3 
Beagle Jan , Direttrice Generale della ... 4 
Fassino Piero , Presidente ... 9 
Quartapelle Procopio Lia (PD)  ... 9 
Formentini Paolo (LEGA)  ... 10 
Fassino Piero , Presidente ... 10 
Beagle Jan , Direttrice Generale della ... 10 
Fassino Piero , Presidente ... 11 

ALLEGATO: Documentazione depositata dalla Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), Jan Beagle ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Partito Democratico: PD;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro: Misto-NI-USEI-C!-AC;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Centro Democratico-Radicali Italiani-+Europa: Misto-CD-RI-+E;
Misto-MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Popolo Protagonista - Alternativa Popolare (AP) - Partito Socialista Italiano (PSI): Misto-PP-AP-PSI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIERO FASSINO

  La seduta comincia alle 11.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Informo anche la nostra ospite che, in relazione alle regole che la Camera dei deputati si è data per l'emergenza COVID-19, le audizioni possono anche essere seguite in remoto e quindi per questo Lei, signora Direttrice, vedrà soltanto me in questa sala, perché gli altri colleghi sono collegati e potranno intervenire in remoto. Ringrazio naturalmente l'Ambasciatore Lomonaco che ci sta seguendo e che ci accompagna in questa iniziativa.

Audizione, in videoconferenza, della Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO), Jan Beagle.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l'audizione, in videoconferenza, della Direttrice Generale dell'International Development Law Organization (IDLO), Jan Beagle, che saluto e ringrazio per la disponibilità.
  Ricordo che IDLO è considerata un riferimento insostituibile a livello internazionale nel settore della giustizia ed è attiva in tutto il mondo per consentire ai Governi di riformare le leggi e rafforzare le istituzioni al fine di promuovere la pace, la giustizia, lo sviluppo sostenibile e le opportunità economiche. IDLO, istituita nel 1988 e che dal 2001 ha lo status di osservatore presso le Nazioni Unite, è infatti l'unica organizzazione intergovernativa dedicata alla promozione dello Stato di diritto e delle pratiche di buon governo nei Paesi in via di sviluppo, in transizione economica e reduci da conflitti armati.
  Attualmente i membri di IDLO sono trentasette e, oltre a numerosi Paesi membri dell'Unione europea, vi sono anche gli Stati Uniti, la Cina, l'Afghanistan, il Kenya, l'Egitto, il Sudan, il Mozambico, le Filippine e il Salvador. Negli anni, attraverso una rete di 2.500 esperti e in collaborazione con altre associazioni indipendenti, IDLO ha formato oltre 20 mila giuristi in più di 170 Paesi con l'obiettivo di aumentare la capacità giuridica dei Paesi in via di sviluppo e ha intrapreso numerosi progetti di formazione della società civile in diversi ambiti strategici.
  IDLO contribuisce alla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 attraverso una serie di azioni riconducibili all'Obiettivo 16 che – cito dagli obiettivi – «mira a promuovere società inclusive, garantire l'accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli». Gran parte dei programmi realizzati dall'organizzazione vertono sui processi di institution building, sull'emancipazione delle donne, sulla lotta alla corruzione, sulla protezione delle biodiversità e sulla promozione di una crescita economica inclusiva.
  L'Italia è storicamente tra i maggiori contributori al bilancio dell'Organizzazione Pag. 4 insieme all'Olanda e agli Stati Uniti, con un contributo annuo obbligatorio previsto dalla legge di ratifica dell'accordo di sede, al quale si aggiunge un contributo volontario annuo. A riguardo, ricordo che nel luglio 2019 abbiamo ratificato un ulteriore accordo relativo alla sede dell'Organizzazione proprio al fine di consolidarne la presenza nel nostro Paese.
  Forniti queste brevi elementi di quadro generale, sono lieto di dare la parola alla dottoressa Beagle affinché svolga il suo intervento. Prego, direttrice.

  JAN BEAGLE, Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO). Grazie, signor presidente. Vorrei iniziare esprimendo il mio grande apprezzamento per la possibilità che ci viene data oggi di presentare IDLO e il suo contributo all'Agenda 2030. È la prima volta che IDLO ha l'onore di rivolgersi a una Commissione parlamentare nel Paese che lo ospita, l'Italia. Vorrei ringraziare anche il Ministero degli Esteri e l'Ambasciatore Vincenza Lomonaco, che hanno reso possibile questa audizione.
  Sono particolarmente lieta, perché ho considerato come una delle mie priorità quella di rafforzare i contatti di IDLO con i parlamentari, in quanto attori essenziali della governance, e portare avanti lo Stato di diritto nello sviluppo legislativo. Di recente ho co-presieduto una consultazione globale di parlamentari con il Segretario Generale dell'Unione interparlamentare. Martin Chungong.
  È stato un onore per me essere eletta alla carica di Direttore Generale alla fine dello scorso anno. Ho iniziato a gennaio 2020, nello stesso momento in cui il mondo è entrato nel cosiddetto «decennio d'azione» per raggiungere gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile entro il 2030. Sono giunta a questa carica dopo una lunga carriera come diplomatica del mio Paese e come funzionaria delle Nazioni Unite. Il mio obiettivo, all'assunzione del mio mandato, è stato quello di innalzare il profilo dell'Organizzazione e di ampliare la portata dei suoi partenariati, in modo che IDLO diventasse un importante agente di cambiamento nel settore dello Stato di diritto e della giustizia.
  Ho cercato di rafforzare il contributo di IDLO all'attuazione dell'Agenda 2030 e allo sforzo condotto a livello globale in relazione all'Agenda per creare società più pacifiche, giuste e inclusive. Le inattese turbolenze di questo anno e il loro impatto sui popoli per i quali lavoriamo non hanno fatto che rafforzare la mia determinazione.
  Questa è la prima volta che ci rivolgiamo alla Commissione Affari Esteri della Camera e allora vi presento in breve il nostro lavoro.
  IDLO è stato preceduto dall'Istituto chiamato IDLI (International Development Law Institute), che fu creato nel 1983 a Roma come organizzazione non governativa per fornire formazione e assistenza tecnica ai giuristi dei Paesi in via di sviluppo. Costituita come organizzazione intergovernativa nel 1988, IDLO esiste fuori dal sistema delle Nazioni Unite, ma gode dello status di osservatore presso le stesse Nazioni Unite. IDLO è orgoglioso di avere la propria sede qui a Roma. Condividiamo i nostri valori di base con il Paese che ci ospita, soprattutto i principi di equità, di inclusione sociale e i diritti umani che sono sanciti anche dalla Costituzione italiana. Abbiamo un'altra sede a L'Aia, uffici di collegamento a New York e Ginevra, che consentono di farci sentire in sede di Assemblea generale delle Nazioni Unite, Consiglio economico e sociale, Consiglio per i diritti umani e all'interno della Comunità della giustizia che ha sede a L'Aia.
  Siamo un'organizzazione che lavora primariamente sul campo, abbiamo diciassette uffici per Paese e al momento attuiamo programmi in trentatré Paesi, che integrano, e sono integrati dal nostro lavoro globale in materia di ricerca, sviluppo delle politiche e assistenza.
  IDLO ha maturato esperienza lavorando in più di novanta Paesi in tutto il mondo con vari sistemi giuridici. La nostra rete include migliaia di esperti, allievi e partner consolidati. Siamo un'organizzazione intergovernativa di medie dimensioni, con trentasette membri che provengono da tutte le parti del mondo. I nuovi membri più recenti Pag. 5 includono la Liberia, il Mali, il Montenegro, la Svezia, il Qatar e l'Uganda. Contiamo quattrocento dipendenti, con centodieci che sono nella nostra sede centrale a Roma; tra questi, trentasette sono cittadini italiani. Due membri del mio staff, il direttore per le ricerche e l'osservatore permanente presso le Nazioni Unite a New York sono cittadini italiani.
  Nel 2018 IDLO e l'Italia hanno firmato un memorandum di intesa per fornire altri giovani funzionari professionisti a IDLO. Siamo un'organizzazione con finanziamenti volontari e abbiamo un bilancio annuo di circa 45 milioni di euro, l'85 per cento dei quali è limitato e il 15 per cento non limitato. I principali donatori per i finanziamenti non limitati sono l'Italia e, a seguire, la Svezia e gli Stati Uniti. L'affidabilità e la costanza del supporto finanziario dell'Italia sono fondamentali per la nostra capacità di continuare a pianificare. Il valore totale del nostro portfolio attualmente è di 167 milioni di euro.
  Alcuni brevi accenni all'Agenda 2030 che guida il nostro lavoro. Il crescente riconoscimento dell'importanza dello Stato di diritto e dell'accesso alla giustizia per mantenere la pace e lo sviluppo è stato sancito dalla loro inclusione per la prima volta nell'Agenda per lo sviluppo globale nel 2015. Ciò emerge soprattutto con l'adozione dell'Obiettivo per lo sviluppo sostenibile numero 16, che riguarda pace, giustizia e istituzioni forti, ma si è concretizzato anche attraverso l'inserimento dei principi di equità, di uguaglianza e non discriminazione in tutta l'Agenda 2030. IDLO è sempre più considerato come un sostenitore di questa visione più ampia dell'Obiettivo numero 16. Lo Stato di diritto e l'accesso alla giustizia sono fondamentali per eliminare la povertà e la fame, per esempio attraverso l'assistenza alle comunità agricole affinché ottengano la sicurezza della proprietà terriera, migliorino i propri mezzi di sostentamento e abbiano maggiore sicurezza alimentare.
  Le strategie di empowerment giuridico, se sostenute da un'efficace accesso alle vie di ricorso, possono aiutare i gruppi poveri, emarginati e vulnerabili a usufruire di servizi pubblici essenziali quali sanità, istruzione e opportunità economiche, e aiutano a ridurre le disuguaglianze. L'accesso alla giustizia è fondamentale anche per l'empowerment femminile, nonché per garantire l'uguaglianza di genere e la non discriminazione. Ecco perché società pacifiche e inclusive, accesso alla giustizia e istituzioni efficaci e trasparenti, che sono i tre pilastri dell'Obiettivo 16, sono il nesso fondamentale nella catena dello sviluppo sostenibile. Ecco perché l'Agenda 2030 è un'agenda in grado di trasformare e l'Obiettivo 16 è parte integrante di questa trasformazione. Lo Stato di diritto può avere un ruolo fondamentale per mantenere la pace, in quanto aiuta ad affrontare le cause che sono alla base dei conflitti e delle insicurezze, che spesso sono legati a loro volta alla discriminazione, all'emarginazione e alla mancanza di rispetto dei diritti umani, alla corruzione e all'impunità. La maggior parte del nostro lavoro consiste nel sostenere i partner affinché i loro sistemi giuridici diventino più efficaci e rispondano meglio alle necessità dei popoli.
  IDLO ha un approccio nei confronti della giustizia centrato sul cittadino. Lavoriamo dalla base per rafforzare il ruolo di coloro che ricorrono alla giustizia favorendo la consapevolezza giuridica e fornendo servizi di assistenza e consulenza giuridica, in modo che essi possano interagire in maniera efficace con coloro che amministrano la giustizia e le istituzioni che hanno un impatto sulla loro vita quotidiana. In un momento in cui lo spazio per la partecipazione civile si riduce, riuniamo invece i rappresentanti delle comunità, delle organizzazioni della società civile e delle autorità locali per risolvere i problemi della giustizia in modo che si possano attuare riforme a livello nazionale che rispondano alle necessità dei cittadini: questa è ampiamente riconosciuta come una componente chiave del vantaggio comparativo apportato da IDLO.
  In linea con il nostro impegno per raggiungere anzitutto coloro che sono più indietro, IDLO considera prioritari i bisogni e i diritti umani degli emarginati, dei vulnerabili e di chi subisce disuguaglianze o Pag. 6discriminazioni. In Honduras, per esempio, IDLO aiuta le autorità municipali di San Pedro Sula, che solo fino a poco tempo fa avevano uno dei tassi di omicidio più alti nel mondo, affinché possano affrontare le cause che sono alla radice della violenza, coinvolgendo i cittadini e la società civile attraverso il dialogo e politiche di consultazione.
  Nei Paesi in via di sviluppo sistemi della giustizia informali e basati sulla consuetudine sono il modo più comune attraverso il quale si risolvono le dispute. Questi sistemi portano però a ulteriori problemi in contesti fragili dove le istituzioni statali sono deboli, assenti o non legittimate e prive di capacità.
  Dal sistema aqsaqal del Kirghizistan, ai tribunali Khadi del Kenya, al sistema xeer della Somalia noi lavoriamo con gli attori della giustizia consuetudinaria per migliorare l'accesso alla giustizia, per promuovere la pace e la stabilità e assicurare il rispetto dei diritti umani.
  IDLO lavora anche dall'alto, insieme ai Governi, per rafforzare le leggi e le istituzioni, contribuendo a renderli più efficaci, più accessibili e più trasparenti. Aiutiamo nella lotta alla corruzione e alla discriminazione e a costruire indipendenza giudiziaria e capacità giuridiche. La maggior parte di questo nostro lavoro si svolge all'interno di contesti fragili, caratterizzati da conflitti, dove le sfide sono forti, le risorse sono scarse e le riforme possono richiedere anni o subire una battuta d'arresto a causa di cicli ricorrenti di insicurezza e violenza.
  Un buon esempio è costituito dall'Afghanistan, dove lavoriamo dal 2002 per rafforzare le capacità delle istituzioni della giustizia e contribuire a mitigare l'impatto del calo di sicurezza e a operare in maniera più efficace; in Somalia stiamo contribuendo a gettare le basi per un sistema della giustizia moderno, attraverso un'assistenza tecnica affinché vengano realizzate le riforme giuridiche, si sviluppino capacità da parte delle istituzioni a livello formale e informale in stretta collaborazione con il Governo e i gruppi della società civile; nel Mali settentrionale e centrale, insieme alla Missione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA), IDLO ha adottato un approccio innovativo di consulenza per la «base» per promuovere l'inclusione e la titolarità locale e rafforzare la catena della giustizia penale. Abbiamo imparato dagli insegnamenti acquisiti in Mali e abbiamo sviluppato un programma per il Niger e il Burkina Faso, oltre che per il Mali, per affrontare il problema della criminalità transfrontaliera nel Sahel, che è una grande fonte di insicurezza e instabilità nella regione.
  Eliminare la corruzione e aumentare la trasparenza è sempre più parte del nostro lavoro. IDLO ha un approccio multiplo in relazione a ciò, perché rafforza la capacità istituzionale affinché le istituzioni possano indagare e perseguire i reati legati alla corruzione, promuovendo anche strategie di prevenzione, costruendo processi trasparenti e pubblici e rafforzando il ruolo di monitoraggio e partecipazione delle organizzazioni della società civile. Abbiamo un ampio programma anticorruzione in Ucraina, dove lavoriamo per la riforma dei servizi giudiziari, abbiamo contribuito a istituire l'Alto tribunale anticorruzione e collaboriamo con le autorità locali attraverso i cosiddetti Centri per i pubblici servizi.
  L'uguaglianza di genere e anche la capacità delle donne e delle ragazze di godere pienamente dei loro diritti umani e partecipare in maniera significativa a tutti gli aspetti della società sono una condizione necessaria perché si possa progredire nell'Agenda 2030. Considerata la sua importanza, IDLO promuove l'uguaglianza di genere perseguendo questo obiettivo da solo e inserendolo anche in tutto il lavoro che svolge. La giustizia per le donne richiede un maggiore impegno politico e più investimenti finanziari. Per questo motivo IDLO si è unito a UN Women, alla Banca Mondiale e alla task force Pathfinders sulla giustizia, per riunire e costituire un gruppo di alto livello sulla giustizia per le donne.
  Il rapporto di questo gruppo, pubblicato nel 2019, ha sostenuto l'importanza di un aumento degli investimenti nella giustizia per le donne, sottolineando l'alto costo finanziario e umano legato alla discriminazione Pag. 7 di genere e gli enormi benefici non solo morali, ma anche finanziari che deriverebbero dall'eliminazione della discriminazione. Abbiamo pubblicato di recente un'altra relazione con i nostri partner sul tema della giustizia per le donne nel periodo del COVID-19, nella quale forniamo una rapida valutazione delle sfide principali per consentire l'accesso delle donne alla giustizia alla luce della pandemia di COVID-19 e proponiamo raccomandazioni per ridurre l'impatto sproporzionato della crisi sulle donne e sulle ragazze. Considerati i livelli crescenti di disuguaglianza e di ingiustizia che le donne e le ragazze affrontano durante questa crisi, stiamo divulgando sempre più gli esiti del nostro rapporto, rendendoli noti ai politici e agli esperti del settore, ai giuristi.
  Una parte consistente dei nostri programmi e progetti di genere si concentra sulla lotta alla violenza di genere. In Paesi come l'Afghanistan, il Kenya, l'Honduras, la Liberia, la Mongolia e il Myanmar lavoriamo con la magistratura inquirente e la magistratura giudicante, avvocati, oltre che con gruppi di donne e leader di comunità per contribuire a prevenire la violenza di genere, rafforzare la capacità delle istituzioni di indagare e perseguire i reati e sostenere le vittime di tali reati. Lavoriamo con UN Women per aiutare i Governi a riformare leggi, politiche e istituzioni legate a pratiche discriminatorie in Kenya, nelle Filippine e in Sierra Leone. Insieme ad associazioni professionali di donne giudici e avvocati, sosteniamo una maggiore partecipazione delle donne al settore della giustizia a livello globale e nazionale.
  In aggiunta ai sostanziali vantaggi in termine di pace e sviluppo sostenibile, conseguiti attraverso sistemi della giustizia più efficaci e basati sulle persone, lo Stato di diritto è fondamentale per aiutare a catalizzare i progressi in tutta l'Agenda 2030.
  Un buon esempio è dato dal nostro lavoro di promozione della crescita economica inclusiva.
  Lo Stato di diritto incoraggia la crescita economica, fornendo stabilità e certezza alle aziende, garantendo la tutela degli investimenti e della proprietà e risolvendo le dispute in modo equo e rapido.
  Lavorando insieme all'Unione Europea, alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e il Fondo del Kuwait per lo sviluppo economico, abbiamo rafforzato le capacità giuridiche nell'ambito diritto economico-commerciale in diversi Paesi di Africa, Asia, Europa Orientale e Medio Oriente.
  Sosteniamo i nostri partner nelle dispute commerciali, anche attraverso meccanismi alternativi di risoluzione delle dispute e li aiutiamo ad attuare le decisioni.
  Vorrei evidenziare un programma innovativo, che utilizza un modello di partenariato pubblico-privato, in collaborazione con studi legali privati, per fornire accesso gratuito all'assistenza legale su questioni legate agli investimenti ai Paesi meno sviluppati. Nel quadro di tale programma esperti del settore, aiutati da IDLO, di recente hanno fornito assistenza al governo del Gambia contribuendo ad ottenere una sentenza favorevole in una causa di arbitrato internazionale relativa alle licenze di alcune piattaforme petrolifere offshore.
  Questo approccio emerge negli obiettivi del nostro nuovo Piano strategico, che saranno rivisti dall'Assemblea delle Parti dell'IDLO la prossima settimana. Nel corso di quest'anno, il mondo che conosciamo è stato trasformato dal COVID-19. La pandemia ha messo in luce, e a sua volta è stata aggravata da fragilità e diseguaglianze che non hanno risparmiato nessun Paese, a prescindere dal livello di sviluppo. In questa situazione, lo Stato di diritto è essenziale per una buona gestione della crisi, in quanto protegge i meno deboli, dando loro una voce nel dibattito, consentendo ai decisori di creare il giusto equilibrio tra interessi confliggenti e aumentando la loro capacità di agire in maniera decisiva con leggi e istituzioni efficaci.
  Nonostante le restrizioni, in quasi tutti i Paesi di propria competenza, IDLO ha risposto tempestivamente alle necessità emerse all'inizio della pandemia, mettendo in campo competenze programmatiche, adattandosi ai vari contesti e facendo leva sulle proprie capacità per mobilitare coalizioni multi- Pag. 8attore. Ciò non sarebbe stato possibile senza le nostre consolidate reti internazionali e interne ai Paesi e senza le relazioni di fiducia con i principali partner nazionali.
  Il contributo dato da IDLO alla risposta internazionale al COVID-19 si è concentrato su tre aree strategiche: facilitazione di quadri giuridici e politici; mitigazione dell'impatto sui sistemi e sulle procedure della giustizia e investimenti continuati nella cultura della giustizia.
  Abbiamo messo a punto due progetti innovativi, che si basano sull'esperienza e sui vantaggi comparativi di IDLO, allo scopo di aiutare i Paesi a rafforzare la propria risposta al COVID-19.
  Il primo, sviluppato in consultazione con l'OMS, fornisce assistenza ai Paesi per rafforzare i loro quadri giuridici e politici e consentire loro di gestire le emergenze di sanità pubblica come quella del COVID-19 attraverso un approccio partecipativo e guidato dalle autorità nazionali. In collaborazione con la FAO, IDLO opera per rafforzare la sicurezza alimentare attraverso un progetto che consente di valutare l'impatto delle misure di emergenza sull'accesso al cibo, soprattutto per i gruppi vulnerabili, e di contribuire all'individuazione di soluzioni giuridiche e politiche. Il progetto è un passo importante per rafforzare la collaborazione tra IDLO e FAO.
  Sosteniamo anche l'attività in remoto delle attività delle istituzioni di giustizia, in un momento in cui le restrizioni dovute alla situazione sanitaria hanno limitato l'accesso fisico.
  Abbiamo adattato il nostro lavoro per la lotta alla violenza di genere per affrontare l'aumento della domanda di assistenza e servizi durante la crisi. In Tunisia, per esempio, IDLO, con il sostegno dell'Italia, ha lavorato per sviluppare un manuale procedurale per i centri di accoglienza delle donne che è stato poi adottato dal Ministero per gli Affari delle donne. Il manuale funge ormai da guida ufficiale per i centri di accoglienza delle donne in tutta la nazione e contribuisce a migliorare la qualità del sostegno alle vittime.
  IDLO ritiene che il multilateralismo e un approccio che riguardi le società nella loro interezza siano necessari per rispondere in modo efficace al COVID-19 e per un futuro più sostenibile, inclusivo e resiliente. Questi sforzi sono importanti in un momento in cui il numero di vittime e l'impatto del COVID-19 sull'economia globale potrebbero tradursi in una riduzione dell'assistenza allo sviluppo e dei bilanci pubblici per i prossimi anni. In questo contesto abbiamo lanciato un forum per la governance della crisi, il primo di una serie di dialoghi online per condividere buone pratiche e punti di vista tra politici e altri soggetti interessati che sono impegnati nella gestione della crisi del COVID-19. Il forum, aperto dalla Viceministra Emanuela Del Re, ha visto la partecipazione di diversi soggetti con panel ad alto livello, in cui erano presenti ministri e autorevoli rappresentanti del settore giudiziario, delle organizzazioni internazionali e delle società civili. Ad agosto abbiamo evidenziato il contributo di IDLO e di altri attori della giustizia in ciascuno di questi ambiti in una comunicazione (policy brief) su Stato di diritto e COVID-19. In questa comunicazione raccomandiamo otto azioni proiettate verso il futuro per aiutare i politici a livello nazionale, regionale e globale a formulare risposte alla pandemia legate allo Stato di diritto, sostenendo iniziative per una ripresa migliore (build back better).
  Signor presidente, spero di essere riuscita ad illustrare nella mia esposizione il ruolo cruciale che ha il nostro partenariato con l'Italia, che è il Paese che ci ospita, nonché Vicepresidente permanente de iure del nostro organo di governo, l'Assemblea delle Parti, nonché fondamentale e costante donatore dell'Organizzazione: un partenariato fondamentale per la nostra politica e per i nostri programmi, così come per la collocazione di IDLO nel sistema internazionale.
  Il nostro partenariato è radicato nel fermo impegno dell'Italia nei confronti del multilateralismo e nella promozione dei principi di giustizia e inclusione sociale, che sono basati sullo Stato di diritto e sono al centro anche della missione e dei programmi di IDLO. Pag. 9
  Il sostegno politico che riceviamo dall'Italia per portare avanti il nostro mandato, oltre al sostegno finanziario di maggiore donatore senza restrizioni, è vitale per il lavoro dell'Organizzazione e abbiamo anche il privilegio di avere autorevoli cittadini italiani nel nostro organo consultivo (board of advisers). IDLO è allineato all'approccio italiano multi-attore per la cooperazione allo sviluppo, che riunisce insieme un'ampia gamma di attori, inclusi i governi, organizzazioni della società civile e il settore privato. La Conferenza sull'Obiettivo 16, organizzata a Roma l'anno scorso in partenariato con il Governo italiano e le Nazioni Unite, ha dimostrato la potenza e l'efficacia dell'approccio inclusivo di IDLO allo sviluppo, facendo tesoro anche del contributo straordinario dei diversi attori. Sulla scia del successo di questa conferenza, lanceremo una Piattaforma di Partenariato globale per l'Obiettivo 16 a Roma.
  In questo spirito e nel quadro del nostro condiviso interesse per la promozione dei princìpi dello Stato di diritto nelle sedi internazionali, abbiamo offerto il sostegno e la cooperazione di IDLO al Ministero degli Affari esteri, in connessione con la presidenza italiana del G20 l'anno prossimo. Il Ministero ha accolto con favore il contributo di IDLO, prevedendo la partecipazione di IDLO al lavoro del Gruppo di lavoro anticorruzione presieduto dall'Italia.
  Nel 2020 abbiamo ampliato il nostro impegno e la nostra collaborazione con altre organizzazioni che hanno sede a Roma. IDLO sostiene la Food Coalition per il COVID-19 e auspica di poter continuare il lavoro con la FAO e con la Coalizione, in linea con il nostro mandato e i nostri vantaggi comparativi.
  Siamo legati anche al Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, l'IFAD, per le possibilità di collaborazione in materia di sviluppo rurale e pensiamo anche a partenariati con il Programma alimentare mondiale.
  Roma è giustamente considerata la capitale della sicurezza alimentare e dello sviluppo agricolo ma, in quanto erede culturale del diritto romano, l'Italia è anche la culla del diritto, la patria del diritto. In linea con questo retaggio, l'Italia ha un ricco ecosistema di organizzazioni che si occupano di questioni giuridiche. IDLO apprezza molto la propria collaborazione con organizzazioni come l'Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (UNICRI) e l'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (UNIDROIT), che sono direttamente legate al nostro mandato. Abbiamo anche una serie di memorandum d'intesa con varie istituzioni italiane, incluse le principali università. IDLO ha rafforzato il proprio impegno con organizzazioni che lavorano su questioni analoghe, anche con l'Istituto latinoamericano, l'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), il sistema delle Nazioni Unite e lo Staff College di Torino.
  Abbiamo un efficiente partenariato con il Ministero degli Affari esteri e vorrei rivolgere uno speciale ringraziamento all'Ambasciatore Vincenza Lomonaco e al suo staff per il sostegno che ci forniscono.
  Per concludere, affrontare problemi globali richiede cooperazione internazionale, solidarietà, rispetto del diritto internazionale, così come del diritto internazionale sui diritti umani. L'Agenda 2030, agevolata dallo Stato di diritto, può promuovere un rinnovato multilateralismo.
  In partenariato con l'Italia, credo che IDLO possa mobilitare, utilizzare e offrire la propria esperienza a livello di Paese, le proprie competenze in materia di strategie multi-attore, la propria esperienza e la propria flessibilità per rispondere all'evoluzione della situazione, per contribuire in modo tangibile alla risposta globale al COVID-19 e al raggiungimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile con il «decennio d'azione». Grazie, signor presidente.

  PRESIDENTE. Grazie molte, Direttrice. Adesso passo la parola ai commissari. Prego, onorevole Quartapelle Procopio, grazie.

  LIA QUARTAPELLE PROCOPIO. Ringrazio molto la Direttrice di IDLO per la presentazione. Effettivamente IDLO è un'organizzazione del sistema ONU meno conosciuta, Pag. 10 ma che svolge un ruolo che per il raggiungimento degli Obiettivi del 2030 è assolutamente cruciale, nel senso che la qualità e la stabilità delle istituzioni è altrettanto importante per la riduzione della povertà, dei lavori fatti direttamente sui grandi temi dello sviluppo sostenibile, che sono la sanità, l'educazione, l'approvvigionamento del cibo eccetera.
  Vorrei capire che valutazione dà IDLO del nesso tra il COVID-19 e la qualità delle istituzioni, in particolare lo Stato di diritto. Anche in Italia abbiamo dovuto prendere una serie di misure, in alcuni casi molto restrittive, delle libertà personali per poter garantire prima di tutto il diritto alla salute. Qual è il ragionamento che voi state facendo? Perché in alcuni Paesi del mondo i lockdown stanno creando effettivamente maggiore instabilità e maggiori tensioni sociali. Ho visto quando Lei spiegava che tipo di interventi sta facendo IDLO sul tema COVID-19, ma Le chiederei una riflessione più di carattere politico e sistemico su questo punto. Grazie.

  PAOLO FORMENTINI. Io volevo chiedere alla Direttrice Generale di IDLO cosa ne pensi del land grabbing in Africa e cosa faccia questa legge contro il land grabbing, con particolare riferimento alla Cina. Grazie.

  PRESIDENTE. Altri commissari? Direttrice Beagle, se può rispondere. Grazie.

  JAN BEAGLE, Direttrice Generale della International Development Law Organization (IDLO). Grazie infinite, presidente. Cominciando dalla prima domanda sul legame tra il COVID-19 e quelle misure restrittive che sono state imposte in quasi tutte le società al mondo, dato il contesto della pandemia, è evidente che questa pandemia non ha precedenti. È un evento senza precedenti nella nostra epoca e quindi richiede delle risposte senza precedenti. Chiaramente c'è stato bisogno di misure per favorire la salute pubblica affinché si potesse, per quanto possibile, controllare la diffusione della pandemia. Purtuttavia, è chiaro che in molti Paesi la pandemia è stato preso un po' come un pretesto per introdurre diversi tipi di restrizioni, che non hanno sempre sortito dei benefici per la società, né sono stati capaci di rispondere all'emergenza COVID-19.
  Quello che quindi noi chiediamo, per quanto riguarda le politiche, è comunque di avere una risposta che si basi sempre sullo Stato di diritto e questo implica diverse cose. Intanto, si può sostenere la partecipazione nei processi decisionali. Vediamo che dove le misure per favorire la salute pubblica vengono recepite e capite dalla popolazione, vengono sostenute e quando non vengono capite, sono sostenute meno, quindi è importante includere il punto di vista della gente per poi creare quelle misure ed è importante che queste misure vengano spiegate. È anche importante far sì che qualunque restrizione legata all'emergenza sia stabilmente legata allo Stato di diritto e che debba essere in linea con le leggi nazionali e con gli standard riguardanti i diritti umani a livello internazionale. Sono temi importantissimi per molti Paesi, perché a volte ci sono delle interpretazioni di queste restrizioni da parte delle autorità che le implementano, che poi possono portare a un uso eccessivo e arbitrario della forza. Quindi questo è un tema che stiamo osservando attentamente.
  Un altro aspetto da considerare è anche l'adozione di leggi e di politiche che considerino tutti gli aspetti della società, non soltanto affrontando il tema della salute pubblica, ma prendendo in considerazione anche i problemi economici e sociali. Un altro aspetto che crediamo sia importante in quei Paesi che hanno avuto più successo nel ridurre la pandemia è assicurarsi che ci sia un accesso all'assistenza giuridica e alla giustizia in generale, affinché si mettano a disposizione dei cittadini strumenti di ricorso e possibilità di indennizzo. In molti Paesi ci sono gruppi che sono più vulnerabili, spesso donne o ragazze, ma ci sono anche altri gruppi emarginati e vulnerabili ed è importante che siano sostenute dal punto di vista dell'assistenza legale.
  Un'altra area sulla quale abbiamo lavorato riguarda l'innovazione digitale, per far sì che ci sia un maggiore accesso alla giustizia Pag. 11 durante la pandemia. Sapete che spesso si registrano gravi ritardi nell'amministrazione della giustizia, quindi questa è un'altra area che abbiamo osservato e studiato.
  Infine, direi che per quanto ci riguarda, quando si affronta una sfida globale come questa, è importante promuovere un rinnovato spirito di multilateralismo, che sia in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, per avere un quadro inclusivo che ci permetta di andare avanti e di condividere le buone pratiche tra le diverse società del mondo. Quindi crediamo che un approccio di tipo collettivo, un approccio che si basi sulle buone pratiche e sulle lezioni che abbiamo imparato possa essere di grande aiuto in questa epoca.
  Venendo ora al tema del land grabbing in Africa, non è un tema che abbiamo affrontato direttamente, anche se direi che il tema della terra e dei terreni è sicuramente uno degli aspetti fondamentali in molti Paesi ed è un aspetto che gli individui e la società in generale affrontano attraverso le dispute. Giusto ieri ho partecipato a una riunione degli Inviati Speciali per la regione del Sahel, organizzata dall'Italia e dall'Unione europea, in cui chiaramente sono state affrontate tutte le tematiche riguardanti la terra e l'accesso alle risorse idriche e ad altre risorse naturali, che sono alla base di tanti dei conflitti del Sahel, oltre che di altre parti del mondo. Come facciamo sempre, noi saremo a favore dell'approccio legato allo Stato di diritto per quanto riguarda l'accesso alla terra e il coinvolgimento delle comunità locali. Come ho detto durante la mia presentazione, siamo favorevoli all'approccio sia partendo dalla base sia partendo dall'alto, quindi dalle istituzioni, dal Governo e dalla magistratura, ma crediamo anche che sia importante lavorare con la società civile e con le comunità a livello di base affinché le loro voci possano essere ascoltate.
  Mi fermerei qui, a questo punto, signor presidente.

  PRESIDENTE. Bene, signora, La ringrazio. Ci sono altri commissari? Non essendoci altri commissari possiamo concludere la nostra audizione. Ringrazio la Direttrice Beagle. Siccome, come ho detto all'inizio, questa audizione è parte di un'indagine conoscitiva della nostra Commissione sull'Agenda 2030, se i suoi collaboratori potranno farci avere il suo intervento, non solo le slides che sono state da Lei mostrate – e che saranno pubblicate in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato) – ma anche altre eventuali documentazioni, questo può essere molto utile, perché l'indagine conoscitiva si concluderà con un rapporto finale ed è bene che noi nel rapporto finale teniamo conto di tutte le valutazioni e gli indirizzi che Lei ha illustrato e che sono così efficaci e così importanti per il raggiungimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030.
  La ringrazio molto e ringrazio l'Ambasciatore Lomonaco e mi auguro di poterLa ricevere in presenza qui nel mio ufficio, quando il COVID-19 ci consenta nuovamente di essere liberi. Grazie.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.40.

Pag. 12

ALLEGATO

Pag. 13

Pag. 14

Pag. 15

Pag. 16

Pag. 17

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28

Pag. 29