XVIII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 18 di Mercoledì 30 marzo 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Fratoianni Nicola , Presidente ... 3 

Audizione, in videoconferenza, del Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, sull'organizzazione dell'accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento) :
Fratoianni Nicola , Presidente ... 3 
Bianchi Patrizio , Ministro dell'istruzione ... 3 
Fratoianni Nicola , Presidente ... 5 
Toccafondi Gabriele (IV)  ... 5 
Frassinetti Paola (FDI)  ... 5 
Fusacchia Alessandro (Misto-MAIE-PSI-FE)  ... 6 
Aprea Valentina (FI)  ... 7 
Lattanzio Paolo (PD)  ... 7 
Colmellere Angela (LEGA)  ... 8 
Vacca Gianluca (M5S)  ... 8 
Casciello Luigi (FI)  ... 9 
Carnevali Elena (PD)  ... 9 
Melicchio Alessandro (M5S)  ... 10 
Fratoianni Nicola , Presidente ... 10 
Bianchi Patrizio , Ministro dell'istruzione ... 10 
Fratoianni Nicola , Presidente ... 13 

ALLEGATO: Relazione del Ministro Bianchi ... 14

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Italia Viva: IV;
Coraggio Italia: CI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-Alternativa: Misto-A;
Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco: Misto-MAIE-PSI-FE;
Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani: Misto-A-+E-RI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Europa Verde-Verdi Europei: Misto-EV-VE;
Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC: Misto-NcI-USEI-R-AC;
Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: Misto-M-PP-RCSE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE
NICOLA FRATOIANNI

  La seduta comincia alle 13.30

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso il resoconto stenografico, anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione, in videoconferenza, del Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, sull'organizzazione dell'accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione, in videoconferenza, del Ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, sull'organizzazione dell'accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli. All'audizione è consentita ai deputati la partecipazione da remoto, in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento della Camera dei deputati nella riunione del 4 novembre 2020. Ricordo ai colleghi che partecipano da remoto che devono rendersi visibili, soprattutto nel momento in cui svolgono il loro eventuale intervento, e che non possono collegarsi da luoghi aperti al pubblico o in cui siano comunque presenti altre persone, né da mezzi di trasporto. L'intervento deve essere udibile, per cui occorre assicurarsi di disporre di una connessione internet stabile. Al termine dell'intervento del ministro darò la parola ai commissari che intendano svolgere considerazioni o porre domande. Unitamente a tutti i colleghi presenti, ringrazio il ministro per la sua presenza e gli do la parola per lo svolgimento della relazione.

  PATRIZIO BIANCHI, Ministro dell'istruzione (intervento da remoto). La ringrazio moltissimo e mi scuso con voi se non posso essere in presenza. La mia relazione vi sarà poi inviata. Come dissi già altre volte, abbiamo un sistema che ci permette di rilevare costantemente il numero degli studenti ucraini presenti nel nostro Paese, ma ci permette soprattutto di rilevare come sono, presso quali istituzione scolastiche e che tipologia di scuola fanno. Allo stato attuale sono presenti 8.455 ragazzi ucraini inseriti nelle nostre scuole. Di questi, 1.577 nella scuola dell'infanzia, 4.172 nella scuola primaria, 2.066 nella scuola primaria di secondo grado e 640 nelle classi della scuola secondaria di secondo grado. Quindi, come vedete, sono largamente ragazzi della scuola primaria e della scuola secondaria con un buon numero di bambini nella scuola dell'infanzia e un numero ridotto, invece, nella scuola secondaria di secondo grado. Abbiamo provveduto al loro inserimento e sono, però, dislocati in maniera diversa rispetto alle diverse regioni. Di questi 8.000, 1.888 sono nella regione Lombardia, 992 in Emilia Romagna, 940 in Veneto e poi tutti gli altri, fino ad un minimo di 56 in Basilicata e 36 in Molise. L'andamento è stato, per così dire, a ondate. Una prima ondata è stata fino al 20 di marzo, con cui avevamo 2.600 studenti che poi sono diventati 6.000 il 27 e da lì sono saliti ancora fino alla giornata di oggi che, come vi dicevo, riguarda circa 8.500 ragazzi: 8.455 per esattezza. Questi ragazzi sono stati inseriti nelle nostre scuole e sono stati accolti con grandissima attenzione in tutti gli ordini di scuola. Successivamente, si sono potuti avvalerePag. 4 degli interventi realizzati, soprattutto di mediazione linguistica. Fin dall'inizio di marzo, abbiamo provveduto a mandare circolari alle nostre scuole in modo da poter dare, fin da subito, indicazioni precise ai dirigenti su come operare. Successivamente, abbiamo mandato altre tre circolari, proprio per mantenere continuamente il legame con le nostre scuole e per conoscere costantemente anche il ritorno dalla nostra scuola su come stesse avvenendo questo inserimento. Il primo problema, dicevo, è stato quello della parte linguistica, della mediazione linguistica. Avevamo messo a disposizione risorse per un milione di euro, ma il problema era di ritrovare personale che avesse effettivamente capacità di mediazione linguistica. In questo, devo dire, ha operato moltissimo la presenza della grande comunità ucraina presente in Italia. Come sapete, sono 240.000 gli ucraini presenti in Italia: si sono messi a disposizione e hanno permesso, pressoché ovunque, di garantire anche questa operazione importante di mediazione linguistica. Dopo un primo momento di difficoltà, abbiamo avuto molti riscontri positivi. Ad esempio, una funzione importante, che abbiamo realizzato in coordinamento con il Ministero ucraino dell'istruzione, il Ministro Schkarlet, è stata quella di garantire la possibilità di mantenere anche un collegamento DAD, di formazione a distanza, con la capacità che il Ministero ucraino ha in questo momento di erogare corsi. Questo è stato possibile soprattutto per ragazzi più grandi, cosicché in molte situazioni, al mattino, vi è l'inserimento dei ragazzi nelle nostre scuole e al pomeriggio vi sono almeno due ore di DAD, in ucraino, erogata direttamente dal Ministero ucraino della cultura. In questo modo siamo in grado di gestire la situazione che è molto differenziata, territorio per territorio. Ad esempio, in Friuli, nelle aree frontaliere, sono stati offerti corsi sia di italiano che di sloveno; così come, in altre situazioni, si è molto operato sulla capacità di attivare i CPIA, cioè i Centri provinciali per l'Istruzione degli Adulti, per accelerare la formazione in lingua italiana di molti degli adulti arrivati; ma sono diventati CPIA anche luoghi di formazione reciproca, per quella parte di persone che deve svolgere la funzione del direttore linguistico.
  Voglio rilevare che tutte le nostre strutture sono state attivate. Ad esempio, le scuole in ospedale si sono attivate molto per ricevere ragazzi che venivano dagli ospedali. In un paese vicino a Bergamo è arrivato, addirittura, un orfanotrofio con il rispettivo insegnante, e il rispettivo direttore: stiamo parlando di 83 ragazzi che si sono insediati in un albergo e che, a loro volta, sono stati poi strutturati nei diversi ordini di scuole.
  Non soltanto la scuola statale, ma anche la scuola paritaria si è attivata allo stesso momento. Per darvi un'idea, degli 8.500 ragazzi, circa 7.500 sono nelle scuole statali e 900 nelle scuole paritarie. Quindi, come vedete, vi è stata un'ampia risposta.
  Come abbiamo affrontato queste difficoltà? La Commissione europea, fin dal primo momento, ha permesso da una parte di riformulare i fondi europei e, dall'altra parte, ha messo a disposizione risorse significative su quel procedimento che si chiama Care (C.A.R.E), l'azione comune per i rifugiati europei che ha messo a disposizione dell'Italia 49,6 milioni di euro, con una ripartizione geografica costituita da 33,4 milioni per le regioni a minor sviluppo; 3,3 milioni per le aree e le regioni in transizione e 12,6 milioni per le regioni a più alto sviluppo. Quindi, questi 49,6 milioni sono disponibili. È vero che abbiamo il massimo della concentrazione, oggi, essenzialmente nelle regioni del nord; però, ho già parlato con la Ministra Carfagna per vedere se vi è la possibilità di rinegoziare altri fondi europei da direzionare, essenzialmente, al nord. Su tutto questo vorrei fare un'ultima riflessione. Oggi, abbiamo in Italia, secondo i dati che ci ha mandato il Ministero degli interni, circa 25.000 minori su circa 70.000 rifugiati di cui ne ospitiamo 8.500; quindi ci attendiamo che possa esserci la richiesta della partecipazione di altri ragazzi, fino almeno a 25.000. Ancora stiamo tenendo con le risorse che abbiamo; è evidente che nel momento in cui dovessero arrivare altri ragazzi, sarebbe necessario disporre di altre risorse. Ricordo che Pag. 5abbiamo potuto prorogare fino al 15 di giugno – tranne per la scuola dell'infanzia che arriva al 30 giugno – il personale che abbiamo chiamato Covid e che doveva concludere il proprio incarico entro il periodo di emergenza. Abbiamo avuto la possibilità di prorogare questo personale fino alla fine della scuola, per cui abbiamo impegnato 170 milioni, anche perché si tratta di personale necessario per permettere la conclusione dell'anno scolastico affrontando anche la nuova emergenza legata alla presenza dei bambini ucraini. Inoltre, ricordo che sono stati messi a disposizione altri 30 milioni di euro di un fondo per le scuole per affrontare alcune spese, come le mascherine o altri interventi di sussidio che sono necessari per arrivare al termine delle lezioni. Ricordo, inoltre, che sono in corso di distribuzione fondi notevoli (REACT-EU) per la distribuzione e il rafforzamento dei laboratori. Rispetto a questo, stiamo preparando, anche quest'anno come l'anno scorso, un forte programma per l'estate. Il programma per l'estate di quest'anno sarà dedicato largamente a integrazione dei ragazzi e dei bambini ucraini, soprattutto per quanto riguarda la capacità di sviluppo di competenze linguistiche. Ricordo, però, quanto ci ha detto il ministro ucraino, cioè della necessità di mantenere comunque attività formative in Ucraina, per mantenere anche la continuità di bambini rispetto ai quali si considera prioritario il ritorno in Ucraina. Questo ce l'ha detto in tutti i modi il ministro ucraino; l'ha detto a tutte le autorità. Quindi stiamo facendo un inserimento che è importante, un atto di inclusione che è necessario, però avendo coscienza che poi dovremo riaccompagnare questi ragazzi verso le loro scuole, quando sarà opportuno e necessario. Questo è lo stato della situazione. Quindi, allo stato attuale siamo a 8.455 ragazzi già inseriti. Rispetto a questi ragazzi, il Ministero della sanità con le rispettive agenzie regionali per la salute, hanno provveduto a garantire condizioni di sicurezza, sia per quanto riguarda le vaccinazioni ordinarie – l'esavalente per darvi un'idea – sia per quanto riguarda la tutela della verifica della situazione del Covid. Il Ministero degli interni sta garantendo, con i prefetti, la verifica di dove sono dislocati e dove sono alloggiati e noi stiamo agendo, insieme con gli uffici scolastici regionali e con le regioni, per fare un inserimento che sia il meno traumatico possibile e che sia in grado, anche, di cogliere di quali opportunità e di quali competenze loro stessi sono portatori.
  Devo dire che anche per le nostre scuole si è trattato di misurarsi con un'esperienza notevole. In molte scuole, ad esempio, il veicolo principale di inclusione sono stati la musica e lo sport, cioè attività di insieme. Nel complesso, così come la stiamo monitorando noi, mi pare che la situazione venga percepita e sia sotto controllo.
  Le faccio avere, presidente, la relazione con tutto il dettaglio dei numeri che le ho fornito.

  PRESIDENTE. Grazie molte, ministro. Darò ora la parola ai colleghi e alle colleghe che hanno prenotato il loro intervento. Mi permetto di fare un appello ai colleghi e alle colleghe di utilizzare nel modo più sintetico possibile il tempo a disposizione per consentire al ministro di non essere troppo a lungo impegnato. Passiamo, dunque, al dibattito.

  GABRIELE TOCCAFONDI. Grazie, presidente. Mi lasci ringraziare il Ministro Bianchi per la presenza a cui facciamo tutti gli auguri di una pronta guarigione. Brevemente, e quindi accolgo il suo appello, se non ho compreso male su circa 27.000 minori arrivati come profughi nel nostro Paese, circa 8.000/8.500 stanno svolgendo un percorso nelle nostre scuole statali o paritarie, quindi un terzo, un quarto circa. Le domande che avevo per il ministro sono queste: con i docenti in organico per un inserimento, qual è la capacità quantitativa delle nostre scuole di accogliere nuovi arrivi? Perché, come il ministro diceva, si prospetta un nuovo arrivo, costante nel tempo. La seconda questione è che la lingua è oggettivamente un ostacolo, soprattutto per i più grandi in età scolastica: come prevediamo di superare questo ostacolo? Grazie.

  PAOLA FRASSINETTI. Grazie, presidente. Ministro la saluto e le faccio gli Pag. 6auguri di pronta guarigione. Dai contatti con le associazioni ucraine mi vengono sollecitate queste problematiche: ci sono alcuni gruppi attivi per il doposcuola, per i bambini e le mamme dei profughi. So che alcuni continuano il ciclo scolastico in Ucraina anche grazie al collegamento da remoto; poi c'è il problema dell'insegnamento della lingua italiana. Pertanto, loro sollecitano finanziamenti per pagare questi insegnanti ucraini, oltre ai mediatori culturali che potrebbero lavorare in quelle scuole che hanno messo a disposizione gli spazi per questi doposcuola. Queste stesse scuole si pongono il problema di come pagare le assicurazioni. Occorrono, quindi, finanziamenti per questi progetti, per questi volontari ucraini che sono insegnanti e traduttori e hanno problemi di sostentamento. Hanno anche chiesto di istituire, per esempio, la carta del volontario, per affrontare spese come carte telefoniche, cancelleria, ovvero il minimo indispensabile per potersi organizzare. Sollecitano anche l'utilizzazione di un call center in lingua ucraina per l'inserimento scolastico nelle scuole: si tratta di esigenze molto tecniche, molto semplici se vogliamo; forse si tratta anche un po' di coordinare queste associazioni che svolgono i dopo scuola, questi corsi di italiano, secondo me importantissimi che possono essere in presenza e on line, per bambini, ma anche per adulti. Ci segnalano anche la necessità di avere dei net box per gli insegnanti e degli ipad per gli studenti per facilitare questi collegamenti.
  Quindi, intanto la ringrazio per la relazione che, pur non avendola ancora letta, vedo che è dettagliata ed esaustiva. Se si potesse concentrarsi anche sul coordinamento di queste associazioni e di queste scuole che offrono i propri spazi, potrebbe essere sicuramente un aiuto in più. Grazie.

  ALESSANDRO FUSACCHIA. Grazie presidente. Saluto e ringrazio anch'io il ministro e mi associo agli auguri di pronta guarigione. Ho apprezzato la relazione che ci ha fatto in viva voce adesso; poi, approfondiremo il testo più dettagliato.
  Ho tre punti, ministro, molto specifici. Il primo: lei ci ha parlato dei bambini, dei minori, dei ragazzi e quindi della quota di 8.000 su 25.000 che sono già accolti. Le volevo chiedere – a proposito degli insegnanti, di chi sta arrivando dall'Ucraina in Italia che svolgeva il mestiere di insegnante in Ucraina – se c'è un ragionamento del Ministero per integrarli, valorizzarli e fare in modo che possano, come dire, diventare anche attori chiave dentro le scuole italiane in cui accogliamo, nel frattempo, i bambini. Il secondo punto riguarda, sulla scia di quello che dicevano alcuni colleghi prima, tutto quello che ha a che fare con la scuola attorno alla classe, attorno alla lezione, quindi associazioni, progetti, iniziative che possono contribuire, anche nella parte meno strettamente curricolare, a creare occasioni di accoglienza, di integrazione, di scambio con gli studenti, le studentesse, i bambini e le bambine italiane o comunque che sono già nelle scuole. Questo per costruire misure specifiche che permettano un aumento di partecipazione di associazioni e attori terzi che possono entrare in tutto quel ragionamento sulla scuola che ci piace e che abbiamo fatto in questi anni. Terzo e ultimo punto: volevo semplicemente risollevare la questione che è venuta fuori in maniera drammatica, ovviamente, in questo periodo di Covid rispetto al disagio psicologico e quindi all'intervento di psicologi di base nelle scuole in maniera sempre più strutturata: qualcosa è stata fatta su questo, ma c'è veramente bisogno di andare verso una dimensione più strutturale. Capisco che possa sembrare apparentemente di esulare dalla conversazione sull'Ucraina che stiamo facendo oggi; ma, in realtà, la questione ucraina che, come al solito, rappresenta un aggravio da una parte e un'opportunità dall'altra, interviene sicuramente ancora una volta su questa dimensione della psicologia, soprattutto per le scuole dove ci sono bambini e bambine più piccoli che trovano nella scuola il primo punto di accesso ad un'esperienza diretta con questa drammatica situazione della guerra, per quanto a distanza. Questo era più un auspicio di un ragionamento per mettere veramente al centro questa misura dello psicologo di base e, in generale, di attenzione al disagio psicologico che i nostriPag. 7 studenti e le nostre studentesse stanno vivendo nelle scuole. Grazie.

  VALENTINA APREA. Ministro grazie. Rinnovo gli auguri di pronta guarigione anche dal gruppo di Forza Italia. Voglio congratularmi con lei ma, sicuramente, con la scuola italiana per il livello di accoglienza che c'è stata, che conferma una tradizione ed una grande capacità della scuola italiana a rispondere alle emergenze, che ci inorgoglisce. Tra l'altro, noi, in Lombardia abbiamo fatto esperienza anche di scuole paritarie che hanno accolto un grande numero di bambini e studenti provenienti dall'Ucraina. Tra l'altro abbiamo l'Istituto paritario delle Marcelline che da un decennio ospita gli allievi dell'Accademia Ucraina di Balletto, che aveva già una grande collaborazione in atto e ormai è diventato un ulteriore centro di accoglienza. Proprio per questo, ed è la prima domanda Ministro, se le scuole statali sanno come far fronte anche ai problemi di copertura finanziaria – insomma, hanno comunque un canale diretto – sappiamo che il Ministero sta includendo anche le scuole paritarie: chiediamo che per queste scuole ci sia una risposta ancora più rapida perché, diversamente, si troverebbero in gravi difficoltà, mentre è veramente prezioso il lavoro che stanno facendo, anche in rete, con gli enti locali, con la regione. Insomma, non verranno lasciate sole queste scuole; ma sono sicura che anche lei, da Ministro dell'istruzione, saprà corrispondere il dovuto rispetto alla loro generosità. C'è un'altra preoccupazione che ho anche rappresentato ieri alla Ministra dell'università: facciamo in modo che questo tempo non sia un tempo sospeso per questi ragazzi, cioè che venga riconosciuto il percorso scolastico che faranno; quindi, immaginare la validità del percorso scolastico, anche perché la guerra, forse, sta per terminare, almeno il conflitto vero e proprio; ma sappiamo che la ricostruzione di scuole e di città richiederà un tempo molto più lungo e, per fare in modo che poi questi ragazzi, queste famiglie, possano rientrare nel loro territorio, bisogna attrezzarsi per tempi medio-lunghi. E allora, magari, va bene anche l'utilizzo della DAD, della didattica a distanza, del mantenimento della loro lingua, oltre che, ovviamente, l'apprendimento della lingua italiana; ma sappiamo che ci sono i mediatori culturali, i CPIA e tante altre strutture che stanno rispondendo a questo, anche per aiutare le scuole, per non lasciarle da sole.
  L'ultima questione, che è stata già sollevata dall'onorevole Fusacchia: mi è stato richiesto, proprio in maniera esplicita, quali possibilità ci sono per i docenti ucraini di tutti gli ordini di scuola di poter venire ad insegnare da noi. C'è stato richiesto proprio dalle associazioni, dalla comunità ucraina. A chi devono segnalare la disponibilità? Grazie, ministro e buon lavoro.

  PAOLO LATTANZIO. Grazie, presidente. Ben ritrovato, ministro. Ho alcune domande molto dirette. La prima riguarda la continuità educativa. Degli 8.500 circa ragazzi che sono presenti già nelle scuole italiane, immagino che una parte non si limiterà soltanto a terminare questo anno scolastico, ma dovremmo immaginare come farà a lavorare sul prossimo anno scolastico. Che idea di continuità educativa abbiamo? Mi fa piacere sentire che, finalmente, a differenza del passato, è stata e sarà utilizzata in maniera costruttiva, ma il tema del prossimo anno scolastico ci porta anche a domandare che tipo di supporti educativi utilizzeranno i ragazzi. È in corso un dialogo con l'Associazione Italiana Editori per individuare se e quali libri, in doppia lingua, fornire? Perché questo è un problema molto pratico, ma che, di qui a breve, dovremo affrontare. In Commissione infanzia abbiamo avuto già la disponibilità del sottosegretario Costa, audito oggi, affinché, con la presidente Ronzulli che ci appoggia, il Governo individui, nella Commissione bicamerale infanzia, una sorta di tavolo permanente di confronto su questo tema e saremo felici, a breve, non solo di ospitarla in audizione ma anche di avere, io auspico, il suo appoggio su questo ruolo che la Commissione infanzia può avere. Poi, il tema del rientro a casa dei bambini e delle bambine Ucraine. Qui sarò abbastanza tranchant. L'intendimento che viene espresso dal Governo ucraino è un intendimento politico, rispettabilissimo. Poi c'è Pag. 8la convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; quindi dobbiamo occuparci adesso, qui, di garantire i diritti dei bambini predisponendo, a costo di investire e poi non utilizzare dei fondi, affinché anche il prossimo anno scolastico possa essere fruito e credo sia questo l'unico modo per fuggire dalla logica di emergenza nella quale rischieremmo di trovarci. Tengo a sottolinearlo, come tengo a sottolineare che le associazioni che fanno un lavoro importante, di amicizia Italia-Ucraina, sono nella maggior parte dei casi APS (Associazione di Promozione Sociale) o associazioni iscritte al registro del terzo settore, quindi rientrano in quei provvedimenti, da ultimo l'ordinanza della Protezione Civile, così come tutte le altre associazioni. Su questo è importante mantenere sempre un approccio paritario. Ultima domanda: ci ha confermato che musica e sport sono stati i due vettori principali per favorire l'inclusione dei ragazzi e delle ragazze nelle scuole. Credo che sia auspicabile un supporto speciale e specifico, in questo caso, per quelle associazioni di genitori che hanno un ruolo fondamentale di collante con la comunità, con il territorio, e che permettono in molte occasioni di partecipare, non solo alla vita scolastica, come il suo Ministero sta già egregiamente facendo, ma anche a tutto quel corollario di attività che rappresentano, poi, la parte essenziale dell'attività di una comunità educante. Grazie.

  ANGELA COLMELLERE. Grazie presidente e buongiorno ministro. Intanto tanti cari auguri per una rapida ripresa e grazie anche per aver condiviso con questa Commissione le misure stabilite a sostegno di tanti minori ucraini che continuano ad arrivare nel nostro Paese. Vorrei soltanto chiederle se sarà possibile prevedere una deroga alle discipline che già oggi sono in vigore in merito al dimensionamento delle classi. Come sappiamo, ogni dirigente scolastico deve verificare che ciascuna classe del proprio istituto ottemperi a tutte quelle prescrizioni, in primis per quanto riguarda l'aspetto della sicurezza. Sappiamo che ci sono classi sovradimensionate e classi sottodimensionate, per quanto riguarda il numero degli alunni; però, facendo riferimento a quelle sovradimensionate, oggi, ad esempio, se una scuola dovesse ricevere una richiesta di inserimento di studenti all'interno delle proprie classi e in quell'istituto, nelle stesse classi, si verifica una situazione di completa occupazione, si è costretti a negare, forse, anche l'accoglienza. Quindi volevo capire se ci sono misure, o intendimenti da parte del Governo per derogare a questa disposizione, garantendo la maggiore disponibilità possibile. Questo sia per quanto riguarda le scuole statali sia per quelle paritarie. Chiudo il mio intervento. Tanti cari auguri e grazie ancora signor ministro.

  GIANLUCA VACCA. Grazie, presidente. Rinnovo anch'io, ovviamente, gli auguri di pronta guarigione al ministro; lo ringraziamo anche noi per aver comunque partecipato a questa audizione. Ovviamente, alcuni temi erano quelli che sono stati già anticipati dai miei colleghi che mi hanno preceduto. Bene il lavoro che sta facendo il Ministero; in generale, le scuole hanno comunque una tradizione eccellente per quanto riguarda l'accoglienza e quindi, da questo punto di vista, sono già attrezzate per affrontare queste situazioni di crisi. Credo che, in questo caso, sia fondamentale l'importanza di figure come quelle dei mediatori culturali e linguistici, perché sono le uniche che possono, ovviamente lavorando con i docenti all'interno delle classi, fare quell'operazione di supporto e di intermediazione, a partire proprio dalla lingua, che è necessaria in queste fasi, soprattutto per le fasce di studenti più giovani. Quindi è bene che il Ministero stia lavorando insieme agli enti locali, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alle prefetture, per potenziare e fare in modo che le scuole abbiano queste figure di supporto che sono fondamentali, oltre ai docenti di cui abbiamo parlato e all'organico aggiuntivo che, fortunatamente, è stato rinnovato. Bene le azioni per programmare anche per l'estate le attività di supporto, anche per l'apprendimento della lingua. Ci auguriamo tutti che questi bambini possano tornare il prima possibile in Ucraina, nelle loro case, ma dobbiamo prepararci, e il Ministero lo sa benissimo, per lo scenario peggiore: quello Pag. 9di una lunga permanenza, anche se temporanea, e quindi fare in modo che le scuole siano aperte e disponibili a lavorare anche durante l'estate. L'abbiamo detto varie volte: il tema dell'apertura delle scuole al territorio d'estate potrebbe essere declinato con una valenza ancora maggiore proprio in occasione dell'estate per un'accoglienza aggiuntiva.
  Ho partecipato in questi giorni ad alcuni eventi nelle scuole del mio territorio a Pescara e devo dire che le scuole stanno reagendo benissimo a questa ulteriore sfida. La pandemia non è ancora passata, ma stanno affrontando benissimo anche questa ulteriore sfida con una riflessione su quello che sta accadendo e con una serie di attività proprio per dare un valore all'accoglienza di questi studenti che non sia limitato soltanto all'accoglienza più tecnica e pratica, ma che sia una riflessione sul senso dell'accoglienza della comunità scolastica e su cosa vuol dire accogliere persone in fuga da una guerra, in particolare i bambini con tutto quello che si portano dietro.
  Ho letto nella relazione che ci ha lasciato il Ministro, che il Ministero sta lavorando alle linee guida all'interno della sezione «emergenza educativa Ucraina», con una serie di materiali oltre a quelli che già sono stati dati alle scuole a supporto dell'attività che dovranno svolgere nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. Mi auguro, ma sicuramente sarà così, che il Ministero metta questo materiale a disposizione delle scuole il prima possibile e che lo aggiorni continuamente, in base all'evolversi della situazione, per fare in modo che le scuole abbiano una cornice di riferimento e una serie di materiali di supporto che possano migliorare ancora di più, affinché non si sentano abbandonate, diciamo, in questa sfida, ma che abbiano un aggancio, un appiglio al quale potersi rifare, proprio per non sentirsi sole ed essere aiutate e accompagnate in questo percorso. Grazie.

  LUIGI CASCIELLO. Grazie, presidente. Sarò velocissimo. Faccio i miei auguri al Ministro Bianchi. Più che una domanda, ho una proposta. Il Ministero si è mosso, devo dire, con grande tempestività e non era facile. Stiamo con fatica uscendo dall'emergenza Covid e ci siamo trovati con un'altra emergenza, avendo già problemi di presenza nelle aule. Per esperienza diretta e avendo una conoscenza, anche, sui territori, so che molto stanno facendo le associazioni e le case di accoglienza. Leggo anche nella relazione, e lei l'ha ribadito, che c'è un contatto continuo anche con gli enti locali e le associazioni. Suggerisco di valutare l'ipotesi di coinvolgere in questo soprattutto per gli interpreti, per il pagamento e per il coinvolgimento di quanti sono già sul nostro territorio, ucraini, russi, che possono aiutare per l'inserimento non solo degli 8.000 che già sono inseriti nelle scuole, ma per i quasi altri 20.000 che non lo sono. Credo, tra l'altro, che questo sia un numero destinato a crescere. Quindi, da questo punto di vista mi chiedo se non sia il caso di coinvolgere anche in questo i piani di zona, per individuare chi possa sostenere questi ragazzi – che, tra l'altro, non vengono scolarizzati – all'interno delle case di accoglienza o delle famiglie che li hanno accolti. Sono tanti, devo dire: leggo quotidianamente di pullman che arrivano al confine della Polonia e tornano con 50, 100 bambini. Quindi vuol dire che questo numero è destinato a crescere in maniera sostanziale e non credo che il Ministero possa fare da solo con i mezzi e con il personale che ha a disposizione. Grazie.

  ELENA CARNEVALI. Grazie. Ringrazio anch'io moltissimo la disponibilità del ministro per la sua relazione. Credo che tutti abbiamo la consapevolezza che siamo di fronte a un fenomeno migratorio molto diverso rispetto a quello che abbiamo affrontato fino adesso, non solo per le modalità con cui arrivano, donne con figli o bambini accompagnati. Lei, giustamente, prima ha citato un caso emblematico che voglio portare qui: il caso di Bergamo, di Rota Imagna, dove sono arrivati, poche settimane fa, 115 bambini da un orfanotrofio con una sola tutrice, con un arco temporale di età che va dalla scuola dell'infanzia fino alle scuole superiori. Secondo me ci sono delle specificità territoriali che dobbiamo tenere presenti. L'accoglienzaPag. 10 in un comune molto piccolo fa sì che l'arrivo di 115 bambini o 97 bambini comporti l'inserimento di numero più alto di quello dei bambini che attualmente si trovano nell'istituto comprensivo. L'altro tema è questo: bene la disponibilità delle risorse straordinarie europee FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione), ma per il momento non sono ancora arrivate e c'è questa urgenza di dover intervenire per poter avere insegnanti aggiuntivi: questo ci stanno chiedendo, per poter organizzare almeno la prima alfabetizzazione di base, la prima attività di mediazione. Questi ragazzi, soprattutto quelli delle scuole medie e superiori, per capirci, possono avere un'attività di didattica a distanza tre volte alla settimana perché c'è questo impegno, ma hanno questi vuoti educativi e formativi negli altri giorni della settimana perché le scuole non hanno le risorse umane economiche e finanziarie per poter proseguire negli intenti. So che lei conosce molto bene questa realtà. Guardate che il numero dei minori stranieri non accompagnati – in realtà, forse, neanche questo caso rientra in questa specificità perché c'è un tutore – ma il numero di questi minori che arrivano con tutori è significativo: oltre 100, 120 a pullman, come veniva ricordato prima, grazie anche alla disponibilità o alla capacità delle associazioni che sono sul territorio. Però basta vedere il report che anche lei ci ha gentilmente fornito, il 22 per cento dell'accoglienza è lombarda. Quindi, qui si pone il tema di come poter affrontare in modo urgente, anche con una certa celerità, questo vuoto che ci accompagna, questa necessità di accompagnare fino a giugno, affrontare l'urgenza nell'urgenza per poi, invece, strutturare, sia con le risorse europee, sia con le risorse straordinarie che, debbo dire, la scuola ha messo in campo e non lasciare solo alla grande capacità del mondo dell'associazionismo che si sta facendo in quattro, come anche gli enti locali, che rischiano di sentirsi soli nell'affrontare una sfida così difficile.

  ALESSANDRO MELICCHIO. Grazie, presidente. Grazie, ministro. Mi unisco anch'io agli auguri di pronta guarigione. La ringraziamo tutti per essere stato qui presente oggi, in videoconferenza, nonostante le difficoltà di salute. Certamente mi trovo d'accordo con quanto ha detto nella sua relazione sull'andare incontro alle richieste del ministro ucraino per un'integrazione che pensi al ritorno nel proprio Paese di origine dei bambini ucraini che si trovano, in questo momento, in Italia. Per far questo bisogna programmare una continuità didattica che permetta un rientro nel migliore dei modi. Volevo capire se ci sono ulteriori dati del Ministero su quello che è lo stato dell'implementazione del personale, non solo per i mediatori culturali sui quali, certamente, c'è una difficoltà nel reperire quel personale che abbia le competenze linguistiche e adeguate, ma anche e soprattutto, forse, sugli psicologi. Diversi colleghi ne hanno fatto riferimento: su questo dovremmo puntare maggiormente perché la situazione psicologica di questi ragazzi è certamente difficile. Un'altra domanda riguarda quanti dei circa 29.000 minori sono in età scolare per sapere, con un dato più preciso su quanti, al momento, il sistema scolastico italiano è riuscito effettivamente a inserirne. Per fortuna, sempre riguardo al personale, si è riusciti a prorogare i contratti del personale Covid che, certamente, passano da un'emergenza all'altra ma, in questo momento sono di fondamentale importanza. Bisogna avere, però, la consapevolezza che c'è ancora tanto altro da fare, soprattutto in vista del prossimo anno scolastico, il 2022/23.
  Voglio chiudere facendo anche un appello, riferendomi al rinnovo del contratto collettivo dei docenti che sono l'avamposto dell'accoglienza nelle nostre scuole e della formazione delle nostre scuole: questo contratto è scaduto da tre anni ormai e quindi sarebbe bene pensare anche ad un riconoscimento, dal punto di vista economico e professionale, per tutto il nostro personale. Grazie.

  PRESIDENTE. Si è concluso così il dibattito. Do la parola al Ministro Patrizio Bianchi per la replica.

  PATRIZIO BIANCHI, Ministro dell'istruzione (intervento da remoto). Grazie, presidente.Pag. 11 Grazie veramente a tutti per gli interventi puntuali, ma anche per aver colto la situazione più che straordinaria, direi, in cui ci troviamo. Noi, come scuola, abbiamo affrontato quest'anno un'emergenza senza precedenti: il Covid. Abbiamo deciso scientemente di riportare i ragazzi a scuola; devo dire che i risultati ci hanno dato ragione quando abbiamo detto che la scuola era soprattutto presenza, era la capacità di condividere insieme un'esperienza di vita. Sempre a fine febbraio, inizio marzo, è cominciato, purtroppo, non per noi, ma per tutti, questo arrivo di profughi. Sono arrivati passando per la Polonia, viaggiando all'interno dell'Unione europea; quando arrivano in Italia, ovviamente, vi è un primo censimento che viene effettuato nel momento in cui si presentano ai centri di accoglienza. A quanto ci dice il Ministero degli Interni, tuttavia, la maggior parte di questi è arrivata in Italia perché qui aveva già rapporti di parentela o di amicizia stretta con persone presenti già da tempo in Italia; quindi è la dislocazione della comunità ucraina in Italia che, in qualche modo, ci dà già la geografia di dove sono collocati. Questa diversa collocazione in Italia, quindi, anche dei profughi, ci dà però questa doppia vicenda. Da una parte, abbiamo un'idea abbastanza dettagliata di quanti sono e di quanti devono essere i minori, ma abbiamo contezza dei minori e della loro situazione quando si presentano a scuola, cioè quando la famiglia decide che il ragazzo deve essere inserito. Quindi, rispetto alle cifre, ho visto che anche voi siete passati da 25 a 29.000 per la stima dei minori presenti in Italia. La stima esatta, ovviamente, compete al Ministero degli Interni, compete ai comuni, compete a quelle situazioni in cui si fa il primo screening. Il primo è quello del Ministero degli Interni quando registra i luoghi di accoglienza. Il secondo lo fanno i comuni quando, poi, questo luogo di accoglienza diventa una residenza. Il terzo è da parte della sanità, quando vengono prestate le prime vaccinazioni. Il quarto punto è quando si presentano a scuola. Posto che siamo praticamente alla fine dell'anno, perché è l'ultima frazione dell'anno scolastico, avendo già distribuito tutte le risorse, stiamo lavorando su situazioni che erano già di emergenza e stiamo forzando la situazione per poter ricevere altri studenti. Chiaramente, in questa situazione, il numero, la capacità, la capienza non può che essere limitata. Non abbiamo una capacità illimitata di ricevere persone e profughi, perché innanzi tutto, come ho detto prima, questi si concentrano in alcune aree e, in secondo luogo, perché si concentrano in alcune fasi dell'attività scolastica. Quindi diventa estremamente difficile effettuare interventi non programmati, reagire in maniera totalmente elastica ad anno scolastico in corso. Per inciso, ricordo all'onorevole Melicchio che abbiamo già inviato le nostre linee di indirizzo all'ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) per quanto riguarda il contratto di lavoro. Quindi, per quanto ci riguarda, le attività dell'ARAN possa avviarsi e possono essere attivate nell'ambito di quel rinnovo del contratto di lavoro che, però, fa riferimento al 2019.
  Mi sembra che le numerose domande che avete posto si possono racchiudere in questa: il ruolo delle associazioni del terzo settore e della comunità ucraina in Italia. Noi ci siamo concentrati molto, oggi, sulla comunità ucraina e alla comunità ucraina abbiamo chiesto di essere informati se vi sono insegnanti o comunque personale scolastico che dall'Ucraina possono venire in Italia e che siano, a loro volta, in grado, però, di svolgere questa funzione di mediatori. Ovvero che siano in grado di parlare non solo l'ucraino, ma almeno l'inglese. Ricordo che in molte situazioni la mediazione linguistica è stata svolta in inglese, specialmente nelle classi delle medie, delle scuole superiori. Ai livelli di scuola superiore, in molte scuole il passaggio c'è stato non solo per gli studenti ucraini, ma anche per i nostri studenti, a fare lezione in inglese. Quindi, benissimo il rapporto con le comunità ucraine, con cui sto collaborando molto. Le risorse di cui abbiamo disponibilità, di cui avremo disponibilità, queste risorse di C.A.R.E. sono in gran parte spese per avere più continuità di Pag. 12relazione con il terzo settore e con queste associazioni.
  Per quanto riguarda i docenti ucraini, si possono sviluppare anche attività che vedremo quando ne avremo, però, una contezza sistemica. Il rapporto avviene tramite queste associazioni o tramite altre ipotesi di collaborazione; però è chiaro che anche loro devono in qualche modo essere verificati nella loro effettiva competenza.
  Quanto al tema del disagio psicologico, abbiamo attivato e stiamo riattivando questo gruppo di lavoro in cui è presente il Presidente dell'associazione degli psicologi italiani, David Lazzari, la professoressa Lucangeli dell'Università di Padova, il dottor Davide Fabbri, mio segretario particolare, che è uno psichiatra. Stiamo lavorando su tutto il sistema del supporto psicologico alle scuole e, quindi, tramite le scuole, anche ai ragazzi, evitando quanto lo stesso Lazzari ci ha detto, cioè di clinicizzare le scuole. È un supporto che le scuole svolgono già tramite i loro sportelli di assistenza che vogliamo rafforzare, che rafforzeremo, in particolare nella situazione di presenza di ragazzi ucraini. Lo stiamo facendo con l'associazione degli psicologi e stiamo ragionando su come renderlo stabile. Rispetto al tema del tempo sospeso, come mi ha chiesto l'onorevole Aprea, dobbiamo ragionare col Ministero ucraino, perché dobbiamo capire – posto che il Ministero ucraino desidera, come io ritengo opportuno, mantenere la garanzia di continuità didattica in lingua ucraina – come possa essere, poi, valutata questa presenza in un altro Paese, anche in lingua non ucraina. Quindi, dobbiamo assolutamente verificare il 4 e il 5 aprile. Il 5 aprile, a Lussemburgo, ci sarà una riunione dei ministri dell'istruzione europei. Porrò, tramite il Presidente Blanchard, il tema che mi avete posto, ovvero che tipo di accordi fare col Ministero ucraino per poter certificare, noi, una continuità che venga riconosciuta dal Governo ucraino.
  Poi vi è la questione delle questioni: quella delle risorse. Quindi, qual era la nostra stima sulla capacità di ricezione di studenti ucraini, che non soltanto aumenta la numerosità delle nostre classi, ma introduce alcuni elementi di funzionamento non irrilevanti. Allora, quest'anno riteniamo di poter portare in fondo l'anno scolastico, anche se dovesse aumentare questo ritmo che in questi giorni è stato accelerato: stiamo parlando di 180, 200 arrivi al giorno. In questo modo, lavorando molto con le associazioni, possiamo immaginare di poter arrivare a fine anno sicuramente non accogliendo tutti i 20.000 mancati ma, sicuramente, dando una prima risposta a coloro che si presentano nelle nostre scuole. Sull'estate siamo in grado – e lo potremmo fare in collaborazione con le regioni e coi comuni – di trovare il modo di svolgere un'attività importante che sia finalizzata non solo al recupero di socialità, ma anche alla possibilità di scambio linguistico e rendere stabili, poi, le attività. Condivido anche con voi che, nonostante la volontà del Ministro e collega ucraino di voler riportare al più presto i ragazzi in classe in Ucraina o, comunque, di mantenere con continuità una relazione in ucraino, cosa per cui noi daremo tutta l'assistenza possibile, il tema è l'anno prossimo. Quindi ci stiamo occupando dell'anno prossimo, ma vi dico con molta chiarezza che occorrono più risorse. Non siamo in condizioni di potere garantire un'espansione con numeri in crescita, in particolare se continueranno a essere in arrivo studenti da altri Paesi o dislocati da altri Paesi, se non nei limiti che stiamo verificando in questi giorni. Laddove ce ne fossero di più, è necessario prevedere altre risorse che spero e conto possano venire dal livello europeo, da una riprogrammazione di fondi europei o da un'anticipazione di fondi europei. Questo mi pare necessario e opportuno dirlo, perché la scuola non è perfettamente elastica; per cui, tanto più aumenta la domanda tanto più aumenta l'offerta, anche perché abbiamo alcune rigidità che sono non irrilevanti e, soprattutto, non dimentichiamo che siamo di fronte a condizioni di totale incertezza. Il caso che si diceva prima e che mi sembra molto importante, quello di cui parlava l'onorevole Carnevali e che cito, riguarda l'arrivo in questo paese in provincia di Bergamo, di piccole dimensioni, di 117 fra bambini e ragazzi di un orfanotrofio,Pag. 13 di un paese a 30 chilometri da Mariupol. La scuola è stata rasa al suolo e sono arrivati a Rota Imagna 13 bambini in età prescolare, 36 bambini nella scuola primaria, 46 ragazzi nella scuola media e 22 nella scuola superiore. Sono arrivati con il loro tutore però sono stati dislocati in diversi paesi del circondario. È chiaro che, ancora una volta, un conto è l'emergenza, un conto è immaginare che questa emergenza possa diventare una condizione strutturale o semi strutturale dovendosi proiettare almeno sull'anno prossimo e che, anche di fronte a questa situazione che, ripeto, si è realizzata in trenta giorni, e in trenta giorni noi abbiamo risposto all'emergenza. È chiaro che, nel momento in cui si dovesse proiettare nel tempo, avremo bisogno di altre risorse di personale e finanziarie e non di un personale qualsiasi, ma in grado di trattare bambini che hanno avuto particolari traumi, tra l'altro in una lingua che non è soltanto quella nazionale. Quindi non una soluzione che si basa solo sulla buona volontà delle nostre scuole, ma anche su una capacità strutturale di fare investimenti, perché è chiaro che, ad esempio, durante l'estate dovremo fare formazione dei nostri docenti in una serie di attività che non abbiamo previsto, come la capacità di dialogo in una lingua terza. Rispetto a questo, stiamo ragionando anche con altri soggetti quali, ad esempio, gli editori. Anche loro, ovviamente, vivono in condizione di particolare incertezza perché devono capire quanto se mettere a disposizione testi in ucraino o testi bilingui, non avendo poi, noi, ancora ben chiaro qual è la dimensione del problema finale che ci verrà presentato. Come scuola italiana, stiamo facendo tutto il possibile per affrontare questa ulteriore emergenza; stiamo entrando anche noi in quella prospettiva che voi stessi avete segnalato, di un'emergenza che sarà prolungata nel tempo. D'altra parte, anche per prolungare queste condizione nel tempo bisogna poter garantire le condizioni migliori nel tempo più breve possibile: però questo implica maggiori risorse. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, signor Ministro. Autorizzo la pubblicazione della documentazione depositata dal ministro in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.35.

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