XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi

Resoconto stenografico



Seduta n. 30 di Giovedì 24 marzo 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 

Seguito dell'audizione del procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena, Nicola Marini:
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 3 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 3 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 3 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 4 
Lacarra Marco (PD)  ... 5 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 5 
Lacarra Marco (PD)  ... 5 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 5 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 6 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 6 
Lacarra Marco (PD)  ... 7 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 7 
Lacarra Marco (PD)  ... 7 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 7 
Lacarra Marco (PD)  ... 7 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 7 
Lacarra Marco (PD)  ... 8 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 8 
Lacarra Marco (PD)  ... 8 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 8 
Lacarra Marco (PD)  ... 8 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 8 
Lacarra Marco (PD)  ... 8 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 8 
Lacarra Marco (PD)  ... 8 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 8 
Lacarra Marco (PD)  ... 9 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 9 
Lacarra Marco (PD)  ... 9 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 9 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 9 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 9 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 9 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 9 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 9 
Lacarra Marco (PD)  ... 10 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 10 
Lacarra Marco (PD)  ... 10 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 10 
Lacarra Marco (PD)  ... 10 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 10 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 10 
Cenni Susanna (PD)  ... 10 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 11 
Cenni Susanna (PD)  ... 11 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 11 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 11 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 11 
Cenni Susanna (PD)  ... 12 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 12 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 12 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 12 
Cenni Susanna (PD)  ... 12 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 12 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 12 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 12 
Cenni Susanna (PD)  ... 12 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 12 
Cenni Susanna (PD)  ... 13 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 13 
Migliorino Luca (M5S)  ... 13 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 14 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 14 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 15 
Migliorino Luca (M5S)  ... 15 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 16 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 16 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 17 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 17 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 18 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 18 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 19 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 19 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 20 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 20 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 21 
Migliorino Luca (M5S)  ... 21 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 21 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 21 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 22 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 22 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 23 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 23 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 23 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 23 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Bisa Ingrid (LEGA)  ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Rossi Andrea (PD)  ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Rossi Andrea (PD)  ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 24 
Rossi Andrea (PD)  ... 24 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 25 
Rossi Andrea (PD)  ... 25 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 25 
Rossi Andrea (PD)  ... 25 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 25 
Rossi Andrea (PD)  ... 25 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 25 
Rossi Andrea (PD)  ... 25 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 25 
Rossi Andrea (PD)  ... 26 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 26 
Rossi Andrea (PD)  ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Rossi Andrea (PD)  ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Rossi Andrea (PD)  ... 26 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 26 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 26 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 26 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 26 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 27 
Migliorino Luca (M5S)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Migliorino Luca (M5S)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 27 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 27 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 28 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 28 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 29 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 29 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 30 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 30 
Rizzetto Walter (FDI)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 30 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 30 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 30 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 30 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 30 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 31 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 31 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 31 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 31 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 31 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 31 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 31 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 31 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 32 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 32 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 33 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 33 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 34 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 34 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 34 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 34 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Borghi Claudio (LEGA)  ... 35 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 35 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 35 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 36 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 36 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 37 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 37 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 38 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 38 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 39 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 39 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 40 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 40 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 41 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 41 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 41 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 41 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 41 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 41 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 42 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 42 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 43 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 43 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 44 
Ferri Cosimo Maria (IV)  ... 44 
Marini Nicola , procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena ... 44 
Zanettin Pierantonio , Presidente ... 44 

(La seduta, sospesa alle 17.05, riprende alle 17.20) ... 44 

Zanettin Pierantonio , Presidente ... 44  ... 44

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PIERANTONIO ZANETTIN

  La seduta comincia alle 14.25.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche tramite l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione in diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ricordo che per ragioni di sicurezza sanitarie il foglio firme non verrà lasciato dall'assistente, ma sarà lasciato a disposizione dei commissari sul tavolino posizionato davanti al banco della presidenza.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione del procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena, Nicola Marini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione, iniziata lo scorso 24 marzo, del dottor Nicola Marini, procuratore della Repubblica facente funzioni presso il tribunale di Siena, che ringrazio per avere accolto ulteriormente il nostro invito. Vorrei ricordare alcune questioni che erano state affrontate nella scorsa audizione e che erano state anche oggetto di nostre richieste istruttorie, perché a lei abbiamo indirizzato una nota per integrare la documentazione a disposizione della Commissione. Ricordo che, in particolare, già nel dibattito che si era svolto nella scorsa audizione, avevamo soffermato la nostra attenzione sulla foto di un'impronta della quale lei ci aveva parlato e della quale la Commissione pareva particolarmente interessata. Su questo punto la invito fin da subito a fornire un riscontro. Si ricorderà che c'era un'altra questione, che la Commissione ha nel frattempo ulteriormente approfondito a seguito di altre audizioni: mi riferisco alle presunte ricerche di David Rossi sul computer nei giorni precedenti la sua morte, circa la questione «suicidio». Questo era un argomento che aveva toccato nel corso della sua precedente audizione e che aveva suscitato particolarmente interesse non solo per i colleghi deputati, ma anche per la stampa, avendo avuto un ampio risalto mediatico. Le chiedo intanto di risponderci su questi punti, se ha qualcos'altro da aggiungere. Poi passeremo alle domande dei colleghi che si erano precedentemente prenotati.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Buonasera a tutti, grazie per avermi di nuovo invitato. Presidente, volevo dirle che la foto è nella documentazione che mi aveva richiesto. La foto che mostrerò è anche nella documentazione che mi è stata richiesta qualche giorno fa e quindi allegata agli atti. Me ne servo oggi per chiarire cosa...

  PRESIDENTE. Possiamo farla vedere?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Per chi ha gli atti, è la foto n. 34 dei rilievi della Scientifica della notte tra il...

  PRESIDENTE. Può farla passare?

  (Il dottor Marini mostra una foto ai deputati della Commissione).

Pag. 4

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Questa foto riprende il battente della finestra dell'ufficio di David Rossi. Devo dire che in maniera impropria ho usato l'espressione «impronta di scarpa», correggendomi al rigo successivo – ho riletto le trascrizioni – e parlando di «segni lasciati sul battente della finestra». È vero che ho detto «impronta», ma mi ero espresso impropriamente. Era quello il riferimento al quale mi richiamavo, poiché, come vedete, ci sono tutta una serie di frammenti in legno che sono indicativi, da me notati quella sera stessa. Ecco perché ho fatto richiamo a quella specifica foto, perché tutto nasce dalla questione se poteva o meno essersi verificato l'evento dal piano superiore. Quella foto sta a indicare una specie di calpestio del battente della finestra ed è a questo che facevo riferimento. Tant'è che se rileggete le trascrizioni della scorsa udienza, al foglio 162 potete notare che, dopo avere parlato di «impronta» impropriamente, parlo di «segni lasciati sul battente della finestra». Pertanto, sarà mia cura, sicuramente, quando potrò rivedere le trascrizioni, fare questa precisazione, indicando esattamente quale era il mio intendimento quando mi esprimevo in quel senso. Perché quello, per me, era un segno evidente – allora, quando valutammo la situazione, insieme con i dissuasori – dell'indicazione che era quella la finestra dalla quale David Rossi si era lasciato cadere. Questo è il punto che volevo precisare in relazione a ciò. Per quanto riguarda le 35 email, ci tengo a ribadire una questione. L'investigazione dalla quale sono emerse queste 35 email riguarda l'anno 2019 e non fa parte del bagaglio della mia indagine. Io, per completezza – sono abituato a vedere le cose comunque vadano – mi sono dedicato alla lettura degli atti successivi, cioè dell'indagine successiva e, tra l'altro, anche dell'indagine tenuta a Genova nella quale ritroviamo le indicazioni delle «famose» 35 e-mail. Ci tengo a sottolineare – riascoltando, mi pare proprio che fosse l'intervento dell'onorevole Migliorino – che sia stato abbastanza chiaro sul punto. Il mio era un contributo e c'era questo dato che veniva fuori dalle indagini della Polizia postale, che poteva dare un'indicazione. Ho detto molto chiaramente «facciamola vedere alla Polizia postale nella seduta successiva», cosa che è avvenuta: devo dire che sono rimasto anche un po' perplesso, perché la polizia di Genova non è proprio stata decisiva sotto l'aspetto della definitività dell'investigazione. Tra l'altro, se non erro, è stata audita persona diversa da colui che aveva svolto l'investigazione, cioè non è stato audito l'ufficiale o il sovrintendente che aveva provveduto a fare l'indagine. Il mio voleva essere ed è tuttora un contributo a chiarire gli aspetti. Sapete benissimo qual è il mio punto di vista sull'accaduto: l'ho sostenuto, l'ho scritto, l'ho motivato, è stato valutato dai GIP. Però qualsiasi ulteriore contributo che può fare chiarezza in un senso o nell'altro, mi pare evidente che debba essere comunque posto all'attenzione di tutti, specialmente della Commissione. Questi sono i due punti che dovevamo trattare. Ci tenevo a un'altra precisazione, se il presidente me lo consente, in relazione al messaggio ANSA delle 10:53 del 7 marzo 2013. Ho conosciuto Mugnaini in quel frangente, poi mi sembra in qualche altra occasione ci siamo rivisti: è persona che stimo moltissimo. Ci tengo a ribadire in maniera ferma e decisa che la mia intenzione è sempre stata quella di fare l'autopsia, e lo dimostrano sia la notifica fatta alle 23.55 del 6 marzo, sia i tempi rispettati esattamente per l'affidamento dell'incarico e l'esecuzione dell'esame autoptico. Vorrei fare una precisazione. Il dottor Mugnaini ha detto che la frase era mia – probabilmente – virgolettata. Però le virgolette le ha messe lui dovunque poteva metterle; io non so quale sia stato, perché ho memoria di un colloquio con Mugnaini. Bisogna tenere conto anche di una cosa che non va sottovalutata. Erano momenti concitati non solo per la vicenda Rossi che si era appena verificata – che era all'attenzione di tutti – ma io stavo investigando anche sull'omicidio Camargo, quello della prostituta di appena due giorni prima. La pressione era raddoppiata sotto questo aspetto, quindi non ho memoria di un colloquio relativamente a Pag. 5questo punto. Ci tengo a precisare che lui ha detto che è esatta quella frase virgolettata, in quanto non c'è stata smentita. Vorrei aggiungere a questo punto che in un altro lancio ANSA, delle 13.29, si dice che il dottor Marini conferma l'autopsia. Da premettere che alle 10.53 vi è stato il lancio ANSA e pochi minuti dopo ho affidato l'incarico per l'esame autoptico. Ripeto, in realtà credo che i dati dell'ANSA siano diversi da quelli dell'autorità giudiziaria. Credo ci sia stato – non può essere diversamente – un difetto di comunicazione. Non voglio dire che Mugnaini non ha capito bene; posso dire di non essermi spiegato bene, laddove ci sia stato questo colloquio al quale lui fa riferimento. Il dato certo – perciò ho voluto riprendere anche questo punto – è che esattamente i tempi, i modi e le scelte dell'autorità giudiziaria sono stati rispettati. È stata fatta la notifica, è stato fatto l'affidamento dell'incarico, è stato fatto l'esame autoptico. Questo è il dato concreto che emerge dall'insieme della vicenda.

  MARCO LACARRA. Grazie, presidente, grazie dottor Marini. Le farò qualche domanda anche in seduta segreta, però le faccio prima qualche domanda in pubblica. Le domande in seduta segreta sono il frutto anche di dichiarazioni che sono state fatte da altri auditi ed è evidente che come Commissione avremmo interesse a conoscere – almeno io – la sua versione dei fatti. Torno sulla questione della Polizia postale. Nella sua audizione – ma sicuramente sarà stata una mia errata percezione e quello che le sto dicendo sarà collegato anche a quello che le chiederò immediatamente dopo – sembra che il rinvenimento di queste famose email che facevano riferimento al suicidio fosse un ulteriore elemento considerato dagli inquirenti e dagli investigatori per suffragare quella ipotesi. Adesso arrivo alla seconda domanda. Mi chiarisca se ho capito male io o se invece c'era qualche riferimento di questo tipo. Ho notato, anche nell'audizione dei suoi colleghi, un atteggiamento quasi mirante a motivare le ragioni per le quali ci sia stato – purtroppo, almeno per quanto mi riguarda, ma credo che sia una convinzione anche molto diffusa nella Commissione – un vulnus nelle indagini. Questo vulnus – poi mi dirà lei se condivide la mia opinione – lo riconduco alla percezione immediata degli inquirenti e degli investigatori, degli ufficiali dell'Arma intervenuti, che si trattasse di un suicidio. Ciò motivava anche una serie di azioni e l'approccio che c'è stato rispetto a quella vicenda. Le dico personalmente che non escludo questa ipotesi, ma è una mia opinione personale. Le ragioni per le quali, invece di affermare da parte vostra – dico «vostra» perché mi riferisco anche ai suoi colleghi – «C'è stata la percezione del suicidio, per cui non abbiamo ritenuto che alcuni elementi potessero essere utili, in quanto irrilevanti per determinare una convinzione diversa rispetto al suicidio», questo avrebbe, secondo me, frustrato qualsiasi altra valutazione. Ho notato che molto spesso, anche da parte di altri auditi, non solo magistrati, c'è stato questo tentativo, rispetto ad alcuni atti che appaiono in prima fase non coerenti, di motivarli: questo molto spesso ha ingenerato una serie di commenti, discussioni, valutazioni.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non ho capito l'ultima parte della domanda.

  MARCO LACARRA. Questo tentativo di motivare e giustificare i deficit nell'indagine con una serie di motivazioni e valutazioni, ha determinato una complicazione nella valutazione dei fatti che sarebbe stata risolta in maniera molto semplice con la valutazione a cui facevo riferimento all'inizio, cioè: «Siamo andati lì, secondo noi si trattava di un suicidio, tutto ciò che era attorno era assolutamente irrilevante a dimostrare un'ipotesi diversa rispetto al suicidio.» Spero di essere stato chiaro.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Questo è quello che io ho detto all'inizio della mia audizione del 23 febbraio. Di fronte a un'investigazione bisogna fare delle scelte precise. Credo che per semplicità e Pag. 6linearità la prima indagine è stata limpida, pulita, chiara sotto ogni aspetto. Non sto a ripetere tutto quello che ho detto nel corso dell'ultima audizione, ma se volete lo faccio.

  PRESIDENTE. No, non ripetiamo, è agli atti.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì. La scelta è stata lineare ed è stata determinata dal fatto che non vi era alcun motivo o alcun dato che ci spingesse a compiere valutazioni diverse da quelle suicidarie. Poi abbiamo proseguito l'investigazione, abbiamo proseguito con le attività di carattere tecnico, con le sommarie informazioni o con l'esame autoptico. Le sommarie informazioni, vista l'iscrizione che avevamo fatto ai sensi dell'articolo 380 del codice penale (istigazioni al suicidio) – se leggete i verbali, che sicuramente avrete letto – erano esattamente indirizzate a verificare se vi fosse coincidenza tra questa nostra valutazione dell'accaduto o se vi fossero altri motivi che potevano avere spinto Rossi, a quel punto esclusa l'ipotesi omicidiaria, a quel tipo di condotta autosoppressiva. Non abbiamo trovato nulla, un'annotazione – quindi anche esterna alle nostre investigazioni – un'informativa, che ci dica che vi era qualcosa di diverso dall'ipotesi suicidaria, determinato da alcuni fattori di carattere lavorativo, ambientale, sui quali ci siamo dilungati molto l'altra volta. Le faccio un esempio per essere più chiaro e limpido in ciò che voglio dire. Prendiamo l'esempio dell'omicidio della Camargo, che è quello in cui Correa è stato condannato. Quando ho aperto la porta e ho visto l'interno dell'alloggio – perché c'era una stanza e un sottoterra – era chiaro che si trattava di omicidio volontario. La stessa impressione, se la capovolgiamo, dobbiamo riportarla a quella che era l'impressione investigativa nella questione Rossi. Indagando sul Correa, è evidente che l'indicazione che il pubblico ministero cercava e ha orientato subito, immediatamente – ripeto, le scelte iniziali sono quelle che danno il maggiore indirizzo all'indagine, poi c'è la raccolta di dati e tutto il resto – non poteva che essere che quella omicidiaria. Perché c'era sangue dappertutto, c'era una serie di dati, di indizi rilevantissimi che ci portavano a quel tipo di valutazione circa il fatto che si era verificato. Allo stesso modo, di fronte all'elenco che ho messo in maniera perfettamente lineare per quanto riguarda l'indagine sulla vicenda Rossi, siamo partiti da una stanza pulitissima, dal rinvenimento dei biglietti e così via, che, come ho detto nel corso della precedente audizione, ci ha fatto inclinare verso questa decisione. Vorrei rendere evidente che è vero, questa può essere la valutazione del pubblico ministero o dei pubblici ministeri, visto che eravamo in quattro e poi in realtà in tre ci siamo interessati di questa vicenda per le ragioni che sapete. Però quelle stesse valutazioni sono state portate a conoscenza del giudice con una richiesta di archiviazione. Dall'altra parte, vi era un'opposizione all'archiviazione con motivazioni che a quella data parlavano di responsabilità datoriale, non parlavano di aspetti omicidiari. Allora era proprio sull'istigazione che dovevamo fare la valutazione, non avevamo elementi per potere sostenere che qualcuno avesse agevolato e avesse spinto a quel tipo di condotta. Perciò, di fronte a questa valutazione, il giudice ha archiviato dicendo «sì, si tratta di istigazione al suicidio», ha archiviato perché il fatto non sussiste, cioè ha archiviato come suicidio puro e semplice. Questo è quello che riguarda il mio operato. Se poi vogliamo andare oltre e vediamo la seconda investigazione con approfondimenti sollecitati dalle parti offese sotto ogni aspetto, la conclusione alla quale si è giunti con ampia motivazione – che tra l'altro raccoglie contestualmente la prima ordinanza di archiviazione nella seconda – è la medesima. È completamente sfornito di prova, non c'è nessun elemento che possa far sostenere un'ipotesi diversa da quella suicidaria, e quindi ecco la seconda ordinanza di archiviazione. Non credo che si sia sottovalutato il caso, né che si sia scelta la linea più semplice, né che ci sia stata alcuna sollecitazione rispetto a quelle che erano le evidenze del caso che stavamo valutando. Questo aspetto forse a me apparePag. 7 chiarissimo, come stretto addetto ai lavori, però l'indagine deve prendere un taglio preciso, si possono scegliere più vie, quando si sente dire «più vie sono aperte» sono d'accordo, ma già in quel momento c'è una via che viene scelta e privilegiata. In questo caso mi pare che tutti gli elementi che sono emersi immediatamente dal primo accesso alla scena dove si era verificato l'evento, ci portavano necessariamente ed esclusivamente all'ipotesi suicidaria. Non si tratta, quindi, della necessità di difendermi o difenderci sul nostro operato: abbiamo scritto, motivato e dimostrato i nostri convincimenti. Queste dimostrazioni e questo compendio probatorio sono stati portati a un giudice terzo che aveva anche il contributo delle parti offese e ha preso una decisione che era collimante alla conclusione alla quale noi eravamo giunti. Questo è il dato.

  MARCO LACARRA. Quello che penso è che le indagini non avrebbero dovuto tendere a trovare qualcosa che non si è trovato, ma escludere che ci fosse altro, questa è la mia opinione. Comunque è una mia opinione.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, ma è legittimissima. Ci tengo a dirlo, perché le indagini vengono fatte anche per esclusione. Però ricordiamoci bene che non possiamo fare supposizioni su sospetti, perché altrimenti – l'altra volta ho cercato di essere chiaro su come la intendo io – con i sospetti, con le supposizioni non andiamo da nessuna parte, perché il principio di legalità deve essere vigente e vincente, ci piaccia o no.

  MARCO LACARRA. Ci sono delle cose inspiegabili – adesso ne dirò un paio – che ovviamente non depongono verso un'ipotesi diversa. Non è che quello che le sto dicendo ci fa capire che non si trattasse di suicidio, ma poteva essere altro. Le faccio l'esempio della distruzione dei fazzolettini. Lei era il titolare delle indagini. Io che non sono un penalista, ma un po' di esperienza l'ho fatta, molto limitata, penso che rispetto a questo, se c'è pendente il termine per l'opposizione e l'archiviazione, qualsiasi elemento che possa essere utilizzabile in alcun modo – in questo caso stiamo parlando di reperti – nel potenziale processo, non vanno distrutti in pendenza. Questo stupisce – ovviamente, non mi permetto di dirlo perché lei lo sa molto meglio di me – anche se ripeto, non è che questo sia un elemento per dire «allora c'è un'altra storia, non c'è il suicidio». Però lascia perplessi che chi svolge questa attività non abbia riflettuto sul fatto che, non essendo spirato il termine per l'opposizione all'archiviazione, non si sia aspettato almeno che spirasse quel termine. Che motivazione può darmi rispetto a questo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La motivazione l'ha espressa bene il mio collega Natalini l'altra volta, perché lui ha provveduto a fare il provvedimento di distruzione.

  MARCO LACARRA. Lei era il titolare, non ha fatto una comunicazione a lei titolare dell'indagine?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, anche qui bisogna capire bene che eravamo in tre, anzi quattro magistrati che si interessavano. Dico sempre tre, perché in realtà il dottor Grosso sin dall'inizio è stato mantenuto nell'indagine Monte dei Paschi fino a che non si è allentata l'esigenza relativa alla vicenda di David Rossi. In realtà eravamo in quattro in una procura dove bisognava essere in otto e c'era anche qualche difficoltà di carattere organizzativo. La risposta l'ha data, molto chiara, il collega: il sequestro e il mantenimento di quei fazzolettini come reperto erano finalizzati all'utilizzo da parte del medico legale nelle valutazioni che dovevano essere fatte. Il medico legale ha depositato la consulenza tecnica nel maggio 2013 e non ci sono state, da parte del consulente di parte, sotto questo aspetto, richieste per le analisi di questi fazzolettini. Il collega ha ritenuto di doverli distruggere. È un atto Pag. 8che confligge: è chiaro che se si doveva giungere alla valutazione della richiesta di archiviazione, intanto tutto il compendio probatorio doveva essere mantenuto su quella cosa e anche oltre, se si vuole. Però la decisione è stata presa in quest'ottica, che non era un'ottica di dire «voglio sottrarre qualcosa al processo». È stata una valutazione che non era proprio collimante con quello che doveva essere, però da qui a dire che quell'elemento faceva venire meno una cosa rilevantissima per l'investigazione, per la verità questo è quello che...

  MARCO LACARRA. L'ho detto in premessa, non cambia. Però risulta strano che sia stato fatto senza neanche comunicarlo ai colleghi. Che spiegazioni può dare? In secondo luogo, lei ha visto prima il corpo del Rossi o è andato prima nella stanza?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, sono andato direttamente su.

  MARCO LACARRA. Quindi non ha visto il corpo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Dopo sono sceso.

  MARCO LACARRA. Quando ha visto il corpo, avrà notato le famose ecchimosi di cui si è parlato.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Quali ecchimosi?

  MARCO LACARRA. Quelle sul volto.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  MARCO LACARRA. Se poteva esserci una spiegazione su tutti gli altri segni, c'erano questi segni sotto l'ascella e questi sul volto che, secondo me, necessitavano di un approfondimento proprio sulla ricostruzione della dinamica della caduta e di come quelle tumefazioni si fossero determinate.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Come ho detto, quando è arrivato il medico legale, sono sceso in vicolo di Monte Pio per sincerarmi di quello che il medico legale mi avrebbe detto. Volevo capire a una ispezione da parte di occhio esperto che cosa il corpo ci raccontava, in relazione a quello che era l'insieme della vicenda che stavamo valutando. Lui mi descrive le varie lesioni che via via notava, mette l'accento sui tagli che aveva auto-inferto. Le racconto quello che è successo quella sera. Dopodiché, se leggiamo la consulenza medico- legale che è stata redatta dal dottor Gabbrielli, al punto 6 delle conclusioni delle risposte ai quesiti, fa un riferimento molto esplicito a questo dato, cioè «tutte le lesioni non sono state causate da terzi». Questo è quello che dice, ora lo dirà un po' meglio, ma questo è il ragionamento che fa. Ci siamo basati sulle valutazioni che il medico legale ci ha riferito: ci ha dato indicazioni precise che collimavano con le valutazioni che erano venute fuori dalle sommarie informazioni, con la situazione ambientale, con tutto ciò che era l'insieme dei dati che avevamo raccolto. Mi permetto solo di dire che alla valutazione successiva, fatta nella seconda indagine – sempre per voglia di conoscenza e di chiarezza sull'aspetto, perché alla fine è un lavoro che ho fatto nella prima parte – quelle lesioni vengono riportate, sia quelle ascellari, sia quelle al volto. Le prime per la posizione assunta dal Rossi all'esterno della finestra: in pratica, il davanzale gli batteva sotto le braccia e questo gli ha causato questi segni; mentre quelle al volto sono state contaminate non da apporti di altre persone, quindi da segni di tipo genetico, ma erano dal materiale che componeva la finestra. Io vado a memoria perché questo è un dato che ho letto per conoscenza, poiché è quello della seconda indagine. Erano contaminate da tutto quello che componeva la vernice della finestra – si parlava in dettaglio di zinco e di altri componenti chimici che vi erano nella vernice delle ante, nel piolo che era sulla finestra e così via. Anche sotto questo aspetto, per l'analisi successiva che è stata fatta – però, ripeto, è successiva, quindi lo dico per Pag. 9notizia – noi ci siamo fidati di quello che ci ha detto il medico legale, cioè che quelle lesioni non erano state causate da terzi.

  MARCO LACARRA. Questa è una descrizione assolutamente rispondente agli atti, quindi è chiaro che ne prendo atto. Però nel momento in cui lei ha la percezione visiva del corpo... Io personalmente oggi, a distanza di otto anni, facendo parte di questa Commissione, provo a immaginare la scena di come siano state procurate queste lesioni. Per quelle sotto le ascelle posso capire che si sia aggrappato all'esterno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. È la descrizione che viene data...

  MARCO LACARRA. Le dico se lei, essendo il magistrato inquirente, abbia provato a ricostruire la dinamica della caduta.

  CLAUDIO BORGHI. Visto che si sta parlando del medico legale, vorrei rivolgere una domanda che si ricollega a quanto detto prima dal collega. Il medico legale era a conoscenza dei fazzolettini con le tracce di sangue o no, che lei sappia?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il medico legale aveva a disposizione tutti gli atti del fascicolo dove, addirittura da un mese prima che depositasse la consulenza, erano stati addirittura repertati, sequestrati e reparti i fazzolettini. Quindi ne era perfettamente a conoscenza. La deduzione che posso farne io è che non li ha ritenuti utili per le valutazioni e le conclusioni alle quali lui era giunto. Però questo andrebbe chiesto al medico legale, perché chiaramente è un po' come le lesioni di cui mi chiede lei. Se il medico legale mi dice che sono lesioni che non sono state causate da terzi, nel compendio investigativo ha un senso, è un suggerimento che il medico legale dà al magistrato, dicendo «guarda, queste valutazioni le devi fare in questo senso». Se me lo dice un tecnico esperto, io non sono in grado – a meno che non sia una cosa fuori dal pensabile – di valutare la correttezza e l'esattezza di quello che lui mi dice.

  CLAUDIO BORGHI. Mi scusi, dottor Marini. Mi sembra che qui si faccia confusione sul piano temporale: ci sono degli elementi di perizia medico legale che sono noti in un secondo momento, suppongo, perché anche il fatto che nella ferita ci sia lo zinco è ovvio che non era...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, questo fa parte della seconda indagine.

  CLAUDIO BORGHI. Appunto. Invece elementi che dovrebbero formare la sua convinzione al momento, cioè al momento ci sono degli elementi che...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Esattamente, la mia convinzione al momento è basata sulla consulenza tecnica fatta ai sensi dell'articolo 360 del codice di procedura penale dal professore Gabbrielli, il quale, valutato l'accaduto, visto il corpo sul posto – quella è una cosa sempre utile perché contestualizza l'oggetto dell'osservazione – mi scrive (parliamo del 12 maggio 2013) una relazione nella quale mi dà le risposte ai quesiti. Noi dobbiamo valutare queste risposte ai quesiti come uno degli aspetti che fanno parte della valutazione dell'intera investigazione, l'aspetto medico legale. Questo aspetto medico legale, quelle conclusioni senza alcun elemento indicativo e dell'intervento di terzi che ci possa suggerire di investigare qualcos'altro, trovavano conforto nelle dichiarazioni delle sommarie informazioni, nonché in tutto il resto del quale già abbiamo parlato, lo stato dei luoghi tanto per dire. Bisogna entrare nell'ottica che il medico legale è un buon consulente – si chiama apposta così – e dà l'indicazione giusta per poter valutare alcuni elementi che egli conosce in maniera specifica. Altrimenti il pubblico ministero dovrebbe essere ingegnere, medico e non è possibile.

Pag. 10

  MARCO LACARRA. È chiaro che non era su questo tema la domanda. Se a un certo punto lei rileva che alcuni organi interni, per esempio, sono stati lesionati, è ovvio che è il medico legale a dirmi se la lesione è compatibile con la caduta, misurando la distanza e quant'altro. Le dicevo che, siccome si tratta di lesioni visibili, io da profano, non faccio il magistrato...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Adesso ho capito esattamente.

  MARCO LACARRA. Vedo queste lesioni, mi chiedo come se le sia fatte. Si è buttato dalla finestra? Lei ha provato a dare una risposta a queste domande che io mi sarei posto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io ho seguito l'ispezione esterna che lui faceva e le indicazioni che mi dava intorno alle lesioni che mi mostrava. Questo è quello che è successo quella sera, anche perché poi successivamente è stata fatta un'altra ispezione esterna, prima dell'esame autoptico. Questo è fondamentale, perché avendone già fatta una, ne abbiamo fatta anche una seconda per chiarire con esattezza il riferimento di quel tipo di lesioni diverse che forse non ho notato e in merito alle quali non ho ascoltato in sede di prima ispezione esterna, alla quale lui mi risponde con l'elaborato che deposita presso l'ufficio della procura della Repubblica. Torno a ripetere: non c'era assoluta contraddizione, non c'era assoluta contrapposizione tra i dati che ci forniva il medico legale e la restante parte dell'investigazione. Questo noi lo abbiamo scritto nella richiesta di archiviazione, motivandola, e questi stessi dati sono stati valutati dal GIP che ha provveduto a un'ordinanza di archiviazione.

  MARCO LACARRA. Giusto per sintetizzare. A quel punto, siccome non erano causati da terzi, il medico legale ci ha dato una sua motivazione, lei legittimamente e correttamente non si è preoccupato di avere una sua ricostruzione dei fatti e come effettivamente sia accaduto (se ha sbattuto contro la sbarra, se abbia urtato la testa).

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Si era ipotizzato un certo tipo di caduta che poi in realtà è risultata diversa da quella che è stata accertata successivamente. Questo è un dato di fatto che è in atti e sotto questo aspetto sicuramente i due dati divergono. Noi avevamo ipotizzato un tipo di caduta, nella seconda indagine si è verificato, attraverso uno studio più approfondito, un altro tipo di caduta. Il fatto che il medico legale mi abbia dato quelle indicazioni, per me è stato dirimente: è la persona che io avevo incaricato di fare questo tipo di accertamento. È chiaro che mi sono attenuto a quello che lui mi ha detto: questo è il dato che volevo rimarcare.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Cenni.

  SUSANNA CENNI. Grazie, presidente. Grazie, dottor Marini, per essere tornato qui con noi. Il suo punto di vista, quello che ci ha illustrato qualche settimana fa e poi anche la risposta alle domande che ha fatto oggi, è molto chiaro, come quello, in qualche modo, dei suoi colleghi Natalini e Nastasi. Quindi voi siete stati immediatamente convinti del suicidio e avete percorso quella strada. Ovviamente noi non siamo una procura, siamo una Commissione parlamentare, quindi il nostro lavoro è molto diverso, è fatto anche di sensazioni che noi ricaviamo dalle cose che abbiamo ascoltato, oltre che dalla lettura di molta documentazione. Parto da questo, perché le devo confessare che, ascoltando con attenzione tutte e tre le vostre testimonianze in questa Commissione, ho avuto una sensazione che le voglio rappresentare, anche per capire se la mia interpretazione è corretta o meno. In più passaggi, soprattutto quando abbiamo provato ad approfondire alcune questioni sulle prove, sui cerotti, sugli abiti, ma anche su altre questioni, ho avuto la netta sensazione che si sia lavorato molto a compartimenti stagni, cioè ognuno Pag. 11avesse il proprio compito che andava «da lì a lì» e alla fine è come se fosse mancata una lettura d'insieme dei vari contributi dei singoli soggetti, non solo dei magistrati, ma anche di altri soggetti della polizia giudiziaria. È stata una sensazione veramente molto netta e provo a spiegarmi ancora meglio. Sull'acquisizione dei filmati, che è uno dei punti su cui noi siamo tornati più volte, lei ha precisato che dando questo incarico per lei era scontato che fossero acquisiti tutti i filmati a disposizione. Ma nessuno ha verificato che poi questo fosse effettivamente avvenuto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La domanda è pertinente, però le dico che se non agissimo con l'istituto della delega, sarebbe impossibile fare qualsiasi cosa. Glielo dico molto francamente. L'ambito è quello lì: quando si fa una delega, io presuppongo che venga espletata in maniera adeguata. Mi hanno fatto vedere – ricordo perfettamente – le immagini che tutti conosciamo. Ho ritenuto che quelle erano le uniche immagini che si potevano ricavare, in base a quello che la polizia giudiziaria mi aveva portato, perché avevo fatto una delega esplicita di prendere tutti i fotogrammi che potevano essere rilevanti per decidere sulla vicenda. Mi pare evidente che circa quello che lei indica come «agire a compartimenti stagni», se una distanza ci può essere stata a volte – ma non mi sembra questo il caso – è tra la Polizia giudiziaria e i magistrati, quando siamo in più, come in questo caso. Se lei fa attenzione ai verbali che sono stati redatti di sommarie informazioni – che era l'unico metodo investigativo che noi magistrati potevamo utilizzare in questo caso, perché gli altri richiedevano qualità tecniche che dovevano essere assegnate a chi aveva quelle competenze – lei troverà sempre la presenza di tutti e tre, qualche volta addirittura tutti e quattro i magistrati. Perché noi, sentendo quella persona, dovevamo fare una valutazione complessiva di quello che poi ci veniva detto. Ecco che se lei legge l'intestazione dei verbali, troverà «Marini, Nastasi, Natalini», perché ci tenevamo tutti a cogliere qualsiasi tipo di impressione poteva essere esplicitata dalle persone che venivano sentite a sommarie informazioni e come persone informate dei fatti. Tant'è che questo aspetto è poi risultato utile alla sintesi finale, quando abbiamo ricondotto alcune affermazioni del Rossi che ritrovavamo ripetute, anche se in momenti diversi, da persone diverse. Su quello abbiamo fatto lunghe riflessioni per cercare di capire quale era questa famosa «cavolata», tanto per dirne una e le varie ipotesi che abbiamo fatto. Ma in nessuno di questi casi è venuto mai fuori – e noi l'abbiamo chiesto anche esplicitamente, come è scritto nei verbali – se vi fosse stata una minaccia o ci fosse stata qualche tipo di pressione. È tutto verbalizzato. La sera stessa ho fatto le sommarie informazioni immediatamente, perché volevo capire perché si fosse giunti a quel tipo di decisione, mi serviva di sentire quelle persone che erano lì e lo conoscevano, poi abbiamo proseguito lo stesso. Se lei guarda bene nei verbali da me redatti, troverà delle domande, come ad esempio se avesse un'agenda, se avesse appuntamenti quello stesso giorno. Tutta una serie di domande che erano indice forte di volere conoscere quali erano i motivi per cui si era giunto a quello. Questo sganciamento che lei dice, io francamente non lo noto.

  SUSANNA CENNI. Capisco le sue ragioni, però faccia uno sforzo anche per capire le nostre che stiamo cercando di ricostruire.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io mi rendo conto e cerco di essere il più chiaro possibile, perché capisco benissimo la vostra posizione, il vostro metro di valutazione.

  PRESIDENTE. È anche nostro dovere istituzionale che ci è stato affidato dal Parlamento.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma certamente, la difficoltà è il diverso metro di valutazione delle cose, non è che più Pag. 12giusto il nostro e meno il vostro, sono diversi gli approcci che si hanno. Quello che volevo dire è che l'indagine non è fatta solo dalle carte che ritroviamo nel fascicolo. Al termine di una sommaria informazione resa da Tizio, non è escluso che il giorno dopo io vado dal collega e dica «senti, che ti è sembrato di questa cosa?». Ci sono una serie di riflessioni che vengono comunque fatte tra gli investigatori, specialmente quando indagano tutti sulla stessa cosa. Se sei da solo, le riflessioni te le tieni e fai le tue valutazioni. Ecco perché le dico che non c'è uno sfilacciamento, perché la decisione è stata collettiva, tutti siamo giunti allo stesso punto di valutazione, con lo stesso convincimento. Altrimenti avremmo approfondito quello che uno dei colleghi proponeva, oppure avremmo detto «non sono d'accordo». Al di là di questo, il dato conclusivo era la conclusione alla quale tutti eravamo giunti, con le valutazioni che ognuno di noi aveva fatto confrontandosi con i colleghi.

  SUSANNA CENNI. La ringrazio. Sempre nella sua ricostruzione di qualche settimana fa, lei è stato molto preciso e puntuale anche nel riprendere e nello smentire – dal suo punto di vista – alcune delle ricostruzioni che aveva fatto in quest'Aula il colonnello Aglieco. Sono tante puntualizzazioni, quelle avvenute nell'ufficio di David Rossi e non soltanto. Lei si è fatto un'idea del perché il colonnello Aglieco ci abbia detto quelle cose?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non so perché il colonnello Aglieco abbia detto queste cose, francamente non so darmene una ragione. Certo è che non sono vere: se vuole le metto in fila tutte le incongruenze, non so se una parte di questa farà parte della parte segretata o no. Non ne ho idea.

  PRESIDENTE. Ci sono alcune domande di alcuni commissari che mi hanno già anticipato di volerle fare in parte segretata.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Per me va bene, però non so rispondere perché Aglieco abbia fatto queste affermazioni. Poi lo diremo in parte segretata.

  SUSANNA CENNI. Le faccio l'ultima domanda. Sappiamo che l'avvocato calabrese Giancarlo Pittelli – che fu arrestato nel corso di due inchieste diverse sugli affari della 'ndrangheta con l'accusa di concorso esterno in associazioni mafiose il 30 marzo del 2018 – che i giudici calabresi definiscono «persona di illimitate possibilità di accesso a notizie riservate», non sapendo di essere intercettato, dice nel corso di una conversione telefonica: «David Rossi non si è suicidato. Rossi è stato ucciso. Se riaprono le indagini sulla morte di Rossi, succederà un casino grosso». L'interlocutore – sempre da quello che abbiamo saputo – appare perplesso e gli risponde: «Ma stai scherzando?» E lui ribadisce: «Non si è suicidato». Lei e gli altri magistrati senesi avete avuto copia dell'intercettazione? L'avete chiesta oppure avete ritenuto meritevole di attenzione questa cosa?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non ho avuto nessun tipo di atto di questo tipo. Mi sembra di aver saputo che poi Pittelli abbia smentito questa circostanza, ma io francamente...

  PRESIDENTE. Noi audiremo Pittelli in Commissione, quindi avrà modo semmai di smentire in questo caso.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non posso dare informazioni sotto questo aspetto.

  SUSANNA CENNI. Quindi voi non avete ritenuto opportuno chiedere l'acquisizione di questi atti, né...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Bisogna capire che, giustamente, tutta la parte che ha riguardato l'affare Rossi dalla riapertura del fascicolo, quindi dalla seconda indagine con tutte le vicende annesse Pag. 13– ci sono stati alcuni modelli 45 iscritti eccetera – ecco, di queste notizie o di queste iscrizioni io, come gli altri colleghi che avevano investigato sulla prima parte, non siamo al corrente. Per un semplice motivo, lo dice bene il provvedimento con il quale il procuratore fa la riapertura delle indagini. Per evitare che si possa pensare che ci siano degli interessi da parte dei PM che per primi hanno investigato. Quindi ha fatto benissimo a escluderci, tant'è che la seconda fase delle indagini fu affidata al dottor Boni, se non erro e successivamente al dottor Gliozzi. Così tutti quegli atti modello 45 che – se ci sono – sono stati iscritti, sono stati curati da persone diverse da me. Quindi non ne so assolutamente nulla.

  SUSANNA CENNI. La ringrazio.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Migliorino.

  LUCA MIGLIORINO. Grazie, presidente. Grazie ancora, procuratore. Avevo previsto poche domande, qualcuna sul medico legale. A questo punto mi soffermo un attimo, visto che ne abbiamo parlato. Quando è stata fatta l'autopsia del corpo del povero dottor Rossi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se mi ricordo bene c'è scritto, alle 17 del 7 marzo 2013.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Come doveva avere il professore Gabbrielli gli atti del sequestro dei fazzolettini?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. L'atto del sequestro dei fazzolettini è avvenuto ad aprile del 2013 e in precedenza l'esistenza dei fazzolettini era provata dal deposito degli atti della Polizia scientifica. Quindi, se erano agli atti, conosceva dell'esistenza di questi fazzolettini. Se ne avesse avuto necessità, bastava chiederlo.

  LUCA MIGLIORINO. Lei mi sta dicendo che quando il dottor Gabbrielli ha fatto quell'autopsia, era a conoscenza, cioè lui aveva gli atti?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, non ho detto questo. L'autopsia l'ha fatta prima che si conoscesse l'esistenza dei fazzolettini. Tra l'altro, anche per il sottoscritto, se vogliamo. L'esistenza dei fazzolettini viene conosciuta dal professore Gabbrielli nel momento in cui vengono depositati gli atti da parte della Polizia scientifica e ancora di più, ovviamente, quando vengono repertati e sequestrati in apposite buste. A quel punto, il professore Gabbrielli, se avesse voluto... Questo lo dovete domandare a lui...

  LUCA MIGLIORINO. Sì, infatti glielo chiederemo. Però quando lei viene a sapere dei fazzolettini e legge le conclusioni, non gli ha detto: «questi fazzolettini è necessario analizzarli? Cosa ne pensi?». Non c'è stata questa comunicazione?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  LUCA MIGLIORINO. Doveva farlo il dottor Gabbrielli?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo.

  LUCA MIGLIORINO. I fazzolettini non sono stati analizzati perché il dottor Gabbrielli non l'ha chiesto. Di tutti e tre i PM...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Scusi, abbiamo sequestrato anche delle forbici, se ricordo bene.

  LUCA MIGLIORINO. Ora ci arriviamo. Siccome il dottor Gabbrielli, nella sua relazione – che ho letto – dice che ha delle ferite autoprodotte poco prima dell'avvenuta caduta, mi dice quale è stato l'oggetto che ha provocato quelle ferite?

Pag. 14

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lo deve domandare al dottor Gabbrielli, io non lo so di certo.

  LUCA MIGLIORINO. L'oggetto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lì c'erano delle forbici, abbiamo pensato «può darsi che siano queste».

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, le forbici avete detto di sequestrarle il 10 aprile, ci sono andati i poliziotti il 12 aprile.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma come vuole che io le risponda, se il medico legale mi dice che sono autoinferti, sono tagli di autolesionismo.

  LUCA MIGLIORINO. Se non c'era l'oggetto con cui se le è prodotte?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lì per lì non c'era.

  LUCA MIGLIORINO. Ora le leggo una piccola dichiarazione del dottor Gabbrielli. Alle ore 10 del 18 marzo 2016 gli vengono poste alcune domande dal pubblico ministero, il dottor Andrea Boni. Lui risponde, dopo avere visto le foto e riletto la descrizione all'epoca fatta: «Le lesioni all'avambraccio sinistro erano di pochi minuti antecedenti alla morte, mentre le lesioni a destra erano meno recenti, per una datazione più precisa sarebbe stato indicato un esame istologico da me, all'epoca, ritenuto non necessario»

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le ha risposto.

  LUCA MIGLIORINO. Vuol dire che lui stesso sta dicendo che quelle due ferite non erano state provocate prima della caduta, una sicura era meno recente, cioè era stata fatta qualche giorno prima, non era stata fatta quella sera.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Allora, quella dichiarazione è nella seconda indagine e se ho sentito bene dice che alcune sono coeve al...

  LUCA MIGLIORINO. Una poteva essere quella del...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Una e l'altra no. Non capisco...

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni. Vorrei capire se quelle ferite su cui poi c'è stata una archiviazione sono state autoprodotte prima della caduta e messe in una relazione, questo è vero o non è vero? Lo dice il dottor Gabbrielli, nessuno va a verificare se è vero o no? L'ha detto il dottor Gabbrielli, è così.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Mi scusi, le faccio un'altra domanda.

  LUCA MIGLIORINO. Mi dica.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Di fronte a questa situazione, noi possiamo valutare come rilevanti i cerotti trovati nel cestino.

  LUCA MIGLIORINO. Quale cestino?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No. Lei ha insistito più volte con la Romano sui cerotti e lei è stata categorica. Nel cestino che era nella stanza...

  LUCA MIGLIORINO. Infatti non erano nel cestino, perché nella relazione vengono trovati nel bagno e soltanto la linguetta.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, Pag. 15nel bagno c'è un altro cerotto, lei riferisce a quelli che c'erano nel cestino.

  LUCA MIGLIORINO. Bene, nella relazione della Romano i fazzolettini del cestino...

  PRESIDENTE. Non interrompa, lasci finire e poi interviene.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Come posso risponderle io su come si è prodotto le ferite il dottor Rossi?

  LUCA MIGLIORINO. Quindi non ritenevate di trovare un oggetto sul quale...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non è che non era rilevante, negli atti della risposta sono gesti autolesivi. Addirittura la Orlandi ne parla di quattro, cinque giorni prima. Quindi non è un dato che è di una rilevanza macroscopica, è una grande novità. Lui si era inferto questi tagli già nei giorni precedenti: il 5, quando discute con la moglie, erano già presenti; c'era tutto un aspetto comportamentale che faceva collimare questi gesti autolesivi con la situazione psicologica che stava vivendo, altrimenti avremmo detto «si tratta di una situazione che non trova alcun supporto di altro genere» e allora avremmo fatto un altro tipo di valutazione.

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni. Il medico legale dice che poco prima si stava procurando questi tagli. Voi non avete trovato l'oggetto, nemmeno l'avete analizzato: quale poteva essere questo oggetto con cui si procurava questi tagli in quella stanza?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Scusi, il medico legale dice – adesso l'ha letto lei – che potevano essere di poco prima e altri no. Che cosa significa di poco prima? Questo lo dovete chiedere al medico legale. Certo è che quei tagli sono di natura autolesionistica, questo è il dato certo che lui ha sempre mantenuto.

  LUCA MIGLIORINO. Poi il medico legale afferma – c'è scritto anche questo – che muore poco dopo, dalle descrizioni di quello che è successo al dottor David Rossi con la caduta.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Pochi minuti dopo.

  LUCA MIGLIORINO. Pochi minuti dopo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Esattamente.

  LUCA MIGLIORINO. Le voglio chiedere, per lei ventidue minuti sono pochi minuti dopo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No. Anche se fosse stato un solo minuto, sarebbe stata una sofferenza inaudita per quello che ho potuto vedere io sul cadavere del Rossi. Non sono tanto i venti minuti, bastava un minuto per soffrire pene d'inferno. Non sono assolutamente pochi venti minuti.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi non sono pochi ventidue minuti.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, non ho mai detto che siano pochi, questo è un aspetto che vorrei fosse chiaro a tutti. C'è un'umana pietas di fronte a una situazione di questo genere. Per quanto il pubblico ministero – come ho sempre detto – oggettivizzi al massimo situazioni drammatiche, qualcosa gli rimane sempre dentro. Sicuramente questa è una delle vicende che ti lasciano un senso profondo di tristezza, perché un minuto o venti sono una cosa...

  LUCA MIGLIORINO. Mi perdoni, la mia affermazione è un'altra. Le sto dicendo che il dottore dice che sono pochi minuti, ma Pag. 16dal video se ne vedono ventidue: lei ha visto il video prima di fare la richiesta di archiviazione oppure no?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei nella stessa richiesta di archiviazione – perché dovreste averla fatta in tre – ha considerato ventidue minuti «pochi minuti». Lei non si è posto il dubbio se questo medico stesse sbagliando? Quello che dice il medico è «religione»?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non è religione, il dato va valutato; ha detto pochi minuti, va bene, sono d'accordo. Bisogna chiedere un'altra volta al dottor...

  LUCA MIGLIORINO. Ma glielo doveva chiedere lei allora, non oggi.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma che differenza c'è?

  LUCA MIGLIORINO. Che differenza c'è tra pochi minuti e ventidue?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo. Dal punto di vista del momento definitivo che è quello che noi abbiamo trovato, cioè il fatto che era deceduto quando siamo arrivati. Il medico legale mi dice pochi minuti. Bisogna vedere che cosa indichi lui per pochi minuti. Poi dal punto di vista del fatto, questo è un dato che noi abbiamo valutato come l'evento definitivo di questa volontà suicidaria che era stata messa in atto dal dottor Rossi. Questo è il dato.

  LUCA MIGLIORINO. Guardi, l'ho letta tutta, onestamente ci saranno venti punti su cui... Mi spieghi un'altra cosa, perché io vedo delle cose che sono visibili. Il medico legale mi può dire quello che vuole, ma se ho delle cose visibili. Quando dice che le ferite al volto sono compatibili con la caduta, io un po' tremo, perché in quel vicolo il muro non è dritto, entra verso l'interno. Sa come sono fatti.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. A scarpa, sì.

  LUCA MIGLIORINO. Si vede. Come faceva a toccare col viso su quel muro e avere quei tagli e non avere il viso graffiato dalla caduta, oppure con un movimento angolare che non avrebbe fatto cadere il corpo del dottor Rossi in quel modo? Il corpo del dottor Rossi cade con le gambe a 45 gradi, come faceva a toccare il viso sul muro?

  PRESIDENTE. Su questo abbiamo affidato una super-perizia a un collegio peritale il quale ci illuminerà.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo. Poi c'è una seconda indagine in cui parla il colonnello Zavattaro. Lei mi dice che Zavattaro dice che le ferite sul volto sono compatibili con la caduta. Vorrei capire dove lo dice, perché in verità dice cose diverse.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Parla di contaminazione delle ferite.

  LUCA MIGLIORINO. Da zinco, la bara era fatta di zinco.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. 167, mi pare di ricordare.

  LUCA MIGLIORINO. La bara era fatta di zinco e il corpo del dottor Rossi dopo l'autopsia è stato lavato.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  LUCA MIGLIORINO. L'ho studiata bene.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Noi non possiamo dire cose diverse da quelle che sono negli atti, se no non va bene.

Pag. 17

  LUCA MIGLIORINO. No, se ho sbagliato, mi perdoni.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Abbia pazienza, perché sono abituato a ragionare con i dati.

  LUCA MIGLIORINO. Giusto, mi dica dove ho sbagliato. Le chiedo scusa.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. I dati devono essere corretti per fare una corretta valutazione. Escludono tutta una serie di contaminazioni che sono state fatte dal lavaggio della salma, l'uso di strumenti e così via. Alla fine fanno una tara di tutto ciò e dicono: «Le contaminazioni che sono state presenti nelle ferite sono queste e queste». Volevo ribadire un dato, non posso spingermi oltre perché non sono atti che ho fatto io, li ho solo letti e come tali li riporto. Lei dice «c'è scritto lì». Sì, ma non l'ho fatto io, non so l'idea per la quale mi è stata data questa valutazione. Io prendo il dato di fatto che mi dicono queste cose, ma lo faccio per completezza.

  LUCA MIGLIORINO. Certo. Sia chiaro, almeno questa relazione dell'autopsia, anche delle dichiarazioni di Gabbrielli dopo. Lei prende una relazione, ma un po' la valuta. Oppure quello che dice lui va benissimo senza nessuna valutazione?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ho capito che cosa vuole dire lei, ci sono degli errori che forse avrebbero dovuto sollecitare una maggiore attenzione da parte nostra. Ho capito bene.

  LUCA MIGLIORINO. Benissimo, solo questo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le posso dire che per quanto riguarda questo atto – ora non mi ricordo certamente il momento – quindi la consulenza tecnica, tutti questi documenti sono stati sicuramente valutati non solo da me, ma anche dagli altri colleghi, ne abbiamo parlato sicuramente. Lo do come dato certo, perché è un'abitudine. Un fatto rilevante quale può essere una consulenza tecnica medico-legale, non può essere oggetto della valutazione di uno solo degli assegnatari del fascicolo, questo è evidente. Ne abbiamo parlato e abbiamo evidentemente ritenuto che queste inesattezze che lei rileva, che sono di natura relativa, non fossero rilevanti. I tagli c'erano, c'erano anche il giorno prima. Domandiamo al dottore.

  LUCA MIGLIORINO. Lo faremo.

  PRESIDENTE. Ci sono anche i colleghi che dovevano intervenire nel corso della precedente audizione.

  LUCA MIGLIORINO. Sì, faccio solo due domande. Mi sono segnato queste due cose. Accolgo l'invito del presidente e non vado a commentare sull'impronta. Tutta la striscia è fatta di pezzettini di legno, quindi non è soltanto una parte, magari lo vedremo con le analisi che abbiamo chiesto. Ci tengo a chiederle una cosa, perché noi abbiamo audito la Polizia postale. Mi piace essere imparziale sulle cose, anche se qualcuno può dire di no. Però quando abbiamo ripreso la volta scorsa il nostro colloquio, lei ha detto: «Metto a conoscenza di questa Commissione quello che ho letto dagli atti di Genova». Poi l'abbiamo approfondito con Genova. Nella prima parte i giornali – come ha detto il presidente – sono usciti.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sui giornali non ci posso fare nulla.

  LUCA MIGLIORINO. Le chiedo – quindi vengo all'analisi della prima indagine – mi può dire quante copie forensi furono fatte del PC di Rossi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non me lo ricordo, davvero. Sono atti che credo mi abbiate chiesto, questo non me lo ricordo.

Pag. 18

  LUCA MIGLIORINO. Peccato, perché era importante.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Comunque è tutto documentato.

  LUCA MIGLIORINO. Che è documentato io lo so, però glielo chiedevo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Purtroppo non mi posso ricordare tutto.

  LUCA MIGLIORINO. Ho capito. Però furono fatte delle copie forensi, giusto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma sicuramente, non c'è dubbio.

  LUCA MIGLIORINO. Sicuramente furono fatti dei backup dei dispositivi dei cellulari, questo se lo ricorda?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, sì.

  LUCA MIGLIORINO. Tipo iPad, iPhone e Blackberry?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, penso di sì.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. Quali indagini sono state fatte su questi prodotti? Questo se lo ricorda?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le indagini sono quelle che ritrova in atti: mi pare che sono quelle che abbiamo depositato tra l'altro, no?

  LUCA MIGLIORINO. Che cosa avete depositato?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La documentazione che ha preso il Ra.C.I.S..

  LUCA MIGLIORINO. In verità ci avete mandato delle cose, ma i backup dell'iPhone e dell'Ipad li abbiamo dovuti richiedere perché non ci erano stati mandati, però non a lei, ma quando li abbiamo chiesti la prima volta a Vitello.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non ho capito.

  LUCA MIGLIORINO. Quando abbiamo chiesto gli atti delle indagini, ci è stato mandato il file delle email di posta elettronica che noi abbiamo potuto analizzare. Mentre i file del backup, del Blackberry, dell'iPhone, dell'iPad non c'erano, ma li abbiamo richiesti.

  PRESIDENTE. Ce li stanno mandando.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Su questo non c'è dubbio.

  LUCA MIGLIORINO. Lei chiede di fare un determinato tipo di indagine o la Polizia postale doveva farla da sé?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. È stato, se ricordo bene, il collega Natalini, che ha sviluppato questa parte delle indagini.

  LUCA MIGLIORINO. Che si ricorda di particolare di queste indagini che l'ha colpita?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Nulla. Non mi viene in mente nulla.

  LUCA MIGLIORINO. Lei si ricorda se l'iPhone 5 fu ripristinato alle condizioni di fabbrica e in quale giorno?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Che significa ripristinato alle condizioni di fabbrica?

Pag. 19

  LUCA MIGLIORINO. Cancellato tutto il contenuto e riportato a zero?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il 20 febbraio 2013.

  LUCA MIGLIORINO. Questo quando l'ha saputo? L'ha saputo da Siena o nelle indagini dopo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Francamente non me lo ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. L'Ipad quando fu ripristinato alle condizioni?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Guardi, mi fa delle domande che francamente non posso ricordare.

  LUCA MIGLIORINO. Voi avete trovato da questi dispositivi qualcosa di anomalo che richiedeva delle indagini approfondite oppure no?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Che io ricordi no.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi un iPad ripristinato alle condizioni di fabbrica...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma scusi, era un iPad che subito dopo la perquisizione – perciò me lo ricordo – aveva subito questa cancellazione. Però la cancellazione e questo dato emergeva dall'indagine MPS, può darsi che mi ricordi io, ma vado a memoria.

  LUCA MIGLIORINO. Dalle indagini MPS?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, nel senso dopo la perquisizione che era stata fatta nel procedimento MPS come persona depositaria di atti rilevanti, quindi non come indagato e subito dopo viene cancellato il contenuto di questo iPod.

  LUCA MIGLIORINO. Ma se il sequestro è stato fatto il 19, come facevano a saperlo il 20 che l'ha fatto il giorno dopo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, lei sta parlando della cancellazione.

  LUCA MIGLIORINO. Sì. Della cancellazione dei dati.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. È stata fatta il giorno dopo.

  LUCA MIGLIORINO. È stata fatta il giorno dopo. Quindi da quali indagini si poteva sapere?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io francamente mi ricordo solo questo dato, ma non mi ricordo il resto. Non me lo ricordo.

  LUCA MIGLIORINO. Se io le dico l'Ipad cancellato, l'iPhone la stessa cosa, un computer fermo al 20 settembre, tutte le email di posta elettronica cancellate prima del 25. Una persona che fa questo dopo un sequestro, non indica che forse qualcosa voleva cancellare? Non avete ritenuto di approfondire le indagini? Le indagini che avete fatto su queste copie forensi che avete chiesto, dove stanno? Chi le ha fatte? Che cosa è stato fatto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non era nulla di rilevante.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi per voi non è uscito nulla di rilevante?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Altrimenti me lo ricorderei.

Pag. 20

  LUCA MIGLIORINO. Ma sono state chieste queste indagini o non c'è nulla di rilevante perché non sono state chieste?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sono state fatte le indagini sui contenuti, le ho portate oggi.

  LUCA MIGLIORINO. Le ha portate oggi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Allora le vedrò.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sono state richieste. I backup, tra l'altro, già sono stati acquisiti dal Ra.C.I.S., tant'è che adesso per rifare questi backup noi ci dobbiamo rivolgere di nuovo al Ra.C.I.S.. Ci vuole un tecnico, non lo possiamo fare noi.

  LUCA MIGLIORINO. L'ultima domanda. Il dottore Nastasi viene chiamato, lei fu chiamato dal dottore Nastasi quella sera, giusto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. E poi da chi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Mi sembra di ricordare dal luogotenente Cardiello.

  LUCA MIGLIORINO. Però per andare sul luogo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io ho chiesto la macchina.

  LUCA MIGLIORINO. Nastasi chiama lei e poi lei chiama i carabinieri? Non ho capito.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. O mi ha chiamato il luogotenente Cardiello... Certo è che sono venuti a prendermi i carabinieri.

  LUCA MIGLIORINO. Quello lo sappiamo. Chi è venuto a prenderla?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Careddu.

  LUCA MIGLIORINO. Perfetto. La centrale dei carabinieri l'ha chiamata?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non me lo ricordo. Non lo so.

  LUCA MIGLIORINO. Cioè la procedura per chiamare un PM qual è? Un libero cittadino chiama un PM e un poi un PM chiama l'altro?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La procedura è diversificata. Il magistrato di turno, di cui ovviamente stiamo parlando, può essere chiamato direttamente dalla Polizia giudiziaria sul posto senza passare per il centralino, oppure si può fare richiesta al centralino di chi è il magistrato di turno e fare inoltrare la chiamata al magistrato stesso. La chiamata può essere o diretta dall'ufficiale di Polizia giudiziaria che interviene...

  LUCA MIGLIORINO. Quindi l'ufficiale dovrebbe avere il numero del PM di turno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Può succedere che lo chieda alla centrale.

  LUCA MIGLIORINO. E la centrale gli dà il numero. Perché alla centrale ci dovrebbe essere solo il numero.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. C'è sempre.

Pag. 21

  LUCA MIGLIORINO. C'è anche il nominativo alla centrale?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  LUCA MIGLIORINO. C'è solo il numero?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Loro hanno il numero del telefono del turno. È un solo numero, il trasferimento avviene con il passaggio materiale del telefono da un collega all'altro.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi chi l'ha chiamata?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Mi ha chiamato Nastasi.

  LUCA MIGLIORINO. E poi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. E poi io ho chiamato Cardiello o Cardiello...

  LUCA MIGLIORINO. Lei ha chiamato?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io avevo bisogno di una macchina per farmi portare lì.

  LUCA MIGLIORINO. Sono d'accordo sulla questione della macchina. È un punto fondamentale, siamo andati un po' avanti. Per favore, anche se mi risponde dopo, è importante per questa Commissione, almeno per quanto mi riguarda.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Delle due l'una. O l'ho chiamato io o mi ha chiamato lui, non lo so.

  LUCA MIGLIORINO. Cardiello?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io penso Cardiello. Se sono venuti i carabinieri, per forza devo avere chiamato i carabinieri.

  LUCA MIGLIORINO. Quindi lei ha chiamato o è stato chiamato?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. O sono stato chiamato da Cardiello (perché era successo il fatto) e gli ho detto «mandami una macchina» oppure ho chiamato io e gli ho detto «scusami, mi fai mandare una macchina».

  LUCA MIGLIORINO. Allora dopo ascoltiamo qualche audio. Va bene, grazie, presidente.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Bisa.

  INGRID BISA. Grazie, presidente. Dottore Marini, grazie per la sua presenza. Come diceva anche la collega Cenni, vorrei avere anche la sua percezione in base alla sua esperienza per avere, come Commissione d'inchiesta, un quadro più completo di cosa è accaduto in quei momenti. Lei ci ha detto l'altra volta e ha ribadito anche oggi: «Quando siamo arrivati su quel luogo, abbiamo avuto subito la percezione che fosse un suicidio: è stata una convinzione forte fin da subito. Non c'era alcun motivo per fare una valutazione diversa dal suicidio». Immagino che questa vostra percezione, quando è arrivato il medico legale, gliel'abbiate illustrata e trasferita. Non è che questa percezione così forte fin dal primo momento abbia – mi permetta il termine – «suggestionato» il medico legale? E, quindi, l'esito della perizia, tenuto anche in considerazione quello che questa Commissione ha visto a posteriori tutto il procedimento e quindi gli approfondimenti che poi sono stati fatti nel secondo procedimento penale, nell'apertura delle indagini con la seconda perizia. Seppur lei ci abbia detto che sono elementi che comunque, anche se fossero emersi nella prima perizia, non sarebbero stati rilevanti ai fini dell'esito della vostra decisione come procura,Pag. 22 secondo lei, in base alla sua esperienza, ci può essere stata una suggestione, vista questa forte vostra percezione fin dall'inizio di come era quel luogo, nei confronti del medico legale, della polizia giudiziaria che ha operato oppure no?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Direi di no, perché si tratta di professionisti. Quando – come in questo caso – parliamo con il medico legale, dobbiamo fornire gli elementi che abbiamo, perché sono di contributo a quello che lui deve fare. Ma questo non significa che siano indicativi: sono una serie di dati che vengono passati al medico legale, il quale fa le sue valutazioni con le varie indagini tecniche che porterà a termine. Non ritengo che ci sia stata, per quanto mi riguarda, ovviamente. Poi l'opinione può essere diversa e ben vengano le opinioni diverse. Per quanto mi riguarda, la situazione e la scena che si è presentata a me personalmente, così come ai miei colleghi, era una scena che parlava sufficientemente chiaro all'inizio e sempre più andando avanti con elementi di riscontro. L'altra volta ho detto che si trattava di una scena e non di una scena del crimine, facendo una precisazione, dicendo che si trattava di morte violenta senza reato. Tant'è che l'iscrizione per istigazione – l'abbiamo spiegato – era nata per necessità di spesa. Lo so, è bruttissimo dirlo, ma questo era. In realtà, se guardiamo bene gli atti di indagine che sono stati fatti successivamente, noi vediamo come il nostro sforzo era stato proprio quello di dire: «Sì, va bene, ci troviamo di fronte a un atto autosoppressivo, cerchiamo di capire. Possiamo arrivare a comprendere il movente di questa azione che ha posto in essere il dottor Rossi?» Ci siamo spinti a valutazioni che hanno riguardato la questione ambientale, la questione lavorativa, lo stress, il fatto che per il dottor Rossi l'ambiente di lavoro era tutt'uno con la vita privata, il valore che lui dava alla posizione che occupava. Tutti questi elementi di valutazione confluivano in una raccolta che ci dava un quadro di una situazione in cui la difficoltà psicologica era fortissima per tutta una serie di situazioni, non ultima la perquisizione che aveva subìto. Non solo era fortissima, ma era amplificata da una situazione ambientale molto dura per il dottor Rossi, perché la situazione ambientale nella quale si trova a vivere questa condizione è quella di una banca che era la sua vita e che stava per esplodere. Questa situazione era stata da lui così somatizzata – questo è il mio punto di vista, è evidente – che alla fine l'ha portato a un gesto di debolezza, a un gesto incomprensibile, dettato da un momento di debolezza legato alla sua valutazione del suo ruolo, del suo lavoro e di questi aspetti che per lui erano l'essenza della propria esistenza. Non credo ci possa essere stato un condizionamento. Stiamo parlando di professionisti. Dobbiamo sapere oggettivare tutte le condizioni che ci si presentano, guai se non facessimo così. La valutazione deve avere un dato tecnico, il dato deve essere confortato da un indizio, non da una supposizione, altrimenti non serve.

  INGRID BISA. Grazie. Lei ha detto prima, sull'acquisizione dei filmati: «Se non avessimo l'ausilio della Polizia giudiziaria non riusciremmo a fare tutto quanto il lavoro e di questo siamo consapevoli». Rimane il fatto che è il pubblico ministero che dirige le indagini e dà le indicazioni anche sulle deleghe. Vediamo che ci sono deleghe più generiche, altri PM che fanno deleghe più specifiche. Proprio in riferimento al filmato della caduta, come commissario di questa Commissione quando l'ho visto, mi sono chiesta... È vero che il pubblico ministero ha delegato la PG per estrarre questo filmato, lei prima ci ha detto: «Io delego la PG, quindi quello che mi ritorna, per me è tutto quello che potevano estrarre». Però io da commissario, vedendo quei pochi minuti prima della caduta e poi i minuti abbastanza consistenti dopo la caduta, mi sono chiesta: ma quando il pubblico ministero si è visto di ritorno questo filmato, non si è chiesto se fosse necessario fare un'ulteriore precisazione nella delega, per vedere se c'era un margine più ampio di veduta di quella caduta?

Pag. 23

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Circa la delega ho già parlato nella scorsa audizione. La delega è generica, ma non troppo, perché si parlava di telecamere e non parlavamo degli sviluppi di indagine. Quella è una delega di una genericità molto dilatata, qui si trattava delle telecamere. Per quello che ricordo di avere appreso nell'immediatezza dell'accaduto, c'erano varie telecamere che inquadravano altre entrate che erano chiuse, allarmate. Erano tre entrate ed erano due chiuse e allarmate; alla terza c'era il signor Riccucci, mi pare si chiamasse così, che era il custode, e poi c'era quello di Monte Pio. All'interno dell'immobile non c'era nessuna telecamera per motivi giuslavoristici, non si potevano tenere telecamere nei luoghi di lavoro, a eccezione della pinacoteca e del museo, mi pare. Di fronte a questo, il fatto che mi avevano portato l'unica telecamera che secondo la Polizia giudiziaria era quella utile per le indagini... Io devo ritenere che la loro scelta è avvenuta vedendo l'intero compendio delle telecamere, non posso immaginare diversamente. Mi hanno portato questi fotogrammi dove hanno ripreso la caduta così come l'abbiamo conosciuta. Ho preso per buono quello, non so se mi sono spiegato. La delega è stata per me... Devo dire, forse non c'era null'altro che potesse essere utile.

  INGRID BISA. Ultima domanda. Lei ci ha detto, sempre tornando al momento in cui siete arrivati in quel luogo, che l'avete fotografato come suicidio e che non vi era alcun motivo per fare una valutazione diversa: la stanza era pulita. Proprio sulla base di queste sue dichiarazioni con cui oggi lei ha aperto questa audizione, a maggior ragione quando lei ci dice: «In quel momento in Procura eravamo quattro pubblici ministeri, eravamo in sottorganico rispetto a quegli otto che dovevamo essere» – lo ha detto a inizio seduta, ovviamente con l'ulteriore presenza del Procuratore capo – mi chiedo, perché allora la coassegnazione? Lei ci dice: «Quando sono arrivato in quella scena ero io il titolare, mi sono reso conto subito che era un suicidio» e c'era un sottorganico. Lei, è vero, l'altra volta ci ha spiegato e ho capito bene quello che era il contesto, però a fronte di una scena così limpida, perché continuare con la coassegnazione? Per me, da avvocato, risulta un po' difficile.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il motivo può sembrare semplice, ma è quello vero: non esiste un'altra motivazione, se non quella di arrivare in fondo alle valutazioni che potevano avere portato a questo gesto. Era una valutazione a 360 gradi, con elementi che disconoscevo assolutamente, perché ovviamente erano coperti da segreto istruttorio che valeva anche per me, nonostante fossi nella stanza affianco di altri colleghi che indagavano sul Monte dei Paschi. Loro potevano portare un contributo a comprendere bene cosa era accaduto. È semplicemente questo il quadro che ci siamo rappresentati: voler capire perché si era giunti a questo punto. Questo è il dato vero per il quale abbiamo disposto la coassegnazione. In quella circostanza – questo sembra un autoincensamento, ma non lo è: è la rappresentazione di quello che accadeva – in quei momenti, in quei giorni, in quei mesi, le difficoltà che avevamo in procura, nel senso di impegno dei magistrati, erano notevoli. Da una parte avevamo questa grossa indagine della quale, ripeto, non sapevo nulla, ma dall'altra parte gran parte del lavoro lo dovevo fare io, proprio perché l'impegno dei colleghi era preponderante per quell'altra investigazione. Se poi mette questo in fila e ci aggiunge un omicidio, che non è un evento frequentissimo, che si è verificato quasi in contemporanea con questa situazione, può capire la fibrillazione che c'era in procura e quindi la necessità di darci aiuto un pochino tra colleghi.

  PRESIDENTE. La coassegnazione la dispone il procuratore capo, è una scelta di vertice, non è una scelta dei singoli.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Su questo non c'è dubbio: io posso proporlo al procuratore, poi se lo ritiene opportuno...

Pag. 24

  PRESIDENTE. In generale è proprio il procuratore che di sua iniziativa, quando vede che...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo, o conferma o ratifica la situazione, come in questo caso, perché lui era in ferie e ha ratificato le scelte, mantenendo questa decisione.

  PRESIDENTE. La decisione è sua, è il capoufficio che decide le coassegnazioni, poi le assegnazioni dipendono dal turno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo.

  INGRID BISA. Grazie, dottore Marini.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Prego. Grazie a lei.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Rossi.

  ANDREA ROSSI. Intanto, nel ringraziarla, le chiedo se voi, quando avete iniziato ad affrontare il caso – in aggiunta anche alle domande che ho già fatto l'altra volta – avete costruito un profilo del soggetto. Perché avete raccolto le sommarie informazioni dei colleghi, dei familiari e avete circoscritto il tutto in un ambito famiglia, nel nucleo più ristretto, e dei colleghi di lavoro. Ma vorrei capire se, trattandosi comunque di un suicidio, secondo quella che era una vostra indicazione, avete avuto la possibilità, anche in modo informale fra voi PM, di costruire un profilo del soggetto, un profilo completo da un punto di vista personale, sociale, culturale.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Come ho avuto modo di dire, per me il dottor Rossi era un illustre sconosciuto, io non lo conoscevo minimamente. Perciò ero, nei confronti della figura del dottor Rossi, come una bottiglia vuota in cui mettevano dentro tutto: non avevo nessun tipo di conoscenza che mi potesse coinvolgere nella vicenda. Il quadro che ne è venuto fuori, certamente, è stato fatto in maniera molto attenta. Persona riservata, persona di grande cultura, persona che soffriva di una sorta di maschera di ferro: aveva questa resistenza. Era cordiale con tutti, molto attento sul lavoro, una persona che dedicava tutto sé stesso al lavoro e che del lavoro faceva la propria vita. Il quadro che ne veniva fuori era questo, in linee molto stringate, e noi dovevamo rapportare questa personalità a quello che stava succedendo dal punto di vista ambientale, dal punto di vista di ciò che accadeva a Siena, dove il Monte dei Paschi mi pare fosse definito «la mamma di tutti», una cosa del genere.

  PRESIDENTE. «Babbo Monte».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Di fronte a questa situazione ci siamo fatti il quadro della personalità del Rossi e siamo giunti a una conclusione che ha confortato la nostra scelta per inclinare verso le ipotesi suicidaria. Quella di un momento di grande debolezza del dottor Rossi che aveva visto – questa è la nostra ipotesi – franare sotto di sé tutto il mondo che si era costruito e che errando – perché sia Viola che gli altri lo «confortavano» nel tenerlo ancora nel nuovo management – si era visto perso in questa situazione. E la pressione ambientale, secondo me, ha contribuito moltissimo.

  ANDREA ROSSI. Questa è la costruzione dell'indagine.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo.

  ANDREA ROSSI. Però io nell'immaginare un profilo, immagino un profilo che cerchi anche di valutare quelli che possono essere eventuali vizi, virtù, anche eventuali aspetti. Non c'è una casistica di motivi Pag. 25suicidiari, è normalmente un gesto di impeto, un gesto di follia, è difficile.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. È un gesto incomprensibile.

  ANDREA ROSSI. Siamo sull'irrazionale, non c'è una razionalità in quello che succede.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo.

  ANDREA ROSSI. La casistica oggi dice che alcune volte ci si arriva per i debiti di gioco, per aspetti purtroppo molte volte anche di natura sentimentale. Volevo solo capire se era una sorta di costruzione di questo profilo, solo ed esclusivamente funzionale all'aspetto prettamente di tipo lavorativo di contesto.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Credo – torno a ripetere – che lui si era fatto una propria immagine della sua vita che non poteva prescindere dal lavoro e dagli affetti della famiglia. Ricordiamoci che pochi giorni prima, qualche tempo prima, era morto anche il babbo, perché non era stata – almeno da quello che ho letto negli atti e che ci dice anche la moglie – una cosa di poco conto. Se a questo si unisce la perquisizione, i dubbi sul lavoro, lo stesso Mugnaini, il giornalista dell'ANSA, ci scherzava su sul fatto: «Ti toglieranno il posto di lavoro», almeno così ricordo rispetto all'altro giorno. Sono tutte situazioni che poi vanno ricompattate e valutate alla luce di quello che Rossi era nella vita di tutti i giorni: una persona attaccata estremamente al lavoro, che faceva del proprio ruolo il proprio vivere. Questo era. Lui sentiva, secondo me in maniera errata, che questo stava per venire meno. Poi è successo l'imponderabile, come dice lei, perché di fronte a questa sorta di pressioni ha scelto una via che francamente non...

  ANDREA ROSSI. Quindi, secondo questa costruzione di profilo, la «cazzata» di cui lui parla sarebbe riconducibile a questo contesto dell'ambito lavorativo e non invece ad altri aspetti che purtroppo, torno a ripetere, insistono nella vita di ogni persona e sono le debolezze umane di ognuno di noi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Circa le debolezze, ripeto, non so a cosa si riferisca, però, se parla di vizi, non ho trovato vizi del Rossi, almeno non sono emersi nell'ambito dell'indagine. Questa «cazzata» ognuno di noi – penso anche voi – ha provato a individuare quale potesse essere. Noi l'abbiamo riportata a questo famoso colloquio con Viola che lo poteva fare apparire indebolito, al fatto che poteva perdere il posto di lavoro. Sono mille le situazioni, ma in realtà nessuna di esse sembra completare il quadro, qualsiasi definizione si dia. Se lei fa riferimento a vizi, noi non ne abbiamo individuati.

  ANDREA ROSSI. È una valutazione che ritengo anche utile per togliere eventuali dubbi o nubi. L'ultimissima domanda. Lei non ritiene un po' singolare, avendo comunque un'esperienza decennale, che dopo due archiviazioni di due giudici terzi siamo ancora qui a parlare di un caso che sembra all'opinione pubblica un caso ancora irrisolto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se vuole la mia opinione, per me ci sono due ordinanze di archiviazione che sono state ampiamente motivate e questa è una scelta diversa, come ha detto il presidente. È una scelta che attiene al Parlamento e non attiene certamente all'organo giudiziario o al potere giurisdizionale. È una scelta nobile, altrimenti non staremmo qui a parlarne, a dare un contributo per quanto è possibile. Non condivido il fatto che si dica che difendiamo il nostro operato. Noi cerchiamo di esprimerci nella maniera più leale possibile: sia chiaro che non nascondiamo nulla, questo è lo sforzo massimo Pag. 26che si cerca di fare. Tante volte, con domande talmente circostanziate, ci si dimentica che stiamo parlando – nonostante conosciamo questo fascicolo nelle pieghe più remote – sempre di fatti che risalgono a nove anni fa. La memoria, per quanto possa essere sollecitata dalla rilettura degli atti – parlo di me ma ho visto anche altri – soffre di questa distanza temporale. Dobbiamo sempre rifarci al fatto che le cose ci sono state dette così come sono state verbalizzate in quel contesto. Se vengono qua e dicono un'altra cosa, ben venga se è una cosa nuova che ci è sfuggita. È un aspetto che voglio sia chiaro: noi facciamo tutto per contribuire a che – anche in questa sede – si raggiunga il risultato migliore ottenibile, che non ho detto che sia lo stesso delle ordinanze di archiviazione. Però io da pubblico ministero, da procuratore della Repubblica, mi attengo alle ordinanze di archiviazione. Se ci sono dati o fatti nuovi, allora sarà da rivedere, da rivalutare, ma adesso le cose stanno in questo modo. Sono due vie diverse, come i binari di un treno che si completano poi a vicenda. Abbiamo stabilito finora, perché si tratta di ordinanze di archiviazione e non è che siano definitive nella loro decisione. Dal punto di vista giudiziario, il risultato raggiunto è questo. Vediamo dal punto di vista parlamentare qual è il risultato che si raggiunge. Sono contento di questo, perché è una forma diversa con cui si possono ottenere risultati diversi, passatemi la ripetizione, proprio per le forme diverse che si seguono. Qui possiamo ragionare, discutere, possiamo dirci le cose in forma libera. Giustamente il processo penale, il procedimento penale nella fase di istruzione ha regole fisse che servono a garantire sia chi si propone, sia chi investiga. Ben venga questo nuovo canale di verifica delle attività e di approfondimento: è probabile, è possibile che ci siano fatti che a noi sono sfuggiti, che ci siano fatti che non sono stati proposti in precedenza. Perciò non ci vedo nessun tipo di contrasto.

  ANDREA ROSSI. Io non mi riferivo a un contrasto, forse non mi sono spiegato bene.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Forse mi sono perso anche nella risposta.

  ANDREA ROSSI. La mia è una domanda molto semplice. Non trovava e non ritiene singolare e non ritiene di capirne anche le ragioni? Mi sembra che non siano molti i casi in questo Paese dove dopo due inchieste di archiviazione di un giudice terzo ci sia stato...

  PRESIDENTE. Però non possiamo chiedere a un magistrato di commentare le iniziative parlamentari.

  ANDREA ROSSI. Ma infatti non sto chiedendo di commentare un'iniziativa parlamentare. L'iniziativa parlamentare nasce conseguente a determinati...

  PRESIDENTE. È una scelta del Parlamento, politica: peraltro, mi pare che abbiamo fatto scuola...

  ANDREA ROSSI. Non ho chiesto di commentare la decisione del Parlamento. Ho chiesto se ci siano delle ragioni per le quali oggi l'opinione pubblica ancora si trova a discutere di un caso che ha già subito due archiviazioni. Però non voglio mettere in difficoltà un magistrato, quindi chiudo qui.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Per me ci sono due ordinanze di archiviazione motivate, questa è la mia risposta.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Rizzetto.

  WALTER RIZZETTO. Grazie, dottor Marini. Mi rispiega il passaggio del cerotto trovato sul cestino?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ho riletto questa mia affermazione, viene dalle dichiarazioni rese dalla dottoressa Romano in sede di audizione, dove il deputato Migliorino corregge su questo punto la dottoressa Romano, la quale insiste nel dire Pag. 27che il cerotto era nell'ufficio del Rossi. Questo verrebbe poi confortato dal fatto che – sempre se ricordo bene – il 12 maggio 2013 vengono indicati dei cerotti. Vado a memoria, può darsi che mi sbagli.

  WALTER RIZZETTO. Ad aprile.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il dato che mi ha portato a fare questa affermazione che ho visto l'altro giorno, è proprio quello che dice la Romano, in relazione alle incalzanti domande...

  WALTER RIZZETTO. Sì, ma nelle fotografie ci sono i cerotti? Nelle fotografie del cestino.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non me lo ricordo, penso di no. Non mi sembra di ricordare che ci siano cerotti.

  WALTER RIZZETTO. Quindi sbaglia la dottoressa Romano?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non è che sbaglia la dottoressa Romano, lei dice che c'erano i cerotti.

  WALTER RIZZETTO. Sì, ma se non c'erano?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se non si vedono è un punto, se non c'erano è un'altra cosa, delle due l'una.

  PRESIDENTE. Onorevole Migliorino, non può interrompere.

  LUCA MIGLIORINO. Su questo punto. Mi perdoni. Signor procuratore, in verità la mia obiezione era dovuta al fatto che la linguetta del cerotto fu trovata nel bagno e ci sono le foto del bagno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  LUCA MIGLIORINO. Siccome la porta del bagno non era stata nemmeno messa sotto sequestro, io dissi «Ma come è possibile? È stato portato il cerotto dal bagno e messo nella stanza, quindi addirittura sono state spostate le prove». La dottoressa Romano dice: «No, io l'ho preso nel cestino». Secondo me, la dottoressa Romano si sbaglia.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, la dottoressa Romano su questo punto è categorica: risponde due o tre volte. Si sbaglierà la dottoressa Romano, ma lei dice che nel cestino nell'ufficio del Rossi c'era il cerotto.

  WALTER RIZZETTO. Quindi la sua affermazione si basa su quanto disse la dottoressa Romano?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì.

  WALTER RIZZETTO. Ancora molto brevemente, io faccio ancora fatica perché ci sono versioni differenti rispetto a questa terminologia. Che cos'è un nottolino?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il nottolino è il «cosino» della maniglia della persiana, io l'ho preso per questo il nottolino.

  WALTER RIZZETTO. Ma non è quello.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Altrimenti è il piccolino del... non so quale possa essere.

  WALTER RIZZETTO. Secondo lei il nottolino, o per lo meno rispetto a quello che avete voi evidenziato sulle ferite al volto...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, non le ho evidenziate io: Zavattaro e la Cattaneo hanno detto che molto probabilmente le lesioni sono state causate da questePag. 28 parti della finestra o della persiana, dell'anta e così via. Non l'ho detto io, è una fase di indagine che non ho fatto, mi sono riportato a un dato che due consulenti – un medico legale e un altro esperto, non so in che cosa è esperto Zavattaro – hanno indicato nella consulenza tecnica.

  WALTER RIZZETTO. Certo, però voi ovviamente l'avete presa per buona.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La risposta sarebbe: lo domandi a...

  WALTER RIZZETTO. Certo, chiaro, però voi avete ovviamente preso per buono quanto...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io l'ho fatto semplicemente per dire che ho cercato di completare anche le mie conoscenze.

  WALTER RIZZETTO. Sì, ma avete preso per buono quanto detto.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non è che ho preso per buono, mi sono informato leggendo il resto dell'indagine successiva.

  WALTER RIZZETTO. Va bene, questo l'ho capito. Ci sono delle versioni discordanti, presidente, e secondo me questa è una cosa interessante da capire, cioè che cos'è un nottolino di una finestra.

  PRESIDENTE. Su questo, lo sa meglio di me, abbiamo incaricato un super collegio medico-legale che sta lavorando e che cercherà di darci una risposta.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il dato rilevante, per me, era che queste lesioni, non avendo Rossi dei lividi come se fossero stati un colpo...

  WALTER RIZZETTO. Su quello anche lì possiamo...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ripeto, non l'ho affidata io quella consulenza, non ho valutato io quei fatti, ho semplicemente fatto una lettura.

  PRESIDENTE. Quello era di Boni? Come si chiamava il sostituto che ha seguito quella richiesta?

  WALTER RIZZETTO. Boni o Iozzi.

  PRESIDENTE. Boni, mi pare. Lei dice: «Io lo riferisco in Commissione, però non sono io che ho fatto quell'indagine».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo, ma non per liberarmi di questo, semplicemente il dato che per me era significativo è che queste lesioni erano contaminate da cose che rivestivano la finestra o piuttosto che il...

  WALTER RIZZETTO. Quindi la ricostruzione è che David Rossi a un certo punto si volge verso la finestra, va in direzione della finestra.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Siamo all'interno dell'ufficio?

  WALTER RIZZETTO. Siamo all'interno dell'ufficio, certo. Poco prima che David Rossi si buttasse, va verso la finestra e sbatte?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  WALTER RIZZETTO. Non sbatte?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  WALTER RIZZETTO. Cioè lui mentre sale si ferisce?

Pag. 29

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io l'ho capita così, poi, ripeto, fatevela spiegare da Zavattaro.

  WALTER RIZZETTO. A me interessa quello che ha capito lei che è un PM.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lui ha scavalcato i dissuasori, ha calpestato la «cosa» della persiana, dopodiché, nell'appendersi fuori, io credo che lì abbia urtato e strusciato sulla persiana. Però mi fa dire delle cose che io ho semplicemente letto e non ho studiato. Ho letto, ho cercato di dire: «Guardate che mi sono interessato a questo dato, perché per me significava – nella prima indagine – il fatto che lui si era arrampicato da quella finestra», perché questo era il fatto sul quale è nata la sua domanda. Quindi tenendo questo, unendolo con questo dato, unendolo con i dissuasori ed essendo quello l'ufficio del Rossi, questi erano tre elementi consistenti dal mio punto di vista di allora, per quanto riguardava la valutazione del fatto. Ho voluto fare di più: sono andato a vedermi anche la consulenza Zavattaro-Cattaneo, non per mera curiosità, ma per approfondire e capire quali altri elementi in più vi fossero rispetto alle conclusioni che noi avevamo tratto con un certo tipo di investigazione. Mi sono trovato di fronte a una novità che è questa, cioè la contaminazione di queste ferite da queste parti della finestra, dell'anta, del nottolino e così via. Però fatevelo dire da Cattaneo e da Zavattaro.

  WALTER RIZZETTO. Certo, chiaro.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Francamente avrei potuto dire «Non ne so nulla perché l'indagine non è mia», ma siccome sono abituato a essere chiaro su tutto, le dico che per me è un elemento significativo.

  WALTER RIZZETTO. Chiarezza per chiarezza, presidente – in questo caso mi rivolgo alla Commissione oltre che al nostro audito e chiudo – ferirsi in quel modo con un nottolino... Ho provato a fare una ricerca rispetto a che cos'è un nottolino.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma l'ho detto io nottolino o c'è scritto?

  WALTER RIZZETTO. L'ha detto anche lei prima, mi pare.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. E allora può darsi che mi sia sbagliato io.

  WALTER RIZZETTO. No, ma c'è pure scritto.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se c'è scritto, mi sento più tranquillo.

  WALTER RIZZETTO. No, ma ci mancherebbe altro. Era per fare un ragionamento anche con lei che svolge opera inquirente molto spesso. Il nottolino della finestra nella maggior parte dei casi – dipende, non so se da regione a regione cambia – è quel pezzo di ferro che si va a incastonare sul lato.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Quello che chiude la persiana.

  WALTER RIZZETTO. Non esattamente, anche perché la persiana in quel caso era aperta. Se si è buttato vuol dire che era aperta la persiana.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, sì che era aperta sicuro.

  WALTER RIZZETTO. Se era aperta, non poteva ferirsi con la persiana.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Che c'entra? Se ci struscia vicino, si ferisce.

Pag. 30

  WALTER RIZZETTO. No, ma è impossibile che si strusci vicino. Se è aperta, come fa a strusciarsi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Facciamo la discussione su un dato che non è mio.

  WALTER RIZZETTO. No, no certo. Era semplicemente per far capire che se il nottolino è questo meccanismo che va ad affogare sul lato lungo della finestra – almeno questo dovrebbe essere in teoria il nottolino, non la maniglia, esattamente il meccanismo che la maniglia muove – mi sembra molto improbabile che ci sia una ferita di quel tipo dopo avere aperto le finestre. Non so se mi spiego.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, è chiaro.

  WALTER RIZZETTO. Una volta che si aprono le finestre, non ci sono più possibilità per la persona che esce o scavalca di ferirsi rispetto al nottolino: era semplicemente una valutazione da fare. Grazie.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Grazie a lei.

  PRESIDENTE. La parola all'onorevole Borghi.

  CLAUDIO BORGHI. Uno dei motivi, secondo me, per cui siamo ancora qui dopo due archiviazioni è l'oggetto della mia domanda. Le cose ex post sono molto semplici, quindi sono ben disposto a capire che a un certo punto al momento «io ho valutato così», poi è facile arrivarci. Il perché «io ho valutato così» è quello che non mi torna. Cerchiamo di mettere in ordine le informazioni note in quel momento, in quella sera. Avevamo due valutazioni quella sera: quello che si vedeva a una prima immagine e l'altra era la rilevanza della questione. Quella sera, se io mi immedesimo in qualcuno che arriva lì, la prima cosa che percepisco non è tanto il morto, il segno sulla faccia, ma è la cosa che rilevava al massimo livello. C'era lì un battaglione di carabinieri, tutti quelli che avevano un grado superiore ad appuntato erano lì, c'era mezza città, avevo dei colleghi – perché lì a quel punto mi interessa vedere anche le coassegnazioni – che stavano indagando su una questioncina che riguardava direttamente gli uffici o stretti collaboratori di David Rossi, perché al centro dell'indagine c'era Mussari e così via.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non erano collaboratori, erano dirigenti.

  CLAUDIO BORGHI. No, ma attenzione. Io guardo l'etimologia delle parole: per me «collaborano» significa che lavorano insieme, che fosse il mio capo, il mio sottoposto o quello che è. Ieri abbiamo avuto il responsabile dell'area finanza, che ci ha detto che il direttore generale arriva e gli chiede tre giorni prima del Cda: «Abbiamo nove miliardi?». Queste sono cose che il sostituto Nastasi conosceva perfettamente, perché quando è arrivato ci ha detto che stavano facendo il tracciamento di tutti quei soldi. In quel momento ho dei colleghi che stanno lavorando a pieno regime su cifre iperboliche, la cui consistenza o la ragione per la quale queste erano effettivamente corrette o se ci fossero tangenti miliardarie, minacce, se il Vaticano, l'Opus Dei, cioè tutto il possibile, erano cose note ai suoi sostituti. Lei arriva lì, titolare, con tutte le cose che potevano succedere...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non sono stato molto fortunato.

  CLAUDIO BORGHI. Oggettivamente questo glielo riconosco a tutti i livelli. Lei non è stato fortunato, arriva lì in quel momento, in una situazione che subito si presenta enormemente sensibile. Alla luce di questo, io non capisco, ma veramente non mi spiego e per questo vorrei capire. Come mai, anche se l'impressione potesse essere di dire «è un suicidio», proprio per incolumitàPag. 31 personale... Io la prima cosa che farei in una situazione del genere è andare a 360 gradi: chiederei i telefoni di tutti, tutte le celle telefoniche.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Di chi? Questo l'abbiamo già chiarito l'altra volta.

  CLAUDIO BORGHI. Chiederei tutti i passaggi alla ZTL, chiederei tutti i video di tutte le telecamere. Non è che se arriva uno e mi dice: «Guardi, ho trovato solo questo video», io mi accontento. Mi prenderei tutto il possibile. Scusi, la risposta che ci diamo sul perché siamo qua è perché questo non è stato fatto. Volevo capire perché lei – che sicuramente da persona intelligente qual è era conscio della sensibilità della questione – non è andato a 360 gradi in modo da avere qualsiasi cosa: le telecamere, quello che entrava, quello che usciva.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Perché, ripeto, gli elementi... L'ho detto, forse lei non c'era nell'altra audizione. Ho cercato di essere chiaro su questo aspetto, perché gli elementi – confortato anche dai colleghi, sotto alcuni aspetti di ragionamento – mi portavano in quella direzione e quella direzione ho mantenuto. Il fatto che ci fosse un sacco di gente, io che non conoscevo Rossi, non sapevo chi fosse, per me era un dato...

  CLAUDIO BORGHI. Però è curioso, lei era dall'86 lì a Siena.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non lo conoscevo. Non ero dall'86 a Siena: sono stato prima a Grosseto e così via. Ma non lo conoscevo, perché ho cercato di spiegare che io ho la mia vita di relazione, amo stare in famiglia e non è un mistero per nessuno. Non è che faccio vita monacale, ritirata, ma ho le mie passioni, le mie amicizie e basta. Non lo conoscevo. Quindi tutto quello che lei dice, nell'ambito dell'investigazione della quale ho cercato di conoscere alcune parti... Perché non è che mi potevano dire tutto quello sul quale stavano investigando i colleghi: era evidente anche questo aspetto del limite del segreto istruttorio per quanto riguardava la loro investigazione, ne abbiamo fatto tesoro. È una valutazione che ci ha spinto a queste conclusioni. Torno a dire che sono convinto di avere fatto le cose in maniera lineare, corretta, e ho cercato di rappresentarle nell'altra audizione nella maniera più completa possibile per dimostrare che ogni passaggio aveva non solo un motivo tecnico, ma anche una valutazione delle ragioni per le quali dopo questo si è fatto questo, dopo questo si è fatto quest'altro e così via. L'ho spiegato, non credo sia il caso di ripeterlo.

  CLAUDIO BORGHI. Lo so perfettamente che l'ha spiegato, l'ha fatto ancora adesso.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lei ha detto una cosa giustissima prima, che giustifica anche la sua domanda. Con il senno di poi siamo bravi tutti. Vorrei fare capire che le valutazioni, cercare delle incongruenze... Io stesso, quando vedo miei fascicoli, mi dico: «Perché non hai fatto pure questa cosa?»: me lo dico da solo tante volte. Perché con il senno del poi siamo tutti più bravi e più informati, abbiamo una serie di elementi che quando arriva il pubblico ministero non ci sono e sono tutti elementi e dati che vengono acquisiti via via: il ragionamento deve seguire questa procedura. Quello che può sembrare un difetto di attenzione non lo è, perché bisogna calarsi in quel momento.

  CLAUDIO BORGHI. Capisco perfettamente. Il punto è proprio questo, è ovvio che con il senno del poi... Ma a me sembra che in questa storia tante cose sono spiegate con il senno del poi. Abbiamo detto in questo momento che le ferite o cose di questo tipo... Con il senno dell'ante uno avrebbe potuto dire: «Questa persona è stata oggetto di percosse».

Pag. 32

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le torno a ripetere che ci sono due ordinanze di archiviazione che hanno detto...

  CLAUDIO BORGHI. Nel video il fatto che vedo delle persone... Lei è il primo ad avere visto questo video, no?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, certo.

  CLAUDIO BORGHI. Quindi il fatto di vedere persone, luci o cose di questo tipo avrebbe dovuto, stante la rilevanza del caso...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Infatti, nelle due richieste di archiviazione, si dà atto di ogni passaggio e le conclusioni alle quali sono giunti due giudici diversi – con richieste di sei, sette sostituti diversi – sono le medesime: il fatto non sussiste, non è istigazione al suicidio e quindi contro ignoti perché ci sono istigatori. L'ipotesi suicidaria è quella dimostrata, questo è il dato che si pone.

  CLAUDIO BORGHI. Scusi, aggiungo un altro elemento sui «famosi» bigliettini. Il bigliettino l'avete preso, l'avete ricostruito, ma qua ogni volta che si parla dei bigliettini, noto che sembra che sparisca il fatto che i bigliettini erano strappati o accartocciati, cioè non è che io avevo sulla scrivania un biglietto lasciato...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sono stato preciso anche in questo, si è detto che sono stati recuperati e ricostruiti sul tavolo.

  CLAUDIO BORGHI. Su questo sono certo e lo so perfettamente.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Si dice «avete inquinato la scena», ma non è così.

  CLAUDIO BORGHI. No, mi perdoni, sto parlando di tutta un'altra cosa. Sto dicendo che il fatto di partire subito con questa ipotesi, in teoria, alla luce degli elementi che doveva avere quella sera lì e nei momenti immediatamente successivi, non è così ovvio rispetto a quello che doveva essere e stante l'importanza potenziale del caso che sicuramente le sarà stata rappresentata dai suoi colleghi. Lei non conosceva Rossi, ma è ovvio che gli altri le avranno detto: «Guardi che questo qui è seduto tranquillamente su una pentola a pressione».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Mi hanno spiegato le funzioni che svolgeva e l'incarico che ricopriva e quindi mi hanno detto queste notizie.

  CLAUDIO BORGHI. Quindi sulle questioni conoscibili ex ante e non ex post, nella mente di un inquirente esperto qual è lei, normalmente avrebbero dovuto suonare un sacco di allarmi che mi pare non siano suonati.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Avrei dovuto seguire delle ipotesi, delle supposizioni, e non va bene. Intanto esiste un'indagine in quanto ci sono dati e indizi che permettono di investigare: se i dati e gli indizi mi portano a un indicatore da seguire, io devo seguire quello. Questo è il ragionamento ora riportato a questo caso, ma anche a tutti gli altri. L'esempio che ho fatto prima, quello dell'omicidio della Correa... Uno apre e vede...

  CLAUDIO BORGHI. Ma Rossi non è la Correa, mi perdoni.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, il ragionamento che va seguito è quello investigativo, sia per Rossi sia per la Correa, perché sono morti tutti e due.

  CLAUDIO BORGHI. Ma dato che potenzialmente ci sono dei possibili elementi di rischio, è evidente che se...

Pag. 33

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La morte del Rossi non è che valga di più della morte della Correa.

  CLAUDIO BORGHI. No, ma dal punto di vista umano e personale questo è certo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sono due anime che sono andate via.

  CLAUDIO BORGHI. Sì, su questo siamo assolutamente certi. Sul fatto che la persona potesse risultare scomoda e che quindi ci fossero tante persone che potrebbero anche avere avuto l'interesse...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se lei legge i verbali, le prime attenzioni che ho posto sono in relazione all'utilizzo di agende, ad appuntamenti, abbiamo chiesto a tutte le persone che sono state sentite e non è emerso – come ho detto – un solo dato che ci potesse far inclinare in indagini diverse, perché non c'era neppure un aspetto minatorio o di sospetto di minaccia che gravava su Rossi. Quello che è venuto fuori era la situazione sconvolta del Rossi dal punto di vista psichico, per tutti i motivi che ho detto in precedenza e che ho detto con forse più dovizia di particolari, anche perché poi è difficile ripetersi. Nella scorsa audizione ho cercato di spiegare questo tratto, spiegando perché si è scelta questa investigazione e questa linea investigativa. I dati sono questi e non posso agire per sospetto. Se fosse venuto fuori un dato diverso all'interno del fascicolo che ho iscritto, certamente avremmo investigato anche in altra direzione. Ma se lei, come sicuramente avrà fatto, ha letto la consequenzialità degli atti del procedimento, si rende conto di come l'unica via conclusiva di quell'iter investigativo è stata quella basata su dati che sono stati rilevati e codificati all'interno del procedimento. Questo è il quadro che dobbiamo affrontare. Poi vogliamo sostenere che può esserci una supposizione? Noi possiamo dire qualsiasi cosa, perché facciamo delle ipotesi basate sul nulla, sul niente. Anche le ipotesi, per avere rilevanza in sede penale, devono essere basate su indizi, non su sospetti, questo è lo spartiacque. Giustamente lei dice: «Tutto questo avrebbe dovuto accendere la sua curiosità», detto in termini impropri. Così non è dal mio punto di vista, perché i dati che acquisivo mi portavano in un'altra direzione e ho seguito quella direzione. Lo dice bene la dottoressa Malavasi, quando parla dell'ipotesi dapprima di istigazione, ma poi giunge a parlare dell'ipotesi omicidiaria nella parte conclusiva della sua ordinanza. Non mi ricordo bene, ma dice: «Da una parte è certa l'ipotesi suicidaria, ma dall'altra parte vi è l'assoluto vuoto probatorio». Quindi, di fronte all'assoluto vuoto probatorio, o agiamo con il sospetto, cosa che francamente non mi sento di affrontare...

  CLAUDIO BORGHI. Estremizzo il mio concetto, così vediamo di capirci. Se muore un collaboratore di giustizia e viene trovato fuori dalla finestra, con il bigliettino che dice cose di questo tipo, chiudiamo il caso come suicidio perché tutto indica come suicidio o andiamo a vedere se per caso la cosa non è successa? Considerato che l'uomo era esposto, gravemente esposto a una questione molto seria, mi verrebbe da dire che il sospetto è in re ipsa, perché è una persona esposta a un'indagine che i suoi collaboratori perfettamente conoscevano e che riguardava potenziali malversazioni per decine di miliardi. È chiaro?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, ma il fatto è che lui non era nemmeno indagato in quella indagine.

  CLAUDIO BORGHI. Ma certo che lui non era indagato.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. E allora?

  CLAUDIO BORGHI. Però era direttamente vicino e collegato a una situazione esplosiva. Stiamo qua a parlare di questo, Pag. 34non perché ci stava particolarmente simpatico il dottor Rossi, ma perché siede su una questione devastante.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. O lei mi fornisce un dato diverso dalla supposizione che avrebbe dovuto spingermi a investigare in questo senso... Me lo deve dare!

  CLAUDIO BORGHI. Ma ce l'abbiamo tutti qui.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Qual è?

  CLAUDIO BORGHI. Abbiamo un video dove si vede un oggetto che cade, poi magari..

  PRESIDENTE. Diamoci ordine. Domanda e risposta.

  CLAUDIO BORGHI. Me l'ha fatta lui la domanda. Quasi tutto quello di cui noi stiamo parlando sono aspetti che rientrano nell'ambito dei sospetti, se no, altrimenti, noi non staremmo qui a parlare. Ma ho detto il primo che mi viene in mente.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lei sa benissimo quali sono poi le risposte conseguenti a questo famoso oggetto che non è un oggetto, che vola alle 20.05 e tutto il resto. Sa benissimo che quello che doveva essere l'orologio, una volta viene messo al polso, un'altra volta viene trovato da un'altra parte. Sappiamo benissimo qual è la conclusione dell'orologio. Non c'era, ribadisco, nessun dato: io per sospetto non faccio nulla. Sono garantista: o mi si danno degli elementi che hanno una specificazione sufficiente per poter fare un'iscrizione, altrimenti non se ne parla, perché questo vuole il principio di legalità ed è anche il principio per le iscrizioni. Noi dobbiamo avere un minimo di specificazione per poter procedere per un determinato fatto. Altrimenti la mattina mi alzo e comincio a fare iscrizioni, perché ho il sospetto che il barista offra il caffè con il cianuro, per fare una battuta.

  CLAUDIO BORGHI. Va bene, diciamo che ci siamo capiti. Ci sono le email, in cui dice «Voglio parlare con i magistrati», poi dopo va alla finestra. Sparo un'ipotesi: è ovvio che io non posso dire «indaghiamo Giuseppe», perché non sappiamo chi è Giuseppe, ma che ci potesse essere il rischio che ci fossero Giuseppe e Piero che entrano in quell'ufficio e lo buttano dalla finestra, è un'ipotesi che mi sarei tenuto aperta, considerata la massa di persone e la rilevanza. Quindi del fatto che potessero esserci Giuseppe e Piero che quella sera sono entrati dentro il Monte dei Paschi e l'hanno buttato dalla finestra, invece di far sì che lui si fosse suicidato, avrebbe dovuto pensarlo, senza dovere andare a cercare Giuseppe e Piero che ovviamente al momento sono ignoti. Io mi sarei preso tutte le celle, tutte le telecamere possibili e non soltanto quella parte lì.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ho già spiegato il problema delle celle l'altra volta. Presidente, non vorrei ritornare.

  PRESIDENTE. Non dobbiamo tornare. Non torniamoci.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Altrimenti non si finisce più.

  CLAUDIO BORGHI. D'accordo, va bene. Ultimissima domanda. Usiamo ancora il senno del poi, questa volta in positivo. Lei non si ricorda, mentre stava facendo le prime indagini, di qualche conversazione strana che all'epoca con qualche persona – non so, colleghi, istituzioni o simili – che all'epoca lei ha valutato come assolutamente normale? È ovvio che se fosse venuto qualcuno a dirle: «Mi raccomando, insabbi» o cose di questo tipo, l'avrebbe denunciato istantaneamente. Però qualche conversazione che al momento lei ha valutato come assolutamente normale, ma ex Pag. 35post ha valutato come potenzialmente sospetta?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non capisco. Si spieghi meglio, mi perdoni.

  CLAUDIO BORGHI. Era un caso che faceva rumore, ci saranno state tot persone, ad esempio suoi colleghi, che l'avranno contattata nell'immediatezza delle indagini per parlare della cosa.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, io i contatti li ho tenuti con i miei tre colleghi e basta.

  CLAUDIO BORGHI. Ma lei non ha mai parlato con nessuno?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le sembra strano questo mio modo di fare, ma io sono riservato. Sono riservato, non mi metto a discutere dei fatti giudiziari, anche perché ho il dovere del segreto e francamente cerco addirittura di non portarmeli nemmeno a casa, per la serenità della famiglia. Il fatto è che se mi fosse stato detto qualcosa da qualche collega, avrei sicuramente manifestato il mio disappunto, su questo non c'è dubbio. Prima di tutto avrei detto «ma perché?», tanto per cominciare, poi avremmo valutato le condotte. Che io ricordi, non ho memoria di colloqui con colleghi diversi da quelli che erano necessari. Poi andavamo a prendere il caffè insieme, ma quella è un'altra cosa, noi parliamo di affari giudiziari.

  CLAUDIO BORGHI. Io invece mi riferisco proprio al caffè.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Le opinioni nostre ce le tenevamo per noi.

  CLAUDIO BORGHI. Ma non è che mi riferisco specificamente ai suoi colleghi. Mi riferisco ad altre persone che magari al caffè dicono «brutto affare la storia del Rossi, che ne pensa?».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Se fosse venuto qualcuno a dirmi, collega o non collega, «mi raccomando, chiudi un occhio», tanto per dirne una, non credo che...

  CLAUDIO BORGHI. Questo lo escludevo già a monte. Però un qualcosa che magari ex post uno ci pensa sopra.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, non ho memoria di questo.

  CLAUDIO BORGHI. Grazie.

  COSIMO MARIA FERRI. Buonasera, dottor Marini, non so se si vuole riposare un attimo, è qualche ora che è impegnato. Si è parlato dell'omicidio della Correa e di questa morte di David Rossi che poi nella Commissione molte volte vengono uniti. La prima osservazione che mi viene da fare è che voi per – come ha definito lei – un suicidio, perché voi avete preso questa posizione, siate andati tre pubblici ministeri sul posto. Sinceramente, con chiunque parli, chiunque ascolti che si occupi di attività investigativa, soprattutto quando poi la convinzione, che in quel momento non poteva esserci... Però avere tre pubblici ministeri sul posto di fronte a un evento morte... Ho citato l'omicidio Correa perché mi chiedo: anche per l'omicidio Correa ci sono stati tre pubblici ministeri sul posto al momento della morte?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Perché lei ha detto, giustamente, con la sensibilità che chi la conosce non mette in discussione: «Sono due persone che sono morte, quindi grande rispetto per entrambe». Però quello è un omicidio e questo un suicidio. Qui ci sono tre pubblici ministeri che vanno sul Pag. 36posto: volevo capire se anche con l'omicidio Correa ci sono stati tre pubblici ministeri.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Per l'omicidio Correa ero di turno io e sono andato solo io, poi ne parleremo più approfonditamente, credo di aver capito questo. Per il suicidio Rossi è stato chiaro che ho chiesto la presenza dei miei colleghi. Innanzitutto non sono partito con l'idea del suicidio; il mio collega mi suggeriva di andare sul posto, perché nel 90 per cento dei casi di suicidio non ci rechiamo sul posto, ma ci rimane la Polizia giudiziaria. Lui alla mia domanda: «Ma chi è questo David Rossi?», mi dà una spiegazione di trenta secondi al telefono e mi dice «sarebbe cosa buona se ti rechi sul posto». Io di getto gli dico: «Guardate, siccome ci sono implicazioni con la vostra indagine, gradirei che veniste anche voi, perché se c'è un supporto che mi potete dare, me lo date immediatamente». Una volta arrivato sul posto, mi sono fatto le mie convinzioni, come ho già descritto la volta scorsa e quindi rimaneva da capire perché fosse successo questo.

  COSIMO MARIA FERRI. Generalmente si va nel luogo del suicidio, la mattina dopo in ufficio si avverte il procuratore, se non si avverte prima, e si fa un'attività di coordinamento.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il procuratore era in ferie, ero io il procuratore della Repubblica.

  COSIMO MARIA FERRI. Si fa un'attività di coordinamento tra i PM che hanno i fascicoli collaterali, quindi avviene un coordinamento che di solito non si fa sul luogo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il coordinamento si può fare anche sul luogo, non c'è bisogno del fascicolo per essere coordinati insieme ai colleghi, perché altrimenti non si possono fare tante cose.

  COSIMO MARIA FERRI. Quante altre volte le è capitato di essere in tre per un suicidio a fare un sopralluogo al momento della morte?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. In tre mai. Eravamo in tre perché ho chiesto io a loro di venire, poiché, visto che loro mi davano delle indicazioni su chi era Rossi, ho detto: «Benissimo, venite così mi spiegate le funzioni, mi spiegate il ruolo e mi spiegate un po' quello che io non so di questa persona». Questo è il motivo fondamentale.

  COSIMO MARIA FERRI. Tra l'altro non venne il dottor Grosso che era un altro titolare del fascicolo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non venne perché abitava lontano e, se ricordo bene, venne solo il giorno dopo perché era coassegnatario dell'altro fascicolo.

  PRESIDENTE. Però questi sono aspetti che abbiamo analizzato anche l'altra volta. È inutile che ci torniamo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Giustamente l'onorevole mi faceva una domanda e voleva capire questa differenza. Su questo non c'è dubbio. Mentre da Camargo, chiamato immediatamente dopo che si era scoperto il cadavere, sono andato solo io e abbiamo fatto le cose che dovevano essere fatte, però sono andato da solo.

  COSIMO MARIA FERRI. L'altra cosa che è emersa è che quando andate poi sul posto, come è emerso tante volte, perché poi si scopre, il PM che è stato avvertito è Nastasi e Nastasi avverte lei che era di turno. Quindi viene avvertito un PM non di turno e chi lo avverte non è nemmeno un membro della Polizia giudiziaria, ma è un tal perito Minervini. Lei come si è spiegato questo ruolo di Minervini?

Pag. 37

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Glielo spiego io, perché sono tutte persone che conosco. Per quello che ne so io; so che poi verrà audito Minervini, che sicuramente darà dei chiarimenti; hanno chiamato Minervini per ottenere il numero di Nastasi, quindi non del PM di turno, ma per avere il numero di Nastasi.

  COSIMO MARIA FERRI. Ma chi chiama Minervini? Perché Minervini?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Mi pare che sia chiamato da tale Roberto Rossi, con cui francamente ho parlato due o tre volte.

  COSIMO MARIA FERRI. Ma Roberto Rossi era uno della PG?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, ma infatti la cosa che non torna è proprio quella che dice il colonnello Aglieco, il quale afferma di avere chiamato tutti e tre noi. Questa è una circostanza impossibile, perché allo stesso tempo, mentre avrebbe potuto avere il mio numero come PM di turno attraverso il 112 che aveva il numero del magistrato di turno, non aveva sicuramente il numero degli altri due magistrati.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi non è vera questa circostanza di Aglieco.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, assolutamente. Volevo spiegare anche il perché, perché questa è stata una riflessione che ha fatto anche il collega Natalini nell'audizione. Come mai Aglieco fa il collegamento che in realtà ho fatto io? Lui sostiene di avere avvisato noi tre, poiché dice di avere chiamato tutti e tre i magistrati, ma è una circostanza impossibile. Perché è impossibile? Se avesse chiamato solo me come magistrato di turno, è la regola e non c'è nessun problema, quindi va bene, ma perché avrebbe dovuto chiamare anche gli altri due? La circostanza si smentisce da sé, nonostante le smentite dell'altro collega, perché poi Nastasi chiama l'altro collega, Natalini.

  COSIMO MARIA FERRI. Lei era il PM di turno, quindi è lei che deve dirigere in quel momento l'attività. Come vi dividete? Perché addirittura poi nell'immediatezza Nastasi va dalla vedova.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Abbiamo fatto delle scelte precise.

  COSIMO MARIA FERRI. Però non era assegnatario del fascicolo.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Nessuno di noi era assegnatario del fascicolo.

  COSIMO MARIA FERRI. Lei era il PM di turno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ero il titolare, il PM di turno e potevo benissimo delegare, anche se loro avevano un loro fascicolo, nel quale potevano comunque intraprendere quell'attività.

  COSIMO MARIA FERRI. E lì chi decide di delegare la Polizia o i carabinieri?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ho deciso io sulla base di quella che è una prassi consolidata.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi decide per la Polizia.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, decido per la Polizia.

  COSIMO MARIA FERRI. Però poi va con Cardiello in caserma?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena.Pag. 38Perché la stazione di San Francesco era a 50 metri di distanza.

  PRESIDENTE. Anche di questo abbiamo parlato la volta scorsa. Dobbiamo sintetizzare.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Era a 50 metri di distanza.

  COSIMO MARIA FERRI. Invece chi era Roberto Rossi? Non ho capito chi era.

  PRESIDENTE. Lo audiamo la settimana prossima.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lo conosco come amico di Paride Minervini.

  COSIMO MARIA FERRI. Amico di Minervini.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ma queste sono tutte cose che ho saputo.

  COSIMO MARIA FERRI. A lei che ha fatto tanti anni il PM di turno non è capitato di essere stato avvertito dal collega, dal perito Minervini o da Roberto Rossi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Di solito ti avverte la Polizia, al massimo a volte ti chiama un giornalista, quando sei di turno, che sa le notizie prima.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Questa sarebbe la cosa peggiore di tutte.

  COSIMO MARIA FERRI. No, però può capitare. Quello che volevo capire è se nella sua esperienza le è mai capitato di essere avvisato...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non ho memoria. Può darsi che mi sia successo, ma non ho memoria di non essere stato mai avvisato se non dalla Polizia giudiziaria o dai centralini del 113 e del 112.

  COSIMO MARIA FERRI. Come se lo spiega il fatto che proprio in questo caso sia andata così?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Io francamente non me lo so spiegare. Avrebbero dovuto chiamare me perché io poi avrei deciso di... Mi ha chiamato il collega, ma lì per lì non me lo sono posto il problema, perché poi lei sa come me che quando si arriva sull'indagine, tutto il mondo attorno non esiste, bisogna fare attenzione a quello che si fa e concentrarsi su alcuni aspetti fondamentali. Certo è che la regola assoluta è che il PM di turno o viene contattato dalla Polizia giudiziaria che è sul posto o viene contattato dal centralino.

  COSIMO MARIA FERRI. E questo non è avvenuto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Questo non è avvenuto.

  COSIMO MARIA FERRI. L'altra cosa che mi ha colpito in tutta questa ricostruzione ex post dopo anni è che non abbiate bloccato tutto fino a che non fosse arrivata la Polizia scientifica, quindi il fatto di non avere detto: «Non entra nessuno, aspettiamo la Polizia scientifica», perché questo ha creato un malinteso o mi sbaglio?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, forse non è molto preciso quello che lei dice. Nel momento in cui vengo contattato telefonicamente, la prima cosa che faccio quando chiedo di venirmi a prendere con l'auto – o mi contattano o chiedo io di farmi prendere dai carabinieri – è di dire di piantonare la stanza e non fare entrare Pag. 39nessuno. Questa è la prima disposizione che ho dato immediatamente per telefono. Sotto questo aspetto è stato fatto tutto il possibile. Poi siamo arrivati nella stanza, con tutte le polemiche che ci sono state intorno alla presenza o meno del colonnello Aglieco, perché è una questione francamente inspiegabile.

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene. Quindi arrivate nella stanza?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Arriviamo nella stanza, discutiamo tra noi su chi era David Rossi e io chiamo il medico legale. Vengono rinvenuti i bigliettini...

  PRESIDENTE. Però anche di questo abbiamo già parlato la volta scorsa. Cerchiamo di sintetizzare, perché non è che possiamo tornare sempre sulle stesse cose.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Nel momento in cui arriva il medico legale e noi usciamo dalla stanza, do disposizioni affinché venga sigillata e piantonata con i sigilli. Dopodiché arriva la Scientifica.

  COSIMO MARIA FERRI. Questo dopo, però.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Certo, ma io ho cercato di spiegare che l'attività...

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene, quello che ha detto già è inutile. Quando vede per la prima volta il filmato della caduta? Non è mai emerso questo punto, perché è il filmato della caduta è importante.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non la notte stessa.

  COSIMO MARIA FERRI. Quando lo vede la prima volta?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La notte stessa no, forse il giorno dopo o due giorni dopo, non lo so. Mi dissero che c'era il filmato della caduta, però se dovessi dire adesso di averlo visto la notte, non sono preciso su questo punto.

  COSIMO MARIA FERRI. Non se lo ricorda. Invece sul discorso delle telecamere, la Polizia ne dà atto in un verbale? L'attività che la Polizia fa sulle telecamere che visiona e su quelle che non visiona, la deve redigere...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non c'è un'annotazione in questo senso.

  COSIMO MARIA FERRI. Non ci sono annotazioni. Sulle telecamere la Polizia non ha fatto annotazioni. È normale questa cosa?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Se lo è chiesto? Lo ha mai contestato alla Polizia, dicendo: «Perché non mi avete fatto un verbale?»?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Più che dirlo e ripeterlo, non so che dire.

  COSIMO MARIA FERRI. Ieri ho ascoltato Pirondini che era qui e che ha descritto Rossi come una persona forte, lei invece oggi ha detto: «No, è una persona debole».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Oggi ho detto quello che è apparso a me. Io non lo conoscevo, non sapevo chi fosse, le evenienze e le evidenze investigative hanno dimostrato questo forte stress psicologico che aveva in relazione alla situazione che viveva la banca, perché lui viveva in simbiosi con la banca ed era gratificato dal ricoprire quel ruolo. Quello era il suo Pag. 40mondo. Questo era quello che ho capito io. Confortato in questo dalle dichiarazioni della Ciani allora rese, poi qui forse ha detto cose...

  PRESIDENTE. Abbiamo parlato anche di quello la volta scorsa.

  COSIMO MARIA FERRI. Ne abbiamo parlato. Invece, non abbiamo parlato del fatto quando lei è sul posto, vi dividete i compiti con gli altri colleghi e Nastasi va a casa della vedova. Va a casa della vedova su sua delega?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, esattamente. A parte che lui poteva anche andare.

  COSIMO MARIA FERRI. Non ho capito come vi siete distribuiti, perché lei era il PM di turno.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ci siamo distribuiti sulla base di un semplice dato, ovvero che laddove ci fossero stati elementi emergenti da documenti che potevano essere utili per quello che stavamo facendo, io non sarei stato in grado di valutarli.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi lui va dalla vedova sulla base del suo fascicolo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Del suo fascicolo, ma anche del nostro, tant'è che l'iscrizione nel fascicolo è per tutti e quattro.

  COSIMO MARIA FERRI. Però lui non era ancora coassegnatario.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lo era di fatto. Non avevamo il fascicolo, come facevo a coassegnare? Dovevo scriverlo sul fogliettino? Non credo. Sulla base di questo, la verità è una sola, ovvero che io non ero in grado di valutare la rilevanza di quegli atti che appartenevano a quel procedimento, perché non ne conoscevo assolutamente nulla. Allora dico: «Guardate, facciamo una cosa. Io vado con il medico legale, che è una questione che posso risolvere, poiché posso capire bene quello che è accaduto e quello che mi dice il medico legale e le sue valutazioni e sentirò le prime persone informate sui fatti che avevo già dato disposizione di identificare e di portare presso la stazione di San Francesco per essere sentite. Voi andate presso l'abitazione della vedova e valutate le cose che potete ritenere utili».

  COSIMO MARIA FERRI. Quello che secondo me ha creato confusione è che c'è molta attività, poiché al momento della morte vi sono tre pubblici ministeri, quindi una presenza massiccia, Nastasi che senza una delega formale va a casa...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non sono d'accordo con la delega formale.

  COSIMO MARIA FERRI. Sul tema della delega formale, secondo me non succede sempre che tre PM vanno lì, ma se mi dice altri casi in cui uno fa una cosa e uno l'altra, vista la mia poca esperienza... Mi ha colpito che la volta scorsa, ad esempio, a riguardo delle ordinanze dei due GIP che lei ha citato, lei ha detto: «Se dovessimo tornare a fare una nuova indagine, è evidente che molte di queste non sarebbero uguali». Sono parole sue.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, perché è passato del tempo. Dobbiamo ragionare allora per allora.

  COSIMO MARIA FERRI. Quello che mi ha colpito è che in tutta una serie di attività che sta emergendo alla luce del lavoro della Commissione, che secondo me – non per essere autoreferenziale – la Commissione sta facendo in maniera approfondita con le difficoltà del tempo (e lei ne ha dato atto), da una parte vi sono tre PM, dall'altra parte un intervento immediato, dall'altra Pag. 41ancora una carenza di indagine e di attività...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, perché, come ho detto, le evenienze che sono apparse via via sempre più certe erano quelle che indicavano l'ipotesi suicidaria. Sulla base di quella lei, come sicuramente avrà fatto, potrà notare che tutti i verbali – mi ricordo tutti i verbali – e varie attività sono stati compiuti sempre da tre magistrati. Quando abbiamo sentito la dottoressa Ciani, eravamo in tre a sentirla. Non c'è stato un allentamento dell'investigazione. Quello che possiamo dire è che abbiamo scelto un indirizzo investigativo sulla base degli indizi e delle evenienze che c'erano. Tutta l'attività investigativa successiva, che era quella di assunzioni di sommarie informazioni per ricostruire esattamente un quadro, mentre i tecnici lavoravano – intendo il medico legale –, quella l'abbiamo svolta tutti e tre insieme. Può esserci un verbale dove siamo in due.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi secondo lei non c'è stata carenza?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Al di là del fatto che, come sappiamo tutti, l'azione penale è obbligatoria – quindi anche se poi l'esito, come è nella dialettica processuale, ha in qualche modo demolito l'impostazione accusatoria – quello che mi ha colpito è che sono stati indagati addirittura per estorsione e per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in tutto questo contesto e con tutta la difficoltà del caso – poi magari era giusto farlo – la vedova...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Era necessario farlo.

  COSIMO MARIA FERRI. Ho capito.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Il reato per il quale è stato previsto...

  COSIMO MARIA FERRI. Sì, ho premesso che è un'azione penale obbligatoria, però in tutto questo collegamento quello che emerge è che la vedova del suicidato, secondo la vostra impostazione, viene indagata per estorsione e il giornalista Vecchi viene indagato per accesso abusivo. Quindi nella complessità di tutto questo, ci sono stati procedimenti che sono andati avanti e che poi sono finiti...

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Si era creata questa situazione che ha spiegato bene il collega Natalini, al quale ha fatto da corollario anche Viola, perché c'era stata una richiesta impropria che è stata riportata dal giudice all'interno della sentenza assolutoria nei confronti di Vecchi e Tognazzi, dove si dice che il fatto concreto, il fatto materiale – se vuole le dico anche le righe –, cioè quello di avere mostrato la famosa email «Help!» eccetera era un fatto realmente avvenuto, al quale era seguita una richiesta di trattative per ottenere un indennizzo diverso da quello che spettava al Rossi, che era già stato liquidato e che era stato indicato nel dettaglio dal dottor Viola nella scorsa udienza. Il dottor Viola dice che a un certo punto si parlava di centinaia di migliaia di euro e quindi ha detto: «Non ne parliamo proprio». Il fatto per il quale noi abbiamo iscritto è stato riconosciuto come esistente all'interno della sentenza.

  COSIMO MARIA FERRI. L'utilizzo dell'email?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non solo, ma la mancata trasmissione degli atti ai pubblici ministeri per quelle ipotesi che adesso lei ha citato, che non sono di estorsione, ma di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, non veniva effettuata alla procura della Repubblica di Siena per il semplice motivo che mancava la condizionePag. 42 di procedibilità ed è lo stesso motivo per il quale i due PM hanno archiviato la posizione.

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene. Chiarissimo. Volevo capire una cosa. Quando una persona ti chiama e ti dice: «Si è suicidato», la prima domanda che una persona si fa è: «Perché si sarà suicidato?».

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. È il motivo per cui ho fatto venire i colleghi.

  COSIMO MARIA FERRI. È difficile capire. I colleghi avevano le indagini parallele che ricordava sul Monte dei Paschi e le attività dal punto di vista anche tecnico e finanziario, per le quali lei ha detto: «Per questo ho chiamato i colleghi». Invece sugli aspetti personali?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Me l'ha chiesto l'onorevole Rossi prima.

  COSIMO MARIA FERRI. Sì, però non ho capito.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non è venuto fuori assolutamente nulla.

  COSIMO MARIA FERRI. Niente?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Quali attività di indagine avete fatto?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Abbiamo sentito le varie persone informate sui fatti che non ci hanno riferito nulla. A un certo punto non capivo la domanda, ho chiesto se parlasse di vizi e non è venuto fuori nessun tipo di vizio particolare.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi non ci sono stati elementi. Invece Cardiello quando le dice, se glielo dice, di avere incontrato Rossi o Muzzi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, a me non l'ha mai detto.

  COSIMO MARIA FERRI. E di avere visto Muzzi e Rossi?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Non l'ha mai detto.

  COSIMO MARIA FERRI. Nemmeno quando siete in caserma?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi lei quando viene a sapere questa cosa?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Lo vengo a sapere ora. Sicuramente non l'ho saputo durante l'indagine. Questo è sicuro, altrimenti come minimo li avremmo sentiti per la valutazione.

  COSIMO MARIA FERRI. Oltre questa circostanza, quali sono i fatti di cui è venuto a conoscenza solo oggi grazie al lavoro della Commissione?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. La cosa veramente nuova, la nuova emergenza è che prima che arrivassimo noi erano andate altre persone nell'ufficio di Rossi. Parliamo di Aglieco e degli altri militari.

  COSIMO MARIA FERRI. Quello è venuto a saperlo ora?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sì, l'ho saputo qui dall'attività della Commissione.

  COSIMO MARIA FERRI. Non lo sapeva?

Pag. 43

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No.

  COSIMO MARIA FERRI. Questo forse l'ha già detto, però faccio una domanda secca. Nella sua ricostruzione il cestino con i fazzoletti chi l'ha rivoltato?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Nessuno. Prima o poi casomai se ne dovrà parlare.

  PRESIDENTE. Dopo, nella parte secretata.

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene, ma il cestino non è segreto.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Va bene, io sono contento se posso parlare.

  COSIMO MARIA FERRI. No, no. Secondo lei nessuno ha rivoltato il cestino?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, anche perché vorrei fare presente una cosa: io sono partito nella mia precedente audizione, dicendo che l'attività del pubblico ministero, quando arriva sulla scena del crimine, non può essere ristretta in un protocollo rigido, perché il fatto è un fatto «liquido» e in evoluzione. Ci sono delle attività che il pubblico ministero deve necessariamente compiere, perché deve dare subito un indirizzo alle investigazioni, poiché sappiamo benissimo che più tempo passa e più problemi possono sorgere rispetto a un'intuizione immediata. Se io o i colleghi avessimo girato il cestino, avrei detto: «Ho girato il cestino». Non capisco per quale motivo avrei dovuto negare questa cosa.

  COSIMO MARIA FERRI. Ma nemmeno i carabinieri?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Ho buoni motivi per dimostrare anche il contrario, cioè che il cestino non è stato girato.

  PRESIDENTE. Tutta la questione già la volta scorsa è stata ampiamente ed esaustivamente esaminata.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi per lei non è stato – così che rimanga a verbale – né rivoltato il cestino, né toccato il mouse del computer?

  PRESIDENTE. Questo aspetto è già contenuto nel resoconto della scorsa audizione.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Sono stati presi i bigliettini nel cestino, perché erano rilevanti e sono stati messi lì perché avevamo una persona che...

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene. L'ha già detto, non voglio farle ripeterle le cose.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Vorrei che sia chiaro questo: se io o i colleghi avessimo rovesciato il cestino, l'avremmo detto. Non c'è un motivo per il quale dovevamo nascondere questa circostanza.

  COSIMO MARIA FERRI. Per chiarire formalmente, perché non ho capito il passaggio della coassegnazione il giorno dopo, il giorno dopo formalmente lei, essendo di turno, introita questo fascicolo?

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. No, formalmente accade che il giorno dopo ero in sostituzione del procuratore della Repubblica che era in ferie, quindi ho proceduto all'iscrizione del fascicolo per noi quattro. Dopodiché questa mia iscrizione è stata ratificata dal procuratore.

  COSIMO MARIA FERRI. Quindi lei il giorno dopo iscrive «istigazione al suicidio» e mette come assegnatari...

Pag. 44

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Nei primi atti che abbiamo, iscrivo la copertina del fascicolo a ignoti per 380 e l'assegnazione è a tutti e quattro.

  COSIMO MARIA FERRI. Va bene. Grazie e scusi.

  NICOLA MARINI, procuratore della Repubblica f.f. presso il tribunale di Siena. Prego.

  PRESIDENTE. Sospendiamo brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 17.05, riprende alle 17.20.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringrazio l'audito e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 18.40.