XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

Resoconto stenografico



Seduta n. 68 di Martedì 16 novembre 2021

INDICE

Comunicazioni:
Ruocco Carla , Presidente ... 2 

Sulla pubblicità dei lavori:
Ruocco Carla , Presidente ... 2 

Audizione del Presidente di Borsa Italiana Spa, Andrea Sironi, in merito al fenomeno GameStop e all'impatto prodotto dal trading online sui mercati finanziari e sul risparmio:
Ruocco Carla , Presidente ... 2 
Sironi Andrea , Presidente di Borsa Italiana Spa ... 2 
Ruocco Carla , Presidente ... 7 
Zanichelli Davide (M5S)  ... 7 
Ruocco Carla , Presidente ... 8 
De Bertoldi Andrea  ... 8 
Ruocco Carla , Presidente ... 9 
Rizzone Marco (CI)  ... 9 
Ruocco Carla , Presidente ... 9 
Buratti Umberto (PD)  ... 9 
Ruocco Carla , Presidente ... 9 
Cestari Emanuele (LEGA)  ... 9 
Ruocco Carla , Presidente ... 9 
Sironi Andrea , Presidente di Borsa Italiana Spa ... 9 
Ruocco Carla , Presidente ... 11 
Lannutti Elio  ... 12 
Ruocco Carla , Presidente ... 12 
Sironi Andrea , Presidente di Borsa Italiana Spa ... 12 
Ruocco Carla , Presidente ... 12 

ALLEGATO: Documentazione libera consegnata dal professor Sironi ... 13

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
CARLA RUOCCO

  La seduta comincia alle 14.35

Comunicazioni.

  PRESIDENTE. Comunico che il sistema di segnalazione di disservizi bancari posto a disposizione dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, istituito presso la Commissione in collaborazione con la Guardia di finanza con documenti d'intesa ratificati dalla Commissione nella seduta del 1° luglio 2021, entrerà in esercizio alle ore 12 di giovedì 18 novembre 2021. Il link per effettuare le segnalazioni sarà disponibile sul sito web della Camera dei deputati nella sezione dedicata alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
  Comunico che il professor Andrea Sironi, Presidente di Borsa Italiana, in vista dell'odierna audizione, ha trasmesso alla Commissione della documentazione in regime libero. Tale documentazione è oggi in distribuzione ed è stata già trasmessa via e-mail ai commissari.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sperimentale sulla web.tv della Camera dei deputati.

Audizione del Presidente di Borsa Italiana Spa, Andrea Sironi, in merito al fenomeno GameStop e all'impatto prodotto dal trading online sui mercati finanziari e sul risparmio.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente di Borsa Italiana, il professore Andrea Sironi in merito al fenomeno GameStop e all'impatto prodotto dal trading online sui mercati finanziari e sul risparmio.
  La Commissione ha ravvisato l'opportunità di proseguire l'attività di studio e approfondimento sulle strategie e sulle recenti proposte legislative della Commissione europea in materia di finanza digitale e, più in generale, sui profili di attenzione sulle opportunità derivanti dal FinTech nonché sul fenomeno GameStop e sull'impatto prodotto dal trading online sui mercati finanziari e sul risparmio.
  È oggi presente il presidente di Borsa Italiana, il professore Andrea Sironi, che ringrazio per essere qui. Invito il professor Sironi a svolgere la sua relazione in un tempo massimo di venti minuti. Seguirà poi il dibattito in Commissione. Prego, professore.

  ANDREA SIRONI, Presidente di Borsa Italiana Spa. Ringrazio la Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario per aver avviato questa attività di analisi e confronto istituzionale.
  In accordo con l'invito, nella mia relazione toccherò due temi distinti: uno è quello delle attività che sono in corso di svolgimento, programmate presso il gruppo Borsa Italiana per cogliere le opportunità che derivano dal FinTech e, in generale, dalle nuove opportunità tecnologiche; il secondo è quello relativo ai punti di attenzione e alle criticità che sono emerse in seguito alla vicenda GameStop.
  Tengo a sottolineare che Borsa Italiana, con riferimento al tema dell'innovazione Pag. 3digitale, ha continuamente monitorato e contribuito negli anni all'evoluzione della normativa sia a livello nazionale che europeo.
  Il primo tema, quello di Fintech, va visto sia come un fattore abilitante di sviluppo dei mercati, sia come una fonte di rischio.
  Tengo anche a precisare che, quando parlo di Borsa Italiana, parlo di un gruppo che ha al suo interno delle controllate fra le quali: Monte Titoli, che svolge, come sapete, un'attività centralizzata di deposito titoli di settlement; Cassa di compensazione e garanzia, che svolge un'attività di clearing delle posizioni di compensazione; MTS, che è la società che gestisce tutta l'attività di negoziazione all'ingrosso dei titoli di Stato italiani.
  Il tema della trasformazione digitale nel settore finanziario ha ovviamente una valenza ampia e strategica per il mercato italiano e, come menzionava la presidente, anche l'Unione europea di recente si è ricompattata nel nuovo piano cosiddetto «Digital finance».
  Credo che, tra gli ambiti di innovazione, quello più importante sia legato alla tecnologia blockchain che, come sapete, è una particolare forma di DLT (distributed ledger technology), che sostanzialmente consente di avere dei registri comuni e diffusi ai quali diversi soggetti possono contribuire. La blockchain è una sottocategoria, nel senso che è un sistema di DLT a blocchi che garantisce una maggiore sicurezza rispetto, più in generale, alle piattaforme DLT.
  Le novità legislative in tema di registri distribuiti introdotte con il decreto «semplificazione» e le previsioni del decreto «crescita» in tema di innovazione tecnologica e regulatory sandbox possono rappresentare l'occasione per iniziative di sistema con il coinvolgimento delle infrastrutture di mercato in Italia, che sono poi quelle di Borsa Italiana.
  Noi come Borsa Italiana siamo in stretto coordinamento con l'autorità di vigilanza, in particolare con la Consob e stiamo portando avanti in collaborazione iniziative che hanno per oggetto la DLT, ma che sono anche relative all'intelligenza artificiale e al cloud come sistema che può ospitare dati di particolare volume.
  Peraltro, come Borsa Italiana abbiamo identificato alcuni possibili usi meritevoli di essere esplorati, in particolare con riferimento alla finanza per le piccole e medie imprese, quindi la possibilità di usare queste tecnologie per favorire l'accesso al mercato dei capitali e, in generale, il funding delle piccole e medie imprese che, come sappiamo, rappresentano un po' la struttura portante della nostra economia.
  Da questo punto di vista la DLT potrebbe essere efficacemente implementata nell'ambito dei servizi di depositario centrale – come vedremo a breve – che svolge la società Monte Titoli da noi controllata.
  Ripeto che la DLT è una tecnologia che consente di avere un unico condiviso e immutabile libro mastro, un registro di informazioni sulle transazioni che viene aggiornato periodicamente in ogni fase del processo ed è immediatamente accessibile a tutte le parti interessate. La blockchain invece è una sottocategoria strutturata a blocchi, che è comunque una forma di DLT con un maggiore grado di sicurezza.
  In realtà, sul fronte di Borsa Italiana – qui parlo della sola società Borsa Italiana, quella che gestisce i mercati primari e secondari dei titoli obbligazionari e dei titoli azionari – noi usiamo queste nuove tecnologie: per algoritmi e sistemi che consentono di individuare in modo automatico violazioni rispetto alle regole di negoziazione e anche fenomeni di abuso di mercato; per la valutazione automatica di strumenti finanziari complessi con l'idea di capire qual è il loro fair value, un valore di equilibrio di questi strumenti, un prezzo di equilibrio e, quindi, di identificare eventuali scostamenti che indichino squilibri nel mercato; per sistemi autonomi che assistono il personale di Borsa Italiana nello svolgimento dell'attività di controllo e di intervento sul mercato.
  Fino ad oggi non li abbiamo, invece, usati per l'attività di negoziazione. Noi non usiamo la tecnologia blockchain per l'attività di negoziazione nei mercati di Borsa Italiana intesi come mercato primario e Pag. 4secondario e negoziazioni di titoli azionari e obbligazionari.
  Esiste, invece – qui mi soffermo sulla società Monte Titoli che è depositario centrale di tutti i titoli –, un progetto descritto in questa relazione che fa riferimento alla possibilità di usare questa attività di depositario centrale anche per i titoli di PMI (piccole e medie imprese) strutturate sotto forma di società a responsabilità limitata. Come sapete, parliamo di titoli non quotati – le Srl non hanno titoli quotati – e l'idea è di poter usare una tecnologia DLT per far sì che si arrivi a una dematerializzazione di questi titoli, al possibile accentramento delle quote di capitale di società di questa natura in modo tale da favorire da un lato i fenomeni di crowdfunding che già si stanno sviluppando, riducendo i costi, compreso il costo connesso al trasferimento delle quote, che oggi richiede di andare da un notaio con un'imposta di registro eccetera, favorendo in qualche misura lo sviluppo di un mercato per le quote di capitale di società medio-piccole con un meccanismo di dematerializzazione e di centralizzazione che avrebbe evidentemente dei benefici per il costo del finanziamento delle società piccole e medie.
  Questo progetto è descritto in questo paragrafo. Si dice: «La possibilità di creare diverse categorie di quote con caratteristiche standardizzate, la facoltà di offrire al pubblico le quote anche attraverso i portali per la raccolta di capitale e il regime alternativo di circolazione di cui all'articolo 100, la successiva alienazione delle quote mediante semplice scritturazione contabile da parte dell'intermediario».
  L'idea è di applicare le stesse forme di trasferimento delle quote che si applicano presso i titoli di società quotate e che avvengono in modo centralizzato presso Monte Titoli con un meccanismo di piattaforma analogo per società medio-piccole.
  A questo scopo crediamo che sarebbe importante l'apertura di un tavolo con le principali istituzioni, per verificare le modalità di intervento di forme in termini di società a responsabilità limitata, in modo da avvicinare queste ultime alla filiera del mercato dei capitali. Naturalmente una condizione chiave sarebbe quella della dematerializzazione.
  Un secondo ambito di applicazione riguarda un'altra società controllata da Borsa Italiana, che è la Cassa di compensazione e garanzia, la cosiddetta CC&G, dove c'è un expertise molto forte in termini di valutazione del rischio di controparte. La Cassa di compensazione e garanzia è una società basata a Roma, dove sostanzialmente si agevola l'eliminazione del rischio di controparte per tutte le transazioni fra operatori di mercato, perché la Cassa di compensazione e garanzia garantisce tutte le controparti. Quando c'è una transazione che ha un regolamento differito, come avviene oggi per tutti i titoli azionari in cui il regolamento avviene due giorni dopo, naturalmente noi abbiamo una struttura centrale che garantisce tutte le controparti dal rischio di insolvenza.
  Per far questo, questa società ha sviluppato una expertise molto forte nell'ambito della valutazione del rischio di credito e, ovviamente, potrebbe svolgere un ruolo importante nel mettere questa expertise, questa competenza al servizio di imprese medie e piccole.
  Sostanzialmente, usando la tecnologia DLT, che garantirebbe trasparenza e confidenzialità al tempo stesso, si avrebbe la possibilità di applicare un sistema di scoring, cioè un sistema standardizzato e automatizzato di valutazione del merito di credito che, a sua volta, poi agevolerebbe il finanziamento delle piccole e medie imprese. Questo è un progetto che stiamo studiando e che, ovviamente, è conosciuto anche alle autorità di vigilanza come Banca d'Italia e Consob.
  Come è stato menzionato dalla presidente, esiste un'agenda digitale per l'Unione europea chiamata «Digital finance». In questo ambito ci sono delle proposte importanti che noi come Borsa Italiana sosteniamo e condividiamo appieno, tra cui quella relativa all'uso della tecnologia DLT da parte delle infrastrutture di mercato come quelle di Borsa Italiana, quella che riguarda il mercato delle cripto-attività, dei cryptoasset e quella relativa alle resilienze operative delle infrastrutture di mercato.Pag. 5
  Con riferimento alla prima, ovvero quella di un quadro comune per l'uso della DLT, l'idea è quella di un regime pilota che consenta di derogare ad alcuni limiti che sono introdotti da regole come la MiFID (Markets in financial instruments directive) o la CSDR (Central securities depository regulation) che renderebbero difficile in alcuni aspetti tecnici, su cui preferirei non entrare, l'applicazione della tecnologia DLT. L'idea è di poter sperimentare nei meccanismi di negoziazione delle strutture di mercato una tecnologia DLT avendo un'esenzione temporanea da alcune delle norme relative a MiFID II.
  La seconda proposta riguarda la parte delle cripto-attività. Ad esempio, ci sono alcuni mercati del gruppo Euronext, di cui Borsa Italiana oggi fa parte, che già negoziano strumenti il cui valore è legato alle criptovalute. In Italia questo ancora non è consentito, ma credo che qui sarebbe opportuno un quadro normativo comune all'interno dell'Unione europea.
  Infine, la terza proposta della Digital finance Ue riguarda la resilienza operativa. C'è un atto chiamato «Digital Operational Resilience Act» che dovrebbe assumere un ruolo fondamentale nel sostenere la resilienza dell'intero sistema finanziario e dovrebbe stabilire delle regole chiave che consentano a tutti i soggetti di semplificare la conformità ai requisiti nazionali. L'idea di avere un unico regolamento applicabile a tutte le entità appartenenti al settore finanziario da parte di Borsa Italiana è particolarmente supportato.
  In ambito europeo esiste anche una serie di provvedimenti legati ai dati, il cosiddetto «Data Strategy and Digital Service Package». Ancora una volta Borsa Italiana sostiene le iniziative pubblicate dall'Unione europea per una strategia sui dati digitali, quelle contenute nel cosiddetto «Digital Service Act» e nel «Data Act». Questi atti propongono un approccio coordinato e unificato che consideri anche le specificità del settore finanziario rispetto ad altri settori. Un approccio olistico che supporti l'obiettivo di rafforzare il mercato unico dei capitali è per noi particolarmente benvenuto e condiviso.
  Infine, vi è una consultazione a cui noi abbiamo partecipato come Borsa Italiana che in qualche misura entra sul tema GameStop, perché riguarda la cosiddetta «strategia retail» dell'Unione europea. Come Borsa italiana e come gruppo Euronext abbiamo fornito il nostro contributo in risposta alla consultazione per quello che riguarda gli investimenti della clientela al dettaglio. L'idea sottostante è quella di un obiettivo che vada verso una maggiore partecipazione degli investitori retail al mercato dei capitali, quindi dei risparmiatori. Anche per effetto di casi come quello GameStop un ruolo chiave lo gioca il tema dell'educazione finanziaria, un tema particolarmente rilevante anche per Borsa Italiana; da questo punto di vista vi è una serie di provvedimenti che sono stati adottati anche in Italia.
  Il tema delicato è che esiste una normativa che impone la best execution, cioè che qualunque ordine sia eseguito dall'operatore nel migliore interesse dell'investitore retail. Tuttavia, quando si parla di migliore interesse, si parla dei costi di esecuzione, cioè delle commissioni, ma anche della qualità del mercato, perché io posso anche avere del free trading con commissioni zero, ma se poi ci si rivolge a un operatore che negozia a prezzi che non sono i migliori nel mercato, si ha zero commissioni ma va a finire che il cliente risulta penalizzato. Per questo motivo anche questo aspetto è particolarmente rilevante.
  Come sapete, esistono delle piattaforme di mercato, alcune legali, abilitate e regolamentate, altre purtroppo che non lo sono. Qualche piattaforma abilitata è diventata operativa in Italia per effetto dell'abilitazione che ha avuto in altri Paesi dell'Unione europea, ma il punto è che il fenomeno del free trading deve essere monitorato con grande attenzione perché, ovviamente, esiste anche un tema di qualità del mercato in cui i riordini vengono eseguiti e spesso gli ordini vengono venduti a operatori che poi fanno un profitto quando non dovrebbe esserci. È il cosiddetto fenomeno del «PFOF» (payment for oder flow) che rappresenta un potenziale problema.Pag. 6
  Noi vediamo con favore il fatto che questo tipo di problematiche venga tenuto in adeguata considerazione nell'agenda di revisione della MiFID e della MiFIR (Markets in Financial Instruments Regulation).
  Passo ora al secondo tema, che è quello del caso GameStop e delle implicazioni che questo presenta. Come sapete, come Borsa Italiana noi dobbiamo garantire che i mercati siano sicuri, regolari e ordinati e devo dire che anche nel corso della crisi pandemica noi abbiamo fatto in modo che i nostri mercati restassero aperti e operativi per garantire l'attività degli investitori e dei diversi partecipanti al mercato.
  Come sapete, il caso GameStop ha evidenziato un ruolo determinante degli investitori al dettaglio e della volatilità dei mercati, che è molto cresciuta in quei casi particolari, e soprattutto dei social media, perché molta dell'attività è stata guidata dai social media. La possibilità di far circolare informazioni con i media c'era anche prima ma, ovviamente, in questo caso la velocità si è molto accresciuta.
  Noi abbiamo un sistema di vigilanza fatto da Borsa Italiana, oltre che dalle autorità di vigilanza e in particolare da Consob – poi vi darò qualche dettaglio in più – che riteniamo molto efficace nel prevenire fenomeni di questa natura. Se posso dare un giudizio qualitativo, nel mercato statunitense c'è sempre stata una filosofia di free trade, di libertà al mercato senza particolari controlli, perché si riteneva che il mercato fosse sempre capace di guidare i prezzi in modo adeguato e di riflettere sempre in pieno le informazioni disponibili.
  L'ESMA (European Securities and Markets Authority) ha pubblicato uno statement importante che riguarda la prudenza nelle decisioni di investimento basate solo su informazioni provenienti dai social media e l'importanza di raccogliere informazioni da fonti affidabili.
  Per quello che riguarda l'attività di trading online, ancora una volta è particolarmente importante l'educazione finanziaria, a cui Borsa Italiana contribuisce in prima persona. Infatti, ogni anno abbiamo una conferenza di più giorni, che è la cosiddetta «Trading Online Expo», dove tantissimi investitori di retail partecipano, ci sono relatori qualificati esperti, ma a cui partecipano anche le autorità come la Consob e la Banca d'Italia. Inoltre, abbiamo una serie di altre iniziative che svolgiamo attraverso webinar, conferenze, corsi formativi e partecipazione a eventi di terzi.
  È importante sapere che, come Borsa Italiana, noi possiamo conoscere l'entità degli operatori che canalizzano gli ordini sui nostri mercati, ma non dei clienti finali che stanno dietro a questi operatori.
  Se vogliamo quantificare il fenomeno degli investitori retail sui nostri mercati – in questo caso stiamo parlando dei mercati equity, dei mercati azionari – siamo intorno al 25/30 per cento, che è una partecipazione abbastanza elevata, se la confrontiamo a livello internazionale.
  Quali sono i presìdi che noi abbiamo per evitare fenomeni come quello di GameStop? Questa è un'attività a cui noi dedichiamo molta attenzione. Infatti, abbiamo un ufficio dedicato proprio ai controlli che sostanzialmente si basa su una serie di limiti, poiché noi abbiamo la facoltà di sospendere o limitare temporaneamente le negoziazioni quando si registra un'oscillazione significativa di prezzo. Questa oscillazione dipende ovviamente dal tipo di mercato – obbligazionario o azionario –, ma anche dal tipo di titolo: è chiaro che per un titolo molto liquido con una market cap elevata, con volumi di negoziazione elevata, questa massima oscillazione può essere più contenuta rispetto a quella che abbiamo per titoli meno liquidi. Garantiamo che i parametri per la sospensione di negoziazione siano calibrati in modo tale da tener conto della liquidità dei diversi tipi di strumenti e comunicare in modo coerente e comparabile i parametri per la sospensione delle negoziazioni.
  Abbiamo anche un sistema sanzionatorio per gli operatori che immettono ordini che violano questi limiti o, ancora di più, per fenomeni di manipolazione del mercato.
  Quando sospendiamo un titolo, generalmente lo sospendiamo per un intervallo di tempo limitato, passando alla cosiddetta «trading auction», ovvero un'asta di trading che è un po' la fase che c'è prima dell'aperturaPag. 7 dei mercati in cui gli ordini arrivano ma non vengono eseguiti i contratti.
  Quando viene sospeso, a quel punto scatta un'attività di approfondimento, perché può darsi che l'oscillazione di prezzo sia legata a un'informazione rilevante che è arrivata sul mercato ed è quindi giustificata – in questo caso non siamo all'interno di fenomeni come quello di GameStop – oppure andiamo a monitorare gli ordini che arrivano per capire se ci sono delle anomalie. Poi magari dopo cinque minuti riprende la negoziazione oppure, invece, si interrompe definitivamente.
  I presìdi che abbiamo in essere sono coerenti con la normativa MiFID II e posso dirvi che sono presìdi piuttosto diffusi all'interno dei Paesi dell'Unione europea, ma mi permetto di dire, con una punta di orgoglio, che nel caso di Borsa Italiana è considerata una best practice. C'è stato uno studio recente di una grande banca d'affari internazionale che ha fatto un'analisi comparata, evidenziando come il sistema di circuit breaking, ovvero il sistema di interruzione del circuito e di sospensione delle anomalie di Borsa Italiana sia tra i migliori e un punto di riferimento anche per gli altri mercati.
  La mia personale valutazione e la valutazione di Borsa Italiana è che i presìdi e i meccanismi adottati nei nostri mercati sono adeguati a fronteggiare oscillazioni di ampiezza, velocità e portata come quelle determinate dal caso GameStop.
  Naturalmente la velocità dell'innovazione tecnologica e il ruolo dei social media, così come gli altri canali di comunicazione, impongono una riflessione a noi come agli altri soggetti interessati a livello comunitario e non solo nazionale sulla tenuta della validità delle norme contro la manipolazione dei mercati quando gli attori non sono facilmente individuabili, o quando agiscono in massa attraverso i canali e le reti sociali. Questo è un fenomeno nuovo, cui storicamente non siamo abituati.
  Tuttavia, mi permetto di concludere dicendo che, ad oggi, noi siamo sempre riusciti a garantire un regolare funzionamento dei mercati anche nei casi più difficili e devo dirvi che non è sempre stato così in altri mercati europei, dove a volte vi sono state delle difficoltà e a volte l'interruzione del funzionamento dei mercati.
  Io mi ritengo soddisfatto dei presìdi che abbiamo in essere. Abbiamo un team abbastanza nutrito che tiene in attività questi presìdi e controlli. Peraltro, è un team che è stato visitato un paio d'anni fa dal Presidente Mattarella ed è un po' una punta d'orgoglio per noi in Borsa Italiana.
  Con questo non voglio sottovalutare i rischi che sono posti da questi nuovi fenomeni di trading online e di ruolo dei social media. Come ho detto in precedenza, un ruolo chiave lo svolge l'educazione finanziaria, su cui noi siamo attivi. Ci tengo anche a sottolineare che noi abbiamo una collaborazione molto attiva e costruttiva con gli organi di vigilanza come la Consob e la Banca d'Italia. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Chiedo se qualcuno vuole intervenire. Collega Zanichelli, prego.

  DAVIDE ZANICHELLI. Grazie, presidente. Grazie, presidente Sironi. La prima cosa che ci tengo a dire è che un po' dispiace non vedere più il logo di Borsa Italiana sulla sua relazione, ma questa è una cosa personale. La ringrazio molto per la sua esposizione, che rappresenta anche come il FinTech sia uno degli aspetti sul quale vi state impegnando perché, in fin dei conti, ci sono diversi aspetti del contesto che stiamo vivendo che rendono il settore del FinTech una delle realtà inevitabili con cui la nostra società si deve confrontare e con cui il vostro ruolo di piazza di negoziazione deve avere a che fare.
  Sicuramente l'aspetto della formazione delle persone, dei clienti e dei risparmiatori italiani è una delle leve su cui puntare, perché il tema che stiamo trattando – quello di GameStop, quello degli investimenti delle famiglie e dei loro comportamenti – mostra come la consapevolezza sia uno dei filoni, ma questo poi lo vediamo in generale quando parliamo di Internet e di quello che abilita le potenzialità della realtà digitale che stiamo vivendo.
  C'è una domanda non solamente per quello che abilita al digitale, ma anche per l'enorme risparmio privato. Stiamo vivendo Pag. 8un periodo in cui il risparmio delle famiglie e la digitalizzazione sono cresciuti notevolmente e in cui le opportunità finanziarie sono fatte da tassi bassi e questo porta a un contesto in cui le persone cercano altre opportunità, che trovano su piattaforme e tramite dei canali come Reddit che, alla fine, informano su come fare e piattaforme che abilitano certe potenzialità come Robinhood.
  Tuttavia, da un certo punto di vista non bisogna vedere tutto questo come il male, perché sicuramente ha fatto imparare e ha fatto conoscere a molte persone delle potenzialità, poiché la digitalizzazione abilita cose che prima non si potevano fare.
  Dopodiché, c'è un problema enorme di piattaforme, perché così come facevano grossi fondi di investimento che si parlavano e attuavano in modo coordinato per raggiungere quello che era il loro sacrosanto e legittimo profitto, alla stessa maniera è sacrosanto anche se le persone legittimamente si parlano e si informano, magari venendo a conoscenza che su GameStop si trovano diverse posizioni in short aperte e il titolo poco liquidato e che, a quel punto, diventa conveniente stimolare quello che poi sappiamo tutti essere lo short squeeze. Fin qui probabilmente va tutto bene, ma poi me lo dirà lei.
  Diverso è il discorso se eventualmente c'è un'operatività – forse questo può essere anche non il vostro ruolo – che a un certo punto è funzionale a questo. Si parla eventualmente di influencer che possono orientare il dibattito online ed eventualmente approfittarne strumentalmente dopo averlo orientato. Questo sicuramente è sbagliato, come sarebbe stato sbagliato se l'avessero fatto grandi fondi.
  C'è un aspetto ulteriore, ovvero quello delle piattaforme. Se a un certo punto una piattaforma indipendente, come poteva essere Robinhood o altre piattaforme che possono nascere e consentire operatività sui mercati, da un momento all'altro interrompono strumentalmente una negoziazione di un titolo, sulla base di che cosa lo fanno? È come se il Play Store o l'Apple Store da un momento all'altro togliessero dal proprio store un'applicazione. Lo possono fare o non lo possono fare? Questo è un tema enorme che tocca la finanza e anche altre realtà, come dicevo prima.
  Arrivo al vostro ruolo. Sicuramente dal punto di vista normativo bisogna chiarire che cosa si può fare e che cosa non si può fare, ma il ruolo di Borsa Italiana in questo contesto estremamente digitale e iperconnesso non è quello di essere una piattaforma ufficiale, istituzionale o tutelata su questo, visto che è partecipata dal Tesoro. Secondo me il vostro ruolo deve essere conquistato sul mercato, offrendo quei servizi che i risparmiatori cercano e, come diceva anche lei, le opportunità di investimento che fanno sì che le piccole e medie imprese possano affacciarsi al mercato dei capitali e che possano confrontarsi con altre piattaforme e con altre realtà fornendo quei servizi di negoziazione finanziaria che possono rispondere a quella domanda del mercato, caratterizzati dall'affidabilità che voi portate in dote.

  PRESIDENTE. Grazie, collega Zanichelli. Prego, De Bertoldi.

  ANDREA DE BERTOLDI. Una breve riflessione quasi filosofica sul tema. Condivido gran parte di quello che ha detto il collega, ma io vorrei richiamarla su una riflessione, ovvero sul fatto che il mondo 4.0 e la digitalizzazione hanno certamente semplificato per certi versi e facilitato sicuramente il rapporto del cittadino – in questo caso del cittadino risparmiatore – con il mondo della finanza.
  Tuttavia, ogni tanto vedo un po' un parallelismo tra la finanza digitale – la voglio definire così – e il mondo del gioco.
  Oltre a essere capogruppo di Fratelli d'Italia in questa Commissione, sono anche nella Commissione d'inchiesta sul sistema del gioco. Ho potuto verificare come vi sono delle persone e delle forze politiche che si sono approcciate al tema del gioco in modo molto ideologico e che hanno incentrato la loro attenzione soprattutto sugli aspetti degenerativi della componente gioco.
  Io ho un approccio molto laico su tutto e non guardo il mondo del gioco come un elemento di per sé negativo o positivo, poiché il gioco è uno dei piaceri, una delle possibilità che l'uomo ha di dilettarsi, ma come tante Pag. 9altre cose può degenerare e in quel caso va combattuto.
  Perché le dicevo che è una riflessione e un parallelismo? Perché l'avvicinarsi della Borsa e dei mercati finanziari alle stanze dei cittadini, alle case, ai salotti dell'anziano, del giovane, dell'universitario intraprendente, ma anche del pensionato che ha più tempo a disposizione, da laico – come sono laico sul gioco, sono laico anche su questo aspetto – temo che, come è accaduto, possa portare anche a delle degenerazioni a causa della facilità con la quale ci si avvicina a questi strumenti soprattutto in mani non esperte e in persone non adeguatamente supportate da professionisti. Penso a coloro che nelle banche e nelle finanziarie hanno delle persone di fiducia, per cui si presume che ci sia sempre un supporto, anche se purtroppo la realtà è spesso cattiva maestra, perché abbiamo visto tanti investimenti che sono stati fatti fare per ragioni tutt'altro che coerenti con le necessità di un risparmiatore.
  Come pensate che possa essere contrastata e controllata da forme degenerative la libertà che porta la digitalizzazione? Io la vedo sicuramente come un aspetto positivo, però vedo anche i rischi di possibili degenerazioni o, come il collega ha detto, di interventi di queste piattaforme che poi possono sottostare a progetti che nulla hanno a che vedere con l'interesse del risparmiatore.
  In questo ambito come vede la digitalizzazione in questo parallelismo che io ho un po' forzato tra il gioco e la finanza digitale? Che suggerimenti si sente eventualmente di dare al Parlamento? Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Prego, collega Rizzone.

  MARCO RIZZONE. Grazie. Ho una curiosità. Come valuta Borsa Italiana il nuovo fenomeno dei non fungible tokens? È un mercato che può essere aggiunto a quelli esistenti di Borsa Italiana?
  Analogamente, come vede Borsa Italiana le piattaforme di scambio di criptovalute? Le criptovalute sono un problema per l'alto rischio che queste comportano per il consumatore o può essere una branca in futuro da sviluppare per Borsa Italiana?
  Infine, ho una curiosità su come combattete, se li combattete, i fenomeni di short squeeze che avvengono recentemente su titoli pressoché poco liquidi, che però poi creano illusioni forti in tanti piccoli consumatori e poi grandi delusioni? Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Collega Buratti, prego.

  UMBERTO BURATTI. Grazie, presidente. Intanto grazie per la relazione. Io vorrei brevemente richiamare un passaggio che lei faceva, poiché credo che sia molto importante anche alla luce degli incontri che abbiamo avuto modo di fare con alcuni risparmiatori che, purtroppo, a volte si sono trovati in certi ingranaggi che forse non conoscevano abbastanza o si sono fidati di persone che invece non erano quelle che loro in qualche maniera pensavano che fossero.
  Il passaggio è quello sull'opera di educare un po' i nostri risparmiatori che va anche di pari passo con altre iniziative, tra cui l'iniziativa dell'ottobre dell'educazione finanziaria che, se non sbaglio, è quello che conta gov.it laddove si parla di queste iniziative, facendo sì che tutti gli operatori interessati facciano squadra per arrivare veramente a formare i nostri risparmiatori e informarli su questo. Credo che unire le energie potrebbe essere utile, poiché è un interesse vero per il nostro Paese. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Collega Cestari, prego.

  EMANUELE CESTARI. Grazie, presidente. Solo per sapere se lei pensa che si arrivi a una normativa condivisa tra i vari Paesi europei riguardo alle criptovalute.

  PRESIDENTE. Io ho esaurito gli interventi. Do la parola al professore per le risposte. Prego.

  ANDREA SIRONI, Presidente di Borsa Italiana Spa. Vi ringrazio, sono quesiti molto pertinenti e rilevanti. Onorevole Zanichelli, lei ha fatto alcune considerazioni che non ripeto e che condivido pienamente.Pag. 10
  Se capisco bene, ha formulato implicitamente alcuni quesiti, facendo presente che non necessariamente queste piattaforme e questi sistemi di negoziazione online sono un male e lungi da me dare questa impressione di valutazione, anzi ci sono delle piattaforme di intermediari molto noti nel nostro Paese – preferisco non entrare nei nomi – che sono particolarmente sane, molto robuste, ben gestite e che consentono un'attività spesso canalizzata anche sui nostri mercati – non necessariamente – che funzionano molto bene, hanno i rispettivi presìdi eccetera.
  Credo di poter dire che condivido anche la sua considerazione circa il fatto che è giusto che i mercati di Borsa italiana fronteggino una sana concorrenza e che si debbano conquistare il proprio ruolo sul mercato. In qualche modo in passato non era tanto così – condivido la sua considerazione –, però mi sento di dire che oggi è molto così, nel senso che esistono veramente tante forme di concorrenza al nostro mercato internazionale, perché poi oggi siamo di fatto in un mercato europeo aperto, in cui tutti gli operatori e anche quelli piccoli possono rivolgersi, anche proprio da piattaforme come quelle che lei menzionava, che possono chiudere internamente dei deal eccetera.
  Credo che questa concorrenza oggi ci sia e che Borsa italiana si confronti di fatto con altre realtà che svolgono attività simili in competizione. Questa è una cosa che io mi sono permesso di far presente anche agli organi di vigilanza in incontri passati. Ovviamente lo sanno benissimo, però non esiste solo un tema di tutela del risparmio in Italia, bensì esiste anche un tema di favorire lo sviluppo del mercato dei capitali italiano.
  È un po' come quando nella vigilanza sulle banche – mi permetto, visto che voi siete competenti su questo – si cerca un equilibrio fra stabilità ed efficienza: se io spingo troppo su una leva poi le banche sono inefficienti, hanno costi elevati eccetera. Bisogna trovare il giusto equilibrio e questo riguarda anche l'attività di Borsa Italiana: se noi spingiamo troppo sull'acceleratore della tutela del risparmio con norme super restrittive, siccome non ci sono in altri Paesi europei, penalizziamo l'efficienza e lo sviluppo dei mercati.
  Anche su questo bisogna trovare un giusto equilibrio e io credo che oggi ci sia un buon dialogo con le autorità – io ho parlato spesso di Banca d'Italia e Consob, ma esiste ovviamente anche il MEF (Ministero dell'economia e delle finanze) che ha un ruolo importante – e credo che questa consapevolezza ci sia con l'idea di favorire lo sviluppo dei mercati dei capitali in Italia come parte dell'Europa. Parlo di mercati di capitali d'Italia che non vuol dire «mercati di Borsa Italiana», anche se ovviamente Borsa Italiana ha un ruolo importante. Io mi ritrovo con le sue considerazioni.
  Senatore De Bertoldi, ha fatto delle considerazioni che condivido appieno. C'è una relazione della Consob della dottoressa Scopelliti che, se non sbaglio, è stata presentata a questa Commissione e che evidenzia proprio il tema che sollevava lei, quello della gamification.
  Condivido la sua valutazione. Per esempio, ho sempre pensato che in Italia si tende a parlare di speculazione come un fenomeno negativo. La speculazione per definizione è chi prende una posizione sulla base di un'aspettativa di realizzare un profitto. Ad esempio, compro un titolo se mi aspetto che il prezzo salga e lo vendo se mi aspetto che il prezzo scenda. Questo tipo di attività non è in sé e per sé male, anzi ha un ruolo importante per i mercati, perché ne favorisce la liquidità. Anche un fondo di private equity può essere visto come un avvoltoio, ma di fatto dà liquidità al capitale di rischio delle piccole e medie imprese, svolgendo così un ruolo positivo. Io la penso esattamente come lei.
  La domanda relativa a quali suggerimenti darei al Parlamento è molto più difficile. Io credo che si debba sollecitare di concerto le autorità come la Consob e la Banca d'Italia, ma in parte anche Borsa Italiana affinché si tuteli bene il risparmiatore non tanto da questo, ma in primo luogo da piattaforme che evidentemente non tutelano veramente l'interesse degli investitori retail, perché alla fine, a fronte di commissioni zero, ti danno il prezzo peggiore e, in maniera ancora più rilevante, da fenomeni di abusi di Pag. 11mercato, poiché è la cosa più pericolosa e che è un po' il caso GameStop. Qui il tema chiave è l'esistenza di potenziali conflitti di interesse, cioè capire se ci sono operatori che, a fronte della diffusione di informazioni su certe piattaforme, poi hanno delle posizioni sottostanti che hanno un interesse. È un po' quello che accadeva quaranta anni fa con gli agenti di cambio che magari facevano front running. Queste cose sono sparite dal 1991 in poi e bisogna evitare che si ripetano nel mondo digitale.
  Confesso che l'onorevole Rizzone mi fa delle domande un po' più complicate su due grandi temi. Il primo tema è quello dei token, delle criptovalute eccetera. Per me è molto difficile rispondere. Io ho sempre pensato che qui ci sia un ruolo chiave non tanto dell'autorità di vigilanza, ma dell'autorità monetaria e che lo sviluppo futuro di questi mercati molto dipende da come si muoverà l'autorità monetaria, che nel nostro caso è la Banca centrale europea.
  In sé e per sé io non vedo negativamente le piattaforme di scambio di criptovalute. Ripeto che in alcuni mercati di Euronext già si negoziano strumenti che sono ancorati al valore di alcune attività cripto. Questo in Italia non lo si fa ancora, ma dipende da un orientamento di Consob che deve ancora approfondire la questione.
  Quello che ho detto prima è che, siccome non sono un esperto tecnico di queste attività, è importante avere un approccio comune in sede comunitaria. Secondo me questa è l'indicazione chiave, perché avere diversi Parlamenti che si orientano diversamente in diversi Paesi creerebbe fenomeni di arbitraggio e di difficoltà.
  Per quello che riguarda i problemi dei fenomeni di short squeeze, c'è questa relazione che la dottoressa Scopelliti ha presentato qui che è molto chiara ed efficace. In linea di massima sono piuttosto contrario ai limiti e allo short selling, però dipende naturalmente da cosa c'è sotto: qual è il titolo, che tipo di liquidità e che market cap ha. In alcuni casi credo che limiti a questa attività siano necessari, come è stato, per esempio, durante la crisi pandemica. Infatti, pur avendo tenuto aperti i mercati, abbiamo introdotto dei limiti temporanei di concerto con la Consob per le vendite allo scoperto. Io sono di questa idea, ovvero che possono essere opportuni in circostanze particolari.
  L'onorevole Buratti chiedeva come educare i risparmiatori e se sono possibili iniziative di squadra da questo punto di vista. Io credo ci sia un lavoro eccellente che sta facendo la professoressa Lusardi come presidente del Comitato EduFin. Come ho detto prima, noi siamo soggetto attivo con diverse iniziative che facciamo di concerto con Consob, con altri soggetti, con Banca d'Italia e con EduFin. Mi permetto di dire che anche diversi atenei sono coinvolti in questa attività, non solo quello di cui faccio parte io, ma tante università in Italia e anche a Roma.
  Personalmente – vado un po' fuori tema – io non credo che il tema dell'istruzione finanziaria debba entrare come tema obbligatorio nelle scuole come altri propongono. Penso che ci siano altre competenze anche più importanti che andrebbero inserite nel percorso e nel curriculum delle scuole superiori, ma penso che alcune testimonianze chiave all'interno dei licei e delle scuole superiori in genere potrebbero essere molto importanti, perché questi tipi di tematiche si portano avanti anche in età inferiore a quella universitaria e, naturalmente, questo è il modo per catturarli tutti.
  Se mi chiedete: «Bisogna inserire un'ora alla settimana?», secondo me no, ma penso che fare degli interventi mirati nelle scuole sarebbe molto utile. Peraltro, abbiamo una persona come la Lusardi che veramente è un'autorità su questi temi e potrebbe coordinare bene questo lavoro.
  Per quanto riguarda la domanda dell'onorevole Cestari, io penso di sì. Ho detto prima che lo ritengo opportuno e credo che la sensibilità a livello delle autorità comunitarie sia molto elevata. La mia risposta è ottimistica. Penso che ci si arriverà ma, come ho detto prima, credo che ci sia un ruolo molto importante anche dell'autorità monetaria per quello che riguarda lo sviluppo futuro di queste attività che incidono sulla massa monetaria. Questo ovviamente è importante. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. È condivisibilissimo il punto di una normativa comune. Prego, collega Lannutti.

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  ELIO LANNUTTI. Buongiorno, chiedo scusa del ritardo al professor Sironi, ma ero impegnato in un'altra Commissione sulle casse di previdenza. Chiedo scusa se non ho potuto ascoltarla, ma ho letto la relazione. Avendo lavorato in banca un bel po' di tempo, avendo fondato l'Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari) nel 1987 e avendo denunciato tutti gli scandali finanziari tra cui Cirio, Parmalat eccetera, che hanno ridotto sul lastrico oltre un milione di risparmiatori, io mi permetto di contestare il fatto che l'educazione finanziaria svolta dagli stessi soggetti che sono stati gli autori del risparmio tradito, come intitola quel bellissimo libro scritto da Beppe Scienza, professore di matematica, poiché ritengo che sia un errore.
  Nel 2008 fui eletto al Senato e presentai una proposta di legge per l'educazione finanziaria, che non fosse fatta dai banchieri, dagli avvocati spesso a libro paga dei banchieri o dai rettori delle università – con tutto il rispetto –, ma che fosse fatta dal pubblico, come era l'educazione civica una volta.
  Io la ringrazio, lei sta facendo un ottimo lavoro ed è uno stimato rettore, però io mi permetto di dire la mia su questa cosa. Questo non è possibile, avendo attraversato tutti gli scandali dove sono state coinvolte anche le autorità di controllo che hanno dormito e poi inventano l'educazione finanziaria come l'araba fenice. Grazie mille e mi scuso di nuovo.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Non c'era una domanda, era un'osservazione. Prego.

  ANDREA SIRONI, Presidente di Borsa Italiana Spa. Senatore Lannutti, la ringrazio. Credo sia importante precisare che la relazione e il mio intervento hanno riguardato l'attività di FinTech, di trading online e gli spunti che derivano dal caso GameStop, che in qualche misura rappresentano una tematica diversa degli scandali finanziari che menzionava lei, nel senso che quello di cui parliamo sono i fenomeni di variazioni molto accentuate dei prezzi che si verificano per effetto dell'uso di tecnologie e dei social media che portano a una sorta di manipolazione di mercato.
  Lei, invece, giustamente faceva riferimento a casi diversi, ovvero a scandali che sono originati anche per effetto di falsificazione delle informazioni come bilanci falsi e cose del genere, ma sono una tematica diversa sulla quale io non sono entrato nella mia testimonianza a questa Commissione e nella relazione.
  Lei evidenzia l'opportunità che l'attività di educazione finanziaria sia svolta dal pubblico e non dai soggetti da lei menzionati, ma mi permetto di dire che EduFin – la Commissione presieduta dalla professoressa Lusardi – è un ente pubblico che ha un mandato pubblico. Naturalmente non lo è Borsa Italiana, però devo dirle che francamente noi non abbiamo mai beneficiato di quello che c'è sotto agli scandali che lei menzionava, anzi per noi sono stati una vera e propria tragedia, perché chiaramente si è persa la fiducia nel mercato dei capitali.
  Io ho detto che noi abbiamo sempre garantito il regolare funzionamento dei mercati e non abbiamo mai avuto casi come quello di GameStop, ma ovviamente mi riferivo a una problematica diversa da quella che lei menzionava che è naturalmente estremamente rilevante. Sono assolutamente d'accordo con lei che si tratta di un problema di particolare rilevanza. Abbiamo avuto casi in Italia, però è un tema di cui dovrei parlare per un po' di tempo e magari ci intratterremo in futuro in una chiacchierata, visti i ruoli importanti che lei ha ricoperto. Grazie comunque.

  PRESIDENTE. Grazie. Dichiaro conclusa l'audizione, autorizzando la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione libera consegnata dal professor Sironi.

  La seduta termina alle 15.35.

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