XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 136 di Giovedì 11 novembre 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione del presidente di Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA), Federico Maurizio d'Andrea, sul tema dei flussi paralleli di rifiuti (l'audito sarà in videoconferenza) :
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 4 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 5 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 5 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 6 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 7 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 8 
Trentacoste Fabrizio  ... 8 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 8 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 9 
Trentacoste Fabrizio  ... 9 
D'Andrea Federico Maurizio , presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Milani Marcello , amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) (intervento da remoto) ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente di Azienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA), Federico Maurizio d'Andrea, sul tema dei flussi paralleli di rifiuti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza di Federico Maurizio d'Andrea, presidente di AMSA (Azienda Milanese Servizi Ambientale). Partecipa all'audizione Marcello Milani, amministratore delegato della stessa. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul tema dei flussi paralleli illeciti e dell'abbandono dei rifiuti. Ricordo che l'AMSA gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani della città di Milano e di 14 comuni dell'area metropolitana milanese. Comunico che gli auditi hanno preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta. Intanto vi ringrazio. Abbiamo già sentito diversi operatori per quanto riguarda il tema dell'abbandono dei rifiuti che in genere si possono classificare come macroaree in ingombranti, RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e inerti. Volevamo sapere qual è la situazione a Milano e come fate a gestire e a limitare questo fenomeno poco virtuoso.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Innanzitutto, la ringrazio per l'invito. Per quanto riguarda AMSA, il comune di Milano e gli altri comuni che serviamo, dobbiamo dire che non registriamo una problematicità in merito al tema dei rifiuti abbandonati, degli ingombranti o dei cosiddetti «RAEE».
  In realtà, a Milano e nei comuni limitrofi abbiamo un servizio di raccolta quotidiano che si svolge in maniera costante con una caratteristica molto consistente, ovvero la collaborazione dei cittadini di Milano e anche la forte attenzione che gli stessi rivolgono al tema dei rifiuti.
  Credo che statisticamente, se non abbiamo dati aggiornatissimi, gli ingombranti non restano su strada a Milano per più 15 o 20 minuti durante il giorno, al netto della notte, perché è davvero tradizione il fatto che AMSA venga avvertita con continuità dai cittadini stessi e noi garantiamo un pronto intervento pressoché immediato. Non registriamo particolari problemi da questo punto di vista.
  Inoltre, continuiamo a incrementare e a sperimentare sempre di più una continuativa presenza sul territorio attraverso una serie di strumenti che abbiamo attuato. Abbiamo una metodologia del lavoro ormai molto collaudata e consolidata e abbiamo dei punti di raccolta specifici per quanto riguarda proprio il tema della RAEE. Per questo motivo siamo molto soddisfatti della nostra attività.
  Tenga conto che Milano ha raggiunto punte di raccolta differenziata pari al 62,8 per cento e che il servizio di AMSA ha un Pag. 4riscontro positivo nella città che ha raggiunto qualcosa come l'80 per cento del gradimento. Da questo punto di vista non riteniamo di dover segnalare particolari criticità, né di essere protagonisti in negativo del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti su strada e in particolar modo dell'abbandono degli ingombranti. Non so se ho risposto al quesito.

  PRESIDENTE. Non è un'accusa, però tutte le grandi città hanno qualche problema. Ad esempio, a noi risulta che Lorenteggio e Giambellino sono un po' una piccola discarica all'aperto. Magari sono problemi molto limitati rispetto ad altre città, però ci risultano. A voi non risultano?

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Sinceramente parlare di Lorenteggio e Giambellino come discariche all'aperto non è in linea con le conoscenze che noi abbiamo del territorio e del servizio.
  Fermo restando che accerterò ancora di più il tema su questi due quartieri di Milano, noi non abbiamo segnalazioni di discariche a cielo aperto nella città di Milano né negli altri comuni che serviamo. Francamente è la prima volta che ho notizia dell'esistenza di discariche quasi a cielo aperto. Certamente andrò ad approfondire il tema, ma veramente è la prima volta che lo sento.

  PRESIDENTE. Lei dice che anche grazie alle segnalazioni voi rimuovete quello che eventualmente viene abbandonato. Avete una stima, oltre al termine quantitativo, anche del termine qualitativo? In genere che tipo di materiale viene abbandonato?

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Magari l'ingegnere Milani sarà più preciso di me, ma nel 2020 abbiamo avuto circa 5.740 tonnellate di rifiuti abbandonati che sono stati recuperati su richiesta del comune di Milano. In questa quantificazione sono esclusi i rifiuti che giornalmente vengono rimossi dalle squadre presenti sul territorio per lo svolgimento di altri servizi. Il fenomeno è obiettivamente limitato. Fermo restando il fatto che noi andremo a svolgere ulteriori accertamenti, in particolar modo a seguito di questa audizione, però riteniamo davvero di poter dire che Milano è una città in cui, dal punto di vista della pulizia, non ci sono eccessive criticità da segnalare.
  In questo periodo il tema più importante che stiamo affrontando è la raccolta delle foglie che cadono, che puntualmente ci vedono all'opera per la loro rimozione.

  PRESIDENTE. A me risulta che i trend dei quantitativi di rifiuti abbandonati sono dati che dite voi, non ce li siamo inventati. Per esempio, vedo che gli ingombranti dal 2018 al 2019 e al 2020 sono in fase di aumento, ma questo vale anche per gli inerti e per i RAEE, seppur in quantitativi minimi. I dati di ciò che raccogliete li fornite voi, ma il fatto che voi li raccogliate vuol dire che c'è un fenomeno di abbandono. Volevamo sapere da voi i quantitativi e com'è la situazione.

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Se posso approfondire con qualche dettaglio in più, noi abbiamo due tipologie di abbandono. In primo luogo, abbiamo dei micro abbandoni di dimensioni veramente limitate dell'ordine del sacchetto di rifiuti che vengono rimossi giornalmente sul territorio dalle squadre che normalmente fanno la raccolta o lo svuotamento dei cestini, ma non è una quantità che censiamo perché non resta sul territorio se non per poche ore.
  In secondo luogo, abbiamo dei rifiuti abbandonati in quantità un po' più elevata. In ordine di grandezza sono 5 mila tonnellate su 700 mila rifiuti raccolti, che sono quelli descritti nel documento che vi abbiamo inviato e interessano sia aree soggette a uso pubblico sia aree private per le quali veniamo chiamati a interventi specifici di rimozione. Non è nullo, ma è molto limitato rispetto al quantitativo totale di rifiuti raccolti.

Pag. 5

  PRESIDENTE. Ci mancherebbe, ma parliamo di diverse tonnellate al giorno. Volevamo capire innanzitutto la tipologia, perché il termine «ingombranti» è generico. Se avete fatto un'analisi e uno studio di questi rifiuti abbandonati, volevamo sapere anche da chi e come sono stati abbandonati. Mi sembra di aver capito che non abbiate approfondito questo tema.
  Per quanto riguarda i centri di raccolta comunale, com'è la situazione? Visto che ci sono spesso operatori informali, i cosiddetti «svuotacantine», che si occupano dello sgombero di locali, loro possono o non possono avere accesso alle isole ecologiche? Questo vale anche per le imprese, poiché spesso c'è questo fenomeno che è dovuto sia per negligenza di qualche cittadino, sia per il fatto che ci sono delle imprese che, ad esempio, operano a nero e smaltiscono il rifiuto o gli inerti che in teoria non potrebbero andare nelle isole ecologiche. Qual è lo studio e l'idea che vi siete fatti di questo fenomeno?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). I centri di raccolta comunale, che a Milano si chiamano «riciclerie», sono principalmente al servizio del cittadino. Le società che vogliono scaricare hanno delle forti limitazioni di quantitativi che li spingono a rivolgersi a operatori autorizzati e privati per lo smaltimento. Sono flussi che prendono un'altra strada tramite operatori privati.
  Per quanto riguarda il tema dei RAEE, oltre alle riciclerie abbiamo altre tre modalità di raccolta che offriamo ai cittadini che sono delle ecoisole presso i centri di aggregazione, la grande distribuzione e i municipi, gli ecotetem e i centri ambientali mobili presso i mercati comunali, in cui i cittadini possono accedere quando si trovano sul territorio.
  I quantitativi di cui parlavamo prima sono molto concentrati. In passato ci sono state alcune zone in cui l'intervento non era giornaliero, ma si tratta di alcuni interventi spot durante l'anno in aree che spesso non sono nemmeno sul territorio pubblico, bensì in aree private per le quali siamo chiamati all'intervento da parte della pubblica amministrazione. Non sono fenomeni particolarmente gravosi, li teniamo sotto controllo. Le quantità stanno variando, ma sono sempre intorno alle 5 mila tonnellate annue che non sono poche in assoluto, ma sono poche per una città grande come Milano. Non sono fenomeni particolari e si tratta principalmente di materiale ingombrante, derivante da sgomberi, da traslochi, da piccoli lavori edili e cose di questo genere.

  PRESIDENTE. Quindi questi traslochi li avete studiati?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Abbiamo studiato. Abbiamo posizionato in diverse aree delle telecamere che hanno consentito di intercettare lo scarico abusivo e di sanzionare da parte della polizia locale il conducente del veicolo e l'azienda che scaricavano in maniera abusiva.
  Come AMSA abbiamo segnalato le zone critiche all'amministrazione, la quale ha posizionato le telecamere, intervenendo tramite di esse a sanzionare il comportamento non autorizzato. Questo è il sistema che abbiamo adottato.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). C'è una forte interazione con la polizia locale, perché tante volte gli operatori di AMSA intervengono insieme alla polizia locale, dopo che la polizia locale stessa ha esercitato le attività di propria competenza.

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Diciamo che periodicamente la polizia locale ci chiede una mappa delle zone dove noi rileviamo gli abbandoni classificati per ordine di priorità e interviene poi sulle priorità più elevate, ultimamente anche con risultati interessanti tramite appostamenti o, soprattutto, posizionamenti di telecamere.

  PRESIDENTE. Oltre a queste due zone che ho citato prima, cosa vi dice questa Pag. 6mappatura? Ci sono aree costantemente colpite da questo fenomeno? Avete fatto un'analisi?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Ci sono delle aree che si ripetono, ma sono microabbandoni. Le do una descrizione di quello che troviamo: il materasso, la rete del letto, il televisore, il frigorifero. Per noi sono considerati abbandoni anche se sono relativi a un pezzo solo o se vengono reiterati nel tempo. Se c'è l'angolo tra due vie dove costantemente troviamo un frigorifero al mese, per noi è un punto critico che segnaliamo, però si tratta di fenomeni di entità piuttosto limitata e, a nostro avviso, non derivanti dall'attività industriale, bensì dalle cattive abitudini dei cittadini.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). In sintesi, a noi non risultano posti che possano essere classificati quasi come discariche abituali. Non è questo il fenomeno che noi conosciamo. Siamo abbastanza sicuri di quello che rileviamo.

  PRESIDENTE. Invece sul fenomeno degli svuotacantine, capita spesso di vedere anche a Milano dei cartelli con numeri di telefono. Al di là della singola multa con le telecamere, c'è uno studio del fenomeno fatto da voi non in maniera diretta, ma in collaborazione con la polizia locale, visto che avete detto che c'è una forte collaborazione?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Noi abbiamo individuato alcune zone dove questi svuotacantine o piccoli artigiani che facevano lavori edili andavano a scaricare le macerie con dei furgoncini e insieme alla polizia locale poi abbiamo limitato il fenomeno, segnalando le zone ricorrenti. Questo lo facciamo costantemente per evitare che si ripetano i casi. Anche quando una zona segnalata rimane pulita per qualche mese, la teniamo comunque monitorata.

  PRESIDENTE. Avviene il sequestro dei mezzi, oltre all'eventuale multa o procedimento amministrativo? Spesso la multa è molto relativa e questi svuotacantine operano con i mezzi. Avvengono dei sequestri, vi è qualche azione particolare oppure solo multe?

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Sono dati di cui noi non disponiamo perché vengono svolti a opera della polizia, però personalmente non mi risultano sequestri in qualche modo collegati alle attività abusive di svuotacantine o attività simili. Ad ogni modo sono dati di cui noi, come AMSA, non disponiamo. A me sinceramente non risultano attività di sequestro di mezzi, ma non vorrei dirlo, perché corro il rischio di darvi una notizia che non è suffragata da conoscenze dirette.

  PRESIDENTE. C'è qualcosa che può essere migliorato? Se ci sono problemi nei centri di raccolta, si potrebbe fare qualcosa per rendere più comodo l'accesso ai centri di raccolta comunale?

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Sì, questo ce lo siamo posti, anzi ogni volta ci poniamo il problema, anche perché i centri di raccolta, le cosiddette «riciclerie», sono quattro e probabilmente a Milano dovremmo averle almeno una o due in più.
  Noi cerchiamo di arginare il fenomeno di questi svuotacantine, impedendo in qualche modo un accesso non verificato nelle nostre riciclerie. Stiamo pensando di ampliare l'orario di apertura delle riciclerie stesse per rendere maggiormente fruibili i luoghi da parte dei cittadini, ma il tutto crea qualche problema soprattutto il sabato, quando c'è maggiore afflusso di persone. Crediamo che, avviando l'orario di apertura e dando una maggiore possibilità ai cittadini di fruire delle riciclerie stesse, il fenomeno del disagio, che vi è inevitabilmente, possa essere ben limitato.

  PRESIDENTE. Avete riscontrato all'esterno dei centri di raccolta comunale comportamentiPag. 7 anomali da parte di qualcuno che intercetta il materiale prima che il singolo utente lo porti all'interno dell'isola ecologica?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Purtroppo sì, alcune riciclerie sono adiacenti a dei campi nomadi, per cui nei casi più critici abbiamo disposto un servizio di guardiania armata sia di giorno che di notte per consentire ai cittadini un sereno ingresso nelle riciclerie.
  Il fenomeno si è estinto perché una volta che abbiamo messo la guardia armata si è molto limitato, ma in passato abbiamo avuto dei fenomeni di presenza di nomadi che chiedevano ai cittadini se potevano prelevare i pezzi direttamente senza che i cittadini li portassero in ricicleria. Lo chiedevano più o meno gentilmente, ma comunque non avevano il diritto di farlo, per cui ci siamo attrezzati con una guardiania.

  PRESIDENTE. Ci potete descrivere che cosa accade all'uscita dell'isola ecologica? Dove viene portato il materiale che voi intercettate? Che guadagni riuscite a ottenere vendendo il materiale prezioso che viene eventualmente raccolto?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Abbiamo una rete di impianti intorno a Milano per la maggior parte di proprietà del Gruppo A2A. In realtà la maggior parte del materiale delle riciclerie è oneroso, perché il legno che raccogliamo costa come smaltimento, gli ingombranti costano molto come smaltimento. Riusciamo a ricavare qualcosa dai materiali ferrosi che in peso sono una quantità abbastanza limitata. I grossi volumi li facciamo sulla raccolta porta a porta con vetro, carta, cartone, umido, plastica e alluminio. Dalle riciclerie non riusciamo a realizzare molto. È un servizio oneroso che fa parte del nostro contratto.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda i centri di riparazione e riuso, che in genere dovrebbero marciare paralleli all'isola ecologica, vi siete adoperati per evitare che diversi materiali vadano anche al riciclo, pur potendo semplicemente essere riparati o riutilizzati?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). La premessa è che nella nostra raccolta nulla va in discarica. In un modo o nell'altro viene tutto trasformato in qualcosa di utile. Sui centri del riuso ci stiamo attrezzando anche in vista del rinnovo del contratto della prossima gara, ma per ora non abbiamo centri del riuso.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Mi permetta di sottolineare che nulla va in discarica. Ecco perché il fenomeno delle discariche è un fenomeno con il quale noi non facciamo i conti.

  PRESIDENTE. Io parlavo di riciclo e recupero, neanche di smaltimento attraverso l'incenerimento.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). È molto corretto quello che dice. Tuttavia, del fenomeno delle discariche abusive non ne abbiamo conto, ma ci metteremo ancora di più la testa.

  PRESIDENTE. Io non intendevo le discariche abusive, ritornando al tema iniziale dei due quartieri, ma delle aree dove costantemente viene gettato del rifiuto o del materiale.
  Per quanto riguarda i cartelli dei vari svuotacantine, nonostante avete già detto che non siete voi che fate le indagini, ma visto che c'è questa cooperazione, avete idea se dietro c'è una regia unica, un cartello, delle organizzazioni oppure sono singoli operatori che agiscono per conto proprio?

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Non abbiamo dati di cartelli, ma a noi appaiono più fenomeni di singoli.Pag. 8
  Dopodiché come si fa a escludere una regia unitaria di tutti costoro? Tuttavia, questo è un dato di cui noi davvero non disponiamo, presidente.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda gli inerti, invece, ho presentato anche un emendamento, secondo il quale il cliente che va a comprare il materiale nuovo può anche lasciare i materiali da demolizione ai rivenditori di questo materiale edile. Che io sappia, è una sperimentazione che sta partendo adesso e ci sono anche dei rivenditori, soprattutto a Milano, che stanno avviando questa pratica che spero possa essere un servizio in più per distogliere chi è intenzionato a buttare il materiale in posti non idonei. Ricevete tanto materiale inerte? A chi lo date? Lo gestite tutto voi oppure lo date a terzi?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Noi abbiamo individuato un soggetto che ha una discarica per inerti, un impianto di gestione degli inerti e il materiale va a questo soggetto che è vicino a Milano. Facciamo sì che i cittadini possano conferire gli inerti derivanti da piccoli lavori domestici in ricicleria, mentre le aziende che hanno lavori grossi e grosse quantità di inerti sono invitate a rivolgersi a operatori privati e di solito è quello che fanno. A questo sfuggono i piccoli artigiani che fanno lavoretti più o meno fatturati correttamente e hanno la tentazione di scaricare gli inerti nei luoghi di cui parlavo prima.

  PRESIDENTE. Avete trovato presenza significativa di amianto?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). No, è un po' che troviamo pochissimo amianto. Prima di rimuovere qualsiasi rifiuto sul territorio, facciamo analisi merceologiche e chimico-fisiche. Dopodiché, se non rileviamo la presenza di materiale pericoloso, lo asportiamo o altrimenti, se ci fosse amianto, oli, vernici o quant'altro, lo indirizziamo verso i canali di trattamento. Prima c'è sempre l'analisi e poi la rimozione.

  PRESIDENTE. Al di là degli imballaggi e i consorzi, quali sono i materiali che secondo voi ancora fate fatica a gestire, perché magari non c'è una filiera completa e ben strutturata?

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). In realtà, la Lombardia ha una dotazione impiantistica sia interna che esterna al gruppo che ci consente di non avere problemi nello smaltimento di nessuna frazione.

  PRESIDENTE. Non parlavo di smaltimento, ma di recupero e riciclo.

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Smaltimento, usavo un termine improprio. Per il ferro, per il legno, per la carta, per la plastica, per il vetro e per l'indifferenziato c'è un mercato di impianti che funziona bene, per cui non abbiamo problemi ad affidare le quantità e poi portarle allo smaltimento. Io parlo di smaltimento, ma in realtà si tratta di trattamento e riciclo.

  FABRIZIO TRENTACOSTE. Vorrei chiedere se, sulla base della vostra esperienza come AMSA e in accordo con il comune di Milano e le Forze di polizia, avete delle indicazioni da dare o anche su quanto avete già magari fatto per debellare il fenomeno dell'abbandono, utilizzando, ad esempio, dispositivi tecnologici, telecamere o fototrappole, al netto di quella che è l'attività investigativa vera e propria. Chiedo se i comuni e in generale gli enti locali possono adottare quanto avete già sperimentato a Milano, ovvero dei dispositivi per far sì che si possano individuare più rapidamente questi fenomeni, creando così dissuasione sul territorio.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). L'uso delle telecamere lo troviamoPag. 9 molto dissuasivo, ma credo anche di dover sottolineare che qui c'è una forte attenzione al tema della pulizia. Infatti, registriamo una costante attenzione da parte dei cittadini che richiamano con immediatezza l'attenzione su tutto quello che non funziona in tempo davvero reale. La cosa bella e impegnativa per noi è che a Milano vi è questa spasmodica attenzione da parte dei cittadini, grazie ai quali i rifiuti «abbandonati» restano in strada per tempi molto limitati.
  Vi è questa collaborazione attiva da parte dei cittadini che deve unirsi all'uso di tutti gli strumenti tecnologici più adeguati, tra cui le fotocamere, che ci permettono di avere il fenomeno e di potere dire che, per quanto riguarda le competenze di AMSA, il fenomeno è davvero sotto controllo, tanto che io sono propenso a non elevare criticità particolari su questi fenomeni e a evidenziare più che l'operato di AMSA, la collaborazione dei cittadini. Questo mi piace molto.

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Abbiamo un sistema di ascolto abbastanza capillare, per cui i cittadini possono chiamare il nostro customer care oppure segnalare tramite la nostra app l'abbandono geolocalizzato o segnalarcelo sulla nostra pagina social. Questo fa sì che l'abbandono non resti sul territorio e che non invogli altri ad accumulare ulteriori abbandoni. Questo è un fenomeno che abbiamo riscontrato: se lasciamo che le cose si accumulano, poi diventa un po' un segnalare che si può fare, mentre noi cerchiamo di rimuovere subito.
  Quando vediamo frequenze elevate di abbandoni, mappiamo i luoghi, parliamo con la polizia locale che piazza le telecamere e naturalmente lo può fare perché i punti non sono un'infinità, ma sono un insieme limitato, così si riesce a spostare le telecamere, piazzarle e intervenire.
  La collaborazione con i cittadini, i quali ci chiamano per segnalare i microabbandoni – le assicuro che sono microabbandoni – per noi è un gran lavoro, però fa sì che la condizione del decoro migliori.

  FABRIZIO TRENTACOSTE. Grazie, mi dispiace non poter testimoniare, per quanto riguarda la collaborazione con la cittadinanza attiva e con la parte sana della società civile, un'omogenea situazione sull'intero territorio nazionale o almeno su tante aree del nostro Paese.
  Volevo chiedere se a tal proposito AMSA svolge un'attività a carattere didattico in accordo con i circoli scolastici o con gli istituti per sapere se c'è una sorta di opera di preventiva formazione o di sensibilizzazione dei giovani cittadini sul tema.

  FEDERICO MAURIZIO D'ANDREA, presidente dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA). Assolutamente sì. Noi andiamo presso le scuole. Quest'anno ci siamo focalizzati sulle scuole medie, abbiamo parlato in tutte le scuole medie di Milano, l'anno prossimo andremo a parlare anche alle scuole elementari proprio per formare i bimbi a questo e poi lo estenderemo a quelli più grandi.
  La nostra attività didattica è continuativa e questa nostra partecipazione presso gli istituti scolastici ci riempie di soddisfazione, perché ci dà grande gioia e i bimbi ci danno ascolto. Facciamo una serie di attività dopodiché apriamo anche i nostri uffici, facciamo degli open day sia per le scuole che per i bimbi che vengono a visitarci in continuazione.
  Inoltre, mandiamo opuscoli su opuscoli a tutta la cittadinanza di Milano per chiarire quali sono i rifiuti, come vanno buttati e come va fatta la raccolta differenziata. Cerchiamo davvero di fare tutto quello che può essere sia l'operatività nell'immediato sia, anche nel nostro modesto contributo, per crescere i nostri bimbi e i nostri ragazzi in maniera più green e per far capire che gettare una carta o una cicca per strada postula che qualcuno poi la vada a raccogliere o si pieghi per raccoglierla.
  Devo dire che piano piano i risultati si vedono e Milano è obiettivamente una città che consente davvero grandi soddisfazioni.
  Glielo dico anche al contrario, senatore: due giorni fa c'è stato uno sciopero a cui ha aderito anche circa il 50 per cento della nostra forza lavoro in AMSA e girando per Milano, ho capito quanto è grande il lavoro Pag. 10che i nostri operatori fanno, perché bastava saltare un turno per vedere una città completamente diversa. Peraltro, era proprio il giorno dedicato alla raccolta della carta e del cartone, per cui c'erano questi rifiuti ingombranti e mi sembrava di vivere in una città diversa da quella nella quale sono abituato a vivere. Questo dà davvero l'idea dello straordinario lavoro che i nostri collaboratori e i nostri operatori fanno tutti i giorni. Basta saltare un turno e la città cambia volto.

  PRESIDENTE. Tornando agli inerti, voi avete parlato di un impianto e che li date a terzi. Sapete come utilizzano quel materiale? Quanto di questo viene effettivamente riutilizzato come materiale?
  Inoltre, vi chiedo se siete a conoscenza del fenomeno delle buste di plastica illegali, ovvero non biodegradabili, visto che spesso capita che una plastica sembra plastica ma è biodegradabile o che, invece, dovrebbe essere biodegradabile e non lo è. Vi chiedo se avete riscontrato dei problemi e se siete a conoscenza di inchieste e controlli soprattutto nei mercati dove spesso c'è particolare illegalità sugli shopper.

  MARCELLO MILANI, amministratore delegato dell'Azienda milanese servizi ambientali (AMSA) (intervento da remoto). Per quanto riguarda gli inerti, noi ci rivolgiamo a un'azienda che è specializzata nel ritirare terre e rocce o, più in generale, materiale da smaltimento da costruzione. Tuttavia, non so nel dettaglio qual è il sottoprodotto o il passaggio successivo. So che noi abbiamo avuto cura nel verificare che abbiano le autorizzazioni in regola per smaltire i quantitativi che diamo loro.
  Non ci rivolgiamo mai a intermediari, ma parliamo sempre con i proprietari degli impianti finali per avere una garanzia sul destino. Siamo sicuri del destino, ma di quello che loro riescono a riciclare al destino di questo materiale in questo momento non ho informazioni. Si tratta di piastrelle, mattoni, calcestruzzo, ma onestamente non ho idea se riescano a riciclarlo in gran parte o cosa ne facciano in dettaglio.
  Per quanto riguarda la seconda domanda, quella relativa ai sacchetti, è un fenomeno abbastanza limitato e la grande distribuzione organizzata è assente. Vi è qualcosa di questo fenomeno nei mercati, come diceva lei. Tutto quello che raccogliamo nei mercati lo riassembliamo con imballaggi misti e lo portiamo in un impianto del gruppo che fa del sorting: tutti gli imballaggi misti che portiamo vengono poi divisi, cercando di recuperare il più possibile dalle diverse frazioni. Questo è quello che so. Qualora arrivassero sacchetti che non sono biodegradabili ma di plastica, vengono instradati nel flusso della plastica.

  PRESIDENTE. Vi ringrazio e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.50.