XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

Resoconto stenografico



Seduta n. 61 di Giovedì 15 luglio 2021

INDICE

Comunicazioni:
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Ruocco Carla , Presidente ... 3 

Audizione dei Commissari straordinari di Banca del Sud:
Ruocco Carla , Presidente ... 3 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 4 
Ruocco Carla , Presidente ... 8 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 8 
De Bertoldi Andrea  ... 10 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 10 
Ruocco Carla , Presidente ... 11 
De Bertoldi Andrea  ... 11 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 12 
De Bertoldi Andrea  ... 12 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 13 
De Bertoldi Andrea  ... 13 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 13 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 13 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 13 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
De Bertoldi Andrea  ... 14 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 14 
De Bertoldi Andrea  ... 14 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 15 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 15 
Ruocco Carla , Presidente ... 15 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 15 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
Ruocco Carla , Presidente ... 16 
De Bertoldi Andrea  ... 16 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
De Bertoldi Andrea  ... 16 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 16 
Ruocco Carla , Presidente ... 17 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 17 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 17 
Casale Livia , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 17 
Ruocco Carla , Presidente ... 17 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 17 
Ruocco Carla , Presidente ... 17 
D'Alessio Paolo , Commissario straordinario di Banca del Sud ... 17 
Ruocco Carla , Presidente ... 17 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dai Commissari straordinari di Banca del Sud ... 19

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
CARLA RUOCCO

  La seduta comincia alle 14.10.

Comunicazioni.

  PRESIDENTE. Ricordo che per ragioni di sicurezza sanitaria il «foglio firme» non verrà portato dall'assistente, ma lasciato di fronte al banco della Presidenza.
  Comunico che i Commissari straordinari di Banca del Sud, in vista dell'odierna audizione, hanno presentato una relazione coperta da segreto, consultabile presso l'Archivio della Commissione secondo le disposizioni del Regolamento interno. Si riservano di trasmetterne una non segreta, scremando le parti che sono passibili di riservatezza.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione in diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricordo che, a seguito delle recenti deliberazioni Giunta del Regolamento in merito al possibile utilizzo di sistemi di videoconferenza per lo svolgimento delle sedute, nella riunione dell'Ufficio di presidenza dell'11 novembre 2020, si è convenuto circa l'opportunità che questa Commissione, in considerazione della delicatezza delle materie trattate, nonché delle esigenze di riservatezza che le stesse possono comportare, continui a svolgere le audizioni formali con la presenza fisica in aula sia degli auditi che dei commissari.
  Al fine di garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e delle altre norme connesse all'emergenza epidemiologia, ho formulato l'invito ai rappresentanti dei Gruppi ad adoperarsi affinché la partecipazione alle sedute sia limitata ad un solo commissario per Gruppo, per quanto possibile e ferma restando la facoltà dei Vicepresidenti di partecipare in presenza.
  Inoltre, per garantire che la più ampia parte possibile dell'audizione si svolga in seduta pubblica, i soggetti chiamati in audizione sono informati circa la necessità che le richieste di segretazione siano limitate allo stretto necessario e formulate, per quanto possibile, nella parte finale della seduta.

Audizione dei Commissari straordinari di Banca del Sud.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dei Commissari straordinari di Banca del Sud.
  La Commissione ha preso atto che la Banca d'Italia, con decisione dell'11 giugno 2021, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca del Sud S.p.A., con sede a Napoli, e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi dell'art. 70, comma 1, del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.
  Successivamente, in data 14 giugno 2021, i Commissari straordinari hanno pubblicato l'avviso di revoca della convocazione del disciolto organo amministrativo dell'assemblea ordinaria degli azionisti del 29 giugno 2021, in prima convocazione, e, occorrendo, del 30 giugno 2021, in seconda convocazione, di Banca del Sud S.p.A., che all'ordine del giorno prevedeva, tra l'altro, Pag. 4al punto 2) «la presentazione delle offerte pervenute per l'ingresso di un partner nel capitale sociale. Delibere inerenti e conseguenti».
  Con riferimento all'odierna audizione sono presenti il dottor Paolo D'Alessio e l'avvocato Livia Casale, nella qualità di Commissari straordinari di Banca del Sud, che ringrazio di essere qui presenti.
  La Commissione ritiene opportuno acquisire informazioni sulle attività che i Commissari straordinari hanno finora posto in essere e programmato per assicurare la continuità aziendale della banca, sul necessario rafforzamento patrimoniale e sulla tutela degli attuali azionisti e dei clienti della stessa banca.

  Invito, quindi, gli auditi a svolgere la relazione in un tempo massimo di trenta minuti. Seguirà il dibattito in Commissione. Prego.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Buongiorno onorevole presidente e onorevoli componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Per cominciare vorrei fare riferimento al discorso che ha fatto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nell'ultima Assemblea degli associati dell'ABI il 6 luglio scorso, che faceva riferimento – e ha dedicato una parte del suo discorso – alle difficoltà delle piccole banche, particolarmente delle banche con un modello di business tradizionale, quindi delle piccole e piccolissime banche.
  Queste difficoltà strutturali nascono frequentemente da carenze della governance societaria, da modelli di business non sostenibili, perché oggi ci troviamo molto spesso con cost/income, quindi con costi e ricavi, che non lasciano alcuno spazio al costo del rischio, che in questi particolari periodi è stato particolarmente oneroso, e in prospettiva potrebbero anche prospettarsi ulteriori costi di rischio per effetto della crisi, della recessione, quindi a causa della crisi sanitaria.
  Poi, ulteriori difficoltà strutturali di queste piccole banche nascono proprio dalla difficoltà di riconvertirsi verso la digitalizzazione, verso banche moderne, con modelli di business più efficienti e sostenibili.
  Al di là di queste criticità strutturali – e poi abbiamo detto che ci sono gli effetti della recessione – i percorsi di risanamento di queste banche non possono che passare, ovviamente, per una riduzione dei costi. Per le banche più fragili, come per l'intermediario di cui parliamo, anche per una partnership con una banca con un modello di business sostenibile, profittevole e anche utile al territorio di riferimento.
  Sembrava che il Governatore avesse in mente un po' anche la particolare crisi della Banca del Sud, che ha delle difficoltà strutturali come tante altre banche. Adesso, in mancanza di un intervento risoluto su queste due leve che abbiamo introdotto, alla Banca d'Italia non rimane che prendere misure a tutela del risparmio.
  Farei una presentazione della Banca del Sud, così ci rendiamo conto della caratterizzazione di questo intermediario. È un intermediario costituito sotto forma di società per azioni, costituito nel 2006, operativo dal 2007, aderente al Fondo interbancario di tutela dei depositi e al Fondo nazionale di garanzia. Ha un capitale sociale di euro 18.122.000 originariamente versati, e oggi questo capitale è distribuito fra 392 soci; però le quote sono particolarmente concentrate, perché i primi sei soci hanno quasi la metà del capitale sociale.
  Il socio di riferimento è la Fondazione Banco di Napoli, che ha il 19,78 per cento del capitale, quindi quasi il 20 per cento. Sotto impulso della Fondazione, nasce come istituto che doveva essere al servizio dell'economia della Campania per replicare in piccolo ciò che era stato il Banco di Napoli di cui la Fondazione era espressione, ed era stata la componente dalla quale era stata scorporata l'azienda bancaria Banco di Napoli.
  Come secondo socio di riferimento, superiore al 10 per cento, c'è un socio privato, Walter Loza, che è un imprenditore soprattutto nel settore dello smaltimento rifiuti. Ha una partecipazione complessiva dell'11,73 attraverso una piccola partecipazione personale e poi attraverso la partecipazione di Pag. 5due società a lui collegate, anzi controllate attraverso il suo stretto nucleo familiare.
  Come core business, l'abbiamo detto, la Banca vuole essere al servizio delle famiglie, delle piccole e medie imprese e dell'area di radicamento dove è stata inserita, la Campania. Ha quattro filiali, quindi in quattro su cinque capoluoghi di provincia della Campania: Napoli, Caserta, Salerno e Avellino. Ha 14 apparecchi ATM, di cui quattro sono a servizio delle filiali e, degli altri dieci, otto sono nei centri commerciali della Campania, soprattutto nella provincia di Napoli e Caserta, e due sono uno all'aeroporto e l'altro in una caserma.
  Questa caratteristica di avere sicuramente un numero consistente di ATM alimenta una componente positiva del modello di business, perché consente innanzitutto di ottenere tante commissioni nette che vanno ad alimentare il conto economico come componente non a rischio e consente, attraverso la presenza su quattro degli ATM anche della cassa continua, di alimentare i rapporti col target di riferimento, cioè piccoli esercizi commerciali, piccole e medie imprese, che alla fine della giornata operativa nei centri commerciali vanno a fare i loro versamenti alla cassa continua e per questo poi mantengono il rapporto con l'Istituto.
  Ovviamente questa componente positiva di reddito è venuta meno con la crisi pandemica, perché i centri commerciali sono stati chiusi. Questa alimentazione è degradata, quindi questa componente di reddito commissionale abbastanza favorevole si è verificata in modo molto ridotto nell'anno 2020, nel bilancio 2020, che stiamo in questo periodo esaminando. Questo per gli ATM.
  L'organico è composto da 35 dipendenti, tra cui un dirigente, otto quadri direttivi, 26 della terza area professionale. Hanno un'età media abbastanza bassa, di poco superiore ai 40 anni, perché la Banca è giovane, e questo è un aspetto favorevole. Hanno una fortissima componente di laureati: 27 su 35 sono laureati. È una componente, anche questa, abbastanza favorevole rispetto al resto del sistema bancario. Questo fa sì che siano facilmente riconvertibili in modelli di business che possono evolversi nel futuro per la Banca.
  Ci sono tre addetti per ciascuna filiale, quindi in totale 12 addetti. Visto così è assolutamente poco. Probabilmente l'organico andrebbe ridimensionato a favore di un maggior contatto con la clientela per sviluppare tutte le opportunità di business che derivano dai clienti che sono lì radicati.
  La raccolta è particolare, perché è costituita quasi integralmente da raccolta a vista, connotazione non particolarmente favorevole, ed è anche particolarmente concentrata. I primi 20 depositanti rappresentano un terzo dei depositi della Banca, quindi: raccolta quasi esclusivamente a vista e particolarmente concentrata. La giacenza media è di 105 milioni; però proprio quest'anno, nel 2021, viaggiamo su oltre i 110 milioni di euro. Abbiamo, in questo periodo, una dinamica abbastanza favorevole della raccolta da clientela. Ci sono anche molti depositi superiori a 100 mila euro, o 200 mila se sono cointestati, il che determina che la quota della raccolta rimborsabile del FIDT sia circa del 51,2 per cento. L'altra parte è una quota non rimborsabile.
  Per quanto riguarda gli impieghi, sono assolutamente più bassi, e assommano a 78 milioni. Abbiamo 78 milioni di impieghi verso la clientela, di cui 65 milioni in bonis, e abbiamo un'altra componente, che sono circa 12-13 milioni, nell'insieme come crediti deteriorati. Degli impieghi in bonis una parte prevalente, il 65 per cento, è a medio lungo termine, quindi a protratta durata. Il resto ovviamente è a breve termine. Abbiamo anche in questo caso un buon livello di concentrazione: i primi 10 clienti sommano il 24,3.
  Questa è una cosa importante: di questi 65 milioni di impieghi in bonis attuali, il 67 per cento sono garantiti da garanzia Mediocredito Centrale. Quindi più di due terzi degli impieghi oggi in essere ha la garanzia Mediocredito Centrale con un margine di oscillazione fra il 100 per cento e l'80 per cento, anche perché si è progressivamente consolidata questa garanzia del Mediocredito Centrale nei rapporti che sono stati instaurati più recentemente, e questo fa sì Pag. 6che, dopo, ai fini della ponderazione dei crediti ovviamente pesino di meno, e quindi ci sarà bisogno di meno capitale. Abbiamo una parte significativamente concentrata.
  Per quanto riguarda i deteriorati, abbiamo detto che sono 12,8. Oggi come oggi abbiamo quel rapporto deteriorati/totale crediti, che si chiama NPR ratio (Noise Power Ratio), che è pari al 16,41 per cento; quindi, dopo tre operazioni di derisking, cioè di cessioni di crediti deteriorati sollecitati dall'organo di vigilanza, siamo ancora a un rapporto di 16,41 nei confronti di un sistema bancario che oggi viaggia con un NPR ratio lordo interno al 10 per cento. Di questi crediti deteriorati la maggior parte sono a sofferenza, quindi 8,4 milioni sono a sofferenza; una piccola parte, meno di un milione, è inadempienza probabile; e le esposizioni scadute sono 3,4 milioni.
  La copertura dei crediti deteriorati nel suo insieme, quindi l'insieme delle rettifiche che sono state fatte nel tempo a fronte di questi crediti deteriorati, ammonta oggi al 51,72 per cento, e le sofferenze hanno una copertura del 68 per cento. Nel loro insieme, una caratteristica di attivo e di passivo, vediamo che la Banca fa tanta trasformazione alle scadenze, perché raccoglie prevalentemente a vista e poi fa impieghi prevalentemente a medio e lungo termine, oppure ha una componente degli impieghi come deteriorati e quindi per sua natura poco liquida. Possiamo dire che facendo tante trasformazioni a scadenza, in più avendo concentrazione sia da una parte che dall'altra, la Banca è esposta in modo un po' più significativo degli altri intermediari al rischio di liquidità, perché l'attivo è lungo e poco liquidabile, mentre il passivo oneroso è richiamabile a vista dai depositanti.
  Per quanto riguarda la situazione tecnica aziendale, la Banca ha subito dal 2017 un progressivo deterioramento. Ha avuto un progressivo scadimento delle sue fondamentali imputabile a: una governance incapace di garantire una sana e prudente gestione; funzioni di controllo inadeguate a intercettare e correggere diffuse carenze dei principali processi aziendali; una gestione del comparto creditizio non idonea ad assicurare la corretta rappresentazione del rischio; presidi inefficaci dei rischi legali, operativi e di riciclaggio.
  Le conseguenze di tutto ciò sull'inadeguatezza di sistemi di governance sono importanti, perché hanno comportato una dinamica economica strutturalmente negativa, deficitaria. È una banca che non solo ha una dinamica negativa, ma che ha avuto anche un picco – in particolare nel 2020 – particolarmente significativo, in cui si sono accentuate tutte queste dinamiche negative, impattando sia un'operazione di straordinaria pulizia che è stata fatta nella parte dei crediti della Banca – un po' come conseguenza anche della crisi, come ho detto in precedenza – ma soprattutto per questa dinamica che è comunque strutturale e deficitaria.
  Si pensi che la Banca ha costi operativi elevati e crescenti, cresciuti del 26 per cento nel 2020, e per quanto riguarda la parte income (ricavi) sono in significativa diminuzione, quindi il margine di intermediazione si è contratto del 35 per cento. Questo è il resoconto del 2020. Poi è stata anche strutturata la prima trimestrale del 2021, che in qualche modo conferma questi dati, e magari dopo li rappresentiamo.
  Per quanto riguarda il costo del rischio, il 2020 è stato un anno straordinario, in cui addirittura le rettifiche hanno superato il margine di intermediazione, sono state più del doppio del margine di interesse, quindi è stata fatta un'operazione poi di copertura dei crediti deteriorati. Il costo/income, il famoso indicatore che mette a confronto i costi complessivi con i ricavi della Banca, nel 2020 è stato pari addirittura al 180 per cento, quindi costi quasi il doppio dei ricavi. Ma comunque nel 2019, che è un anno in cui è stato strutturato un bilancio ordinario, era pari al 94 per cento; quindi i costi erano pari al 94 per cento dei ricavi, lasciando un esiguo spazio per il costo del rischio. Tant'è che poi anche il 2019, nonostante poche rettifiche che sono state fatte, ha chiuso in perdita. Nella media del sistema bancario per banche di dimensioni similari siamo intorno al 70 per cento. Questa situazione di squilibrio strutturale è in peggioramento. Pag. 7
  L'altra cosa che è stata determinata dai risultati negativi del 2020, e in particolare dell'ultima trimestrale, è che i fondi propri, che costituiscono il patrimonio di vigilanza, si sono ridotti al di sotto del minimo regolamentare per l'esercizio dell'attività bancaria. Già al 31/12 era a 9,9, sforando il minimo; quando sono emersi i dati del 31 marzo della trimestrale, praticamente la Banca ha raggiunto una dimensione di fondi propri pari a 8,5 milioni di euro, quindi ben un milione e mezzo al di sotto del minimo consentito per l'operatività bancaria.
  Nemmeno l'indicatore che mette in rapporto le attività ponderate per il rischio con il capitale della Banca è allineato al minimo regolamentare definito dalla Banca d'Italia a seguito del processo che si chiama Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). L'intermediario Banca del Sud esprimeva al 31 marzo il 10,64 in questo rapporto tra i fondi propri e l'attivo ponderato per il rischio, mentre il minimo previsto era il 12,40. Già aveva sforato al 31/12; quindi c'è anche questo elemento.
  Detto questo, noi Commissari sicuramente ci siamo attivati, poi dopo la collega rappresenterà tutto quello che stiamo facendo, per individuare un partner, proprio perché abbiamo detto che si tratta di un intermediario particolarmente fragile, il quale oltre che di una revisione dei costi e della ricerca di un modello di business profittevole e sostenibile, ha bisogno di integrarsi con altri intermediari.
  Sul lato dei costi, in questo momento stiamo innanzitutto intervenendo – avremo un confronto lunedì – con l'outsourcing informatico, che è Cedacri, che è il primo player in Italia nel settore degli outsourcing informatici. Insieme a un'altra società del gruppo, C-Global, sono i due outsourcing che consumano 800 mila euro all'anno di costi a fronte di un intermediario comunque particolarmente piccolo, per cui cercheremo innanzitutto di rivedere questo primo costo, che è il costo più importante.
  Avremo inoltre degli incontri con tutti i proprietari dei locali che sono fittati dall'Istituto, che sono numerosi perché è un po' parcellizzato, e spende 280 mila euro, compreso IVA, all'anno per tutti questi fitti. Questa è una seconda componente di costi particolarmente elevata e, per mia esperienza in un precedente commissariamento, può essere oggetto di negoziazione ed essere ridotta per far sì che abbiamo questo secondo abbattimento di costi.
  Il discorso sul personale, che sicuramente è una componente particolarmente alta, verrà affrontato dopo, fermo restando che la nostra sensibilità sul territorio, sul personale e sugli azionisti è massima. Però è un discorso che probabilmente verrà fatto dopo aver individuato il partner. Nel frattempo stiamo anche prevedendo di liberare un'altra parte di non performing loans, di vendere un altro po' di sofferenze: 6 milioni degli 8, quindi quasi tutte. Bisogna fare in modo che la Banca si presenti anche con un livello di crediti deteriorati rispetto al totale allineato al sistema, in maniera tale da essere data in dotazione a un partner senza portarsi problematiche pregresse dietro e senza dover discutere sul valore dei deteriorati. Con la collega stiamo già consultando l'AMCO, sia un gestore che cartolarizza questa tipologia di crediti deteriorati.
  Posso completare il mio intervento con la parte che riguarda il primo mandato che ci è stato dato da Banca d'Italia, sulla parte operativa, che riguardava il mantenimento del presidio del rischio liquidità, che abbiamo detto che è un presidio importante in una banca che va in amministrazione straordinaria. È straordinariamente importante ed è la prima attenzione per una banca che ha una struttura della raccolta tutta a vista, quindi tutta richiamabile immediatamente dalla clientela e ha, invece, una struttura degli impieghi tutta a scadenza, quindi difficilmente richiamabile dai clienti affidati.
  Abbiamo impostato da subito un monitoraggio costante, che serve a verificare come viene percepita dalla clientela l'amministrazione straordinaria, ma l'operazione che abbiamo fatto è stata quella di infondere tranquillità, serenità e di dimostrare che l'amministrazione straordinaria è un'amministrazione straordinaria costruttiva, che sta cercando di risolvere i problemi Pag. 8 per risanare e rilanciare la Banca. Abbiamo lavorato con il direttore generale e con tutto l'organico della Banca, e a sua volta l'organico ha trasmesso alla clientela lo stesso segnale di tranquillità; tant'è che possiamo dire che c'è stato qualcuno che ha percepito soggettivamente il rischio, qualcuno che magari è uscito; però nel complesso addirittura abbiamo una dimensione della raccolta sui 113-114 milioni, che è ben superiore a quella di inizio anno e comunque lievemente, ma solo lievemente, di qualche piccolo punto percentuale, inferiore a quella di quando siamo entrati come Commissari, che era un periodo particolarmente alto della raccolta.
  Passerei adesso la parola alla collega, che rappresenterà tutta la parte dell'amministrazione straordinaria.

  PRESIDENTE. Prego, dottoressa Casale.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Buonasera a tutti gli onorevoli componenti di questa Commissione. Io riprendo il discorso da dove l'ha lasciato il collega D'Alessio, per dire che sostanzialmente, proprio per le caratteristiche che ha delineato il commissario D'Alessio, e quindi per questo marcato deterioramento degli assetti tecnici aziendali che si stava verificando già a partire dal 2017, la Banca del Sud è stata oggetto di un'attività intensa di intervento da parte dell'Autorità di vigilanza, che già dal novembre 2018 aveva con ripetuti richiami invitato e sollecitato la governance aziendale a risolvere tutte le criticità della Banca, in particolare intervenendo sugli assetti di Governo societario, sui presidi di controllo dei rischi nonché sulla necessità di garantire in tempi brevi un riequilibrio economico e finanziario della Banca.
  Questi inviti sono rimasti sostanzialmente inascoltati, perché dal 2019 si è iniziato ad avere qualche intervento programmatico ma esclusivamente su base stand-alone, non idoneo a risolvere le situazioni di criticità della Banca. L'ultima nota dell'Autorità di vigilanza risale, infatti, al 3 giugno 2020. Dopodiché, dal 30 luglio del 2020 fino al 13 novembre dello stesso anno si è svolto un accertamento ispettivo della Banca d'Italia, cosiddetto «a spettro esteso», che aveva a oggetto, come focus, la sostenibilità del modello di business, la situazione aziendale, la funzionalità del sistema di governo societario e di controllo interno, nonché la redditività del modello di business.
  L'accertamento ispettivo si è concluso con un giudizio complessivo sfavorevole. In particolare sono state individuate 21 aree di fragilità e sono stati fatti i corrispondenti rilievi. Per sintetizzare gli esiti degli accertamenti ispettivi, in sostanza non hanno fatto che confermare l'inadeguatezza dell'attività dell'organo di supervisione strategica che, anche per una carenza di consapevolezza di quella che era la criticità della situazione aziendale, non si è attivato in maniera adeguata per risolvere la crisi, ed è stato inadeguato rispetto alla garanzia della sana e prudente gestione dell'intermediario.
  Peraltro dobbiamo tenere conto che nel Consiglio di amministrazione – questo è importante – ci sono stati ripetuti avvicendamenti dei vari componenti e che c'è stata anche una vacatio, dal maggio 2019 fino al maggio del 2020, circa un anno, della carica di Presidente. A fronte di un'inadeguatezza del Consiglio di amministrazione, vi era poi anche un'azione del tutto inefficace dell'organo di controllo del Collegio sindacale, che sostanzialmente non ha ottemperato a quelli che erano gli obblighi di sorveglianza, non ha individuato in maniera efficace quelli che erano i livelli di rischio, né ha suggerito misure correttive, ma si era sostanzialmente appiattito in maniera passiva sui riferimenti delle funzioni aziendali di controllo senza svolgere un'azione proattiva.
  Gli accertamenti ispettivi hanno altresì evidenziato delle gravi carenze nel processo creditizio, dovute sostanzialmente anche a una scarsa formalizzazione di regole, di metodologie, di procedure, a una commistione di ruoli anche nei livelli di controllo dell'andamento anomalo dei crediti. La funzione controllo crediti a un certo punto è anche mancata; è stata ripristinata soltanto con l'arrivo del direttore generale nel marzo Pag. 9del 2020. Quindi, forte carenze anche sul piano del processo creditizio e un modello di business non sostenibile, un livello dei costi operativi – come ha descritto il commissario D'Alessio – assolutamente squilibrato, nonostante la forte contrazione, dall'altro canto, delle fonti di reddito, quindi gli esigui margini di intermediazione, e sostanzialmente una redditività strutturalmente deficitaria.
  Questo portava infatti gravi perdite patrimoniali. Già all'inizio degli accertamenti ispettivi, già al 30 giugno 2020, sostanzialmente i fondi propri erano scesi a 11,1 milioni, quindi poco al di sopra del patrimonio di vigilanza. Tra l'altro, in sede ispettiva sono state accertate perdite per ulteriori 3,3 milioni. Era già stato stimato che i fondi propri al 31 marzo del 2021 sarebbero scesi al di sotto di quello che è il minimo regolamentare, 10 milioni, come poi effettivamente è avvenuto.
  Che cosa è accaduto, dunque, all'esito degli accertamenti ispettivi? Con la lettera di intervento contestuale del 16 febbraio 2021, la Banca d'Italia ha attivato delle misure di intervento precoce, chiedendo alla Banca di attivarsi con una tempistica estremamente stringente nell'individuazione di un partner industriale che fosse in grado di ricostituire in termini rapidi e certi, la dotazione dei mezzi propri, quindi di rimettere in sicurezza l'intermediario e di ricapitalizzarlo.
  La tempistica stringente prevedeva la convocazione, addirittura entro 10 giorni dal ricevimento della lettera, ai sensi dell'articolo 53-bis, di una riunione congiunta degli organi collegiali per dare mandato al presidente del consiglio di amministrazione – all'epoca era il dottor Mocchi – per l'individuazione del partner industriale. Entro i successivi 45 giorni avrebbe dovuto essere presentato alla vigilanza un piano di integrazione; quindi in un mese e mezzo il partner industriale avrebbe dovuto essere individuato, e avrebbe dovuto già essere stato vagliato un piano di integrazione da sottoporre alla vigilanza, per poi convocare – anche questo era richiesto nella lettera contestuale – entro al massimo la fine di aprile del 2021 un'Assemblea dei soci che avrebbe dovuto prendere atto delle determinazioni aziendali in merito all'individuazione del partner e anche provvedere al ricambio degli organi sociali.
  La Banca si è sì attivata, però purtroppo con un'azione che si è rivelata del tutto inadeguata. Questo per riconoscimento dello stesso presidente del consiglio di amministrazione precedente – parliamo della governance che ha preceduto quell'ultima disciolta con il provvedimento di amministrazione straordinaria – il quale nel consiglio di amministrazione del 29 aprile 2021 dava proprio atto dell'esito infruttuoso della ricerca del partner industriale.
  Che cosa era stato fatto? Era stato dato incarico a una società primaria, Prometeia, di individuare dei partner che potevano essere interessati, quindi di fare un'attività di scouting sul mercato. Nel frattempo, prima della cessazione degli organi sociali – parliamo del consiglio di amministrazione presieduto dal dottor Mocchi – sono pervenute tre offerte vincolanti. Una faceva capo a una società che però è stata poi quasi immediatamente esclusa perché, commissionato a una società di revisione, a Deloitte, un report sull'integrità reputazionale di questo soggetto, l'esito è stato negativo. Quindi, scartata immediatamente questa ipotesi, ne sono rimaste in piedi due, altre due offerte vincolanti. A questo punto voglio precisare che non farò nomi, perché per l'indicazione dei nominativi di questi soggetti che hanno presentato offerte mi riporto alla relazione di cui abbiamo chiesto la secretazione.
  Il 30 aprile del 2021 viene effettivamente convocata l'Assemblea dei soci, che tuttavia si limita al ricambio degli organi sociali, quindi a nominare il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo collegio sindacale, ma nulla viene fatto in merito a quelle ulteriori determinazioni che avrebbero dovuto essere assunte. Entra quindi in carica il nuovo consiglio di amministrazione. Preciso che durante tutto questo lasso di tempo la Banca è stata in costante interlocuzione con l'Autorità di vigilanza, che ha seguito o chiesto aggiornamenti periodici su quelle che erano le iniziative aziendali, prendendo tuttavia atto, anche Pag. 10all'esito della nomina del nuovo consiglio di amministrazione, della sostanziale insufficienza e inidoneità di quanto era stato fatto.
  Tant'è che il nuovo consiglio di amministrazione – parliamo dell'ultimo consiglio di amministrazione – non ha individuato nuovi soggetti interessati e ha preso sostanzialmente atto delle tre offerte che già c'erano in campo: una, come abbiamo detto, facente capo a un soggetto su cui è stata fatta una due diligence soprattutto reputazionale e che era stato escluso; delle altre due, una era di un fondo straniero il quale prima aveva fatto un'offerta il 20 aprile, e il 28 maggio del 2021 aveva fatto la rettifica, perché inizialmente si prevedeva un aumento di capitale anche da parte del socio di maggioranza relativa, la fondazione Banco di Napoli, che viene poi escluso dall'offerta. Quindi resta in piedi esclusivamente un aumento di capitale a opera dell'eventuale partner entrante per complessivi 6 milioni di euro.

  ANDREA DE BERTOLDI. Tutte e due le offerte?

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. No, la prima, del fondo. Era per euro 6 milioni.
  C'era poi un'altra offerta che era a opera di una cordata di imprenditori e professionisti, coordinati da una società di consulenza che proponeva un aumento di capitale massimo di euro 20 milioni, di cui 9 milioni sarebbero stati sottoscritti immediatamente e gli altri eventualmente ove fosse stato necessario nei successivi 12 mesi.
  Intanto il consiglio di amministrazione convoca l'Assemblea dei soci, al 29 di giugno in prima convocazione, in seconda il 30 di giugno, per esaminare queste offerte. In realtà l'ordine del giorno prevedeva il plurale, ma bisogna fare una precisazione: l'offerta del fondo era già scaduta il 4 giugno del 2021. Alla data in cui ci sarebbe stata l'Assemblea, data in cui è intervenuto il commissariamento, quell'offerta era già scaduta; parliamo di quella del fondo per euro 6 milioni.
  Sull'unica offerta che rimaneva in piedi, quella della cordata di imprenditori e professionisti, il consiglio di amministrazione aveva peraltro anche qui incaricato Deloitte di fare un forensic, che è giunto soltanto il giorno del commissariamento, che quindi il consiglio di amministrazione non aveva visionato prima di convocare l'Assemblea, ma che in realtà evidenziava una serie di criticità reputazionali su due dei soggetti della cordata, che in totale vantava quattro imprenditori, e in generale non dava un quadro di adeguato standing degli investitori coinvolti. Già quello sarebbe bastato a bocciare l'offerta.
  Quando siamo intervenuti noi come Commissari, abbiamo incaricato altro operatore qualificato del settore per fare un assessment sulla validità di quell'offerta, in particolare sulla sua solidità e sostenibilità – parliamo sempre di questa cordata, cioè di quell'unica offerta vincolante, ancora in piedi, che noi abbiamo trovato in essere quando siamo subentrati nella gestione della Banca – un assessment sull'execution risk e un assessment sulla provenienza dei fondi.
  Questo assessment ha evidenziato che quella offerta era del tutto carente proprio delle informazioni essenziali, delle documentazioni. Noi naturalmente abbiamo potuto visionare, leggere ed esaminare approfonditamente l'offerta, ed effettivamente presentava dei contenuti estremamente vaghi che non davano assolutamente alcuna garanzia sui tempi, sulle modalità di realizzazione dell'operazione di aggregazione, sull'effettiva capacità di portare avanti un progetto industriale con un effettivo rafforzamento del modello di business della Banca. Peraltro, non vi era nessuna indicazione sulla provenienza dei fondi.
  Che cosa abbiamo fatto noi, come amministrazione straordinaria? Naturalmente, dal primo giorno utile successivo all'insediamento, il 14 giugno del 2021, abbiamo immediatamente avviato una nuova attività di market sounding. Facendo che cosa? Fattorizzando quelli che erano stati comunque gli esiti della ricerca fatta durante il consiglio di amministrazione di Mocchi, quindi partendo dalla long list che aveva stilato Prometeia, abbiamo reinoltrato delle lettere di invito complessivamente a 21 soggetti potenzialmente interessati tra banche Pag. 11 commerciali e intermediari finanziari, e abbiamo chiesto di voler esprimere una manifestazione di interesse generale ad avere informazioni sulla Banca ed eventualmente a proseguire nelle successive fasi della procedura.
  Abbiamo ricevuto 14 manifestazioni di interesse, 14 letter of interest. Con il supporto del primario advisor indipendente che è stato da noi incaricato, e che quindi ci sta aiutando e supportando in questa attività di individuazione del partner industriale, siamo riusciti ad avere sei offerte non vincolanti alla data del 2 luglio 2021. Nel frattempo si sono affacciati altri potenziali soggetti interessati. È stata allestita, riaggiornata, la virtual data room; quindi al momento tutti questi soggetti stanno comunque effettuando la loro due diligence sulla Banca. E noi con una tabella di marcia serratissima abbiamo dato al 21 luglio del 2021 il termine per la presentazione delle offerte vincolanti, che poi consentirà quello che stiamo cercando di fare: arrivare in tempi strettissimi a una short short list, cioè una lista di due o tre soggetti veramente validi e di adeguato standing che presentino un progetto industriale sostenibile e in linea con alcuni criteri guida che abbiamo stabilito, e che dovrà sostanzialmente poi dare luogo a una due diligence confirmatoria. Comunque poi si darà il tempo di valutare meglio, di fare delle precisazioni di dettaglio delle offerte e di tarare in maniera precisa quello che sarà il piano industriale dell'entità aggregata.
  Tra i soggetti che sono stati sollecitati da noi c'è anche la società di consulenza che aveva promosso la cordata, chiedendogli però un'offerta di tipo differente. Questa cordata è stata variata, sono stati inseriti dei nuovi imprenditori e sono stati fatti uscire quelli che avevano avuto le red flags reputazionali; però l'offerta è rimasta nei suoi contenuti la stessa. Poi sarà approfondito e ci riserveremo all'esito della percezione dell'offerta vincolante.
  Che cosa stiamo facendo con l'advisor? Abbiamo intanto stabilito una cosiddetta «griglia di scoring», quindi dei requisiti che deve avere il partner, perché prima di tutto si possa considerare un partner valido. In sostanza abbiamo individuato dei requisiti bloccanti, che sono quelli sullo standing, sull'integrità reputazionale, sulla solidità finanziaria e sulla provenienza dei fondi. Sono dei requisiti che non consentiranno di passare alla successiva fase se non sono adeguatamente superati.
  La successiva fase, invece, ci consentirà di andare a valutare nel merito la qualità del piano industriale. Nella valutazione del piano industriale naturalmente noi Commissari terremo conto di una serie di principi guida. Nei limiti del possibile e del ragionevole si cercherà di tenere conto non solo della valorizzazione adeguata delle quote degli attuali azionisti, si cercherà di garantire la continuità territoriale e nei limiti del possibile di mantenere la vocazione territoriale di questa Banca, quindi il sostegno all'economia del territorio rappresentata soprattutto da famiglie e piccole e medie imprese, e anche, sempre, ripeto, nei limiti del ragionevole e del possibile, i livelli occupazionali attuali.
  Di questa attività che stiamo svolgendo, noi abbiamo anche dato adeguata informazione al socio fondatore di maggioranza relativa, che è il socio istituzionale, la Fondazione Banco di Napoli, che è stato da noi messo al corrente di quello che stiamo facendo e anche più o meno della tempistica che ci siamo dati. Per quanto riguarda la time line con tutti i caveat del caso, perché naturalmente sono stime, noi speriamo entro settembre di aver individuato il partner industriale con cui continuare il percorso, l'unico partner industriale la cui proposta sarà sottoposta all'Assemblea straordinaria dei soci, che speriamo di riuscire a convocare entro la fine dell'anno.

  PRESIDENTE. Bene. Prego, collega De Bertoldi.

  ANDREA DE BERTOLDI. Grazie, presidente, e naturalmente grazie ai Commissari, che sono venuti qui da noi per cercare di chiarirci un po' le idee su questa posizione. Innanzitutto io credo sia dovere da parte mia, come rappresentante capogruppo di Fratelli d'Italia ma anche, credo, a nome delle altre forze politiche che in questo Pag. 12momento non sono presenti, esprimere i migliori auspici a voi e ai vostri colleghi per l'opera di risanamento che dovrete cercare di portare avanti, e quindi per dare una prospettiva a questa Banca del Sud, perché è importante per il nostro Meridione poter contare su istituzioni finanziarie adeguate e capaci di supportare la crescita economica.
  Mi fa anche piacere, dall'intervento della dottoressa, che si sia fatto riferimento alla volontà di mantenere la territorialità della Banca, quindi che questa possa diventare una delle condizioni nella valutazione delle offerte che vi perverranno. Non solo nel Sud, ma ritengo per quanto riguarda anche la nostra posizione politica, alla luce anche delle riforme della scorsa legislatura, c'è davvero bisogno di maggior territorialità del credito nel nostro Paese e, nello specifico, al Meridione.
  Detto questo, io avevo preparato alcune domande. Su alcune già ritengo di avere avuto delle risposte soddisfacenti. Adesso comunque vi spiegherò meglio. Non vi nascondo che, da un'analisi molto immediata della situazione, io avevo avuto qualche dubbio, e mi piacerebbe sentire anche da voi l'impressione che avete avuto, sul fatto che sia intervenuto un commissariamento a 40 giorni, se non sbaglio, dall'insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione, a pochissimo dall'Assemblea che avrebbe dovuto valutare le offerte pervenute.
  In sostanza, con il mio posizionamento ideologico e anche economico liberale, quando si interviene sull'autonomia del privato, soprattutto a pochi giorni o a poche settimane dalla possibilità di prendere delle decisioni, qualche dubbio me lo pongo. In parte c'è stata qualche indicazione, però mi piacerebbe capire un po' meglio da voi il perché si è intervenuti in modo così, forse, intempestivo, o tempestivo a seconda delle motivazioni, in questa decisione di commissariare la Banca. Questo è un passaggio sul quale ci terrei ad avere qualche riscontro.
  Mi piacerebbe inoltre sapere se in questo periodo commissariale sono stati presi degli impegni giuridicamente rilevanti da voi per il futuro, per la quotidianità della gestione dell'istituto di credito. Mi piacerebbe sapere anche, collegandomi a quanto detto dal dottor D'Alessio, con il quale credo di poter convenire sulla necessità di ridurre i costi e quindi di riequilibrare i rapporti tra entrate e uscite, che attività è stata fatta fino a oggi da parte dell'organo commissariale per cercare di porre rimedio a questo squilibrio costi/ricavi che avete in modo abbastanza chiaro sottolineato. E quindi quali misure avete preso, o comunque avreste intenzione di prendere, per rispondere a questa esigenza e creare anche discontinuità rispetto alla governance precedente.
  Nel merito delle proposte cui lei, dottoressa, ha accennato, che sono state formulate e per le quali attendiamo ora le offerte vincolanti, volevo chiedere se avete già idea di quando potrà essere convocata l'Assemblea per poter poi decidere nel merito, quindi se avete già qualche intenzione nello specifico.
  Per ultimo faccio una domanda che ci è arrivata dal territorio: noi vorremmo sapere se risponde a verità prima di tutto, ed eventualmente cosa ha prodotto, un eventuale incontro che lei, dottor D'Alessio, o qualche suo collega avrebbe avuto con il dottor Sarmino.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Chi è il dottor Sarmino?

  ANDREA DE BERTOLDI. Dottor Ernesto Sarmino, dovrebbe fare riferimento in un modo più o meno diretto alla Banca Vesuviana. È un punto di domanda che ci è stato posto, e credo che la sede più adeguata per poter eventualmente avere riscontro possa essere questo contesto. Tutto qua.
  Concludo richiedendo, se è possibile, delle risposte nel merito, che possono anche sopraggiungerci per iscritto, oltre a quello che ci potrete dire qui, ribadendo l'auspicio e l'augurio che il territorio possa contare presto su una banca risanata e atta a rispondere alle esigenze dell'economia locale. Grazie.

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  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Lei ha chiesto perché dopo poco tempo dall'insediamento, e la risposta è perché nel frattempo sono arrivati i risultati della trimestrale, i quali portavano la Banca ancora al di sotto. Già era a 9,9 a fine anno con i fondi propri; era passata a 8,5. E poi dimostrava proprio una dinamica strutturale di perdita, quindi oramai costi e ricavi non si pareggiavano più ma erano maggiori i costi. Anche prospetticamente, il tempo diventava un elemento che bisognava cercare di ridurre al minimo.
  E poi dopo anche per il fatto che non c'erano proposte di partnership, perché solo una partnership poteva andare bene per sistemare la Banca in questo momento con un modello di business profittevole, sostenibile e tutto quello che ci siamo detti. Ma la cordata di cui si aveva notizia aveva due componenti in cui erano emersi red flags negativi, ma tra l'altro questa cordata era a geometria variabile, perché dobbiamo dire che questa cordata che è stata poi esaminata dalla società di consulenza, la Deloitte, era già la seconda cordata, perché la prima già presentava un elemento con red flags fortemente negativo. Poi il capo cordata non entrava personalmente con capitale, quindi era soltanto una cordata di imprenditori non del settore bancario.

  ANDREA DE BERTOLDI. La cordata straniera, per capirci?

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. No, parliamo dell'unica che rimaneva dopo quella del fondo. L'unica che rimaneva aveva presentato prima una cordata con elemento negativo, mi sembra il 20 aprile.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Era lo stesso che era stato escluso perché l'aveva presentata anche in proprio. Era rientrato anche nella terza cordata. Lo stesso escluso per integrità reputazionale era entrato nella prima cordata; parliamo però del terzo soggetto, della terza offerta. Il soggetto che aveva fatto la prima offerta era anche presente nella cordata del soggetto che ha fatto la terza offerta, per intenderci, come ordine.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Era l'unica che era andata avanti. Poi dopo ha presentato una nuova cordata, che è stata esaminata dalla Deloitte, e due su quattro avevano degli elementi negativi. Adesso ne ha presentata una terza, ma noi lo rimettiamo sicuramente in concorrenza.
  Quindi non c'erano elementi che dimostravano che ci sarebbe potuto essere un favorevole sviluppo. Era rimasta un'unica cordata, che appariva anche dai documenti della Deloitte assolutamente negativi, e non c'era nulla di concreto.
  Quindi il fattore tempo era importante per una Banca con una dinamica ordinaria di perdita, strutturalmente di perdita. Senza tenere conto che noi non abbiamo ancora avuto gli impatti della crisi pandemica: per i finanziamenti di liquidità, per le moratorie, sono impatti che ci auguriamo che non avvengano però si presume possano anche avvenire.
  Il capitale si era ormai assottigliato e posso aggiungere pure che dai fondi propri, che sono quelli del patrimonio di vigilanza, bisogna ancora sottrarre quasi un milione di euro che viene da una componente negativa del patrimonio, che è stata poi ripartita negli anni e che è stata calcolata con l'entrata in vigore, il primo gennaio 2018, dei principi contabili internazionali IFRS9. Alle banche fu data la facoltà di assorbire questo minor valore del capitale dovuto al ricalcolo di certi componenti dell'attivo, che determinarono una componente negativa del patrimonio, ripartendolo in cinque esercizi.
  La Banca al 31 marzo di quest'anno ha scontato tre esercizi. Quindi, con i fondi propri abbiamo detto che sta a 8,5; con il patrimonio netto, che già tiene conto di questo sconto, sta a 7,6. C'è un patrimonio assottigliato, c'è una dinamica strutturale di perdita, non c'è nessuna possibilità di concretezza. Sicuramente i Commissari sono stati in grado di dare un contributo. Adesso daremo un contributo alla dinamica del conto economico, ma soprattutto stiamo Pag. 14dando un contributo nella ricerca della partnership.
  Abbiamo allargato la platea, e il nostro sforzo è continuo nell'individuare quali possono essere i componenti che creano appeal per gli intermediari che vogliono entrare in questa banca, tenendo presente, come ha già detto lei, che noi cerchiamo di tutelare sicuramente il valore degli azionisti ma teniamo in grande considerazione la territorialità della Banca, a sostegno di un'economia, quella del Meridione, del Mezzogiorno, della Campania, che è un'economia debole. E teniamo in particolare in considerazione anche i dipendenti e le loro famiglie, che comunque costituiscono un valore e un patrimonio per quanto riguarda il territorio locale. Noi guardiamo a spettro largo e cerchiamo una platea larga e differenziata, in cui abbiamo individuato anche quali sono le categorie che possono poter cedere, creare valore nell'integrazione e nel modello di business.
  Poi lei mi ha fatto un'altra domanda. Io non conosco questo nome, non mi dice niente; però posso dire che ho incontrato la Popolare Vesuviana insieme all'altro Commissario.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Non c'era assolutamente una persona di nome Ernesto Sarmino.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Io questa persona non la ricordo. C'era la presidentessa del consiglio di amministrazione e c'era un consulente.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Forse era il consulente esterno che aveva questo nome, perché io non lo ricordo.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Potrebbe essere il consulente esterno? Non lo so. Erano tre persone che stavano nella nostra stanza. Noi stiamo dando udienza e interlocuzione con tutti i possibili operatori. Anzi, la Popolare Vesuviana è un operatore del territorio, e alla fine gli operatori del territorio che possono integrarsi non sono tanti. Sicuramente l'abbiamo ricevuto, stimolando un'offerta e cercando le possibilità di trovare integrazioni e sinergie. Speriamo che, dopo che è già pervenuta dalla Popolare Vesuviana l'offerta non vincolante, arrivi anche quella vincolante. Ma il nome che lei ha fatto non mi dice niente, obiettivamente.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Vorrei aggiungere solo una cosa. Ricollegandomi a quello che ha appena detto il dottor D'Alessio, quello che penso si stia rivelando essere un po' il contributo di noi Commissari è proprio questo, cioè la terzietà, l'imparzialità dell'organo commissariale rispetto a quelli che sono i molteplici interessi in campo in un'operazione di aggregazione, di acquisizione di un soggetto bancario. Questo ha attratto molti più investitori e questo è un dato di fatto. Ho voluto sottolineare che le manifestazioni di interesse, rispetto alle tre che erano tutte molto stentate, e questo ve lo possiamo dire con assoluta certezza, sono diventate 14. Certo, qualcuno si è tirato indietro lungo la strada, però sono rimasti in campo ancora diversi operatori validi, sei operatori con le offerte non vincolanti, ma noi ci auguriamo che possa essere ulteriormente esteso.
  In ogni caso, anche se dovesse non essere esteso ma rimanere questo, è comunque un ottimo risultato. Questo è secondo me il dato che va sottolineato, che è un po' la sintesi di quello che aveva detto il dottor D'Alessio. Sul discorso degli impegni giuridicamente vincolanti a cui faceva riferimento io chiedo scusa, ma non mi è ben chiara la domanda.

  ANDREA DE BERTOLDI. Intendevo se per caso in questa fase commissariale, peraltro breve, avete preso degli impegni.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Con alcuni soggetti, lei dice? I partner? No.

  ANDREA DE BERTOLDI. Sì, certo. Contrattuali...

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  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. No. Noi ascoltiamo tutti, stiamo ricevendo tutti e prendiamo in considerazione tutte le opzioni sul campo, ovviamente tenendo conto di quei criteri guida che ci siamo dati.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Aggiungo: stimolando la concorrenza, perché effettivamente aumentando la concorrenza aumentiamo l'appeal della Banca e cerchiamo di raggiungere tutti quegli obiettivi che ci siamo dati.

  PRESIDENTE. Io avrei un po' di domande. Intanto, premetto che il tema della Banca del Sud e della territorialità non soltanto fittizia e di sedi, ma anche proprio della proprietà, che possa rimanere in qualche maniera sui territori, che è situazione ben diversa da un allontanamento dell'assetto proprietario rispetto a un territorio già così carente, è un punto sicuramente sensibile, ma credo per tutto il Paese, di cui bisogna tenere conto.
  Da notizie pubbliche risulta che in data 14 giugno 2021 i Commissari straordinari hanno pubblicato l'avviso di revoca della convocazione del disciolto organo amministrativo dell'Assemblea ordinaria degli azionisti del 29 giugno 2021 in prima convocazione e, occorrendo, del 30 giugno 2021 in seconda convocazione di Banca del Sud Spa, che all'ordine del giorno prevedeva, tra l'altro, al punto 2, la presentazione delle offerte pervenute per l'ingresso di un partner nel capitale sociale, delibere inerenti e conseguenti.
  Ciò detto, nel valutare le possibili offerte per il rafforzamento patrimoniale della Banca, quali sono le vostre valutazioni e considerazioni sull'offerta pervenuta nella revocata Assemblea? Le 14 manifestazioni pervenute sono migliori o peggiori rispetto all'offerta pervenuta prima della revoca dell'Assemblea del 29-30 giugno, che comunque è stata ripresentata?
  Se non ho capito male, l'offerta della cordata di imprenditori professionisti era di circa 20 milioni di euro. Presumo che il rafforzamento patrimoniale, quindi le risorse messe nella Banca, sia una componente fondamentale delle varie offerte, anche per non danneggiare gli attuali azionisti. Cosa ne pensate?

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Posso iniziare a rispondere, e naturalmente il Commissario D'Alessio potrà fare tutte le precisioni che vorrà. L'Assemblea ha dovuto essere revocata perché è intervenuta l'amministrazione straordinaria e doveva essere revocata la convocazione. Però è quello che dicevamo. Intanto l'ordine del giorno parlava di due offerte. A noi risulta che l'offerta in campo era una sola, quella che abbiamo chiamato «la terza offerta», perché è difficile senza fare i nomi riuscire a distinguere. La terza offerta, che faceva capo a questa cordata di imprenditori giustamente definita «a geometria variabile», che era coordinata da una società di consulenza, era l'unica offerta in campo in quanto quella del Fondo, l'unica che abbiamo rinvenuto agli atti, era un'offerta che scadeva il 4 giugno 2021. Non ci risultano rinnovi o proroghe. L'offerta a quella data era una sola, ed era questa della cordata di imprenditori.
  Al di là del numero scritto nell'offerta, l'offerta non prevedeva assolutamente alcun elemento, di quelli essenziali, per poter essere neanche vagliata a un livello preliminare. Mancava di informazioni essenziali sulla provenienza dei fondi, sui tempi e sulle modalità di realizzazione di un'eventuale operazione di aggregazione, sull'effettiva capacità, quindi il know how dei soggetti, degli investitori coinvolti, a rilanciare e a riposizionare la Banca sul mercato, oltre che a ripristinare una sana e prudente gestione. Mancavano proprio elementi essenziali, e questo è emerso anche dal report che Deloitte ha stilato su incarico del consiglio di amministrazione disciolto, in cui sono state evidenziate intanto delle criticità reputazionali ed è emerso che nessuno di questi soggetti aveva un adeguato standing.
  Parliamo peraltro di quattro imprenditori attivi in vari settori produttivi, di cui due immobiliari, uno nella vendita di mobili d'arredo e un altro, quello veneziano, Pag. 16che mi pare facesse igienizzazioni, sanificazioni ambientali. Quattro imprenditori, nessuno con competenze bancarie, privi del requisito dell'adeguato standing, che invece aveva giustamente richiesto l'Autorità di vigilanza con la lettera di intervento contestuale, due di questi con red flags reputazionali. Un'offerta dai contenuti assolutamente vaghi: scrivere un numero, 20 milioni di euro, di cui peraltro si diceva 9 milioni subito e gli altri 11 eventualmente nei dodici mesi successivi, senza dire come si faceva questo aumento di capitale, i tempi, da dove venivano questi fondi, significa non avere nulla in mano. Le offerte che sono pervenute ai Commissari straordinari sono offerte che hanno già un'altra consistenza. Poi, certo, siamo ancora in un livello di offerta non vincolante. Alcuni operatori peraltro sono banche, o comunque intermediari vigilati. Alcuni sì, hanno anche dei numeri migliorativi, ma soprattutto hanno delle garanzie di esecuzione che, già prima facie, non hanno nulla a che vedere con una cordata di imprenditori come quella che si stava sottoponendo all'Assemblea del 30 giugno.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Fermo restando che ha ripresentato un'offerta ed è stata rimessa in gara sollecitata da noi proprio per far sì che possa presentare una cordata sottostante con operatori più specializzati e senza quegli aspetti reputazionali che prima abbiamo evidenziato. È stata messa in gara, è stata valutata, come faremo per gli altri soggetti interessati, di cui possiamo dire che comunque sono mediamente migliori, e sono operatori del settore: o sono banche, o sono intermediari vigilati, o sono comunque operatori del settore finanziario da lungo tempo con grande specializzazione.
  Noi comunque terremo conto di tutti questi aspetti per poter individuare prima una short list per far sì che ci sia la soluzione migliore per il territorio. Avere più pretendenti non può essere che un aspetto positivo, mentre l'unico che c'era precedentemente non ci sembrava avesse le qualità necessarie e non c'era nemmeno un progetto industriale, quindi ci sembrava assolutamente inadeguato.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Tra l'altro delocalizzava.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Sì infatti, tra l'altro il suo progetto era anche delocalizzare.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Avrebbe praticamente delocalizzato la Banca, perché avrebbe portato tra Ancona – vado a memoria – e il Nord-Est d'Italia. Non avrebbe mantenuto una territorialità.

  PRESIDENTE. Prego, senatore De Bertoldi.

  ANDREA DE BERTOLDI. Io rinnovo ancora il ringraziamento. Vorrei chiedere cortesemente se ci potete fare avere per iscritto, nei prossimi giorni, un quadro un po' più completo su quest'ultimo passaggio delle problematiche di questa cordata, perché c'erano voci differenti sul fatto che in realtà ci fosse l'expertise, con un ex direttore generale alla guida della cordata, che ci fosse un imprenditore addirittura escluso che poi però ha ricevuto soldi da Cassa depositi e prestiti, quindi un requisito di onorabilità che manca da una parte e c'è dall'altra. Parrebbe strano. Vorremmo capire un po' meglio, per valutare al meglio la situazione, quello che c'è intorno a questa cordata che, a detta vostra, parrebbe avere avuto dei problemi.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. In modo segretato le faremo avere una sintesi delle varie argomentazioni.

  ANDREA DE BERTOLDI. Non serve averlo adesso, va bene anche se lo fate avere nei prossimi giorni. Giusto per valutare al meglio.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. In modo secretato penso che glielo possiamo dare.

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  PRESIDENTE. Sì, noi abbiamo il sistema di secretazione che blinda assolutamente tutti i documenti riservati, quindi possono essere archiviati e consultati in maniera assolutamente riservata.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Volevo aggiungere che nella relazione che abbiamo prodotto e di cui oggi abbiamo chiesto la secretazione sono comunque indicate tutte queste criticità che abbiamo riassunto qui. Sono sintetizzate, c'è scritto tutto. Chiaramente adesso non eravamo a conoscenza di questo discorso della Cassa depositi e prestiti, però è scritto tutto sui problemi che presentava la cordata.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. L'ultima cosa che aveva chiesto era entro quando volevamo fare l'Assemblea. Forse la collega l'aveva detto: entro fine anno. Il nostro obiettivo è entro fine anno.

  LIVIA CASALE, Commissario straordinario di Banca del Sud. Aveva chiesto qualcosa sulla riduzione dei costi.

  PRESIDENTE. Per capire: queste offerte che voi avete ricevuto, al di là della provenienza, dell'incompletezza della documentazione, sono migliorative rispetto ai 20 milioni di euro?

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. Sicuramente sono migliorative rispetto alla precedente e portano prospettive migliori per l'intermediario, fermo restando che dobbiamo ancora fare la short list; ma mediamente provengono da controparti del settore, controparti conosciute.

  PRESIDENTE. Ma al di là delle controparti del settore e con tutto il rispetto delle controparti bancarie, non è vietato dalla legge avere degli interessi di investire nel settore bancario da parte di altri soggetti. Non è che possiamo precludere una logica di mercato. Un conto sono le oggettive problematiche reputazionali, precedenti, altro è dire: «Io preferisco, piuttosto che», perché questo chiaramente poi danneggerebbe la Banca.
  Rispetto a 20 milioni di euro che era stata l'offerta, al di là dell'incompletezza e al di là di tutto, al di là del fatto che uno può preferire – anch'io posso preferire, però chiaramente è debole come argomento – ci sono delle offerte migliorative rispetto a questi 20 milioni di euro? A noi preme capire il destino di questa Banca. Non è in un territorio qualsiasi; è in un territorio particolarmente disagiato. Lo Stato sta facendo degli sforzi per cercare di fare qualcosa per il Mezzogiorno d'Italia e bisogna avere una particolare delicatezza per queste zone particolarmente disagiate.

  PAOLO D'ALESSIO, Commissario straordinario di Banca del Sud. La cordata è in competition con le altre. Se offrirà più degli altri sicuramente sarà preso in considerazione, tenendo conto ovviamente anche del progetto industriale, della sua territorialità, e se il progetto sia portato avanti con le dovute competenze, da soggetti che abbiano gli aspetti reputazionali ben definiti e con una provvista di provenienza verificata.
  Comunque il soggetto è in competition, è ancora presente. Se sarà la migliore offerta ben venga, ci mancherebbe altro. Anzi, abbiamo tenuto a sollecitarlo nonostante la valutazione che è stata fatta dal nostro advisor di quella prima offerta, sia da un advisor sui caratteri reputazionali, sia dall'altro advisor per quanto riguarda la proponibilità dell'offerta. Nonostante questo noi l'abbiamo sollecitato e abbiamo fatto sì che alcuni aspetti, che erano quelli che noi abbiamo chiamato «bloccanti», sulla reputazione venissero eliminati, perché loro hanno modificato la composizione della cordata. Quindi adesso sono in gara con una composizione della cordata in cui sono stati eliminati gli elementi che noi abbiamo definito «bloccanti» per tutti. Perché quando non c'è onorabilità, non andiamo avanti.

  PRESIDENTE. Su questo ha perfettamente ragione, l'onorabilità è la prima cosa, Pag. 18ci mancherebbe altro. Senz'altro anche il requisito di delocalizzazione perché, certo, se un piano industriale prevede che per tre mesi stanno sul territorio e poi il quarto mese se ne perdono le tracce, anche di questo bisogna assolutamente tenere conto, perché anche quello è un modo per depauperare il territorio.
  Non essendovi altre richieste di intervento, ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione. Autorizzo la pubblicazione della documentazione libera consegnata dagli auditi in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

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