XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 110 di Mercoledì 28 aprile 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 

Audizione del Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Lorenzo Baldi ( l'audito sarà in videoconferenza ):
Vignaroli Stefano , Presidente ... 3 
Baldi Gianfranco Lorenzo , Presidente della Provincia di Alessandria ... 3 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 4 
Baldi Gianfranco Lorenzo , Presidente della Provincia di Alessandria ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 5 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 5 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 6 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 6 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 7 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 7 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 7 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 7 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 7 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 8 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 8 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 8 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 8 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 9 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 9 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 10 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 10 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 10 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 10 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 10 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 11 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 11 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 11 
Coffano Claudio , Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria ... 11 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Lorenzo Baldi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza del Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Lorenzo Baldi. Partecipa all'audizione il Dirigente della Direzione Ambiente, ingegner Claudio Coffano. L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul fenomeno dell'inquinamento da PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sul territorio nazionale. Comunico che gli auditi hanno preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta. Ringrazio il Presidente. Lo invito a fornirci una relazione per quanto concerne la vicenda dei limiti dei PFAS in generale, e poi eventualmente gli porremo qualche domanda integrativa.

  GIANFRANCO LORENZO BALDI, Presidente della Provincia di Alessandria. Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Devo dire che per quest'audizione mi sono preparato una sorta di resoconto, anche perché come parte politica ho seguito marginalmente e perché non ho le competenze di addentrarmi in una materia così specifica e delicata. Devo dire che il settore Ambiente della Provincia di Alessandria ha seguito con particolare attenzione e preparazione questa procedura. È una procedura che è iniziata nel 2019 con la richiesta da parte della Solvay di una modifica sostanziale. Sarò molto breve e molto coinciso, poi se ci fossero delle domande cercherò di rispondere. Qualora si trattasse di domande tecniche lascerò la parola all'ingegnere Coffano che ha seguito tutte le varie vicende, quindi ha una preparazione maggiore dal punto di vista professionale, anche perché le ha seguite in prima persona con tutto il suo staff in maniera molto più accurata. Sono state fatte ben tre Conferenze dei servizi. Passerei alla terza, quella in oggetto, che si è svolta il 1° ottobre 2020. Si è tenuta la terza Conferenza dei servizi durante la quale, sinteticamente, sono state espresse le seguenti indicazioni: necessità da parte degli enti di verificare l'effettiva esecuzione delle azioni di miglioramento della gestione dei reparti; interventi finalizzati a evitare il verificarsi di perdite di prodotto, con sopralluoghi puntuali presso gli impianti interessati. Saranno fissati limiti non meno restrittivi di quelli definiti dalla bozza del collegato ambientale del 2020, basati sugli studi condotti da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per l'individuazione di valori limite di emissione per lo scarico delle acque superficiali e sostanze perfluoroalchiliche, che saranno quindi prese a riferimento per la concentrazione del C6O4. Sono state indicate prescrizioni inerenti agli aspetti gestionali atte a garantire un Pag. 4attento controllo della produzione. Alla Conferenza hanno assistito in qualità di uditori anche il Comitato Stop Solvay, Legambiente Ovadese, Pontestura e il consigliere regionale del Piemonte, Sean Secco, i quali hanno presentato osservazioni alla documentazione presentata, delle quali è stato tenuto conto nello svolgimento dell'istruttoria condotta. Sono stati effettuati ben quattro sopralluoghi in data 29 ottobre, 16 novembre e 18 dicembre del 2020 e 15 gennaio del 2021, durante i quali si è constatato lo stato di attuazione degli interventi in relazione al programma presentato. Il 26 gennaio del 2021 perveniva il documento di aggiornamento delle azioni di miglioramento e di contenimento per il 2020. Con l'atto finale sono state imposte prescrizioni stringenti e ulteriori rispetto a quanto discusso durante la Conferenza del 1° ottobre che prevedono in primis la conclusione e la certificazione di tutti gli interventi di eliminazione e prevenzione delle perdite prima della produzione e dell'aumento dell'utilizzo del C6O4, nonché la creazione di nuovi piezometri posti in prossimità degli impianti dedicati alla produzione e all'uso del tensioattivo, così come garanzia dell'assenza di perdite degli stessi. Inoltre, è stato previsto per il punto di discarica in Bormida, P4, un sistema di campionamento con controllo e raddoppio del canale a disposizione dell'Autorità di controllo, attivabile da remoto, che permetta in piena autonomia l'effettuazione dei campioni dello scarico da parte dell'Autorità di controllo stessa. Si sottolinea che, qualora emergessero nuove informazioni scientifiche o nuove normative in merito che imponessero l'individuazione di limiti più restrittivi, è già previsto che verranno imposti alla ditta stessa. Da tutti gli enti partecipanti all'ultima Conferenza dei servizi sono stati espressi pareri positivi, secondo le prescrizioni ivi indicate. Inoltre, vista la delicatezza dell'argomento, la Provincia di Alessandria ha trasmesso ad ARPA, alla ASL e al Comune di Alessandria le bozze delle prescrizioni che intendeva imporre con l'autorizzazione, richiedendo di esprimersi in merito alla competenza rispetto a quanto da loro rilevato nel corso dell'istruttoria tecnica e confermando che con tali prescrizioni si potessero ritenere rispettate le condizioni di tutela sanitarie ed ambientali. Posso affermare che si è proceduto con il massimo rigore, attenzione e con la maggior tutela possibile allo stato della conoscenza scientifica in materia. Vale la pena, infine, ricordare che a tutte le Conferenze dei servizi sono sempre stati invitati a partecipare, vista proprio la delicatezza dell'argomento, anche il Ministero dell'ambiente, l'ISPRA e la Regione Piemonte, ma che nessuno degli enti sopraddetti ha partecipato o ha inviato osservazioni o prescrizioni.

  PRESIDENTE. Mi viene spontaneo rivolgere una domanda per me fondamentale. Per quanto riguarda i limiti mi sorprende come innanzitutto sia stato preso a modello il collegato ambientale, che non è una legge, ma una mera bozza. Mi sorprende notare come la Regione Veneto abbia imposto dei limiti nettamente, anche fino a 14 volte, inferiori rispetto a quelli scelti da voi. Voi avete detto che siete disponibili a rivedere le cose in caso di ulteriori approfondimenti. L'ISS (Istituto superiore di sanità) afferma che il limite dei PFAS deve essere di 500 nanogrammi al litro, ma non solo per il C6O4, bensì come sommatoria di tutti i PFAS, non specifico per un solo PFAS. Mi sorprende che, invece, la Provincia abbia adottato, seppure in maniera graduale – questa è un'altra questione –, 500 come limite solo per quanto riguarda il C6O4 quando l'Istituto superiore di sanità afferma che la somma di tutti i PFAS, in generale, deve essere 500. Non solo: per il principio di precauzione, per le migliori tecniche e per l'abbattimento degli scarichi, ISPRA suggerisce per queste sostanze un limite tendente a zero. A quanto mi risulta, questi limiti scelti dalla Provincia si rifanno a una mera bozza, anche interpretata in maniera un po' diversa, una bozza che non è legge. L'Istituto Superiore di Sanità invita a scegliere come limite 500, quindi sarebbe stato più corretto dare come limite 500 non solo per il C6O4, ma per la somma complessiva. Infatti, un domani alla produzione di C6O4 potrebbe aggiungersi l'ADV 7008 o un nuovo PFAS. Comunque sia, secondo l'Istituto Superiore Pag. 5 di Sanità il valore totale consigliato, quindi non solo per il C6O4, è 500; non solo per il C6O4, come avete stabilito voi come limite. Volevo sapere il perché di tutto questo.

  GIANFRANCO LORENZO BALDI, Presidente della Provincia di Alessandria. Lei ha fatto una richiesta molto tecnica. Se posso, lascerei un attimo la parola all'ingegnere Coffano, così almeno riusciamo a parlare un linguaggio più comprensivo. Io su questa cosa rischio di dirle delle inesattezze. Se per lei non è un problema, lascerei un attimo la parola all'ingegnere.

  PRESIDENTE. Certo.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Buongiorno a tutti. Innanzitutto, quel limite è stato indicato da ARPA durante l'istruttoria. È il limite che ARPA ha in discussione con il sistema delle altre agenzie nazionali e in discussione con ISPRA, e da cui era discesa la bozza di collegato ambientale. L'assenza di una normativa statale è sicuramente un grave vulnus per questa autorizzazione, tanto che nella speranza che lo Stato emani al più presto, come aveva dichiarato il Ministro, la normativa di riferimento, noi abbiamo già richiamato in autorizzazione il fatto che non appena dovesse uscire una norma più restrittiva verrà immediatamente applicata. ARPA Piemonte sostiene che la normativa della Regione Veneto riguarda le acque potabili e non le acque di scarico, quindi stiamo parlando di due tematiche differenti. Per quanto riguarda ISPRA, quei documenti a noi non sono stati inviati. L'abbiamo anche invitata. Avesse partecipato alla Conferenza dei servizi avrebbe potuto sicuramente apportare delle informazioni. In ogni caso, il collegato ambientale è una bozza di legge specifica sull'argomento, che è stata presentata pubblicamente. In assenza di altre normative ufficiali, visto che i valori proposti di ARPA erano in linea con quelli della bozza di norma, abbiamo pensato di applicarli, pur prevedendo la prescrizione specifica che qualsiasi norma ulteriore dovesse uscire sarà presa a riferimento, salvo che sia meno restrittiva. Peraltro la porto a conoscenza, se non ne è già a conoscenza, che Solvay ritiene lo 05 un valore assolutamente non corretto e ha fatto ricorso al TAR proprio sui limiti imposti dalla Provincia.

  PRESIDENTE. Giustamente l'azienda fa i propri interessi. Però lei ha detto: «Se dovesse uscire un'ulteriore norma ...». Ma la norma che lei cita non è una norma, è una bozza.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. No. Ho detto: «Se dovesse uscire una norma», non «ulteriore». Se ci sono le norme ci sta bene.

  PRESIDENTE. Va bene. I documenti non esistono perché non stiamo parlando di norme. Innanzitutto lei ha detto che la Regione Veneto non ha messo i limiti allo scarico, e non è vero perché nel 2014 nell'AIA la Miteni li ha messi. Quindi non è vero quello che lei ha detto. A prescindere da questo, i documenti ufficiali sono quelli dell'Istituto Superiore di Sanità che parla di 500 in totale, e i documenti di ISPRA, la quale sostiene che per precauzione si dovrebbe tendere a zero. Il resto non sono norme, non è nulla. Visto che voi avete ribadito che puntate a essere rigorosi, mi domando perché, basandovi sull'Istituto Superiore di Sanità, non avete preso il limite rigoroso, ma un altro limite che in pratica non è nulla?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Innanzitutto, come dicevo prima, noi abbiamo imposto i limiti che ha proposto ARPA in sede di Conferenza dei servizi, verificando peraltro che il limite proposto da ARPA fosse in linea con la bozza di quella norma. Per la precisione, io ho detto che ARPA ha verificato che la Regione Veneto avesse applicato limiti normativi esclusivamente alle acque potabili. Questo è quanto ci ha riferito ARPA durante le Pag. 6Conferenza dei servizi. Noi ci basiamo sugli atti che vengono formulati in Conferenza dei servizi. Dopo di che, ripeto, purtroppo lei si riferisce a documenti. Né ISPRA, né l'Istituto Superiore di Sanità ci hanno fatto avere, nonostante siano stati invitati anche in Conferenza, alcun parere e alcuna indicazione tecnica di riferimento, nonostante le ARPA partecipino a un tavolo nazionale sulla determinazione dei PFAS. Avendo ARPA proposto questi dati ed essendo questi limiti in linea con l'unica bozza di norma – non ho detto che è una norma, ho detto che è una bozza di norma – riguardante quei parametri, abbiamo ritenuto di applicare quei limiti proposti da ARPA, che erano in linea con la bozza di norma in discussione.

  PRESIDENTE. Di questo renderemo conto sicuramente anche ad ARPA. Ripeto, magari le inviamo anche i documenti dell'Istituto Superiore di Sanità e di ISPRA.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Molto volentieri.

  PRESIDENTE. Onorevole Zolezzi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ringrazio il presidente e i funzionari. Mi permetto di dire che noi ci occupiamo dal 2014 dell'argomento PFAS in questa Commissione, quindi anche nella scorsa legislatura, cercando di essere costruttivi e portando degli elementi utili a tutti. Devo dire che è particolare vedere una Provincia dover autorizzare un impianto di un'importanza e di un impatto di rilievo nazionale, però in questo momento la responsabilità è ricaduta su di voi. Audiamo voi senza volervi assolutamente accusare, però cerchiamo di costruire. Penso ai vari attori coinvolti. Secondo me ARPA fa fatica a stabilire in pochi mesi un impianto così grande, che poi tratta sostanze così piccole, che non ha più perdite. Come potrebbe fare a dirlo? A che punto è? Però una cosa che si può dire è com'è la bonifica interna e com'è la bonifica esterna. Non mi risulta che sia neppure terminata la caratterizzazione per quanto riguarda la parte esterna. Sul discorso salute, il parere dell'Istituto Superiore di Sanità del 2 maggio del 2019 parla, come ha detto il presidente, di 500 nanogrammi su litro come sommatoria di PFAS vecchi e nuovi, parere reso dal Ministero della salute. Di tali limiti ho potuto discutere in Aula alla Camera il 9 aprile del 2021 in un'interpellanza. Ricordo – questo lo sapete bene anche voi – che i lavoratori della Solvay sono stati trovati a Spinetta con oltre 2 mila nanogrammi su litro nel loro sangue, quindi purtroppo un po' di accumulo queste sostanze anche nuove, anche il C6O4, lo determinano. I dati della letteratura scientifica sui PFAS parlano di risposta ridotta ai vaccini. Siamo nel mezzo di una pandemia. Parlano di trombosi, anche per i nuovi PFAS. Per AstraZeneca si parla di trombosi. Bisogna dire che anche i PFAS possono causarla. I PFAS in Veneto sono accusati di avere aumentato del 23 per cento i decessi celebro-vascolari e cardiovascolari. Il professor Foresta in questa Commissione, in audizione nel luglio del 2020, ha detto che i nuovi PFAS sono più pericolosi dei vecchi. Il documento IRSA-CNR assimila i nuovi PFAS ai vecchi in quanto ad accumulo, in quanto a persistenza e quindi anche a pericolosità. Quello che vi chiedo è strano doverlo chiedere a una Provincia, lo so che voi dite: «Perché non ce lo dice il Ministero?». Però voi avete potere di firma su questi documenti. È bene che ci sia adesso questo stop per le vostre diffide, ma per quale principio siete sicuri che la salute dei lavoratori e dei cittadini di Alessandria, di Spinetta, ma anche dell'intero bacino padano, non corra pericoli? Già decine di nanogrammi su litro di C6O4 sono stati trovati nel Po a Castelmassa, a centinaia di chilometri da lì. È il prodotto brevettato dalla Solvay, non è che lo ha prodotto un'altra azienda. È proprio quello prodotto ad Alessandria, che finisce nel Po, già in queste quantità. Adesso, con l'aumento e la diversificazione della produzione, con la diluizione, che prima veniva mandata alla Miteni, vi sarà un aumento esponenziale del rischio di percolamento, di lisciviazione nelle falde di questi nuovi PFAS più piccoli, che si accumulano Pag. 7 di più nell'organismo umano e quindi viaggiano di più. I nostri polmoni sono grandi come campi da tennis e questi PFAS probabilmente sono più negli organi che nel sangue rispetto a quelli vecchi. Mi risulta che la Solvay di Alessandria inviava i fanghi di processo prima alla Miteni di Trissino che cercava di riciclarli probabilmente a Legnago. Ora dove vanno questi fanghi con la Miteni fallita? E i percolati dove vanno? Da quello che ci risulta dalla stampa siamo anche di fronte a nuove indagini. C'è anche una recente condanna. Di tutto questo non credo si possa accusare voi, però l'obiettivo è cercare di tutelare cittadini e ambiente. Cerchiamo tutti di collaborare, però secondo me ci sono elementi che dicono che purtroppo autorizzare adesso questo tipo di attività non è in linea con le evidenze scientifiche.

  PRESIDENTE. Prego, dottor Coffano.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Intanto la ringrazio dell'intervento. Sicuramente tutte le informazioni scientifiche che ci vengono trasmesse noi le prendiamo in considerazione. Abbiamo invitato alle Conferenze dei servizi tutti gli enti deputati alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, avendo anche chiamato l'ASL e avendo addirittura richiesto la partecipazione degli ispettori ASL che si occupano delle verifiche sul RIC, essendo comunque questo prodotto anche registrato a RIC. Naturalmente, il diritto amministrativo prevede che da un'istanza si debba arrivare a una definizione. Per fare questo noi abbiamo acquisito tutti gli elementi che ci sono stati forniti, e sulla base degli elementi che ci sono stati forniti abbiamo cercato di imporre il maggior numero di prescrizioni possibile per garantire la sicurezza. È chiaro che anche a noi sta molto a cuore la tutela dell'ambiente, tanto più la tutela della salute dei cittadini, quindi ripeto: se avremo elementi ulteriori li prenderemo assolutamente in considerazione. Più che aver invitato tutti gli enti competenti a livello nazionale sulla tutela ambientale e tutela sanitaria non potevamo fare. Noi crediamo di aver svolto un ruolo appieno per come deve essere fatto da una pubblica amministrazione. Forse non tutti gli enti hanno svolto lo stesso ruolo al 100 per cento, però noi sulla base di tutti i pareri acquisiti abbiamo rilasciato un'autorizzazione con severe prescrizioni per garantire la tutela ambientale e sanitaria. Dopo di che, ripeto, ogni elemento ulteriore aggiuntivo sulla valutazione è assolutamente utile per tutte le nostre valutazioni. Per quanto riguarda la bonifica, ancorché non siamo noi l'autorità competente ma il Comune, la caratterizzazione dell'area esterna è sicuramente ancora in corso, mentre per quanto riguarda l'interno naturalmente per il momento parliamo di messa in sicurezza, quindi gli interventi sono ancora in corso e proseguiranno anche per parecchio tempo.

  ALBERTO ZOLEZZI. Io la ringrazio. Davvero, senza voler fare nessun tipo di polemica, le segnalo che se un attore competente non mi risponde, dal punto di vista amministrativo neppure io sono tenuto a rispondere o a portare avanti un'autorizzazione. È chiaro che poi mi «becco» un ricorso, però a quel punto si va a vedere chi è che non ha dato la risposta. Io le chiedo altre due cose. A voi risulta dove vanno i fanghi di processo e i percolati che prima tornavano ...

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Sì, scusi, ha ragione, non le ho risposto. C'è una prescrizione specifica che prevede il monitoraggio completo del ciclo, per cui anche rispetto ai fanghi e ai percolati con l'analisi delle concentrazioni e l'indicazione dei conferimenti.

  ALBERTO ZOLEZZI. L'azienda in questione ha sviluppato un brevetto suoi nuovi PFAS, noi come Commissione solleciteremo la definizione della normativa in materia. Le chiedo se lei concorda sul limite sommatorio per tutti i PFAS (vecchi, nuovi, di nuovo brevetto). In caso contrario, si rischia che ogni anno un'azienda, magari anche in maniera virtuosa, inventi una nuova Pag. 8molecola. Di conseguenza, bisogna rincorrere il legislatore affinché metta dei limiti a queste specifiche nuove molecole. Questo è successo anche per l'ADV 7800, che tra l'altro è una molecola a catena lunga. È vero che il C6O4 risulta a catena corta, ma è proprio quel limite che lo consente.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Sono assolutamente d'accordo. In genere la norma deve prevedere il valore complessivo totale dei PFAS ed eventualmente specificare dei valori più ridotti per qualche parametro normalmente pericoloso.

  ALBERTO ZOLEZZI. In sostanza, da quello che ho capito, la Provincia si è trovata di fronte alla produzione di C6O4 prima che questa produzione fosse autorizzata. Su questo specifico aspetto avete verificato se si è trattato di una produzione priva di autorizzazione? Avete emanato dei provvedimenti? La vostra diffida del 24 febbraio contemplava questi aspetti?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. La diffida del 24 febbraio riguardava esattamente questi aspetti poiché noi abbiamo ritenuto che non si potesse produrre il C6O4 presso lo stabilimento di Spinetta Marengo. Ciò, in quanto la previgente autorizzazione prevedeva la predisposizione di un intermedio che andava allo stabilimento esterno di Trissino della Miteni, anche se allora non era indicato quale fosse. Parlo di uno stabilimento esterno per il completamento della lavorazione, la produzione e la sanificazione del C6O4 che poi tornava per l'uso presso un impianto di Spinetta Marengo. Durante uno dei sopralluoghi che abbiamo effettuato per verificare gli interventi di miglioramento, abbiamo approfondito questo aspetto. I responsabili dell'azienda hanno dichiarato che alla fine del 2017 avevano iniziato a produrlo internamente, convertendo alcuni impianti già esistenti all'intero ciclo di produzione del C6O4. Sulla base di questo e della revisione di tutte le autorizzazioni, noi abbiamo avanzato una comunicazione di notizia di reato alla Procura per il tramite dei NOE e abbiamo diffidato dal proseguire a produrre il C6O4 fino a che non fossero attuate tutte le prescrizioni previste nell'autorizzazione rilasciata per la produzione. Infatti, l'istanza parlava di ampliamento della produzione dell'utilizzo, mentre noi abbiamo rilasciato l'autorizzazione per la produzione del C6O4 e l'ampliamento dell'utilizzo; ciò, perché riteniamo che non ci fosse un'autorizzazione previgente alla completa produzione del C6O4 presso lo stabilimento. Naturalmente l'azienda ha fatto ricorso riguardo a questa nostra prescrizione, ma noi abbiamo elementi che riteniamo molto validi per dimostrare che, invece, non potevano produrlo prima di questa autorizzazione: non erano autorizzati a farlo e lo hanno fatto.

  PRESIDENTE. Io volevo fare il punto sulle autorizzazioni. La Provincia di Alessandria ha autorizzato la produzione dell'ADV 7800, quello vecchio. Invece, la Solvay quando ha cominciato a produrre C6O4 senza autorizzazione? Dal 2013? Quando vi risulta sia iniziata questa produzione del C6O4? Per quanto riguarda la diffida, cioè il fatto che ancora non è effettiva l'autorizzazione, volevo sapere se avete controllato se lo stop a questa produzione c'è stato oppure no. Volevo sapere se vi risulta che Solvay ha degli impianti per abbattere questi inquinanti a carboni attivi e a osmosi inversa e, se li ha, perché non vengono imposti o usati? Si tratta di un motivo economico oppure tecnico?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Come ho detto, la produzione interna secondo quanto dichiarato da Solvay è avvenuta verso la fine del 2017, ed è sulla base di questo che noi gli abbiamo intimato di non produrlo più fino a che non fossero state applicate tutte le prescrizioni. La verifica sul campo viene fatta da ARPA. Anche durante questa settimana ha continuato a fare sopralluoghi proprio per verificare il rispetto di tutte le prescrizioni; hanno già fatto tre sopralluoghi sul campo. Pag. 9Per quanto riguarda gli impianti di abbattimento, sono naturalmente in uso gli impianti di abbattimento a carboni attivi, a resine e a scambio ionico. È previsto che venga realizzato un nuovo impianto di abbattimento a ultra filtrazione. È un impianto su cui hanno fatto già una sperimentazione pilota presso lo stabilimento e che dà dei risultati di abbattimento molto maggiori rispetto a quelli previsti dagli attuali impianti. Attuali impianti che, comunque, sono quelli previsti dalle BAT di riferimento per l'abbattimento di queste sostanze.

  PRESIDENTE. Quando la Provincia, invece, ha autorizzato la produzione dell'ADV 7800?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. L'ADV 7800 era un prodotto già in uso da prima che ci fosse l'autorizzazione della Provincia. Era una materia prima interna segnalata e utilizzata già come PFUA (Perfluoroundecanoic acid), mai autorizzata dalla Provincia poiché non esisteva ancora l'AIA.

  PRESIDENTE. E quand'è che, invece, la Provincia ha dato l'okay per produrlo? Non c'è mai stata nessuna autorizzazione?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Sull'ADV 7800 no, perché si tratta di un prodotto già in uso al momento dell'emissione dell'AIA.

  PRESIDENTE. Poi con il rinnovo dell'AIA, però, non si è introdotto, non si è standardizzato. Ho capito bene?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Sì.

  PRESIDENTE. E per quale motivo?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Perché i limiti sono stati individuati con questo procedimento. Rientravano vari tensioattivi che erano normati solo come tensioattivi totali, senza fare le differenziazioni.

  PRESIDENTE. Quindi, mi sembra di capire che, invece, per quanto riguarda l'abbattimento, quello con i carboni attivi in uso non funziona bene, nel senso che non lo abbatte in maniera fortemente significativa.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. L'abbattimento con le resine e i carboni attivi si aggira intorno al 92-95 per cento. Il nuovo impianto supera il 99 per cento, dovrebbe essere il 99,9 per cento di abbattimento.

  PRESIDENTE. E quindi, a maggior ragione, si potranno dare dei limiti più restrittivi?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Assolutamente sì. Al di là di questo, noi abbiamo sempre detto che il limite che viene individuato come limite di tutela ambientale della salute non viene stabilito dall'impianto di abbattimento che lo può far rispettare, ma viene individuato sulla base degli elementi di tutela ambientale e sanitaria. Dopo di che, se esiste l'impianto che garantisce il rispetto di questi limiti, quel prodotto può essere prodotto e utilizzato. Se non c'è un impianto che garantisce il rispetto di questi limiti, non può essere usato quel prodotto.

  PRESIDENTE. Onorevole Zolezzi.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ho ascoltato quello che avete detto sull'ADV 7800 già in uso prima dell'autorizzazione, prima che ci fosse l'AIA, mi è parso di capire. Ma il C6O4, invece, non rientra in questa casistica. Mi pare di aver capito che nel 2019, quando hanno fatto la domanda di utilizzo, in realtà lo stavano già utilizzando e hanno chiesto l'estensione dell'utilizzo. Forse il fatto di utilizzarlo dopo che era già stata fatta un'AIA in cui non era stato ricompreso Pag. 10 a mio parere poteva essere soggetto a una denuncia. Però, ripeto, questa è una mia impressione. Oggi credo che vi abbiamo fornito una serie di elementi e mi spiace, sia chiaro, che ve li abbiamo dovuti fornire noi, perché io concordo che sarebbe stato più opportuno che partecipassero alle Conferenze dei servizi gli enti che avete invitato. Ci farete poi sapere se gli elementi che vi abbiamo fornito vi aiuteranno a riaprire il procedimento e a rendere i limiti più restrittivi. Intanto, riguardo alla questione del C6O4, volevo sapere qualcosa sulla richiesta di utilizzo del 2019 e la richiesta di estensione, anche perché mi risulta che voi l'abbiate accettata.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. L'utilizzo del C6O4 è stato autorizzato nel 2013. È la produzione che non era autorizzata. Era autorizzata solamente la produzione di un intermedio, che poi veniva inviato a un impianto esterno per fare la produzione complessiva. Nel 2019 la ditta ha presentato un'istanza di modifica non sostanziale per la conversione degli impianti alla produzione del C6O4 e l'estensione dell'uso ad altri reparti rispetto a quello già autorizzato nel 2013. Noi abbiamo ritenuto che quella fosse una variante sostanziale, quindi abbiamo rigettato l'istanza. Nella pratica di variante sostanziale loro hanno introdotto il termine «Estensione della produzione dell'utilizzo». Noi gli abbiamo contestato questa estensione della produzione perché abbiamo ritenuto che la produzione del C6O4 presso lo stabilimento di Spinetta Marengo non fosse stata mai autorizzata prima. Abbiamo anche portato la loro istanza di modifica non sostanziale, che chiedeva proprio l'autorizzazione a convertire degli impianti a quella produzione, a testimonianza del fatto che loro stessi hanno dichiarato che necessitavano di una variante non sostanziale. Noi gliel'abbiamo dichiarata sostanziale e quindi li abbiamo denunciati per violazione del comma 4 dell'articolo sulle sanzioni che prevedono la pena per chi mette in atto una variante sostanziale senza averla autorizzata.

  ALBERTO ZOLEZZI. Quindi la variante sostanziale che consisteva nella produzione del C6O4.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Esatto.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ma questo voi lo avete segnalato? C'è stata una segnalazione in Procura o una segnalazione amministrativa?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. No, lo dicevo prima. Abbiamo fatto una notizia di reato per tramite dei NOE alla Procura della Repubblica e contestualmente con la diffida gli abbiamo vietato di proseguire la produzione.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie.

  PRESIDENTE. Sempre per quanto riguarda l'impianto di abbattimento, secondo le vostre informazioni quando quello sperimentale, quello nuovo, entrerà in funzione, e soprattutto che costi hanno questi impianti di abbattimento?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Sul costo ci hanno riferito di una cifra che supera i 10 milioni di euro, ma noi sinceramente sui costi non entriamo nel merito perché non riguarda la nostra istruttoria; l'istruttoria non dipende dal costo dell'impianto. Noi gli abbiamo prescritto che, non mi ricordo adesso nello specifico se entro maggio o entro giugno, devono presentare il progetto. L'attuazione dell'impianto è prevista perché gli attuali impianti non garantiscono il rispetto dei limiti che gli abbiamo imposto. Naturalmente, se non avranno realizzato quell'impianto nei termini previsti per i limiti imposti, dovranno fermare nuovamente gli impianti di produzione e di utilizzo fino a che non avranno terminato l'impianto di abbattimento.

  PRESIDENTE. Onorevole Zolezzi.

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  ALBERTO ZOLEZZI. Quindi, la notizia di reato è quella a cui faceva riferimento prima? L'avete notificata solo nel 2021 e non quando è stata fatta la richiesta? Mi sembra un tempo lungo atteso dal 2019. Per quanto riguarda i meccanismi per tentare la filtrazione, a parte il costo iniziale dell'impianto, credo sia importante anche per voi capire quanto costa la sostituzione dei filtri.

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Noi li abbiamo denunciati quando abbiamo preso coscienza del fatto che producevano il C6O4 direttamente presso lo stabilimento e non più esternamente. Quando abbiamo avuto questa evidenza li abbiamo denunciati, naturalmente. Lo abbiamo fatto durante quei sopralluoghi di verifica perché i controlli, come sapete, venivano effettuati da ARPA e non da noi. Tra l'altro, durante quei sopralluoghi abbiamo anche sporto un'ulteriore denuncia per un'altra gestione ambientale poco corretta dei fanghi di depurazione. Per quanto riguarda gli impianti – adesso non ricordo se dieci o venti milioni – vista l'importanza dichiarata dalla società di utilizzare questo tensioattivo, è evidente che sono costi assolutamente sostenibili per una azienda come Solvay quelli inerenti la realizzazione di un impianto di questo tipo.

  ALBERTO ZOLEZZI. Nel 2019 vi hanno chiesto l'estensione della produzione del C6O4, quindi vuol dire che lo stavano già producendo. Voi l'informazione che lo producevano l'avete avuta da loro o ho capito male?

  CLAUDIO COFFANO, Dirigente della Direzione Ambiente della Provincia di Alessandria. Loro avevano fatto un'istanza di modifica non sostanziale per convertire gli impianti alla produzione. Noi gliel'abbiamo dichiarata sostanziale, poi loro hanno cambiato il titolo quando hanno presentato la domanda sostanziale. Nelle verifiche fatte sul campo abbiamo acquisito da loro la dichiarazione che dal 2017 già producevano e sulla base di quell'informazione li abbiamo denunciati.

  PRESIDENTE. Innanzitutto, spero di farvi cosa utile e gradita inviandovi i documenti di ISPRA e dell'Istituto Superiore di Sanità che pongono limiti ben più stringenti rispetto a quelli che avete scelto voi. Li manderemo anche ad ARPA, in seguito noi continueremo il nostro lavoro e magari a breve redigeremo la relazione finale. Nel frattempo, se ci sarà bisogno di ulteriori chiarimenti da parte vostra vi riconvocheremo. Intanto vi ringrazio e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.