XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati

Resoconto stenografico



Seduta n. 105 di Martedì 30 marzo 2021

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Briziarelli Luca , Presidente ... 3 

Audizione del Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa, Totuccio Alessi:
Briziarelli Luca , Presidente ... 3 
Alessi Totuccio , Commissario ... 3 
Briziarelli Luca , Presidente ... 4 
Alessi Totuccio , Commissario ... 4 
Briziarelli Luca , Presidente ... 5 
Alessi Totuccio , Commissario ... 5 
Briziarelli Luca , Presidente ... 5 
Alessi Totuccio , Commissario ... 5 
Briziarelli Luca , Presidente ... 5 
Alessi Totuccio , Commissario ... 6 
Briziarelli Luca , Presidente ... 6 
Alessi Totuccio , Commissario ... 6 
Briziarelli Luca , Presidente ... 6 
Alessi Totuccio , Commissario ... 7 
Briziarelli Luca , Presidente ... 7 
Alessi Totuccio , Commissario ... 7 
Briziarelli Luca , Presidente ... 7 
Alessi Totuccio , Commissario ... 7 
Briziarelli Luca , Presidente ... 7 
Alessi Totuccio , Commissario ... 7 
Briziarelli Luca , Presidente ... 8 
Alessi Totuccio , Commissario ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 8 
Alessi Totuccio , Commissario ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 8 
Alessi Totuccio , Commissario ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 8 
Alessi Totuccio , Commissario ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 8 
Alessi Totuccio , Commissario ... 8 
Briziarelli Luca , Presidente ... 9 
Alessi Totuccio , Commissario ... 9 
Briziarelli Luca , Presidente ... 9 
Alessi Totuccio , Commissario ... 9 
Briziarelli Luca , Presidente ... 9 
Alessi Totuccio , Commissario ... 10 
Briziarelli Luca , Presidente ... 10 

(La seduta, sospesa alle 13.50, riprende alle 14.05) ... 10 

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse:
Vignaroli Stefano , Presidente ... 10 
Braga Chiara (PD)  ... 10 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 11 
Muroni Rossella (Misto-FE-FDV)  ... 11 
Vianello Giovanni (M5S)  ... 11 
Patassini Tullio (LEGA)  ... 11 
Berutti Massimo Vittorio  ... 12 
Vignaroli Stefano , Presidente ... 12 

(La seduta, sospesa alle 14.20, riprende alle 14.30) ... 13 

Audizione del Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa, Giorgio Azzarello:
Briziarelli Luca , Presidente ... 13 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 13 
Briziarelli Luca , Presidente ... 14 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 14 
Briziarelli Luca , Presidente ... 15 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 15 
Briziarelli Luca , Presidente ... 16 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 16 
Briziarelli Luca , Presidente ... 16 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 17 
Trentacoste Fabrizio  ... 17 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 18 
Trentacoste Fabrizio  ... 18 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 18 
Briziarelli Luca , Presidente ... 19 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 19 
Briziarelli Luca , Presidente ... 20 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 20 
Briziarelli Luca , Presidente ... 20 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 20 
Briziarelli Luca , Presidente ... 21 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 21 
Briziarelli Luca , Presidente ... 21 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 21 
Briziarelli Luca , Presidente ... 21 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 22 
Briziarelli Luca , Presidente ... 22 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 22 
Briziarelli Luca , Presidente ... 22 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 22 
Briziarelli Luca , Presidente ... 22 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 22 
Briziarelli Luca , Presidente ... 22 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 22 
Briziarelli Luca , Presidente ... 23 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 23 
Briziarelli Luca , Presidente ... 23 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 23 
Briziarelli Luca , Presidente ... 23 
Azzarello Giorgio , Commissario ... 23 
Briziarelli Luca , Presidente ... 23

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
LUCA BRIZIARELLI

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione streaming sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa, Totuccio Alessi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, del Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa, Totuccio Alessi, che ringrazio per la presenza. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento sul sistema delle acque reflue urbane industriali in Sicilia su cui la Commissione sta svolgendo una specifica inchiesta. Comunico che l'audito ha preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta.
  Invito, quindi, il nostro ospite a svolgere una relazione, al termine della quale saranno poste eventuali domande o richieste di chiarimento.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Buongiorno, sono l'ingegnere Totuccio Alessi, funzionario del Dipartimento acque e rifiuti della regione Siciliana. Sono commissario ad acta dell'ATI idrica di Ragusa e commissario ad acta per la redazione del piano d'ambito dell'ATO (Ambito territoriale ottimale) idrico di Ragusa, premesso che l'ATO idrico di Ragusa è composto da tutti i comuni della provincia e in questo caso coincidono con la provincia di Ragusa e con l'ATI idrico.
  Il compito del commissario ad acta era solo quello di redigere o aggiornare il piano d'ambito dell'ATI di Ragusa. Per questo si è già proceduto con l'ATI di Ragusa a impegnare le somme per poterlo redigere. Successivamente si è studiata una convenzione con Invitalia, fatta quindi tra la regione Sicilia e Invitalia al fine di poter svolgere la gara di appalto della progettazione del piano d'ambito. Come funzionari dell'ATI avevamo provato a redigere noi stessi il piano d'appalto, ma vista la poca disponibilità dei comuni e la poca presenza dei tecnici comunali, abbiamo deciso di fare una gara di appalto per la redazione del piano.
  Come ho detto prima, la gara è stata redatta tramite Invitalia che ha svolto tutti i compiti di pubblicazione e redazione della gara. Il 16 giugno è stata pubblicata la gara di Invitalia con scadenza a luglio, sono state esaminate le buste che sono arrivate e la gara è stata assegnata già a novembre alla società che è risultata aggiudicataria con scadenza il 21 marzo. Entro il 21 marzo del 2021 ci avrebbero dovuto consegnare questo piano d'ambito, ma ci hanno detto che lo consegneranno a giorni.
  Come tutti sapete, il piano d'ambito regolarizza tutta la vita dell'ATI: si compie un'ispezione generale delle reti, dello stato dell'arte, della rete idrica fognante e depurativa, e poi si redige per arrivare a quella che è la tariffa unica dell'ATO.
  Dopodiché – l'ATI lo aveva già deciso – si stabilisce come poter assegnare la gestione Pag. 4 dell'ATI. In questo caso l'ATO idrico di Ragusa aveva già deciso di procedere in house e quindi ancora prima del piano d'ambito avevano già deciso che successivamente la gestione dell'ATO di Ragusa sarebbe stata in house con una società quindi dei comuni della provincia di Ragusa. Questo per sommi capi.
  Siamo a buon punto, probabilmente a giorni consegneranno questo piano, così si potrà procedere alla approvazione dello stesso e si potrà dare la gestione vera e propria dell'ATO idrico.
  Abbiamo avuto qualche difficoltà in questo periodo. Infatti, è andato tutto un po' a rilento, visto che anche Invitalia si è occupata molto di COVID-19, ritardando così l'assegnazione della gara vera e propria.

  PRESIDENTE. Prima di entrare nello specifico di alcune domande relative alla situazione di Ragusa, mi hanno colpito alcune parole che lei ha pronunciato. Ha esordito dicendo che il compito del commissario ad acta è solo quello di redigere il piano d'ambito, ma in realtà è un ruolo centrale proprio per quanto incide il piano d'ambito nel fare un quadro della situazione, nel tracciare le possibili soluzioni e poi lavorare a realizzarle.
  È chiaro che lei arriva in un momento particolare per l'incapacità di raggiungere questo risultato, che ovviamente non è responsabilità di chi viene nominato, però mi permetto di dire che è una cosa che mi ha colpito.
  Allo stesso modo mi hanno colpito i termini che ha utilizzato parlando di poca disponibilità da parte dei comuni e poca presenza da parte dei tecnici comunali. Immagino che lei si riferisca alle scarse presenze avute in occasione della riunione del 24 maggio del 2019 e quindi successivamente alla sua nomina, quando ci fu una convocazione da parte sua nei confronti dei comuni. Può farci un quadro più di dettaglio della situazione che ha trovato, del personale a disposizione, dell'atteggiamento che ha riscontrato anche in questa fase propedeutica alla realizzazione del piano stesso e che immagino abbia portato alla scelta di avvalersi di Invitalia per la gara? Le chiedo, quindi, se può farci una fotografia più di dettaglio, anche perché immagino che, essendo inquadrato nel Dipartimento acque e rifiuti, lei abbia una visione complessiva e possa anche essersi fatto un'idea dei percorsi differente rispetto ad altri ATI della regione Sicilia.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Sicuramente. La cosa principale è questa: molti comuni della provincia di Ragusa, specialmente quelli sulla montagna, hanno fonti irrigue proprie, come i pozzi, e dispongono di acqua a volontà anche a basso costo per la popolazione. Pertanto, quale dovrebbe essere l'incentivo per aggregarsi, visto che magari ci sono altri comuni che non hanno le fonti e che quindi significa peggiorare sicuramente?
  Un'altra cosa importante è che approvare il piano d'ambito significa approvare anche una tariffa unica dell'intero ATI. Visto che la popolazione è abituata a pagare l'acqua a forfait, cioè a un costo fisso senza considerare i costi veri e propri, quale sindaco ha interesse oggi ad aggregarsi?
  La situazione politica è stata sempre quella di dire: «Se non vi aggregate, se non si costituisce l'ATI significa che i finanziamenti della Comunità europea, della regione e dello Stato non possono essere dati a voi».
  Nella prima riunione dell'ATI, fatta all'indomani della mia nomina, i sindaci erano meno della metà e questo significa che non hanno interesse nella costituzione di un'ATI o se c'è un commissario nominato dalla regione a partecipare.
  Per quanto riguarda i tecnici, invece, oggi abbiamo una situazione in cui nei comuni risultano dei giovani, perché c'è stato un ricambio generazionale e coloro che sono arrivati ora sconoscono. Inoltre abbiamo mandato le schede per poter fare una indagine dello stato dell'arte delle reti, neanche ci hanno risposto. Questa è la dimostrazione che c'è poca collaborazione. Forse è meglio se non si costituisce l'ATO, ma questo è un mio pensiero. Tuttavia, penso che dovrebbe essere così.
  Abbiamo percorso anche un'ultima strada: il tecnico comunale, il tecnico dell'ATI Pag. 5 è andato a fare un giro nei comuni per vedere quale fosse la collaborazione e a che punto erano le schede. Il risultato? Zero.
  In ultima analisi, si è proceduto all'assegnazione a una società esterna per la redazione del piano d'ambito, perché noi in proprio non riuscivamo a farlo. Questo è il concetto.

  PRESIDENTE. Questo mi è chiaro. Probabilmente non sono stato sufficientemente chiaro. L'ATI avrà una sua struttura, avrà dei dipendenti e dei funzionari. Ad esempio, lei adesso ha detto che c'è stato un tecnico comunale che ha fatto il giro dei comuni e non è riuscito...

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Il tecnico dell'ATI, l'ingegnere Rocca.

  PRESIDENTE. Può fornirci la pianta organica e i dipendenti in forza all'ATI? All'indomani della riunione che ha visto disertare la metà dei comuni, lei si è attivato? Al di là del fatto che in ultima analisi abbiate dato tutto a Invitalia – lei sa che per il piano d'ambito bisogna fare la ricognizione di infrastrutture, la programmazione degli interventi, l'individuazione di un modello gestionale e organizzativo e anche un piano economico finanziario – lei si sarà fatto un'idea della situazione che ha ereditato anche sia sul piano economico-finanziario, sia sul piano della precedente gestione. Ci può dire qualcosa su questo? Come si è attivato su questi punti specifici previsti dal piano? Al di là che poi il risultato finale sia stato quello di prendere atto dell'impossibilità di procedere in proprio, ci sono state da parte sua delle azioni in questo senso per poter smuovere in un certo senso i comuni? C'è stata un'interlocuzione, un carteggio in questo senso?
  Ho altre domande specifiche sulle strutture per avere magari qualche specifica indicazione, però prima mi interessava farmi un'idea su questo punto.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). L'ATI idrico di Ragusa ha un solo funzionario: l'ingegner Rocca, che ha funzioni di ingegnere e di direttore generale facente funzione. È rimasto solo lui. In questo periodo l'ATI ha chiesto a un dipendente regionale la collaborazione fuori orario per poco tempo. Questa è tutta la struttura organizzativa dell'ATI. La gestione economica dell'ATI stesso dovrebbe essere fornita oggi dai comuni, ma si trovano difficoltà ad avere il rimborso della somma da parte dei comuni.
  Nella prima riunione fatta a dicembre del 2018, alla quale io ero presente, si è deliberato da parte dei comuni stessi l'importo di 120 mila euro da destinare alla redazione del piano d'ambito, però queste somme in effetti non ci sono: si sono deliberate, ma non sono entrate in cassa e non sono state versate da parte dei comuni alla gestione dell'ATI vera e propria. Questo che cosa ha comportato? Ha comportato che come ATI abbiamo fatto una richiesta alla regione che ha finanziato le somme per poter redigere il piano d'ambito.
  Questo è lo stato dell'arte dell'ATI idrico in questo momento nella provincia di Ragusa.

  PRESIDENTE. Rispetto a questo ultimo punto immagino che ci sarà un'anticipazione da parte della regione, perché non è che la regione si può sostituire e farsi carico dei costi di redazione del piano d'ambito per i comuni. Per i 120 mila euro lei fa riferimento alla delibera 4 del 28 dicembre del 2018, protocollo 2986 del 31 gennaio del 2019. Al di là dell'importo e del grave quadro che ci ha fatto circa la necessità di far intervenire la regione Sicilia, quale indicazione è stata data a Invitalia? Nella redazione del piano di che cosa avrebbero dovuto tener conto i soggetti che poi avrebbero presentato la domanda? Ci sono delle criticità evidenti nei depuratori dell'ATI di Ragusa?
  Faccio un esempio per tutti: per quanto la situazione del depuratore di contrada Lusia – ci sono anche altre situazioni –, nel redigere il piano d'ambito vi siete preoccupati di approfondire la situazione dei diversi depuratori compresi nel territorio, le carenze della capacità impiantistica in Pag. 6questo caso relativamente ai reflui in ingresso? Al di là di dire «Abbiamo trovato virtualmente 120 mila euro», poi che mandato è stato dato per la redazione a Invitalia?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). I 120 mila euro sono stati deliberati dall'ATI idrico per la redazione del piano d'ambito, nel caso in cui si doveva fare una gara pubblica. Invitalia è entrata in questo contesto come gestione della gara che è andata a una società esterna e non nella redazione del piano. Nella gara sono arrivate due buste, le due società partecipanti, e poi la gara è stata affidata a una di esse.
  Logicamente nel piano d'ambito bisogna tener conto delle reti idriche, delle reti fognanti, degli impianti di depurazione, in modo particolare – come ha detto bene lei – i due impianti di depurazione relativamente ai comuni di Ragusa e Vittoria, di cui se ne occupa in modo particolare il commissario ad acta. Complessivamente la depurazione e anche la tariffa fanno parte dello studio che abbiamo appaltato per il piano d'ambito. Il piano comprende tutto ciò che è relativo alla gestione delle reti idriche.

  PRESIDENTE. Voi avete individuato Invitalia per fare la gara e non per redigere il piano, però quando si fa una gara ci sono un capitolato e delle indicazioni specifiche. L'avviso non dice: «Chiunque voglia si presenti – chiedo scusa se brutalizzo – e faccia la sua offerta per redigere un piano», ma ci sarà stato scritto di che cosa si sarebbe dovuto tenere conto, quali aspetti e criticità fossero presenti ai fini della redazione del piano da parte dei soggetti che avessero inteso rispondere all'avviso.
  Tra l'altro, nei documenti che avete inviato si fa riferimento a un carteggio tra l'ATI di Ragusa e Invitalia successivo all'avvio. In particolare al 23 di marzo del 2020 si fa riferimento anche all'attivazione e alla trasmissione di tutti i documenti progettuali necessari all'aggiudicazione dell'appalto di servizi di elaborazione.
  Su questo può darci un dettaglio di che cosa sia stato trasmesso dall'ATI a Invitalia per metterli in condizione di poter seguire la pubblicazione della gara? Qual era il quadro di cui disponevate e che avete trasmesso?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Sicuramente noi abbiamo trasmesso tutto il carteggio relativo alla gara, compresa la parte principale di questo carteggio che è il capitolato speciale d'appalto con la descrizione delle prestazioni che il futuro assegnatario doveva rispettare. In modo particolare il capitolato speciale d'appalto, oltre a regolare la norma amministrativa, i tempi tecnici, le penali per il tardato pagamento e il tempo di esecuzione, regola anche l'espletamento dell'incarico e tutta la procedura relativa ai pagamenti, l'anticipazione, le garanzie da apportare nel caso dell'aggiudicazione e quindi, la parte amministrativa. Oltre a tutta questa parte amministrativa, la parte tecnica specifica riguarda cosa bisogna fare, la ricognizione dello stato del servizio idrico integrato e la verifica delle reti idriche fognanti e di depurazione. Nel capitolato si parla di sorgenti, di pozzi, di serbatoi idrici, dei vari sollevamenti idrici e dei potabilizzatori che ci sono in provincia, delle reti di distribuzione, degli schemi che bisogna fare per l'adduzione di tutta la provincia e, se ce n'è bisogno, anche dei sollevamenti fognari. Si parla anche delle reti e delle sottoreti fognarie, della depurazione, dell'identificazione del depuratore, del tipo di funzionamento dell'impianto, dello stato giuridico, qual è l'attuale situazione, qual è lo stato della manutenzione e della protezione, dei depuratori e dei pretrattamenti dei depuratori stessi. Queste sono le indicazioni che il piano d'ambito doveva analizzare e portare come risultato finale.
  Oltre al capitolato, ci sono le schede relative a tutti i comuni, i collegamenti intercorsi tra i vari comuni. Dal piano d'ambito deve uscire fuori se ci sono criticità di acqua potabile e di acqua fognaria e del servizio di depurazione.

  PRESIDENTE. Siccome quello che prevede l'articolo 149 del decreto legislativo Pag. 7n. 152 del 2006 lo abbiamo anche noi, si trattava di capire come lo avete declinato. Chiederemmo di poter ricevere copia del capitolato di gara predisposto da Invitalia e l'elenco dei documenti che gli avete messo a disposizione. Dopodiché, l'assegnazione è avvenuta? C'è una scadenza per la presentazione del piano d'ambito al 31 marzo del 2021?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Siamo al 21 marzo.

  PRESIDENTE. Di fatto siamo già oltre. Lei avrà avuto un'interlocuzione con l'azienda affidataria del servizio che sta curando il piano d'ambito. Può dirci qual è l'azienda? Come sta andando il lavoro? Vorrei sapere anche se vi ci siete interfacciati e quali siano i tempi, tenuto conto che, come lei ci ha confermato, in realtà sono già scaduti. Quando immaginate che sarà possibile avere il piano d'ambito?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Ho parlato più di una volta con la società aggiudicataria del piano d'ambito e loro mi hanno riportato quello che già sapevamo, ovvero che hanno trovato delle difficoltà a recepire le notizie, perché andando in un comune per capire com'è la rete, dov'è e qual è lo stato dell'arte, non hanno trovato degli interlocutori qualificati nei vari comuni.
  Per quanto riguarda il problema della scadenza del 21 marzo, l'ultima volta che li ho sentiti mi hanno detto che avevano qualche ritardo. Probabilmente entro i primi 15 giorni di aprile dovrebbe essere già pronto il piano, però non ho notizie dell'effettiva data di conclusione del progetto.

  PRESIDENTE. Scusi, però mi resta difficile prendere per buona questa previsione, perché lei dice che a tutt'oggi la società aggiudicataria del servizio non è ancora in possesso del materiale necessario alla redazione stessa da parte dei comuni, perché stanno riscontrando gli stessi problemi che lei, giustamente, ha segnalato e ci ha comunicato e con i quali combatte – mi pare di capire – dal momento dell'insediamento.
  Da un lato c'è la conferma – mi corregga se sbaglio, ma è quello che ha dichiarato – da parte del soggetto aggiudicatario del fatto che non si hanno i documenti dei comuni, ma dall'altro lato tra 15 giorni dovrebbe essere redatto e consegnato un piano che dovrebbe partire da quei dati e senza i quali non si potrebbe realizzare. Capisce che dal mio punto di vista se questo è il quadro, c'è qualcosa che non torna.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Chiedo scusa, mi sono espresso male. Volevo dire che qualche giorno dopo la consegna dei lavori loro mi riferirono questo, quindi due mesi fa. Non è notizia di oggi che hanno difficoltà, perché loro si sono organizzati mandando il proprio personale a fare le indagini in loco, cosa che era prevista nel capitolato. Attualmente loro non hanno ancora difficoltà, ma le hanno avute lungo il percorso. Ora mi hanno detto che sono quasi in procinto di consegnare il piano, però ufficialmente non so se l'hanno consegnato e non ho idea di a che punto siano.

  PRESIDENTE. La ringrazio del chiarimento. Se ho ben capito, l'aggiudicatario per il capitolato aveva l'obbligo di procedere in proprio, ove non fosse messo in condizione, al censimento dei depuratori, per avere tutte le informazioni – che immagino avranno trasferito o saranno comunque disponibili – e successivamente a redigere il piano. L'aggiudicatario ha anticipato in un tempo ragionevolmente breve il piano che è ora nella fase di redazione e quindi prossimo alla consegna del piano stesso. Ad oggi hanno tutti i dati, perché diversamente non saremmo prossimi alla consegna. È corretto?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Perfettamente.

Pag. 8

  PRESIDENTE. Cambiando argomento, per il quadro che si è fatto lei autonomamente, a prescindere dalla gara, può farci un quadro relativo ai fanghi di depurazione che fanno parte della nostra inchiesta, perché dai dati che ci risultano nel vostro territorio non sono disponibili degli impianti di trattamento e discariche per i fanghi. Come vengono gestiti i fanghi sia per quanto riguarda l'impianto di compostaggio sia per quanto riguarda le discariche?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Io non mi sono occupato di queste cose. C'è un altro commissario che si occupa specificatamente degli impianti di depurazione e in modo particolare dei grandi impianti. La mia competenza è solo ed esclusivamente dal punto di vista della programmazione del piano d'ambito e non della gestione vera e propria.

  PRESIDENTE. Quando lei mi parla di un altro commissario si riferisce al commissario unico Giugni o ad altro commissario che per l'ATI di Ragusa segue la gestione e il trattamento dei fanghi?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Mi riferisco proprio al professor Maurizio Giugni, però io non ho mai parlato con lui, perché si occupa di un altro campo. Quella è la gestione vera e propria.

  PRESIDENTE. La competenza specifica del commissario unico Giugni è quella relativa alle infrazioni, che è un altro campo, mentre compete a lei come commissario ad acta, finalizzandolo alla redazione del piano, avere un quadro per quanto concerne la depurazione comprensivo del trattamento dei fanghi. Il commissario Giugni opera proprio in un settore completamente diverso. Noi abbiamo un'interlocuzione nell'ambito della attività della commissione, ma relativamente alle infrazioni. Lei mi sta dicendo sostanzialmente che in questo momento non è in grado di fornici un quadro di questo tipo?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Assolutamente sì, io mi sono occupato solo della progettazione e non della gestione, quindi sapere oggi come è lo stato della gestione dei fanghi, delle reti idriche o delle reti fognarie. Questo deve sicuramente uscire fuori dal piano d'ambito.

  PRESIDENTE. La ringrazio per la precisazione. Ho altre tre domande. La magistratura ha iscritto numerosi procedimenti su altri depuratori a carico di noti, oltre a quello che ho citato. Anche in questo caso lei mi dice che non ha un quadro della situazione generale dei depuratori e quindi non sa se il soggetto aggiudicatario che ha in capo il compito di redigere il piano abbia contezza di questa situazione?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Quando avremo il piano redatto, sicuramente sapremo com'è lo stato dall'arte dei depuratori, se sono funzionanti, se ci sono, se non ci sono, se scaricano in tabella oppure no. È proprio per questo che abbiamo fatto la gara e affidarla a una società per fare le indagini e tirare le conclusioni.

  PRESIDENTE. Per concludere, di che cosa occupa, a parte l'incarico di commissario ad acta in regione al Dipartimento acque e rifiuti? Quali sono le sue mansioni specifiche?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Io sono dipendente del Servizio 4 – Gestione e infrastrutture delle acque del Dipartimento acque e rifiuti e ci occupiamo della gestione delle dighe in Sicilia. In Sicilia abbiamo 25 dighe che la regione gestisce per conto proprio e ogni diga ha un ingegnere responsabile, un sostituto e poi ci sono dei guardiani, perché facciamo la guardiania 24 ore su 24. L'ingegnere responsabile è il responsabile della sicurezza a valle e quindi ci occupiamo delle misurazioni, perché una diga è una struttura molto complessa da un punto di vista idraulico, Pag. 9anzi credo che sia la più complessa e quindi facciamo le misure preventive più che successive. Ogni mese si fa un bollettino di dati e misure, che si trasmette all'ufficio tecnico delle dighe competente – nel nostro caso è quello di Palermo – dove avvengono le verifiche. Ogni sei mesi abbiamo il compito di fare un piano dove si assevera lo stato dell'arte della diga. Circa due volte all'anno, se non c'è bisogno particolare, abbiamo una visita di vigilanza dell'ufficio tecnico delle dighe, con il dipendente che viene e con cui facciamo le verifiche in contraddittorio di tutti gli organi della diga stessa.

  PRESIDENTE. La ringrazio della precisazione. Capirà che da presidente della Commissione mi colpisce che il responsabile del servizio delle dighe sia stato individuato come commissario ad acta per la predisposizione del piano d'ambito in tema di depurazione e trattamento dei fanghi.
  La domanda che mi viene spontanea è: c'è stata una gara ad evidenza pubblica? È un incarico fiduciario? Con tutto il rispetto della sua professionalità nel campo specifico, immagino che ci sia qualcuno che si interessi di più di depuratori all'interno della regione Sicilia immagino. Non me ne vorrà per la franchezza. Vorrei capire come si sia arrivati a questa indicazione.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Premetto che io ho 67 anni e che domani è l'ultimo giorno di lavoro per la regione Sicilia, ma questo cambia poco. Le volevo dire che nel corso del mio percorso da dipendente della regione, dal 2004 al 2006 sono stato dipendente dell'ATO idrico di Caltanissetta, anzi ero dipendente dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti assegnato all'ATO idrico. Dal 2006 fino al 2009 sono stato nel Servizio 1 e mi occupavo della gestione della rete idrica, fognante e depurazione, ovvero quello che in effetti fanno gli ATO idrici attualmente. In ogni caso l'incarico è fiduciario, a nomina del presidente della regione.

  PRESIDENTE. La ringrazio per la precisazione. Ovviamente noi non possiamo che farle gli auguri per l'ultimo giorno di lavoro che sarà domani. Posso chiederle se l'incarico permarrà in quanto commissario ad acta o se ci sarà una sostituzione con un altro soggetto, tenuto conto che ci sarà sicuramente uno sfasamento tra il fatto che lei da domani è in pensione e il fatto che il soggetto affidatario che ha l'incarico di redigere il piano d'ambito andrà sicuramente oltre la giornata di domani. Avete già avuto occasione di verificare e approfondire questo aspetto con il presidente e quale sarà il futuro per quanto riguarda il ruolo di commissario ad acta?

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Con l'aggiornamento dato il 31 dicembre, la proroga è stata fissata al 31 marzo del 202 non perché Totuccio Alessi va in pensione, ma perché gli incarichi che sono stati fatti – quelli di Trapani, di Ragusa, di Messina, di Siracusa – scadono tutti il 31 marzo 2021. Da domani in poi sinceramente non so cosa vogliono fare, se vogliono continuare con me, visto che ho seguito tutto il piano, o se cercheranno un altro funzionario regionale.

  PRESIDENTE. È stato chiarissimo. Mi permetto di dire che non sarebbe molto quello che si perderebbe in conoscenza e approfondimento del tema, visto che lei ha seguito la pubblicazione del bando e tutto il resto è in capo – per le dichiarazioni che ci ha fatto – a Invitalia e di questo ovviamente chiederemo a chi di dovere. La ringrazio per la risposta.
  Chiedo un'ultima cosa rispetto ai documenti che ci ha fornito e poi la liberiamo e la ringraziamo per la cortesia e la pazienza che ci ha riservato. Vorrei ulteriori informazioni in merito alla produzione annua dei fanghi di depurazione per ciascuno degli impianti e la loro destinazione finale e quindi le aziende che gestiscono i fanghi e l'elenco dei depuratori di acque reflue urbane della provincia con le informazioni relative allo stato autorizzativo, anche perché abbiamo visto che alcuni li hanno in scadenza, ad alcuni è stata rifiutata e pochi sono quelli che hanno avuto l'autorizzazione. Pag. 10
  Inoltre, non appena possibile, oltre alle procedure di infrazione che riguardano questi depuratori, le chiedo se può farci avere la copia del piano d'ambito non appena sarà disponibile o lasciare detto alla struttura, al dipendente dell'ATI che lo dica al suo successore, di poter trasmettere ufficialmente questi documenti alla Commissione di inchiesta.

  TOTUCCIO ALESSI, Commissario ad acta presso l'ATI di Ragusa (intervento da remoto). Lo trasmetterò al direttore facente funzioni che è l'ingegnere Rocca dell'ATI idrico di Ragusa anche perché credo che sia proprio lui competente, perché lui sicuramente ne sa più di me da questo punto di vista.

  PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 13.50, riprende alle 14.05.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
STEFANO VIGNAROLI

Seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della proposta di relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse. Ricordo che nella data del 9 marzo del 2021 era stata presentata da me e dagli altri relatori, il senatore Lorefice e l'onorevole Muroni, una proposta di relazione in ordine alla quale sono state trasmesse delle osservazioni e delle proposte di modifica, alcune delle quali sono state recepite nel testo che è stato poi trasmesso ai componenti della Commissione.
  Colgo l'occasione per ringraziare il nostro consulente, il dottor Giovanni Bava, per avere coordinato i lavori e contribuito alla stesura di questa relazione.
  Avverto, pertanto, che porrò direttamente in votazione il testo della proposta di relazione come modificato. Chiedo se ci sono richieste di svolgimento di dichiarazioni di voto.

  CHIARA BRAGA. Mi sembra che questa relazione arrivi al termine di un percorso molto approfondito che è stato svolto dalla Commissione in questi due anni, durante i quali sono accadute una serie di cose, tra le quali l'avvicendamento della guida dei ministeri maggiormente coinvolti e la scelta del Governo precedente di portare a compimento l'iter di avvio per la realizzazione del Deposito nazionale che, attraverso la pubblicazione della CNAPI (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), rappresenta un elemento molto importante per affrontare e avviare una soluzione definitiva della gestione dei rifiuti radioattivi che derivano non solo dal passato nucleare di produzione energetica del nostro Paese, ma – ricordiamolo sempre – anche dalla gestione dei rifiuti che attualmente vengono prodotti a seguito delle attività e della applicazione del nucleare in settori importanti, a partire da quello della medicina e della diagnostica.
  Nella relazione noi ritroviamo molti di questi elementi. I tempi della chiusura abbastanza accelerata che ha avuto questa relazione probabilmente hanno impedito di potere sviluppare pienamente alcuni aspetti, ad esempio un dettaglio più preciso sui contenuti e sugli gli obiettivi della CNAPI o qualche considerazione che forse – lo dico ovviamente a beneficio, ringraziando la qualità del lavoro svolto – avrebbe potuto completare meglio il quadro.
  Tuttavia, credo che questa relazione sia un passaggio importante per la Commissione e anche una spinta a proseguire nel percorso di gestione razionale e rispettosa dell'ambiente e dei rifiuti radioattivi e ad affrontare, sulla base delle informazioni e dei dati reali, i prossimi passaggi che sappiamo poter essere gestiti in vario modo, ovvero con senso di responsabilità e con consapevolezza da parte delle istituzioni e degli stessi cittadini, oppure essere oggetto – come purtroppo abbiamo assistito anche nel recente passato – di tentativi di allarmismo, strumentalizzazione ad uso politico. Pag. 11
  Credo che la nostra Commissione fornisca, invece, un contributo importante di conoscenza che sicuramente sarà portato all'esame delle Aule parlamentari, ma ci auguriamo possa diventare anche patrimonio collettivo dei cittadini su un tema così sentito e così importante per lo sviluppo del nostro Paese. Per questo motivo, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico.

  PRESIDENTE. Concordo con l'onorevole Braga. Sottolineo che già in Ufficio di Presidenza abbiamo deciso di continuare a seguire gli sviluppi dell'iter dell'individuazione della creazione del Deposito unico nazionale. In questo senso sarà compito di tutti quanti essere responsabili e soprattutto anche quello di fare informazione, perché è un tema abbastanza complesso ed è ingiusto strumentalizzarlo o banalizzarlo. Il nostro compito è anche quello di divulgare le cose come stanno insomma.

  ROSSELLA MURONI. Ovviamente voterò a favore, ma ci tenevo a dire due parole di merito innanzitutto per ringraziare l'ingegnere Bava della pazienza e della professionalità con cui ci è stato accanto nella stesura di questa relazione che ritengo molto importante e che capita in un momento strategico.
  Peraltro, nei prossimi giorni avremo in Aula una mozione sulla CNAPI e quindi sui processi di partecipazione legati in particolare all'individuazione del sito di stoccaggio dei rifiuti.
  Credo che questa relazione sarà molto utile per fare un punto della situazione sulle numerose criticità che sono emerse, non solo per ingaggiare nel futuro la Commissione a continuare questo lavoro, perché in questa relazione si dicono delle cose molto importanti su che cosa ha bloccato finora non solo l'uscita dalla CNAPI, ma quali sono le difficoltà nella gestione dei rifiuti radioattivi in Italia, quali sono i ritardi e soprattutto dove bisognerebbe investire, perché ad esempio chiediamo all'ISI (Ingegneria sismica italiana) un ruolo fondamentale e sappiamo che una delle criticità che è emersa è proprio una scarsa dotazione in termini di risorse e di competenze.
  Quindi, ritengo che questo sia anche un contributo che questa Commissione dà in un momento molto particolare e anche in un momento di transizione rispetto ai ministeri coinvolti – non ce lo dimentichiamo – perché il passaggio di competenze potrebbe far perdere per strada una serie di considerazioni.
  È fondamentale che questa relazione veda la luce, così come è fondamentale il lavoro che faremo in Aula, Presidente, su cui ingaggiare il Governo e il Parlamento a essere coerenti anche con la risoluzione delle criticità che abbiamo riscontrato.

  GIOVANNI VIANELLO. Volevo solo fare la dichiarazione per il Movimento 5 Stelle che, ovviamente, è favorevole. Questa è una relazione estremamente importante. Le notizie sui rifiuti radioattivi e la questione nucleare sono venute recentemente all'attenzione della opinione pubblica per la CNAPI. Tuttavia, questa relazione dimostra che c'è tanto altro su cui si deve informare riflettere e agire, a cominciare dalla mancanza dei decreti ministeriali di attuazione che sono circa 30. Penso che questa relazione dica moltissime cose.
  Colgo l'occasione anche per invitare i colleghi a recepire le conclusioni che sono all'interno di questa relazione e, come stava dicendo la collega Muroni, non dobbiamo perdere questa occasione per fare una corretta informazione e aggiornare il Paese sullo stato dei rifiuti radioattivi che sono sul nostro territorio, in vista della discussione della mozione in Aula.

  TULLIO PATASSINI. Come hanno già anticipato i colleghi, questa è una relazione importante che è stata attesa da tempo già con un precedente nella XVII Legislatura. Per questo mi preme innanzitutto ringraziare chi ha lavorato sull'inchiesta e i relatori.
  Chiaramente l'auspicio è che questa relazione sia una base di lavoro per ulteriori approfondimenti, perché sostanzialmente riporta il quadro in Italia della questione dei rifiuti radioattivi. È importante ricordare Pag. 12 che i rifiuti radioattivi non sono esclusivamente i rifiuti che derivano dalle vecchie centrali dismesse negli anni Ottanta e in corso di dismissione, ma in realtà esistono rifiuti anche a media e a bassa densità che derivano, ad esempio, da alcune lavorazioni, da alcuni trattamenti ospedalieri, come le radioterapie. Quando parliamo di rifiuti nucleari, non sempre parliamo di residui che risalgono a 30 anni orsono. Tra l'altro ricordiamo che i rifiuti ad alto rischio e ad alta densità sono in Francia e Gran Bretagna, dove sono stati trattati, che costano somme importanti allo Stato per la loro detenzione in quei Paesi. Parliamo veramente di miliardi di euro che dovrebbero trovare finalmente una conclusione, quando al termine di tutto questo partecipato percorso di valutazione del Deposito unico, il Deposito unico nazionale vedrà la luce.
  Dalla relazione è emerso che anche gli stessi rifiuti a media e a bassa intensità debbano essere trattati e gestiti da operatori specializzati e che vi debba essere un'adeguata tracciabilità degli stessi, ancorché, soprattutto in molti rifiuti ospedalieri, il tasso di decadimento della radioattività sia molto veloce.
  A questo si collega la questione delle sorgenti orfane: qualche deposito – fortunatamente molto raro sul territorio italiano – che ormai oggi richiede di essere trattato, gestito e smaltito nel modo opportuno.
  Da ultimo, come hanno già riferito i colleghi, vi è la questione fondamentale del fatto che abbiamo una risoluzione sulla CNAPI in Parlamento che è stata fortemente voluta dal gruppo Lega due mesi fa, quando l'allora Ministro dell'ambiente uscì con questa Carta nazionale, perché devono essere previsti adeguati tempi di valutazione della CNAPI da parte delle istituzioni pubbliche e dei cittadini. Per questo rinviamo alla discussione in Parlamento una valutazione più compiuta della CNAPI, perché in questa relazione la questione della CNAPI è stata un po' sottesa.
  Detto questo, confermiamo il voto favorevole del gruppo della Lega.

  MASSIMO VITTORIO BERUTTI. Un ringraziamento ai colleghi relatori per questa relazione che sicuramente è stata sviluppata nel dettaglio e con estrema attenzione.
  Naturalmente, come hanno già detto altri colleghi, quello che balza più all'attenzione in questo momento e che diventa di determinata importanza è la questione legata alla CNAPI, come diceva prima il collega. Obiettivamente credo che anche qui sia stata fatta una buona analisi, perché sono state anche evidenziate delle soluzioni e delle criticità in merito a quello che è stato tutto il lavoro che ha identificato tutta una serie di aree a livello nazionale. Ad esempio, per il Piemonte vi sono 7 aree su 12 totali e chiaramente questo vede pesantemente interessata una regione che deve essere attenzionata e nello stesso tempo deve vedere questa ipotesi, o meglio questa Carta, con una attenzione particolare.
  Oltre a quello che è stato evidenziato, credo che in questo percorso legato alle individuazioni – lo dicevo qualche tempo fa anche al presidente – la Commissione abbia un ruolo, pur definendo quelle che sono le nostre competenze. Credo che una progettualità di un sito di una rilevante importanza come questa non debba vedere sempre la Commissione solo come una Commissione di inchiesta, ma probabilmente la deve vedere come un partner importante con il fatto che una Commissione bicamerale di fatto lega tutte e due le Camere. Di conseguenza obiettivamente la questione va analizzata, sviscerata e ponderata, ma nello stesso tempo credo che sia di rilevante importanza.
  Come dicevo, la relazione è stata fatta con attenzione e soprattutto con un grande lavoro. Questo ci vede naturalmente con voto positivo, però credo che con queste considerazioni debbano andare oltre, vedendo la relazione come un punto di partenza.

  PRESIDENTE. Invito i capigruppo a caldeggiare in Aula l'eventuale discussione di questa relazione e invito anche i commissari a poterla usare anche come strumento per la mozione che oggi o nei prossimi giorni verrà presentata in Aula sulla questione della CNAPI. Pag. 13
  Procederei con la votazione finale di questa relazione. Favorevoli? Astenuti? Contrari? È approvata all'unanimità.
  La Presidenza si riserva di procedere al coordinamento del testo approvato. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.20, riprende alle 14.30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
LUCA BRIZIARELLI

Audizione del Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa, Giorgio Azzarello.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, in videoconferenza, del Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa, Giorgio Azzarello, che ringrazio per la presenza. L'audizione rientra nell'ambito dell'approfondimento sul sistema delle acque reflue urbane e industriali in Sicilia, su cui la Commissione sta svolgendo una specifica inchiesta.
  Comunico che l'audito ha preso visione della disciplina relativa al regime di pubblicità del resoconto stenografico della seduta. Invito il nostro ospite a svolgere una relazione; al termine seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Buongiorno a tutti. Vi ringrazio. Passerò brevemente a una parte introduttiva rispetto alle richieste che sono state fatte dalla Commissione.
  Io sono stato nominato con il decreto del presidente della Regione siciliana in sostituzione dell'ATI di Siracusa per quanto riguarda l'aggiornamento del piano d'ambito.
  Purtroppo il piano d'ambito di Siracusa all'inizio del 2020 ancora non aveva avuto nessun input. Con l'intervento sostitutivo si è potuto iniziare a capire quali erano le difficoltà e come poter procedere per cercare di stilare questo piano che dovrebbe riassumere tutto quello che serve a livello di idrico e di depurazione nella provincia di Siracusa: le condotte idriche, le condotte fognarie nonché i presidi depurativi e tutto quello che è inerente alla captazione e alla distribuzione delle acque a uso umano e anche per altri usi come l'agricoltura e quant'altro.
  Devo dire che da quando mi sono insediato il 26 febbraio 2020 ho trovato una struttura pressoché mancante: nella realtà ATI aveva soltanto lo statuto e il presidente, mentre per il resto non era stata posta in essere alcuna attività, tranne poi riscontrare nella documentazione che man mano ho potuto acquisire che in realtà era già stato fatto un passo avanti come ATI Siracusa per concedere l'aggiornamento a una società di ingegneria individuata con un bando pubblico con tutti i requisiti e quindi dare in concessione questi servizi di ingegneria per la redazione del piano d'ambito.
  Sono riuscito a recuperare il vecchio appalto che non era stato concluso perché il RUP (Responsabile unico del procedimento) allora nominato è stato posto in pensione, in quiescenza, ed era l'unico dipendente transitato dal vecchio ATO alla nuova ATI. ATI non aveva né personale, né struttura, né tantomeno locali e né una PEC (posta elettronica certificata). Non ho trovato nulla, ho dovuto iniziare tutto il percorso da zero.
  L'unica cosa che, fortunatamente, sono riuscito a fare è stato «riesumare» il vecchio bando in cui che era già stata selezionata una società di ingegneria, nel caso specifico la LUEL di Bologna, a cui il 30 novembre è stata affidata l'attività di redazione del piano d'ambito, procedendo per fasi. Le fasi che hanno individuato sono le classiche fasi per la redazione del piano d'ambito. È già stato fatto il primo passo con i vari comuni e con gli uffici tecnici per reperire le informazioni attinenti proprio alla stesura del piano d'ambito. Spero di riuscire a concludere l'aggiornamento del piano d'ambito, per poi portarlo in approvazione, per i primi di giugno di quest'anno. Pag. 14
  Parallelamente all'attività della redazione del piano d'ambito, l'assessore regionale ai servizi di pubblica utilità, che all'epoca era il dottor Pierobon, ha commissariato l'ATI di Siracusa per un'altra questione relativa alle salvaguardie, ovvero quei comuni che, ai sensi dell'147 del Testo unico, avevano i requisiti per poter gestire in autonomia il servizio idrico che, chiaramente, è composto dalle tre componenti: captazione, adduzione e depurazione dei reflui.
  Con questo ulteriore commissariamento, la regione ha inteso dare una sorta di input e di accelerazione al processo delle salvaguardie. Da quando mi sono insediato a quando ho fatto le mie delibere 13 comuni sui 21 comuni di Siracusa hanno presentato istanza di salvaguardia e quasi il 70 per cento dei comuni voleva la gestione in salvaguardia. Di questi 13 comuni sono stati salvaguardati soltanto due comuni che hanno i requisiti per la lettera A, ovvero sono quei comuni che hanno meno di mille abitanti e per questo sarebbe stato anti-economico inserirli nel piano d'ambito. Avendo questa caratteristica, è stata concessa la salvaguardia soltanto a questi due comuni che, nello specifico, sono il comune di Cassaro e il comune di Buscemi.
  Tutti gli altri, invece, sono stati dinegati per diversi motivi: alcuni di questi comuni che hanno fatto istanza non hanno poi più perfezionato la documentazione che doveva servire per l'istruttoria tecnica e quant'altro, mentre altri hanno prodotto della documentazione, ma non è stata ritenuta sufficiente, perché non dimostrava che questi comuni avevano le caratteristiche per poter rientrare nel regime di salvaguardia. Questo è il quadro generale dell'attività posta in essere dall'ATI di Siracusa.
  Devo dire che nel frattempo è arrivata un'altra diffida da parte della regione Sicilia ad ATI Siracusa ed era quella riguardante la scelta della gestione. Nel novembre del 2020 l'ATI Siracusa si è determinata con delibera all'unanimità, scegliendo la forma di gestione totalmente pubblica.
  Devo aggiungere – perché l'ho dimenticato – che rispetto alle delibere di salvaguardia che sono state emesse da me in qualità di Commissario per la definizione dei regimi di salvaguardia, due di queste delibere sono state impugnate dai comuni di Avola e di Palazzolo Acreide con un ricorso al TAR. Il TAR ha concesso la sospensiva degli atti per difetto di nomina, perché sembrerebbe che la nomina di Commissario ad acta doveva essere espressamente fatta dal presidente della regione e non tanto dall'assessore regionale. Il TAR ha deciso questo e ha sospeso momentaneamente l'efficacia delle delibere di diniego per i comuni di Palazzolo e Avola e ha fissato l'udienza della trattazione nel merito per il 15 dicembre del 2021.
  Questo è il quadro più generale rispetto all'attività condotta dal Commissario. Se ci sono delle domande o delle particolarità o qualcosa che intendete approfondire meglio e per le quali posso essere utile, sono disponibile a fornire ulteriori chiarimenti.

  PRESIDENTE. La ringrazio per la sua esposizione che è stata disarmante nella sua sincerità relativa a quello che ha trovato, che sarebbe stata una delle domande. Nella risposta, invece, ha anticipato il quadro che ha avuto nel ricevere l'incarico. In apertura lei ha detto che il suo è un incarico fiduciario. Posso chiedere di cosa si occupa lei? Il precedente Commissario ad acta ci ha detto che era dipendente regionale al servizio dighe. Le posso chiedere le sue specifiche competenze?

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Posso dirvi in anteprima che tutti per quanto riguarda i commissari che sono stati nominati per le varie ATI siciliane, il presidente che ci ha nominato ha voluto scegliere delle persone che fossero dei dipendenti regionali o quantomeno che facessero parte del servizio idrico o aver lavorato per il servizio idrico, in maniera tale da poter dare un input e una spinta in più, nominando un commissario che fosse tecnico.
  Nello specifico io sono dipendente del Dipartimento acque e rifiuti, e sono al Servizio 1 relativo alle autorizzazioni allo scarico e acqua dissalata.

Pag. 15

  PRESIDENTE. Per noi è importante avere queste informazioni e, da come le ha illustrate, sicuramente la sua competenza in materia è notevole.
  In parte lo ha già anticipato nella sua introduzione, ma al di là di aver trovato il quadro che ci ha descritto, può dirci anche quale sia stato l'atteggiamento da parte delle amministrazioni comunali, la collaborazione ricevuta e anche quale grado di autonomia ha avuto la struttura da lei diretta nella stesura del bando?
  Può farci avere anche una copia del capitolato che ha visto la società di Bologna ricevere il servizio. Inoltre, le chiedo se può anche approfondire meglio le criticità del territorio che saranno individuate dal piano d'ambito, ma se lei dice che sarà concluso a giugno, immagino che la fase di censimento, di analisi e valutazione della situazione attuale sia già in una fase molto avanzata.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Rispetto a questo punto devo dire che con le difficoltà COVID-19 che potete immaginare, visto che la società è di Bologna e ha sede a Bologna, anche gli spostamenti verso la Sicilia e verso Siracusa hanno avuto delle difficoltà non indifferenti. Tuttavia, siamo riusciti a superarle e per cercare di avere quante più informazioni possibili sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, io stesso con i tecnici della società incaricata abbiamo fatto quelle che chiamo le cosiddette «visite a domicilio». Siamo andati in ogni comune e su mia volontà ho fatto un'apposita delibera, chiedendo la nomina per ogni comune di due persone: una che facesse da sponda come parte tecnica e una come parte politica che poi sarebbe servita per quella che era tutta l'attività di programmazione degli interventi che dovevano essere svolti in ogni municipalità, ovvero tutti quegli interventi che dovevano rientrare all'interno del piano d'ambito e che, chiaramente, necessitavano di una programmazione. Devo dire che siamo stati in tutti i comuni, siamo andati proprio nelle sedi comunali a recuperare le informazioni e la cartografia. Sul quadro conoscenza delle infrastrutture, quello che c'è e in che stato è, siamo quasi nella fase di definizione, perché la società sta già facendo delle schede monografiche per ogni comune dove sono elencate tutte le sorgenti e tutti i punti di captazione.
  Devo dire, fortunatamente, che l'ATI di Siracusa a differenza di altre ATI, ha per sé l'approvvigionamento idrico, nel senso che non attinge o non compra acqua «all'ingrosso», perché tutti i comuni, nessuno escluso, ha delle sorgenti e delle fonti proprie, che sono autosufficienti e bastano sia per l'attuale che per il futuro. Nella proiezione dei 30 anni di vita utile del piano d'ambito è stata fatta anche questa scelta e questa possibilità: capire effettivamente qual è il grado di soddisfacimento per avere una risorsa idrica quantomeno sufficiente alle esigenze umane e inoltre, laddove si è riscontrato che i serbatoi o gli accumuli per l'acqua potabile sono risultati insufficienti, se ne è previsto il loro potenziamento in maniera tale che in un'ottica del servizio idrico integrato con il gestore unico in caso di interruzione o malfunzionamento, ogni comune abbia una scorta utile almeno per 24 ore. Questo è stato uno dei primi passi che è stato fatto.
  Per rispondere alla domanda relativa al grado di aiuto che è stato dato da parte dei comuni o se c'è stata inerzia, devo segnalare che qualche comune è stato un po' più resistente e ora vi dirò qual è la motivazione, o almeno quella che penso. Devo dire che il territorio di Siracusa negli anni è stato uno di quei territori che ha visto già un gestore unico, che era una società privata, la Sai 8 Spa, che poi è fallita e dopo il fallimento ci sono state una serie di procedimenti giudiziari ancora in corso. Questa società ha gestito il servizio idrico dal 2008 fino al 2014, perché nel giugno del 2014 sua Eccellenza il prefetto di Siracusa la dichiarò fallita e consegnò gli impianti alla vecchia gestione ATO. Con la legge regionale gli impianti e tutto il servizio idrico nelle more del nuovo piano d'ambito e dell'individuazione di un altro gestore sono transitati nella disponibilità dei comuni e quindi sono i comuni stessi che Pag. 16attualmente gestiscono il servizio idrico a Siracusa.
  La particolarità di gestione sta nel fatto che il comune di Siracusa ha fatto un bando per la gestione del servizio idrico nel 2017 e l'aggiudicataria è la SIAM Spa (Servizi integrati acqua del Mediterraneo) che gestisce l'idrico di Siracusa e il depurativo di Siracusa, Floridia e di Solarino che sono attaccati al comune di Siracusa. Per la depurazione abbiamo questa sorta di consorzio tra Floridia, Solarino e Siracusa.
  Inoltre, c'è da registrare un altro consorzio che è quello relativo all'area industriale di Priolo, perché nel depuratore ex Asi – IRSAP (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive) gestito, invece, da IAS (Industria acqua siracusana), che è una società a partecipazione pubblico-privata, scaricano i comuni di Melilli e Priolo.
  Un'altra particolarità nella depurazione è quella legata ai comuni di Lentini e Carlentini, perché hanno un depuratore unico che gestisce tutte e due le cittadine.

  PRESIDENTE. La ringrazio per le precisazioni. Vorrei entrare più nel merito anche degli aspetti tecnici relativi ad alcuni aspetti del ciclo delle acque che per noi sono importanti e che rientreranno sicuramente in quelli affrontati dal piano d'ambito.
  In primo luogo, poiché è un fattore che abbiamo visto essere di particolare criticità in tutta la Sicilia, le chiedo se lei ha il quadro dell'impiantistica locale idonea e se questa sia sufficiente ad assicurare un corretto smaltimento in discarica o compostaggio per quanto riguarda i fanghi, perché quello dei fanghi è un aspetto che abbiamo visto emergere spesso come quello più critico.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Per quanto riguarda il grado di infrastrutture, devo dire che, a differenza di altre ATI, Siracusa è stata ridimensionata, perché parliamo di 21 comuni e, come ho scritto nella relazione, 9 di questi 21 comuni sono inseriti nella procedura di infrazione.
  Uno di questi comuni è inserito nella procedura che ha già la sentenza di condanna ed è il comune di Augusta, dove sono in atto degli interventi da parte del Commissario unico, prima il professore Rolle, adesso il professore Giugni, che hanno l'attuazione di questi interventi per quanto riguarda Augusta, che è in sentenza di condanna. Inoltre, c'è tutta la parte relativa alla fognatura nonché la progettazione del depuratore che dovrebbe dare, finalmente, una depurazione ad Augusta, perché attualmente ne è sprovvista e scarica direttamente a mare. Questi sono gli interventi che sono in attuazione al Commissario per Augusta.
  Per gli altri 8 comuni che sono inseriti nella procedura di infrazione è previsto il revamping o il rifacimento sia del depuratore che delle parti di agglomerato urbano non ancora servito da fognatura. Nello specifico gli 8 agglomerati che risultano in infrazione sono Francofonte, Canicattini Bagni, Melilli, Villasmundo – una frazione lontana e per motivi di orografia non può essere collettata al depuratore di Priolo e quindi verrà servita da un depuratore autonomo –, Noto, Pachino, Sortino, Palazzolo Acreide e Rosolini.
  Devo dire che a Palazzolo Acreide il depuratore è stato finito di costruire nel 2010, però purtroppo ancora non è stato ultimato il collaudo di queste opere che sono state fatte sul depuratore. Per gli altri occorre un intervento di revamping e di riqualificazione del presidio depurativo per poca capacità e anche perché devo dire che negli anni la gestione dei comuni si è limitata semplicemente a quelli che sono gli interventi che in maniera tecnica chiamiamo «in somma urgenza», ovvero una pompa rotta e si fa aggiustare, si guasta un tratto di rete fognaria e si fa fare un intervento puntuale senza avere, purtroppo, nessuna programmazione e nessun orizzonte temporale utile anche a mantenere in efficienza quello che c'è.

  PRESIDENTE. Nella sua risposta ha fatto riferimento agli investimenti per la realizzazione degli impianti di depurazione e alle Pag. 17criticità relative ad Augusta. Questo mi fa venire in mente tre domande. La prima è se potesse illustrarci in un quadro più ampio e complessivo quali siano gli investimenti strutturali che saranno sostanzialmente presi in esame con il piano d'ambito per rimediare a quelle criticità e carenze che in parte lei ha evidenziato e che emergono dalle carte che sono pervenute alla Commissione.
  Nella provincia di Siracusa ci sono depuratori che scaricano con condotta sottomarina. Le chiedo, quindi, qual è lo stato della condotta e delle acque scaricate a mare in relazione non solo ai rischi ambientali connessi alle condotte sottomarine di per sé, ma anche relativamente all'emergenza COVID-19 e alla presenza di COVID-19 riscontrato nei reflui.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Posso dirle che Augusta scarica a mare senza nessuna condotta. Un altro scarico a mare è quello relativo al depuratore di Avola che è un depuratore finito di costruire tre anni fa e ha una condotta sottomarina che è sufficiente per Avola e un altro comune. Infatti, nel quadro del piano d'ambito come intervento si è pensato di fare una soluzione depurativa cercando di sfruttare la capacità residua della condotta sottomarina del depuratore di Avola, agganciandoci anche i reflui di Noto, in maniera tale che la parte dei reflui di Noto, che attualmente scaricano vicino a quella che viene chiamata Cala Bernardo, che è una parte prospiciente verso il mare, verrebbero collettati nella condotta sottomarina che è già stata fatta e verificata per poter ricevere anche i reflui di Noto. Si eliminerebbe, quindi, lo scarico che attualmente insiste sul territorio di Noto e verrebbero convogliati tutti ad Avola, sfruttando la condotta sottomarina di Avola che è stata realizzata e che attualmente è in esercizio e a servizio solo dell'impianto di Avola. Nel piano d'ambito io ho previsto la soluzione consortile tra Noto e Avola.
  Un'altra criticità – una delle più importanti, perché stranamente non è stata inserita nella procedura di infrazione – è quella relativa alla città di Portopalo di Capo Passero. Portopalo di Capo Passero non ha un impianto di depurazione e questa è una delle prime attività che dovrà essere fatta. Devo dire che ci sono già stati alcuni tavoli con la regione e con il Dipartimento acque e rifiuti, per cercare di dare una soluzione depurativa alla città di Portopalo che attualmente risulta priva dell'impianto di depurazione. Questo sarà uno dei primi interventi da realizzare che è già calato nel piano d'ambito. Inoltre, stiamo verificando con il comune di Portopalo se la progettazione che hanno loro – perché hanno un progetto preliminare dell'impianto – possa essere portata avanti o in alternativa nella redazione del piano d'ambito ho previsto una soluzione consortile, data la vicinanza del comune di Portopalo di Capo Passero con il comune di Pachino e ho previsto di inviare i reflui del comune di Portopalo a Pachino. Visto che Pachino è inserito nella procedura di Infrazione e ci sono già appostate delle somme per ricostruire il depuratore, che non è in condizioni accettabili, e visto che deve essere potenziato, si potenzia Pachino e Pachino depurerebbe sia Pachino che Portopalo di Capo Passero.

  FABRIZIO TRENTACOSTE. Chiedo di intervenire proprio adesso perché, stante a quello che il dottor Azzarello ha appena riferito, parlando del comprensorio più meridionale della provincia di Siracusa, di Portopalo e Pachino, fa riferimento a una situazione che conosco molto bene, quella dell'insufficienza strutturale e anche del dimensionamento del depuratore di Pachino che di fatto non funziona e permette lo scarico dei reflui provenienti dall'abitato di Pachino in un'area prospiciente alla costa con una condotta sottomarina, un pennello a mare che, però, risulta assolutamente inadeguato, anche per quella che è la vocazione turistica di quell'area e di quel comprensorio. A parte i provvedimenti che verranno adottati per far fronte alla procedura di infrazione che vede coinvolto il depuratore di Pachino, mi chiedevo se questi interventi riguarderanno anche una situazione molto spiacevole che vede coinvolto il porto turistico di Pachino Marzamemi, Pag. 18 il porto Fossa che, in caso di precipitazioni copiose, vede arrivare all'interno dell'area portuale il sovrappieno fognario dell'abitato di Pachino con acque miste piovane e anche reflui provenienti dall'impianto fognario ed è una situazione abbastanza spiacevole. Volevo chiedere al dottor Azzarello se gli interventi previsti per il depuratore di Pachino prevedono anche la bonifica o in qualche modo la sistemazione in maniera strutturale di questa situazione.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Per quanto riguarda la situazione specifica di Pachino, posso dirle che oltre al depuratore e questa mia idea di convogliare Portopalo a Pachino e potenziare sia la condotta di Pachino che il depuratore e avere un unico depuratore e un unico scarico a mare, invece che due scarichi per i due comuni, nel piano d'ambito sono state inserite anche tutte quelle eventualità e le caratteristiche per poter far sì che sia il territorio di Pachino che il territorio di Portopalo sarà programmata la fognatura, laddove ancora non c'è o non esiste. La parte relativa agli spostamenti estivi sia nel comune di Pachino che nel comune di Portopalo, che attualmente non è servita da zona fognaria, verrà servita da zona fognaria. Questo significa che, oltre a posare la condotta, bisognerà andare a fare tutti quegli interventi relativi ai cosiddetti «sollevamenti», perché il problema che l'onorevole aveva posto pochi minuti fa relativo al fatto che il porto Fossa «si allaghi» con fuoriuscita di reflui è perché il sollevamento che è a funzione nella rete fognaria non è efficace o probabilmente le pompe non riescono a sollevare tutto il refluo che, in un evento di pioggia anche minimo, arriva alla stazione di sollevamento. Siccome le stazioni di sollevamento sono dotate di sovrappieno, è chiaro che quando le pompe non riescono più a sollevare la portata massima, il sovrappieno si attiva ed ecco che succede quella fuoriuscita di liquame seppur diluito. Questo è un problema relativo all'efficienza dei sistemi di sollevamento.
  Purtroppo, devo dire che nella provincia di Siracusa, e soprattutto nella città di Siracusa, esistono attualmente 65 sollevamenti, che è un numero abnorme. Nel piano d'ambito si cercherà una soluzione o quantomeno uno studio per cercare di diminuire questi 65 sollevamenti che in caso di avaria, inefficienza o guasto, sono 65 punti di sbocco di eventuali reflui che possono fuoriuscire dai sovrappieni o dalle strutture adibite proprio al sollevamento.
  Bisogna dire un'altra cosa che è una realtà: a Siracusa appena si fa un buco o uno scavo, si trova un reperto archeologico. Per questo ci sono 65 sollevamenti: probabilmente nel posare le condotte all'epoca quando sono state fatte – alcune risalgono agli anni Cinquanta e altre a prima – non si è potuta raggiungere una profondità di posa probabilmente adeguata, perché bisognava andare a fare la gincana in mezzo ai reperti archeologici. Il problema dei reperti archeologici che vanno salvaguardati è una cosa che a Siracusa è molto evidente ed è per questo che ci sono 65 sollevamenti solo a Siracusa.

  FABRIZIO TRENTACOSTE. Una breve nota per chiosare quanto riferiva il dottor Azzarello. Invito la struttura commissariale a porre la massima attenzione sulla questione dei reflui in quel comprensorio e in particolare sull'abitato di Marzamemi, che è una delle perle della Sicilia sud-orientale e che, soprattutto nel periodo estivo, anche per l'aumentare delle utenze, vede delle situazioni incresciose con il riversamento di liquami fognari nelle aree di maggior pregio anche da un punto di vista storico edilizio con una cattiva immagine che la Sicilia dà anche ai turisti, stante il sottodimensionamento della rete fognaria e la vetustà di questa.
  Per cui, Commissario, le chiedo veramente la massima attenzione per recuperare una situazione che ha delle criticità non indifferenti.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Assolutamente sì. Invece di condurre Pag. 19 l'attività commissariale da un ufficio dietro una scrivania, sono voluto andare personalmente insieme agli ingegneri che stanno predisponendo l'aggiornamento del piano d'ambito per capire effettivamente quali fossero le problematiche e né scrivere numeri, né tantomeno mettere delle cifre, ma cercare di andare a fare proprio delle operazioni di tipo chirurgico e capire effettivamente che cosa serve. Serve la fognatura per la zona balneare? Vi è la necessità di rifare tratti di fognatura perché insufficienti o perché vecchi? Ho fatto il giro di tutti gli uffici tecnici, parlando con i tecnici che spesso hanno il polso della situazione e sanno che cosa funziona e che cosa funziona meno in ogni comune, invece di chiedere dei documenti che avrebbero avuto quella sterilità del «Mi chiedi il documento e te lo mando». Con le cosiddette «visite a domicilio» – come mi piace chiamarle – devo dire che per alcune municipalità abbiamo fatto proprio l'operazione chirurgica di taglio e cucito affinché tutte le storture e tutto quello che non funziona fosse attenzionato. È chiaro che poi andiamo man mano a mettere nel piano d'ambito tutti questi interventi e con un orizzonte di 30 anni siamo, siamo all'incirca sui 600 milioni di euro per Siracusa con tutti gli interventi che sono stati inseriti.
  Poi bisognerà capire quale avrà la priorità numero uno e come poter gestire l'infrastrutturazione del piano d'ambito e quello che serve per i territori, senza cercare di aggravare quella che sarà la tariffa che dovrà andare a sostenere tutto il servizio idrico. L'operazione che ora sarà quella più incisiva per la redazione del piano d'ambito sarà quella di stabilire le priorità e programmare degli interventi, laddove servono. Mi viene subito in mente quello che dicevo prima di Portopalo, che non ha depuratore e quindi sicuramente sarà la priorità numero uno.

  PRESIDENTE. Mi ha colpito molto positivamente questo suo approccio di «visite a domicilio». Mi chiedevo se, nel corso di queste sue visite sul territorio, abbia avuto modo di visitare l'impianto IAS del polo di Augusta, Melilli e Priolo o quantomeno di approfondire la particolarità, la peculiarità di questo impianto, perché non solo è di proprietà della regione Sicilia, ma di fatto gestisce in maniera mista per il 25 per cento reflui di natura urbana e per il 75 per cento reflui di natura industriale.
  Visto che lei è anche un tecnico – ne approfitto in questo senso – le chiedo se non si sia posto il problema di come di fatto quel 25 per cento diluisca e finisca per cambiare il quadro che ci sarebbe se ci fosse solo quel 75 per cento di industriale. Mi chiedevo se su questo fosse stato svolto un approfondimento e se fosse stata aperta una riflessione su possibili soluzioni, così come lei prospettava per altre criticità degli impianti del territorio.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Per quanto riguarda il caso specifico dell'impianto IAS vi posso dire in anteprima che cercherò di fare il lavoro in ossequio a quella che è una delibera di giunta regionale, che è la delibera n. 153 del 2018. La giunta regionale Siciliana ha deliberato il trasferimento degli impianti fognari e idrici afferenti ad ASI o a IRSAP, che dovranno passare al gestore unico e quindi probabilmente la gestione di questo impianto di cui si parla, che attualmente viene gestito da IAS, verrà gestito poi dal gestore unico.
  La stessa cosa vale per le fonti di approvvigionamento che per ora riforniscono l'industria, che si trovano sul comune di Lentini e che sono di proprietà Asi, che verranno calate nel piano d'ambito e verranno poi gestite dal gestore, in ossequio a questa delibera di giunta. Io mi muoverò in questo senso.
  Che cosa si sta facendo nello specifico per il piano d'ambito? Noi stiamo programmando una delle ultime visite che la società di ingegneria farà sul Siracusano e ce la siamo riservata per ultima – poi vi dirò il perché – per andare a farci una idea di quelle che sono le infrastrutture attualmente gestite da IAS e quali sono i volumi che questo impianto attualmente depura, in maniera tale da poter fare una esatta discriminazione tra l'apporto industriale e Pag. 20l'apporto che attualmente viene in parte dalla città di Melilli e in parte da Priolo.
  Fino a qualche anno fa, in questo depuratore scaricava anche la parte nord di Siracusa. Adesso non si scarica più lì, perché la società che gestisce la depurazione a Siracusa con apposito sollevamento ha dirottato i reflui all'impianto di Siracusa Canalicchio e quindi l'apporto che prima veniva dato anche dai reflui di parte della città di Siracusa a questo impianto IAS non c'è più. Attualmente ci sono solo Melilli che non è tutta Melilli, perché la frazione più lontana verrà dotata di un suo depuratore, e poi i reflui della città di Priolo, perché l'impianto si trova in territorio di Priolo.
  Con la società di ingegneria andremo a far visita all'impianto IAS e chiederemo i dati relativi sia all'attingimento, quindi quanta acqua serve alle industrie per il loro processo e per le lavorazioni che servono, e in più cercheremo di avere un quadro quanto più dettagliato possibile dei reflui cosiddetti «industriali» e quelli civili.
  Le dirò di più. Il 16 marzo al Dipartimento acque e rifiuti c'è stato un tavolo tecnico a cui ho partecipato personalmente tra il Dipartimento acque e rifiuti e l'assessorato ambiente, perché in questi giorni si sta valutando la possibilità di rinnovare le autorizzazioni allo scarico di questo impianto, però dalla lettura di quelle che erano anche le risultanze ARPA ci siamo accorti che in questo impianto di Priolo Gargallo attualmente sembrerebbe che quasi il 75 per cento sia l'apporto degli industriali. Questi industriali che scaricano nel depuratore sono soggetti ad AIA (autorizzazione integrata ambientale) e quindi probabilmente anche l'autorizzazione del depuratore in sé nel suo complesso dovrà essere soggetta ad AIA.
  Nel discriminare che tipi di reflui arrivano, credo che quello che arrivi a questo impianto non sia un vero e proprio refluo urbano, ma sia qualcosa di diverso, perché dalle carte che abbiamo visto il giorno 16 al tavolo tecnico sembrerebbe che IAS abbia concesso delle deroghe per scaricare in fognatura. Quello che arriva all'impianto non è il cosiddetto «refluo urbano» della tabella 3 del decreto legislativo n. 152 dell'Allegato 5, ma è qualcosa di diverso, perché hanno concesso delle deroghe ai limiti di emissione.

  PRESIDENTE. A parte questa ultima affermazione che – come capirà – ci colpisce, mi permetta una battuta. Lei parlava di «anteprima», ma in realtà, relativamente alla delibera di giunta alla quale faceva riferimento, è più una replica, nel senso che la delibera è del 2018, se non erro. Lei mi sta dicendo che provvederanno ad adeguarsi a quanto previsto dalla delibera come se la delibera fosse dell'altro ieri, ma in realtà c'è dal 2018.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Mi perdoni, la delibera parla di dare in gestione gli impianti ex ASI – IRSAP al gestore unico. Siccome a Siracusa attualmente non c'è un gestore unico, ma dovrà essere individuato dall'ATI. È chiaro che devo mettere questa possibilità nel piano d'ambito, perché il piano d'ambito è il quadro conoscitivo del territorio. È chiaro che ci deve essere l'inserimento di un eventuale gestione dell'impianto IAS a un gestore unico di Siracusa che deve essere individuato.
  È vero che la delibera è del 2018, ma la delibera parlava di passaggio degli impianti al gestore e non all'ATI, ma al gestore unico, che nel caso di Siracusa deve essere ancora individuato.

  PRESIDENTE. Mi permetta un altro paio di domande e ci avviamo alla conclusione. Lei avrà sicuramente avuto notizia di un'operazione importante che è stata condotta dalla Guardia di finanza e dalla procura di Siracusa che ha portato anche al sequestro di somme ingenti, 56 milioni di euro, e tutta una serie di provvedimenti interdittivi. A sua conoscenza, ci sono aziende che gestiscono o smaltiscono i fanghi di depurazione che siano state coinvolte in questa operazione?

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del Pag. 21piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Io su questi aspetti purtroppo non posso dirle nulla perché, almeno per quelle che sono le mie conoscenze, non ho notizia e attualmente non ho notizia neanche di dove vengono smaltiti i fanghi di questo impianto nello specifico.
  Non le so rispondere, perché probabilmente l'interlocutore non sono io, nel senso che non ne sono a conoscenza neanche come Dipartimento acque e rifiuti.

  PRESIDENTE. Chiedevo solo se per caso una delle aziende con le quali lavora l'ATI fosse stata coinvolta in questi termini. Non è che lei dovesse saperlo, ci mancherebbe. Ho colto l'occasione per domandarlo. Su questo se c'è la possibilità di avere un quadro, invece, generale – come avevo già chiesto in precedenza – sulla gestione dei fanghi, se siano sufficienti le due realtà, una indicata come discarica e una come compostaggio nei documenti che ci avete inviato. Le chiedo se può fare un quadro di questo tipo. La ringrazio.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). È un quadro che si potrebbe ricostruire tra i rapporti ARPA che arrivano al Dipartimento acque e rifiuti o probabilmente chiedendo direttamente ad ARPA o alla provincia regionale di Siracusa che ha la competenza sui rifiuti e quindi anche sui fanghi. Questo potrebbe essere qualcosa, ma deve essere approfondito. È un lavoro certosino.

  PRESIDENTE. Sarò più specifico. La regione ci ha fornito una documentazione con il protocollo 35531 del 10 settembre del 2020 indicando per il vostro territorio due aziende in particolare, una discarica, la FMG Srl, e quanto al compostaggio l'Irecom Srl di Augusta. Questi impianti che sono stati indicati hanno una capacità tale da rendere autosoufficiente l'ATI o no?

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Se il quantitativo di fango, come da normativa, esce quindi con un residuo almeno del 25 per cento per poter andare in discarica, sicuramente sì, vista l'autorizzazione di FMG che sia dell'anno scorso – credo, perché nello specifico non lo so –, però probabilmente ci potrebbe essere l'autosufficienza, considerando anche la parte del compostaggio.
  Per il compostaggio, purtroppo, c'è un'altra particolarità e questa è un'altra cosa che ho vissuto per altri incarichi ricevuti nell'agrigentino. Credo che per un periodo di tempo la procura di Agrigento abbia stoppato l'invio al compostaggio, perché per definizione secondo la procura il fango che viene da un impianto che tratta reflui urbani non poteva avere quelle caratteristiche tali da poterlo usare nel compostaggio per il principio di cautela, perché essendo refluo urbano e non solo refluo civile, probabilmente i residui che si trovano nel fango non sono compatibili con quella che è la normativa sul compostaggio.

  PRESIDENTE. Due ultime domande: nell'ultimo rapporto semestrale la direzione distrettuale antimafia ha invitato in maniera complessiva e generale e non specifica alla necessità di particolare attenzione in relazione alla emergenza epidemiologica del COVID-19, perché complessivamente, secondo quanto riportato, aumenterebbero i rischi relativi ad appalti, a gestioni varie e quindi al fatto che ci possano essere infiltrazioni di tipo criminale. Per quanto di sua competenza e se ne è a conoscenza, volevo sapere se ritiene che questo rischio sia aumentato, se le desta preoccupazione anche potenziale in rapporto alle procedure che è chiamato a gestire come Commissario.
  Da ultimo, più che una domanda è una richiesta, le chiedo di poter disporre di una copia del piano d'ambito non appena ne avrà disponibilità e di un quadro complessivo per singolo impianto di produzione annua di fanghi di depurazione e della loro gestione, così come l'elenco dei depuratori di acque reflue urbane presenti nel territorio di sua competenza, indicando sia la potenzialità dell'impianto, che il numero degli abitanti equivalenti serviti.

Pag. 22

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Ho preso degli appunti e sarà mia cura fornirvi questi dati. Non appena avrò la copia definitiva anche in bozza del piano d'ambito ve la girerò sicuramente.
  Per quanto riguarda, invece, il discorso relativo al COVID-19 e agli appalti, a parte l'appalto che ho firmato, ma che è stato verificato dal RUP solo per i servizi di ingegneria del piano d'ambito, perché poi non ne farò altri, almeno come Commissario, perché poi si tratterà soltanto di approvare il piano d'ambito, devo dire che non vedo nessun rischio, visto che non ci saranno altri appalti, né a mia firma, né per quelle che sono le competenze del Commissario. Poi probabilmente sarà poi ATI a dover definire gli altri appalti e le altre cose.
  Per quanto riguarda il piano d'ambito, nel luglio del 2020 abbiamo ricevuto da parte dell'onorevole Zito dell'Assemblea regionale siciliana la richiesta di acquisizione di atti, che abbiamo fornito e dato all'onorevole Zito. Nel particolare, lui ha chiesto tutta la procedura di gara, le offerte tecniche presentate all'epoca, nel 2018, quando si è conclusa la gara, e tutta questa documentazione è stata fornita all'onorevole Zito. Quindi, è stato tutto acquisito dall'onorevole Zito.

  PRESIDENTE. L'onorevole Zito è deputato regionale o deputato nazionale?

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). L'onorevole Stefano Zito.

  PRESIDENTE. Sarebbe opportuno averne una copia. Non è componente della nostra Commissione di inchiesta.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Sarà mia cura fornirvi tutto, anche la copia del bando, dei verbali di gara e dell'aggiudicazione.

  PRESIDENTE. A quanto è stata assegnata la gara per la redazione del piano?

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Il bando del piano d'ambito di Siracusa prevedeva un importo a base di gara di 80 mila euro e la gara è stata aggiudicata con un ribasso – credo – del 23 per cento. Siamo attorno a 56 mila euro per la redazione e aggiornamento del piano d'ambito. Vado a memoria e non ricordo nello specifico, ma probabilmente nella relazione che vi ho mandato c'è questa informazione.

  PRESIDENTE. Questo mi colpisce, perché nella precedente audizione ci hanno parlato di 120 mila euro, peraltro con una situazione sicuramente meno complessa quale quella vostra. All'inizio dell'audizione, quando le ho chiesto le sue specifiche competenze, lei ha detto che tutti i commissari ad acta individuati sono stati scelti all'interno del personale della regione e possibili del servizio acque e idrico. Tra di voi vi sentite? C'è un confronto? Visto che vi trovate a lavorare insieme come colleghi in regione, c'è una linea di indirizzo comune? Perché una disparità di questo tipo sulla base d'asta colpisce, al di là della riduzione, perché quello è un altro discorso. Avere una base d'asta di 120 mila euro e una di 80 mila euro sicuramente è una cosa che colpisce.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Le spiego qual è la differenza in termini tecnici. L'importo che all'epoca fu messo a base d'asta che ha governato l'appalto poi vinto dalla LUEL per Siracusa chiaramente era parametrato al fatto che nel Siracusano ci sono 21 comuni e quindi non è proporzionale e non è paragonabile a un'ATI come quella di Messina che ne ha 108. Considerate che la difficoltà sta anche nel reperire le informazioni su 21 comuni invece che su 108.

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  PRESIDENTE. Io mi riferivo a Ragusa, dove ci sono 17 impianti presenti e l'impatto della parte industriale è sicuramente inferiore rispetto a quella di Siracusa. Lei converrà con me. Questa è una mia personale valutazione che magari meriterà ulteriore approfondimento.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Le posso pure spiegare il perché. Non ho risposto alla domanda che mi aveva fatto prima, ovvero se noi commissari ci vediamo e ci parliamo. Per esempio, io sono in stanza con il Commissario di ATI Messina, l'ingegnere Scivonelli. Siamo proprio nella stessa stanza, parliamo e ci confrontiamo tutti i giorni.
  Credo che Ragusa, come Trapani, invece di fare un loro bando, si sono avvalsi di una collaborazione con Invitalia e quindi probabilmente il bando non è stato fatto dal vecchio ATO o dall'ATI, come nel caso di Siracusa, ma è stato fatto da una società terza, ovvero Invitalia. Probabilmente le differenze rispetto ai parametri che ha usato l'ATI Siracusa e l'ATI Ragusa sono diversi.

  PRESIDENTE. La ringrazio la precisazione, così come per la cortesia e l'attenzione con la quale ha partecipato all'audizione. La saluto e le auguro buon lavoro e anche buona Pasqua, visto che siamo in prossimità.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Io ringrazio voi e ricambio gli auguri. Per queste informazioni sul piano d'ambito e sul quantitativo di fanghi, che cosa faccio? Faccio una relazione?

  PRESIDENTE. Gli uffici della Commissione si metteranno in contatto per chiedere ufficialmente la relazione o i dati. Oppure ce li può inviare all'e-mail della Commissione, che forse è la cosa più semplice.

  GIORGIO AZZARELLO, Commissario ad acta per la redazione e l'aggiornamento del piano d'ambito di Siracusa (intervento da remoto). Credo che l'orizzonte per avere questi dati, soprattutto il piano d'ambito, non sarà prima di giugno. Probabilmente anche per questi dati mi dovrò raccordare sia con il Dipartimento acque e rifiuti che con ARPA Siracusa nello specifico.

  PRESIDENTE. Intanto potrebbe mandarci i dati, poi appena arriverà il piano, ci manda anche quello, così intanto noi possiamo procedere con il lavoro. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.