XVIII Legislatura

Giunta delle elezioni

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Martedì 16 ottobre 2018

INDICE

Audizione della presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia, dottoressa Maria Luisa Padova:
Giachetti Roberto , Presidente ... 3 
Padova Maria Luisa , presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia ... 3 
Giachetti Roberto , Presidente ... 6 
Padova Maria Luisa , presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia ... 6 
Giachetti Roberto , Presidente ... 7 
Fontana Gregorio (FI)  ... 7 
Padova Maria Luisa , presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia ... 7 
Fontana Gregorio (FI)  ... 7 
Padova Maria Luisa , presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia ... 7 
Fontana Gregorio (FI)  ... 8 
Padova Maria Luisa , presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia ... 8 
Giachetti Roberto , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia: Misto-NcI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 13.10.

Audizione della presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia, dottoressa Maria Luisa Padova.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia, dottoressa Maria Luisa Padova. Ringrazio la dottoressa Padova per aver voluto accogliere l'invito della Giunta ad intervenire all'audizione odierna, dedicata all'attuazione della nuova legge elettorale in occasione delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo 2018, con particolare riguardo all'attività dell'Ufficio centrale circoscrizionale da lei presieduto.
  Ricordo che la Giunta procederà all'odierna audizione ai sensi dell'articolo 7 del proprio Regolamento e che occorrerà attenersi ai criteri indicati dal Presidente della Camera, già richiamati nelle scorse sedute.
  Comunico, infine, che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, se non vi sono obiezioni, oltre che dal resoconto stenografico, anche dalla trasmissione sulla Web-Tv della Camera dei deputati.
  Invito la dottoressa Padova a svolgere la sua relazione.

  MARIA LUISA PADOVA, presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia. Grazie, devo dire che sono molto emozionata e anche onorata di essere qui con tutti loro per il rispetto alle istituzioni al quale sono stata educata e che sento profondamente.
  Tra l'altro, questa iniziativa di svolgere un'audizione mi fa sperare in un futuro migliore rispetto all'esperienza molto pesante che abbiamo dovuto affrontare in occasione delle elezioni politiche del marzo di quest'anno.
  Cercherò di seguire l’iter temporale delle operazioni elettorali che abbiamo effettuato, perché ciascuna fase ha presentato particolari criticità.
  Il primo problema che abbiamo dovuto affrontare nell'immediatezza con la Presidente della Corte d'Appello, che è stata molto attenta e molto sensibile per assicurare il corretto funzionamento dell'Ufficio circoscrizionale per la Lombardia, è stato quello di organizzare l'ufficio dal punto di vista dell'individuazione non solo del personale amministrativo e delle rispettive funzioni che questo personale avrebbe dovuto assolvere, ma anche di un numero sufficiente di magistrati che assicurasse l'espletamento del compito demandato all'Ufficio circoscrizionale nel rispetto delle regole previste per l'individuazione delle liste da ammettere, del corretto svolgimento delle operazioni elettorali e anche della presenza nei locali nei quali dovevamo svolgere questo incarico.
  Rispetto alle elezioni precedenti, quest'anno c'è stato un solo Ufficio circoscrizionale, allocato presso la Corte d'appello di Milano, mentre in precedenza c'era un secondo Ufficio circoscrizionale presso Brescia. Questo ha creato ulteriori problemi organizzativi, perché da Brescia non mandavano nessun funzionario amministrativo per supportare il personale presso la Corte d'appello e, chiaramente, nessun magistrato.
  Una volta letta la disciplina normativa che regola le ultime elezioni politiche, mi sono accorta della necessità, tenuto conto Pag. 4anche dell'esistenza di un solo Ufficio circoscrizionale per tutta la Lombardia, di avere un apporto numerico di personale amministrativo e di magistrati di una certa importanza. Questo perché il gettito si presentava molto consistente. Abbiamo infatti dovuto affrontare il lavoro che ci è pervenuto da poco meno di 10.000 seggi elettorali per 10 collegi plurinominali, quindi basta fare una moltiplicazione per rendersi conto del carico di lavoro che dovevamo affrontare.
  Personalmente ho individuato l'esigenza di avere 40 magistrati a disposizione, che, secondo le indicazioni della Presidente della Corte, abbiamo ripartito in 30 di provenienza dal tribunale e 10 di provenienza dalla Corte, in relazione alla quantità di magistrati presenti nell'uno e nell'altro ufficio.
  Questo ha creato alla sottoscritta grossi problemi relazionali soprattutto con il tribunale, perché distogliere 30 magistrati dalle loro udienze in camera di consiglio ha comportato non dico un sollevamento generale, ma comunque la manifestazione di grosse criticità. Questo soprattutto perché dal settore penale si può attingere poco, perché il settore penale ha una via preferenziale, quindi si deve assicurare la gestione dei procedimenti penali con assoluta priorità, mentre per quanto concerne il settore civile si ritiene che questa esigenza non sussista e quindi il sacrificio maggiore è stato dato dai civilisti.
  Questo è stato il primo elemento problematico. Altro elemento problematico correlato è stato il reperimento del personale amministrativo, che non sempre è stato collaborativo, soprattutto in relazione alla continuità di presenza e alle fasce temporali in cui avevamo la necessità di operare. Per fare un esempio molto semplice, in prima battuta, le liste dei candidati sono state presentate entro una fascia temporale di 24 ore, ripartita in 12 ore nella giornata del 28 gennaio, dalle ore 8 del mattino alle ore 8 della sera, e in 12 ore nel giorno successivo. Noi dovevamo esaurire tutta la procedura di ammissione delle liste nelle 24 ore successive, che dovevano decorrere naturalmente dalla scadenza dei termini per la presentazione delle liste, il che significava dalle ore 20 di un giorno alle ore 20 del giorno successivo, quindi 24 ore, ma comprensive delle ore notturne, in cui infatti abbiamo lavorato, perché diversamente non saremmo riusciti ad esaurire la procedura alle ore 20 del 30 gennaio, che era per noi un termine imprescindibile.
  Perché abbiamo lavorato anche la notte? Perché purtroppo le liste sono state presentate nella maggior parte dei casi cinque minuti prima della scadenza delle ore 20 dell'ultimo giorno, quindi abbiamo avuto proprio 24 ore comprensive delle ore notturne per potere esaurire questa procedura di ammissione delle liste, che è stata molto complessa.
  Abbiamo avuto non ricordo se 93 o 95 liste, quindi un numero molto elevato ad esempio rispetto al Senato, dove sono state una trentina o poco più. Siccome ogni lista doveva presentarsi per tutti i collegi plurinominali, che erano 10, c'è stata una moltiplicazione di tutti gli adempimenti, adempimenti tra l'altro molto complessi.
  Di fronte alla problematicità rappresentata da questi rapporti numerici e al fatto che mi sono resa conto che, dal punto di vista del personale amministrativo, non c'era stata una collaborazione sufficiente nell'individuare le persone da applicare a questa funzione, ho ritenuto di utilizzare anche i 40 giudici a mia disposizione. L'ufficio è composto da tre magistrati, di cui uno con funzioni di presidente più due supplenti; io ho utilizzato immediatamente anche i supplenti grazie alla loro disponibilità, ma ho ritenuto di utilizzare anche i 40 magistrati aggregati, pur previsti normativamente solo per la fase successiva alla votazione e non per la fase iniziale, perché mi sono resa conto che diversamente non saremmo riusciti a fare il nostro lavoro.
  Questo ha creato una criticità: da un lato, i magistrati inizialmente hanno manifestato una certa contrarietà ad essere utilizzati per un'attività che non era istituzionalmente loro demandata, ma una volta persuasi della necessità di ottenere il risultato previsto, si sono sentiti appagati da questa mia manifestazione di esigenza e hanno lavorato lo stesso, creando però, Pag. 5dall'altro lato, di riflesso, lo scontento da parte degli amministrativi, che hanno ritenuto larvatamente che la presenza dei magistrati volesse apparire come un controllo della loro attività.
  Questo ha comportato, per la sottoscritta, l'esigenza di contemperare anche questi aspetti relazionali, facendo comprendere che altrimenti non saremmo riusciti a completare il lavoro nell'orario e nei termini previsti.
  D'altro canto, mi permetto di segnalare qui l'esigenza di un intervento a livello normativo, che completi questo aspetto. È chiaro che avevo richiesto 40 magistrati aggregati nel convincimento che ci fosse la necessità di utilizzarli tutti, ma con l'intesa, soprattutto con il Presidente del Tribunale che, se non ci fosse stata la necessità e avessimo visto che tutto procedeva nella norma, non avrei convocato tutti in contemporanea o, dopo averli convocati, avrei lasciato liberi quelli non indispensabili per lo svolgimento del lavoro.
  Sarebbe opportuno ab initio utilizzare i magistrati aggregati anche per la fase dell'ammissione delle liste, fase che invece sembrerebbe normativamente demandata, in via esclusiva, naturalmente ai magistrati che compongono l'ufficio, ma specificatamente agli amministrativi che formano la Cancelleria.
  D'altro canto, questa modalità di utilizzo è utile anche per altre ragioni, perché, nella fase iniziale di ammissione delle liste, ci sono delle verifiche che richiedono competenze specificamente giuridiche, soprattutto per quanto riguarda l'individuazione della legittimazione dei soggetti che si occupano dell'autenticazione delle firme dei sottoscrittori.
  Teniamo conto che 375 è il minimo numerico richiesto per le sottoscrizioni di ciascuna lista, quindi è un lavoro ciclopico anche solo per controllare tutta la documentazione che consente di individuare la legittimazione dei soggetti autenticanti.
  La criticità ulteriore che abbiamo rilevato in questa fase è rappresentata dal fatto che al momento della presentazione delle liste la Cancelleria rilascia un verbale di ricevimento di queste liste, verbale che richiede una compilazione attenta. Abbiamo verificato che, purtroppo, questa compilazione è stata spesso critica, cioè si è dato per ricevuto qualcosa, ma nel momento in cui noi abbiamo preso il plico non abbiamo trovato il documento contenuto.
  Questo ha evidenziato la carenza di preparazione del personale amministrativo, che per poter lavorare proficuamente deve essere addestrato. Non mi sono permessa di dare istruzioni particolari, ma semplicemente di attenzionare i profili di maggiore rilevanza, mentre, per quanto riguarda i magistrati aggregati e i colleghi che hanno fatto parte insieme a me dell'Ufficio circoscrizionale, avevamo preso in mano la legge ed esaminato i vari passi, in modo da essere pronti ad affrontare l'applicazione in conformità con le nuove norme.
  Si è manifestata un'ulteriore criticità con riferimento ai collegamenti di lista, perché la nuova disciplina prevede la possibilità che ci siano questi collegamenti di lista, che devono essere dichiarati contestualmente al deposito del contrassegno, con altri documenti, dinanzi al Ministero dell'interno. Con riferimento ad ogni lista devono tuttavia essere depositati in Cancelleria, davanti all'Ufficio circoscrizionale, tutta una serie di documenti, e per le liste collegate si sono verificati casi nei quali, per i collegi uninominali, mancava completamente la documentazione. Il mio ufficio quindi non ha ammesso quelle liste con questa documentazione mancante.
  Pur essendo delle liste collegate e sapendolo, la disciplina normativa non prevede l'esonero. L'unico punto al quale le liste che hanno omesso questo adempimento hanno fatto riferimento è una nota in calce, la nota 5 riportata a pagina 155 delle istruzioni ministeriali, che recita: «per i candidati nei Collegi uninominali indicati da più liste collegate i predetti documenti (cioè quelli mancanti) possono essere presentati anche da una sola delle liste collegate». Questa è una nota in un modulo, che quindi non fa legge.
  Questo ha creato un problema interpretativo, nel senso che noi dell'Ufficio circoscrizionale abbiamo ritenuto che, in quanto nota di un modulo, fosse non vincolante e Pag. 6che quindi le regole dovessero essere applicate in base al dettato normativo. È chiaro che abbiamo sensibilizzato i rappresentanti di lista, perché questo aspetto era un profilo suscettibile di integrazione, quindi sono stati presentati ricorsi e, all'esito dei ricorsi, con correlato deposito dei documenti, abbiamo ammesso queste liste.
  È chiaro che ciò ha comportato dispendio di energie, necessità di riflettere e di confrontarci con altre sedi, con altri uffici circoscrizionali, per capire quale fosse il loro orientamento ed evitare eventuali difformità di trattamento non giustificate.
  Esaurita questa fase di ammissione o non ammissione nel caso in cui avessimo ricusato, non ammesso o dichiarato nullo, sono stati presentati vari ricorsi, sui quali abbiamo provveduto per quanto di competenza, mentre per quelli di competenza dell'Ufficio centrale nazionale, è stato rimesso il tutto alla Cassazione.
  Anche rispetto a tale aspetto abbiamo avuto ulteriori problemi, in quanto la tempistica prevista dalla legge non è stata di fatto rispettata, perché si prevede che le 48 ore, entro le quali i ricorsi vanno presentati, decorrano dal momento in cui il provvedimento di non ammissione da parte dell'Ufficio circoscrizionale viene portato a conoscenza dei rappresentanti di lista. È chiaro che i rappresentanti di lista indicano il loro recapito, ma non sempre, dovendo, i provvedimenti, essere notificati, si è avuto modo di raggiungerli tempestivamente.
  Questo anche perché i nostri provvedimenti di sospensione non sono stati pochissimi e, comunque, la Cancelleria non faceva in tempo a svolgere le operazioni che riguardavano questa fase e le notifiche dei nostri provvedimenti; quindi, c'è stato un prolungamento, tanto che anche l'Ufficio centrale nazionale ha provveduto, non nelle 48 ore successive, ma oltre questo termine, perché i ricorsi sono arrivati in ritardo all'Ufficio centrale nazionale, ma tempestivi rispetto al momento della notifica del nostro provvedimento.
  Sarebbe opportuno rivedere anche questa tempistica, perché non ha senso stabilire delle regole quando poi non si possono rispettare, perché la tempistica deve avere questa...

  PRESIDENTE. Mi scusi, non voglio assolutamente comprimere il suo intervento, ma noi abbiamo uno spazio limitato, quindi valuti lei. Ci saranno anche delle domande nelle quali potrà magari approfondire alcune questioni.

  MARIA LUISA PADOVA, presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia. Perfetto. Passerei alla fase successiva alle elezioni, dove – sicuramente anche gli altri uffici circoscrizionali avranno avuto la stessa problematica – purtroppo i seggi elettorali hanno svolto un lavoro molto precario. Noi abbiamo ricevuto verbali in bianco, verbali fatti in maniera completamente sbagliata, ma questo ha rivelato la mancanza di preparazione, perché per poter svolgere qualunque funzione occorre essere informati e addestrati.
  Purtroppo, quindi, abbiamo dovuto non assegnare una quantità di voti per i quali veramente – scusate l'espressione atecnica – piangeva il cuore, cioè buttati completamente perché non si riusciva a capire a chi si dovessero assegnare e non c'erano elementi interpretativi che consentissero di superare queste difficoltà, perché non c'erano coerenze.
  È chiaro che dove abbiamo individuato degli errori materiali di calcolo abbiamo ovviato, però, dove c'erano discrasie che non si potevano correggere neanche con l'utilizzo delle tabelle di scrutinio – le tabelle di scrutinio sono state molto importanti perché graficamente consentono di vedere l'attribuzione dei voti e quindi di correggere quello che non era corretto nei verbali – perché assolutamente malfatte e incomprensibili, non è stato possibile assegnare molti voti.
  Prima di procedere alle operazioni elettorali si era posto il problema di stabilire il sistema di trasmissione dei dati a Roma, cioè all'Ufficio centrale nazionale, trasmissione dei dati che era stata preannunciata attraverso un sistema SIAMM elettorale, di cui poi però non abbiamo avuto nessuna notizia. La nostra preoccupazione, prima Pag. 7di cominciare le operazioni elettorali, è stata quella di chiamare ripetutamente la Corte di cassazione e il Ministero dell'interno per avere qualche indicazione, ma nessuna indicazione è stata data e abbiamo stabilito dei contatti tra uffici circoscrizionali per capire come orientarci.
  Poi c'è stata una riunione, a cui purtroppo non ho potuto partecipare perché con la nevicata erano stati bloccati i treni, ma in cui si è detto che, se si voleva assicurare un buon servizio, si doveva aderire al SIAMM elettorale predisposto dall'Ufficio centrale nazionale e quindi escludere ogni altra modalità. Questo ha creato, per la Corte d'appello di Milano, una ricaduta pesantemente negativa, perché la società che aveva collaborato negli anni precedenti alle operazioni elettorali e che quindi aveva molta esperienza, non conoscendo questo sistema, si è rifiutata di lavorare, quindi da ciò è nata l'esigenza di trovare delle collaborazioni esterne.
  In questo la Presidente della Corte d'appello, la dottoressa Tavassi, si è data molto da fare, ma è stato un lavoro pazzesco, perché non trovavamo società informatiche che all'ultimo momento ci dessero la disponibilità a collaborare per un sistema che non conoscevano, quindi abbiamo utilizzato i nostri informatici, ma ne avevamo solo uno; li abbiamo chiesti alla Corte di cassazione non so con quante telefonate – ci avevano promesso che ne avrebbero mandati altri ed eventualmente di assumerli dall'esterno – , però, purtroppo, non siamo stati in grado di trovare nessuno disponibile, quindi è stato un lavoro molto problematico.
  In prima battuta fissare l'esito dell'esame dei verbali da parte dell'Ufficio circoscrizionale è stato un po’ problematico, ma non particolarmente difficoltoso, mentre poi è stata un terno al lotto l'operazione finale sulla base delle cifre elettorali che sono state mandate dall'Ufficio centrale per l'assegnazione dei seggi, con tutte quelle proporzioni complicatissime che hanno creato grossi problemi.
  Speriamo che questo aspetto venga ridimensionato, perché anche a livello di pathos soggettivo è stato molto pesante.

  PRESIDENTE. La ringrazio molto, dottoressa, per la sua relazione. Lascio la parola ai colleghi che desiderino intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni, raccomandando brevità.

  GREGORIO FONTANA. Brevissimamente, ringraziando la dottoressa Padova e suo tramite tutti i magistrati e il personale che si sono impegnati in questa delicata fase così importante per la democrazia del Paese. Delle domande velocissime, innanzitutto le circoscrizioni lombarde hanno aderito al SIAMM?

  MARIA LUISA PADOVA, presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia. Sì, è stato applicato quello, perché l'alternativa era di non assicurare l'uniformità.

  GREGORIO FONTANA. Ecco, era solo per capire. Lei ha evidenziato delle gravi carenze organizzative e anche di connessione tra i magistrati e il personale amministrativo, carenze, che nel caso di un passaggio così delicato, preoccupano moltissimo. Lei ha posto in essere anche delle segnalazioni a chi di competenza rispetto a questa difficoltà? La difficoltà può essere di natura generale, di contatto, ma se vanifica o mette in discussione il funzionamento degli uffici in un momento così delicato prefigura qualcosa di più di una rampogna rispetto a chi non fa il suo mestiere.
  Con riferimento alle difficoltà di interpretazione della legge e di gestione rispetto a quanto scritto sulle istruzioni fornite dal Ministero dell'interno in ordine alla presentazione delle liste, siccome lei ha detto che ha attivato un'interlocuzione con gli altri Uffici centrali circoscrizionali, lei ha riscontrato casi analoghi al vostro rispetto all'accettazione delle liste o gli altri Uffici centrali circoscrizionali si sono uniformati all'interpretazione prevalente?

  MARIA LUISA PADOVA, presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia. Sì, c'è stata un'uniformità di orientamento, e questo nell'ottica della salvaguardia Pag. 8 del diritto al voto, perché ci siamo resi conto che questo aspetto normativamente era stato trascurato. Tra l'altro, la presenza della nota in calce ad un modulo è fuorviante per chi si avvale del modulo.
  Peraltro, se ci fosse stata l'indicazione della lista collegata, saremmo stati in grado di fare un controllo, mentre spesso non era indicata la lista collegata per la quale erano depositati i documenti, quindi non potevamo fare i controlli.

  GREGORIO FONTANA. Certo, comunque mi pare di capire che sia stato superato.

  MARIA LUISA PADOVA, presidente dell'Ufficio centrale circoscrizionale Lombardia. Sì, è stato superato. Rispetto alla criticità nel rapporto tra personale amministrativo e magistrati, debbo dire che io ho segnalato questa criticità perché si è manifestata, ma è stata superata perché ho cercato di far capire che la nostra posizione non era di controllo, ma di collaborazione, perché numericamente non ce l'avremmo fatta ad arrivare alla meta.

  PRESIDENTE. Ringrazio molto la dottoressa Padova per il contributo fornito alla Giunta e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 13.40.