XVIII Legislatura

Giunta delle elezioni

Resoconto stenografico



Seduta n. 1 di Giovedì 4 ottobre 2018

INDICE

Audizione del presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale, dottor Stefano Petitti:
Giachetti Roberto , Presidente ... 3 
Petitti Stefano , presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale ... 3 
Giachetti Roberto , Presidente ... 9 
Fontana Gregorio (FI)  ... 9 
Stumpo Nicola (LeU)  ... 9 
D'Ettore Felice Maurizio (FI)  ... 10 
Andreuzza Giorgia (LEGA)  ... 10 
Giachetti Roberto , Presidente ... 11 
Ferri Cosimo Maria (PD)  ... 11 
Melicchio Alessandro (M5S)  ... 11 
Giachetti Roberto , Presidente ... 11 
Petitti Stefano , presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale ... 12 
Giachetti Roberto , Presidente ... 12 

(La seduta, sospesa alle 9.25, è ripresa alle 13.25) ... 12 

Audizione della presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dottoressa Flavia Perra:
Giachetti Roberto , Presidente ... 12 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 13 
Giachetti Roberto , Presidente ... 15 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 15 
Giachetti Roberto , Presidente ... 15 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 15 
Giachetti Roberto , Presidente ... 15 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 15 
Giachetti Roberto , Presidente ... 15 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 15 
Giachetti Roberto , Presidente ... 15 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 16 
Giachetti Roberto , Presidente ... 16 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 16 
Giachetti Roberto , Presidente ... 16 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 16 
Giachetti Roberto , Presidente ... 16 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 16 
Giachetti Roberto , Presidente ... 16 
Perra Flavia , presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero ... 16 
Giachetti Roberto , Presidente ... 16

Sigle dei gruppi parlamentari:
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Lega - Salvini Premier: Lega;
Partito Democratico: PD;
Forza Italia - Berlusconi Presidente: FI;
Fratelli d'Italia: FdI;
Liberi e Uguali: LeU;
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero: Misto-MAIE;
Misto-Civica Popolare-AP-PSI-Area Civica: Misto-CP-A-PS-A;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Noi con l'Italia: Misto-NcI;
Misto-+Europa-Centro Democratico: Misto-+E-CD;
Misto-Noi con l'Italia-USEI: Misto-NcI-USEI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle ore 8.40.

Audizione del presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale, dottor Stefano Petitti

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale, dottor Stefano Petitti. Ringrazio, ovviamente, il presidente Petitti, che è accompagnato dalla dottoressa Donatella Dominici, dal dottor Pierluigi Esposito, segretari dell'Ufficio medesimo, dalla dottoressa Raffaella Cenciarelli, esperto, e della signora Stefania Zarfati, informatico, per aver voluto accogliere l'invito della Giunta ad intervenire ad un'audizione che riveste particolare rilevanza ai fini di un'analisi dei principali aspetti attuativi della nuova legge elettorale, che ha trovato la sua prima applicazione in occasione delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo 2018.
  Ricordo che la Giunta, autorizzata dal Presidente della Camera, procederà all'odierna audizione sulla base delle facoltà ad essa riconosciuta dall'articolo 7 del proprio regolamento, che le consente di avvalersi delle procedure d'indagine, informazione e controllo di cui al capo XXXIII del Regolamento della Camera.
  Ricordo, altresì, ai colleghi i criteri, enunciati dal Presidente della Camera sin dalla XV legislatura, ai quali si deve conformare la Giunta: 1) le audizioni dovranno mantenere un carattere preliminare, strumentale e distinto rispetto alla complessiva attività di verifica dei poteri svolti dalla Giunta, senza riferimento a singoli procedimenti; 2) le persone invitate dalla Giunta saranno ascoltate soltanto sulle questioni di diritto, così da non precostituire convincimenti sul merito di singoli casi o procedimenti, in relazione ai quali non dovranno ammettersi contestazioni e imputazioni di responsabilità; 3) non dovranno essere in alcun modo formalizzate conclusioni, avendo la procedura il solo scopo di consentire ai membri della Giunta l'acquisizione di elementi interpretativi, la cui valutazione resterà affidata al libero convincimento di ognuno di loro.
  Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata dalla pubblicazione del resoconto stenografico nonché, se non vi sono obiezioni, dalla trasmissione in diretta sulla Web-Tv della Camera.
  Invito il presidente Petitti a svolgere la sua relazione. Grazie.

  STEFANO PETITTI, presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale. Grazie, signor presidente. Grazie alla Giunta per l'invito a quest'audizione, che rappresenta ormai una consuetudine e, nella sostanza, è l'atto conclusivo dell'attività dell'Ufficio elettorale nazionale.
  Per quest'occasione ho predisposto, unitamente alle strutture tecniche dell'Ufficio, una relazione e alcuni allegati, che sono a vostra disposizione.
  Nell'esposizione orale vorrei illustrare i punti salienti dell'operato dell'Ufficio, e segnatamente le modalità con le quali l'Ufficio ha ritenuto di procedere.
  Sin dalla prima riunione, si è deciso di improntare l'attività dell'Ufficio al criterio della massima trasparenza. Si è stabilito così che tutti i provvedimenti adottati dall'Ufficio e tutte le decisioni venissero, nell'immediatezza della loro adozione, pubblicate sul sito istituzionale della Corte. E, anzi, per offrire qualche indicazione sulle caratteristiche e la natura dell'Ufficio nonché sui suoi orientamenti, si è deciso di pubblicare, ancor prima della scadenza dei Pag. 4termini per il deposito dei contrassegni, le decisioni assunte dall'Ufficio sulle opposizioni relative ai simboli e sui ricorsi concernenti ammissioni di liste e candidati in occasione delle elezioni politiche del 2013.
  In realtà, le decisioni dell'Ufficio elettorale non hanno una diffusione particolare. Sono conosciute e note soltanto ai diretti interessati e ai movimenti e partiti politici, destinatari del provvedimento.
  Ancora, si è deciso di adottare, quale strumento ordinario di comunicazione per l'Ufficio centrale e per gli uffici circoscrizionali e regionali, la posta elettronica certificata, salvo in situazioni di cui dirò.
  A seguito, poi, di una prima riunione con esponenti della competente Direzione generale dei servizi elettorali del Ministero dell'interno e con funzionari e tecnici della Giunta delle elezioni della Camera, è emersa la necessità che l'Ufficio assumesse da subito un ruolo di coordinamento delle attività degli uffici circoscrizionali non solo per le operazioni preelettorali, ma anche e soprattutto nella fase postelettorale.
  La nuova legge elettorale si caratterizza, infatti, per la previsione di una serie di interlocuzioni tra uffici circoscrizionali e Ufficio centrale, finalizzate nella sostanza all'individuazione dei candidati da proclamare nei collegi plurinominali; operazione questa che, tenuto conto delle linee di fondo della legge elettorale e della possibile presenza di un medesimo candidato anche in cinque collegi plurinominali, si è ritenuto che non potesse essere svolta secondo una sequenza di comunicazioni tra i vari uffici circoscrizionali e l'Ufficio centrale e viceversa, se non con l'alto rischio di non consentire agli uffici parlamentari lo svolgimento delle attività necessarie per l'insediamento della Camera entro il 23 marzo.
  In sostanza, l'Ufficio centrale ha ritenuto di poter unificare presso di sé le varie elaborazioni necessarie all'individuazione dei candidati da proclamare nelle singole circoscrizioni assumendo e inserendo nella propria banca dati i risultati comunicati dagli uffici circoscrizionali e poi mettendosi in comunicazione, quando imposto dalla necessità di risolvere problemi derivanti da insufficienza di candidati o da plurielezioni, con gli uffici circoscrizionali interessati.
  È opportuno qui ricordare che l'Ufficio centrale non è un organo gerarchicamente sovraordinato agli uffici circoscrizionali. La legge, pur attribuendo all'Ufficio centrale nazionale il potere di decidere sui ricorsi avverso i provvedimenti di ricusazione di liste o candidati emessi dagli uffici circoscrizionali, non lo costituisce come organo sovraordinato per tutti gli altri adempimenti di competenza di tali uffici.
  Gli uffici circoscrizionali, infatti, in tutta la fase postelettorale fanno applicazione delle disposizioni legislative che regolano la loro attività. Il controllo dell'operato di tali uffici non è sottoposto al sindacato dell'Ufficio centrale nazionale, ma è demandato alla Giunta delle elezioni, cui compete altresì il controllo delle attività compiute dall'Ufficio centrale nazionale.
  In questo contesto normativo, l'Ufficio centrale ha tentato di coordinare e uniformare quanto più possibile le attività degli uffici circoscrizionali e regionali anche attraverso la predisposizione di linee guida per singole fasi del procedimento.
  Con soddisfazione si può affermare che i vari strumenti di collaborazione attivati prima e dopo lo svolgimento delle elezioni hanno consentito di conseguire un risultato che altrimenti sarebbe stato difficilmente raggiungibile.
  Ciò premesso, credo che possa essere utile alla Giunta che riferisca quelli che ai componenti dell'Ufficio sono parsi gli aspetti più problematici nell'applicazione della nuova legge elettorale.
  Ci sono alcuni profili marginali che riguardano la parte iniziale, e segnatamente le comunicazioni, perché interferiscono con i tempi di svolgimento dell'attività dell'Ufficio nella fase preelettorale. Il primo punto da evidenziare è, infatti, quello relativo alle modalità di trasmissione dei documenti dagli uffici circoscrizionali all'Ufficio centrale nazionale.
  Già il presidente Salmè, in occasione dell'audizione del 2013, aveva evidenziato l'anacronistica e antieconomica previsione della trasmissione all'Ufficio centrale dei ricorsi presentati agli uffici circoscrizionali Pag. 5a mezzo di corriere speciale. Si tratta di una disposizione che è rimasta invariata nelle varie modifiche che si sono succedute al Testo Unico di cui al D.P.R. n. 361 del 1957 e che, tuttavia, comporta alcune difficoltà quanto alla tempestiva definizione dei ricorsi.
  In realtà, l'articolo 23, comma 4, del Testo Unico prevede che la trasmissione dei ricorsi avverso i provvedimenti adottati dagli uffici centrali circoscrizionali in ordine all'ammissione di liste o candidati e delle deduzioni dei predetti uffici avvenga nella stessa giornata del deposito del ricorso a mezzo di corriere speciale.
  Questa disposizione pone non pochi problemi agli uffici circoscrizionali, che, in ragione del termine di 48 ore previsto dal comma 2 del medesimo articolo, possono essere chiamati a formulare le deduzioni in tre giorni distinti, e conseguentemente a trasmettere gli atti all'Ufficio centrale nazionale in tre giornate diverse, sempre a mezzo del corriere speciale. Gli uffici circoscrizionali, come pure quelli elettorali regionali, tendono quindi a concentrare in una sola giornata l'invio del corriere per la trasmissione dei ricorsi e delle deduzioni.
  Ne consegue che l'Ufficio centrale nazionale viene investito della quasi totalità dei ricorsi in un arco temporale ristrettissimo. Nella tornata elettorale del 4 marzo 2018, si è reso necessario fare ricorso alla facoltà prevista dall'articolo 23, comma 5, del Testo Unico e all'aggregazione all'Ufficio di altri consiglieri, oltre a quelli effettivi e supplenti già individuati con il decreto del Primo presidente di costituzione dell'Ufficio, per rispettare il termine di due giorni per il deposito delle decisioni.
  Indicativamente, i ricorsi proposti sulle ammissioni o ricusazioni di liste e di singoli candidati sono stati oltre 105. In alcuni casi ci sono stati dei –bis e dei –ter; in quattro casi si è richiesto un intervento dell'Ufficio in autotutela, e quindi una riconsiderazione delle decisioni già assunte.
  Per ovviare a quest'inconveniente, si potrebbe ipotizzare, e formalizzare, di disciplinare in questo senso il procedimento, prevedendo che l'utilizzo del corriere speciale sia limitato alle sole ipotesi in cui l'Ufficio centrale nazionale debba, ai fini della decisione, esaminare gli originali degli atti del procedimento elettorale, ad esempio il ricorso fondato sull'erroneo computo delle firme a sostegno della lista, ben potendo l'invio dei ricorsi e delle deduzioni degli uffici essere effettuato mediante posta elettronica certificata.
  Sempre in ordine alla previsione del ricorso al corriere speciale, va rilevato che l'articolo 77, comma 1, lettera l), del Testo Unico non specifica le modalità di trasmissione dei dati ivi indicati, ma i modelli di verbale predisposti dal Ministero dell'interno hanno individuato come strumento il corriere speciale. L'Ufficio ha ritenuto, in questo caso, al fine di velocizzare le operazioni, di chiedere ai presidenti degli uffici circoscrizionali di trasmettere gli estratti dei verbali sopraindicati mediante posta elettronica certificata.
  Ancora, sul piano delle difficoltà interpretative derivanti dal sovrapporsi non coordinato delle modifiche legislative, va segnalata quella che all'Ufficio è parsa essere un'antinomia.
  Gli articoli 81 e 83-bis del Testo Unico prevedono entrambi che i verbali degli uffici circoscrizionali vengano redatti in duplice esemplare, di cui uno trasmesso alla Camera dei deputati. Per quanto concerne il secondo esemplare, mentre l'articolo 81, comma 6, prevede il deposito presso la cancelleria della Corte d'appello o del Tribunale, l'articolo 83-bis, comma 2, ne prevede invece il deposito presso la cancelleria della Corte di cassazione.
  L'Ufficio ha ritenuto che l'antinomia dovesse essere risolta nel senso che l'esemplare cartaceo dovesse essere depositato presso gli uffici circoscrizionali e trasmesso via posta elettronica certificata all'Ufficio centrale nazionale.
  Veniamo ora ad alcune delle novità introdotte dalla legge. Quella che probabilmente nella fase preelettorale ha creato più dubbi e più problemi è costituita dall'introduzione, per la prima volta nelle elezioni politiche, di specifiche disposizioni finalizzate al rispetto della proporzione di genere nelle candidature. Pag. 6
  In particolare, l'articolo 18-bis, comma 3.1, del Testo Unico ha stabilito che nessun genere possa essere rappresentato su tutto il territorio nazionale per oltre il 60 per cento quanto alle candidature nei collegi uninominali e alla posizione di capolista nei collegi plurinominali, e ha attribuito all'Ufficio centrale nazionale il compito di assicurare il rispetto della previsione stessa. Quanto alle modalità attraverso le quali effettuare il prescritto controllo, nella legge non si riscontrano indicazioni specifiche.
  L'Ufficio ha quindi proceduto, attraverso l'interlocuzione con gli uffici circoscrizionali, a costituire una banca dati di tutti i candidati di tutte le liste e coalizioni di liste partecipanti alle elezioni.
  Già in questa prima fase, si sono riscontrate numerose inesattezze nei dati acquisiti dagli uffici circoscrizionali, ad esempio codici fiscali con lunghezza errata, nominativi diversi per il medesimo codice fiscale, codici fiscali diversi per il medesimo nominativo, eterogeneità dei formati di trasmissione dei dati all'Ufficio. Questo ha comportato un flusso di reiterate comunicazioni con gli uffici circoscrizionali e una sensibile dilatazione dei tempi per il popolamento della banca dati necessaria alle verifiche in argomento.
  Ciò che più rileva, però, è che, a differenza di altre prescrizioni introdotte per la prima volta, quale, in particolare, quella concernente i limiti alle pluricandidature, la cui osservanza è del pari demandata all'Ufficio centrale e la cui violazione è espressamente sanzionata con la nullità, né nell'articolo 18-bis né in altre disposizioni si rinviene la previsione di una specifica sanzione per il mancato rispetto della proporzione nella rappresentanza di genere, di una specifica disciplina del sub-procedimento tesa al rispetto della proporzione e neanche di un termine ragionevole entro il quale completare le verifiche.
  L'Ufficio ha, quindi, ritenuto che il rispetto del criterio imponesse un'interlocuzione con i rappresentanti dei movimenti e/o dei partiti politici interessati, sulla base della considerazione che solo a livello nazionale fosse possibile trovare la soluzione, implicando il superamento delle irregolarità un intervento sulle liste; attività, questa, possibile solo in un quadro di riferimento nazionale, in quanto richiede scelte in ordine all'individuazione della circoscrizione e del collegio sui quali intervenire e apportare i necessari adattamenti.
  Ha, poi, informato tutti gli uffici circoscrizionali dell'esito delle verifiche nazionali, invitandoli, su espressa richiesta dei delegati di lista, a consentire di operare sulle liste modificando l'ordine dei candidati nei collegi plurinominali o sostituendo un candidato nel collegio uninominale di un genere con un candidato supplente di altro genere, così da emendare le irregolarità registrate.
  In sostanza, la definitiva composizione delle candidature nei collegi uninominali e plurinominali è stata posticipata all'esito della verifica a livello nazionale sul rispetto delle proporzioni delle quote di genere e ha richiesto anche alcune modifiche delle liste di candidati già ammesse dagli uffici circoscrizionali.
  Le operazioni sopra descritte hanno inevitabilmente inciso sui tempi delle operazioni degli uffici circoscrizionali previste dall'articolo 24 del Testo Unico, concernenti il sorteggio. In effetti, queste operazioni si sono necessariamente svolte non allo spirare del termine per la presentazione dei ricorsi o all'esito della comunicazione della decisione, così come previsto, ma solo terminate le verifiche effettuate dall'Ufficio centrale nazionale.
  Il percorso intrapreso dall'Ufficio con i rappresentanti dei partiti e movimenti politici per i quali era stato riscontrato il mancato rispetto della proporzione ha consentito uno spontaneo adeguamento da parte dei movimenti e dei partiti, i quali hanno individuato i collegi nei quali apportare le necessarie modifiche.
  Tuttavia, non può non sottolinearsi come la carenza di una disciplina normativa del sub-procedimento e delle conseguenze del mancato adeguamento delle liste interessate ai rilievi effettuati dall'Ufficio centrale nazionale rischi di esporre il procedimento di formazione delle liste a soluzioni differenziate. Pag. 7
  Ad esempio, un ufficio elettorale regionale,– per l'elezione del Senato della Repubblica la verifica in ambito regionale viene fatta dagli uffici elettorali – ha ritenuto che il mancato rispetto della proporzione di genere comportasse la ricusazione della lista nella relativa regione. L'ufficio regionale ha, altresì, ritenuto che il movimento politico interessato non potesse emendare l'elenco dei candidati ricorrendo ai supplenti in ragione dello spirare del termine per il deposito delle liste e delle dichiarazioni di accettazione delle candidature.
  L'Ufficio centrale, pronunciandosi su un ricorso, con la decisione n. 85, ha ritenuto invece che, nel silenzio del legislatore, fosse possibile correggere la lista dei candidati presentati nei collegi uninominali anche attingendo dall'elenco dei candidati supplenti per il collegio plurinominale appartenente al genere sottorappresentato.
  Le difficoltà manifestatesi nello svolgimento degli adempimenti finalizzati all'individuazione delle liste e dei candidati ammessi, nonché la considerazione che per la prima volta la nuova legge elettorale ha attribuito agli uffici circoscrizionali complesse attività, condizionanti lo svolgimento delle funzioni attribuite all'Ufficio centrale nazionale, hanno suggerito l'opportunità di procedere ad una verifica presso gli uffici circoscrizionali delle dotazioni strumentali e di personale idonee ad effettuare le operazioni di cui all'articolo 77 del Testo Unico, propedeutiche all'espletamento delle operazioni di competenza dell'Ufficio centrale, meglio descritte dall'articolo 83 del medesimo Testo Unico.
  Di concerto con il capo di gabinetto del Ministero della giustizia, è stata quindi convocata una riunione con i presidenti degli uffici circoscrizionali ed elettorali regionali. In tale occasione, si è proceduto alla verifica suindicata, si sono messe a disposizione degli uffici l'esperienza e l'organizzazione proprie della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia e si è potuto anche fornire una prima indicazione dei tempi entro i quali gli uffici circoscrizionali avrebbero dovuto svolgere le operazioni di cui al citato articolo 77.
  Non è qui inutile ricordare che, già nell'audizione del 2013, il presidente Salmè ebbe a evidenziare come la disciplina del procedimento elettorale preveda tempi certi per lo svolgimento delle operazioni che consentono la formazione delle liste, ma nulla stabilisca quanto ai tempi entro i quali le operazioni successive alle elezioni e al completamento dello scrutinio nelle sezioni elettorali debbano essere ultimate.
  In realtà, esiste solo il termine finale, fissato dall'articolo 61, primo comma, della Costituzione, per il quale la prima riunione delle Camere ha luogo non oltre il ventesimo giorno successivo alle elezioni.
  È, quindi, comprensibile la preoccupazione con la quale l'Ufficio centrale ha sollecitato e stimolato gli uffici circoscrizionali, ma anche quelli elettorali regionali, al completamento delle prime operazioni di loro competenza.
  In questo contesto, la riunione di cui si è detto ha rappresentato un passaggio molto proficuo, che ha consentito di diffondere la consapevolezza che il completamento delle attività di ciascun ufficio circoscrizionale fosse indispensabile per consentire all'Ufficio centrale di svolgere le operazioni di propria competenza, e anche in quest'occasione si è ribadito che tutte le comunicazioni dovessero avvenire a mezzo posta elettronica.
  Nella medesima riunione, va detto che i rappresentanti degli uffici hanno evidenziato come le loro difficoltà derivassero dalle modifiche apportate alla geografia degli uffici circoscrizionali, che, in quest'occasione, ha visto una riduzione e una concentrazione degli stessi nelle Corti d'appello, con esclusione di alcune sedi che per il passato, invece, avevano funzionato come uffici circoscrizionali, il che ha comportato problemi non indifferenti nella fase postelettorale.
  Venendo alla fase postelettorale, lo svolgimento delle attività degli uffici circoscrizionali e poi dell'Ufficio centrale è compiutamente illustrato nei verbali dell'Ufficio e nella relazione tecnica predisposta dagli esperti, che si allega. Pag. 8
  Mi pare utile ricordare che, nello spirito di collaborazione con i competenti uffici della Camera dei deputati, che ha caratterizzato l'intera attività dell'Ufficio centrale sin dai giorni successivi alla sua costituzione, nello scorso mese di luglio gli esperti e le strutture tecniche dell'Ufficio hanno avuto modo di illustrare i singoli passaggi delle operazioni e delle elaborazioni che hanno portato ad individuare i candidati da proclamare da parte degli uffici circoscrizionali.
  Qui preme evidenziare che, per la struttura complessiva della legge elettorale, l'attività di tutti gli uffici circoscrizionali è reciprocamente condizionata, nel senso che i risultati cui perviene un ufficio possono determinare variazione sui risultati degli altri.
  A titolo puramente esemplificativo, si è determinata la situazione per la quale più candidati eletti nei collegi uninominali sono risultati da eleggere in collegi plurinominali di circoscrizioni diverse o candidati in collegi plurinominali sono stati indicati come da eleggere da più uffici circoscrizionali.
  L'Ufficio centrale, al fine di ottemperare alle esigenze di celerità rappresentate dalla Segreteria generale della Camera dei deputati, ha quindi ritenuto di concentrare in un unico contesto le interlocuzioni con gli uffici circoscrizionali, attraverso lo scorrimento delle liste dei candidati nei collegi plurinominali, così da comunicare contestualmente a tutti i predetti uffici i nominativi dei candidati da proclamare.
  Proprio grazie all'adozione di un simile metodo di lavoro, è stato possibile fronteggiare in tempi molto contenuti una criticità causata dall'erronea determinazione da parte dell'ufficio circoscrizionale della Calabria delle cifre elettorali di alcune liste, in particolare di quelle denominate Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni e Movimento Politico Forza Italia, nella prima comunicazione effettuata ai sensi dell'articolo 77 del Testo Unico. Tale erronea comunicazione ha costretto l'Ufficio centrale a emendare il verbale del 18 marzo 2018, attraverso la rinnovazione delle operazioni relative alle predette liste e la conseguente corretta individuazione dei candidati da proclamare nelle circoscrizioni coinvolte.
  Per semplificare le attività finalizzate all'individuazione dei candidati da eleggere e da proclamare, potrebbe ipotizzarsi, de iure condendo, che l'Ufficio centrale, ricevuta la comunicazione ex articolo 77, comma 1, lettera b), del Testo Unico, degli eletti nei collegi uninominali, comunichi a sua volta a tutti gli uffici circoscrizionali, unitamente al numero dei seggi da assegnare a ciascuna lista nella circoscrizione, l'elenco dei proclamati eletti nei collegi uninominali su tutto il territorio nazionale.
  Attualmente, è previsto unicamente che gli uffici circoscrizionali possano escludere direttamente dai candidati da eleggere i soli candidati che sono stati eletti nel collegio uninominale nella medesima circoscrizione, ma che non possano, viceversa, escludere immediatamente e direttamente gli altri. L'Ufficio ha ritenuto di non dare indicazioni in questo senso, e quindi ciò ha comportato un passaggio ulteriore.
  Una ulteriore semplificazione potrebbe conseguire dal contenimento, se non dall'esclusione, delle pluricandidature.
  Nelle elezioni del 4 marzo 2018 si sono avuti numerosi casi di elezioni del medesimo candidato in un collegio uninominale e in uno plurinominale, e altri casi di candidati eletti in più collegi plurinominali, il che ha comportato appunto la necessità di effettuare operazioni finalizzate allo scorrimento della lista e alla progressiva individuazione dei candidati da proclamare.
  Per il resto, mi limito a richiamare la relazione tecnica, che meglio di quanto possa fare io ha analiticamente descritto le attività svolte.
  Desidero, però, da ultimo sottolineare come l'Ufficio centrale abbia potuto completare la propria attività in tempo utile grazie alla straordinaria capacità della propria struttura amministrativa e tecnica nonché alla disponibilità di tutto il personale coinvolto, che ha collaborato con competenza, entusiasmo e spirito di abnegazione, nella convinzione dell'assoluta importanza dei compiti affidati all'Ufficio.
  Grazie per l'attenzione.

Pag. 9

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Petitti per la sua relazione.
  Penso che una cosa utile che potremmo fare, a prescindere da tutto, sia trasmettere, qualora mai la Commissione affari costituzionali si trovasse a dover mettere mano alla legge elettorale, la relazione del presidente Petitti, perché forse ci sono suggerimenti tecnici, quindi non di carattere politico, che potrebbero essere recepiti per migliorarne l'impianto.
  Do ora la parola ai colleghi che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

  GREGORIO FONTANA. Innanzitutto, rivolgo un ringraziamento al Presidente Petitti per il lavoro svolto, un ringraziamento a lui, ai dirigenti dell'Ufficio, al personale amministrativo, al personale tecnico.
  La complessità del compito che in quest'occasione, come nel passato, ma in quest'occasione con una legge elettorale nuova in particolare, gravava sulle spalle dell'Ufficio centrale, come anche degli uffici circoscrizionali e regionali, è stata una questione sicuramente compresa dalle forze politiche e dai partiti. L'applicazione della legge e il lavoro fatto in sede di ammissione delle candidature, di valutazione dei ricorsi e poi di determinazione degli eletti, è stato sicuramente un lavoro immane.
  Devo ringraziare il presidente non solo per i suggerimenti che, come ha detto giustamente il presidente Giachetti, dovranno essere valutati con grande attenzione nel caso in cui ci fosse l'opportunità, si valutasse l'opportunità di rimettere mano alla legge elettorale, ma anche per il ruolo attivo che l'Ufficio centrale ha avuto. Ripeto, fermo restando le competenze previste dalla legge, il presidente Petitti ha descritto quanto in positivo ha fatto, anche magari andando un po’ oltre le funzioni che erano scritte sulla carta, in termini organizzativi.
  Un aspetto che vorrei sottolineare è lo sforzo che è stato fatto di inserire l'innovazione e gli strumenti moderni di comunicazione tra gli uffici, che costituisce una battaglia che in molti casi molte forze politiche, io in particolare, hanno sempre fatto, proprio perché è un momento non solo di innovazione e di risparmio per la pubblica amministrazione, ma anche di certezza delle cose.
  Sottolineo ancora proprio in questo caso lo sforzo che è stato fatto in ordine alla trasparenza delle decisioni prese utilizzando appunto il sito internet. Penso che sia un ottimo esempio di come gli uffici giudiziari in questo caso, ma comunque gli uffici amministrativi, abbiano fatto un ottimo servizio in un momento così delicato per una democrazia che sono le elezioni.

  NICOLA STUMPO. Mi associo ai ringraziamenti per il lavoro svolto e per essersi anche in qualche modo sostituiti nel corso preelettorale e successivo a dei buchi della norma che c'erano, e che ci ha poi consentito di aprire la Legislatura in tempo con una certa fatica. Io sono stato eletto in Calabria, so bene quello che è successo in quelle nottate in cui a un proclamato in Emilia-Romagna dalla Corte è stato poi riferito successivamente che non era più parlamentare. È evidente che c'è qualche problema.
  Voglio soltanto porre due questioni in merito alle cose che lei ci ha detto. Al di là del fatto che si vada o meno a cambiare la legge elettorale, forse tecnicamente qualcosina andrebbe messa a punto a prescindere dalla modifica della legge elettorale. Per questo, la ringrazio per i suggerimenti che ci ha fornito su dove andare a incidere.
  Il primo punto riguarda una modifica che non ha un rapporto diretto con la legge elettorale.
  La legge è concepita come un modello molto centralista, perché poi l'assegnazione del numero elettorale nazionale... però resta nell'impianto il fatto che sono le corti territoriali a fare le proclamazioni. Forse, andrebbe rinvertito il modello. Dico forse.
  Proprio per quello che è successo in questa tornata elettorale, è del tutto evidente che non basta fare i calcoli in una circoscrizione per determinare gli eletti. C'è bisogno di un calcolo nazionale. Solo così è possibile superare anche la vicenda delle pluricandidature. È ovvio, sì, che la Corte d'appello n. 3 sa che Tizio è candidato nella Corte d'appello n. 14, ma non sa se è stato eletto, per cui proclama la persona, non il posto. Pag. 10
  Io penso che sia opportuno cambiare il modello, ripartire dalla Corte centrale e poi fare a cascata le proclamazioni sui livelli territoriali, altrimenti il rischio che abbiamo visto... Voi avete dovuto correre a fare un elenco di proclamati a livello nazionale, poi ci si è accorti con l'errore della Calabria che quella situazione cambiava cinque o sei eletti, quindi c'è stato anche un conflitto tra uffici dello Stato.
  Il secondo tema riguarda un po’ le questioni precedenti: forse, manca nella legge una sanzione per le cose che lei ci diceva, e penso alla parità di genere, o comunque al rapporto di genere, in questo caso, non alla parità.
  Il tema è: quali possono essere, se lei può darci un consiglio, le sanzioni. Io penso solo a una, che è l'esclusione della lista. Altre sono complicate da definire. È chiaro, però, che in una legge, se prevedi questa disposizione, poi l'unica sanzione possibile è quella di essere ammessi o non essere ammessi alle elezioni. Grazie.

  FELICE MAURIZIO D'ETTORE. Mi associo anch'io non solo ai ringraziamenti, ma anche all'apprezzamento per un lavoro complesso, che ha comunque consentito di concludere il procedimento elettorale. L'Ufficio centrale si inserisce, infatti, in un procedimento elettorale complesso, e lo deve fare, in questo caso, anche sulla base di una novità legislativa che – si può ammettere – presentava, oltre che lacune, anche distonie e antinomie non facilmente risolvibili.
  Proprio da questo punto di vista, visto che questo è il compito dell'Ufficio, quindi poi le prospettive di modifica competono proprio a noi, che possiamo semplicemente avere dei suggerimenti, mi sembra di aver colto dalla vostra relazione – il presidente ci ha fatto comprendere che questa è una relazione che viene da un lavoro dell'Ufficio, e quindi di tutta la parte anche tecnico-organizzativa – un corretto tentativo, o meglio un approccio da parte dell'Ufficio a un'interpretazione adeguatrice della disciplina vigente, un'interpretazione meramente adeguatrice. Non poteva essere diversamente.
  Poi ne leggerò nella relazione, ma quest'applicazione adeguatrice per noi è fondamentale da cogliere, e sono certo che nella relazione tutto questo è riportato, sia per il modello organizzativo sia per le applicazioni nei vari casi, i casi in questione che si sono posti, che poi è quello che interesserà a noi anche nella parte dei ricorsi e dei reclami sui quali dobbiamo poi svolgere una valutazione che compete esclusivamente alla Giunta, con riguardo, appunto, a specifiche lacune.
  La domanda – lei le ha già segnalate – verte appunto sulle lacune tecniche sulle quali quest'interpretazione adeguatrice ha consentito delle soluzioni. C'è una casistica che possiamo cogliere o che possiamo ricostruire? L'ho già colta dalla sua esposizione e credo che quest'aspetto sia importante. Forse, ci troveremo infatti in tante situazioni a dover svolgere un compito similare, quindi un orientamento già definito e in qualche modo consolidato, anche se da una prima esperienza, ci consente anche di poter svolgere questo ruolo. È un'interpretazione che io ritengo non solo corretta, ma necessaria in questo caso, e quindi è un elemento in più di apprezzamento del lavoro che avete fatto. Ho colto da più casi, da più questioni che sono state riportate, che questo è stato necessario rispetto a quella che era anche la disciplina alla quale si è sovrapposta la nuova legge elettorale.

  GIORGIA ANDREUZZA. Vorrei approfittare un attimo, essendo anche il mio approccio in questa Giunta, per farmi ordine sul nostro ruolo e su quello che è stato fatto in una situazione così complessa. Mi rifaccio, ad esempio, al caso della Calabria, dove effettivamente delle persone si sono trovate elette, proclamate, sono arrivate qui e hanno saputo, con una proclamazione in mano, che non erano più deputati.
  Chiedo questo. Come Giunta abbiamo il ruolo di verificare, credo, alla fine di un procedimento, ma qualora, come nel caso della Calabria, risulti dagli atti che dei verbali sono stati riaperti per una modifica e poi richiusi, non c'è in questo una distorsione? Una volta chiuso il procedimento di un verbale, non spetterebbe poi alla Giunta fare la verifica, e pertanto riaprire un verbale posto che siamo noi gli organi che verifichiamo?
  Diversamente, a mio avviso non avrebbe quasi senso di esistere una Giunta per le elezioni dal momento in cui già prima si interrompe Pag. 11 la procedura, e cioè un deputato eletto arriva qui e in corso d'opera c'è un cambio che non avviene nell'organo deputato alla verifica.
  Lo chiedo per capire i ruoli, come si svolge l’iter.

  PRESIDENTE. Grazie. Nel dare la parola all'onorevole Ferri, vi pregherei, come avevamo detto all'inizio, di non entrare nei casi specifici, perché non fa parte dell'ordine del giorno.

  COSIMO MARIA FERRI. Anch'io voglio ringraziare il presidente Petitti e tutto l'Ufficio, la dirigente dell'Ufficio centrale e tutta la squadra per il lavoro preciso e puntuale, grazie.
  Il presidente prima ha sottolineato un aspetto. Giustamente, ha detto che l'Ufficio centrale non ha un ruolo gerarchico, ma di coordinamento.
  Ringrazio il presidente Giachetti per aver organizzato quest'importante incontro. Secondo me, noi abbiamo due filoni e approfittiamo della presenza del presidente Petitti.
  Abbiamo il compito di decidere tutta la serie di contenziosi senza entrare nel merito, come ha sottolineato prima il presidente. Il presidente Petitti parlava di coordinamento, e quindi di questo ruolo che ha avuto nel coordinare, ma anche nell'anticipare tanto «contenzioso», facendo quel lavoro non solo di coordinamento, ma anche di prevenzione, anche se è un termine non corretto. Può essere utile capire se questo coordinamento è stato esercitato con delle circolari per avere noi degli elementi per poi valutare anche i 63 casi che abbiamo, capire qual è stata la linea generale di uniformità anche di coordinamento, anche se chiaramente la Camera ha un sistema diverso da quello del Senato. Essendo, però, una legge elettorale nuova, può essere utile.
  Se è agli atti – lo dico anche al presidente Giachetti – tutto questo materiale ci può aiutare per capire le linee generali di coordinamento. Questo è per quanto riguarda l'immediato, perché abbiamo anche un'esigenza immediata, che è quella più urgente.
  Poi lei ha dato diversi spunti per quanto riguarda de iure condendo per capire come assestare il lavoro di una legge elettorale nuova, e può essere utile intervenire per facilitare il lavoro di chi appunto si occuperà di queste cose più avanti.
  Allo stato, ci sono quindi questi due filoni, però vorrei capire se abbiamo tutti gli elementi per avere questo coordinamento e anche capire come è stato realizzato.

  ALESSANDRO MELICCHIO. Grazie al presidente Petitti. Anche da parte mia arriva l'apprezzamento al lavoro fatto dagli uffici competenti.
  A mio parere personale, dalla relazione emerge quantomeno un azzardo per quanto riguarda l'approvazione di questa legge elettorale. Abbiamo sentito di tutte le difficoltà e del meccanismo estremamente complesso di assegnazione dei seggi.
  A tal proposito, vorrei chiedere quanto a suo giudizio il cittadino abbia percezione della corrispondenza tra il suo voto e il candidato effettivamente beneficiario di quel voto, cioè se il cittadino abbia percezione di chi sta eleggendo, sostanzialmente. Mi riferisco, in questo caso, anche all'esaurimento dei listini plurinominali nei diversi collegi, che poi vanno ad attribuire il seggio in un altro collegio. Grazie.

  PRESIDENTE. Proprio su quest'argomento, se posso approfittare, presidente, mi interessa una sua valutazione in merito al fatto che, tra le varie fasi del procedimento elettorale, assumono particolare rilievo le operazioni concernenti la distribuzione dei seggi alle liste nei collegi plurinominali e la compensazione tra le liste cosiddette eccedentarie e quelle cosiddette deficitarie all'interno delle circoscrizioni.
  Si tratta di un procedimento complesso, che ha comportato in diverse circoscrizioni una diversa distribuzione dei seggi nei collegi rispetto a quanto stabilito dal decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre 2017. Ovviamente, se è nelle condizioni di esprimere una valutazione anche su questo, le sono grato. Pag. 12
  Contemporaneamente, così poi non intervengo più, credo che anche da parte mia, a nome di tutti, ci sia da ribadire il ringraziamento per lo straordinario lavoro che è stato fatto. Credo sia forse anche l'occasione per tutti noi per rivolgere lo stesso ringraziamento agli uffici della Camera. In un rapporto istituzionale che è stato assolutamente ragguardevole, siamo riusciti a ottenere dei risultati che in prima battuta nessuno di noi sperava di poter avere, e cioè la proclamazione degli eletti esattamente nei termini previsti dalla legge, quindi davvero un grazie al presidente e a tutti gli uffici e collaboratori, ma contestualmente penso che sia doveroso avere in quest'occasione la possibilità di ringraziare anche gli uffici della Camera.
  Do la parola al presidente Petitti per la replica.

  STEFANO PETITTI, presidente dell'Ufficio elettorale centrale nazionale. Non so se sarò in grado di rispondere a tutte le sollecitazioni che sono state prospettate.
  Relativamente a parità e proporzione di genere, non penso che la sanzione debba essere quella dell'esclusione della lista. Credo che si debba trovare, in un meccanismo elettorale che prevede la presentazione di candidati effettivi e candidati supplenti nei vari collegi, la possibilità di adattare la composizione della lista e consentire ai partiti e ai movimenti politici di rispettare la parità di genere, che è quel che è accaduto in questo caso. Con piccoli adattamenti, piccoli spostamenti, credo che su questa linea ci si possa muovere.
  Sicuramente, va detto che queste ipotesi hanno riguardato poi esclusivamente alcune liste minori, probabilmente anche per effetto di decisioni adottate dagli uffici circoscrizionali, che magari hanno ricusato una lista per altre ragioni, il che ha fatto saltare quella parità che nella prospettazione generale delle candidature viceversa era osservata.
  Escluderei la necessità di prevedere espressamente una sanzione. Sarebbe, forse, positiva la regolamentazione di quest'interlocuzione che noi abbiamo avviato e che, però, ha dato buoni frutti. Se si riuscisse a individuare un segmento temporale in questa parte del procedimento, sarebbe una cosa buona.
  Quanto alla proclamazione a livello centrale, è una delle opzioni, sì. Probabilmente, si sarebbe evitata la possibilità di emendamenti e di correzioni del risultato primigenio offerto dall'ufficio circoscrizionale della Calabria. Sì, è una soluzione, però ovviamente non ho un'opzione da esprimere sul punto.
  La nostra attività nei confronti degli uffici circoscrizionali è stata segnata da verbali dell'Ufficio, da assunzione di indirizzi e richieste di adempimenti formalizzati in linee guida, che sono per la gran parte credo negli allegati alla relazione.
  Credo che quello della corrispondenza tra il voto e l'elezione del candidato votato sia un meccanismo pressoché irresolubile. Cambia il meccanismo elettorale, ma qualche aggiustamento è inevitabile.
  Qui mi pare che, rispetto al precedente sistema, sia apprezzabile il fatto che, pur essendo stata mantenuta la pluricandidatura, l'opzione non sia più rimessa al parlamentare eletto, ma sia predefinita per legge. Alla fine, questo dà qualche elemento in più di garanzia. Sapete che è tutto previsto, sono individuati i criteri ove si deve andare a eliminare, o meglio a eleggere il candidato plurieletto. Questo è un meccanismo legislativo e credo che sia una soluzione adeguata e preferibile rispetto alla previgente soluzione dell'opzione del parlamentare eletto.
  Non so se ho risposto in modo adeguato e sufficiente a tutte le vostre sollecitazioni. Se non lo è stato, mi scuso.

  PRESIDENTE. Ringrazio di nuovo il presidente Petitti. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 9.25, è ripresa alle 13.25.

Audizione della presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dottoressa Flavia Perra.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione della presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dottoressa Flavia Perra. La presidente è accompagnata Pag. 13dal dottor Marco Colzi, componente segretario dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero.
  Ringrazio la presidente Perra per aver accolto l'invito della Giunta ad intervenire ad una audizione che potrà rappresentare per i componenti della Giunta medesima un'utile occasione per acquisire elementi di conoscenza e di valutazione in merito alle questioni oggetto della verifica dei poteri, con particolare riferimento alle problematiche applicative emerse in occasione delle procedure di voto e di scrutinio nella circoscrizione estero.
  Ricordo che la Giunta, autorizzata dal Presidente della Camera, procederà all'odierna audizione sulla base della facoltà a essa riconosciuta dall'articolo 7 del proprio regolamento, che le consente di avvalersi delle procedure di indagine, informazione e controllo, di cui al capo XXXIII del Regolamento della Camera.
  Per quanto concerne l'oggetto delle domande e delle richieste alla nostra ospite, valgono i criteri che ho esposto questa mattina, con riferimento all'audizione del dottor Petitti.
  Avverto, infine, che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata dalla pubblicazione del resoconto stenografico nonché, se non vi sono obiezioni, dalla trasmissione in diretta sulla Web-Tv della Camera dei deputati.
  Prima di darle la parola, vorrei soltanto dirle che questa mattina si è svolta l'audizione del dottor Petitti, e sono emerse alcune valutazioni del tutto tecniche, che abbiamo deciso saranno oggetto di una trasmissione da parte della Giunta alla Commissione affari costituzionali, che ha all'ordine del giorno il ritocco della legge elettorale ma per aspetti molto parziali.
  Qualora lei ritenesse che vi sia qualche suggerimento che è opportuno che trasmettiamo anche per la parte di sua competenza, ci sarà utile conoscere le sue considerazioni in merito. Ovviamente, se autonomamente la Commissione affari costituzionali decidesse di valutare positivamente questi suggerimenti, potrebbero essere già inseriti in questa fase, che non è la rivisitazione politica, legislativa, dell'intera legge elettorale, ma soltanto di alcune questioni tecniche. La ringrazio molto.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. La nuova legge elettorale tocca poco, anzi per niente, il voto degli italiani all'estero, che è disciplinato ancora dalla vecchia legge. I problemi che abbiamo dovuto affrontare, tra l'altro simili a quelli che si sono presentati nelle altre consultazioni elettorali, sono stati però aggravati in quest'ultima elezione dall'aumento progressivo degli elettori.
  Tanto per dare dei numeri, quest'anno gli elettori sono stati 4.177.725; nelle politiche del 2013 erano stati 3.438.670. I seggi costituiti nel 2013 sono stati 1.361; quest'anno, sono stati 1.730. Questo ha significato che gli addetti ai seggi erano 10.380, perché ogni seggio dovrebbe essere composto da un presidente, il segretario e quattro scrutatori. In più, ci sono stati 891 rappresentanti di lista accreditati per undici partiti, e tutto il personale che serve per far funzionare il sito di Castelnuovo di Porto.
  La concentrazione di questo numero di persone enorme ha comportato praticamente un blocco del traffico, gravi problemi alla viabilità che hanno costretto molte persone, molti addetti, presidenti e scrutatori, nominati per effettuare le operazioni elettorali, a tornarsene indietro. Il risultato è stato che 502 presidenti di seggio non si sono presentati. Il comune, che ha un suo nucleo di persone pronte per essere nominate in sostituzione, non ha provveduto tempestivamente alla sostituzione. Alle ore 15 della domenica, quindi, ben oltre 300 seggi ancora dovevano essere costituiti. La mattina del 5 marzo alle ore 8 ancora dovevano essere costituiti 13 seggi. Anche i seggi che hanno operato, la maggior parte, se non la quasi totalità, non hanno operato con tutto il numero degli addetti, ma con il numero minimo, cioè un presidente, il segretario e uno scrutatore. Questo è il numero minimo per poter operare.
  Il risultato è che le operazioni di scrutinio sono state molto lente. Con molta lentezza e in ritardo si sono effettuate le operazioni preliminari, che sono molto importanti per identificare l'elettore, perché si apre la busta con il certificato elettorale e il presidente del seggio deve andare a Pag. 14spuntare, a identificare il nome del titolare del certificato nell'elenco.
  Ogni seggio ha dai 1.000 ai 2.000 elettori. In genere, ci sono questi volumi enormi con questi elenchi degli elettori, la cui identificazione va fatta a mano. Anche questa è una criticità, perché comporta un lavoro gravoso che impiega molto tempo.
  Noi suggerivamo di introdurre un lettore ottico che dà garanzie di regolarità. Nella busta esterna che manda il consolato ci dovrebbe essere un codice a barre, di modo che queste operazioni vengano agevolate sia nella sveltezza sia anche nell'attendibilità. In parte, queste critiche sono state riportate anche dai notiziari televisivi. Comunque, ci consta che tutti i presidenti abbiano provveduto a quest'identificazione.
  C'è da aggiungere che, con la modifica legislativa intervenuta con la legge di stabilità 2014, le operazioni si sono concentrate tutte nella giornata di domenica, il che ha significato un'ulteriore contrazione di tempi per svolgere queste operazioni preliminari, che dovrebbero terminare alle ore 23 della domenica, quando si inizia lo spoglio.
  La concentrazione delle operazioni nella giornata di domenica ha inciso anche sulle operazioni di distribuzione e consegna dei plichi che l'Ufficio deve effettuare nei giorni antecedenti alla domenica, a mano a mano che le schede elettorali votate pervengono all'aeroporto di Fiumicino. Qualsiasi problema, come un ritardo dei voli – quest'anno, le condizioni meteorologiche hanno comportato dei ritardi di arrivo dei plichi dall'America settentrionale e dall'Europa settentrionale, per cui sono arrivati a tardissima notte del sabato – fa sì che a volte i plichi vengano consegnati dall'Ufficio ai presidenti di seggio nella mattinata, in contemporanea alla costituzione dei seggi. Questa è un'altra problematica notevole.
  La situazione a cui ho accennato prima del notevole aumento degli elettori ha creato anche problemi di reperimento degli spazi.
  Come sapete, per le ultime elezioni, come per il referendum dell'altro anno, le operazioni elettorali si sono svolte a Castelnuovo di Porto, il cui sito ha una superficie di 67.000 metri quadrati, suddivisi in quattro distinti edifici sparsi su tutto questo territorio. Questi sono edifici enormi che hanno un gran numero di porte-finestre, di finestre, prive – la maggior parte, se non tutte – di serratura, di chiavi, per cui la custodia dei plichi è stata molto difficile. È dovuto intervenire un gran numero di Forze dell'ordine per custodire questo materiale.
  In alcuni casi, durante l'operazione di spoglio può succedere che si introducano degli operatori televisivi. Quest'anno è successo una o due volte. Sono stati subito allontanati, però sono un elemento di disturbo nelle operazioni di scrutinio, rese difficili anche, sempre da un punto di vista logistico, proprio dal fatto che tutti i seggi sono vicini, in questi grandi stanzoni, per cui non c'è la serenità necessaria per poter lavorare e svolgere queste delicate attività.
  Abbiamo, quindi, un po’ enucleato insieme all'Ufficio delle proposte per eliminare queste criticità, che dovrebbero essere recepite anche con interventi legislativi.
  L'intervento più semplice, che avevamo già suggerito al comune di Roma, è quello di reperire personale, presidenti e scrutatori, nel comune di Castelnuovo e nei comuni limitrofi, per evitare questo grande afflusso da Roma, che crea i problemi che ho esposto prima. Quest'anno, però, il comune non ha seguìto questo nostro suggerimento, ritiene che forse c'è un po’ di difficoltà perché dovrebbero essere tutti di Roma, non si è capito bene per quale motivo. Questa è la cosa più semplice.
  Poi suggerivamo anche una modifica legislativa, che ormai giudichiamo indispensabile, per suddividere tra diverse Corti d'appello l'elettorato estero, suddividendo lo stesso per le ripartizioni. Alcune ripartizioni potrebbero fare capo ad una Corte d'appello, altre ripartizioni ad un'altra Corte. Sono troppi gli elettori per poter essere scrutinati. Così, invece, farebbero carico non a un'unica Corte d'appello.
  Aggiungo che è impensabile trovare più siti nel comune di Roma. Non ce la farebbe proprio l'Ufficio.
  Quest'anno, la Corte d'appello è stata impegnata non solo nell'Ufficio estero, ma in cinque diversi uffici elettorali, con un grande dispiego e impegno di magistrati e personale di cancelleria, per cui durante il periodo elettorale Pag. 15 l'attività ordinaria è stata praticamente paralizzata.
  Poi, come ho accennato prima, per identificare l'elettore votante occorrerebbe un sistema elettronico. Questo che c'è adesso è del tutto inadeguato, direi anacronistico.
  Come altro suggerimento, sempre per un'eventuale modifica legislativa, riteniamo che sarebbe opportuno invertire il cosiddetto diritto di opzione: chi vuole votare per corrispondenza, deve scegliere quest'opzione. Può fare richiesta al consolato territorialmente competente entro un termine stabilito. In questo modo, si avrebbe un maggiore controllo sui plichi, una maggiore consapevolezza da parte degli aventi diritto, che effettuano una specifica richiesta, unitamente a una razionalizzazione dei costi. Quest'anno, il 30 per cento degli aventi diritto ha votato.
  Preciso che questo voto per corrispondenza presenta anche delle criticità. L'avrete sentito anche un po’ dai giornali, sembra che ci sia stato un fenomeno di furti di schede e così via.
  Altra modifica legislativa dovrebbe riguardare i termini entro i quali i plichi contenenti le schede votate vanno presi in carico dal consolato, e quindi da questo poi spediti all'Ufficio estero, all'Ufficio centrale.
  Attualmente, il termine di scadenza è stabilito alle ore 16 del giovedì: siccome le spedizioni avvengono durante il venerdì e il sabato, qualsiasi problema ridonda, come ho detto prima, nel momento di arrivo dei plichi da noi, che può accadere anche di domenica mattina.
  Almeno questo, proprio per la concentrazione delle operazioni elettorali nella giornata di domenica, potrebbe essere modificato stabilendo come termine ultimo per l'arrivo dei plichi le ore 16 del mercoledì antecedente anziché del giovedì.
  Penso di aver detto tutto. Se qualcuno ha qualche domanda più dettagliata, abbiamo anche la relazione dell'ufficio statistico, che ha tutti i dati precisi sul numero dei votanti, e quindi possiamo...

  PRESIDENTE. Questo materiale, se per lei non è un problema, lo acquisiamo agli atti e distribuiamo la relazione ai parlamentari.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. La nostra relazione vi è già stata trasmessa.

  PRESIDENTE. Perfetto, quindi la possiamo poi distribuire.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Ho portato anche una copia della relazione dell'ufficio statistico.

  PRESIDENTE. La acquisiamo agli atti.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Tutte queste criticità che si sono riscontrate quest'anno hanno fatto sì che l'Ufficio centrale fosse costretto a subentrare in surroga nelle operazioni di scrutinio. Questi ritardi nella costituzione dei seggi hanno fatto sì che fossimo costretti a subentrare in 52 seggi per la Camera e in 45 seggi per il Senato, in totale 97 seggi. Abbiamo dovuto fare proprio noi le operazioni di spoglio.
  Abbiamo anche dovuto integrare 401 verbali in tutto, perché molti non erano riusciti a completarli per i motivi che ho detto prima. È stato un lavoro gravosissimo. Nel 2013, solo 152 verbali erano stati integrati dall'Ufficio.

  PRESIDENTE. La ringrazio molto, ci ha fornito elementi molto interessanti.
  Come ho detto prima, secondo me alcuni degli spunti possono risultare utili rispetto a possibili modifiche che agevolino il lavoro dell'Ufficio. Oltretutto, se non ho capito male, ha votato il 30 per cento degli aventi diritto.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Sì. Sono costi enormi.

  PRESIDENTE. Siccome tendenzialmente, a livello nazionale, siamo tra il 55 e il 60 per cento dei votanti, e dovremmo sperare, a prescindere dalle parti politiche, che si possa aumentare la partecipazione del voto all'estero, è chiaro che più aumenta la popolazione del voto e più questi problemi Pag. 16si acuiscono. Credo che siano considerazioni che saranno molto utili.
  Poiché, ripeto, la Commissione affari costituzionali ha all'esame delle modifiche parziali dell'attuale normativa elettorale, trasmetteremo questi suggerimenti che lei ci ha dato, unitamente a quelli che abbiamo acquisito questa mattina. Ovviamente, la Commissione affari costituzionali valuterà se e come utilizzarli per cercare di tamponare alcune situazioni.
  Se non vi sono interventi, ringrazio la presidente Perra per la sua relazione e dichiaro conclusa l'audizione.
  Anche alla luce delle considerazioni svolte dalla presidente Perra, peraltro ne ero convinto anche questa mattina, forse non sarebbe inutile se noi facessimo una visita al sito di Castelnuovo di Porto per renderci conto delle problematiche esistenti.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Bisogna anche aggiungere che questo sito è abbandonato per la gran parte dell'anno, se non ci sono le elezioni, e quindi noi abbiamo un'attività che comporta costi elevatissimi, oltre all'impegno di molte persone. Io stessa ho fatto un paio di sopralluoghi, i segretari ne hanno fatti di più. Va ripulito tutto, è completamente abbandonato.

  PRESIDENTE. Se lei è d'accordo, dottoressa, siccome tra l'altro a Castelnuovo di Porto c'è una parte della Corte d'appello e una parte proprio della Camera dei deputati, potremmo fare un sopralluogo.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. No, è la Presidenza del Consiglio, che credo abbia una sua zona, in cui lavora, ma è una parte piccola.

  PRESIDENTE. Le confermo che c'è anche una parte della Camera.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Quella funziona. Mi riferivo a quei capannoni più lontani, dove non ci sono neanche i bagni.

  PRESIDENTE. Se lei è d'accordo e, ovviamente, concordando con lei la possibilità, se lei fosse disponibile nel giorno che concordiamo per il sopralluogo, potremmo farlo insieme, in maniera che così anche direttamente lei ci può dare delle valutazioni.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Sì. Adesso, tranne gli uffici funzionanti, il resto è tutto abbandonato.

  PRESIDENTE. Il sopralluogo è utile per vedere e per renderci conto.

  FLAVIA PERRA, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero. Sì, anche per vedere la vastità del luogo.

  PRESIDENTE. Esatto.
  Darei mandato agli uffici della Giunta di concordare con i suoi uffici quando risulta possibile fare un sopralluogo, al quale partecipiamo tutti e ci rendiamo conto della situazione, se non vi sono obiezioni.
  Ringrazio di nuovo la dottoressa Perra e i suoi collaboratori.

  La seduta termina alle 13.45.