XVIII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori

Resoconto stenografico



Seduta n. 50 di Giovedì 15 settembre 2022

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Cavandoli Laura , Presidente ... 3 

Comunicazioni della presidente:
Cavandoli Laura , Presidente ... 3 

Seguito esame della proposta di relazione finale:
Cavandoli Laura , Presidente ... 3 
Ascari Stefania (M5S)  ... 4 
Cavandoli Laura , Presidente ... 4 
Cantone Carla (PD)  ... 4 
Cavandoli Laura , Presidente ... 4 
Bellucci Maria Teresa (FDI)  ... 4 
Cavandoli Laura , Presidente ... 6 
Fiorini Benedetta (LEGA)  ... 6 
Cavandoli Laura , Presidente ... 6 
Giannone Veronica (Misto)  ... 6 
Cavandoli Laura , Presidente ... 7 

Deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione:
Cavandoli Laura , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione ... 9

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
LAURA CAVANDOLI

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Comunicazioni della presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di procedere alla liquidazione del compenso dovuto all'avvocato Laura Lecchi, collaboratrice della Commissione in un'unica soluzione, alla luce della conclusione del lavoro di redazione della relazione conclusiva dell'inchiesta.
  Comunico, inoltre, che il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri ha designato il tenente colonnello Alessandro Amadei per assicurare il collegamento della Commissione con i competenti comandi dell'Arma dei Carabinieri, con particolare riferimento al regime della documentazione versata alla Commissione. Il tenente colonnello Amadei sostituisce il colonnello Antro, trasferito ad altro incarico.

Seguito esame della proposta di relazione finale.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'esame della proposta di relazione conclusiva a norma dell'articolo 1, comma 3, della legge 29 luglio 2020, numero 107. Ricordo che a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere, nella seduta del 10 agosto 2022 si era convenuto di avviare dall'inizio di settembre la discussione di un documento complessivo che è iniziata nella seduta dello scorso 6 settembre. Contemporaneamente, la bozza è stata trasmessa ai componenti della commissione ed è stata ulteriormente elaborata con il contributo prezioso di molti consulenti. Ricordo in particolare che l'onorevole Ascari, l'onorevole Bellucci e da ultimo l'onorevole Giannone hanno inviato osservazioni e contributi integrativi che insieme agli uffici ho cercato di recepire sia nel corpo della relazione che nelle conclusioni, sia in forma integrale sia con le rielaborazioni necessarie a mantenere l'equilibrio complessivo del testo. Per lasciare spazio agli interventi dei commissari rinuncio a svolgere un'illustrazione complessiva della relazione e mi limito a sottolineare due elementi di tipo generale. In primo luogo, desidero ringraziare tutti per l'ampio lavoro svolto in un tempo molto ristretto, non solo a causa della fine anticipata della legislatura, ma anche a causa del grave ritardo, ovviamente non imputabile alla Commissione, tra l'approvazione della legge istitutiva e l'effettiva costituzione dell'organo. Con tutto ciò rilevo che la Commissione ha lavorato con costanza, specialmente grazie alla presenza di alcuni commissari che hanno consentito di introdurre situazioni e tematiche di particolare rilievo. Per parte mia ho cercato di lasciare spazio alle proposte di tutti i gruppi, nella convinzione che il tema oggetto dell'inchiesta non possa essere affrontato in maniera unilaterale. Credo sia doveroso segnalare che la collaborazione istituzionale offerta alla Commissione non è sempre stata adeguata. Alla grande disponibilità di alcuni Ministeri e autorità giudiziarie, di autorità garanti e di soggetti privati, ha fatto riscontroPag. 4 la renitenza di alcuni Ministeri e autorità giudiziarie a fornire una collaborazione che è dovuta sulla base del principio di leale collaborazione fra poteri dello Stato.
  Per quanto attiene al documento finale che è stato redatto in un tempo molto ristretto, esso presenta una prima parte descrittiva delle attività e delle audizioni e una seconda parte in cui si dà conto delle criticità evidenziate con riferimento ai singoli punti individuati dall'articolo 3, comma 1 della legge istitutiva, con due approfondimenti: uno sull'ascolto del minore e uno sugli allontanamenti conseguenti all'applicazione della PAS o di costrutti analoghi. Sottolineo che il rilievo dato a questi due temi deriva proprio dall'attività compiuta da alcuni componenti e collaboratori, che hanno consentito di focalizzare aspetti non esplicitamente individuati dalla legge istitutiva ma molto importanti. Chiudono il testo alcune considerazione conclusive piuttosto ampie, che sono il frutto soprattutto del lavoro dei parlamentari e dei collaboratori. Nel complesso, credo che dalla relazione emerga abbastanza bene la complessità delle criticità rilevate che, almeno in alcuni casi, non sembrano essere risolte dalla riforma del processo civile e dai decreti attuativi, anche perché attengono a modalità organizzative dei Servizi sociali e più in generale all'approccio culturale al tema dei minori fuori famiglia. L'auspicio è che il lavoro svolto, che ritengo molto importante ma non esaustivo, possa essere ripreso nella prossima legislatura, ad esempio anche dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, ma anche nell'attività legislativa del Parlamento. Chiudo la mia breve esposizione ringraziando i collaboratori e gli ufficiali di collocamento – oltre al funzionario della Commissione e agli uffici – che hanno lavorato per la Commissione mantenendo i rispettivi incarichi presso le amministrazioni di provenienza, in maniera gratuita e con grande disponibilità. Lascio ora la parola a tutti coloro che vorranno intervenire per dichiarazione di voto. Onorevole Ascari, prego.

  STEFANIA ASCARI. Grazie presidente. Innanzitutto il ringraziamento va a lei. La ringrazio perché è stato recepito il punto sull'ascolto del minore, che a oggi viene praticato in modo difforme nei vari uffici e non c'è una motivazione quando viene omesso, e questo è gravissimo. La relazione prende atto di alcune lacune evidenti, prende atto dell'esistenza di prelievi violenti e coatti, delle collocazioni di lunga durata nelle case famiglie, della mancanza di un sistema di controlli nella gestione delle relazioni familiari dopo l'allontanamento e anche per quanto riguarda il ripristino delle relazioni. L'auspicio, come è stato anche scritto nella relazione, è che ci sia un seguito anche nella nuova legislatura, perché sono ancora troppi i casi di denunce di ingiusti allontanamenti, e c'è ancora tanto da approfondire. Credo che questa Commissione abbia messo le basi importanti di un lavoro preciso e puntuale, e che deve essere continuato. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Ascari. La parola all'onorevole Cantone, prego.

  CARLA CANTONE. Ho letto la relazione che ci avete mandato, e anche sentendo l'introduzione della presidente prima, mi sembra che la relazione abbia colto bene tutte le tematiche che abbiamo affrontato. Abbiamo un bel ricordo del lavoro fatto. Ringrazio la presidente che ha avuto anche tanta pazienza con noi, perché c'è un pluralismo fra di noi che bisogna anche sapere interpretare e guidare, e la presidente lo ha fatto bene. Dichiaro il voto favorevole del mio gruppo.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cantone. La parola all'onorevole Bellucci.

  MARIA TERESA BELLUCCI. Grazie presidente. Anch'io mi unisco ai ringraziamenti, proprio perché l'avvio tardivo di questa Commissione d'inchiesta ha reso sicuramente molto ardui i lavori, unitamente alla fine anticipata della legislatura. Questo significa che il lavoro della Presidenza, degli uffici e dei colleghi è stato fondamentale per raggiungere le aspettative che si erano avute nel momento dell'istituzione della Commissione d'inchiesta. Devo sottolineare, come è scritto nella relazione,Pag. 5 che ritengo estremamente grave la mancanza di collaborazione del Ministro della giustizia. Ritengo che vi sia stata una mancanza da un punto di vista sia formale che sostanziale. Formale in quanto questa Commissione d'inchiesta è una Commissione che ha voluto il Parlamento tutto e che quindi all'unanimità è stata appoggiata da tutti i gruppi politici, sia di maggioranza o di opposizione che si sono anche alternati nel tempo. Evidentemente questo sta a significare che vi era una volontà democratica rappresentata dai rappresentanti del popolo affinché questa Commissione venisse istituita e poi avesse avvio e potesse quindi declinare i suoi impegni per raggiungere i suoi obiettivi. Il Ministero della giustizia in questo non è un Ministero toccato tangenzialmente dalla materia dei minori più fragili, quelli allontanati dalle proprie famiglie e quelli collocati fuori dalla famiglia, ma è un Ministero centrale. Potremmo quasi dire che sia il Ministero prioritario tra tutti gli altri. Se trattiamo dei minori fuori famiglia con la sospensione della responsabilità genitoriale, con l'affidamento ai servizi sociali, con il coinvolgimento del tribunale dei minori certamente non possiamo non pensare che il Ministro della giustizia abbia una responsabilità prioritaria, non differibile e non demandabile ad altri. Oggi siamo al settembre del 2022, e ciò significa che in oltre un anno di tempo il Ministro della giustizia non ha mai avuto la possibilità di partecipare ai lavori di Commissione, di inviare documentazione esaustiva e certa, di mettere a disposizione tutto quanto fosse necessario affinché il Parlamento – e non solo questa Commissione perché noi siamo stati delegati dal Parlamento – potesse portare avanti i propri lavori. Questo non soltanto mi dispiace, ma lo trovo estremamente grave, perché quando noi parliamo di non reale e piena tutela del diritto di ogni persona di minore età di essere accompagnata da istituzioni capaci di tutelare i suoi interessi, parliamo anche delle tante mancate attuazioni di previsioni di leggi che ci sono, perché la normativa italiana – e ciò viene anche sottolineato dall'Europa – è una buona normativa per quanto riguarda la tutela dei minori, soprattutto se paragonata ad altre nazioni. Il nostro problema è la sua attuazione, l'attuazione di quelle previsioni che ci sono per legge. Con questa assenza del Ministro della giustizia abbiamo potuto constatare per l'ennesima volta che le leggi ci sono, ma coloro i quali sono deputati a eseguirle – e il Governo ha il potere esecutivo e quindi è questo il dato sostanziale – risultano talvolta manchevoli, come si è dimostrato in questa occasione. Di questo desidero che ne sia lasciata memoria attraverso questa dichiarazione e lo sto dicendo in maniera chiara e anche forte, perché quando si tratta di difendere i minori ciascuno di noi si deve assumere la responsabilità di dare voce a chi voce non l'ha, e certamente le persone di minore età non hanno voce nelle istituzioni proprio perché devoluta agli adulti. È vero che c'è stata una riforma della giustizia che ha interessato in particolare il Tribunale dei minori, ma è vero anche che questa riforma della giustizia per i decreti attuativi che stiamo vedendo è notevolmente manchevole. Lei ha sottolineato, presidente, il recepimento dell'ascolto del minore come un aspetto portato fra l'altro avanti da diversi gruppi parlamentari, non solo quello di Fratelli d'Italia ma anche altri; purtroppo vediamo che quella riforma della giustizia, che doveva essere epocale, rispetto all'ascolto del minore lascia una certa vaghezza. A questo si aggiungono altre tematiche importanti come quella del difensore del minore di cui non abbiamo più traccia: abbiamo un curatore a cui viene devoluto il mare magnum delle competenze, ma che certamente è altra cosa e ben distinta rispetto al difensore del minore. Un altro aspetto critico che voglio sottolineare è quello della mancanza di un monitoraggio certo, puntuale e aggiornato dei dati a disposizione del Parlamento: sembra incredibile che non si possa avere una relazione annuale sul monitoraggio e lo stato dei minori più fragili, quelli che sono stati allontanati dai genitori. Vado a concludere esprimendo soddisfazione per il lavoro che abbiamo svolto e che lascia testimonianza anche di quelli che sono gli aspetti carenti in termini di tutela dei minori,Pag. 6 e quindi anche di quello che si dovrà fare e si dovrà portare avanti nella prossima legislatura da parte di chi avrà l'onere e l'onore di governare questa Nazione. Ringrazio tutti i colleghi per le energie profuse e per le competenze messe a disposizione, unitamente alla collaborazione ricevuta dagli uffici. Grazie ancora.

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Bellucci. La parola all'onorevole Fiorini.

  BENEDETTA FIORINI. Ringrazio il presidente, gli uffici e tutte le colleghe e colleghi. Ci siamo battuti in questa legislatura per questo tema importantissimo, per cercare di rimettere al centro della nostra società quelli che sono i diritti dei minori, e che dobbiamo naturalmente continuare a tutelare. Tanto è stato fatto, abbiamo voluto con grande forza e con grande determinazione questa Commissione bicamerale, e penso che sia fondamentale che debba esserci anche nella prossima legislatura. Il primo passo è stato fatto, ed è stato un passo importante. Ringrazio ancora tutti, e mi auguro che nella prossima legislatura si riesca a fare ancora di più. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei onorevole Fiorini. La parola all'onorevole Giannone.

  VERONICA GIANNONE. Grazie presidente. Anch'io ringrazio tutti per il lavoro svolto. Credo che la base sulla quale abbiamo lavorato sino a oggi è proprio il rispetto dei bambini e degli adolescenti; tutto parte da lì. Per rispetto non intendo soltanto quello del loro benessere supremo, ma il rispetto proprio della persona, dell'individuo. Ci ritroviamo spesso e volentieri, come abbiamo visto dalle audizioni che sono state svolte in questa sede, tantissime situazioni dove anziché chiedere agli stessi bambini intesi come individui, esseri umani, quale fosse effettivamente la loro volontà, quali fossero le loro sensazioni e i loro sentimenti, si è più pensato ad applicare delle leggi in un modo molte volte anche non corretto, fino ad arrivare a inserirli in strutture residenziali che spesso noi chiamiamo erroneamente case famiglia, ma di casa famiglia hanno quasi nulla se non niente. Si è andato spesso e volentieri a distruggere le loro convenzioni, le loro abitudini, la loro vita in quel momento, perché essere inseriti in età così giovani – a volte anche per bambini molto piccoli – in strutture residenziali dove vi sono operatori che lavorano su base di turni e quindi non possono costituire dei punti di riferimento fissi, non può costituire una crescita sana per dei bambini. A mio parere il fatto che seppur si dica – così come è stato dichiarato dal Ministro Orlando – che in Italia il numero dei bambini allontanati dall'ambito familiare e inseriti in strutture è comunque inferiore ad altre nazioni dell'Europa, non significa che sono comunque troppi. Personalmente credo che l'allontanamento dalla famiglia debba essere attuato solo nei casi in cui vi sia un effettivo pericolo di vita o di abbandono del bambino. In tutti gli altri casi ci sono altri modi per aiutare famiglie che possono avere contesti sicuramente problematici, ma non inserendo questi bambini in strutture, quindi allontanandoli dalle proprie famiglie. Purtroppo quello che è venuto fuori è invece totalmente il contrario. L'ascolto del minore è quindi essenziale, e confermo anch'io che avrei preferito che nei decreti attuativi venisse anche presa in considerazione la possibilità di abbassare l'età dell'ascolto del minore, così come la collega Bellucci aveva chiesto insieme a me e alla collega Ascari nelle proposte di legge depositate. Avrei preferito che ci fossero anche altre modifiche riguardanti il servizio sociale; credo di poter dire – sempre sulla base di quelle che sono state le audizione svolte in questa sede – che tante volte ci è capitato di trovare delle difficoltà del servizio sociale ad avviare delle indagini, molte volte per mancanza di personale qualificato e molte volte per una difficoltà proprio a livello numerico di personale addetto a svolgere queste mansioni. Auspichiamo che nella prossima legislatura si pensi anche a una riforma del servizio sociale perché a oggi abbiamo visto che non è ben funzionante per vari motivi. Un altro problema che abbiamo notato, riguarda molto la psicologia all'interno del Tribunale,Pag. 7 quindi l'inserimento di questi consulenti tecnici d'ufficio ormai nominati di prassi quando invece in realtà dovrebbe essere una nomina essenziale solo nei casi di effettiva necessità, e invece viene come una cosa automatica. Questo automatismo porta a delle valutazioni che vengono prese come copia e incolla nei decreti che vengono emessi. Giustamente un giudice si affida a un esperto, questo esperto sulla base della sua valutazione e della sua linea di pensiero della quale fa parte e con la quale si è formato definisce, addirittura – molte volte anche con quesiti portati dal Giudice – i tempi di possibilità per vedere i genitori, così come se ci debbano essere incontri protetti oppure no. Questa è una decisione che dovrebbe essere presa dal Giudice, non da un tecnico che dovrebbe fare soltanto una valutazione sui genitori e sull'ambito familiare. In generale le problematiche che abbiamo riscontrato sono veramente molto ampie, a partire anche dall'applicazione di tutti questi costrutti ascientifici che appunto non sono riconosciuti a livello scientifico, e quindi non so come possano essere ancora oggi presi in considerazione ed essere base di decreti di allontanamento di minore. Spero che tali problematiche nella prossima legislatura possano venire prese in considerazione ancora di più rispetto a quello che abbiamo potuto fare noi in questo breve tempo, ma comunque molto impegnativo. Spero anche, questo lo dico sempre a titolo personale, che si possa mettere mano al primo articolo della legge 54 del 2006, perché anche lì abbiamo un travolgimento del supremo interesse del minore, cioè il diritto ad avere entrambi i genitori per il bambino viene spesso applicato in modo distorto e quindi diventa più importante il diritto dei genitori che il diritto al benessere del bambino stesso, e questo non possiamo assolutamente accettarlo sempre in virtù del fatto che è ai bambini che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione, sono loro che noi dobbiamo tutelare e rispettare come individui. Ci sarebbe tantissimo altro da dire, ma sono sicuramente contenta del lavoro che abbiamo svolto; avrei voluto vedere tante più persone visto che siamo 40 parlamentari a comporre questa Commissione, ma purtroppo non abbiamo avuto questa possibilità e avrei voluto anche che il ministro dell'Interno Lamorgese fosse venuta qui a confrontarsi con noi, perché un altro aspetto gravissimo che va assolutamente eliminato è l'utilizzo della forza pubblica in divisa quando si attua un decreto di allontanamento: questo è uno dei traumi più grandi che un bambino o bambina possa portare nella sua vita, e non può essere assolutamente dimenticato. So che la presidente ha fatto più volte richiesta che la Ministra venisse, ma ciò non è stato possibile. Non voglio sindacare la motivazione perché non la possiamo conoscere, fatto sta che tale aspetto riguarda il suo Ministero, quindi era l'unica interlocutrice con la quale potevamo discutere su come modificare questi prelievi di minori ed evitare che questo si ripetesse ancora. Speriamo che al prossimo giro questo possa avvenire. Grazie ancora a tutti per il lavoro svolto.

  PRESIDENTE. Grazie onorevole Giannone. Ricordo che avevamo avuto un riscontro dal Ministero dell'interno, non in relazione alle modalità di allontanamento del prelievo forzoso del minore ma solo in relazione a quelli che erano i minori stranieri non allontanati. Però ci tengo a dire che un riscontro l'abbiamo avuto. Ringrazio anche in forma pubblica tutti i membri della commissione, i collaboratori che hanno svolto un grande lavoro, gli uffici e il funzionario della Commissione per averci permesso di svolgere un'attività sicuramente non facile, proprio perché nella collaborazione con alcuni enti, associazioni e istituzioni abbiamo talvolta trovato qualche difficoltà di comunicazione, se così possiamo dire. Sicuramente, è stata un'ottima scelta quella di aprire un canale esterno per avere le varie segnalazioni, perché ci ha permesso di conoscere e di studiare casi che sono arrivati all'attenzione della commissione. Certamente, e nelle conclusioni lo abbiamo scritto, l'attuazione pratica di una normativa che per molti versi è abbastanza risalente è stata diversa rispetto a quello che dovrebbe essere lo spirito della legge. Questo mi sembra uno dei dati che più critici che abbiamo rilevato.Pag. 8
  Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione la proposta di relazione finale. Ricordo che la votazione della relazione avviene, a norma dell'articolo 11 del Regolamento, con votazione per alzata di mano a maggioranza dei presenti.
  Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? La Commissione approva all'unanimità. Se non vi sono obiezioni mi riservo di procedere al coordinamento formale del testo approvato, che sarà trasmesso ai Presidenti della Camera e del Senato e pubblicato come Doc. XXIII, numero 31.

Deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione.

  PRESIDENTE. Pongo ora in votazione la proposta di deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione, già esaminata dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Non essendovi richieste di intervento, passiamo subito ai voti. Chi è a favore alzi la mano. Chi è contrario alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano. La Commissione approva all'unanimità. La deliberazione approvata sarà pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna.
  Ringrazio ancora tutti e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

Pag. 9

ALLEGATO

DELIBERAZIONE SULLA PUBBLICITÀ DEGLI ATTI E DOCUMENTI FORMATI O ACQUISITI DALLA COMMISSIONE

  La Commissione stabilisce di rendere pubblici i documenti formati o acquisiti entro la data dello scioglimento delle Camere e comunque ad essa inviati fino alla data di cessazione della sua attività, ad eccezione di:

   1. atti e documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini, qualora permangano le ragioni della segretezza, in relazione allo stato del procedimento;

   2. atti formalmente classificati (da riservati in su) dall'autorità amministrativa o di Governo che li ha trasmessi e la cui classificazione non sia stata modificata dall'autorità predetta entro 60 giorni dalla comunicazione inviata a tal fine;

   3. atti su cui la Commissione ha posto il segreto funzionale, classificandoli come «riservati» o «segreti»;

   4. documenti anonimi o apocrifi;

   5. atti provenienti da privati (persone fisiche, persone giuridiche ed enti di fatto) che abbiano fatto richiesta di uso riservato;

   6. documenti il cui contenuto non è direttamente connesso all'oggetto dell'inchiesta.

  Sono altresì pubblici i resoconti stenografici delle sedute della Commissione, con esclusione di quelli (o delle parti di quelli) sottoposti a regime di segretezza o recanti audizioni o interventi di soggetti che abbiano confermato la richiesta, a suo tempo espressa e accolta dalla Commissione, di uso riservato.
  La pubblicità degli atti formati dall'autorità giudiziaria, da organi di polizia giudiziaria, da autorità amministrative o di Governo sarà preceduta in ogni caso da una verifica sull'esistenza o sul permanere di eventuali vincoli di segretezza o ragioni di riservatezza.
  La Commissione stabilisce di mantenere segreti i processi verbali delle sedute della Commissione e delle riunioni dell'Ufficio di presidenza.
  La Commissione stabilisce che gli atti per i quali si sia accertato il permanere del vincolo di segretezza o di riservatezza resteranno assoggettati al proprio regime di classificazione per anni venti, decorrenti dalla data di cessazione dell'attività della Commissione (cioè dal giorno antecedente a quello della prima riunione delle Camere della XIX legislatura), salvo che la normativa vigente non preveda limiti ulteriori.
  Si dà mandato agli Uffici di segreteria della Commissione di custodire gli atti e i documenti formati o acquisiti e di provvedere al loro versamento – in forma cartacea e digitale – all'Archivio storico della Camera dei deputati, compresi quelli che pervenissero a decorrere dalla data della presente delibera e fino al giorno antecedente quello della prima riunione delle Camere della XIX legislatura.
  La Commissione stabilisce inoltre che la documentazione pervenuta oltre tale termine sia restituita al mittente.
  Le sopraddette attività dovranno essere svolte nel rispetto del regime degli atti entro e non oltre il 31 dicembre 2022.
  Per l'attuazione di quanto stabilito nella presente delibera collaboreranno con la segreteria della Commissione il tenente colonnello Alessandro Amadei, il tenente colonnello Filippo D'Albore, il vice questore aggiunto Luca Carlà.
  Collaboreranno inoltre con la segreteria della Commissione, a supporto di tale attività, il maresciallo aiutante Bonifacio Stoduto e il finanziere Antonio Virone.
  Tutti gli altri incarichi di collaborazione decadono a far data dal giorno antecedente quello della prima riunione delle Camere della XIX legislatura.