CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2022
818.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
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  Mercoledì 22 giugno 2022.Presidenza del presidente NANNICINI.Interviene per l'Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti (ENPAF) il Presidente, dottor Emilio Croce, accompagnato dal Direttore generale, avvocato Marco Lazzaro.

  La seduta comincia alle 13.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale obbligatorio e complementare, nonché del settore assistenziale, con particolare riferimento all'efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all'equilibrio delle gestioni.
Audizione del Presidente dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza farmacisti (ENPAF).

  Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 16 giugno 2022.

  Il PRESIDENTE ringrazia il dottor Croce per la sua disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione. Fa presente che la Commissione intende acquisire il suo contributo ai fini di un approfondimento sulla situazione della Cassa e soprattutto sul suo regime contributivo.

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  Il dottor Emilio CROCE ringrazia la Commissione per l'odierna audizione. Ricorda i compiti statutari dell'ENPAF e i soggetti obbligati all'iscrizione, sottolineando che l'introduzione, nell'ultima legge sulla concorrenza approvata dal Parlamento, di norme che consentono l'ingresso di soci «non farmacisti» nella gestione delle farmacie private, cui si riconnette la disposizione che fa venire meno l'obbligo dell'iscrizione all'Albo per tutti i soci di società che gestiscono farmacie private, rappresenta, in prospettiva, un fattore rilevante di contrazione della contribuzione previdenziale soggettiva. Ricorda che il sistema previdenziale dell'Ente è a prestazione definita, con contribuzione soggettiva fissa, forfettaria e non correlata al reddito prodotto, uguale per tutti gli iscritti ma con la possibilità di riduzione, su richiesta, per coloro che siano in possesso di specifici requisiti previsti dal regolamento. Fa presente che le misure ridotte di contribuzione previdenziale vengono riconosciute, in relazione all'attività professionale svolta in regime di lavoro dipendente, all'iscritto soggetto ad altra forma pensionistica obbligatoria, nonché all'iscritto in stato di disoccupazione temporanea ed involontaria. Precisa che l'ENPAF è l'unica Cassa dei professionisti che riconosce la posizione del disoccupato iscritto all'Albo, al quale viene applicato un contributo di solidarietà, nella misura dell'1 per cento per un periodo massimo di cinque anni, trascorso il quale, ove il soggetto permanga nello stato di disoccupazione, lo stesso viene equiparato ad un iscritto non esercente l'attività professionale e, di conseguenza, sottoposto all'aliquota del 50 per cento. Evidenzia che il disoccupato per oltre cinque anni ha la possibilità di richiedere, in ogni momento, la cancellazione dall'Albo per poi riscriversi a fronte di una effettiva occasione lavorativa. Aggiunge che in Italia la disoccupazione nel settore è ai minimi e che, al 31 dicembre 2021 i disoccupati risultavano pari all'1,5 per cento del totale degli iscritti. Comprende le perplessità legate alla disposizione che eleva l'aliquota contributiva per gli iscritti disoccupati da oltre 5 anni e, tuttavia, precisa che, quando l'Ente ha esteso il periodo massimo di disoccupazione a 7 anni, i Ministeri vigilanti hanno ritenuto di circoscrivere tale modifica al solo triennio 2016-2018. Ricorda che l'iscrizione all'Albo, pur non implicando necessariamente l'esercizio dell'attività professionale, fa sorgere gli obblighi contributivi. Sottolinea che l'Ente, qualora vi fosse un preventivo assenso dei ministeri vigilanti, riterrebbe superabile il limite temporale della disoccupazione in argomento e, tuttavia, rappresenta che personalmente non vede con favore misure che consentano l'iscrizione sine die a un albo, e quindi a una cassa, senza mai esercitare in concreto una attività professionale. Sottolinea che gli iscritti disoccupati che versano il contributo di solidarietà non maturano il diritto alla pensione ma possono avere accesso a tutte le prestazioni assistenziali obbligatorie e integrative previste. Ritiene che l'Ente abbia cercato il più possibile di mitigare l'obbligo contributivo per gli iscritti in determinate condizioni, fino all'introduzione del contributo di solidarietà all'1 per cento per i disoccupati che, per l'anno in corso, ammonta a 46 euro, assicurando, allo stesso tempo, l'equilibrio della gestione nel medio lungo periodo. Rappresenta che a fronte di una specifica interrogazione alla Commissione europea con richiesta di risposta (E-006754/2020) è stato precisato che il doppio obbligo contributivo per i farmacisti dipendenti in Italia non è in contrasto con il diritto della UE. Rappresenta la situazione analitica dei propri contribuenti al 31 dicembre 2021, con i relativi importi riferiti a ciascuna categoria. Evidenzia che l'ENPAF ha visto aumentare, in questi anni, il proprio stock di crediti contributivi, soprattutto a causa della crisi sanitaria, di misure di agevolazione per il contribuente e della prolungata sospensione della riscossione degli importi tramite cartelle, anche se ritiene ancora l'entità circoscritta e a fronte di un adeguato fondo di svalutazione pari a circa un quarto dell'importo complessivo dei crediti. Sottolinea che, anche al fine di spingere gli iscritti a sanare la propria situazione contributiva, l'Ente ha inserito la regolarità contributiva quale requisito per fruire delle prestazioni di assistenza.Pag. 408 Elenca l'insieme dei provvedimenti legislativi che hanno inciso sulla riscossione tramite ruolo. Espone in dettagli i termini per il pagamento delle rate scadute e in scadenza. Ritiene auspicabile che il legislatore, nei prossimi interventi, escluda i crediti previdenziali dalla sfera di intervento. Evidenzia che il sistema della riscossione è in difficoltà e che i crediti contributivi iscritti rischiano di essere irreparabilmente perduti. Ricorda che l'Ente assicura le prestazioni previdenziali e assistenziali, oltre ad aver accumulato un patrimonio di 3 miliardi di euro nel percorso effettuato dalla privatizzazione. Sottolinea che, pur in assenza di uno specifico obbligo regolamentare, l'Ente si è dotato di una disciplina del processo di investimento.

  Il senatore PUGLIA (M5S) ricorda che avere fra i propri iscritti dei lavoratori subordinati configura un caso particolare, che ritiene necessiti anche di regole particolari, e chiede quali siano le modalità di comunicazione fra la Cassa e il lavoratore subordinato quando lo stesso entra in stato di disoccupazione e si trova nella condizione di richiedere il versamento di un contributo ridotto. Chiede quali siano le conseguenze nel caso in cui il lavoratore non richieda il contributo ridotto e se sia prevista la possibilità di richiedere la riduzione in via successiva.

  Il PRESIDENTE chiede se di fronte a un mercato in continua evoluzione e sempre più eterogeneo abbia ancora senso un contributo forfettario sganciato dal reddito. Chiede di approfondire i regimi ridotti e in particolare il contributo di solidarietà che riguarda circa 32.000 iscritti, più del 30 per cento del totale. Chiede di specificare quanto ritorna a questi soggetti in termini di prestazioni assistenziali. Chiede quanti dei disoccupati si trovino alla fine del quinquennio, ovvero prossimi al salto contributivo che li riporta al contributo intero. Chiede se c'è a fronte dei problemi emersi la volontà dell'ente di affrontare un percorso con i ministeri vigilanti per ritoccare i requisiti per la contribuzione ridotta nel senso di una loro estensione temporale. Chiede per quale motivo vi sia stato un incremento significativo dei contributi assistenziale. Chiede un approfondimento sull'avanzo della gestione assistenziale. Chiede se vi sia un trend di crescita strutturale dei crediti contributivi, a prescindere dalla crisi sanitaria.

  L'avvocato Marco LAZZARO rappresenta che la nomenclatura «contributo di solidarietà» fu richiesta dalla Ragioneria generale dello Stato per sottolineare che non dava luogo al versamento di contributi a fini previdenziali e al riconoscimento dell'annualità contributiva. Ritiene che l'aumento dei crediti contributivi dipenda principalmente dalla crisi sanitaria e anche dall'informatizzazione delle procedure, con il passaggio dalla comunicazione cartacea alla comunicazione digitale. Rappresenta che non vi è un collegamento diretto fra la perdita di lavoro e l'accesso ai contributi ridotti. Evidenzia comunque che la maggior parte dei lavoratori subordinati sono già oggi soggetti a contribuzione ridotta. Ritiene che tale aspetto non rappresenti una criticità che invece riguarda la previsione stessa dello status di disoccupato, che rappresenta una particolarità. Ricorda che tutte le casse di previdenza prevedono una contribuzione minima. Ritiene che la volontà dell'ente sia stata sempre quella di mitigare gli effetti di una contribuzione sganciata dal reddito. Rappresenta che l'aumento della quota dei contributi assistenziali è stata necessaria poiché nei due anni di crisi sanitaria è stato assorbito tutto l'avanzo che derivava dalla gestione degli anni precedenti. Sottolinea che ogni modifica che abbia impatto sull'ammontare dei contributi dell'ente, come potrebbe essere l'esonero dal contributo di solidarietà, dovrebbe essere valutata con attenzione rispetto all'impatto sulla sostenibilità della gestione. Manifesta una disponibilità di massima al superamento dei limiti al regime del contributo di solidarietà. Sottolinea le criticità legate all'eventuale passaggio a un sistema ancorato al reddito prodotto. Ritiene che il sistema attuale assicuri una certa stabilità e sicurezza sui calcoli previdenziali.

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  Il dottor Emilio CROCE sottolinea che una ipotesi di contribuzione ancorata al reddito è stata oggetto di studio e che, tuttavia, tale trasformazione porrebbe diverse criticità e dovrebbe essere affrontata con la platea di riferimento.

  Il senatore LANNUTTI (CAL-Alt-PC-IdV) chiede come è stato investito il patrimonio di 3 miliardi accumulato dall'ente, quale sia il grado di rischio.

  L'avvocato Marco LAZZARO ricorda che la Cassa ha un proprio regolamento che riprende il modello del regolamento sugli investimenti delle casse in corso di adozione da tempo. Sottolinea che l'ente investe prevalentemente sul settore obbligazionario e sui titoli di Stato e non in titoli strutturati. Evidenzia che la situazione attuale pone diversi rischi che devono essere gestiti con attenzione, soprattutto per una quota pur non rilevante di titoli illiquidi in portafoglio. Sottolinea che l'ente non ha mai acquistato prodotti di cui non avesse contezza.

  Il PRESIDENTE ringrazia il dottor Croce e l'avvocato Lazzaro per la loro disponibilità e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.05.