CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 maggio 2022
792.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 10 maggio 2022. — Presidenza della vicepresidente Michela ROSTAN.

  La seduta comincia alle 13.45.

Indagine conoscitiva in materia di «distribuzione diretta» dei farmaci per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche e di «distribuzione per conto» per il tramite delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale e attuazione dell'articolo 8 del decreto-legge n. 347 del 2001 (legge n. 405 del 2001).
Audizione di Claudio Jommi, Professor of Practice in Health Policy presso SDA Bocconi School of Management.
(Svolgimento e conclusione).

  Michela ROSTAN, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Claudio JOMMI, Professor of Practice in Health Policy presso SDA Bocconi School of Management, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, quindi, formulando osservazioni e ponendo quesiti, i deputati Vito DE FILIPPO (PD) e Marcello GEMMATO (FDI).

  Claudio JOMMI, professor of Practice in Health Policy presso SDA Bocconi School of Management, risponde ai quesiti formulati.

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  Michela ROSTAN, presidente, ringrazia il professor Jommi per il suo intervento e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di Fabio Pammolli, direttore scientifico della Fondazione CERM.
(Svolgimento e conclusione).

  Michela ROSTAN, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Fabio PAMMOLLI, direttore scientifico della Fondazione CERM, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene, formulando osservazioni e ponendo quesiti, il deputato Marcello GEMMATO (FDI).

  Fabio PAMMOLLI, direttore scientifico della Fondazione CERM, risponde ai quesiti formulati.

  Michela ROSTAN, presidente, ringrazia il professor Pammolli per il suo intervento e dichiara, quindi, conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Martedì 10 maggio 2022. — Presidenza della vicepresidente Michela ROSTAN.

  La seduta comincia alle 14.30.

Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288.
C. 3475 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 aprile 2022.

  Michela ROSTAN, presidente, nel ricordare che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 23 maggio, fa presente che la seduta odierna è dedicata allo svolgimento di interventi per l'illustrazione del complesso delle proposte emendative presentate. Chiede, quindi, se vi siano deputati che intendono intervenire.

  Vito DE FILIPPO (PD), nel rilevare come siano numerose le questioni che meriterebbero un approfondimento, richiama in particolare l'attenzione della relatrice sul tema della mobilità sanitaria extraregionale – sul quale egli stesso, la deputata Rostan e altri colleghi hanno presentato emendamenti – che si configura di notevole importanza in quanto strettamente connesso all'esigenza di garantire un'uniformità territoriale effettiva con riferimento alla tutela del diritto alla salute per tutti i cittadini. Ricorda che, su tale questione, il Parlamento ha già approvato una norma, il comma 496 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2021, che ha stanziano, a regime, risorse apposite, e che le proposte emendative in discussione trovano copertura finanziaria proprio in tali stanziamenti.

  Rossana BOLDI (LEGA), relatrice, conferma che il tema richiamato dal deputato De Filippo è tra quelli sui quali si sta concentrando l'attenzione della relatrice e del Governo, nell'ambito dell'istruttoria delle proposte emendative in discussione. Peraltro, segnala che la medesima questione è alla base di altre proposte emendative, presentate in particolare dai colleghi Noja e Panizzut. Nell'evidenziare che la perdurante vigenza del richiamato comma 496 non potrà che aiutare la Commissione nell'interlocuzione con il Governo, si impegna a tenere nella massima considerazione la questione in oggetto.

  Michela ROSTAN, presidente, si associa alle considerazioni svolte dal deputato De Pag. 56Filippo, chiedendo alla relatrice di continuare a porre la propria attenzione sul tema testé richiamato.

  Fabiola BOLOGNA (CI), nell'illustrare le proposte emendative presentate dal suo gruppo, concorda sulla necessità di assicurare l'accesso a tutte le prestazioni erogate dagli IRCCS ai pazienti provenienti da qualunque regione, in quanto tali istituti svolgono un ruolo di riferimento nazionale per l'assistenza sanitaria di qualità. Segnala che il gruppo Coraggio Italia ha presentato proposte volte a promuovere un maggior coordinamento tra regioni e Ministero della salute, nonché tra direzioni generali e scientifiche degli IRCCS, e a costituire nelle singole regioni un ufficio, all'interno degli assessorati competenti in materia di salute e welfare, specificamente dedicato a tali istituti.
  Ribadisce, quindi, l'obiettivo della stabilizzazione del personale, facilitando anche l'accesso alle specializzazioni e valorizzando il ruolo dottorato di ricerca. Occorre, inoltre, a suo avviso, assicurare l'innovazione e il trasferimento tecnologico e garantire che la valutazione dell'attività scientifica e di quella assistenziale sia effettuata con riferimento ai migliori standard a livello internazionale. In conclusione, sottolinea l'esigenza di prevedere, ai fini di ricerca, che l'aria pediatrica faccia riferimento al periodo compreso tra 0 e 18 anni di età.

  Celeste D'ARRANDO (M5S), intervenendo da remoto, elenca le principali questioni su cui il proprio gruppo ha inteso concentrarsi nella presentazione degli emendamenti, in particolare l'esigenza di stabilizzazione del personale della ricerca sanitaria, di assicurare pari condizioni per i lavoratori degli IRCCS pubblici e di quelli privati e di fornire un adeguato riconoscimento al ruolo svolto anche dal personale non sanitario. Si sofferma, inoltre, sul contenuto dell'emendamento 1.112, a sua prima firma, che propone di inserire, tra i requisiti essenziali per ottenere la qualifica di IRCCS, quello di un adeguato livello di integrazione con il resto della rete sanitaria territoriale, che sia basato sulla specializzazione maturata dagli istituti nell'assistenza e nella cura delle patologie croniche, compresi i disturbi dell'alimentazione e della nutrizione.

  Rossana BOLDI (LEGA), relatrice, afferma di aver preso nota di quanto richiesto dalla deputata D'Arrando e si impegna a fare il possibile per venire incontro alle sue richieste.

  Michela ROSTAN, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, in cui saranno avviate le votazioni delle proposte emendative presentate.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati.
Doc. XXII Fornaro, n. 63.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Nicola STUMPO (LEU), relatore, ricorda che la proposta in oggetto, di cui la XII Commissione avvia oggi l'esame, è volta a istituire una Commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati. Essa si compone di cinque articoli.
  L'articolo 1 istituisce la predetta Commissione, attribuendole il compito di accertare: la dimensione del fenomeno della presenza dell'amianto nel territorio nazionale, nonché gli eventuali casi di impiego illecito o di smaltimento illegale di detto minerale; l'idoneità dei controlli sull'attuazione della legislazione vigente in materia di amianto e sulle attività di bonifica dei siti, individuando eventuali responsabilità politiche e amministrative per la loro insufficienza od omissione; eventuali collusioni tra soggetti operanti nelle amministrazioni pubbliche o in imprese private e organizzazioni criminali, anche sotto il profilo della gestione dei rifiuti e dell'opera di bonifica di siti effettivamente o potenzialmentePag. 57 contaminati; la situazione igienico-sanitaria e ambientale dei siti di interesse nazionale insalubri e contaminati; l'efficacia della legislazione vigente in materia, anche con riguardo all'idoneità ed effettività della rete di controllo sulla corretta applicazione delle normative stesse e delle procedure; gli interventi messi in atto dal Ministero della salute e dalle regioni in tema di prevenzione e di cura e ricerca medico-scientifica.
  L'articolo 2 disciplina la composizione e la durata della Commissione monocamerale, prevedendo che essa debba concludere i propri lavori entro sei mesi dalla costituzione, con la presentazione di una relazione alla Camera, e che essa sia formata da venti deputati, nominati dal Presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo. Tale articolo disciplina, inoltre, le modalità con le quali procedere alle sostituzioni che si rendano necessarie in caso di dimissioni dalla Commissione o di cessazione del mandato parlamentare nonché la tempistica e le modalità di elezione dell'Ufficio di presidenza della Commissione, che deve essere costituito entro dieci giorni dalla nomina dei commissari ed è composto dal presidente, da un vicepresidente e da due segretari.
  Fa presente, poi, che i poteri e i limiti della Commissione sono disciplinati dall'articolo 3, ai sensi del quale la Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria; non possono essere adottati provvedimenti attinenti alla libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale. La Commissione ha facoltà di acquisire copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti. Il medesimo articolo reca, inoltre, disposizioni in materia di regime di segretezza degli atti e dei documenti inerenti ai lavori della Commissione.
  L'articolo 4 disciplina l'obbligo del segreto da parte dei componenti la Commissione e del personale di qualsiasi ordine e grado ad essa addetto, per tutto quanto riguarda gli atti e i documenti inerenti i lavori della Commissione, statuendo che la violazione di tale obbligo, salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punita ai sensi dell'articolo 326 del codice penale, anche se la diffusione delle informazioni è solo parziale, per riassunto o informazione.
  Per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori, l'articolo 5 demanda la disciplina dell'attività e del funzionamento della Commissione a un apposito regolamento interno, da approvarsi prima dell'avvio dell'attività di inchiesta da parte della Commissione medesima, a maggioranza anche relativa dei suoi componenti. Si specifica che la Commissione può avvalersi dell'opera di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni che ritenga necessarie. Per l'adempimento delle sue funzioni, la Commissione fruisce di personale, locali e strumenti operativi messi a disposizione dal Presidente della Camera dei deputati. Le spese di funzionamento sono previste nella misura pari a euro 40.000 per l'anno 2022 e sono poste a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.
  Ricorda che, allo stato attuale, la principale normativa nazionale in materia di prevenzione e gestione del rischio amianto è la legge n. 257 del 1992, che disciplina le modalità per la dismissione dalla produzione e dal commercio, per la cessazione dell'estrazione, dell'importazione, dell'esportazione e dell'utilizzazione dell'amianto e dei prodotti che lo contengono; per la realizzazione di misure di decontaminazione e di bonifica delle aree interessate dall'inquinamento da amianto; per la ricerca finalizzata alla individuazione di materiali sostitutivi e alla riconversione produttiva e per il controllo sull'inquinamento da amianto. Tale normativa ha previsto l'adozione di specifici Piani regionali di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto.
  Al fine di pervenire a una mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale e di consentire la realizzazionePag. 58 degli interventi di bonifica urgenti, l'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93, ha stanziato 22 miliardi di lire per il triennio 2000-2002 (pari a circa 11,4 milioni di euro). Relativamente allo stato della mappatura, tuttavia, nella sezione dedicata all'amianto del sito web del Ministero della transizione ecologica viene sottolineato che la banca dati non consente ancora una copertura omogenea del territorio nazionale. Si precisa che i dati raccolti necessitano di ulteriori verifiche (attualmente in corso) «in quanto le regioni hanno utilizzato nella raccolta dei dati criteri non omogenei» e «moltissime aree di impianto particolarmente rilevanti in termini di necessità di intervento non rientrano tra i dati censiti».

  Rossana BOLDI (LEGA), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, ricorda che la lavorazione dell'amianto ha avuto conseguenze molto gravi nella zona di Alessandria, in particolare a Casale Monferrato, dove si trovava lo stabilimento dell'Eternit. Segnala che gli ospedali di Alessandria e di Casale Monferrato sono all'avanguardia nella ricerca e nella cura delle patologie derivanti dall'esposizione all'amianto, possedendo anche la relativa biobanca di maggiori dimensioni in Europa, con la possibilità di costituire un IRCCS a carattere specialistico per quanto riguarda questo specifico ambito.
  Nel rilevare che le patologie legate all'utilizzo dell'amianto presentano una forte incidenza in molte aree del territorio nazionale e che esse si manifestano anche dopo molti anni dall'esposizione, valuta favorevolmente l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta al riguardo.

  Vito DE FILIPPO (PD), richiamando l'intervento svolto dalla collega Boldi, dichiara il suo pieno sostegno all'iniziativa che si vuole promuovere con il provvedimento in discussione, ricordando che anche in siti industriali della regione Basilicata, come Pisticci e Ferrandina, si sono registrate gravi conseguenze a causa dell'utilizzo dell'amianto. Segnala che a livello territoriale sono presenti numerose esperienze virtuose, con l'utilizzo di appropriati strumenti di screening e tecnologie avanzate, che potrebbero essere valorizzate anche attraverso l'attività della Commissione d'inchiesta che si intende istituire.
  Sottolinea che purtroppo l'amianto è ancora presente in molti edifici del Paese, a cominciare dai capannoni industriali. Ritiene, pertanto, che un'attività di inchiesta parlamentare possa contribuire alla raccolta di dati finalizzati a potenziare le attuali iniziative in corso, sia in termini di prevenzione che di indennizzi per i danni subiti.

  Maria Teresa BALDINI (IV) ricorda che, oltre alle problematiche segnalate dai colleghi intervenuti nel dibattito, vi sono anche quelle legate all'amianto contenuto nei rivestimenti edilizi e nelle tubature, in quest'ultimo caso con conseguente presenza di sostanze pericolose nelle acque.

  Michela ROSTAN, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.