CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 febbraio 2022
743.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 99

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Giovedì 17 febbraio 2022. — Presidenza del vicepresidente Piero FASSINO. – Interviene il sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.50.

Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) riferita all'anno 2021.
Doc. CCLXIII, n. 1.
(Esame ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della Relazione in titolo.

  Paolo FORMENTINI, presidente, rammenta che l'esame della Relazione si svolge ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento, che prevede la nomina di un relatore e la possibilità di votare una risoluzione ai sensi dell'articolo 117 dello stesso Regolamento. Ricorda, inoltre, che la collega Quartapelle Procopio, relatrice sull'atto in titolo, ha già svolto tale ruolo in occasione dell'esame in sede consultiva sulla Proposta di PNRR, su cui la Commissione ha espresso un parere favorevole con condizioni e osservazioni il 18 marzo 2021.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice, ricorda che la relazione in esame ha lo scopo di dare conto dell'utilizzo delle risorse del programma Next Generation UE, dei risultati raggiunti e delle eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti.
  In particolare, essendo riferita al 2021, riguarda gli obiettivi e i traguardi previsti per la fine dello scorso esercizio, in vista della rendicontazione alla Commissione europea. Segnala che da essa risulta che l'Italia ha rispettato l'impegno a conseguire tutti i primi cinquantuno obiettivi, potendo presentare la domanda di pagamento della prima rata di rimborso, pari a 24,1 miliardi di euro.
  Sottolinea, inoltre, che la relazione descrive le strutture e gli strumenti introdotti per l'attuazione del Piano, per la sua valutazione e per la comunicazione dei risultati ai cittadini, imprese e amministratori locali.
  Infine, essa dà una descrizione sintetica delle attività già avviate dalle amministrazioni per conseguire gli obiettivi futuri.
  Ricorda altresì che il PNRR, che deve essere realizzato entro il 2026, prevede 134 investimenti (235 contando anche i sub-Pag. 100investimenti) e 63 riforme, per un totale di 191,5 miliardi di euro di fondi. Di questi, 68,9 miliardi sono contributi a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro sono prestiti. A tali stanziamenti si aggiungono le risorse dei fondi europei React-EU e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNIC), per un totale di circa 235 miliardi di euro.
  Quanto alla struttura, sottolinea che il PNRR si articola in sei missioni e sedici componenti, incardinati in tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. I
  Evidenzia che il PNRR, inoltre, ha tre priorità trasversali: parità di genere; miglioramento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani; riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno. Allo scopo di valutare lo stato di avanzamento delle riforme e degli investimenti, a ciascuno di essi sono stati associati indicatori specifici: i milestone (traguardi) e i target (obiettivi). I primi rappresentano fasi essenziali dell'attività di attuazione, connesse al raggiungimento degli obiettivi della misura. I target sono invece indicatori misurabili dell'intervento pubblico, in genere in termini di risultato. Più in particolare, 154 su 520 tra milestone e target indicati nel PNRR richiedono l'approvazione di riforme e, di questi 154, 59 richiedono l'approvazione di disposizioni legislative.
  Quanto ai finanziamenti, rileva che la Commissione europea autorizza l'erogazione dei fondi, dopo un'articolata istruttoria, sulla base del raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi per ciascuna rata del Piano. La valutazione positiva di ciascuna rata dipende dalla verifica dei milestone e dei target previsti, ma presuppone anche la conferma di quelli conseguiti in precedenza.
  Osserva che al Parlamento è attribuito un ruolo di controllo, esercitato sulla base di relazioni semestrali sullo stato di attuazione del Piano trasmesse dalla Cabina di regia. Ciascuna relazione deve dare conto dell'utilizzo delle risorse e dei risultati raggiunti, nonché indicare eventuali misure ritenute necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti e migliorarne l'efficacia. Particolare rilievo è dato alle politiche di sostegno per l'occupazione e l'integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
  Sottolinea che quella in esame è la prima relazione e dà conto degli obiettivi e dei traguardi previsti per la fine del 2021, tenendo tuttavia conto si tratta ancora di una fase di avvio. Segnala che, come si legge nella relazione illustrativa, a decorrere dal 2022 le Relazioni saranno trasmesse al Parlamento entro la prima metà del mese di aprile, in concomitanza con la presentazione del Documento di economia e finanza (DEF), ed entro la fine di settembre, conformemente anche al calendario per il monitoraggio dei Piani in sede europea. La relazione in esame elenca anche le misure legislative la cui entrata in vigore è prevista per il 2022, tra le quali non figurano materie di interesse della III Commissione.
  Evidenzia che tra i traguardi segnalati nella relazione l'unico che rientra nella titolarità del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è incluso nell'ambito della Missione 1 (Digitalizzazione, Innovazione, competitività e cultura), Componente 2 (Digitalizzazione, Innovazione e competitività del sistema produttivo), Investimento 5 (Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione): si tratta del rifinanziamento e la ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST (Obiettivo M1C2-27), che ha l'obiettivo di sostenere la competitività, l'innovazione e la sostenibilità delle PMI orientate all'internazionalizzazione, con particolare riguardo alle PMI del Mezzogiorno, in considerazione del tradizionale orientamento italiano all'export e del ruolo strategico svolto dalle imprese esportatrici.
  Rileva che il rifinanziamento del Fondo è stato operato con l'articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021 – convertito, con modificazioni, dalla legge n. 156 del 2021-, per complessivi 1,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni destinati alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi a fondo perduto.Pag. 101
  Nello specifico, l'investimento finanziato dal PNRR intende innovare l'operatività dei finanziamenti per l'internazionalizzazione e aiutare le PMI ad investire nella transizione digitale ed ecologica, che sono i due aspetti imprescindibili per l'attuazione di un moderno concetto di sviluppo integrato e attento alle istanze poste dall'attuale contesto globale.
  Osserva che particolare attenzione è dedicata alle PMI del Mezzogiorno, che godranno di maggiori agevolazioni (quota di fondo perduto del 40 per cento, rispetto al 25 per cento ordinario) per colmare il divario con il resto del Paese.
  In particolare, precisa che sono previste tre tipologie di interventi: 1) transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale (l'importo massimo richiedibile è 300 mila euro); 2) sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (l'importo massimo richiedibile è 300 mila euro per una piattaforma propria e 200 mila euro per una piattaforma di terzi); 3) partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema, che la III Commissione ha sempre considerato un tema prioritario, come più volte richiamato dal collega Lupi (l'importo massimo richiedibile è 150.000 euro).
  Sottolinea, inoltre, che gli interventi devono essere realizzati conformemente agli obiettivi del Regolamento (UE) 2021/241, anche in relazione all'applicazione del principio «non arrecare un danno significativo», che prevede che le misure previste dai PNRR nazionali non determinino alcun danno di rilievo all'ambiente.
  Segnala che, nel pieno rispetto della timeline concordata con la Commissione europea, il MAECI ha raggiunto entro la fine del terzo trimestre del 2021 le milestones previste, ovvero: l'entrata in vigore del rifinanziamento del Fondo 394/81; e l'adozione, il 30 settembre 2021, di una Delibera Quadro che approva politica di investimento da parte del Consiglio di Amministrazione del Fondo stesso (il Comitato Agevolazioni).
  Ricorda che dal 28 ottobre 2021 è operativo il portale SIMEST attraverso il quale le PMI possono presentare le domande di finanziamento. Il target previsto – che è stato conseguito – era l'adozione di delibere di finanziamento per almeno 4 mila PMI entro il 31 dicembre 2021. Rileva che nel corso dei primi mesi del 2022 avverrà l'erogazione dei finanziamenti, per una quota del 50 per cento. Il resto sarà erogato a rendicontazione avvenuta, nel corso del 2023. Sarà compito della Commissione monitorare a quali imprese saranno destinati i finanziamenti e il relativo impatto.
  Sulla scorta degli obiettivi raggiunti e data l'assenza di scadenze particolari a carico del MAECI nel corso del 2022, esprime piena soddisfazione per il lavoro svolto dalla Farnesina.

  Alberto RIBOLLA (LEGA) segnala un recente articolo pubblicato sul quotidiano IlSole24ore relativo al livello di internazionalizzazione delle imprese, da cui emerge la straordinaria performance delle nostre piccole e medie imprese esportatrici, al nord come al sud, che hanno contribuito in maniera decisiva al significativo incremento del prodotto interno lordo nel 2021. Rinnovando l'apprezzamento per il costante supporto che la Farnesina e l'intera rete estera del MAECI offrono alle nostre imprese – sul piano sia dei contributi finanziari sia delle interlocuzioni con i soggetti economici locali – segnala che nel corso delle sue missioni nell'ambito del Consiglio d'Europa ha avuto modo di verificare in prima persona il livello di espansione del nostro Made in Italy, sia nell'Europa orientale sia in Asia. Auspica, quindi, che tali incentivi pubblici possano essere confermati, nell'ottica di un'ulteriore sviluppo della propensione all'export del nostro sistema produttivo.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14 alle 14.10.