CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 ottobre 2021
675.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
Pag. 216

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 13 ottobre 2021.Presidenza del vicepresidente SIANI.

  La seduta comincia alle 8.50.

Schema del V Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
(Parere al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, ai sensi dell'articolo 1, comma 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 103).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 22 settembre.

  Il PRESIDENTE ricorda che la Commissione è chiamata a rendere parere sull'Atto del Governo in esame entro il prossimo 6 novembre. Ricorda inoltre che nel corso dell'ultima seduta è stata aperta la discussione e che in quella sede il senatore Pillon era intervenuto per svolgere alcune considerazioni sul provvedimento.

  La senatrice Tiziana Carmela Rosaria DRAGO (FdI) ricorda alla Commissione come nel corso del sopralluogo presso l'Istituto penitenziario minorile di Nisida il direttore abbia dato conto degli esiti di due indagini, condotte, a distanza di alcuni anni, sui ragazzi, per valutarne il livello di istruzione. Da tali indagini è emerso con chiarezza l'elevatissima incidenza fra i minori reclusi di disturbi specifici dell'apprendimento. Tale questione rappresenta un tema di grande attualità che interessa non solo la popolazione minore d'età detenuta, ma una cospicua parte del corpo studentesco con evidenti conseguenze in termini di dispersione scolastica. È importante quindi che non solo il Piano, ma anche il Parlamento, avviando l'esame di specifiche proposte di legge, fra le quali l'Atto Senato n. 1286 a propria prima firma, si occupino di questa problematica. Occorre in particolare modificare la legge n. 170 dell'8 ottobre 2010, fra le altre, migliorando la formazione, anche a livello universitario, dei docenti e dei dirigenti scolastici su questi specifici temi e favorendo l'accesso dei bambini affetti da questi disturbi ai sussidi didattici già previsti dalla legislazione vigente.

  L'onorevole LATTANZIO (PD) esprime preliminarmente un giudizio positivo sul Piano sia per il metodo seguito che per il merito delle proposte. Con riguardo al metodo è apprezzabile la scelta di coinvolgere Pag. 217nella elaborazione del Piano stesso non solo delle varie Istituzioni che a diverso titolo si occupano di infanzia, ma anche degli stessi ragazzi e ragazze. Rileva tuttavia uno scarso coinvolgimento del mondo parlamentare e in particolare dell'attività svolta dalla Commissione bicamerale. Talune perplessità desta la mancata valorizzazione, nelle premesse del Piano, e più specificatamente nel «quadro di realtà», dei documenti elaborati dalla Commissione bicamerale e di una serie di atti di indirizzo approvati dal Parlamento su tematiche connesse al mondo dell'infanzia, quali la mozione 1-00405 sul mancato supporto a bambini ed adolescenti, del Governo nel gestire la pandemia, le mozioni o la risoluzione Doc. XXIV, n. 39 approvata dalle Commissioni 7a e 12a riunite del Senato a conclusione dell'esame dell'affare assegnato n. 621 sull'impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti.
  Passando al merito, rileva l'esigenza di un rafforzamento degli interventi in favore dei minori nei loro primi mille giorni di vita e delle donne in gravidanza. È infatti, scientificamente dimostrata l'efficacia degli interventi precoci di sostegno genitoriale, con inizio durante la gestazione e prosecuzione nei primi anni di vita, su diverse dimensioni della salute e del benessere, sia del bambino che dei genitori. Tali interventi, peraltro, producono effetti positivi di lungo termine sia per i potenziali risparmi di spesa connessi ai costi sociali e sanitari sia per l'impatto sul piano dell'inclusione sociale. A tal proposito sarebbe opportuno integrare le Azioni del Piano prevedendo la costituzione di un modello integrato multidimensionale di accoglienza e accompagnamento ai bambini e ai nuclei familiari nei primi mille giorni vita, coordinato funzionalmente con il sistema educativo 0-6 anni. Tale modello dovrebbe sostanziarsi nella implementazione dell'accoglienza psico-socio-sanitaria durante la gravidanza, attraverso un forte rilancio in tutto il territorio nazionale dei consultori e delle case di comunità; nella realizzazione di un sistema universale di accoglienza psico-socio-sanitaria nei punti nascita, sul modello del progetto sperimentale, Fiocchi in ospedale, portato avanti dall'associazione Save the Children; nella attivazione dei servizi territoriali di residenza della madre; nella introduzione di un sistema di dimissioni sociosanitarie protette; nella previsione di visite domiciliari all'interno di un progetto personalizzato, concordato con le famiglie, di tipo socio-sanitario-educativo, definito da una équipe multidisciplinare territoriale.
  Sempre nel merito dell'Atto in esame l'onorevole Lattanzio sottolinea l'esigenza di inserire espliciti riferimenti al PNRR e alle risorse in esso stanziate per interventi a sostegno dell'infanzia e dell'adolescenza. Sarebbe in particolare opportuno richiamare le risorse stanziate dal Governo per l'anno 2021 per promuovere il benessere e la persona, favorendo l'accesso ai servizi psicologici delle fasce più deboli della popolazione, con priorità per i bambini e gli adolescenti in età scolare, nonché per i pazienti affetti da patologie oncologiche, ma anche gli stanziamenti previsti in favore delle madri detenute.
  Con riguardo alle Azioni legate al mondo della scuola esprime apprezzamento per il Piano nella parte in cui riconosce ai docenti un importante ruolo sul piano pedagogico. Appare tuttavia eccessivamente centrale e caricata di potere di indirizzo e gestione l'istituzione scolastica nell'ambito dei percorsi di attivazione e gestione dei piani educativi territoriali, con una evidente limitazione, dovuta agli aspetti burocratici del sistema, della potenzialità sociale e culturale di tali percorsi

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az) ribadisce la propria preoccupazione per l'Azione 10 del Piano, nella parte in cui si presta al possibile ingresso nelle scuole di teorie gender all'interno dei programmi di educazione alla affettività e alla sessualità. Occorre a tal proposito prevedere, in considerazione del ruolo educativo che la stessa Carta costituzionale riconosce alle famiglie, un preventivo coinvolgimento del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (Fonags) o comunque dei genitori e delle associazioni familiari nella Pag. 218definizione di linee guida sull'educazione all'affettività e alla sessualità. Altrettanto necessario è garantire una adeguata informazione dei genitori, prevedendo anche l'espressa manifestazione del consenso genitoriale, sui programmi e progetti nell'ambito della educazione alla affettività, alla sessualità e alla parità di genere dei bambini e degli adolescenti.
  Esprime quindi alcune perplessità sull'impianto complessivo del Piano, nella parte in cui appare eccessivamente orientato al rafforzamento del ruolo della scuola e delle altre istituzioni pubbliche nell'educazione e formazione dei bambini e dei ragazzi. Si tratta di un approccio non del tutto coerente con la nostra Costituzione che inequivocabilmente attribuisce alle famiglie il diritto-dovere di educare la prole. Appare quindi necessario ribadire nel Piano l'importanza della libertà educativa delle famiglie. Stupisce inoltre il fatto che nell'ambito dell'Osservatorio per l'infanzia, il quale ha predisposto la proposta di Piano in esame, siano del tutto assenti le famiglie e le associazioni che le rappresentano.
  Con riguardo all'Azione 1 ritiene che gli interventi in favore dei minori compresi nella fascia di età 0-3 anni non possano sostanziarsi unicamente nel rafforzamento degli asili nido. È di chiara evidenza scientifica che per i bambini più piccoli alla permanenza prolungata in un asilo nido, è certamente da preferire, in termini di benessere, l'accudimento in ambito domestico-familiare. Per tale ragione andrebbe valorizzata anche la possibilità per i genitori di poter fruire di più congrui congedi parentali. Altrettanto opportuna, sempre in questa prospettiva, appare una riflessione sul rafforzamento del sistema dei nidi familiari che soprattutto nei Paesi nordeuropei ha mostrato positivi risultati.
  Relativamente all'Azione 3 lamenta l'assenza di ogni riferimento alle scuole parentali, una forma di istruzione personalizzata presente nel nostro Paese.
  Per quanto concerne l'Azione 6 esprime un giudizio positivo sulla previsione di servizi psicologici scolastici, i quali, però, è necessario precisare, non devono in nessun modo sostituire le famiglie nel ruolo di educazione e cura dei minori.
  Da ultimo perplessità desta l'Azione 15, nella parte in cui prevede una diffusione capillare nelle scuole di ogni ordine e grado di devices per finalità didattiche, senza però introdurre adeguate iniziative formative rivolte alle famiglie e ai minori stessi sui rischi connessi all'uso della rete.

  L'onorevole Francesca Anna RUGGIERO (M5S), nell'esprimere un generale apprezzamento per il Piano, sottolinea come la questione della carenza dei servizi per l'infanzia e in particolare degli asili nido rappresenti una vera e propria piaga per il Mezzogiorno d'Italia. Altrettanto importante è, a suo parere, colmare il gap tecnologico, anche sul piano della didattica, che connota il nostro Paese rispetto agli altri Stati europei. Pieno apprezzamento meritano gli interventi in favore dei minori non accompagnati, in linea peraltro con la politica di accoglienza che la propria Regione ha portato avanti negli ultimi anni, e quelli finalizzati al rafforzamento dei servizi psicologici scolastici e dei consultori a supporto delle famiglie più fragili. In questo contesto sarebbe auspicabile un ulteriore potenziamento dei servizi di refezione scolastica. Si tratta di interventi necessari per assicurare a tutte le famiglie dei livelli minimi di servizi uniformemente su tutto il territorio nazionale, consentendo così la piena realizzazione dei diritti di cittadinanza che il nostro sistema sancisce.

  L'onorevole Maria SPENA (FI) osserva come il Piano affronti alcune tematiche già oggetto di trattazione da parte della Commissione bicamerale, recependone, anche se non attraverso un richiamo esplicito, parte delle indicazioni provenienti dal Parlamento. Pur condividendo l'importanza del ruolo educativo della famiglia, ritiene che il potenziamento dei servizi scolastici per l'infanzia e in particolare degli asili nido non si debba considerare una alternativa alla funzione genitoriale, ma uno strumento ad ulteriore sostegno delle famiglie. Con riguardo agli asili nido sottolinea come le mancate riaperture siano legate in molti Pag. 219casi anche alla mancanza di personale scolastico e di educatrici, aspetto sul quale occorre quindi intervenire. Sottolinea, concludendo, l'esigenza di un potenziamento delle forme di coordinamento tra la scuola e il mondo del lavoro.

  Il presidente SIANI (PD), anche alla luce della propria esperienza professionale, sottolinea come gli asili nido svolgano una funzione diversa da quella delle famiglie. In alcune aree del Paese peraltro si è molto lontani dallo standard minimo richiesto a livello europeo, con la conseguenza di una evidente disparità di opportunità tra famiglie e minori all'interno dello stesso territorio nazionale. Condivide poi il rilievo formulato dall'Autorità garante sul Piano, nel proprio parere, con riguardo alla semantica scelta.

  Prende nuovamente la parola l'onorevole LATTANZIO (PD), il quale dopo aver sottolineato come il Piano si inquadri nel più ampio contesto della strategia europea della Child guarantee, ribadisce l'importanza del rafforzamento dei servizi 0-3 anni e in particolare degli asili nido anche nell'ottica di un potenziamento della parità di genere. Relativamente alle critiche formulate con riguardo alla mancata considerazione del ruolo delle famiglie, rileva come il Piano si basi su un approccio «bambino centrico», per il quale titolari dei diritti e destinatari degli interventi sono direttamente i bambini e gli adolescenti e non le famiglie.

  Interviene quindi brevemente la senatrice Tiziana Carmela Rosaria DRAGO (FdI) la quale rileva come il potenziamento dei servizi di asilo nido non possa prescindere anche dal rafforzamento di altre misure in favore delle famiglie con figli in tenera età, quali i congedi parentali. Osserva peraltro come in alcuni casi a livello locale non sia stato possibile procedere alla apertura di asili nido non per ragioni connesse all'assenza di docenti o alla inadeguatezza delle risorse e delle strutture, ma alla mancanza di bambini, potenziali destinatari del servizio. Conclude sottolineando l'esigenza che la Commissione trovi, nell'espressione del prescritto parere, una misurata sintesi fra le varie posizioni espresse, in un clima di generale collaborazione.

  Il PRESIDENTE, visto l'imminente inizio dei lavori delle assemblee, rinvia il seguito della discussione sull'Atto alla prossima settimana.

  Il seguito dell'esame è rinviato.

  La seduta termina alle 9.35.