CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 maggio 2021
581.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
Pag. 12

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 5 maggio 2021. — Presidenza del presidente della I Commissione, Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 14.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta su eventuali condizionamenti dell'organizzazione giudiziaria e dell'esercizio delle funzioni giurisdizionali.
C. 2565 Gelmini, C. 2586 Delmastro Delle Vedove, C. 3012 Turri e C. 3054 Bartolozzi.
(Rinvio dell'esame)

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte innanzitutto che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede referente in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento.
  Rileva quindi come le Commissioni riunite I e II siano chiamate ad avviare l'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 2565 Gelmini, C. 2586 Delmastro Delle Vedove, C. 3012 Turri e C. 3054 Bartolozzi, recanti istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta su eventuali condizionamenti dell'organizzazione giudiziaria e dell'esercizio delle funzioni giurisdizionali.
  Avverte altresì che, prima di dare la parola ai relatori per l'illustrazione dei provvedimenti, darà la parola ai deputati che hanno chiesto di intervenire per richiamo al Regolamento.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), interviene per un richiamo all'articolo 79 del Regolamento, di cui lamenta l'anomala applicazione. Rammenta infatti che il citato articolo del Regolamento attribuisce al Presidente della Commissione, in caso di esame in sede referente, la funzione di relatore del provvedimento, evidenziando come tale previsione trovi fondamento nel fatto che la presidenza deve costituire un elemento di garanzia sia per la maggioranza sia per l'opposizione. Evidenzia altresì, a conferma della ratio della disposizione, come il medesimo articolo 79 preveda che il Presidente possa delegare tale incarico ad uno dei componenti della Commissione, al quale viene in tal modo trasferita la funzione di garanzia attribuita allo stesso Presidente. Nel sottolineare come tale interpretazione Pag. 13delle norme regolamentari sia confermata dalla prassi applicativa, oltre che riportata in un documento pubblicato sul sito dello stesso Partito democratico, fa presente che il relatore, nell'esercizio di tale funzione delegata, dovrebbe farsi garante delle posizioni diverse espresse dalla maggioranza e dall'opposizione sul provvedimento all'esame.
  Riconducendo le riflessioni appena esposte al caso concreto, rammenta che la proposta di legge Gelmini C. 2565 risale all'anno scorso e che ad essa hanno fatto seguito altre proposte di legge presentate da parte di esponenti della Lega, di Fratelli d'Italia e, da ultimo, da lei stessa, sottolineando come né il Partito democratico né il Movimento 5 Stelle abbiano assunto alcuna iniziativa in materia. Stigmatizza pertanto il fatto che, a fronte di diverse proposte di legge presentate da deputati del centro destra, i presidenti delle Commissioni I e II abbiano inteso delegare il ruolo di relatori ai deputati Ceccanti e Conte, che, per quanto personalmente degni di stima, sono tuttavia rispettivamente esponenti del Partito democratico e di LEU.
  Nel ribadire come il compito del relatore sia quello di garantire l'esplicazione delle diverse posizioni nel corso dell'iter di un provvedimento, ritiene che la richiamata disposizione del Regolamento abbia senso se il relatore è la medesima persona che ha predisposto la proposta di legge all'esame. Pertanto rivendica l'esigenza che almeno uno dei relatori sia scelto tra i firmatari delle proposte di legge in discussione o che, in alternativa, siano gli stessi presidenti delle Commissioni I e II ad assumere tale incarico, senza quindi delegarlo. Ritiene che, così stando le cose, sia in atto una palese violazione di un disposto regolamentare, considerato che i relatori sono stati scelti tra i componenti delle Commissioni che si sono espressi in maniera critica sulle proposte di legge in esame e che pertanto non possono esser garanti della sinergia tra maggioranza ed opposizione.
  Sollecita dunque il Presidente Brescia a rivedere la decisione assunta, eventualmente affidando la funzione di relatori ad altri deputati.

  Roberto TURRI (LEGA), prima di iniziare l'esame delle proposte di legge in oggetto, non può non rilevare quanto avvenuto nell'attuale circostanza. Sottolinea in particolare come i presidenti Brescia e Perantoni abbiano designato quali relatori esponenti del Partito democratico e di LEU, vale a dire di due gruppi che nel corso delle riunioni congiunte degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite I e II si sono dichiarati esplicitamente contrari ai provvedimenti in esame.
  Come anticipato dalla deputata Bartolozzi, rileva come sarebbe stato auspicabile che uno dei due relatori fosse espressione dei gruppi del centro-destra, i quali si sono fatti promotori delle proposte di legge. Dichiara comunque di non essere sorpreso da tale scelta, dal momento che presso la II Commissione sono all'esame importanti provvedimenti predisposti dal precedente Governo i cui relatori sono espressione della precedente maggioranza giallo-rossa.
  Sollecita pertanto i presidenti delle Commissioni I e II a riflettere sulla questione, sostituendo uno dei relatori con un esponente del centro-destra.

  Ciro MASCHIO (FDI), nell'associarsi alle considerazioni dei colleghi, ritiene indispensabile che, nel rispetto delle funzioni di garanzia degli equilibri all'interno della Commissione che dovrebbero competere ai relatori, i presidenti delle Commissioni I e II sciolgano questo nodo, rammentando come la questione si ponga anche con riguardo ai disegni di legge in materia di riforma del processo penale e dell'ordinamento giudiziario attualmente all'esame della Commissione Giustizia. Avanza l'ipotesi che ciò accada perché qualcuno è convinto che esista una sola maggioranza «titolare», la cosiddetta maggioranza giallo-rossa, mentre le altre forze politiche che sostengono l'attuale Governo devono limitarsi ad assistere.
  Nel rilevare come si tratti comunque di divergenze all'interno della maggioranza, per parte sua tiene ad evidenziare che per Pag. 14nessuna delle proposte di legge in esame è stato previsto un relatore di minoranza. Sottolinea come ciò sia ancor più grave nel caso attuale, dal momento che si tratta di proposte di iniziativa parlamentare che sono estranee alle logiche della maggioranza e alle ragioni di necessità ed urgenza e che dovrebbero di conseguenza essere aperte alla più ampia dialettica fra le parti.
  Pertanto, nel rivolgere tale sollecitazione anche con riguardo ai provvedimenti all'esame della II Commissione, nonostante l'assenza del Presidente Perantoni, avanza a nome di Fratelli d'Italia la formale richiesta di prevedere un relatore di minoranza.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, in risposta al deputato Maschio, fa notare che la designazione di relatori di minoranza è prevista solo in vista della discussione in Assemblea dei provvedimenti, osservando come ai fini dell'esame in Commissione la nomina dei relatori è rimessa alla discrezionalità del Presidente della Commissione stessa.

  Enrico COSTA (MISTO-A-+E-RI), rivolgendosi in particolare alla presidenza della II Commissione, fa notare di aver in diverse occasioni posto all'attenzione della stessa la questione della nomina dei relatori sui diversi provvedimenti all'attenzione della Commissione medesima. Ricorda a tale proposito di aver chiesto al Presidente della II Commissione – senza che gli fosse fornita una risposta – il dato statistico relativo all'attribuzione della funzione di relatore sui diversi provvedimenti in esame tra i diversi gruppi parlamentari.
  Nel fare presente che l'allora Presidente della II Commissione aveva conferito l'incarico di relatore sulla proposta di legge a sua firma volta all'abrogazione della riforma Bonafede in materia di prescrizione, all'attuale Presidente della stessa Commissione, il quale aveva dichiarato la propria contrarietà al provvedimento, sottolinea come questo dimostri che, in relazione alla nomina dei relatori, c'è un atteggiamento sistematico della presidenza della Commissione Giustizia, assunto in precedenza nei confronti dei gruppi di opposizione, ora nei confronti di una parte della maggioranza.
  Nel riconoscere di rivolgersi impropriamente al Presidente Brescia, fa presente che in Commissione Giustizia ci si appresta ad esaminare le proposte emendative relative alle riforme del processo penale e del Consiglio superiore della magistratura, prendendo le mosse da due disegni di legge del precedente Governo, i cui relatori sono espressione della maggioranza giallo-rossa. Ritiene pertanto che una riflessione sull'intervenuto avvicendamento politico alla guida del Paese vada fatta, a meno che non si voglia introdurre, oltre al doppio binario per la designazione dei relatori, anche il doppio binario circa l'esito delle votazioni in Commissione.

  Ciro MASCHIO (FDI), replicando alle precisazioni del Presidente Brescia, nel considerare scontato che la sua precedente richiesta riguardasse la designazione del relatore di minoranza per l'esame in Assemblea, tiene a precisare come in Commissione non vi sia alcun divieto alla designazione di un relatore esponente dei gruppi minoranza, né alcun obbligo a limitare a due i relatori di un provvedimento.
  Nel rammentare a tale proposito come in diverse occasioni in Commissione Giustizia sia stato designato un relatore esponente dei gruppi di minoranza, ritiene che tale scelta consenta di estendere gli spazi di condivisione delle diverse posizioni, soprattutto su provvedimenti delicati come quelli in esame.
  Pertanto, nel ribadire che rientra nelle facoltà del Presidente indicare un relatore tra esponenti dei gruppi di opposizione, condivide i rilievi avanzati dai colleghi, pur sottolineando che si tratta di divergenze all'interno della stessa maggioranza, in cui è possibile riscontrare una maggioranza di «serie A», che assume le decisioni, e una maggioranza di «serie B», che si deve limitare a votare.

  Alfredo BAZOLI (PD), con riguardo alla reiterata richiesta di modificare la compagine dei relatori, a nome del Partito Democratico si affida alle valutazioni dei presidenti Pag. 15 delle Commissioni I e II, ignorando se sia effettivamente possibile designare un relatore di minoranza anche nel corso dell'esame in Commissione. Nel rimettersi pertanto alle decisioni dei presidenti in merito alla scelta dei relatori, che rientra nelle prerogative degli stessi presidenti, ritiene che con l'indicazione quali relatori dei deputati Ceccanti e Conte non sia stata violata alcuna norma regolamentare.
  Fa presente inoltre che la scelta dei presidenti è caduta su due persone note ed apprezzate per la loro serietà e il loro equilibrio, verso le quali non è stato manifestato alcun pregiudizio. Precisa inoltre che, a quanto gli consta, i due predetti deputati, nel corso delle riunioni congiunte degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite, non hanno assunto posizioni radicalmente contrarie alle proposte di legge in esame, essendosi invece distinti per atteggiamenti piuttosto articolati.
  Nel far presente altresì che i relatori sono chiamati a rappresentare integralmente la Commissione e non possono ostacolare l'iter di una proposta di legge neanche se fossero ad essa radicalmente contrari, ribadisce che la scelta di persone di tale qualità è in grado di consentire l'esame delle proposte di legge in un clima costruttivo. Esprime pertanto la convinzione che sia più saggio entrare nel merito dei provvedimenti in esame piuttosto che occuparsi della questione della scelta dei relatori, pur non sottraendosi in alcun modo alla discussione in corso.
  In conclusione ritiene che l'indicazione quali relatori dei deputati Ceccanti e Conte, oltre a non rappresentare in alcun modo una violazione del Regolamento, sia il frutto di una intelligente valutazione politica, di cui anche i firmatari delle proposte di legge in esame dovrebbero tenere conto.

  Franco VAZIO (PD) invita i colleghi a concentrarsi sul merito più che sulla forma. Nel ribadire quanto chiarito dal Presidente Brescia circa l'impossibilità sul piano regolamentare di nominare relatori di minoranza nel corso dell'esame in sede referente, fa notare come questo non escluda la designazione di deputati appartenenti alle forze di minoranza in qualità di relatori.
  Con riferimento ai relatori individuati per il provvedimento iscritto all'ordine del giorno delle Commissioni riunite, evidenzia come si tratti di persone dotate di grande saggezza, che sapranno sicuramente cogliere tutti i rilievi che emergeranno dal dibattito.
  Pur riconoscendo la possibilità di scelte diverse, ribadisce quindi come sia meglio avviare l'esame e concentrarsi sul merito delle proposte di legge, più che continuare una discussione sull'esistenza o meno di una maggioranza a geometria variabile.

  Giulia SARTI (M5S) ricorda che, a seguito dell'insediamento del Governo Draghi, nell'ambito della II Commissione, la Presidenza ha provveduto ad una riprogrammazione dei lavori sulla base delle indicazioni di priorità formulate da ciascun gruppo, tenendo conto dei nuovi equilibri politici intervenuti nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Fa dunque presente che presso la II Commissione, proprio a seguito di tale riprogrammazione, sono pendenti in sede referente diversi provvedimenti, alcuni anche d'interesse dell'opposizione, che coincidono con le priorità indicate da ciascun gruppo, in armonia con il principio di proporzionalità tra i gruppi e nel pieno rispetto dei rapporti tra maggioranza e minoranza.
  Dopo aver rilevato, peraltro, come proprio la II Commissione sarà chiamata a realizzare riforme organiche – tra le quali richiama quella del processo penale, del CSM e del processo civile – anche attraverso una necessaria interlocuzione con il Governo, che ha già avviato degli appositi tavoli ministeriali, ritiene che vi siano tutte le condizioni per svolgere un articolato confronto tra tutti gli schieramenti su tali importanti interventi normativi.
  Considera dunque opportuno concentrarsi sul merito piuttosto che dilungarsi in sterili polemiche procedurali, come quella riguardante la nomina dei relatori sui provvedimenti in esame, questione sulla quale ritiene opportuno rimettersi alle determinazioni che saranno assunte dalle presidenze. Invita dunque ad avviare da subito un dibattito serio sul contenuto dei provvedimenti in titolo, alcuni dei quali, a suo Pag. 16avviso, presentano, peraltro, taluni profili di dubbia costituzionalità.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) giudica surreale la discussione in corso, non comprendendo per quale motivo, pur essendo stata ritenuta possibile proceduralmente la designazione quali relatori di esponenti dei gruppi di appartenenza dei primi firmatari delle proposte in titolo, non si provveda immediatamente in tal senso, e ritiene che la soluzione di tale questione sia pregiudiziale rispetto alla prosecuzione dei lavori.
  Sottolinea come non si intenda contestare l'idoneità e l'adeguatezza dei relatori designati, nei confronti dei quali esprime stima e considerazione, bensì di chiedere che siano assunte decisioni coerenti rispetto al riconoscimento del fatto che la designazione di relatori espressione dei gruppi dei proponenti non presenta alcun profilo problematico ed è dunque del tutto praticabile.
  Ritiene quindi che le presidenze debbano assumere immediatamente una decisione al riguardo, eventualmente previa convocazione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, e che non si possano proseguire i lavori ignorando tale questione.
  Sottolinea, infatti, come la delicatezza della materia sia tale da richiedere prudenza e serietà, evitando atteggiamenti divisivi e perseguendo una soluzione condivisa, e ribadisce con fermezza la richiesta di provvedere immediatamente alla designazione di relatori che rappresentino i gruppi di appartenenza dei presentatori delle proposte in esame, evidenziando l'intendimento del proprio gruppo di non recedere in alcun modo da tale richiesta.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, in considerazione del fatto che alle 14.45 è convocato l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della II Commissione, ritiene che il seguito dell'esame debba essere rinviato ad altra seduta, che avrà luogo presumibilmente nella prossima settimana, ed evidenzia che in tale sede potrà essere proseguita la discussione in corso.

  Flavio DI MURO (LEGA) chiede di parlare per richiamo al Regolamento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ribadisce che, in considerazione dell'imminente riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della II Commissione, non è possibile continuare ulteriormente la discussione, che proseguirà in altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.