CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 aprile 2021
570.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 119

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 20 aprile 2021. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 11.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi MARATTIN, presidente, comunica che, a seguito delle dimissioni del deputato Giovanni Sanga, entra a far parte della Commissione la deputata Graziella Leyla Ciagà, alla quale porge i migliori auguri di buon lavoro.

Documento di economia e finanza 2021.
Doc. LVII, n. 4 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, avverte che per la seduta odierna, non essendo previsto che la Commissione svolga votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenza dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento nella riunione del 4 novembre scorso.
  Manifesta quindi l'intenzione di illustrare in maniera sintetica il Documento di economia e finanza – DEF 2021, allo scopo di consentire successivamente la più ampia partecipazione al dibattito.
  Evidenziando come il quadro macroeconomico abbia risentito ovviamente delle conseguenze economiche dell'epidemia da COVID-19, segnala che il DEF registra una caduta del PIL per l'anno 2020 pari all'8,9 per cento in termini reali e al 7,8 per cento in termini nominali, con un deterioramento del quadro di finanza pubblica senza precedenti, attestato anche dall'aumento dell'indebitamento netto della Pubblica amministrazione, che si attesta al 9,5 per cento del PIL, rispetto all'1,6 per cento registrato nel 2019. Anche in conseguenza del crollo del PIL, il rapporto fra lo stock di debito pubblico e il prodotto interno lordo ha subito nel 2020 un'impennata al 155,8 per cento, dal 134,6 per cento del 2019. Ricorda poi come già nello scorso anno il Governo abbia effettuato interventi di finanza pubblica per 108 miliardi di euro.
  Rinviando al testo del Documento per un'analisi delle prospettive di ripresa in Pag. 120relazione all'andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione, evidenzia che il quadro tendenziale tiene conto del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR predisposto dal secondo Governo Conte, della legge di bilancio per il 2021 e del decreto-legge n. 41 del 2021, cosiddetto Sostegni, mentre il quadro programmatico è integrato dalle modifiche al PNRR apportate dell'attuale Esecutivo e dalle misure che saranno contenute nella manovra prevista grazie al nuovo scostamento di 40 miliardi di euro, per il quale si chiede l'autorizzazione al Parlamento con la Relazione allegata al DEF. Si modifica pertanto il sentiero di finanza pubblica previsto per i prossimi anni e si prevede un ritardo nel raggiungimento dell'obiettivo di medio termine del profilo di discesa del debito pubblico.
  Prosegue segnalando che il deficit programmatico è superiore a quello tendenziale, attestandosi nel 2021 all'11,8 per cento del PIL, al 5,9 nel 2022 e al 4,3 nel 2023, per poi convergere al livello tendenziale del 3,4 per cento nel 2024. Il dimezzamento del deficit nel 2022 si fonda, oltre che sull'uscita dalla pandemia, su una previsione del tasso di crescita del PIL pari al 4,5 per cento per quest'anno e al 4,8 per cento nel 2022. Poiché tale quadro presuppone che gli effetti del PNRR si determinino nel biennio 2022-2023, è necessario che le somme stanziate vengano effettivamente impiegate nei tempi previsti, cosa che presuppone un miglioramento della capacità di spesa della pubblica amministrazione e una accelerazione degli investimenti.
  Sottolinea poi come la vera scommessa contenuta nel DEF sia la previsione che la spesa per interessi sul debito pubblico si mantenga costante in valore assoluto, e in diminuzione rispetto al PIL, nel passaggio tra quadro tendenziale e programmatico.
  Osserva al riguardo come l'aumento dei tassi sui titoli pubblici statunitensi, conseguente ai rilevanti interventi di liquidità posti in essere, pari a 5.000 miliardi di dollari avrà inevitabili effetti sul sistema economico globale, con possibili riflessi anche sui tassi di interesse; d'altronde segnala come anche per i titoli di Stato italiani decennali si sia registrato negli ultimi mesi un leggero rialzo dei tassi. Altra circostanza da tenere in considerazione è la prevista conclusione dell'intervento di acquisto di titoli pubblici da parte della Banca centrale europea. Infine la prospettata crescita economica, basata prevalentemente sulla domanda interna, rappresenta un ulteriore elemento da non sottovalutare rispetto ad un possibile aumento dei tassi di interesse.
  Quanto al parere che la Commissione Finanze dovrà esprimere, ritiene opportuno concentrarsi sulle materie di specifica competenza della Commissione, anche al fine di renderne i contenuti maggiormente incisivi.
  Sul punto, segnala che con il DEF sono dichiarati collegati alla manovra di bilancio 2022-2024 alcuni disegni di legge; tra questi, con riferimento agli ambiti di diretto interesse della Commissione Finanze, cita cinque disegni di legge, riguardanti la delega per la riforma fiscale, la delega per la riforma della giustizia tributaria, il riordino del settore dei giochi, la semplificazione e il riordino in materia di start-up e PMI innovative e la revisione organica degli incentivi alle imprese.
  In proposito, in relazione alla delega per la riforma fiscale, ritiene necessario che nel parere si faccia riferimento all'indagine conoscitiva sulla riforma dell'IRPEF e altri aspetti del sistema tributario, in corso di svolgimento presso le Commissioni riunite Finanze e Tesoro del Senato e Finanze della Camera. Propone poi di inserire alcune considerazioni per quanto riguarda la delega per la riforma della giustizia tributaria, sulla quale è già al lavoro un'apposita commissione interministeriale. Si potrebbe fare inoltre riferimento al tema della riscossione, per la quale sarebbe auspicabile una revisione organica, anche relativamente al magazzino fiscale; si tratta di questioni parzialmente affrontate dal citato decreto-legge n. 41 del 2021.
  Osserva infine che si potrebbero inserire nel parere alcune indicazioni volte al sostegno della capacità finanziaria delle imprese, emerse nel corso delle audizioni informali svolte dalla Commissione sulle Pag. 121tematiche relative allo squilibrio della struttura finanziaria delle imprese italiane che rischia di essere determinato dalla pandemia da COVID-19.

  Lucia ALBANO (FdI) lamenta, dal punto di vista metodologico, come l'opposizione non abbia avuto possibilità di intervenire fattivamente né sul PNRR, né sul prossimo provvedimento che sarà emanato dal Governo in seguito all'autorizzazione parlamentare al nuovo scostamento di bilancio.
  Esprime comunque soddisfazione per l'annuncio del Governo di voler finalmente tenere conto della necessità, più volte evidenziata dal proprio gruppo, di sostenere le imprese nella copertura dei costi fissi della loro attività. Segnala inoltre che il proprio gruppo intende avanzare proposte in relazione al rinvio del pagamento delle imposte. In proposito cita la problematica relativa ai soggetti che hanno concluso accordi di mediazione con il fisco e propone di alzare il limite fissato per le compensazioni d'imposta.
  Ricorda quindi le mozioni in discussione in Assemblea, relative al nuovo quadro normativo in materia di inadempienza bancaria e crediti deteriorati, a proposito delle quali osserva che se le moratorie dovessero concludersi il prossimo 30 giugno si corre il rischio che, nell'attuale situazione di crisi conseguente alla pandemia, le banche debbano classificare in stato di default prudenziale anche debitori con arretrati modesti.
  Ricorda infine la proposta del gruppo Fratelli d'Italia di sospendere l'applicazione degli indici di sintetici di affidabilità fiscale per gli anni 2020 e 2021 in considerazione della crisi economica in atto, per la quale era stato accolto dal Governo un ordine del giorno, che purtroppo non ha avuto seguito. Gli ISA continuano pertanto ad essere applicati, insieme alla fatturazione elettronica e al piano per favorire il cashless, misure nei confronti delle quali esprime il dissenso del proprio gruppo.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega) si augura che il Parlamento possa intervenire proficuamente sui disegni di legge collegati che il Governo intende presentare, con particolare riferimento a quelli sulla riforma fiscale e sulla riforma della giustizia tributaria.
  Con riferimento alla riforma fiscale raccomanda che sia attuata tenendo ben presenti due elementi imprescindibili: attuare la massima semplificazione e ridurre il carico complessivo delle imposte. Evidenzia infatti l'eccessivo livello di complicazione del sistema fiscale italiano e richiama, a titolo di esempio, la misura del Superbonus al 110 per cento, in sé ottima, ma poco utilizzata in quanto eccessivamente complicata, in misura tale da determinare addirittura un effetto frenante rispetto alle oggettive esigenze di ristrutturazione. Con riferimento all'alleggerimento della pressione fiscale, non ritiene possibile attuare una seria riforma semplicemente aumentando imposte esistenti o introducendone di nuove, a fronte della riduzione di altre. Non è ipotizzabile, ad esempio, una riduzione dell'IRPEF cui corrisponda un aumento dell'IVA, o la reintroduzione dell'imposta sulla prima casa. Sottolinea inoltre – auspicando l'effettiva presentazione dei disegni di legge collegati richiamati nel DEF – che una riforma fiscale adottata nel rispetto delle due direttrici indicate, che abbia come bussola i bisogni dei cittadini – semplicità del sistema e bassa tassazione – avrebbe conseguenze positive anche in termini di emersione del sommerso.
  Sempre con riferimento all'emersione, ricorda il positivo effetto conseguente all'introduzione della mini flat tax, soprattutto nella versione originariamente adottata dal primo Governo Conte, senza i limiti applicativi introdotti dal Governo successivo, i quali, a suo parere, hanno contribuito a far rientrare nel sommerso alcuni soggetti, come i pensionati. Segnala che al citato regime forfettario, caratterizzato da un rilevante grado di semplificazione, hanno aderito circa 1,4 milioni di operatori economici, a riprova della validità dello strumento, riconosciuta anche da molti dei soggetti auditi nel corso dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale; richiama sul punto anche i pareri discordi Pag. 122dell'OCSE e del Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze. Aggiunge poi che la mini flat tax comporta un livello di tassazione in linea con le aliquote medie dei primi due scaglioni IRPEF.
  Ricorda quindi che il proprio gruppo ha già presentato alcune proposte di legge per la riduzione della pressione fiscale, da attuare mediante utilizzo delle risorse rivenienti dall'emersione dell'economia sommersa e cita in particolare la proposta di inviare ai contribuenti bollettini F24 precompilati per il pagamento dell'IMU, non solo a fini di semplificazione degli adempimenti, ma anche per ridurre il livello di evasione, che attualmente si attesta intorno al 26 per cento. Osserva in proposito che, se si riuscisse a recuperare tale evasione, si potrebbe introdurre un'esenzione IMU sulle case occupate, inagibili o sfitte.
  Evidenzia che nel corso delle audizioni svolte sono state avanzate interessanti proposte che potrebbero contribuire a migliorare la qualità della vita di cittadini e imprese ed è emersa la necessità di dare attuazione allo Statuto del contribuente, sinora scarsamente applicato. Sarà necessario infatti che i cittadini e l'amministrazione siano posti sullo stesso piano al fine di rafforzare il rapporto di fiducia reciproca.
  Si dichiara quindi favorevole all'introduzione di una no tax area e alla soluzione del problema dello scalone determinato dal terzo scaglione dell'IRPEF.
  Osserva infine che la crescita del PIL auspicata nel DEF si dovrà fondare non solo sull'aumento degli investimenti pubblici per effetto del Recovery Fund, ma anche sull'aumento dei consumi; a tal fine giudica controproducente un aumento l'IVA, che sui consumi avrebbe invece un effetto deprimente.

  Marco OSNATO (FdI) chiede che venga fatta maggiore chiarezza sull'aggiornamento del PNRR, preannunciato dal Governo, aggiornamento che dovrebbe essere consistente e sul quale si basa il quadro programmatico del DEF 2021.
  Ricorda poi che a luglio dello scorso anno l'Italia ha ricevuto raccomandazioni dalla Commissione europea per un maggior sostegno all'economia e al sistema sanitario, alle quali non è stato dato seguito. Critica la gestione della pandemia da parte del Ministero della salute, sia per le azioni sia per le omissioni, e i provvedimenti adottati dal Governo nell'ultimo anno. Riconosce peraltro che alcuni passi in avanti sono stati fatti, come l'abbandono, per la concessione dei ristori, del sistema dei codici ATECO e la sua sostituzione con il concetto di filiera.
  Proseguendo sottolinea che le misure di sostegno al reddito conseguenti alla pandemia non sono state né sufficienti né efficaci. Critica inoltre il reddito di cittadinanza, al quale sono stati destinati 15 miliardi di euro negli ultimi due esercizi, senza alcun significativo sollievo per le famiglie italiane. Si sono invece registrati distorsioni e abusi, con diversi casi di assegnazione a soggetti che non ne avevano diritto.
  Chiede quindi chiarimenti sulle misure di aiuto alle piccole e medie imprese e per la diffusione di tecnologie green, delle quali si è più volte parlato, senza mai definirne i contenuti. Osserva come non siano stati adottati i preannunciati interventi in merito al miglioramento dell'efficacia del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione e ricorda che l'Unione europea ancora rivolge critiche al nostro Paese per i livelli di corruzione; nonostante la riforma della giustizia penale, i processi sono tuttora troppo lunghi e le sanzioni poco efficaci. Segnala inoltre che il proprio gruppo ha presentato al Senato una proposta di legge sui crediti deteriorati che pesano sui bilanci delle banche, che non ha avuto seguito.
  Ritiene che la maggioranza fatichi a trovare un accordo e ciò si rifletta in una mancanza di coerenza del DEF, che prevede numerosi provvedimenti attuativi, il cui contenuto è ancora tutt'altro che definito.
  Conclude ribadendo la richiesta di chiarimenti sulle misure di aggiornamento del PNRR, in assenza dei quali l'opposizione non sarà in grado di esprimere il proprio Pag. 123giudizio e svolgere il proprio ruolo in modo costruttivo.

  Luca PASTORINO (LEU) condivide le esigenze di semplificazione del sistema tributario e di riduzione delle imposte precedentemente espresse, ribadendo però la necessità di mantenere fermo il principio costituzionale della progressività delle imposte.
  Ritiene che il quadro delineato dal DEF sia ancora poco definito, in assenza di chiarimenti sul contenuto dei provvedimenti preannunciati, per l'adozione dei quali si dovrà tenere conto anche degli effetti della pandemia, che continueranno ad esplicarsi per tutto il prossimo anno.
  Si dichiara quindi favorevole ad un richiamo, nel parere della Commissione Finanze, alla proposta, avanzata nel corso dell'indagine conoscitiva, sull'abolizione della ritenuta d'acconto e la rateizzazione mensile dei versamenti delle imposte sui redditi, giudicandola una misura che – sebbene onerosa, come indicato dal Dipartimento delle finanze nel corso dell'audizione del 26 marzo scorso – potrebbe rivelarsi utile in questo momento critico.
  Sottolinea poi l'importanza delle già citate mozioni in discussione in Assemblea, relative alle inadempienze bancarie e ai crediti deteriorati, dirette ad agevolare le imprese che registrano problemi di liquidità e a creare gli strumenti per risollevare il sistema produttivo italiano.
  Ricorda infine le critiche che furono mosse un anno fa in occasione delle prime erogazioni a fondo perduto in favore delle imprese, a causa degli effetti che queste producevano in termini di incrementi del debito pubblico. A un anno di distanza si è compreso come queste iniezioni di liquidità, assieme agli interventi operati a livello fiscale, sono strumenti fondamentali per aiutare il sistema imprenditoriale italiano ad uscire dalla crisi.

  Carlo GIACOMETTO (FI) concorda sull'esigenza di concentrare il parere della Commissione Finanze sulle materie di propria competenza.
  Sottolinea l'importanza dei provvedimenti collegati indicati nel DEF e si dichiara d'accordo con quanto già evidenziato dai colleghi in ordine alla necessità di una semplificazione del sistema tributario e di una riduzione della pressione fiscale, così come all'opportunità di provvedimenti per favorire l'emersione.
  Propone quindi di adottare sistemi per la valutazione a posteriori degli effetti dei provvedimenti e cita a titolo di esempio il Superbonus al 110 per cento, per il quale, a causa delle sue oggettive difficoltà applicative, risulta tuttora inutilizzata una rilevante quota degli stanziamenti iniziali. Analoghe considerazioni dovrebbero essere adottate con riferimento alle misure di aiuto alle imprese, per le quali sarebbe interessante confrontare gli stanziamenti previsti con le risorse effettivamente utilizzate.

  Marco OSNATO (FdI) auspica che il Governo, in una prossima seduta, possa intervenire per dare risposta a quanto da lui segnalato nel corso del dibattito.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 11.55.