CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 luglio 2020
414.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 18

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 14.15.

Variazioni nella composizione.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, comunica che: per il gruppo Movimento 5 Stelle hanno cessato di far parte della Commissione gli onorevoli Dori, Ferraresi e Palmisano e sono entrati a farne parte gli onorevoli Bilotti e Ricciardi; per il gruppo Forza Italia, ha cessato di far parte della Commissione l'onorevole Ferraioli; per il gruppo Misto, hanno cessato di far parte della Commissione gli onorevoli Longo e Lo Monte e sono entrati a farne parte gli onorevoli Cecconi, Giannone e Aprile. Formula un augurio di benvenuto ai colleghi che sono diventati membri della Commissione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza);
Tabella n. 5: stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2020;
Tabella n. 8: stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza);
Tabella n. 10: stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta di ieri, martedì 21 luglio 2020.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, rammenta che la Commissione prosegue oggi l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge C. 2572 Governo, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019» e del disegno di legge C. 2573 Governo, recante « Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», con particolare riferimento: allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (Tabella 2) (limitatamente alle parti di competenza), allo stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2020 (Tabella n. 5), allo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2020 (Tabella n. 8) (limitatamente alle parti di competenza) e allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2020 (Tabella 10) (limitatamente alle parti di Pag. 19competenza). Avverte che sono state presentate due proposte emendative al disegno di legge C. 2573 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020» (vedi allegato 1).

  Michele BORDO (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 2572 Governo, recante il rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019 (vedi allegato 2).

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ritiene che l'Esecutivo ed il relatore debbano fornire dei chiarimenti in merito al provvedimento in discussione osservando che anche la Corte dei conti ha sollevato sullo stesso dei rilievi. A suo avviso la circostanza che il relatore proponga di formulare una relazione favorevole sul disegno di legge di rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato nel momento in cui, a legislazione vigente, sono state ridotte delle somme, dovrebbe far riflettere. Osserva che la Commissione si trova ad esaminare un provvedimento che ha come suo presupposto il fatto che nelle entrate correnti vi è stata una crescita che è dovuta ad un incremento della tassazione. Sottolinea come invece in questo momento sarebbe opportuno ridurre la tassazione e ritiene che pertanto alcuni numeri andrebbero necessariamente rivisti. Chiede quindi le ragioni per cui non è stato ampliato il fondo di riserva delle spese impreviste rispetto alle spese di giustizia e rileva che il provvedimento non chiarisce come per tale comparto queste spese vengano ripartite. Rileva quindi che nel provvedimento non si prendono in esame le necessità del comparto giustizia derivanti dalla emergenza sanitaria che il Paese sta vivendo. Sottolinea quindi che la Corte dei conti ha sollevato alcune significative questioni escludendo in particolare la regolarità di alcuni capitoli di entrata e di alcuni capitoli di spesa. In particolare la Corte dei conti ha evidenziato che nel provvedimento in esame non vengono date risposte in merito a numerosi capitoli, quali quelli relativi al reddito di cittadinanza – che non è stato utilizzato in toto –, alla quota 100, all'incremento e al ricambio nel pubblico impiego nonché alle spese per Palazzo Chigi. A suo avviso la Commissione Giustizia prima di esprimersi dovrebbe avere contezza di come e quanto si spende per il gettito e sottolinea la necessità che in questo momento emergenziale si comprenda pienamente il contenuto dei provvedimenti in esame. A suo avviso la Commissione dovrebbe affrontare il tema della destinazione delle spese relative al comparto giustizia in relazione all'emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del Covid. Ritiene inoltre opportuno approfondire anche il tema delle missioni e dei programmi relativi al comparto della giustizia sottolineando che anche per essi si pone il problema della distribuzione del reddito. Chiede pertanto al relatore di approfondire maggiormente i temi oggetto del provvedimento in discussione e preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene che il disegno di legge di rendiconto per il 2019, per i profili di competenza della Commissione Giustizia, contenga numerose criticità. Evidenzia in primo luogo che anche per quest'anno si può constatare che l'incidenza percentuale delle risorse per la giustizia sul bilancio dello Stato si è assestata all'1,4 per cento. A suo avviso, raffrontata ad altri ministeri, tale incidenza è irrisoria soprattutto considerando che il ministro Bonafede, da ormai due anni, ha ripetutamente annunciato interventi che richiedono necessariamente un incremento di risorse. Sottolinea quindi che suscita profonda perplessità il fatto che il programma giustizia civile e penale è oggetto di una riduzione della previsione di spesa per 73 milioni di euro. Lo stanziamento ridotto è a suo avviso particolarmente significativo e ritiene che non sia corretto affermare che tale stanziamento sia stato ridotto in quanto l'amministrazione della giustizia non ha effettuato assunzioni nei tempi originariamente previsti, perché sono state completate le procedure Pag. 20di numerosi concorsi. A suo avviso dai dati a disposizione si comprende chiaramente che il piano assunzionale tanto annunciato dal Ministro della giustizia non è altro che un proclama. Sottolinea inoltre la significativa riduzione di 10 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali per quanto attiene alle spese relative al mantenimento dei detenuti. Evidenzia che tale riduzione va in controtendenza rispetto al costante aumento, anche nel 2019, dei reclusi nel nostro Paese e che la Corte dei conti spiega tale aspetto con il mantenimento della diaria giornaliera pro capite per vitto prevista nel 2018, nonostante il previsto nuovo appalto con conseguente lievitazione dei costi. Sottolinea che alla scadenza dei contratti di mantenimento dei detenuti intervenuta nel 2017 e all'indizione della gara di appalto per l'individuazione del nuovo fornitore del servizio, ha fatto seguito un contenzioso che ha determinato, intanto, la proroga dei contratti precedenti con il mantenimento delle relative condizioni. Lamenta inoltre una significativa riduzione del capitolo per le spese di funzionamento degli uffici giudiziari. A suo avviso, se tali dati non saranno modificati anche tramite l'accoglimento della proposta emendativa da lei presentata al disegno di legge per l'assestamento del bilancio 2020, se ne dovrà desumere che quelle del Ministro della giustizia sono soltanto delle buone intenzioni, non supportate da valide azioni volte a perseguire concretamente gli obiettivi da lui «sbandierati». Preannuncia pertanto il voto fortemente contrario del suo gruppo al provvedimento in esame.

  Maria Carolina VARCHI (FDI), nel condividere le osservazioni della collega Lucaselli, desidera preliminarmente sottolineare che l'incidenza delle somme destinate al comparto giustizia all'interno del bilancio dello Stato non è consona anche in ragione dei servizi irrinunciabili che tale comparto eroga ai cittadini. Evidenzia tuttavia che il Governo – che a seguito dell'emergenza derivante dalla diffusione del Covid – ha «messo la giustizia in cantina», ha dimostrato di non ritenere parimenti irrinunciabili tali servizi e di non considerare la giustizia un aspetto centrale della vita del Paese. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore, evidenziando anche che il provvedimento in esame dimostra la totale mancanza da parte del Governo della capacità di programmazione. In particolare fa notare che durante la fase emergenziale il personale amministrativo e tecnico degli uffici giudiziari è stato posto in una condizione di «non lavoro», non determinata da una mancanza di volontà di tale personale, bensì dalla circostanza che gli uffici giudiziari non erano attrezzati a far svolgere da casa il lavoro ai propri dipendenti. Sottolinea che non è stato tuttavia previsto un serio programma di digitalizzazione e rileva che, se effettivamente l'emergenza sanitaria sarà prorogata al 31 dicembre prossimo – situazione non auspicata dal suo gruppo –, il Governo dovrebbe attrezzare gli uffici giudiziari al fine di non paralizzare la macchina della giustizia. Con riferimento poi all'edilizia giudiziaria, sottolinea come molti palazzi di giustizia non siano idonei allo svolgimento delle attività e ritiene che non sono state destinate risorse sufficienti a tale settore. Evidenzia, inoltre, per quanto attiene allo svolgimento delle attività giudiziarie da remoto, modalità sulla quale ribadisce la sua contrarietà ma che il Governo intende sostenere, che neanche per tale intervento l'Esecutivo ha deciso di investire. Sottolinea infatti che gli uffici giudiziari hanno delle attrezzature obsolete che andrebbero rimodernate. Evidenzia inoltre che, per quanto attiene il programma Servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria, il disegno di legge di assestamento prevede un aumento dello stanziamento in competenza pari a 35 milioni di euro, imputabili alle spese di giustizia nei procedimenti penali e civili con ammissione al gratuito patrocinio. Sottolinea che tali nuovi risorse sono volte a ripianare parzialmente la situazione debitoria dello Stato nei confronti degli avvocati che esercitano il gratuito patrocinio e degli altri professioni che esercitano le proprie competenze Pag. 21nei procedimenti. Ritiene particolarmente grave che tali soggetti debbano lavorare praticamente a titolo gratuito per il Ministero della giustizia, il quale infatti solo dopo diversi anni salda i relativi onorari. A suo avviso, nella fase economica che il Paese sta attraversando è immorale una tale circostanza e stigmatizza le parole del viceministro dell'economia Misiani che ha recentemente affermato che i professionisti soggetti a partita IVA non versano in una situazione di particolare disagio e che quindi è corretto che stessi paghino regolarmente le tasse. In proposito sottolinea di aver presentato un emendamento al disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020» sul quale è convinta che anche i colleghi del Movimento 5 Stelle vorranno convergere in quanto hanno già approvato un ordine del giorno del collega Dori dal contenuto analogo. Nel ribadire, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore, sottolinea che ritiene che tale proposta sia insufficiente, non per una responsabilità del relatore, ma in quanto la stessa è un riflesso di previsioni insufficienti.

  Manfredi POTENTI (LEGA), nel ricordare le numerose visite dal lui svolte in qualità di parlamentare presso numerose strutture carcerarie, rileva che la Tabella 5 annessa al disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020» reca tra i suoi capitoli di spesa quello relativo alla «manutenzione, noleggio ed esercizio di mezzi di trasporto terrestri e navali; trasporto di persone e di cose inerenti l'amministrazione penitenziaria». In proposito rammenta di aver presentato una interrogazione in merito alla sproporzionata attività manutentiva della imbarcazione che collega Livorno al penitenziario dell'isola di Gorgona. Con riferimento ad un altro capitolo relativo alle spese degli alloggi di servizio del personale penitenziario, rileva come non vi siano significativi scostamenti. Sottolinea tuttavia che migliaia di agenti penitenziari hanno espresso le proprie lamentele in ordine al fatto di dover sopportare in proprio le spese, che dovrebbe essere a carico dell'amministrazione, relative a tali alloggi. Per quanto riguarda inoltre le somme relative all'equipaggiamento, rileva che spesso gli agenti lamentano la necessità di dover acquistare in proprio lo stesso. Nel rilevare quindi come bisognerebbe sempre tenere a mente che dietro ogni cifra vi sono delle esigenze reali, auspica che il rappresentante del Governo nel prendere visione delle stesse si immedesimi in quelle tante persone che fanno parte del corpo della Polizia penitenziaria che devono quotidianamente fronteggiare numerose difficoltà. Rileva quindi l'impossibilità del suo gruppo ad esprimere il parere favorevole sulla proposta del relatore in quanto a suo avviso le criticità che si riscontrano nel provvedimento, che riguardano tutti gli ambiti del comparto giustizia, evidenziano la discrasia tra il Ministero della giustizia e la realtà del Paese, che invece non dovrebbe sfuggire ad un Ministro lungimirante.

  Ingrid BISA (LEGA) chiede che il rappresentante del Governo, prima che la Commissione passi ad esprimersi sulla proposta di relazione del relatore, risponda a tutte le fondate richieste avanzate dall'opposizione. Si dichiara quindi particolarmente preoccupata per quanto attiene al disegno di legge sull'assestamento. Evidenzia infatti che i numeri non si possono interpretare e ritiene che il provvedimento dimostri come il Governo non abbia la percezione di quello che invece si riscontra quotidianamente nel territorio. Osserva che il programma giustizia civile e penale è oggetto di una riduzione delle previsioni di spesa per 73 mila euro. Chiede al rappresentante del Governo di motivare la riduzione di tale spesa. In proposito sottolinea la carenza di organico sia di personale amministrativo che di magistrati. Ritiene che il Governo non possa risolvere i problemi della giustizia soltanto prevedendo la modifica dei riti, ma che sia necessaria una ristrutturazione dell'intero impianto organico dell'ordinamento Pag. 22della giustizia e pertanto tale riduzione di spesa non può che creare allarme. Sottolinea inoltre una riduzione nel capitolo relativo alle spese per equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo. A suo avviso nei prossimi anni non sarà possibile avere una «giustizia migliore» se non si incrementerà la macchina giudiziaria. Auspica quindi che il rappresentante del Governo fornisca le risposte attese dai commissari, sottolineando come ritenga che sia doveroso farlo anche per rispetto di tutti quei cittadini che soffrono per la lentezza della giustizia nel nostro paese.

  Flavio DI MURO (LEGA), nel ribadire la contrarietà del gruppo della Lega sulla proposta di relazione formulata dal collega Bordo, fa presente in primo luogo che, come già evidenziato dall'onorevole Bartolozzi, l'incidenza percentuale delle risorse per la giustizia sul bilancio dello Stato è poco superiore all'1 per cento, rilevando come sia responsabilità del Presidente del Consiglio Conte ricalibrare le coperture finanziarie dei settori strategici per garantire le funzioni fondamentali dello Stato. Nel sottolineare come risparmiare sulla giustizia, così come sulla sanità, non sia la giusta risposta alle esigenze degli italiani, fa presente che gli annunciati interventi di chiusura o di accorpamento degli uffici giudiziari rappresentano, non già delle vittorie, ma al contrario o atti dovuti o risparmi non richiesti. Nel rilevare che né il rendiconto per il 2019 né l'assestamento per il 2020 contengono risorse adeguate ad investire sulle strutture e sulle persone, al fine di garantire i servizi prioritari, fa presente come, a suo parere, in termini di gestione del bilancio i sindaci rappresentino, a differenza dello Stato e dei Ministeri, un modello virtuoso che andrebbe replicato. Pone in particolare il problema della geografia giudiziaria, sul quale si è tuttora in attesa di un'iniziativa, già preannunciata nel corso del primo Governo Conte e condivisa all'epoca dalla Lega, da parte del Ministro competente, al quale evidentemente manca la volontà di sottoporsi ad estenuanti trattative con gli esponenti dei territori interessati. Rammenta a tale proposito le considerazioni svolte dalla Corte dei conti in materia di utilizzo dei fondi del Programma operativo nazionale governance a copertura delle spese di ampliamento dell'offerta immobiliare nel settore giudiziario, rilevando nel contempo come si tratti di servizi di giustizia volontaria che tuttavia non risolvono le esigenze espresse sia dal Comitato salva tribunali sia dai cittadini delle zone interessate. Nel sottolineare come nel corso della pandemia si siano verificate diverse situazioni di cattiva gestione dell'apertura degli uffici giudiziari, fa presente che né il rendiconto né l'assestamento allocano risorse per l'ammodernamento degli spazi o per interventi a favore dei giudici di pace, per le cui necessità non è prevista alcuna copertura finanziaria fino al 2022 a legislatura vigente. Riallacciandosi alle considerazioni svolte dal collega Potenti in merito alle infrastrutture carcerarie e agli insufficienti stanziamenti ad esse destinati nella missione Giustizia, fa presente che al limitato incremento rispetto alla dotazione del 2018 del capitolo 1769 fa riscontro l'aumento dei detenuti e dei relativi ricorsi per violazione dell'articolo 3 della Convenzione dei diritti umani dell'uomo a causa delle condizioni di sovraffollamento delle carceri. Cita a tale proposito i dati riferiti dalla Corte dei conti che per il 2019 segnala un incremento di 1.897 unità del numero dei soggetti detenuti, sottolineando come l'Italia permanga all'attenzione del Consiglio d'Europa per il sovraffollamento carcerario. Nel rilevare pertanto l'incapacità della maggioranza di incrementare le dotazioni destinate alle infrastrutture penitenziarie, rammenta come i cosiddetti decreti sicurezza voluti dall'allora Ministro Salvini destinino fino al 2022 significative risorse finanziarie, oltre che all'edilizia carceraria, anche alla videosorveglianza dei comuni o alle esigenze delle forze di polizia. Nel ritenere pertanto non irrilevante comprendere in che direzione la maggioranza intenda intervenire per modificare le citate disposizioni, sottolinea inoltre che il rendiconto non prevede adeguate Pag. 23risorse finanziarie per fornire il necessario ristoro economico alla polizia penitenziaria che, pur essendo la meno considerata tra i corpi di polizia, è soggetta in tutta Italia ad episodi di criminalità che mettono a rischio l'incolumità dei suoi agenti. Rivolgendosi in particolare ai colleghi del Movimento 5 Stelle, da sempre attenti ai temi del rigore e della trasparenza, espone i costi degli staff delle strutture dirigenziali dei diversi Ministeri, rilevando come il Ministero della Giustizia, con una cifra di quasi 28 milioni di euro annui, sia decisamente più oneroso in rapporto ad altri. Cita a tale proposito i costi di diversi Ministeri, quali a titolo esemplificativo il Ministero del Lavoro o il Ministero degli Affari esteri, che sono ugualmente rilevanti per la vita del Paese e che comportano un impegno di tipo organizzativo e relazionale anche superiore.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, invita il collega Di Muro ad avviarsi alla conclusione, considerato che diversi colleghi hanno chiesto di intervenire. Rileva inoltre che, a norma di Regolamento, secondo quanto disposto dall'articolo 50, comma 1, i deputati hanno facoltà di parlare in dichiarazione di voto per non più di dieci minuti.

  Flavio DI MURO (LEGA) nel dichiararsi certo che i colleghi interverranno per un richiamo al Regolamento al fine di tutelare i suoi diritti, prosegue con l'esame delle tabelle relative ai costi dei Ministeri. Fa presente a tale proposito che anche il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti hanno costi decisamente inferiori a quello della Giustizia, che non possono essere eguagliati neanche mettendo insieme, a titolo esemplicativo, i costi dei Ministeri competenti per le politiche agricole, per il turismo e per i beni culturali. Rileva inoltre come i vari dipartimenti del Ministero della Giustizia, i cui vertici sono di nomina fiduciaria, comportano per il bilancio dello Stato un costo totale di oltre 6 milioni di euro, rilevando a tale proposito l'esigenza di intervenire a riformare, oltre che il metodo di elezione dei membri del Consiglio superiore della Magistratura, anche i criteri di selezione dei dirigenti di simili strutture, i quali dovrebbero essere scelti per i propri meriti e non per le proprie conoscenze. Fa presente peraltro come, nonostante gli elevati costi dello staff dirigenziale del Ministero della Giustizia, il 15 maggio scorso si sia dimesso il capo di gabinetto, in quanto coinvolte nelle intercettazioni del Palamara gate. Dopo tale excursus, animato non da un intento ostruzionistico ma dalla volontà di rendere chiari i dati contenuti nel rendiconto, ritiene inaccettabile la riduzione delle risorse destinate al personale, manifestando il proprio stupore per il fatto che diversi colleghi, per vincoli di maggioranza o per opportunità politica, non ritengano di rilevare tale questione.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, ribadisce l'invito a concludere l'intervento per consentire che venga data la parola al deputato Maschio.

  Flavio DI MURO (LEGA) dichiara di cedere volentieri la parola al collega, riservandosi di intervenire prima di tutte le successive votazioni che si svolgeranno nel corso della seduta.

  Ciro MASCHIO (FDI) nel dichiarare preliminarmente che avrebbe volentieri lasciato concludere l'intervento al collega Di Muro, che si è espresso con una performance piacevole nei toni e interessante per i contenuti, intervenendo per dichiarazione di voto, sottolinea come il rendiconto politico del Ministero della Giustizia si sia tradotto in un bilancio fallimentare. Ricorda a tale proposito in primo luogo il caso Palamara, che rappresenta la punta dell’iceberg di un sottobosco ben più grave e che ha evidenziato l'esigenza di riformare le modalità di elezione dei membri del CSM, rammentando inoltre i diversi appelli rivolti dal Presidente della Repubblica al Parlamento perché legiferi in materia. Ricorda altresì le gravi vicende della Pag. 24scarcerazione dei boss mafiosi, che ha rappresentato una ferita per i magistrati, le forze di polizia, le famiglie delle vittime e tutti i cittadini, e delle rivolte nelle carceri, determinate da una gestione non tempestiva e non efficiente da parte della cabina di comando del Ministero. Fa presente altresì come nel corso dell'emergenza determinata dall'epidemia da Covid-19 i tribunali siano stati paralizzati e gettati nel caos con un inqualificabile «scaricabarile» sui capi dei distretti, che sono stati lasciati senza indicazioni né linee guida. Tiene a sottolineare come sull'argomento sia intervenuto esclusivamente un ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia, volto ad evidenziare la necessità di predisporre, prima della riapertura del 1o luglio, protocolli comuni per garantire la gestione uniforme dell'attività dei tribunali. Rileva inoltre come il Ministro Bonafede abbia annunciato in Commissione Giustizia, nel corso delle audizioni svolte all'avvio dei Governi Conte I e II, l'imminente riforma della giustizia civile e penale, di cui non vi è alcuna traccia.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, invita il collega Maschio ad avviarsi alla conclusione considerato che alle 16 è previsto in Assemblea l'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri.

  Ciro MASCHIO (FDI) richiamando il citato articolo 50, comma 1, del Regolamento, fa presente di avere a disposizione 10 minuti.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, fa presente che il suo invito a concludere l'intervento era volto ad evitare la sua interruzione in concomitanza dell'avvio dei lavori dell'Assemblea.

  Ciro MASCHIO (FDI), nel proseguire il suo intervento, evidenzia come altrettanto fallimentare sia anche il bilancio finanziario del Ministero della Giustizia, che risulta inadeguato sia rispetto alle promesse fatte sia rispetto alle reali esigenze del settore, considerato che l'incidenza delle risorse sul bilancio dello Stato è poco più dell'1 per cento, in calo rispetto al 2019. Nel rilevare in particolare come proprio il programma Giustizia civile e penale, al quale attiene la sbandierata riforma del Ministro, sia oggetto di una riduzione di 73 milioni di euro per il personale, sottolinea che la penalizzazione ha colpito uno dei punti deboli dell'Italia, per la quale siamo tuttora oggetto dell'attenzione internazionale. Rileva pertanto come, a fronte della riduzione delle risorse per il personale, non si verificherà lo scorrimento delle graduatorie relative ai tirocinanti e alle altre categorie di soggetti che potrebbero favorire il buon funzionamento del settore né si interverrà in favore dei cinquemila giudici onorari, che sono stati umiliati nonostante lo spirito di servizio dimostrato e il grande carico di lavoro svolto. Riallacciandosi alle considerazioni del collega Di Muro sul fallimento del sistema carcerario, fa presente che il mancato rimpatrio dei detenuti stranieri, che rappresentano circa un terzo del totale della popolazione reclusa, avrebbe comportato in un solo anno un risparmio variabile tra i 500 milioni e un miliardo di euro, che avrebbero potuto essere destinati ad altre spese necessarie a restituire l'efficienza del settore giustizia. In conclusione preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia alla proposta di relazione del relatore il quale, richiedendo con riguardo all'assestamento per il 2020 uno sforzo del Governo per procedere al previsto piano assunzionale, riconosce in sostanza il fallimento della maggioranza in materia di giustizia.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, in considerazione dell'imminente avvio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. Pag. 25— Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 19.55.

Sull'ordine dei lavori.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, propone di invertire l'ordine dei lavori nel senso di procedere dapprima all'esame in sede consultiva e successivamente all'esame in sede referente, in modo da consentire al relatore sul testo unificato delle proposte di legge C. 107 e abbinate di raggiungere la seduta.

  La Commissione consente.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza);
Tabella n. 5: stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2020;
Tabella n. 8: stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza);
Tabella n. 10: stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2020 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione. – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, ricorda che nella seduta di oggi pomeriggio il relatore, onorevole Bordo, ha illustrato la proposta di relazione sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2019 e che sulla stessa si sono svolte alcune dichiarazioni di voto.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2019 (vedi allegato 2).

  Michele BORDO (PD), relatore, in merito al disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020, con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) (limitatamente alle parti di competenza), allo stato di previsione del Ministero della Giustizia (Tabella n. 5), allo stato di previsione del Ministero dell'Interno (Tabella n. 8) (limitatamente alle parti di competenza) e allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella 10) (limitatamente alle parti di competenza), esprime parere favorevole sull'emendamento Bartolozzi Tab. 5.1, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Varchi Tab.5.2.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento Bartolozzi Tab. 5.1 (vedi allegato 3).

  Maria Carolina VARCHI (FdI), nell'illustrare l'emendamento a sua firma Tab. 5. 2, prende atto che la maggioranza, contrariamente ai proclami annunciati, decide deliberatamente di mantenere i propri debiti nei confronti delle centinaia di migliaia di soggetti con partita Iva che prestano i loro servizi a favore dei tribunali, in un momento di grave crisi economica per il Paese. A suo avviso si tratta di Pag. 26un segnale devastante per il Paese che mette in evidenza la superficialità già dimostrata nei confronti di questa categoria di cittadini dal viceministro Misiani.

  Manfredi POTENTI (Lega), nel sottoscrivere a nome del suo gruppo, la proposta emendativa Varchi Tab. 5.2, evidenzia che la stessa tratta una questione centrale più volte evidenziata dalla categoria professionale degli avvocati, che nutre una forte preoccupazione sulla materia. Ritiene assolutamente imprescindibile che vengano stanziate le opportune risorse per la liquidazione di tali emolumenti che, oltre ad assicurare quanto dovuto agli avvocati, garantiscono il diritto di difesa delle categorie meno abbienti.

  Catello VITIELLO (IV), intervenendo a titolo personale, preannuncia il voto favorevole sull'emendamento in discussione, sottolineando di averne presentato uno di contenuto analogo nel corso dell'esame del decreto-legge cosiddetto «Rilancio». Rammenta inoltre che, a seguito di un ordine del giorno, il Governo aveva assicurato che sarebbe intervenuto per garantire il pagamento di tali emolumenti.

  Carla GIULIANO (M5S) precisa che il tema oggetto dell'emendamento in discussione è all'attenzione anche del suo gruppo parlamentare. Rammenta che nel corso dell'esame del decreto-legge Rilancio sono stati stanziati, per le medesime finalità di cui all'emendamento, ulteriori 20 milioni di euro e che sono accolti numerosi ordini del giorno sulla materia.

  Cosimo Maria FERRI (IV) sottopone ai colleghi della maggioranza l'emendamento e rammenta l'impegno che il Governo aveva assunto sulla materia. Invita, pertanto, il rappresentante del Governo a rivedere il proprio parere rammentando anche che l'Avvocatura ha sempre sollecitato una risoluzione della problematica. Ritiene che l'accoglimento di tale proposta emendativa costituirebbe un segnale di buonsenso e di mantenimento degli impegni presi e sottolinea come la questione non possa essere soggetta ai rapporti tra maggioranza e opposizione. Ciò premesso preannuncia comunque il proprio voto favorevole, ritenendo che sia giusto sostenere tale proposta emendativa.

  Maria Carolina VARCHI (FdI), nel ringraziare i colleghi della maggioranza che si sono espressi favorevolmente nei confronti del proprio emendamento, chiede al relatore di accantonarne l'esame al fine di individuare una soluzione condivisa.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS assicura che l'Esecutivo condivide la necessità di garantire quello che ritiene essere l'adempimento a un istituto di civiltà oltre che un diritto per i professionisti che ne hanno accesso. Sottolinea tuttavia che la contrarietà a tale proposta emendativa è di natura tecnica, in quanto la stessa insiste sul capitolo 1360 al quale si imputa la generalità delle spese processuali. Sottolinea che prevedere l'attribuzione del 60 per cento dell'intera somma di un capitolo ad un'unica voce di spesa non può essere la corretta soluzione della questione. Fa presente, inoltre, che nella giornata odierna presso il Ministero della Giustizia si è svolta una riunione avente ad oggetto il tema dello smaltimento dell'arretrato e del pronto adempimento per la soddisfazione dei debiti che vanno imputati alle spese di giustizia e alla legge Pinto. Sottolinea come il Ministero della Giustizia ritenga doveroso dare attuazione alle procedure per garantire il diritto di credito maturato dagli avvocati e dalle altre figure professionali soggette al regime della partita Iva che prestano le proprie attività nei tribunali.

  Cosimo Maria FERRI (IV), nel ringraziare il sottosegretario Giorgis per la disponibilità dimostrata, ritiene che la proposta emendativa possa essere riformulata al fine di individuare il corretto capitolo dal quale reperire le risorse necessarie. Auspica quindi che l'impegno dell'Esecutivo possa tradursi nella pronta individuazione di un corretto capitolo di spesa e sottolinea di essere, in tale maniera, totalmente Pag. 27in linea con l'impostazione del Governo.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nel sottoscrivere a nome del suo gruppo la proposta emendativa in discussione, chiede che la stessa sia accantonata per individuare le opportune coperture finanziarie. Sottolinea infatti che sia il sottosegretario Giorgis sia tutti i componenti hanno convenuto sulla bontà della proposta emendativa.

  Michele BORDO (PD), relatore, nel condividere le osservazioni del rappresentante del Governo, conviene che la contrarietà alla proposta emendativa non è di ordine politico bensì tecnico e precisa di condividerne nella sostanza il tema, pur sottolineando che si potrebbero individuare degli importi differenti. Rammenta quindi che al capitolo 1360 fanno riferimento anche altre figure e che pertanto dal punto di vista tecnico la proposta emendativa non può essere accolta. Invita quindi la collega Varchi a valutare l'opportunità di ritirare tale proposta emendativa al fine di ripresentarla nella Commissione Bilancio per gli opportuni approfondimenti tecnici necessari per individuare la migliore modalità di riformulazione.

  Maria Carolina VARCHI (FdI), nel precisare che le cifre contenute nell'emendamento sono il frutto di un calcolo statistico desunto dai numeri riportati nel bilancio dello Stato, registra il sostanziale parere favorevole da parte del Governo e della maggioranza e per tale ragione ritira la propria proposta emendativa al fine di ripresentarla in Commissione Bilancio. Certa che anche in tale sede questi ultimi reitereranno la propria posizione, auspica che in tale sede sarà certamente possibile addivenire ad un accordo per superare l'aspetto tecnico segnalato dal relatore e dal sottosegretario Giorgis.

  Michele BORDO (PD), relatore, propone di riferire favorevolmente sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020 (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2018, con riferimento: allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) (limitatamente alle parti di competenza), allo stato di previsione del Ministero della Giustizia (Tabella n. 5), allo stato di previsione del Ministero dell'Interno (Tabella n. 8) (limitatamente alle parti di competenza) e allo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella 10) (limitatamente alle parti di competenza), e nomina il deputato Bordo, quale relatore, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gianfranco DI SARNO (M5S), relatore, fa presente che la Commissione, nella seduta odierna, avvia l'esame del Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020 (DEF), trasmesso l'8 luglio. Rammento a tale proposito che nell'aprile scorso, in conseguenza dell'emergenza economica e sociale determinata dall'epidemia di Covid-19, il Governo ha trasmesso il DEF, esaminato il 28 aprile dalla Commissione Giustizia per le parti di competenza, privo degli allegati e del Programma nazionale di riforma, la cui presentazione – coerentemente con l'orientamento espresso anche da altri Paesi europei e alla luce delle linee guida riviste della Commissione europea – è stato rinviato al momento in cui fosse Pag. 28stata completata la definizione delle misure di sostegno all'economia e alle famiglie colpite dall'emergenza e fosse stata perfezionata la strategia di riapertura delle attività produttive e di ritorno alla normalità. Come precisato al momento della presentazione del DEF, la decisione nasceva dalla consapevolezza da parte del Governo dell'importanza strategica del documento e del rispetto per le Istituzioni a cui è rivolto, il Parlamento e le autorità dell'Unione Europea, considerato che le risposte ai problemi immediati dei cittadini e delle aziende e la definizione delle fasi di riapertura dell'economia rappresentavano all'epoca i compiti più urgenti da adempiere. Presentando il PNR, il Governo ritiene quindi che, raggiunta una maggiore visibilità sull'andamento della pandemia, si possano ora delineare in modo compiuto le politiche per il rilancio della crescita, l'innovazione, la sostenibilità, l'inclusione sociale e la coesione territoriale nel nuovo scenario determinato dal Coronavirus. Come si legge nel documento, la strategia del Governo risponde non solo alle raccomandazioni al Paese approvate dal Consiglio Europeo lo scorso luglio, ma anche – in conseguenza del ritardo della sua presentazione – alla proposta avanzata da parte della Commissione europea per le raccomandazioni 2020, e si ispira inoltre alla più recente strategia annuale di crescita sostenibile della Commissione europea e allo european green deal, che costituisce il principale progetto europeo di medio e lungo termine. Inoltre, il PNR traccia le linee essenziali del programma di ripresa e resilienza (recovery plan) che il Governo metterà a punto alla luce della comunicazione della Commissione europea del 27 maggio per la creazione di un nuovo Strumento europeo per la ripresa (Next Generation EU), sul quale è stato appena raggiunto l'accordo in seno al Consiglio europeo. Il piano di rilancio e, al suo interno, il recovery plan, si baseranno – come dichiarato dal Governo – su un forte aumento degli investimenti, su un significativo incremento della spesa per ricerca, istruzione, innovazione e digitalizzazione e su riforme mirate ad incrementare la crescita potenziale, la competitività, l'equità e la sostenibilità sociale ed ambientale. L'obiettivo del Governo non è soltanto quello di assorbire l'impatto della recessione innescata dalla pandemia, intendendosi anche affrontare i nodi strutturali che da tempo inibiscono un pieno e armonioso sviluppo economico e sociale del Paese, accelerandone il processo di modernizzazione e riducendo le diseguaglianze sociali e territoriali acuitesi negli ultimi anni. Per quanto riguarda in particolare il settore della giustizia, fa presente che il Programma nazionale di riforma 2020 è volto ad individuare le priorità di azione e le misure strutturali finalizzate a rispondere alle relative raccomandazioni del Consiglio europeo, nonché ad influenzare positivamente il posizionamento dell'Italia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030. In particolare la raccomandazione n. 2 del Consiglio europeo per il 2019 – riprendendo sostanzialmente quanto già previsto nelle omologhe raccomandazioni per il 2017 e 2018 – invitava l'Italia a «ridurre la durata dei processi civili in tutti i gradi di giudizio, facendo rispettare le norme di disciplina procedurale, incluse quelle già prese in considerazione dal legislatore», nonché ad «aumentare l'efficacia della prevenzione e repressione della corruzione riducendo la durata dei processi penali e attuando il nuovo quadro anticorruzione». Evidenzio inoltre che, nelle raccomandazioni specifiche all'Italia, il Consiglio europeo del 20 maggio 2020 ha sottolineato che l'efficacia nella prevenzione e nella repressione della corruzione possono svolgere un ruolo importante nell'assicurare la ripresa del nostro Paese dopo la crisi, per evitare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nell'economia e nella finanza, e che i tempi di esaurimento dei procedimenti penali presso i tribunali d'appello continuano a destare preoccupazione. Su tali basi, il Consiglio europeo ha invitato l'Italia ad adottare, nel 2020 e nel 2021, provvedimenti volti a «migliorare l'efficienza del sistema giudiziario». Con riguardo invece all'individuazione delle Pag. 29aree prioritarie di intervento con riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, il Governo specifica che le azioni da mettere in campo nel settore della giustizia sono finalizzate al miglioramento dei risultati nell'Obiettivo n. 8 «Lavoro dignitoso e crescita economica» – in particolare per gli indicatori di crescita sostenibile – e nell'Obiettivo n. 16 ’Pace, giustizia e istituzioni forti’, in particolare per quanto riguarda l'accesso alla giustizia e la fiducia nelle istituzioni. Sottolinea che, al complesso di tali sollecitazioni il Governo, nel PNR 2020, intende rispondere con l'individuazione di politiche strutturali volte in primo luogo ad assicurare una riduzione e una maggiore prevedibilità dei tempi della giustizia, con un'azione integrata di riforme incidenti sul processo civile e penale, sul funzionamento dell'organo di autogoverno della magistratura, sull'organizzazione giudiziaria nonché sull'ordinamento giudiziario nel suo complesso. Si renderà necessario inoltre ad avviso del Governo provvedere ad una programmazione di interventi sull'edilizia giudiziaria, nel quadro di proficue interazioni istituzionali, volti ad accrescere l'adeguatezza degli edifici, in particolare sotto i profili antisismico ed antincendio, promuovendo altresì l'adozione di criteri di efficientamento energetico. Sono inoltre individuate specifiche azioni finalizzate alla lotta alla corruzione, al contrasto della criminalità e alla lotta alle mafie, nonché al sistema penitenziario. A quest'ultimo proposito, il Governo segnala che il miglioramento della qualità del servizio giustizia dovrà riguardare necessariamente il sistema penitenziario e dell'esecuzione della pena, con l'adozione di interventi di innovazione e modernizzazione delle strutture penitenziarie rispondenti ai più elevati standard di sicurezza, richiesti dall'attuale contesto. Trasversale alle azioni indicate nei vari settori è la politica per il personale della giustizia, nonché quella volta alla digitalizzazione del processo, individuate come mezzi prioritari attraverso i quali il Governo intende migliorare l'efficienza del sistema giudiziario. Con specifico riguardo al processo civile, fa presente che nella relazione per paese relativa all'Italia (Country Report) del 26 febbraio 2020, la Commissione europea rileva come l'Italia abbia compiuto progressi solo limitati nel dare attuazione alla sopra citata raccomandazione del Consiglio. Più nel dettaglio, l'istituzione europea lamenta la perdurante scarsa efficienza del sistema giudiziario civile italiano. Pur riconoscendo che, nel complesso, le riforme passate stanno iniziando a incidere positivamente sulla durata dei processi nei gradi di giudizio superiori, ribadisce tuttavia la necessità di limitare gli abusi del processo e garantire un funzionamento più efficiente dei tribunali al fine di ridurre la durata dei procedimenti, tramite una complessiva riforma della procedura civile. Tra le altre criticità persistenti del sistema giudiziario civile italiano la Commissione individua l'utilizzo tuttora limitato del filtro di inammissibilità per gli appelli al giudice di secondo grado; i numerosi posti vacanti per il personale amministrativo; le differenze che persistono tra i tribunali per quanto riguarda l'efficacia della gestione dei procedimenti. Come già anticipato, a fronte di tali considerazioni, il PNR annovera l'efficienza del processo civile tra le priorità dell'azione governativa, ricordando che a dicembre 2019 il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge di delega per la riforma del processo civile – attualmente all'esame della Commissione Giustizia del Senato –, con l'obiettivo di realizzare una maggiore semplicità del procedimento, al tempo stesso adottando alcune misure acceleratorie dirette ad assicurare la ragionevole durata del processo. La riforma interesserà anche gli istituti della mediazione obbligatoria e della negoziazione assistita e il procedimento notificatorio, al fine di semplificarlo e accelerarlo anche attraverso l'incentivazione dell'utilizzo di strumenti informatici. Come precisato dal Governo, l'attuazione di tali misure appare rispondere alla fondamentale esigenza di garantire una giustizia più efficiente, nel solco delle richieste derivanti dalle rilevazioni internazionali e, in particolare, dal rapporto Doing Pag. 30Business della Banca Mondiale. Con riguardo invece al processo penale, evidenzia che il Country Report 2020 sottolinea il perdurare della scarsa efficienza della giustizia penale, in particolare a livello di appello, che si ripercuote anche sull'efficacia del contrasto alla corruzione. Al riguardo il PNR sottolinea la centralità, per l'azione di Governo, del disegno di legge recante deleghe al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le Corti d'Appello, all'esame della nostra Commissione. Rammento a tale proposito che la delega, da attuarsi entro un anno, persegue il duplice obiettivo di ridurre i flussi in entrata e deflazionare il giudizio, e di razionalizzare e semplificare il procedimento penale. Le previsioni si sostanziano sia in alcune disposizioni immediatamente precettive, tra le quali un'ulteriore riforma dell'istituto della sospensione della prescrizione dei reati, sia in una serie di criteri di delega su diversi ambiti di intervento. Sul fronte della lotta alla corruzione, rileva che nel Country Report 2020, la Commissione riconosce come l'Italia abbia fatto progressi grazie all'adozione di un nuovo quadro per la protezione degli informatori, al rafforzamento del ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) e all'approvazione, nel gennaio 2019, di una legge anticorruzione (legge n. 3 del 2019, c.d. spazzacorrotti). Tuttavia la stessa Commissione sottolinea il persistere di una serie di criticità in conseguenza delle quali l'Italia si è classificata al 62o posto nell'indicatore mondiale della governance 2019 per il controllo della corruzione e ha ricevuto un punteggio del 53 per cento nell'indice di Transparency International del 2020 sulla percezione della corruzione, conseguendo un risultato tra i peggiori dell'UE, con un miglioramento solo marginale rispetto all'anno precedente. In particolare la Commissione suggerisce di intervenire in materia di lobbying, di regolamentare i conflitti di interessi per i funzionari pubblici eletti, nonché di perfezionare l'attuazione del whistleblowing nel settore privato, che rimane problematica a causa del carattere volontario dell'adozione di un protocollo d'intesa. Con riguardo alle misure volte a prevenire e a contrastare il fenomeno della corruzione, nel PNR si segnala che verrà portata a pieno regime la disciplina della citata legge n. 3 del 2019 in chiave di ulteriore valorizzazione e più ampia diffusione della cultura della trasparenza. In tale contesto, si segnala l'elaborazione in atto, di concerto con il Ministero degli affari esteri, di un disegno di legge di ratifica del Protocollo addizionale alla Convenzione penale sulla corruzione, fatto a Strasburgo il 15 maggio 2003, con il quale – raccogliendo le raccomandazioni del GRECO – viene estesa al giudizio arbitrale la tutela penale contro le condotte di corruzione. Il Governo intende inoltre proseguire la lotta alle organizzazioni mafiose e alla criminalità organizzata transnazionale, specie attraverso l'acquisizione di patrimoni illeciti e la diffusione dei modelli normativi di contrasto, prevedendo anche l'inasprimento delle pene per gli evasori e rendendo più trasparenti le transazioni commerciali. Al riguardo, tra le priorità individuate dal PNR vi è anche la lotta alle frodi agroalimentari, concretizzatasi nell'elaborazione del disegno di legge al nostro esame, i cui principali obiettivi sono: la rielaborazione della struttura delle fattispecie incriminatrici poste a tutela degli interessi tradizionalmente tutelati in materia alimentare (la salute pubblica e i delitti contro l'industria e il commercio), per adeguare la disciplina punitiva al cambiamento del sistema di produzione, trasformazione e vendita di beni alimentari; l'individuazione di strumenti idonei a contrastare fenomeni particolarmente gravi di frode alimentare, che si manifestano attraverso condotte illecite svolte in forma stabile e organizzata nell'ambito delle attività d'impresa. Sottolinea che complementari alle riforme processuali civile e penale sono le misure di tipo ordinamentale volte a favorire un miglior funzionamento degli uffici, nonché le misure che attengono alla stessa organizzazione dell'amministrazione giudiziaria. Molte di queste misure, come ad esempio Pag. 31l'introduzione delle piante organiche flessibili di magistratura e le disposizioni per il decentramento dell'organizzazione giudiziaria, sono contenute nella legge di Bilancio per il 2020. Assume inoltre, una rilevanza cruciale il completamento del già varato programma di assunzioni di magistrati e personale amministrativo. Secondo il Governo è inoltre indispensabile implementare ulteriormente le politiche di digitalizzazione già avviate per assicurare l'efficienza del sistema ma anche il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori della giustizia. A tale proposito nel PNR si evidenzia come lo sforzo di digitalizzazione, che si intende proseguire, abbia già trovato conferma a livello internazionale, collocando l'Italia tra i Paesi europei più avanzati. Nel quadro di tale sforzo verrà completata l'estensione della piattaforma del processo civile telematico agli uffici della Suprema Corte di Cassazione e agli uffici del Giudice di pace; ugualmente si completeranno i programmati interventi per la realizzazione del processo penale telematico, mediante la reingegnerizzazione dei sistemi per procedere al maggior numero di adempimenti possibili in modalità telematica. Per quanto riguarda la Corte di Cassazione, all'esito della positiva sperimentazione avviata a settembre 2019, secondo il PNR nel corso del 2020 andrà in esercizio il sistema del deposito telematico con valore legale degli atti, sia per gli avvocati, sia per i magistrati, con possibilità di consultazione del fascicolo telematico e del pagamento telematico dei diritti di cancelleria. Il Governo rammenta inoltre che, per gli uffici del Giudice di pace civile, esaurita la formazione del personale, sono già attivati con decreto ministeriale di riconoscimento del valore legale delle notifiche il 50 per cento degli uffici; quanto al Giudice di pace penale, secondo quanto previsto dal decreto-legge n. 18 del 2020, le notifiche penali telematiche sono obbligatorie ed attive dal mese di aprile 2020. Come evidenziato nel PNR, proseguono inoltre le attività volte alla realizzazione di un unico sistema penale telematico che prevede come primi interventi il deposito da parte dei difensori, la consolle del magistrato penale e l'estensione del sistema di gestione documentale anche agli uffici di secondo grado ed alla Corte di Cassazione; si sta lavorando per il superamento della PEC nel settore civile e nel settore penale, nell'ottica di semplificazione degli adempimenti connessi, offrendo all'utenza la possibilità di effettuare il deposito di documenti anche attraverso altre tecnologie. Nel rammentare che un impulso al processo telematico, così come la possibilità di svolgere alcune attività giudiziarie da remoto, è stato determinato dalle misure contenute nei diversi decreti-legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica, pur trattandosi in larga parte di disposizioni aventi efficacia temporalmente delimitata, il Governo sottolinea che gli stessi istituti introdotti in via sperimentali potrebbero essere valutati nella «prospettiva di una applicazione a regime». Quanto al sistema penitenziario, evidenzia che nel PNR si fa riferimento all'obiettivo di realizzare un processo di riqualificazione che permetta di superare le carenze strutturali delle carceri e il sovraffollamento, attraverso l'implementazione di significativi e funzionali interventi di edilizia penitenziaria, volti sia a riqualificare gli spazi esistenti sia ad incrementare i posti detentivi, in modo da conseguire un triplice ordine di benefici: il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori; il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti; l'innalzamento del livello generale di sicurezza. L'edilizia penitenziaria dovrà tenere debitamente conto anche delle esigenze delle detenute madri, mediante una rivisitazione della rete nazionale degli istituti a custodia attenuata che possa soddisfare quanto più possibile il principio di territorialità. Secondo quanto riportato nel PNR, a riguardo della popolazione detenuta, avranno rilievo, nel rigoroso rispetto di ogni esigenza di sicurezza, le iniziative tese ad agevolare i contatti tra i ristretti e le rispettive famiglie proseguendo nella sperimentazione dei video-colloqui e realizzando spazi idonei ad assicurare una permanenza non traumatica ai minori che accedono temporaneamente Pag. 32negli istituti penitenziari. Particolare attenzione continuerà inoltre ad essere riposta nel favorire l'incremento delle occasioni di lavoro per i detenuti, quale indispensabile forma di rieducazione e risocializzazione. Nel progetto di rilancio complessivo del sistema carcerario, il Governo considera centrale il ruolo del Corpo di polizia penitenziaria, che rappresenta un fattore indispensabile per la piena funzionalità degli istituti. Con particolare riferimento al completamento della relativa pianta organica, che risente di un totale di 3764 scoperture, il Governo, nel rammentare che nell'immediato si è provveduto con la recente immissione in ruolo di 811 nuovi agenti e che entro l'anno è prevista l'assunzione di ulteriori 938 unità, sottolinea la necessità di provvedere ad ulteriori coperture, anche in via straordinaria, per il complesso delle qualifiche funzionali. Contestualmente, al fine di ridurre, in prospettiva, i margini di disagio lavorativo e incrementare in maniera incisiva le condizioni di benessere degli operatori penitenziari e del sistema carcere nel suo complesso, i provvedimenti in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia consentiranno di valorizzare e affinare le funzioni degli addetti mediante una riorganizzazione che prevede anche l'istituzione di apposite direzioni generali dedicate alla Polizia penitenziaria.

  Flavio DI MURO (LEGA) fa presente di aver appreso che nella precedente riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si era stabilito che già nella giornata di domani la Commissione sarà chiamata ad esprimersi sul provvedimento in esame. Ritenendo che, in ragione della complessità della materia, tale programmazione dei lavori non è sufficiente a garantire una approfondita valutazione del documento in discussione, chiede se la Commissione possa disporre di un tempo maggiore per esaminarlo.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, avverte che, fatte le opportune verifiche, la Commissione può disporre anche della giornata di martedì prossimo per esprimere il proprio parere sul provvedimento. Ritiene pertanto che si possa dedicare la seduta già prevista per la giornata di domani alla sola discussione del documento in esame. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 22 luglio 2020. — Presidenza della presidente Francesca BUSINAROLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 20.25.

Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.
Testo unificato C. 107 Boldrini, C. 569 Zan, C. 868 Scalfarotto, C. 2171 Perantoni e C. 2255 Bartolozzi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato delle proposte di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 21 luglio 2020.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, ricorda che, nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sul complesso degli emendamenti e che, dopo l'espressione dei pareri da parte del relatore e del Governo, la Commissione passerà all'esame delle singole proposte emendative.
  Avverte che sono stati presentati circa 180 subemendamenti (vedi allegato 5) all'emendamento 7.100 del relatore, presentato ieri. Avverte che il relatore ha testé comunicato il ritiro dell'emendamento 7.100: sono da considerarsi conseguentemente decaduti i subemendamenti presentati.

Pag. 33

  Alessandro ZAN (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 1, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Turri 1.1, Varchi 1.2, Palmieri 1.3 e Rospi 1.4, sugli emendamenti Turri 1.6, Paolini 1.7, Turri 1.8, 1.11 e 1.12, sugli identici Turri 1.13 e Varchi 1.17, nonché sugli identici emendamenti Turri 1.18 e Palmieri 1.19. Esprime parere contrario sull'emendamento Turri 1.21 e propone l'accantonamento dell'emendamento Bellucci 1.35. Esprime parere contrario sull'emendamento Alessandro Pagano 1.20, sugli identici emendamenti Alessandro Pagano 1.39 e Varchi 1.44, nonché sugli emendamenti Varchi 1.34 e Rospi 1.23 e propone l'accantonamento degli identici emendamenti Vitiello 1.9 e Bartolozzi 1.10. Esprime parere contrario sugli emendamenti Rospi 1.22, Alessandro Pagano 1.24, Varchi 1.104, 1.53, 1.93, 1.97, 1.98, 1.99, 1.101, 1.140 e 1.108, Alessandro Pagano 1.85, Turri 1.14, sugli identici emendamenti Turri 1.15 e Varchi 1.141, sugli identici emendamenti Palmieri 1.142 e Turri 1.143, sugli identici emendamenti Alessandro Pagano 1.151 e Maschio 1.156, sugli identici Alessandro Pagano 1.153 e Maschio 1.158, nonché sugli emendamenti Varchi 1.146, Maschio 1.198, 1.179, 1.183, 1.184, 1.185 e 1.187. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Alessandro Pagano 1.203. 1.204, 1.210, 1.214, 1.215 e 1.218 e Maschio 1.193 e propone l'accantonamento dell'emendamento Turri 1.222. Esprime parere contrario sugli emendamenti Maschio 1.235, Montaruli 1.352, Alessandro Pagano 1.49, 1.60, 1.54, 1.58, 1.50 e 1.48, sugli identici Turri 1.16 e Varchi 1.238, sugli identici Turri 1.239 e Palmieri 1.240, nonché sugli emendamenti Varchi 1.271 e 1.265, Alessandro Pagano 1.241, Varchi 1.277, 1.279, 1.280 e 1.281 e sugli identici Varchi 1.285 e Alessandro Pagano 1.305. Esprime parere contrario sugli emendamenti Maschio 1.316, Varchi 1.290 e 1.300 e Alessandro Pagano 1.307, 1.309, 1.313. Propone l'accantonamento dell'emendamento Rospi 1.35,;esprime, quindi, parere contrario sugli emendamenti Montaruli 1.350 e 1.351, sugli identici Turri 1.331 e Montaruli 1.332, sugli emendamenti Montaruli 1.340, Maschio 1.348 e 1.346, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 1.06, esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 1.07, propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Bartolozzi 1.02 ed esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bartolozzi 1.01.
  Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 2, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Montaruli 2.1, Rospi 2.2 e Turri 2.3 nonché sugli emendamenti Turri 2.5, Paolini 2.4 e Alessandro Pagano 2.34 e propone l'accantonamento dell'emendamento Bellucci 2.13. Esprime parere contrario sugli emendamenti Maschio 2.10 e Alessandro Pagano 2.35 e propone l'accantonamento degli identici emendamenti Maschio 2.8, Vitiello 2.6 e Bartolozzi 2.11. Esprime parere contrario sugli emendamenti Alessandro Pagano 2.41, 2.19, 2.21 e 2.25 e propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Maschio 2.01 e Costa 2.02.
  In relazione alle proposte emendative riferite all'articolo 3, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Rospi 3.1, Maschio 3.2, Zanettin 3.3 e Turri 3.4 e sugli emendamenti Turri 3.5, Paolini 3.6, Turri 3.7, sugli identici Alessandro Pagano 3.8 e Turri 3.9, nonché sugli emendamenti Turri 3.22, Alessandro Pagano 3.111, 3.43, 3.45, 3.75, 3.79, 3.83 e 3.105, Lucaselli 3.187, sugli identici Turri 3.13, Alessandro Pagano 3.12 e Paolini 3.171, sugli emendamenti Varchi 3.190 e 3.191, Potenti 3.119, sugli identici Alessandro Pagano 3.14, Paolini 3.172 e Turri 3.15, sugli identici Paolini 3.173, Alessandro Pagano 3.16 e Turri 3.17, nonché sugli emendamenti Lucaselli 3.195, sugli identici Alessandro Pagano 3.18 e Turri 3.19, sugli identici Turri 3.20 e Alessandro Pagano 3.21 e sull'emendamento Varchi 3.200. Propone quindi l'accantonamento degli identici emendamenti Varchi 3.199, Vitiello 3.181 e Bartolozzi 3.180, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Turri 3.174, Alessandro Pagano 3.175 e sugli emendamenti Paolini 3.179 e Pag. 34Varchi 3.202. Propone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento Marco Di Maio 3.207, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Alessandro Pagano 3.168, Potenti 3.169, Turri 3.170 e sugli emendamenti Varchi 3.222 e Maschio 3.214.
  Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 4, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Alessandro Pagano 4.1, Turri 4.26, Varchi 4.27, Bartolozzi 4.28, Vitiello 4.29 e Rospi 4.30, esprime parere contrario sugli emendamenti Turri 4.36 e Maschio 4.35, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Varchi 4.32, Vitiello 4.33, Bartolozzi 4.34. Esprime parere contrario sull'emendamento Alessandro Pagano 4.37, sugli identici Alessandro Pagano 4.3 e Varchi 4.42, sugli identici Varchi 4.44 e Alessandro Pagano 4.2, sull'emendamento Varchi 4.48, sugli identici Alessandro Pagano 4.11 e Maschio 4.49, sugli emendamenti Alessandro Pagano 4.15 e Maschio 4.53 e sugli identici Maschio 4.63 e Alessandro Pagano 4.25. Propone quindi l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Viscomi 4.01, Siani 4.02, Magi 4.03 e Viscomi 4.04.
  In relazione all'articolo 5, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Alessandro Pagano 5.15, Bartolozzi 5.16, Rospi 5.17, Turri 5.18 e Lucaselli 5.19, sull'emendamento Turri 5.20, sugli identici Maschio 5.72, Alessandro Pagano 5.62, sugli emendamenti Alessandro Pagano 5.2 e 5.69 e Potenti 5.71, sugli identici Alessandro Pagano 5.7 e Varchi 5.75, sugli emendamenti Maschio 5.78 e Alessandro Pagano 5.64, sugli identici Alessandro Pagano 5.63 e Maschio 5.22, nonché sugli emendamenti Montaruli 5.21, 5.23 e 5.24, Maschio 5.61, Montaruli 5.25, 5.26 e 5.31. Esprime quindi parere contrario sugli identici emendamenti Alessandro Pagano 5.178 e Varchi 5.179 e sugli identici Alessandro Pagano 5.180, Turri 5.199 e Maschio 5.181, sull'emendamento Alessandro Pagano 5.198, sugli identici Vitiello 5.190, Rospi 5.191 e Di Muro 5.201 e sugli emendamenti Varchi 5.194 e 5.195. Propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Di Muro 5.202 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Potenti 5.200 e Varchi 5.197, sugli identici Maschio 5.207 e Alessandro Pagano 5.189, sugli identici Alessandro Pagano 5.9 e Varchi 5.206, sugli identici Alessandro Pagano 5.13 e Varchi 5.204, sugli identici Pagano 5.14 e Maschio 5.203, sull'emendamento Montaruli 5.208 e sull'articolo aggiuntivo Montaruli 5.01.
  In relazione all'articolo 6, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Palmieri 6.1, Turri 6.2, Rospi 6.3, Varchi 6.4 e Alessandro Pagano 6.5 e sull'emendamento Turri 6.6.
  Per quanto concerne le proposte emendative riferite all'articolo 7, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Lucaselli 7.1, Bartolozzi 7.2, Alessandro Pagano 7.3 e Turri 7.5 e sull'emendamento Varchi 7.7, propone l'accantonamento dell'emendamento Magi 7.13, esprime parere contrario sugli emendamenti Turri 7.6 e Maschio 7.25 e sugli identici Maschio 7.26 e Turri 7.27. Propone, quindi, l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Magi 7.01 e 7.02 e invita al ritiro, precisando che altrimenti il parere è da considerarsi contrario, dell'articolo aggiuntivo Bartolozzi 7.03.
  In relazione all'articolo 8, propone l'accantonamento degli emendamenti Maschio 8.10 e Di Muro 8.15. Esprime infine parere contrario sull'emendamento Potenti 9.4 e raccomanda l'approvazione del proprio emendamento TIT. 1.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) segnala che il relatore ha proposto l'accantonamento dell'emendamento Rospi 1.353 mentre ha espresso parere contrario sul proprio articolo aggiuntivo 1.01 che tratta della stessa materia. Invita pertanto ad accantonare anche la proposta emendativa da lei presentata.

  Alessandro ZAN (PD), relatore, cambiando il parere precedentemente espresso, propone l'accantonamento anche dell'articolo aggiuntivo Bartolozzi 1.01.

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS esprime parere conforme a quello del Pag. 35relatore su tutte le proposte emendative e parere favorevole sull'emendamento del relatore TIT.1.

  Lucia ANNIBALI (IV), intervenendo sull'ordine dei lavori, propone di passare alla votazione degli emendamenti a partire dalla giornata di domani.

  Federico CONTE (LEU) si associa alla richiesta della collega Annibali.

  Walter VERINI (PD) dichiara che il suo gruppo è pronto a procedere sin da ora alle votazioni, manifestando apprezzamento per la volontà di confronto espressa dal relatore rispetto ad un tema sicuramente delicato. Non si oppone tuttavia alla richiesta di un eventuale rinvio a domani dell'inizio delle votazioni.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) fa presente che per il gruppo di Forza Italia occorre procedere sin dalla seduta in corso all'esame con votazioni degli emendamenti.

  Carla GIULIANO (M5S) dichiara che il suo gruppo è pronto ad iniziare sin dalla seduta in corso l'esame dei singoli emendamenti, manifestando comunque disponibilità ad accedere alla richiesta della collega Annibali.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, alla luce della richiesta di passare da domani all'esame delle proposte emendative, propone di convocare immediatamente l'Ufficio di presidenza al fine di decidere in merito.

  La Commissione consente.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, sospende quindi la seduta.

  La seduta, sospesa alle 20.50, è ripresa alle 21.05.

  Francesca BUSINAROLO, presidente, come concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 21.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21 alle 21.05.

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