CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 febbraio 2020
332.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 24

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 25 febbraio 2020.

Audizioni informali, nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 2160 Molinari e C. 2307 Magi, in materia di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità, di rappresentanti del Movimento Italiano Genitori Onlus.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.15 alle 11.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 febbraio 2020. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO.

  La seduta comincia alle 12.30.

DL 6/2020: Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2402 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare nella seduta odierna, ai fini dell'espressione del prescritto parere, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 (A.C. 2402 Governo). Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per una più ampia descrizione del provvedimento, che si compone Pag. 25di cinque articoli, segnala che esso prevede una serie di misure dirette a fronteggiare l'evolversi della situazione epidemiologica in Italia causata dal carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia da coronavirus (COVID-19) nonché del rapido incremento dei casi e dei decessi notificati all'Organizzazione mondiale della sanità. A tal fine, l'articolo 1, al comma 1, prevede che nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un'area già interessata dal contagio del menzionato virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all'evolversi della situazione epidemiologica. Come precisato dal successivo comma 2, le misure di contenimento possono riguardare, tra l'altro: il divieto di allontanamento dal comune o dall'area interessata da parte di tutti gli individui comunque presenti nel comune o nell'area (lettera a); il divieto di accesso al comune o all'area interessata (lettera b); la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico (lettera c); sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria, salvo le attività formative svolte a distanza (lettera d); sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (lettera e); sospensione dei viaggi d'istruzione organizzati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia all'estero (lettera f); sospensione delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale (lettera g); applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva agli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva (lettera h); previsione dell'obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità, di comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio, che provvede a comunicarlo all'autorità sanitaria competente per l'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva (lettera i); chiusura di tutte le attività commerciali, esclusi gli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessità (lettera j); chiusura o limitazione dell'attività degli uffici pubblici, degli esercenti attività di pubblica utilità e servizi pubblici essenziali (lettera k); previsione che l'accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l'acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale o all'adozione di particolari misure di cautela individuate dall'autorità competente (lettera l); limitazione all'accesso o sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone terrestre, aereo, ferroviario, marittimo e nelle acque interne, su rete nazionale, nonché di trasporto pubblico locale, anche non di linea, salvo specifiche deroghe previste dai provvedimenti di cui all'articolo 3 (lettera m); sospensione delle attività lavorative per le imprese, a esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità e di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare (lettera n); sospensione o limitazione dello svolgimento delle attività lavorative nel comune o nell'area interessata nonché delle attività lavorative degli abitanti di detti comuni o aree svolte al di fuori del comune o dall'area indicata, salvo specifiche deroghe previste dai provvedimenti di cui all'articolo 3 (lettera o). Rileva inoltre che, ai sensi dell'articolo 2 le autorità competenti possono assumere ulteriori misure di contenimento, anche al di fuori di quelle descritte dall'articolo 1.
  Con riguardo alle competenze della Commissione Giustizia segnala in particolare che il comma 4 dell'articolo 3, che detta le norme per l'attuazione delle misure Pag. 26di contenimento, qualifica come illecito penale, di natura contravvenzionale, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al decreto-legge in esame, prevedendo che, se il fatto non costituisce più grave reato, si applichi l'articolo 650 del codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell'autorità). Rammenta che tale disposizione punisce con l'arresto fino a 3 mesi o l'ammenda fino a 206 euro chiunque non osservi un provvedimento legalmente dato dall'autorità per ragioni di giustizia, di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o d'igiene. Ricorda inoltre che, trattandosi di contravvenzione per la quale il codice stabilisce la pena alternativa dell'arresto o dell'ammenda, il contravventore potrà essere ammesso a pagare, prima dell'apertura del dibattimento, ovvero prima del decreto di condanna, una somma corrispondente alla metà del massimo dell'ammenda (in questo caso 104 euro), oltre le spese del procedimento, per estinguere il reato (articolo 162-bis del codice penale), sempre che il giudice non respinga la richiesta di oblazione avendo riguardo alla gravità del fatto.
  Precisa da ultimo che l'articolo 4 detta le disposizioni finanziarie mentre l'articolo 5 dispone in materia di entrata in vigore del provvedimento.

  Franco VAZIO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.35.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 febbraio 2020. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la Giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 18.10.

DL 6/2020: Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
C. 2402 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Roberto TURRI (LEGA) esprime la propria soddisfazione per il fatto che le considerazioni svolte dai deputati dell'opposizione, tra la derisione della maggioranza, nelle giornate di domenica e lunedì nel corso dell'esame del decreto-legge intercettazioni siano state accolte dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo che ha concordato sull'opportunità di invertire l'ordine dei lavori, attribuendo la giusta priorità al provvedimento in esame. Nel ritenere che si sia trattata della decisione più sensata che si potesse assumere, tiene peraltro a precisare che, se si fosse dato subito ascolto all'opposizione, convocando nella giornata di domenica la Commissione Affari sociali, l'Assemblea avrebbe potuto avviare l'esame del decreto-legge in materia di Coronavirus già lunedì scorso.

  Franco VAZIO, presidente, nel sottolineare come la decisione della Conferenza dei Presidenti di gruppo di anticipare l'esame del decreto-legge Coronavirus abbia rappresentato una sintesi delle diverse istanze dei gruppi parlamentari, ritiene che non si possa far discendere dall'opportunità di tale scelta anche la insensatezza della programmazione precedente.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) evidenzia che il gruppo di Fratelli d'Italia ha avanzato presso la Commissione di merito diverse proposte emendative al decreto- legge Coronavirus, anche in materia di Pag. 27giustizia. Sottolinea altresì che, in un'ottica di collaborazione, si è successivamente ritenuto di ritirarne una gran parte, al fine di favorire un rapido iter di esame del provvedimento. Ciò premesso, preannuncia pertanto il voto favorevole dei componenti del gruppo di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere del relatore.

  Flavio DI MURO (LEGA) fa presente che anche il gruppo della Lega ha presentato presso la Commissione di merito un numero limitato di proposte emendative, al fine di agevolare l’iter del provvedimento, considerata l'emergenza che il Paese sta attraversando e che causa preoccupazione fra i cittadini. Nell'associarsi alle considerazioni del collega Turri con riguardo alle vere priorità nazionali, con spirito costruttivo, pone la questione della tutela della salute e della sicurezza del personale della polizia penitenziaria, che non è oggetto del presente decreto-legge. Nell'esprimere apprezzamento per le circolari del Ministero della giustizia che sono state emanate, propone di integrare la proposta di parere con due osservazioni. Con riguardo alla prima, chiede che vengano adeguatamente trattati gli aspetti di prevenzione per il personale della polizia penitenziaria che lavora a stretto contatto con la popolazione detenuta in assenza di protocolli di gestione dei casi di contagio e di corsi di formazione per la gestione dei detenuti a rischio di contagio. Con riguardo alla seconda osservazione, chiede che si verifichi l'adeguatezza degli spazi presenti negli istituti penitenziari ove poter ospitare i soggetti a rischio.

  Franco VAZIO, presidente, con riguardo alle considerazioni del collega Di Muro, evidenzia che i detenuti, in quanto reclusi, non possono loro malgrado costituire un veicolo di contagio.

  Flavio DI MURO (LEGA), nel precisare che la Lega ha sempre considerato una priorità la tutela della sicurezza della polizia penitenziaria, fa presente che i detenuti ricevono visite dall'esterno. Considerato oltretutto che l'epidemia di Coronavirus è tuttora oggetto di studio e di ricerca, ritiene che sia opportuno mettere in campo tutti i possibili strumenti di prevenzione e tutela.

  Pierantonio ZANETTIN (FI), nel preannunciare il voto favorevole di Forza Italia sulla proposta di parere del relatore, fa notare come si sia ritenuto opportuno garantire uno spirito di unità di fronte a un tema che preoccupa il Paese.

  Anna Rita TATEO (LEGA), rifacendosi alle considerazioni del collega Di Muro, evidenzia che, mancando in molti istituti penitenziari adeguate strutture ospedaliere, in caso di emergenza i detenuti, accompagnati dal personale della polizia penitenziaria, sono costretti a rivolgersi ai pronto soccorso.

  Alfredo BAZOLI (PD), nel preannunciare il voto favorevole del Partito democratico sulla proposta di parere del relatore, manifesta il proprio compiacimento per la sostanziale unanimità raggiunta, rilevando come, dopo alcune iniziali incomprensioni, sia stato individuato un percorso condiviso per il provvedimento in esame, senza tuttavia impedire l'approvazione del decreto-legge intercettazioni. Ritiene che in tal modo la Camera abbia dato un segnale positivo di collaborazione, analogamente a quanto si sta verificando per le altre istituzioni coinvolte, indipendentemente dal colore politico di chi le guida. Ringrazia pertanto la forza di opposizione per lo spirito costruttivo dimostrato.

  Riccardo Augusto MARCHETTI (LEGA) nel rammentare come la Camera sia stata convocata nei giorni scorsi per esaminare il decreto-legge intercettazioni, che non rappresenta certamente una priorità per il Paese, fa presente che il provvedimento in esame, al fine di contenere la diffusione del virus, al comma 1 dell'articolo 1, prevede il divieto di allontanamento e di accesso con riguardo alle aree interessate dall'epidemia. Evidenzia a tale proposito il rischio rappresentato dai parlamentari, Pag. 28che, avendo la piena libertà di spostamento dalle regioni interessate verso la capitale, potrebbero costituire una fonte di contagio.

  Franco VAZIO, presidente, rileva come il provvedimento introduca delle regole per una parte della popolazione racchiusa in un perimetro determinato e non rechi misure per le persone che sono al di fuori di tale perimetro. Evidenzia, quindi, che il compito che viene attribuito al Parlamento è quello di valutare il provvedimento in quanto tale e rimarca l'obbligo costituzionale ad esso imposto di non sospendere l'attività legislativa. Ritiene che quanto affermato dal collega Marchetti non sia paradossale, ma invita tutti a concentrarsi sul provvedimento in esame. Nel sottolineare come il collega Di Muro abbia apprezzato l'attività del Governo di questi giorni, ritiene che si potrebbe sollecitare l'Esecutivo ad approfondire in vista di altri provvedimenti le problematiche relative al personale della polizia penitenziaria e dei detenuti, evidenziate dallo stesso collega.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LEGA) ritiene che quanto affermato dal presidente Vazio gli faccia onore. Rammenta che, durante i bombardamenti, Winston Churchill rimase a Londra, per dimostrare alla popolazione di essere partecipe. Ritiene che sia opportuno che in nessun caso il Parlamento si sottragga alla propria funzione, evidenziando come, in caso contrario, non si potrebbe chiedere ad un infermiere, che è sottoposto ad un rischio altissimo di contagio, di continuare a lavorare.

  Jacopo MORRONE (LEGA) rileva che la Conferenza dei presidenti di gruppo, nella riunione odierna, modificando il calendario dei lavori dell'Assemblea, ha sostanzialmente convenuto sulla soluzione avanzata dalla Lega e dalle altre forze di opposizione già da domenica scorsa. Nel constatare che, se la maggioranza avesse voluto, il provvedimento in discussione sarebbe già all'esame dell'Assemblea, apprezza la circostanza che si sia convenuto sul fatto che, come evidenziato dal collega Turri, il tema in discussione ha la precedenza assoluta rispetto a qualsiasi altro provvedimento. Auspica quindi che l'Esecutivo equipaggi in maniera idonea tutto il personale di polizia penitenziaria, dei tribunali e delle altre strutture di competenza del Ministero della Giustizia, a partire da quelli che svolgono la propria attività nelle zone rosse, e che adotti una circolare per disciplinare le modalità di svolgimento delle udienze, evidenziando come i tribunali, nei territori interessati, siano aperti «a macchia di leopardo». Desidera, infine, far presente ai colleghi della maggioranza che nelle giornate di domenica e di ieri hanno fatto dell'ironia sulla loro richiesta, che la decisione della Conferenza dei Presidenti di gruppo odierna ha dimostrato essere corretta.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, nel registrare il consenso unanime sul provvedimento, ringrazia tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, per la sensibilità dimostrata sulla materia. Sottolinea la difficoltà della situazione, che ha reso necessario il provvedimento d'urgenza. Desidera, quindi, senza alcuna polemica, evidenziare ai colleghi della Lega, quanto in questi giorni l'Esecutivo, assieme a tutte le autorità territoriali coinvolte, abbiano posto in essere attività ordinarie e straordinarie per il contenimento della crisi.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI, nell'apprezzare le osservazioni dell'onorevole Di Muro, fa presente che il Ministero della Giustizia sta valutando i provvedimenti, anche di rango secondario, da adottare in questa emergenza, sia in materia di tribunali sia in quella di carceri. Sottolinea che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sul decreto-legge in discussione limitatamente agli aspetti di sua competenza, che investono il comma 4 dell'articolo 3, che qualifica come illecito penale, di natura contravvenzionale, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al decreto-legge stesso, prevedendo che, se il fatto non costituisce più grave reato, si applichi Pag. 29l'articolo 650 del codice penale. Evidenzia che il Ministero della Giustizia si è attivato per conoscere i fabbisogni delle strumentazioni necessarie a chi lavora negli istituti penitenziari, e preannuncia l'adozione a breve di provvedimenti volti a dotare tutto il personale degli opportuni strumenti di sicurezza, nonché ad adottare gli ulteriori interventi che si renderanno necessari.

  Catello VITIELLO (IV) ritiene che la Commissione dovrebbe valutare l'opportunità di prevedere una osservazione sulla sospensione dei termini di decadenza per il compimento di atti presso gli uffici giudiziari, ritengo che per i territori colpiti dall'emergenza del Covid-9 si dovrebbero assumere provvedimenti analoghi a quelli già adottati per i territori dell'Aquila e di Bari. Evidenzia che, nell'ambito dei procedimenti civili, molti termini decorreranno a prescindere dalla chiusura dei tribunali e ritiene quindi che quella proposta sarebbe una misura necessaria.

  Franco VAZIO, presidente, sottolinea che la questione sollevata dal collega Vitiello non è espressamente prevista dal decreto-legge in esame e che c’è già uno strumento normativo, il decreto legislativo 9 aprile 1998, n. 437, che può essere utilizzato per risolverla. Manifesta, inoltre, le proprie perplessità ad introdurre una disposizione che preveda la sospensione dei termini di decadenza in assenza di una disposizione che preveda la chiusura dei tribunali.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI, nel rassicurare che il Ministero della Giustizia emanerà ulteriori provvedimenti sul tema, sottolinea come, qualora si rendesse necessario disporre la chiusura dei tribunali, il Governo valuterebbe anche la questione della sospensione dei termini di decadenza.

  Catello VITIELLO (IV) dichiara che ciò che è stato testè affermato dal sottosegretario Ferraresi è in linea con quanto da lui auspicato.

  Franco VAZIO, presidente, nel ribadire che il decreto-legge in esame non prevede alcuna chiusura di tribunali, sottolinea come, qualora tale misura si rendesse necessaria, non sarebbe sufficiente limitarsi a sospendere i termini, bensì dovrebbero essere presi in considerazione anche numerosi altri aspetti.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, all'unanimità, approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 18.45.

Pag. 30