CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 dicembre 2019
292.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 10 dicembre 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario per l'Interno Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive, a norma dell'articolo 1, commi 2, lettera b), 3 e 4, della legge 1o dicembre 2018, n. 132, al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante «Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche».
Atto n. 119.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 dicembre scorso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella seduta del 5 dicembre scorso i relatori hanno formulato una proposta di parere e che ieri i relatori stessi hanno elaborato una riformulazione della medesima proposta di parere (vedi allegato 1), la quale è già stata trasmessa informalmente via email a tutti i componenti Pag. 4delle Commissioni riunite nel pomeriggio di ieri.
  Ricorda quindi che nella seduta odierna si dovrà procedere all'espressione del parere, il cui termine è già scaduto il 29 novembre scorso.

  Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, illustra la riformulazione della proposta di parere, richiamando, in particolare, l'attenzione sulla condizione di cui al numero 39) (ex 40), con la quale si chiede al Governo di espungere le disposizioni dello schema di decreto che intervengono sul rapporto gerarchico tra direttore del carcere e appartenenti al Corpo della polizia penitenziaria, nonché sull'osservazione di cui alla lettera g) (ex h), in cui si invita il Governo a valutare l'opportunità di adottare, in via del tutto eccezionale, misure anche normative volte a superare il contenzioso relativo al concorso per 893 allievi agenti della Polizia di Stato bandito con decreto del Capo della Polizia del 18 maggio 2017, prendendo in considerazione le aspettative dei partecipanti. Precisa, inoltre, come le restanti condizioni e osservazioni derivino da elementi emersi nel corso dell'attività conoscitiva e da suggerimenti avanzati dai membri delle Commissioni.

  Emanuele PRISCO (FDI), nel ringraziare i relatori per il lavoro di sintesi svolto, segnala l'esigenza di apportare alcune modifiche alla proposta di parere, peraltro già riformulata, al fine di superare alcune criticità che ritiene siano ancora presenti nel provvedimento.
  Con riferimento alla questione del concorso pubblico per l'assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato, propone, anzitutto, di aggiungere, nell'ultima premessa della proposta di parere, un riferimento all'esigenza di tenere conto delle pronunce del TAR Lazio e del Consiglio di stato che hanno ammesso, in via cautelare, parte dei ricorrenti al corso di formazione per allievi agenti, sempre attesa la necessità di accelerare l'immissione in ruolo di nuovo personale.
  Su tale argomento, inoltre, ritiene opportuno trasformare l'osservazione g) recata dalla proposta di parere in una condizione, considerata la particolare urgenza dell'intervento da porre in essere. Propone quindi di modificare l'ultima premessa della proposta di parere relativa al Capo IV, concernente la Polizia penitenziaria, in ordine ai rapporti tra il vertice amministrativo del carcere e la stessa Polizia penitenziaria, laddove si fa riferimento al fatto che le nuove disposizioni introdotte dall'articolo 29, comma 1, lettera c), numero 2), dello schema in esame non appaiono sufficientemente coordinate con i principi regolatori dell'organizzazione e della gestione degli istituti penitenziari. Su tale aspetto ritiene opportuno specificare che vi è l'esigenza di approfondire gli effetti che tali nuove norme potrebbero produrre nell'ambito dell'organizzazione del lavoro, anche tenendo conto dei principi costituzionali richiamati; rileva, infatti, che la formulazione attuale della proposta di parere potrebbe apparire equivoca, alimentando ingiustamente un clima di sospetto nei confronti delle Forze di polizia penitenziaria, relativamente alla loro capacità di far rispettare i diritti fondamentali nelle carceri. Soffermandosi quindi sulla condizione n. 5) della proposta di parere, in relazione all'esigenza di assicurare un adeguato potenziamento nelle qualifiche apicali del ruolo degli ispettori, propone di aggiungere, alla fine della condizione, un riferimento all'esigenza di valorizzare altresì i percorsi formativi e di merito individuali. Ritiene opportuno, infatti, che, oltre ai criteri dell'anzianità, nell'organico delle forze di polizia siano garantiti parametri di merito, che assicurino l'impiego di personale giovane e preparato.
  Passando quindi all'osservazione recata alla lettera h) – in relazione all'esigenza di riconoscere adeguato valore al percorso di studi effettuato per l'accesso alla qualifica di commissario capo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, e qualifiche e gradi corrispondenti – propone di aggiungere, in fine, un riferimento Pag. 5all'esigenza di eliminare eventuali disparità – anche funzionali – tra il ruolo ordinario e quello speciale.
  Segnala quindi l'esigenza di riformulare la proposta di parere nel senso di aggiungere un'osservazione che inviti il Governo a valutare eventuali altre iniziative per eliminare le disparità di fatto determinate dalla mancata indizione dei concorsi ex articolo 25 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, che, a suo avviso, ha impedito la possibilità per il personale interessato di progredire gerarchicamente nel superiore ruolo direttivo e di essere inquadrato nella qualifica di commissario capo.
  Evidenzia, infine, la necessità di includere nella proposta di parere una osservazione che, in armonia con i pronunciamenti del Consiglio di Stato in materia, inviti il Governo a valutare l'opportunità di intervenire, anche con correttivi normativi, al fine di garantire, a tutto il personale del comparto – così come già assicurato alle forze armate e a quelle della polizia penitenziaria – l'applicazione dei diritti di cui all'articolo 42-bis del decreto legislativo n. 151 del 2001 – in materia di mobilità a tutela della maternità e paternità – fatte salve le peculiarità determinate dallo stato rivestito.

  Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, rileva come, alla luce della necessità di approfondire le proposte di modifica e integrazione del parere che sono state formulate, non vi siano le condizioni per concludere l'esame prima della ripresa della seduta dell'Assemblea e propone di rinviare la discussione al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea medesima.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, considera opportuno procedere comunque nell'esame del provvedimento fino a quando non riprenderanno le votazioni in Assemblea.

  Igor Giancarlo IEZZI (LEGA) richiama l'attenzione delle Commissioni su talune proposte di modifica della proposta di parere dei relatori formulate dal gruppo della Lega, ritenendo opportuno un approfondimento, al fine di verificare se esse possano essere accolte.
  In particolare, chiede che sia modificata la decisione di destinare quasi la metà dei fondi stanziati agli assegni di funzioni dei ruoli di base, in quanto non foriera di effetti positivi in ordine alle occasioni di progressione in carriera che si intendeva assicurare al personale della Polizia di Stato con tale riordino; inoltre l'assegno di funzione non è oggetto della delega di cui l'articolo 1, comma 3, della legge n. 132 del 2018 con l'osservanza dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 8, comma 1, lettera a), numero 1), della legge 7 agosto 2015, n. 124, bensì riservato al tavolo contrattuale, e che tale condizione sia estesa a tutte le qualifiche e gradi corrispondenti delle altre Amministrazioni del comparto sicurezza e difesa.
  Chiede altresì che si provveda ad unificare il ruolo agenti-assistenti-sovrintendenti attraverso l'istituzione di una carriera aperta e che tale condizione sia estesa a tutte le qualifiche e gradi corrispondenti delle altre Amministrazioni del comparto sicurezza e difesa.
  Domanda inoltre di apportare una modifica allo schema di decreto in esame in modo da assicurare ai funzionari del ruolo direttivo ad esaurimento il medesimo percorso di carriera previsto per i funzionari del ruolo ordinario, così da acquisire la qualifica di commissario capo al termine del corso di formazione e che tale condizione sia estesa a tutte le qualifiche e gradi corrispondenti delle altre Amministrazioni del comparto sicurezza e difesa.
  Il suo gruppo sollecita ulteriormente che, considerate le carenze di organico in tutti i ruoli, si proceda allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi, come ad esempio dei concorsi interni per 501 vice ispettori e per 436 vice commissari da poco conclusi e che tale condizione sia estesa a tutte le altre Amministrazioni del comparto sicurezza e difesa.
  Chiede quindi che, dati i vuoti di organico causati dalla mancata indizione di concorsi negli ultimi anni, al fine di assicurare Pag. 6la funzionalità dei servizi di polizia, la quale sarebbe minata dalla carenza di ispettori che rivestono la qualifica di sostituto ufficiale di pubblica sicurezza, siano introdotti avanzamenti straordinari e/o procedure concorsuali interne straordinarie, da riservarsi a personale appartenente al ruolo degli ispettori così da assicurare il potenziamento delle qualifiche di ispettore superiore e sostituto commissario, e che tale condizione sia estesa a tutte le altre Amministrazioni del comparto sicurezza e difesa.
  Domanda inoltre che sia salvaguardata la posizione dei vice questori e dei vice questori aggiunti, e le qualifiche e i gradi equiparati e corrispondenti, risultati inidonei in modo assoluto al servizio di polizia o al servizio militare incondizionato per infermità nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2018 e la data di entrata in vigore dello schema in esame, mediante l'attribuzione della possibilità di presentare domanda di transito nei ruoli civili, che lo schema in esame già assicura a regime e che il transito, sia per coloro che sono risultati inidonei nel predetto periodo sia successivamente all'entrata in vigore del decreto, quindi a regime, avvenga nella prima e nella seconda qualifica dirigenziale.
  Con riguardo al Corpo della Polizia Penitenziaria, il gruppo della Lega chiede:
   di modificare l'articolo 29, comma 1, lettera c), dello schema, prevedendo che tutti i comandanti di reparto della Polizia penitenziaria che rivestano qualifica dirigenziale, anche inferiore a «primo dirigente», siano subordinati al direttore dell'istituto solo funzionalmente e non gerarchicamente; di sostituire i termini «intendente» e «intendente aggiunto» con altri termini più consoni al funzionario di livello dirigenziale di un Corpo di Polizia quali, ad esempio, «dirigente» e «dirigente aggiunto»;
   di inserire nella proposta di parere anche il riferimento al 6o corso da ispettori, il quale si trova nella stessa condizione rispetto al 9o corso della Polizia di Stato, nell'ottica di equiordinazione che si vuole ottenere con il riordino delle carriere, con una decorrenza pari alla data del bando con una forbice di 3-6 mesi;
   con riguardo alla vicenda del concorso interno per 1.400 vice ispettori, di cui al Bollettino Ufficiale del 18 dicembre 2013, di ripristinare la par condicio tra i candidati, chiudendo il contenzioso in essere attraverso una determina dell'Amministrazione che preveda l'annullamento dell'esclusione dalla contestata prova scritta per tutti coloro i quali abbiano adito la giustizia amministrativa e la contestuale riammissione alla prova orale, al fine di scongiurare definitivamente l'ipotesi di soccombenza del Ministero di fronte alla giustizia amministrativa e di salvaguardare tanto la posizione dei vincitori meritevoli, quanto le ragioni dei ricorrenti, richiamando al riguardo le pronunce del TAR del Lazio sul merito di alcuni dei ricorsi amministrativi relativi, le quali hanno certificato la fondatezza delle ragioni dei ricorrenti, del resto già evidenziate dalla stessa Amministrazione con l'attività della commissione di verifica della correttezza della procedura concorsuale, che aveva concluso i propri lavori sottolineando la violazione del principio di uguaglianza sostanziale tra i candidati;
   di sopprimere, nella proposta di parere dei relatori, le osservazioni di cui alle lettere p) e q);
   con riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera t), del decreto legislativo n. 95 del 2017, di prevedere che le funzioni degli appartenenti all'attuale ruolo ad esaurimento, comunque sarà denominato in futuro, sostituendo, pertanto la parola «analoghe» con la seguente: «identiche» e, con riguardo alle qualifiche della carriera dei funzionari, di inserire espressamente il riferimento al decreto legislativo 334 del 2000.

  Francesco Paolo SISTO (FI) ritiene necessario un approfondimento, anche al fine di sottoporre ai relatori le proposte del gruppo di Forza Italia.

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  Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende brevemente la seduta, al fine di favorire gli opportuni contatti tra i gruppi e i relatori, riservandosi di verificare, alla ripresa dei lavori dopo la sospensione, se vi siano le condizioni per concludere l'esame nella seduta in corso ovvero se sia necessaria la convocazione di un'ulteriore seduta al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresa alle 14.40.

  Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, in risposta alle proposte avanzate dal deputato Iezzi, fa notare come la condizione n. 8) della proposta di parere dei relatori, come riformulata, abbia sostanzialmente lo stesso contenuto della condizione proposta dal gruppo della Lega in relazione al tema del transito nei ruoli civili dei vice questori e dei vice questori aggiunti, nonché qualifiche e gradi equiparati, che siano risultati inidonei in modo assoluto al servizio di polizia o al servizio militare incondizionato nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2018 e i la data di entrata in vigore dello schema di decreto in esame. Fatta eccezione per la parte recata dalla condizione proposta dalla Lega che prevede che tale transito – sia per coloro che sono risultati inidonei nel predetto periodo sia successivamente all'entrata in vigore del provvedimento, quindi a regime – avviene nella prima e nella seconda qualifica dirigenziale, rileva infatti come la condizione n. 8) della proposta di parere chieda proprio di salvaguardare la posizione dei vice questori e dei vice questori aggiunti, e qualifiche e gradi equiparati e corrispondenti, risultati inidonei in modo assoluto al servizio di polizia o al servizio militare incondizionato per infermità nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2018 e la data di entrata in vigore dello schema in esame, mediante l'attribuzione della possibilità di presentare domanda di transito nei ruoli civili, possibilità che lo schema in esame già assicura a regime.
  Evidenzia, inoltre, che quanto proposto dalla Lega – in relazione all'esigenza di sostituire i termini «intendente» e «intendente aggiunto» con altri termini più consoni al funzionario di livello dirigenziale di un Corpo di Polizia – risulta sostanzialmente già recepito dall'osservazione u) della proposta di parere.
  Non ritiene invece possibile recepire le altre proposte di modifica avanzate dal gruppo della Lega, in quanto, a suo avviso, esse stravolgerebbero l'equilibrio che si intende raggiungere con il provvedimento in materia di equiparazione dei ruoli delle Forze di polizia e delle Forze armate. Ritiene, infatti, che tali proposte di riformulazione del gruppo della Lega facciano riferimento ad interventi di cui non appare chiara l'incidenza sugli altri Corpi.
  Rispondendo al deputato Prisco, ritiene che le sue richieste di riformulazione della proposta di parere dei relatori siano condivisibili, ad eccezione di quella relativa alla trasformazione in condizione dell'osservazione di cui alla lettera g), ferma restando la necessità di verificare su tali proposte la posizione del Governo al riguardo.

  Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI, con riguardo alle proposte di riformulazione della proposta di parere avanzate dal deputato Prisco, manifesta la disponibilità del Governo ad accogliere, qualora venissero inserite nella proposta di parere, sia l'osservazione riguardante l'applicazione delle disposizioni sul congedo parentale previste dall'articolo 42-bis del decreto legislativo n. 151 del 2001, sia l'integrazione dell'osservazione di cui alla lettera h), volta a eliminare eventuali disparità tra il ruolo ordinario e quello speciale.
  Valuta, inoltre, favorevolmente la riformulazione proposta alla condizione di cui al numero 5), volta a valorizzare i percorsi formativi e di merito individuali, nell'ambito del potenziamento delle qualifiche apicali del ruolo degli ispettori, e qualifiche e gradi corrispondenti.
  Rileva, invece, come sussistano notevoli difficoltà a recepire la proposta di osservazione relativa alle iniziative da adottare per eliminare le disparità determinate Pag. 8dalla mancata indizione dei concorsi per la qualifica di Commissario Capo, in considerazione degli effetti sugli altri Corpi di polizia che l'iniziativa necessariamente avrebbe.
  Manifesta contrarietà anche riguardo alla trasformazione in condizione dell'osservazione di cui alla lettera g), che interviene sulle assunzioni dei partecipanti al concorso pubblico per allievi agenti della Polizia di Stato, osservando come la materia non rientrerebbe nella delega conferita all'Esecutivo.
  Esprime invece una valutazione favorevole rispetto alle richieste di modifica della terzultima e dell'ultima premessa avanzate dallo stesso deputato Prisco.

  Nicola MOLTENI (LEGA) rileva come lo schema di decreto in esame attenga a un tema importante e complesso, quello dell'equiordinazione delle Forze di polizia, osservando come in ordine a tale equiordinazione siano emersi profili di problematicità, atteso che essa può costituire un ostacolo al riconoscimento e alla valorizzazione delle specificità delle singole Forze di polizia, con particolare riferimento alla Polizia di Stato.
  Ricorda quindi come il riordino delle carriere sia stato previsto dal decreto legislativo n. 95 del 2017, dando atto al Governo di centrosinistra di aver stanziato per tale riordino circa 900 milioni di euro, ma osserva come il riordino abbia comportato anche talune criticità e come sulla materia sia già intervento il decreto correttivo n. 126 del 2018.
  Sottolinea altresì come alla precedente maggioranza formata dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, vada ascritto il merito di aver previsto una delega per l'adozione di un ulteriore decreto correttivo, contenuta nella legge n. 132 del 2018, di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018, il cosiddetto «decreto sicurezza», nonché un ulteriore stanziamento pari a circa 120 milioni di euro, al fine di porre rimedio ai predetti profili di criticità derivanti dall'equiordinazione, e rileva come le proposte formulate dalla Lega vadano nella medesima direzione.
  Quanto al concorso per 893 allievi agenti della Polizia di Stato, rivendica la correttezza dell'operato del precedente Governo e rileva come il fatto che la questione sia oggetto di un'osservazione, anziché di una condizione, confermi la difficile praticabilità della soluzione prospettata nella proposta di parere dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, considerata l'imminente ripresa delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 14.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 10 dicembre 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario per l'Interno Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 19.55.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive, a norma dell'articolo 1, commi 2, lettera b), 3 e 4, della legge 1o dicembre 2018, n. 132, al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante «Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche».
Atto n. 119.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta svoltasi al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

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  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i relatori hanno ulteriormente riformulato la loro proposta di parere (vedi allegato 2).

  Nicola MOLTENI (LEGA) stigmatizza con forza l'assenza del Governo, giudicando inaccettabile che il rappresentante dell'Esecutivo non sia presente in una fase così delicata.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel rilevare come l'arrivo del rappresentante del Governo – attualmente impegnato nei lavori di un'altra Commissione – sia previsto a breve, fa notare che le Commissioni possono nel frattempo proseguire nel dibattito.

  Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, fa presente, anche a nome del relatore per la IV Commissione, Del Monaco, di aver ulteriormente riformulato la proposta di parere (vedi allegato 2), nella quale fa notare che, tra l'altro, sono stati in gran parte accolte le proposte formulate dal deputato Prisco.
  Richiama, in particolare, la terzultima premessa, che fa riferimento alla questione del concorso pubblico per l'assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato, nella quale è stato aggiunto il riferimento all'esigenza di tenere conto delle pronunce del TAR Lazio e del Consiglio di Stato, che – seppur in via cautelare – hanno ammesso parte dei ricorrenti al corso di formazione per allievi agenti, attesa la necessità di accelerare l'immissione in ruolo di nuovo personale.
  Segnala inoltre che è stata accolta a proposta di modificare l'ultima premessa della proposta di parere relativa al Capo IV, concernente la Polizia penitenziaria, in ordine ai rapporti tra il vertice amministrativo del carcere e la stessa Polizia penitenziaria, richiamando l'esigenza di approfondire gli effetti che le nuove norme introdotte potrebbero produrre nell'ambito dell'organizzazione del lavoro, anche tenendo conto dei principi costituzionali del divieto di trattamenti contrari al senso di umanità e del carattere tendenzialmente rieducativo della pena. Rileva poi che nella condizione n. 5) della proposta di parere, in relazione all'esigenza di assicurare un adeguato potenziamento nelle qualifiche apicali del ruolo degli ispettori, è stata accolta la proposta di aggiungere, alla fine della condizione, un riferimento all'esigenza di valorizzare altresì i percorsi formativi e di merito individuali.
  Rileva quindi che è stata accolta la proposta di aggiungere, all'osservazione recata alla lettera h), un riferimento all'opportunità di eliminare eventuali disparità – anche funzionali – tra il ruolo ordinario e quello «speciale», relativamente all'esigenza di riconoscere adeguato valore al percorso di studi effettuato per l'accesso alla qualifica di commissario capo di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 334, e qualifiche e gradi corrispondenti.
  Osserva quindi che è stata accolta la proposta di aggiungere un'osservazione con la quale si invita il Governo a valutare l'opportunità di intervenire, anche con correttivi normativi, al fine di garantire a tutto il personale del comparto l'applicazione dei diritti di cui all'articolo 42-bis del decreto legislativo n. 151 del 2001, fatte salve le peculiarità determinate dallo stato rivestito.
  Fa quindi presente che, su iniziativa degli stessi relatori, sono state apportate alcune altre modifiche alla proposta di parere al fine di migliorarne la formulazione.
  Fa riferimento, in particolare, alla condizione n. 40), nella quale – laddove si chiede al Governo di provvedere a disporre un incremento delle posizioni sovrannumerarie nel ruolo dei sovrintendenti della Polizia penitenziaria per il quadriennio 2020-2024, con riassorbimento complessivo al 2029, si è inteso riferimento comunque, oltre all'indicazione di 200 unità, ad un incremento significativo, rispetto a quanto previsto dallo schema in esame, al fine di evitare di vincolare eccessivamente l'Esecutivo indicando un numero preciso di unità da incrementare, non facilmente identificabile a priori. Pag. 10
  Dopo aver ricordato quindi che sono state quasi integralmente accolte due proposte di riformulazione del gruppo della Lega nell'ambito della condizione n. 8 e dell'osservazione di cui alla lettera u), ribadisce che non è stato invece possibile accogliere le altre proposte di modifica avanzate dalla Lega, in quanto essere non apparivano congruenti con le finalità di equiordinazione perseguite dal provvedimento in esame.

  Antonio DEL MONACO (M5S), relatore per la IV Commissione, aggiunge che dalla proposta di parere sono state espunte due premesse non più conferenti al testo del dispositivo. Sottolinea, quindi, che il dibattito sul riordino delle carriere, con specifico riguardo al Corpo della Polizia penitenziaria, è stato particolarmente vivace e appassionato in Commissione, ma meno sentito nella realtà delle carceri. Al riguardo, segnala che proprio ieri si è recato nello stabilimento penitenziario di Arienzo, in provincia di Caserta, dove ha potuto constatare come il personale della Polizia penitenziaria sia certamente bisognoso e meritevole di attenzione, ma non sembra rivendicare con veemenza le responsabilità direttive del carcere. Conferma quindi la bontà della scelta di riconoscere a tale personale un percorso di carriera senza alterare l'ordinamento penitenziario e la distribuzione dei compiti.
  Evidenzia, infine, che il vero problema nella gestione quotidiana delle carceri è di verificare la presenza dei magistrati di sorveglianza, vero punto di riferimento dei detenuti.

  Gianni TONELLI (LEGA) rileva come soffermarsi sui singoli aspetti dello schema di decreto in esame sarebbe fuorviante, in quanto il provvedimento nel suo complesso continua a non affrontare le questioni concernenti il personale della sicurezza e della difesa, che da decenni patisce le conseguenze di scelte sbagliate.
  In particolare, osserva come continui ad essere frustrata l'aspettativa che la scala gerarchica si fondi su requisiti sostanziali, vale a dire che accedano ai ruoli superiori gli operatori in possesso di maggiore professionalità. Osserva con amarezza come gli sforzi compiuti in questa direzione siano stati vanificati a causa delle resistenze opposte dall'apparato burocratico, con atteggiamenti classisti del tutto incompatibili con un'organizzazione moderna.
  Stigmatizza infatti come la somma di 120 milioni di euro stanziata all'inizio della legislatura sia stata per metà utilizzata per altri scopi, come l'assegno di funzione, istituto attinente alla materia contrattuale e dunque estranea al riordino delle carriere, ed esprime il timore che lo stesso possa accadere con le somme stanziate con il decreto – legge n. 104 del 2019 in materia di riorganizzazione dei Ministeri. Rileva la gravità di quanto accaduto anche sotto il profilo istituzionale, in quanto il Parlamento, con la complicità del Governo, non ha saputo imporre il proprio primato sull'apparato burocratico, e osserva come il provvedimento in esame, al pari dei precedenti provvedimenti in materia, sia destinato ad accrescere il malcontento fra i lavoratori delle Forze di polizia, il quale si ritorcerà contro le forze dell'attuale maggioranza.

  Salvatore DEIDDA (FDI) interviene sull'ordine dei lavori per informare della scomparsa di un militare dell'Esercito italiano, Pasquale Falanga, coinvolto nell'incidente verificatosi oggi tra un mezzo dell'Esercito italiano e un camion sulla autostrada A6 Torino-Savona.
  Ai familiari del soldato sono già stati espressi sentimenti di cordoglio da parte del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e del Capo di stato maggiore della Difesa, Generale Vecciarelli. Auspica che anche le Commissioni riunite vogliano unirsi nell'esprimere la loro vicinanza ai familiari colpiti dal tragico lutto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, si associa al cordoglio espresso dal deputato Deidda e assicura che le presidenze delle Commissioni riunite si faranno carico di esprimere ai familiari del militare deceduto i sensi della partecipazione di tutti i componenti delle Commissioni al loro lutto.

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  Il Sottosegretario Vito Claudio CRIMI, nel condividere la modifica apportata alla condizione n. 40), laddove è emersa l'esigenza di rendere più flessibile il riferimento alle unità di personale da incrementare, intende rivolgere un ringraziamento ai relatori e alle Commissioni per il lavoro di alta qualità svolto nella predisposizione del parere, che giudica molto positivamente, evidenziando come in tal modo si contribuisca in modo efficace all'elaborazione di un provvedimento che ritiene risponda adeguatamente alle esigenze manifestate dai rappresentanti del comparto.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia i relatori e tutti i componenti delle Commissioni riunite per l'ottimo lavoro svolto sul provvedimento.

  Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, esprime il proprio ringraziamento agli uffici per il fondamentale contributo fornito alla redazione della proposta di parere dei relatori.

  Antonio DEL MONACO (M5S), relatore per la IV Commissione, esprime a sua volta il ringraziamento agli uffici per il contributo fornito nella predisposizione della proposta di parere dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, si associa ai ringraziamenti rivolti agli uffici dai relatori.

  Emanuele PRISCO (FDI) si associa ai ringraziamenti ai relatori, ai componenti delle Commissioni e agli uffici e dà atto del recepimento nella proposta di parere di alcune delle questioni poste dalle opposizioni, rilevando tuttavia come lo schema di decreto correttivo in esame continui a presentare profili di criticità e non vada incontro, come rilevato dal deputato Tonelli, alle aspettative dei lavoratori del settore.
  Stigmatizza anch'egli il fatto che, anziché intervenire sul riordino delle carriere, si sia scelto di destinare risorse all'assegno di funzione, che è materia contrattuale, e osserva come sarebbe stato opportuno un adeguato stanziamento per i rinnovi contrattuali.
  Esprime un giudizio positivo sull'inserimento nel parere della condizione relativa al rapporto gerarchico tra il Corpo della polizia penitenziaria e l'amministrazione civile e auspica, pur essendo la questione oggetto di un'osservazione e non di una condizione, che si possa addivenire a una soluzione definitiva del contenzioso relativo al concorso per 893 allievi agenti della Polizia di Stato, in quanto, da un lato, vi è la disponibilità immediata di aspiranti che sono stati riconosciuti idonei al servizio e, dall'altro, l'esigenza di assumere personale da destinare al rafforzamento dell'organico delle questure al fine di garantire la sicurezza dei cittadini riveste un'urgenza tale da non consentire di attendere i tempi necessari per l'espletamento di un nuovo concorso il quale, comunque, dovrà essere successivamente bandito.
  Esprime invece rammarico per il fatto che non si ancora riusciti a dare compiuta soluzione al problema del concorso per vice commissari, rilevando come molti degli operatori delle forze dell'ordine interessati da tale problematica abbiano pienamente dimostrato nella loro carriera altissima qualità professionale.
  Ringrazia i deputati del gruppo di Fratelli d'Italia che hanno contribuito alla predisposizione delle proposte di modifica del parere trasmesse ai relatori e, dopo aver rilevato come il provvedimento in esame rechi comunque interventi, seppure insufficienti, in favore del personale delle Forze di polizia, dichiara il voto di astensione del gruppo medesimo.

  Le Commissioni approvano la proposta di parere dei relatori, come ulteriormente riformulata.

  La seduta termina alle 20.25.

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