CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 novembre 2019
283.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 13

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 28 novembre 2019. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 14.35.

Conversione in legge del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre scorso.

  Roberto TURRI (LEGA), osservando che la Commissione di merito non ha ancora esaminato l'articolo 39 del decreto-legge in esame, il cui contenuto investe profili di competenza della Commissione Giustizia, chiede che la Commissione rinvii alla seduta di domani l'espressione del proprio parere, evidenziando, inoltre, l'assenza del rappresentante del Governo.

  Franco VAZIO, presidente, ritiene che la richiesta avanzata dall'onorevole Turri, e ancor prima, nella seduta del 26 novembre scorso dalla collega Bartolozzi, sia ragionevole. Ciò nonostante, ritiene che la Commissione possa esprimere il parere sul testo originario del decreto-legge, riservandosi, comunque, la possibilità di tornare a pronunciarsi sul testo del decreto-legge come eventualmente modificato, qualora la Commissione di merito dovesse trasmetterlo per il parere. Per quanto attiene all'assenza del rappresentante del Governo, propone che il relatore formuli comunque la proposta di parere sul provvedimento in esame in attesa dell'imminente arrivo del sottosegretario.

  La Commissione consente.

  Eugenio SAITTA (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

  Franco VAZIO, presidente, constatato il perdurare dell'assenza del rappresentante del Governo, sospende brevemente la seduta in attesa del suo arrivo.

  La seduta, sospesa alle 14.45, è ripresa alle 15.

Pag. 14

  Il sottosegretario Andrea GIORGIS si scusa per il ritardo dovuto ad un disguido.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) fa presente che Forza Italia è contraria all'impianto del decreto legge in esame per quanto attiene alla materia giustizia, in quanto lo spirito che anima l'articolo 39 del provvedimento mira a inasprire le pene non solo per i grandi evasori, ma per tutti i cittadini. Sottolinea la contrarietà alle disposizioni dell'articolo 30 sotto tre profili. Ritiene in primo luogo che l'incremento del tasso di criminalità in ambito fiscale sia in contrasto con quanto populisticamente la maggioranza dichiara di voler ottenere, vale a dire la difesa dei cittadini. In secondo luogo, fa notare come l'innalzamento delle pene edittali fino ad un massimo di 8 anni comporterà un ampliamento dell'ambito di applicazione delle intercettazioni. Rileva come tale circostanza sia particolarmente grave, in quanto l'ordinamento prevede per l'evasione fiscale il sistema del doppio binario, in base al quale al procedimento penale si affianca quello tributario, per cui, una volta acquisite, le intercettazioni confluiranno nel procedimento tributario anche dopo l'assoluzione in sede penale. In terzo luogo, ritiene che l'innalzamento delle pene, con il conseguente ampliamento dell'applicazione delle intercettazioni, determinerà un aumento delle indagini che contribuirà a ingolfare ancor di più i tribunali, rendendo il carico di lavoro ingestibile. Ribadisce, quindi, che per tali ragioni il suo gruppo parlamentare non può che essere molto critico nei confronti dell'articolo 39 del decreto-legge in discussione. Ciò premesso, desidera comunque sottolineare il suo apprezzamento per lo sforzo profuso dal relatore nell'elaborazione della proposta di parere con la quale tenta di limitare i danni, prevedendo che per fattispecie meno gravi siano previste sanzioni meno dure. A tale proposito fa notare come occorra garantire, quando si incide sulle sanzioni penali, un raccordo con l'intero sistema: a tale proposito evidenzia come sia irragionevole prevedere per il reato di omicidio stradale, che viola il bene primario della vita, la pena della reclusione da 2 a 7 anni, mentre per quello di evasione fiscale superiore ai 100 mila euro, sia contemplata la reclusione fino a 8 anni. Per tale ragione esprime apprezzamento per la prima osservazione della proposta di parere del relatore, che sembra muoversi nell'ottica della ragionevolezza. Esprime altresì un giudizio positivo anche sulla successiva osservazione che limita l'applicabilità della confisca allargata di cui al nuovo articolo 12-ter del decreto legislativo n. 74 del 2000 solo in caso di condanna (o patteggiamento della pena) per i delitti ivi previsti caratterizzati da una condotta fraudolenta. Ciò nonostante, ribadisce la contrarietà del suo gruppo all'impianto dell'articolo 39 del decreto-legge in esame, sottolineando come con le sue disposizioni si colpiranno pesantemente anche tutti quei cittadini che si siano trovati nell'impossibilità di pagare quanto dovuto all'erario. Ritenendo che con le disposizioni in esame la maggioranza colpisca gli imprenditori in difficoltà, preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Alfredo BAZOLI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, sottolineando di condividere l'impianto dell'articolo 39 in esame che inasprisce le pene per i reati fiscali, pur consapevole che tale inasprimento non può costituire l'unico strumento per combattere l'odioso fenomeno dell'evasione fiscale, anche se la risposta penale non ha un ruolo secondario. Evidenzia come la proposta di parere si muova nel senso di una rimodulazione delle pene, e quindi di una maggiore coerenza tra le diverse fattispecie.

  Anna Rita TATEO (LEGA), ribadendo quanto già espresso dal collega Turri in ordine all'opportunità che la Commissione si esprima sul provvedimento all'esito dell'esame in sede referente da parte della Commissione Finanze, ritiene comunque che l'applicazione della confisca allargata sia dannosa in quanto con essa non si fa Pag. 15distinzione tra gli evasori. In proposito osserva che nell'attuale periodo storico spesso i piccoli evasori sono i titolari di aziende che, a causa della grave crisi economica, sono costretti a non pagare le tasse per continuare a pagare gli stipendi ai propri operai. A suo avviso, il relatore avrebbe dovuto proporre osservazioni più incisive. Per tale ragione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere testé illustrata.

  Manfredi POTENTI (LEGA) rileva che una volta convertito in legge il decreto-legge in titolo, l'Italia diventerà il Paese europeo nel quale sono previsti i più pesanti rimedi contro il fenomeno dell'evasione fiscale.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) ritiene che l'approccio al problema dell'evasione fiscale da parte della maggioranza dovrebbe essere diverso, prendendo in considerazione, come invece ha fatto il suo gruppo attraverso alcune proposte di legge, anche il fenomeno dell'evasione massiccia di capitali non controllati da parte spesso di società straniere. Invita, quindi, il relatore a valutare l'opportunità di trasformare in condizioni le osservazioni contenute nella proposta di parere, ritenendo che in tal modo si conferirebbe maggiore incisività alla stessa. A suo avviso la ricetta con la quale la maggioranza intende risolvere la problematica, senza peraltro affrontare i problemi reali, si può contenere nello slogan «manette e tasse per gli italiani». Ritenendo che il provvedimento in discussione sia foriero di grave danno nei confronti delle piccole e medie imprese, preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo alla proposta di parere del relatore.

  Ingrid BISA (LEGA), nel condividere le osservazioni che i colleghi del suo gruppo hanno già espresso nel corso della seduta, ritiene che la maggioranza non sia pienamente consapevole delle conseguenze dell'intervento in ordine alla confisca allargata. A suo avviso con tale misura si colpiranno i piccoli e medi imprenditori che negli ultimi anni, a seguito della grave crisi economica, hanno avuto problemi di liquidità. Evidenziando come la confisca non abbia carattere punitivo, osserva come a suo avviso per essa non opererebbe il principio della irretroattività della norma incriminatrice e che, pertanto, la stessa troverà applicazione anche per i reati commessi antecedentemente la data di entrata in vigore del decreto-legge in discussione. Invita, quindi, il relatore a ragionare su tale aspetto e a rivedere la propria proposta di parere.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.20.

Pag. 16