CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2019
240.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 186

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 10.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che è entrato a far parte della Commissione il deputato Claudio Durigon, al quale rivolge, a nome della Commissione, un cordiale augurio di buon lavoro. Comunica, inoltre, che ha cessato di far parte della Commissione la deputata Tiziana Piccolo.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

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Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata a esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018» e il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4), nonché allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2) (limitatamente alle parti di competenza).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procede all'esame delle eventuali proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dalla relatrice con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte a introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere a oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere a oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza o di cassa. In ogni caso, le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa in conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa, deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricordo che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione Pag. 188con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione, sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmesse alla Commissione bilancio.
  Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti è stato fissato alle ore 12 della giornata odierna. Comunica che, nella seduta antimeridiana, si svolgerà la relazione introduttiva e si avvierà l'eventuale dibattito sui provvedimenti in titolo, mentre il seguito dell'esame e la sua conclusione avranno luogo nella seduta pomeridiana già convocata.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Pallini, per lo svolgimento della relazione.

  Maria PALLINI (M5S), relatrice, iniziando la sua relazione introduttiva dal Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2018, ricorda che, in base agli articoli da 35 a 38 della legge di contabilità e finanza pubblica, esso è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo, previsto dall'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria e costituisce, pertanto, un importante momento di verifica, da parte delle Camere, dell'andamento delle diverse politiche di settore.
  Per quanto riguarda la gestione delle risorse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, segnala che, rispetto alle previsioni iniziali, di cui alla legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), in cui la spesa corrente era determinata, in termini di competenza, in 125.709,3 milioni di euro, di cui 55,7 milioni di euro di spese in conto capitale, e, in termini di cassa, in 126.983,1 milioni di euro, di cui 55,7 milioni di euro di spese in conto capitale, per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 125.086,9 milioni di euro, con una variazione in diminuzione dello 0,5 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali, mentre quelli di cassa sono stati pari a 126.700,2 milioni di euro. La spesa in conto capitale è stata pari a 52,4 milioni di euro in termini di competenza e a 64,6 milioni di euro in termini di cassa. Le variazioni in aumento hanno interessato soprattutto la missione «Politiche per il lavoro» (capitoli 2230 e 2402), mentre le variazioni in diminuzione hanno riguardato le missioni «Politiche previdenziali» (capitolo 2539) e «Diritti sociali, politiche sociali e famiglie» (capitolo 2401).
  Osserva che, per quanto riguarda la gestione delle risorse, il 99,8 per cento Pag. 189degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 124.916 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale nel 2018 sono stati pari a circa 113.882,5 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (103.699,1 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (10.183,4 milioni).
  Rileva che nell'esercizio 2018 è aumentata la consistenza dei residui, passati da 29.561,4 milioni di euro, stimati nelle previsioni iniziali, a 34.987,4 milioni di euro, risultanti a fine esercizio. A tale riguardo, la Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018, ha imputato il fenomeno soprattutto ai ritardi con i quali l'INPS rendiconta le spese sostenute per erogare le proprie prestazioni e ha evidenziato come quasi tutti i capitoli delle «Politiche previdenziali» presentino rilevanti residui finali, con importi maggiori di 50 milioni, dovuti alle modalità di svolgimento della procedura di spesa, in base alla quale, a fronte di impegni assunti nell'esercizio di competenza, i relativi pagamenti a favore degli Enti destinatari avvengono negli anni successivi, in cui gli stessi presentano i dovuti rendiconti al Ministero vigilante. Si tratta di un fenomeno più volte segnalato dalla Corte, che ribadisce la necessità di un miglioramento della programmazione del fabbisogno degli istituti di previdenza e delle modalità di comunicazione tra questi ultimi e il Ministero.
  Andando più nel dettaglio, ricorda che l'attività del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è articolata su quattro missioni (suddivise in programmi): missione 24, «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia»; missione 25, «Politiche previdenziali»; missione 26, «Politiche per il lavoro»; missione 27, «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti». A queste si aggiunge la missione 32, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», trasversale a tutte le amministrazioni pubbliche.
  Con riferimento a tali missioni, rileva che gli stanziamenti a consuntivo risultano essere: per la missione 24, «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», 32.798,7 milioni di euro; per la missione 25, «Politiche previdenziali», 81.475,8 milioni di euro; per la missione 26, «Politiche per il lavoro», 10.594,9 milioni di euro; per la missione 27, «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti», 10,4 milioni di euro; per la missione 32, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», 37,1 milioni di euro.
  Quanto ai programmi in cui si articolano le missioni, segnala che la missione 25, «Politiche previdenziali», consta unicamente del programma «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali», i cui stanziamenti rappresentano il 65,2 per cento delle risorse presenti nello stato di previsione del Ministero. Per quanto riguarda la missione 24, «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», dal Rendiconto si evince che la gran parte delle risorse è stata assegnata al programma «Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva». Di queste, il 79 per cento è stata trasferita all'INPS per l'erogazione degli interventi assistenziali di competenza, mentre la quota restante è stata destinata alle politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, alla tutela dei minori e delle persone con disabilità o comunque non autosufficienti. Con riferimento, quindi, alla missione 26, «Politiche per il lavoro», segnala che la gran parte delle risorse assegnate (9,8 miliardi di euro, su un totale di 10,6 miliardi di euro) è stata imputata al Programma «Politiche passive del lavoro» e, all'interno di questo, il 73 per cento è stato assorbito dal cap. 2402, «Oneri relativi ai trattamenti di mobilità dei lavoratori e di disoccupazione». Segnala che la Corte dei conti, nella Relazione al Rendiconto 2018, è tornata a sottolineare l'opportunità di rivedere, nell'ambito delle politiche passive, il dimensionamento e la ripartizione del capitolo 2230, «Fondo sociale per l'occupazione e la formazione», i cui stanziamenti (610,5 milioni di euro nel 2018), sottodimensionati rispetto alle reali Pag. 190esigenze, risultanti dalla stratificazione dei diversi interventi risalenti nel tempo, necessitano di un'aggiornata quantificazione delle risorse.
  Gli stanziamenti di competenza del Programma «Politiche attive del lavoro, i servizi per il lavoro e la formazione», pari a 367,4 milioni di euro, sono stati imputati, per una quota pari a circa 251 milioni di euro, al cap. 1232, riguardante il trasferimento alle Regioni a sostegno delle spese di funzionamento dei centri per l'impiego.
  Riguardo al disegno di legge di assestamento per il 2019, ricorda preliminarmente che si tratta dello strumento attraverso il quale il Governo propone gli aggiornamenti delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio per l'esercizio in corso, in termini di competenza e di cassa, alla luce dell'aggiornamento del quadro macroeconomico alla base del Documento di economia e finanza, della disponibilità di informazioni aggiornate sugli andamenti di finanza pubblica, delle richieste formulate dalle Amministrazioni centrali in relazione alle nuove esigenze legate alla loro operatività, nonché della consistenza dei residui accertata in sede di rendiconto dell'esercizio precedente. Le variazioni proposte dal provvedimento in esame integrano le variazioni di bilancio adottate tra il 1o gennaio e il 31 maggio dell'anno in corso e, tenendo conto degli effetti finanziari dei provvedimenti legislativi entrati in vigore dopo l'approvazione della legge di bilancio 2019, forniscono le previsioni assestate per il corrente esercizio finanziario.
  Nell'ambito della flessibilità prevista dalla normativa contabile (e nei limiti dei saldi programmatici di competenza e di cassa definiti con la legge di bilancio), con il disegno di legge di assestamento possono essere proposte variazioni compensative tra le dotazioni finanziarie previste a legislazione vigente, anche tra unità di voto diverse, ferma restando, anche in assestamento, la preclusione all'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
  Passando al contenuto del disegno di legge di assestamento, segnala che esso consta di due articoli e di quattordici tabelle, la prima delle quali rappresenta lo stato di previsione dell'entrata, mentre le restanti corrispondono allo stato di previsione della spesa dei singoli ministeri.
  Quanto ai profili di competenza della nostra Commissione, assumono particolare rilievo il contenuto della Tabella n. 4, che reca lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Ricorda, preliminarmente, che la situazione di cui dà conto il disegno di legge di assestamento con riferimento al Ministero del lavoro e delle politiche sociali deve essere integrata con gli effetti del decreto-legge n. 61 del 2019, convertito dalla legge n. 85 del 2019, recante misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
  Rispetto alle previsioni iniziali (pari a 134.104,4 milioni di euro in conto competenza e a 140.128,6 milioni di euro in autorizzazioni di cassa), definite dalla legge di bilancio 2019, le modifiche in assestamento sono riconducibili a variazioni introdotte in forza di atti amministrativi (adottati nel periodo gennaio-maggio 2019) e a variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 192,6 milioni di euro delle previsioni di competenza, un aumento di 530,7 milioni di euro delle dotazioni di cassa e un aumento dei residui pari a 338,1 milioni. Le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento riguardano una riduzione di 754,5 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 794 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa, da ascriversi interamente alle spese correnti. Come risulta dalla nota illustrativa alla tabella, le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla Pag. 191necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza. Alla luce di tali informazioni, pertanto, le variazioni complessivamente apportate alle previsioni iniziali ammontano a 133.942,5 milioni di euro, di cui 56 milioni di euro in conto capitale (-562 milioni circa rispetto alle previsioni iniziali), per quanto riguarda la competenza, e, per quanto riguarda la cassa, a 139.865,3 milioni di euro, di cui 61,5 milioni di euro di conto capitale.
  Segnala che, sul totale delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (-562 milioni di euro), le più significative riguardano la missione 25, «Politiche previdenziali», programma «Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali» (-758 milioni di euro) e la missione 24, «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», programma «Trasferimenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, programmazione, monitoraggio e valutazione politiche sociali e di inclusione attiva» (+204 milioni di euro).
  Infine, rileva che alla tabella n. 2, riguardante il Ministero dell'economia e delle finanze, con riferimento alle risorse per il pubblico impiego (nell'ambito della Missione 33, «Fondi da ripartire», Programma «Fondi da assegnare»), il disegno di legge di assestamento propone, in termini di competenza, la riduzione di 7,8 milioni di euro del cap. 3056, «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle assunzioni di personale a tempo indeterminato», mentre non si segnalano variazioni in termini di competenza sugli altri due capitoli di interesse (il cap. 3022 «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle assunzioni» e il cap. 3032 «Fondo da ripartire per fronteggiare le spese derivanti dalle eventuali assunzioni di personale a tempo»).

  Carlo FATUZZO (FI) ricorda che, in sede di approvazione del disegno di legge di bilancio per il 2019, aveva sottolineato che gli stanziamenti dedicati al finanziamento di «Quota 100» e del Reddito di cittadinanza erano largamente sovradimensionati e, all'uopo, aveva presentato una serie di proposte emendative per destinare al settore delle pensioni e ad altre finalità sociali le risorse che prevedibilmente non sarebbero state utilizzate. I documenti contabili oggi all'esame dimostrano che le sue previsioni si sono dimostrate esatte e teme che, in mancanza di adeguati correttivi, il prossimo anno la Commissione si troverà a prendere nuovamente atto del medesimo problema. Sollecita, quindi, il Governo a elaborare previsioni di spesa maggiormente realistiche, allo scopo di liberare risorse per provvedimenti con finalità sociali altrettanto importanti.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana già convocata nella giornata odierna.

  La seduta termina alle 10.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 14.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

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  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019, per le parti di competenza.
  Comunica preliminarmente che non sono stati presentati emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
  Dà quindi la parola alla relatrice, deputata Pallini, per l'illustrazione delle sue proposte di relazione sul disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2018 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.

  Maria PALLINI (M5S), relatrice, illustra le proposte di relazione favorevoli con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto 2018 e con riferimento alla Tabella n. 2 e alla Tabella n. 4 allegate al disegno di legge di assestamento 2019 (vedi allegati 1, 2 e 3).

  Carlo FATUZZO (FI) preannuncia il suo voto contrario sulle proposte di relazione della relatrice, richiamandosi alle motivazioni illustrate nel suo intervento nella seduta antimeridiana. Alle finalità, già proposte, per le quali, a suo giudizio, si sarebbero potute spendere le risorse non utilizzate per il finanziamento di «Quota 100» e del Reddito di cittadinanza, intende aggiungere anche la valorizzazione dei periodi di ammortizzatori sociali per l'accesso anticipato al pensionamento, dal momento che la contribuzione figurativa è utile solo ai fini dell'importo del trattamento.

  Daniele MOSCHIONI (LEGA) si dichiara sbalordito per l'andamento dei lavori in Commissione, in cui il gruppo Partito Democratico certamente non voterà contro le proposte di relazione, avendo però votato contro, nel dicembre scorso, il disegno di legge di bilancio presentato dal precedente Governo. Condividendo la richiesta, avanzata in Assemblea dai colleghi del suo gruppo, di un intervento del Presidente del Consiglio dei ministri, che chiarisca il perimetro effettivo della maggioranza dell'attuale Governo, alla luce della recente scissione del Partito Democratico, stigmatizza il trasformismo dei gruppi politici che, con grande disinvoltura e con disprezzo del sentimento dei cittadini, cambiano atteggiamento a seconda delle convenienze. Al contrario, la Lega è il solo partito che è rimasto sempre coerente con gli impegni assunti con gli elettori.

  Andrea GIACCONE, presidente, invita il deputato Moschioni a preannunciare l'orientamento del suo gruppo nell'imminente votazione sulle proposte di relazione.

  Daniele MOSCHIONI (LEGA), richiamandosi alla sottolineata coerenza del suo partito, preannuncia il voto favorevole del gruppo Lega sulle proposte di relazione della relatrice.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte di relazione formulate dalla relatrice con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2018 e alle Tabelle n. 2 e n. 4, allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019 (vedi allegati 1, 2 e 3).
  Delibera, altresì, di nominare la deputata Maria Pallini quale relatrice presso la V Commissione.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

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