CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 settembre 2019
239.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 settembre 2019. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, comunica che il deputato Alex Bazzaro, del gruppo Lega – Salvini Premier, ha cessato di far parte della Commissione.
  Comunica altresì che i deputati Dario Galli, del gruppo Lega – Salvini Premier, e Francesco Acquaroli, del gruppo Fratelli d'Italia, sono entrati a far parte della Commissione.
  Avverte inoltre che, per il gruppo MoVimento 5 Stelle i deputati Davide Crippa e Mattia Fantinati, essendo cessato il loro incarico al Governo, diventano membri effettivi della Commissione e cessano di farne parte i deputati Gianpaolo Cassese e Antonella Papiro che li sostituivano.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.

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Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 12: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, Tabella n. 2, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dello sviluppo economico, Tabella n. 3, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», Tabella n. 7, (limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Tabella n. 12, (limitatamente alle parti di competenza).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procede all'esame delle proposte emendative eventualmente presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento. Le proposte emendative possono essere presentate anche direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea. Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio. Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti è stato fissato alle ore 15 di oggi.

  Luca CARABETTA (M5S), relatore, espone in sintesi i contenuti dei provvedimenti in esame facendo presente con riguardo al rendiconto, che si tratta in via prevalente dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (Tabella 3), nonché del Ministero dell'economia e finanze (Tabella 2), nel quale risulta iscritta quota parte della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11); Pag. 63del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Tabella 7), nella cui Missione «Ricerca e innovazione», Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (17.22) risultano iscritti i capitoli di spesa concernenti il Programma nazionale di ricerca aerospaziale (PRORA) e l'Agenzia spaziale europea; del Ministero per i beni e le attività culturali e del Turismo (Tabella n. 13), nel cui stato di previsione risulta iscritta fino all'anno 2018 la Missione (31) «Turismo». La Missione in questione è trasferita, a decorrere dall'anno 2019, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi del decreto-legge. n. 86 del 2018. In particolare, nell'anno 2018, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione del Ministero dello sviluppo economico ammontano a 5.601,7 milioni di euro. Gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 7.126,8 milioni di euro con una variazione in aumento del 27,2 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali. Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 379,5 milioni di euro, gli stanziamenti definitivi di competenza del Ministero dello sviluppo economico ammontano nell'anno 2018 a 6.747,3 milioni di euro. Di tale importo, il 95,3 per cento, pari a 6.429 milioni di euro, risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. Tale percentuale di impegno sullo stanziato è inferiore alla percentuale del precedente esercizio. Il pagato rispetto alle previsioni finali in conto competenza del Ministero ammonta a 3.854,5 milioni di euro, il 57,1 per cento mentre nel precedente esercizio, la capacità di spesa del Ministero è stata più alta. Dalla minore capacità di spesa del Ministero, discende un aumento dei residui di nuova formazione nell'anno 2018 rispetto all'anno precedente pari a 2.574,6 milioni di euro. Si tratta, per la quasi totalità, di residui di conto capitale, di cui circa la metà riguarda somme impegnate e non pagate per lo più riconducibili a contributi agli investimenti alle imprese destinati alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico del settore dell'aerospazio, della sicurezza e della. A consuntivo 2018, i residui provenienti dagli esercizi pregressi sono solo residui propri e sono pari a 1.056,9 milioni di euro, per il 79,6 per cento somme di conto capitale. Per ciò che riguarda lo smaltimento dei residui in questione, i pagamenti nel corso dell'anno 2018 sono stati pari a 1,7 miliardi di euro circa, il 53,1 per cento. Le economie sono state circa di 425,7 milioni. Al termine dell'esercizio 2018, i residui complessivi ammontano a circa 3,6 miliardi di euro, in aumento rispetto all'anno 2017, in cui erano 3,2 miliardi. I residui passivi perenti afferenti al MISE sono pari a 4,2 miliardi, in diminuzione rispetto all'anno precedente. La spesa del Ministero dello sviluppo economico è prevalentemente di conto capitale, che assorbe l'86,1 per cento degli stanziamenti definitivi finali del Ministero, e risulta pari a 5,8 miliardi, in lieve diminuzione rispetto all'anno 2017. La spesa in conto capitale è composta, in parte preponderante, dai contributi agli investimenti alle imprese. Essi costituiscono il 65,9 per cento della spesa finale del Ministero, per circa 4,4 miliardi, e sono in aumento rispetto all'anno 2017. La spesa di natura corrente, che assorbe il residuo 13,9 per cento degli stanziamenti finali del Ministero, è pari a 939,8 milioni, in lieve aumento rispetto all'anno 2017. Le voci preponderanti di spesa corrente rimangono i trasferimenti correnti alle pubbliche amministrazioni e i trasferimenti correnti alle imprese. Passando all'analisi della spesa per principali missioni e programmi del Ministero dello sviluppo economico, va rilevato che nell'anno 2018 la struttura del bilancio del Ministero non presenta modifiche rispetto all'anno precedente e rimane articolata su sette missioni, di cui quattro condivise con altri Ministeri. I programmi di spesa sono 17 . Ciascun programma è assegnato ad un unico centro di responsabilità amministrativa (CDR). La Missione 11, «Competitività e sviluppo delle imprese», condivisa, come detto, con il Ministero dell'economia e delle finanze è la missione più consistente all'interno dello stato di previsione del Ministero e assorbe l'85,5 per cento degli Pag. 64stanziamenti di competenza del MISE, in lieve riduzione rispetto all'esercizio 2017. I programmi iscritti all'intero presso il MISE sono cinque, La gran parte delle risorse della Missione Competitività è concentrata, per il 59,2 per cento, sul programma «Promozione ed attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo». Le risorse di tale programma sono, in parte preponderante, contributi agli investimenti alle imprese e interessano il capitolo 7421 relativo agli interventi agevolativi per il settore aeronautico per circa 1 miliardo di euro, il capitolo 7419 sui contributi per il finanziamento di interventi nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale per circa 750 milioni di euro, il capitolo 7485 riguardante gli interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM per 640,5 milioni, il capitolo 7423 relativo agli interventi nei settori industriali ad alta tecnologia per circa 503 milioni di euro, il capitolo 5 7420 relativo al Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese per 404,9 milioni. Tali capitoli assommano stanziamenti definitivi di competenza per un importo pari a 3,3 miliardi di euro circa. Il programma «Incentivazione del sistema produttivo» è il secondo per consistenza finanziaria e rappresenta il 25,7 per cento degli stanziamenti del Ministero e al suo interno vi sono, tra le altre, le risorse destinate ad alimentare il Fondo di garanzia per le PMI (cap. 7345, il quale reca uno stanziamento definitivo di competenza di circa 643 milioni per il 2018. Il Fondo è gestito fuori bilancio), nonché le risorse per la cosiddetta «Nuova Sabatini» (cap. 7489, con uno stanziamento definitivo di 193,7 milioni per il 2018), e quelle destinate ad alimentare il Fondo crescita sostenibile (collocato fuori bilancio) (cap. 7483, con uno stanziamento definitivo di competenza di circa 504 milioni di euro per il 2018). Tra le missioni, la seconda per consistenza finanziaria è la Missione 10 «Energia e diversificazione delle fonti energetiche», alla quale è assegnato il 6,2 per cento circa degli stanziamenti del Ministero. Il Programma più consistente della Missione è «Regolamentazione del settore elettrico, nucleare, delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, ricerca e sviluppo sostenibile», con circa 368,8 milioni di euro, che assorbe l'83,9 per cento delle spese della missione. I macro obiettivi del programma sono essenzialmente riconducibili alla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica, attraverso la diversificazione delle fonti, il sostegno all'efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Nell'ambito di tale programma, i capitoli di spesa che presentano maggiori stanziamenti sono il cap. 7630, con 210,8 milioni di euro, sul quale è iscritto il contributo all'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (ENEA), il capitolo 7660 «Fondo da assegnare per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione e al miglioramento dell'efficienza energetica», con 76,6 milioni di stanziamenti, ed il capitolo 3610 relativo al rimborso di somme spettanti ai soggetti creditori per assegnazione di quote di emissione di CO2, il cosiddetto meccanismo di reintegro dei nuovi entranti, con 60,5 milioni di euro, Da segnalare, infine, per rilevanza finanziaria, la Missione «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo», alla quale è assegnato il 3,6 per cento degli stanziamenti del Ministero, articolata su due programmi, riguardanti uno la politica commerciale in ambito internazionale, l'altro il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e la promozione del « Made in Italy «, sul quale risulta stanziata la quasi totalità delle risorse della Missione stessa, vale a dire 251,1 milioni di euro, pari al 97,7 per cento. La spesa di tale programma è in buona parte costituita da contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, in particolare, all'ICE Agenzia. Tra gli obiettivi strategici del Programma rientrano le somme per l'attuazione ed il monitoraggio del Piano straordinario del «Made in Italy» e il cap. 7482 «Fondo per la promozione del Made in Italy «reca, da solo a consuntivo 2018, stanziamenti di competenza pari a 130 milioni. Passando all'analisi della spesa di Pag. 65missioni e programmi di interesse iscritti in altri stati di previsione, come accennato la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11) è condivisa tra MISE e MEF e vede iscritti presso quest'ultimo Ministero due programmi: il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» e il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità». La missione assorbe il 3,5 per cento degli stanziamenti definitivi di competenza del MEF e i programmi hanno complessivamente un peso rilevante nella intera Missione «Competitività e sviluppo delle imprese», assorbendone circa il 76,5 per cento degli stanziamenti. In particolare, il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità», il più consistente dal punto di vista finanziario, contiene risorse destinate a versamenti vari all'entrata del bilancio dello Stato per la devoluzione di crediti di imposta a imprese e cittadini. Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» contiene somme per incentivi alle imprese per interventi di sostegno tra cui i contributi in conto interessi da corrispondere alla Cassa Depositi e Prestiti sui finanziamenti a carico del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese. Sono altresì comprese le somme destinate al Fondo per la copertura della garanzie dello Stato a favore di Sace S.p.A. per le operazioni riguardanti settori strategici e connesse a rischi non di mercato e il Fondo a copertura delle garanzie dello Stato per operazioni finanziarie assunte sul piano internazionale. Si richiama infine, la Missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale», a decorrere dal 2015 iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze. La Missione è costituita da un solo programma «Sostegno alle politiche per lo sviluppo e la coesione economica», le cui risorse sono iscritte sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, con, a consuntivo 2018, una dotazione di competenza di 4.781,7 milioni di euro. Nell'ambito poi della Missione «Ricerca e innovazione», programma Ricerca di base e applicata, il cap. 7380 è relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ed è dotato a consuntivo 2018 di 93,6 milioni, importo invariato rispetto alle previsioni iniziali. I Capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione, sono allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione» (17), Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base», condivisa dal Ministero dell'istruzione università e ricerca con il MISE, il MEF e il Ministero dell'ambiente. Si segnalano in particolare due stanziamenti. Il primo è il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica, il cui stanziamento riguarda in parte il contributo dello Stato alle spese di gestione del già citato Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), che a consuntivo 2018 ha una dotazione di 21,6 milioni invariata rispetto alle previsioni iniziali. Il secondo è il cap. 7238, che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica che a consuntivo 2018 reca uno stanziamento di 176 milioni, invariato rispetto alle previsioni iniziali. Come conseguenza dell'emanazione della legge 24 giugno 2013, n. 71, con la quale, le competenze in materia di turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri erano state attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali, la missione 31 «Turismo» e il sotteso programma «Sviluppo e competitività del turismo» erano stati trasferiti al suddetto Ministero. Come già ricordato, successivamente sono state conferite al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali le funzioni in materia di turismo, con conseguente attribuzione, a decorrere dall'anno 2019, delle risorse e delle competenze afferenti alla relativa missione e al sottostante programma. Nel 2018, la missione (31) «Turismo» nel Ministero per i beni e le attività culturali è rappresentata dall'unico programma «Sviluppo e competitività del turismo». Le dotazioni di spesa del programma a consuntivo 2018 sono pari a 48,6 milioni rispetto ad una dotazione iniziale di poco inferiore. Con riguardo al disegno di legge di assestamento, Pag. 66ricorda che la dotazione iniziale di competenza dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l'esercizio 2019, approvato con la legge n. 145 del 2018, reca complessivi 4.911,3 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero sono pari a 4.987,2 milioni di euro, con una variazione in aumento di circa 75,9 milioni di euro rispetto alla dotazione di competenza iniziale, con un incremento dell'1,5 per cento. Al netto del rimborso delle passività finanziarie, le spese finali di competenza del Ministero ammontano inizialmente a 4.614,7 milioni di euro e quelle definitive a 4.690,6 milioni di euro, che corrisponde allo 0,7 per cento della spesa finale dell'intero bilancio statale. Le variazioni alle previsioni iniziali di spesa sono riconducibili a due ordini di fattori. Il primo riguarda tutte le variazioni introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2019. Il secondo si riferisce alle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni interessano le unità di voto approvate dal Parlamento con la citata legge n. 145 del 2018 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del ministro dell'economia e delle finanze 31 dicembre 2018, secondo quanto previsto dall'articolo 21, comma 17, della legge n. 196 del 2009. In particolare, le variazioni per atto amministrativo sono pari a 185,1 milioni di euro sia in termini di competenza sia in termini di cassa. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono quelle intervenute fino alla data del 31 maggio 2017. Il disegno di legge di assestamento in esame, quindi, ancora non contabilizza gli determinati dai provvedimenti legislativi intervenuti successivamente. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento in esame, che hanno inciso sullo stato di previsione del MISE sono le seguenti: la riassegnazione ai capitoli della spesa di somme versate all'entrata di pertinenza del MISE, per un importo di 14,2 milioni di euro; la reiscrizione di residui passivi perenti per 10,6 milioni di euro; riparto del Fondo per assicurare il funzionamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, per 137,3 milioni di euro; riparto del Fondo relativo alle risorse finanziarie occorrenti per l'attuazione del federalismo amministrativo, per circa 23 milioni di euro; prelevamento dal Fondo per le spese di costituzione e funzionamento dei collegi arbitrali internazionali, per 0,07 milioni di euro. Le proposte di variazioni avanzate con il disegno di legge di assestamento consistono in una riduzione di 109,2 milioni in termini di competenza e in un aumento di 70,1 milioni in termini di cassa. In particolare le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla maggiore consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza. Nel dettaglio dei programmi di spesa, segnala che: il programma «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo, registra una variazione in diminuzione della spesa, proposta dal disegno di legge di assestamento, pari, in termini di competenza, a 100 milioni di euro; il programma «Indirizzo politico» registra una diminuzione pari a 7,4 milioni di euro; il programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» registra una variazione in diminuzione della spesa, proposta dal disegno di legge di assestamento, pari, in termini di competenza, a 1,8 milioni di euro. Per quanto riguarda i programmi della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), condivisi tra MISE e MEF, il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» non ha subito variazioni in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno, bensì unicamente variazioni in conto di competenza proposte dal DDL di assestamento in esame con una riduzione di circa 1 miliardo Pag. 67di euro. Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» ha subito variazioni in conto competenza sia in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno, con una riduzione di 185,2 milioni di euro, sia in virtù di variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, con una riduzione di 435 milioni di euro). La suddetta Missione pertanto reca per il 2019 previsioni assestate pari a 19,1 miliardi di euro, di 1,6 miliardi inferiore alla previsione iniziale di competenza, in dipendenza delle variazioni per atti amministrativi intervenute. Per quanto riguarda la già ricordata Missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale», le principali variazioni consistono in un aumento di 500 milioni di euro in conto competenza in virtù di variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento e un aumento di 3,8 milioni di euro in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno, interamente ascrivibili al Fondo sviluppo e coesione. Dunque, le previsioni assestate per il 2019 si attestano a 6,9 miliardi per il 2019, rispetto ai 6,4 miliardi iniziali. Infine, nella Missione «Ricerca e innovazione», il programma «Ricerca di base e applicata» registra, unicamente in virtù di variazioni derivanti da atto amministrativo, un aumento di 30 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali, attestandosi su 285,1 milioni di euro per il 2019. Prende poi in esame le variazioni relative ai già richiamati capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione», programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base, condivisa dal Ministero dell'istruzione università e ricerca con il MISE ed altri ministeri. Il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», una cui parte di stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), non subisce variazioni in conto competenza, né in dipendenza di atti amministrativi, né per il disegno di legge di assestamento, mantenendo l'iniziale stanziamento di 21,9 milioni di euro per il 2019. Il capitolo 7238, che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica, subisce variazioni in aumento di 7,3 milioni di euro, unicamente in virtù di atti amministrativi, attestandosi su 292,3 milioni di euro per il 2019. Segnala, infine, che la Missione «Turismo», passata, come detto, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, non subisce variazioni, né per atto amministrativo né per il disegno di legge di assestamento. Le previsioni per il 2019 si attestano dunque su 44,3 milioni di euro.

  Riccardo ZUCCONI (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede se sussistano ostacoli procedurali allo svolgimento della seduta vista l'assenza di tutti i deputati appartenenti al gruppo del Partito Democratico.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nel ricordare la disciplina regolamentare prevista dall'articolo 46 del Regolamento della Camera in materia di numero legale delle deliberazioni delle Commissioni e nell'evidenziare, peraltro, che nella seduta odierna non sono comunque previste votazioni, fa presente che l'assenza di tutti i deputati appartenenti a un gruppo non costituisce di per sé un vizio procedurale per lo svolgimento di una seduta di Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Barbara SALTAMARTINI, presidente, ricorda che la Commissione inizia l'esame in sede consultiva del disegno di legge di delegazione europea assegnato a norma degli articoli 72, comma 1, e 126-ter, comma 1, del Regolamento, alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea), in sede referente.
  L'esame si svolgerà secondo le procedure dettate dall'articolo 126-ter del regolamento, in base alle quali le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e deliberano una relazione sul disegno di legge di delegazione, nominando un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione, le eventuali relazioni di minoranza sono altresì trasmesse alla XIV Commissione, dove possono essere illustrate da uno dei proponenti.
  L'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento, prevede che le Commissioni di settore possano esaminare ed approvare emendamenti al disegno di legge, per le parti di competenza. Gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, la quale potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea. Per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere, che assume una peculiare valenza procedurale. A tale parere, infatti, si riconosce efficacia vincolante per la XIV Commissione. Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti scade alle 15 di oggi e che la Commissione XIV ha chiesto di trasmettere le relazioni approvate dalle Commissioni entro domani.

  Fabio BERARDINI (M5S), relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame.
  Dopo aver premesso che la X Commissione avvia oggi l'esame del disegno di legge C. 1201-B di delegazione europea, approvato alla Camera e modificato dal Senato, con riferimento solo alle modifiche apportate dal Senato e di competenza della X Commissione medesima, ricorda che in prima lettura la Commissione, nella seduta del 18 ottobre 2018, ha deliberato di riferire favorevolmente sul provvedimento.
  Nell'ambito delle modifiche di competenza della X Commissione, rileva prima di tutto il comma 1 dell'articolo 14, recante attuazione della direttiva (UE) 2018/849, che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Le modifiche principali sono finalizzate a considerare la possibilità di realizzare un sistema unico di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori e dei rifiuti elettronici (RAEE), nonché ad introdurre due ulteriori criteri di delega, volti a richiedere la previsione di misure che favoriscano il ritiro, su base volontaria, «uno contro zero» dei piccolissimi RAEE da parte di distributori che non vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché la disciplina del fine vita dei pannelli fotovoltaici incentivati immessi sul mercato prima del 12 aprile 2014, anche prevedendo il coinvolgimento dei sistemi individuali e collettivi di gestione dei RAEE.
  Nel corso dell'esame al Senato è stato inserito l'articolo 25, recante princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/692 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che modifica la direttiva 2009/73/CE relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale. Ricorda che la citata direttiva (UE) 2019/692 intende assicurare che le norme applicabili ai gasdotti di trasporto che collegano due o più Stati membri – con particolare riferimento Pag. 69alle norme relative all'accesso alla rete, alla fissazione delle tariffe, alla separazione della proprietà ed ai requisiti di trasparenza – siano applicabili all'interno dell'Unione anche ai gasdotti di trasporto che collegano l'Unione con paesi terzi. Si prevede la possibilità di concedere deroghe ai gasdotti esistenti, valutate caso per caso e con una durata di regola non superiore a venti anni. Devono essere basate su motivi oggettivi e, in ogni caso, la deroga non deve compromettere la concorrenza, il funzionamento efficace del mercato interno del gas naturale e la sicurezza della fornitura. Gli Stati membri mantengono la facoltà, previa autorizzazione della Commissione europea, di modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo relativo all'esercizio di un gasdotto di trasporto con un Paese terzo su questioni che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva. Rimane impregiudicata la facoltà, per i gestori dei sistemi di trasporto o altri operatori economici, di mantenere in vigore o concludere accordi tecnici su questioni relative all'esercizio delle linee di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo, a condizione che tali accordi siano compatibili con il diritto dell'Unione e con le pertinenti decisioni delle autorità nazionali di regolazione degli Stati membri interessati. Il termine per il recepimento della direttiva è fissato al 24 febbraio 2020. Il comma 1 dell'articolo 25 delega il Governo ad attuare la citata direttiva. Nell'esercizio della delega il Governo, oltre a seguire i princìpi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 1, comma 1 del disegno di legge, definisce le deroghe previste all'articolo 14 e all'articolo 49-bis della direttiva modificata, nei limiti stabiliti dalla stessa direttiva, con riferimento ai gasdotti di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo completati prima del 23 maggio 2019 per le sezioni dei gasdotti di trasporto situate sul territorio nazionale e nelle acque territoriali italiane. In base al comma 2, i decreti legislativi sono adottati su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della giustizia e dell'economia e delle finanze. A sensi del comma 3, dall'attuazione delle suddette disposizioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti di loro competenza con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

  Barbara SALTAMARTINI, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.