CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 giugno 2019
206.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
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  Martedì 18 giugno 2019. – Presidenza del presidente Sergio PUGLIA.

  La seduta comincia alle 11.44.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle politiche di investimento e spesa dei fondi pensione e delle casse professionali.
Audizione del Presidente e del Presidente del collegio sindacale dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani «Giovanni Amendola» (INPGI).

  Il PRESIDENTE ringrazia la dottoressa Macelloni, Presidente dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani «Giovanni Amendola» (INPGI), la dottoressa Iorio, Direttore generale, e l'avvocato Branca, che presiede il collegio sindacale dell'Istituto.
  Ricorda che l'INPGI è chiamata, in questa sede, a fornire il suo autorevole contributo sul tema delle politiche di investimento e spesa delle casse professionali. Precisa che la situazione dell'INPGI è stata oggetto di un approfondimento specifico nelle precedenti sedute ed è anche al centro del dibattito politico a causa degli squilibri emersi nella gestione previdenziale dell'Istituto e di cui si è ampiamente discusso nell'ufficio di presidenza del 14 maggio.Pag. 158
  Ricorda come oggi stesso alla Camera dei deputati verrà esaminato il decreto crescita, come modificato in sede referente, che contiene un emendamento recante misure per il riequilibrio finanziario dell'INPGI. Il nuovo comma 2 dell'articolo 16-bis del decreto, in particolare, prevede che l'INPGI adotti nei prossimi dodici mesi misure di riforma capaci di riequilibrare la gestione previdenziale, incidendo in via prioritaria sul contenimento della spesa e, in subordine, sull'incremento delle entrate contributive. Nel caso di mancato conseguimento di una prospettiva di sostenibilità economico-finanziaria di medio-lungo periodo, è disposta l'adozione di uno o più regolamenti governativi per ampliare la platea contributiva dell'Istituto. L'ultimo periodo del comma 2 stabilisce, inoltre, con esclusivo riferimento all'INPGI, la sospensione, fino al 31 dicembre 2019, delle norme che prevedono la nomina di un commissario straordinario per il caso in cui un ente di diritto privato che gestisce forme di previdenza obbligatoria presenti un disavanzo economico-patrimoniale.

  Il presidente MACELLONI rappresenta che esporrà una sintesi dell'ampio contributo depositato agli atti della Commissione. Ricorda che l'INPGI è l'unico ente che amministra una forma sostitutiva dell'assicurazione generale obbligatoria, assolvendo in regime di diritto privato al pagamento degli ammortizzatori sociali e sostenendo anche le aziende editoriali in un momento di crisi. Fa presente che la platea degli iscritti all'Istituto è già stata ampliata in passato: nel 1987, quando si sono aggiunti i giornalisti iscritti nell'elenco dei praticanti e i telecineoperatori, e nel 2001, quanto l'iscrizione all'INPGI è stata estesa anche ai pubblicisti e ai giornalisti che svolgono l'attività di addetti stampa presso le pubbliche amministrazioni. Sottolinea come la gestione sostitutiva dell'assicurazione generale obbligatoria dell'Istituto, cui sono iscritti i giornalisti con contratto di lavoro dipendente, stia registrando un saldo negativo tra entrate contributive e prestazioni previdenziali dovuto al cambiamento del mondo del lavoro, nel quale è sempre più diffuso l'utilizzo di forme di inquadramento autonomo a discapito dei contratti di lavoro subordinato. Il calo del monte retributivo ha inoltre amplificato la riduzione dei contributi. Tale situazione è confermata dallo stato di buona salute presentato invece dalla gestione separata, alla quale sono iscritti i free-lance e i cosiddetti co.co.co.
  Sul piano delle prestazioni ha inciso in modo significativo l'ammontare della spesa per gli ammortizzatori sociali, che è aumentata costantemente dal 2010 al 2017. L'ente ha affrontato queste problematiche effettuando cinque riforme tra il 1998 e il 2016 con l'obiettivo principale di contenere la spesa. Il passaggio al contributivo ha richiesto l'inserimento di una clausola di salvaguardia poiché, altrimenti, non avrebbe determinato un'effettiva riduzione delle prestazioni. Fra gli altri interventi il presidente MACELLONI segnala la definizione di un contributo di solidarietà applicato alle pensioni di importo maggiore. Anche l'attività ispettiva su cui l'ente ha sempre investito ha consentito di sostenere il monte contributivo. Nel 2012 sono comunque emersi chiaramente gli squilibri nella gestione previdenziale e, per garantire le prestazioni, l'ente ha anche modificato il suo modello di gestione degli investimenti, in particolare riducendo il peso degli attivi immobiliari che non garantivano un sufficiente grado di liquidità. Questa è stata la ragione principale che ha portato alla costituzione del fondo: la necessità di rendere più liquido e meno concentrato il patrimonio. Con l'inasprirsi della situazione gestionale, l'ottica di valorizzazione del patrimonio ha ceduto integralmente il passo alle esigenze di liquidità. È stata, inoltre, sospesa l'erogazione di mutui e frenata quella dei prestiti. Gli investimenti in private equity sono stati integralmente liquidati. È stato verificato costantemente che la gestione del fondo fosse vantaggiosa e lo è stata sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista della gestione del patrimonio. Nel complesso, pertanto, il presidente MACELLONI ritiene che il problema non sia legato ad aspetti gestionali né all'ammontare delle Pag. 159spese, sulle quali sono stati effettuati diversi interventi contenitivi, ma al venir meno di entrate contributive determinato dall'evoluzione del mercato del lavoro giornalistico. La platea è completamente differente da quella immaginata nel 1963, per cui è necessario intercettare i cambiamenti che sono intervenuti.

  L'onorevole MANZO (M5S) sottolinea che nel sistema generale già nel 1995 si è introdotto il metodo contributivo. Chiede, pertanto, come mai l'INPGI abbia atteso più di 20 anni per operare tale modifica e quale sia stato l'impatto di questo ritardo sulle criticità della gestione previdenziale.

  L'onorevole DI SARNO (M5S) chiede di fornire ulteriori dettagli relativi alle spese per il contenzioso.

  La senatrice PIRRO (M5S) chiede se il dato riferito alle commissioni pagate per la gestione del fondo sono un importo riferito a tutto il periodo di gestione. Chiede inoltre un confronto fra i risultati della gestione del patrimonio immobiliare prima e dopo il conferimento al fondo.

  L'onorevole Alessandro PAGANO (Lega) rappresenta che, a fronte della chiara disamina delle cause della crisi, vorrebbe maggiori dettagli sulle azioni intraprese dall'ente per farvi fronte.

  Il senatore LANNUTTI (M5S) contesta l'affermazione che l'attività giornalistica sia in trasformazione e non in declino. Le vendite dei giornali sono in declino e si riducono anche gli investimenti pubblicitari. Sottolinea che queste problematiche non sono state affrontate per tempo. Chiede inoltre chiarimenti sul ruolo dell'avvocato Freni che avrebbe partecipato al tavolo delle trattative sul decreto crescita e avrebbe, allo stesso tempo, legami di natura economia con l'INPGI.

  Il senatore FAZZOLARI (FdI) sottolinea che la discussione non ha tenuto sufficientemente conto dell'intervento del Governo nell'ambito di un decreto-legge che lo stesso Governo ha ritenuto necessario e urgente. Ritiene che l'ente dovrebbe redigere un bilancio consolidato con il fondo. Questo perché non è chiaro se l'INPGI abbia guadagnato o meno con questa operazione e se le valutazioni degli immobili conferiti al fondo siano eccessive. Evidenzia, inoltre, che gli inquilini lamentano l'impossibilità di acquistare gli immobili per via dei prezzi troppo alti. Chiede in che modo verranno gestiti gli immobili invenduti. Infine, con riferimento al possibile allargamento della platea, chiede se i comunicatori che saranno, eventualmente, iscritti all'INPGI, diventeranno automaticamente giornalisti, in deroga ai requisiti dell'ordine, ovvero se la cassa finirà con l'avere come contribuenti dei soggetti non iscritti all'ordine.

  Il PRESIDENTE si chiede se l'ente abbia intrapreso delle politiche per i lavoratori più giovani e se incentivi di questo genere possano aiutare a ritornare verso una forma di lavoro dipendente.

  Il presidente MACELLONI replica sottolineando che la base retributiva dei giornalisti era tale che senza la clausola di salvaguardia il passaggio al contributivo avrebbe determinato un aumento delle prestazioni. Anche l'Inps, nel 2015, si è dovuta dotare di questa clausola: questo dimostra che il passaggio al contributivo non è la soluzione a tutti i problemi. Sugli ammortizzatori evidenzia che per il tramite di essi è stata tutelata la metà dei lavoratori iscritti e l'ampio ricorso a tale spesa assistenziale è dipeso anche da una definizione ampia del concetto di «stato di crisi». Per quanto riguarda le commissioni, rappresenta che l'importo di 14 milioni è riferito al complesso della gestione del fondo. Evidenzia che la stampa tradizionale è in declino per una serie di ragioni, ma non è in declino l'attività giornalistica, che si è trasformata privilegiando rapporti di lavoro autonomi, fluidi, che in alcuni casi nascondono forme di dipendenza mascherata. La dinamica da affrontare è dunque quella di un cambiamento, non di un crollo. Aggiunge che Pag. 160iscrivere chi non fa parte dell'ordine rappresenta un atto creativo e innovativo, in quanto si è reso necessario interpretare il cambiamento del mondo del lavoro. Fa presente che dal 2014 l'INPGI ha messo in atto ben 2 riforme, la cui efficacia sarà tuttavia visibile solo fra molto tempo. Per quanto riguarda, infine, le politiche per i giovani, sottolinea come l'INPGI le abbia portate avanti prima degli altri ed in tutta autonomia.

  La dottoressa IORIO rappresenta che l'INPGI ha dovuto affrontare 1.895 giudizi e relative spese legali che hanno però determinato il recupero di ingenti risorse e che l'Istituto ha vinto nell'85 per cento dei casi. Con riferimento agli immobili sottolinea che il patrimonio nasceva come una disponibilità della categoria, ma dopo la riforma è divenuto la base per garantire il pagamento delle prestazioni. Alla base del conferimento al fondo vi è stata l'impossibilità di adeguare il patrimonio al valore di mercato. L'operazione di conferimento al fondo ha consentito finalmente di avere valutazioni più corrette rispetto a quelle fornite dal costo storico. Le plusvalenze non sono plusvalenze di carta ma sono rappresentative del reale valore degli immobili. La dimostrazione è che non sono emerse solo plusvalenze ma anche minusvalenze. Per quanto riguarda il ruolo dell'avvocato Freni, fa presente che ha prestato i suoi servizi come avvocato all'ente, facendogli vincere diverse cause, e che da inquilino ha potuto acquistare il proprio appartamento seguendo le stesse modalità degli altri affittuari.

  Il PRESIDENTE rileva una ulteriore questione sottoposta all'attenzione della Commissione da diversi giornalisti: quella della cosiddetta «ex fissa», un trattamento integrativo di natura contrattuale stabilito nel contratto dell'85, la cui corresponsione è successivamente entrata in crisi.

  Il presidente MACELLONI fa presente il ruolo dell'INPGI è stato quello di mera gestione dei contributi e di pagamento nei limiti della capienza del fondo costituito come gestione separata sulla base di un'apposita convenzione. L'esaurimento del fondo è dipeso da uno squilibrio fra i contributi e le prestazioni che l'Istituto ha segnalato agli editori. Le cause contro l'Istituto sono state perse dai ricorrenti in quanto la insussistenza del fondo, che ha natura contrattuale, non può essere coperta con i contributi obbligatori destinati a garantire le pensioni.

  Il PRESIDENTE dà infine la parola al presidente del collegio sindacale, avv. Branca.

  Il presidente BRANCA sottolinea come l'INPGI abbia dovuto fronteggiare, oltre alle trasformazioni del mercato del lavoro, anche la crisi dei mercati finanziari che ha ridotto il rendimento degli attivi. Per quanto riguarda la gestione caratteristica, il collegio sindacale ha avuto sempre modo di riscontrare la correttezza dell'operato degli amministratori. Il collegio ha dato il suo contributo fornendo, inoltre, consigli utili a migliorare l'attività di recupero dei crediti contributivi. Sottolinea che vi è un confronto serrato con i revisori dell'ente che, da ultimo, si è concentrato sulla definizione del concetto di continuità aziendale. Sottolinea, infine, che il collegio è caratterizzato da una pluralità di competenze e da un dialogo costruttivo sia al suo interno che con le altre strutture dell'ente.

  Il PRESIDENTE ringrazia la delegazione dell'INPGI e dichiara conclusa la procedura informativa.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

  La seduta termina alle 13.14.

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