CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2019
204.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 99

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 13 giugno 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.05.

Limitazioni alla vendita dei prodotti agricoli e agroalimentari sottocosto, divieto di aste a doppio ribasso per l'acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari, nonché delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione.
Nuovo testo C. 1549 Cenni.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'11 giugno 2019.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Guido Germano PETTARIN (FI) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice ribadendo che ogni azione legislativa diretta a semplificare e a supportare l'attività delle aziende, soprattutto delle piccole e medie imprese, nel settore dell'agricoltura è vista con favore da parte di Forza Italia. Conclude auspicando, peraltro, la realizzazione di nuove e più efficaci iniziative per il predetto settore.

  Elena MURELLI (Lega) ritiene che la proposta di legge all'esame sia assai opportuna giacché il fenomeno della vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari si traduce in uno sfruttamento degli agricoltori ed è di drammatica attualità, come anche recentemente dimostrato dalle recenti vicende relative al prezzo di vendita del pecorino sardo o, con riferimento ad un prodotto proveniente dal suo territorio, al prezzo dei pomodori riconosciuto agli agricoltori. Ricorda peraltro che il settore agricolo e Pag. 100agroalimentare risente fortemente delle condizioni climatiche stagionali sia in termini di quantità che, soprattutto, di qualità del prodotto. Anche per tale motivo il sistema delle aste a doppio ribasso danneggia fortemente i produttori.
  Auspica altresì che nel provvedimento possa essere introdotto, nel prosieguo dell'esame parlamentare, anche un riferimento a due essenziali aspetti in materia di etichettatura dei prodotti alimentari. Il primo riguarda la riconoscibilità che il prodotto che il consumatore sta acquistando è stato trasformato direttamente dal produttore ovvero che si tratta di prodotto semilavorato, ciò anche ai fini di dare maggiore certezza con riferimento all'origine del prodotto, richiamando in proposito l'esperienza dei vini francesi in cui è evidenziato l'imbottigliamento da parte dello stesso viticoltore. Il secondo aspetto è quello relativo alla dichiarazione in etichetta della percentuale di prodotto puro contenuto in ciò che si sta acquistando, indicando l'eventuale aggiunta di acqua come nel latte o nel concentrato di pomodoro. Conclude annunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della relatrice che vede con favore anche per i suoi possibili benefici effetti in materia di contrasto al lavoro nero e al fenomeno del caporalato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 9.15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 13 giugno 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.15.

Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: UE-Cina – Una prospettiva strategica.
JOIN(2019)5.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alex BAZZARO (Lega), relatore, ricorda che la Commissione europea e l'Alta Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, hanno presentato il 12 marzo 2019 una comunicazione congiunta intitolata «UE-Cina – una prospettiva strategica» nella quale si illustrano le prospettive delle relazioni tra l'Unione europea e la Cina. Osserva che l'importanza delle relazioni tra Unione europea e Cina possono essere esemplificate considerando le principali cifre delle attuali relazioni commerciali. Segnala che, in termini di scambio commerciale complessivo, l'Unione europea è infatti il principale partner commerciale della Cina, mentre la Cina è il secondo partner commerciale per l'Unione europea, dopo gli Stati Uniti. Osserva che per l'Unione europea la Cina è il primo partner commerciale per le importazioni di beni e il secondo, dietro gli Stati Uniti, per le esportazioni. Ricorda altresì che lo scambio commerciale complessivo tra Unione europea e Cina nel 2018 è stato pari a circa 605 miliardi di euro, per un valore di circa 1,65 miliardi di euro al giorno e che nel 2018, l'Unione europea ha esportato merci in Cina per circa 210 miliardi di euro ed ha importato merci dalla Cina per circa 395 miliardi di euro, con un disavanzo commerciale pari quindi a circa 185 miliardi di euro.
  Evidenzia che nella comunicazione in esame si indica che, nelle relazioni con la Cina, l'Unione europea perseguirà tre obiettivi: approfondire il dialogo per promuovere gli interessi comuni a livello mondiale; promuovere attivamente condizioni più equilibrate e reciproche che disciplinino le relazioni economiche, nonché, affermata la necessità per l'Unione europea di adattarsi alle mutate realtà Pag. 101economiche, potenziare le politiche interne dell'Unione e rafforzare la sua base industriale al fine di preservare a lungo termine la propria prosperità, i propri valori e il proprio modello sociale.
  Sottolinea che, in tale contesto, con la comunicazione in titolo si propone di articolare le future relazioni tra Unione europea e Cina sulla base di dieci iniziative di natura strategica. In proposito, osserva che con la prima – Azione 1 – la Commissione europea, intende intensificare la cooperazione con la Cina per adempiere alle responsabilità comuni relative ai tre pilastri delle Nazioni Unite: diritti umani, pace e sicurezza, sviluppo. In particolare, per la Commissione europea risulta necessario avviare un dialogo con la Cina affinché al suo accresciuto ruolo a livello globale corrisponda un impegno a favore del multilateralismo sulla base di una responsabilità che non sia meramente selettiva degli interessi cinesi, ma assuma una dimensione globale; in tale ambito, anche la capacità di sviluppare un dialogo effettivo sui diritti umani sarà un indicatore importante della qualità delle relazioni bilaterali tra Unione europea e Cina.
  Segnala che la seconda – Azione 2 –, volta a lottare in modo più efficace contro i cambiamenti climatici, l'Unione europea invita la Cina a iniziare a ridurre le sue emissioni entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi.
  Sottolinea che con la terza – Azione 3-, prendendo spunto dalla cooperazione positiva riguardo al piano d'azione congiunto globale per l'Iran, l'Unione europea si impegna ad approfondire il dialogo con la Cina in materia di pace e sicurezza, con particolare rilievo al ruolo strategico svolto dalla Cina nella regione asiatica ed alle prospettive del rafforzamento delle capacità militari cinesi.
  Osserva che la quarta – Azione 4 –, ritenendo la Commissione europea necessaria un'applicazione più rigorosa degli accordi e degli strumenti finanziari bilaterali esistenti, è volta a realizzare una collaborazione con la Cina nell'attuazione della strategia dell'Unione in materia di connessione tra l'Europa e l'Asia e ricorda che in tale contesto rientra la questione di garantire un quadro di parità di condizioni per le imprese europee quando si trovano in concorrenza, sui mercati di Paesi terzi, rispetto alle imprese cinesi.
  Evidenzia che con la quinta – Azione 5 –, al fine di instaurare relazioni economiche più equilibrate e reciproche, la Commissione europea invita la Cina a onorare gli impegni congiunti già esistenti, tra cui la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio, specie per quanto riguarda le sovvenzioni e i trasferimenti forzati di tecnologia, nonché la conclusione di accordi bilaterali sugli investimenti entro il 2020, sulle indicazioni geografiche entro tempi brevi. Segnala, in particolare, che nella comunicazione si evidenziano le difficoltà delle imprese europee per poter accedere al mercato cinese, dovendo soddisfare requisiti gravosi quali la creazione di joint venture con imprese locali o il trasferimento di tecnologie fondamentali alle controparti cinesi. Inoltre, segnala che la Commissione europea rileva come sia prioritario l'avvio di negoziati su discipline più rigorose in materia di sovvenzioni all'industria e progredire verso l'eliminazione dei trasferimenti forzati di tecnologia.
  Rileva che con la sesta – Azione 6 – al fine di promuovere la reciprocità e ampliare le opportunità di appalto in Cina, il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare lo strumento per gli appalti internazionali nel corso del 2019. Rimarca infatti che la comunicazione ricorda che, mentre l'Unione europea ha il mercato degli appalti aperto più grande del mondo, le imprese dell'Unione incontrano difficoltà per partecipare agli appalti sui mercati cinesi e di altri Paesi e, rilevando come tale tendenza protezionistica sia in aumento, auspica l'adozione della proposta di regolamento, relativa a uno strumento per gli appalti internazionali che era stata presentata dalla Commissione europea nel gennaio del 2016 e che è ancora all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio.
  Osserva che con la settima – Azione 7 – la Commissione europea rileva la necessità di garantire che si tenga conto non solo del prezzo, ma anche di standard elevati in materia di lavoro e di ambiente. Pag. 102
  Rileva che con l'ottava – Azione 8 – la Commissione europea rileva l'opportunità di avviare una riflessione su come l'Unione europea possa gestire adeguatamente gli effetti distorsivi della proprietà statale e dei finanziamenti pubblici di imprese straniere sul suo mercato interno.
  Evidenzia che con la nona – Azione 9 – la Commissione ritiene necessario definire un approccio comune dell'Unione alla sicurezza delle reti 5G. Rimarca, in proposito, che nella comunicazione si ricorda la raccomandazione della Commissione europea adottata il 26 marzo 2019 che prevede, in particolare: la valutazione da parte degli Stati membri dei rischi di cibersicurezza nelle reti 5G e l'adozione delle relative misure di sicurezza; che gli Stati membri e le istituzioni dell'Unione europea cooperino per elaborare congiuntamente una valutazione dei rischi coordinata a livello di Unione basata sulle valutazioni nazionali; che il gruppo di cooperazione istituito dalla direttiva (UE) 2016/1148 individui un'eventuale serie comune di misure da adottare per attenuare i rischi di cibersicurezza relativi alle infrastrutture alla base dell'ecosistema digitale, in particolare delle reti 5G.
  Segnala, in ultimo, che con la decima – Azione 10 – la Commissione europea rileva la necessità che gli Stati membri attuino in modo rapido, integrale ed effettivo le disposizioni del regolamento (UE) 2019/452 sul controllo degli investimenti esteri diretti per individuare i rischi che gli investimenti esteri nei beni, nelle tecnologie e nelle infrastrutture critiche rappresentano in termini di sicurezza, e migliorare l'informazione in merito.
  Ricorda, infine, che, successivamente alla presentazione della comunicazione congiunta in esame, si sono svolti a Bruxelles il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2019, che ha proceduto ad uno scambio di opinioni sulle relazioni generali con la Cina nel contesto globale ed ha adottato delle conclusioni in materia di concorrenza a livello mondiale e politica commerciale e, il 9 aprile 2019, il 21o vertice Unione europea-Cina, al termine del quale è stata adottata una dichiarazione congiunta nelle quali in particolare le parti si sono impegnata a rafforzare ulteriormente il partenariato strategico Unione europea-Cina, adottando entro il prossimo vertice un nuovo programma di cooperazione post 2020 che aggiorni l'Agenda strategica 2020 per la cooperazione che era stata firmata nel novembre del 2013.

  Guido Germano PETTARIN (FI) ritiene esaustiva la relazione svolta dal relatore cui tuttavia chiede la possibilità di approfondire, eventualmente con ulteriori attività istruttorie e conoscitive, le tematiche riferite alla portualità dell'area, soprattutto del Mediterraneo, alla luce dei possibili sviluppi della cosiddetta «via della seta» e, in particolar modo, del porto di Trieste, del porto del Pireo e di Suez, nel quadro dei rapporti strategici commerciali con la Cina. Ricorda peraltro che nella giornata di ieri si è svolto un importante vertice dell'InCE (Iniziativa Centro-Europea) proprio a Trieste – cui, segnala, ha partecipato anche il deputato della Commissione Marco Maggioni – ove i Ministri degli affari esteri di 17 Paesi hanno sottoscritto la «Dichiarazione di Trieste».

  Alex BAZZARO (Lega), relatore, valuta interessanti i rilievi del deputato Pettarin e aggiunge che la comunicazione in titolo contiene, a suo avviso, anche talune lacune attinenti al rapporto dell'Unione europea con i suoi due più importanti partner politici, vale a dire gli Stati Uniti d'America e l'Alleanza atlantica (NATO), riservandosi di approfondire le connesse problematiche e i cui esiti saranno tenuti in considerazione in sede di formulazione della sua proposta di parere.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame dell'atto in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.20 alle 9.25.

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