CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 aprile 2019
176.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 200

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 aprile 2019. — Presidenza della presidente Emanuela CORDA.

  La seduta comincia alle 13.10.

Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.

(Parere alla V Commissione della Camera e alla 5a Commissione del Senato).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  La deputata Marialuisa FARO (M5S), relatrice, nell'esporre sinteticamente il contenuto del Documento di economia e finanza (DEF) 2019, ricorda preliminarmente che il DEF costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo, occupazione, riduzione del rapporto debito-PIL e per gli altri obiettivi programmatici prefigurati dal Governo per l'anno in corso e per il triennio successivo.
  In particolare il DEF 2019, nella parte relativa al programma di stabilità, reca le nuove previsioni sull'andamento del PIL, dell'indebitamento netto (deficit) e del debito pubblico.
  Il tasso di crescita del PIL tendenziale è individuato nello 0,1 per cento del 2019, nello 0,6 per cento nel 2020 e nello 0,7 per cento nel 2021. Il rapporto deficit/PIL, sempre tendenziale, è indicato nel 2,4 per cento per il 2019, nel 2,0 per cento nel 2020, nell'1,8 per cento nel 2021 e nell'1,9 per cento nel 2022. Il rapporto debito/PIL tendenziale è del 132,8 per cento nel 2019.
  In termini programmatici (vale a dire scontando gli effetti delle politiche poste in essere dal Governo), si prevede invece un aumento del PIL dello 0,2 per cento nel 2019 e dello 0,8 per cento nel 2020 e nel 2021; il rapporto deficit/PIL è invece sostanzialmente confermato nel 2,4 per cento nel 2019, nel 2,1 per cento nel 2020 e nell'1,8 per cento nel 2021; il rapporto migliora poi significativamente nel 2022 con una previsione dell'1,5 per cento. Il rapporto debito/PIL programmatico scende al 132,6 per cento nel 2019.Pag. 201
  Nella parte del DEF relativa al programma nazionale della riforma sono invece indicati gli obiettivi programmatici del Governo nelle diverse politiche pubbliche. Ricorda, preliminarmente, la scelta del Governo per un «miglioramento del saldo strutturale più graduale rispetto alla Raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea, che implicherebbe un'eccessiva restrizione di bilancio», osservando che «considerazioni di carattere sociale debbano ricevere altrettanta attenzione dei saldi di bilancio nella definizione della politica economica». Per quanto riguarda, in particolare, i saldi di finanza pubblica nello scenario programmatico, a giudizio del Governo si tratta di valori «in linea con una graduale convergenza verso il pareggio strutturale previsto dal Patto di stabilità e crescita, [...] pur puntando in media a miglioramenti del saldo strutturale più contenuti in confronto ad un'interpretazione letterale delle regole».
  In questo contesto, in tema di tassazione il DEF attribuisce un ruolo centrale alla riduzione della pressione fiscale sui redditi, per la creazione di un clima più favorevole alla crescita. In particolare, l'azione di riforma fiscale riguarderà l'attuazione progressiva di un sistema di flat tax come componente importante di un modello di crescita più bilanciato. Con riferimento al sostegno alle imprese, il PNR evidenzia la necessità – cui si farà fronte con l'annunciato «dl crescita» – di ridurre in maniera sostanziale le barriere agli investimenti, sia pubblici che privati, agendo su diversi fronti, con politiche di accesso al credito per le imprese, di alleggerimento del carico amministrativo e di sostegno al tessuto imprenditoriale nella sua posizione sull'estero.
  Per quanto riguarda l'ambito di competenza della Commissione, avverte in primo luogo che il DEF richiama l'importanza dell'attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, con la conclusione delle intese con le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il DEF annuncia poi la presentazione di un disegno di legge delega per la revisione sistematica dell'ordinamento degli enti locali che ridefinisca il complessivo assetto della materia, armonizzando le disposizioni originarie sia con la riforma del Titolo V della Costituzione sia con gli interventi di settore succedutisi negli anni. Il provvedimento dovrebbe rappresentare l'esito dei lavori del tavolo tecnico-politico presso la Conferenza Stato-città e autonomie locali per la redazione di linee guida sulla revisione dell'ordinamento degli enti locali, tavolo istituito dal decreto-legge n. 91 del 2018.
  Il documento richiama poi l'accordo sancito dalla Conferenza Stato-regioni nella riunione del 15 ottobre 2018, il quale, anche a seguito della sentenza n. 247 del 2017 della Corte costituzionale, ha stabilito che dal 2021 per le regioni a statuto ordinario e dal 2019 per gli altri enti territoriali venga applicata la regola dell'equilibrio di bilancio introdotta dalla legge n. 232 del 2016, con l'obbligo del rispetto dell'unico saldo non negativo in termini di competenza tra entrate finali e spese finali e dell'equilibrio di cassa finale. Sono stati inoltre semplificati, attraverso l'utilizzo del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) gli adempimenti a carico degli enti territoriali relativi al monitoraggio e alla certificazione degli andamenti della finanza pubblica. È stata inoltre riconosciuta agli enti la possibilità di programmare le proprie risorse finanziarie nel medio-lungo periodo per assicurare il rilancio degli investimenti sul territorio.
  Con riferimento alla spesa sanitaria, il documento ricorda infine che nel 2019 avrà avvio la negoziazione con le regioni per il nuovo Patto per la salute per il 2019-2021, mentre la legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018, articolo 1, co. 514, 518 e 526) ha definito il livello di finanziamento del Servizio sanitario per il triennio 2019-2021 in 114.474, 116.474 e 119.474 milioni di euro. Pag. 202
  Si riserva dunque di sottoporre ai colleghi una proposta di parere nella seduta di domani, alla luce di quanto esposto e degli elementi che emergeranno nella discussione.

  Emanuela CORDA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame da altra seduta.

  La seduta termina alle 13.15.