CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 marzo 2019
165.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza del vice presidente Simone PILLON. – Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professor Giancarlo Blangiardo, presidente dell'Istituto nazionale di statistica (Istat), accompagnato dalla dottoressa Patrizia Cacioli, direttore della Direzione centrale per la comunicazione, dalla dottoressa Vittoria Buratta, direttore della Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione e dalla dottoressa Giuseppina Muratore della Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione e dalla dottoressa Elisabetta Segre dell'Ufficio di Presidenza.

  La seduta comincia alle 8.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Audizione del Presidente dell'Istituto nazionale di statistica (Istat).

  Il presidente PILLON, dopo aver ringraziato il professor Blangiardo, avverte che nell'audizione odierna il Presidente dell'Istituto nazionale di statistica (Istat) è chiamato a fornire il proprio autorevole contributo sulle questioni afferenti ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

  Il presidente BLANGIARDO, nel rilevare come in questa audizione l'Istat intenda Pag. 217offrire contributo utile per i lavori della Commissione, precisa che i fenomeni del bullismo e cyberbullismo sono stati oggetto, nel 2014, di una specifica rilevazione.
  Per bullismo si indicano generalmente le prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei. La definizione del fenomeno si basa su tre condizioni: intenzionalità, persistenza nel tempo, asimmetria nella relazione. Esso è pertanto contraddistinto da un'interazione tra coetanei caratterizzata da un comportamento aggressivo, da uno squilibrio di forza/potere nella relazione e da una durata temporale delle azioni «vessatorie».
  Nell'indagine, ai ragazzi da 11 a 17 anni è stato chiesto se, nei 12 mesi precedenti l'intervista, avessero subìto una o più prepotenze/soprusi, presentando loro diverse possibili situazioni per aiutare le giovani vittime a ricordare. Sono state, inoltre, raccolte informazioni su coloro che hanno assistito ad atti di sopraffazione e/o violenza tra coetanei e sulle strategie che i ragazzi considerano più efficaci per uscire dalla spirale del bullismo.
  Il fenomeno è in continua evoluzione: le nuove tecnologie a disposizione, Internet o telefono cellulare, sono divenute ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi; da qui la necessità, per disporre di un quadro preciso del fenomeno, di monitorare anche il cyberbullismo che consiste nell'invio di messaggi offensivi, insulti o foto umilianti tramite sms, e-mail, diffuse in chat o sui social network, allo scopo di molestare una persona per un periodo più o meno lungo.
  Con riguardo ai dati sul bullismo nel report diffuso dall'Istat nel dicembre del 2015, più del 50 per cento degli intervistati riferisce di essere rimasto vittima, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Una percentuale significativa, quasi uno su cinque dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese.
  Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi.
  Le differenze sono sostanziali a livello territoriale: le azioni vessatorie sono più frequenti nel Nord del Paese, dove le vittime di atti di bullismo rappresentano il 23 per cento degli intervistati.
  Tra i ragazzi che vivono in zone poco o per nulla disagiate si registra la quota più bassa di ragazzi e adolescenti che hanno subìto atti prevaricatori da parte di coetanei; tra coloro che vivono in zone molto disagiate tale quota sale al 55,4 per cento e si registra la quota più elevata di vittime di prepotenze che avvengono con assiduità.
  Per quanto riguarda le reazioni alle situazioni di bullismo, la maggioranza, soprattutto le ragazze, ritiene che confidandosi con le persone «più vicine» sia possibile definire meglio la reazione e/o il comportamento da tenere. Infatti, un numero relativamente importante di ragazzi suggerisce il ricorso all'indifferenza come strumento di difesa.
  Con riguardo al fenomeno del cyberbullismo il report evidenzia che esso ha colpito il 22,2 per cento di tutte le vittime di bullismo. La maggior propensione delle ragazze/adolescenti a utilizzare il telefono cellulare e a connettersi a internet probabilmente le espone di più ai rischi della rete e dei nuovi strumenti di comunicazione. Tra le intervistate si registra una quota più elevata di vittime di sesso femminile.
  Inoltre nel 2015 l'Istat ha condotto nelle scuole secondarie di primo e secondo grado un'indagine sull'integrazione dei ragazzi stranieri. Nell'indagine è stato intervistato anche un gruppo di controllo di ragazzi italiani, rilevato nelle stesse scuole degli stranieri. Dal report emerge che i ragazzi stranieri subiscono in misura relativamente maggiore episodi di bullismo rispetto agli italiani.
  I ragazzi che sembrano essere più «esposti» a episodi di prepotenza e comportamenti vessatori da parte dei loro coetanei sono i filippini, i cinesi e gli indiani. Si tratta delle collettività che l'indagine ha individuato tra le più «chiuse» nei confronti del paese ospitante. Pag. 218
  Per tutti gli ordini di scuola, i maschi stranieri mettono in luce uno svantaggio rispetto ai coetanei italiani più elevato di quello che si registra tra le ragazze straniere e italiane.
  Il comportamento associato al bullismo può, nelle sue forme più serie, comportare la violazione di norme penali anche gravi. In un elenco, non esaustivo, compaiono le molestie, le minacce, le percosse e le lesioni, l'ingiuria e la diffamazione, il danneggiamento, il furto e la rapina, gli atti persecutori, la sostituzione di persona per arrivare all'istigazione al suicidio.
  Gli archivi statistici amministrativi informatizzati non rendono concretamente disponibile la descrizione dell'evento, presente in forma testuale nella denuncia resa o nel fascicolo processuale, dalla quale si potrebbe ricavare se la denuncia avvenisse a seguito di atti di bullismo. Pertanto l'Istat ha deciso di analizzare il delitto, che presenta più analogie con il bullismo sotto il profilo dello stato di ansia e insicurezza che ingenera nelle giovani vittime, gli atti persecutori, o stalking. Si è limitato lo studio al segmento delle vittime minorenni, età in cui la frequentazione dell'ambiente scolastico favorisce l'esposizione al rischio di vittimizzazione da bullismo, le denunce di atti persecutori riguardano una proporzione minima di giovani: lo stalking si configura maggiormente come un reato di genere, il numero delle vittime donne è tre volte quello dei maschi, per arrivare ad essere 5 volte maggiore nelle classi di età 18-24 e 25-34 anni.
  Per quanto concerne i progetti futuri per la rilevazione statistica del fenomeno l'Istat sta progettando una nuova indagine su bambini e ragazzi. L'obiettivo generale dell'indagine è quello di acquisire informazioni su comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri con attenzione ad alcune tematiche emergenti come quelle delle discriminazioni del bullismo e del cyberbullismo.

  Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione.

  La senatrice Licia RONZULLI (FI-BP) si congratula preliminarmente con il professor Blangiardo per la sua recente e prestigiosa nomina a Presidente dell'Istituto nazionale di statistica.
  Dall'interessante relazione svolta emerge come i dati relativi al fenomeno oggetto dell'indagine conoscitiva risalgano al 2014. Tenuto conto del fatto che il bullismo e in particolare il cyberbullismo costituiscono dei fenomeni in continua evoluzione, sia in termini di diffusione quantitativa sia sotto il profilo delle modalità con le quali si realizzano, sarebbe forse opportuno che l'Istat procedesse con una maggiore regolarità, ad esempio con cadenza biennale, alla rilevazione dei dati e alla elaborazione di puntuali report.

  La senatrice Maria SAPONARA (L-SP-PSd'Az), nell'associarsi alle congratulazioni per la recente nomina, chiede in che modo i dati rilevati nei report elaborati dall'Istat si possono «conciliare» con quelli riportati nelle indagini svolte da altre associazioni che operano nel campo della lotta al bullismo e cyberbullismo.

  L'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega) chiede al Presidente dell'Istat se, nella predisposizione del questionario per la prossima indagine sul fenomeno, possano essere inseriti puntuali domande relative agli effetti della legge n. 71 del 2017. Sarebbe in particolare interessante verificare se il sistema di prevenzione delineato dalla suddetta legge faccia sentire più sicuri e protetti i minori.

  Il senatore PATRIARCA (PD) chiede se sia possibile, alla luce dei dati rilevati, valutare l'eventuale relazione fra le situazioni di povertà educativa e l'insorgenza di episodi di bullismo e cyberbullismo. Sarebbe inoltre interessante acquisire dati anche relativi, più in generale, al funzionamento del sistema di prevenzione delineato dalla legge del 2017, con particolare riguardo al terzo settore e al ruolo della rete associativa.

  Il presidente PILLON (L-SP-PSd'Az), con riguardo al fenomeno del bullismo e Pag. 219alla connessione con il reato di stalking, chiede al presidente Blangiardo di chiarire se vi siano rilevazioni sul rapporto vittime aggressore sotto il profilo del genere. Domanda inoltre se, con riguardo alla vittima sia possibile stabilire una correlazione fra i contesti di crisi familiare e il verificarsi di atti di bullismo. Infine, relativamente al fenomeno del bullismo ai danni di minori stranieri chiede se vi sia una correlazione fra la nazionalità dell'aggressore e quella dell'aggredito.

  Il PRESIDENTE, nel prendere atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, invita il presidente Blangiardo a fornire per iscritto la risposta ai quesiti posti nel corso dell'audizione.

  Dopo un breve intervento del professor Blangiardo, il PRESIDENTE dichiara chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 9.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI PARLAMENTARI

  Mercoledì 27 marzo 2019. — Presidenza della presidente Licia RONZULLI.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.20 alle 9.35.