CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 ottobre 2018
72.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 51

RISOLUZIONI

  Giovedì 11 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 13.30.

7-00048 Delmastro Delle Vedove: Sulla sigla di accordi bilaterali per il trasferimento di detenuti.
(Discussione e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), nell'illustrare sinteticamente i contenuti della sua risoluzione, richiama l'attenzione del Governo sull'opportunità di avviare una serie di negoziati volti a sottoscrivere intese bilaterali, e segnatamente con il Marocco, l'Albania, la Tunisia e la Nigeria, per il trasferimento dei detenuti, anche in mancanza del consenso dell'interessato.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE precisa che il Ministero della giustizia, competente in materia di trasferimento dei detenuti, ritiene centrale un sempre maggiore utilizzo degli strumenti di cooperazione tra Stati per consentire l'esecuzione della pena nei rispettivi paesi d'origine. Ciò anche alla luce della significativa presenza di detenuti stranieri nelle carceri italiane, in particolare in provenienza da Romania, Albania e area del Maghreb (Tunisia e Marocco). Con riferimento ai quattro Paesi menzionati nella parte dispositiva della risoluzione, sottolinea che, sulla base degli elementi forniti dal Ministero della giustizia, l'Albania, oltre ad aver aderito alla Convenzione di Strasburgo del 1983 sul trasferimento delle persone condannate, ha sottoscritto nel Pag. 522002 un Accordo bilaterale con l'Italia (già in vigore). Tale Accordo favorisce il reinserimento e l'integrazione sociale dei condannati, soggetti ad espulsione, nei loro Paesi d'origine, anche in assenza del loro consenso e «secondo una gradualità da concordare tenendo conto della capacità ricettiva di ciascuno dei due sistemi penitenziari». Tuttavia, a fronte delle numerose procedure avviate dall'Italia, il numero di detenuti albanesi effettivamente trasferiti nel Paese di origine appare ridotto, anche in ragione di criticità operative nell'applicazione degli accordi menzionati.
  Con riferimento al Marocco, rileva che nel 2014 è stata firmata una Convenzione bilaterale (già ratificata dall'Italia, ma non ancora dalla controparte) che subordina il trasferimento delle persone condannate al previo consenso del detenuto.
  Inoltre, evidenzia che l'8 novembre 2016 l'Italia ha sottoscritto un accordo con la Nigeria, in attesa di ratifica da parte del Parlamento, che prevede, anche in questo caso, il consenso del detenuto per il suo trasferimento. Quanto alla Tunisia, essa rientra nel novero dei Paesi prioritari con cui il Ministero della Giustizia ha avviato negoziazioni ai fini della conclusione di accordi volti ad agevolare il trasferimento dei detenuti.
  Al fine di superare i limiti ostativi ad un agevole trasferimento dei detenuti, talvolta derivanti dal mancato consenso dell'interessato, così come altri ostacoli di natura burocratico-organizzativa, ritiene utile la previsione di nuovi accordi (o integrazioni) da sottoscrivere con tutti i Paesi richiamati nella risoluzione – quali la Tunisia, il Marocco, l'Algeria e la Nigeria – che rendano complessivamente più semplice e snella la procedura di trasferimento.
  Rileva che il Ministero della Giustizia concorda sull'opportunità di intensificare le negoziazioni in questa direzione e, proprio a tal fine, ha recentemente dato un nuovo impulso alla cooperazione internazionale, incontrando i rappresentanti dei Paesi con il maggior numero di detenuti presenti negli istituti di reclusione italiani, avviando così un proficuo e deciso confronto destinato a porre le basi per il raggiungimento degli accordi in questione.
  Sulla scorta di queste premesse, preannuncia il parere favorevole del Governo, a condizione che gli impegni siano riformulati nei seguenti termini: «ad avviare e proseguire percorsi volti a sottoscrivere trattati e/o accordi bilaterali con il Marocco, l'Albania, la Tunisia e la Nigeria, nonché con ulteriori Stati, per agevolare e semplificare il trasferimento dei detenuti al fine dell'esecuzione penale nello Stato di provenienza, attraverso strumenti e clausole che comprendano anche l'eliminazione della mancanza di consenso del detenuto dalle condizioni ostative».

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 11 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la Viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00688 Quartapelle Procopio: Sull'organizzazione della Conferenza internazionale sulla Libia di Palermo (12-13 novembre 2018).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

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  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo. Pur riconoscendo l'impegno che l'esecutivo sta profondendo per organizzare la Conferenza di Palermo, sottolinea l'esigenza di intensificare i contatti con gli interlocutori libici per garantire una loro adeguata rappresentanza nella Conferenza stessa. Inoltre deplora il fatto che l'ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Perrone, sia trattenuto in patria adducendo motivi di sicurezza che in realtà non sussistono, dal momento che il restante personale diplomatico continua ad operare a Tripoli. Da ultimo, rileva che le incertezze del Governo sulla sostituzione dei vertici dei servizi di sicurezza possono ingenerare confusione nei partner libici e rischi per il buon esito della Conferenza.

5-00689 Suriano: Sulle iniziative diplomatiche per garantire la sicurezza dei nostri connazionali in Venezuela e salvaguardare i rapporti commerciali.

  Simona SURIANO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Simona SURIANO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta dalla risposta del Governo ed auspica che gli sforzi del Ministero degli Affari esteri possano contribuire alla stabilità e alla sicurezza in Venezuela, non solo per i nostri connazionali.

5-00687 Boldrini: Sul taglio del contributo statunitense all'UNRWA.

  Laura BOLDRINI (LeU), prima di procedere all'illustrazione dell'interrogazione in titolo, si rammarica che la Commissione sia stata convocata mentre era ancora in corso, in Assemblea, la commemorazione del Prof. Carlo dell'Aringa, già deputato nella XVII legislatura, sottosegretario di Stato al lavoro e alle politiche sociali nel Governo Letta.

  Marta GRANDE, presidente, pur esprimendo comprensione per il rilievo sollevato dalla collega Boldrini, precisa che la Commissione, come da convocazione diramata nella giornata di ieri, si è riunita al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

  Laura BOLDRINI (LeU), illustrando l'interrogazione in titolo, sottolinea che l'UNRWA assiste circa cinque milioni di persone distribuite tra Cisgiordania, striscia di Gaza, Libano, Giordania e Siria, fornendo beni di prima necessità, ma anche servizi sanitari ed educativi. La decisione dell'amministrazione USA di tagliare oltre 300 milioni di dollari di finanziamento costituisce dunque un atto grave che, unito alla scelta di spostare la sede dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, ha creato ulteriori tensioni nella regione. Sottolinea, inoltre, lo sforzo profuso dall'Unione europea e dai suoi Stati membri per compensare il taglio dei fondi USA, rilevando che l'UE e la Germania hanno versato all'UNRWA, rispettivamente, 40 e 94 milioni di dollari.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Laura BOLDRINI (LeU), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, e chiede chiarimenti sull'effettivo ammontare del contributo dell'Italia all'UNRWA. Pur nella carenza delle risorse destinate alla cooperazione, sollecita il Governo a prestare particolare attenzione alle popolazioni della regione in cui opera l'UNRWA, che vivono in condizioni di estrema necessità.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE, nel ringraziare l'onorevole Boldrini Pag. 54per i continui richiami alle emergenze umanitarie, che sono comunque all'attenzione del Governo, precisa che il contributo totale dell'Italia all'UNRWA ammonta a circa 25 milioni di euro.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.

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