CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 settembre 2018
58.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Giovedì 13 settembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 14.20.

7-00025 D'Arrando: Iniziative volte a disincentivare il consumo di zuccheri e di grassi, al fine di prevenire e di contrastare l'obesità.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Celeste D'ARRANDO (M5S), in qualità di prima firmataria della risoluzione in oggetto, ricorda che l'obesità è causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti: un'alimentazione non corretta ipercalorica, da una parte, un ridotto dispendio energetico a causa di inattività fisica, dall'altra. L'obesità è, quindi, una condizione ampiamente prevenibile; se in passato era presente soprattutto nei Paesi ad alto reddito, oggi è presente anche presso le popolazioni a medio e basso reddito. Secondo i dati forniti dall'Oms, nel 2016, 650 milioni di adulti e 124 milioni di bambini erano obesi, con un forte aumento di incidenza delle patologie non trasmissibili. Complessivamente, nel 2016 circa il 13 per cento della popolazione adulta nel mondo (l'11 per cento degli uomini e il 15 per cento delle donne) era costituito da persone obese. La prevalenza mondiale dell'obesità è quasi triplicata tra il 1975 e il 2016.
  Sempre secondo l'Oms, nel 2016, circa 41 milioni di bambini di età inferiore ai 5 e oltre 340 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni erano in sovrappeso o obesi; la prevalenza di sovrappeso e obesità tra i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 5 e 19 anni è aumentata dal 4 per cento nel 1975 a oltre il 18 per cento nel 2016. Un problema particolarmente grave è quello dell'insorgenza dell'obesità tra bambini e adolescenti, esposti fin dall'età infantile a difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta, ma anche disturbi dell'apparato digerente, nonché di carattere psicologico.
  Dai dati nazionali riferiti all'obesità risulta che, in media, il 31,7 per cento degli italiani è in sovrappeso e il 10,7 per cento è obeso. Tra le regioni che sono sopra i livelli medi nazionali si trovano, ai primi posti, la Campania, il Molise e la Pag. 37Sicilia, mentre le regioni che sono sotto la media per quanto riguarda l'obesità sono il Trentino Alto Adige, la Liguria e la Toscana.
  Tra i fattori che incidono sull'obesità si possono individuare l'attività fisica, l'educazione alimentare, l'ambiente, lo stile di vita e la psiche. I bambini si modellano sui comportamenti dei loro genitori, che sono i maggiori responsabili dell'ambiente alimentare e delle esperienze con il cibo dei propri figli. Per tale motivo, è anche ai genitori che devono essere rivolti i programmi di educazione alimentare. È opportuno impostare fin da subito una corretta alimentazione e un buon rapporto con il cibo perché le abitudini alimentari vengono modellate nell'infanzia e per lo più mantenute nel tempo.
  Segnala, poi, che l'obesità incide per circa il 7 per cento sulla spesa sanitaria dei Paesi europei, sia per costi diretti (risorse per la diagnosi ed il trattamento dell'obesità stessa e delle patologie ad essa correlate) che per costi indiretti (perdita di produttività causata dalle maggiori assenze dal lavoro delle persone obese e dalla loro morte prematura).
  Sottolinea che, rispetto a tale grave situazione, una delle principali soluzioni è la prevenzione, strettamente collegata all'educazione alimentare, sia nelle scuole sia per le famiglie, e all'attività fisica.
  L'educazione alimentare, inoltre, deve essere supportata da una corretta formazione degli attori principali che svolgono un ruolo in stretta relazione con il bambino, come insegnanti, educatori e genitori. Anche l'industria alimentare può contribuire in modo significativo al contrasto dell'obesità investendo sulla promozione di un'alimentazione sana, riducendo il contenuto di grassi, zuccheri e sale degli alimenti trasformati, limitando la commercializzazione di prodotti poco sani, soprattutto di quelli destinati a bambini e adolescenti.
  Segnala che, per dare risposte concrete e individuare quali azioni adottare per contrastare l'obesità, l'Oms ha istituito una Commissione specifica che nel 2016 ha redatto una relazione contenente sei raccomandazioni necessarie per far fronte all'ambiente «obesogenico» e ai periodi cruciali della vita per contrastare l'obesità infantile. Nel 2017, l'Assemblea mondiale della sanità ha accolto con favore la relazione della Commissione e il piano di attuazione per guidare i Paesi ad agire per eseguire le suddette raccomandazioni.

  Roberto NOVELLI (FI) dichiara che anche il gruppo di Forza Italia tiene in grande considerazione il tema della prevenzione dell'obesità, come confermato dalla presentazione di alcuni atti di sindacato ispettivo sul tema. Segnala in proposito anche l'imminente presentazione di una risoluzione, che potrà essere discussa congiuntamente con quella in esame nella seduta odierna.
  Nel ricordare che l'obesità rappresenta un fenomeno di portata mondiale ma dalla percezione non univoca, osserva che le cattive abitudini alimentari, che fino a qualche decennio fa caratterizzavano soprattutto gli Stati Uniti, si sono ampiamente diffuse anche nel nostro Paese, colpendo soprattutto i bambini, come giustamente evidenziato anche dalla collega D'Arrando. Segnala che i bambini sono sottoposti ad un «bombardamento mediatico» finalizzato a promuovere il consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi, con gravi conseguenze sulla salute, specialmente in caso di genitori poco attenti. Occorre quindi intervenire, oltre che sull'educazione alimentare, anche sui limiti alla pubblicità, in analogia con quanto è stato fatto per contrastare il gioco d'azzardo patologico. Nel ricordare che è opportuno promuovere sane abitudini alimentari in modo capillare e omogeneo sul territorio, ricorda che le patologie legate all'obesità hanno gravi ripercussioni anche a livello economico, incidendo sulla produttività delle persone.

  Paolo SIANI (PD) ritiene ben scritta ed esaustiva la risoluzione in discussione, evidenziando come l'obesità sia il primo elemento della diseguaglianza, essendo spesso legata a condizioni di povertà e alla carenza di attività fisica. Segnala che vi è Pag. 38anche un forte condizionamento causato dal contesto dove si vive, registrandosi una prevalenza dell'obesità nelle regioni meridionali.
  Condivide, in particolare, il richiamo alla fase di allattamento, contenuto nella risoluzione, segnalando la forte correlazione tra una crescita del peso sostenuta nel primo anno di vita e il successivo insorgere dell'obesità. In conclusione, sottolinea l'intenzione del suo gruppo di collaborare ai fini del perfezionamento del testo in esame.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), nel richiamare la circolarità del fenomeno dell'obesità, condizionato da abitudini comportamentali, da aspetti culturali e dagli strumenti di informazione a disposizione delle singole famiglie, ricorda che si registra spesso un legame con situazioni di ansia o depressione. In questo quadro, occorre agire anche per contrastare il marketing di prodotti alimentari dannosi.
  In conclusione, sottolinea la qualità e la rilevanza della risoluzione presentata, tesa a rafforzare gli strumenti di prevenzione primaria al fine di contrastare l'obesità.

  Massimiliano PANIZZUT (Lega), nell'associarsi alle considerazioni svolte dai colleghi, ringrazia la collega D'Arrando, prima firmataria della risoluzione, per il lavoro svolto. Sulla base della sua esperienza personale, pone in rilievo l'importanza di un'educazione alimentare che coinvolga anche i genitori.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione della risoluzione in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.50.