CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 settembre 2022
855.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 15 settembre 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 12.05.

Variazione della composizione della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che il deputato Roberto Cataldi, appartenente al gruppo Movimento 5 Stelle, cessa di far parte della Commissione e che è entrato a farne parte l'onorevole Vittorio Ferraresi.

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Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, recante delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata.
Atto n. 407.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 settembre 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, nel rammentare che il termine per l'espressione del parere sul provvedimento in esame da parte della Commissione scadrà il 2 ottobre prossimo, ricorda altresì che nella seduta dell'8 settembre si è svolta la discussione generale e che è stata inviata per le vie brevi questa mattina ai membri della Commissione la proposta di parere predisposta dalle relatrici.

  Lucia ANNIBALI (IV-IC'E'), relatrice, sottolinea che la proposta di parere predisposta, che sarà presentata e illustrata dall'altra relatrice, onorevole Cristina, ricalca il lavoro svolto dalla Commissione Giustizia presso l'altro ramo del Parlamento. Evidenzia che tale lavoro è stato il frutto di un confronto intervenuto anche con l'Esecutivo e che il Senato ha espresso all'unanimità il parere, recante condizioni su alcuni temi che richiedono chiarimenti rispetto ai principi e ai criteri direttivi di delega.

  Mirella CRISTINA (FI), relatrice, presenta e illustra la proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 1).

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) manifesta preliminarmente il proprio disappunto nel constatare che nessuno dei sottosegretari di Stato per la giustizia sia presente alla seduta odierna. A suo avviso tale assenza è determinata dall'imbarazzo che gli stessi provano per gli schemi di decreto all'esame della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, sottolineando come i sottosegretari cui fa riferimento il collega Colletti siano assenti per concomitanti impegni istituzionali, evidenzia che in seduta è presente un rappresentante del Governo. Invita quindi il collega Colletti ad attenersi al tema del proprio intervento.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene che la giustizia civile, che già non funziona a causa dei tempi e delle modalità in cui è strutturata, con il provvedimento in esame non potrà che peggiorare. A suo avviso, pertanto, lo schema in esame sarebbe da rigettare per la quasi totalità del suo contenuto. Sottolinea in primo luogo che il provvedimento introduce una modifica dei riti che non sarà in grado di migliorare l'efficienza del processo civile. Una riforma dei riti presuppone, a suo avviso, che inizialmente i procedimenti siano più lunghi e che si crei contenzioso sulla procedura. Stigmatizza quindi l'aspirazione di ogni Ministro della giustizia di intervenire sul procedimento civile al fine di intestarsi un nuovo rito. Rileva quindi che lo schema in discussione introduce un nuovo processo civile che in parte ricalca il rito societario, ma rammenta che quest'ultimo, dopo un breve periodo di prova, non ha funzionato. Si domanda in proposito per quale ragioni si perseveri sempre nei medesimi errori e ritiene che gli esperti del Ministero, nonostante le loro competenze, non siano riusciti a dissuadere la Ministra dall'effettuare un simile errore. Ritiene inoltre che il nuovo rito sarà foriero di ulteriori confusioni e che, a causa della ristrettezza del termine previsto di 50 giorni dalla notifica, non consentirà una difesa compiuta alla parte convenuta. Per quanto attiene alle competenze per valore, per le quali la legge delega prevedeva una mera rideterminazione, osserva che con il provvedimento in discussione si torni indietro rispetto alla follia prevista dalla cd. «riforma Orlando»: stigmatizza quindi il previsto aumento della competenza del giudice di pace rammentandoPag. 39 che i tale ambito non è prevista alcuna digitalizzazione. Con riferimento alla redazione degli atti, che lo schema prevede debbano essere scritti «in maniera chiara», si domanda quale sia il significato giuridico di tale locuzione e quale sarebbe la sanzione da applicare in caso di redazione di atti in maniera non chiara. Nel sottolineare in proposito che gli avvocati saranno costretti ad essere sintetici nella predisposizione degli atti, ricorrendo a modelli precompilati, ricorda che la Cassazione rigetta gli atti troppo sintetici. Rammentando che per accedere alla giustizia è necessario versare il contributo unificato e delle tasse, ritiene che la previsione di una nuova condanna in favore della cassa delle ammende costituisca una ulteriore sovrattassa che graverà sui cittadini italiani e sottolinea come in proposito la Ministra Cartabia avesse manifestato l'intenzione di non voler intervenire. Con riferimento all'introduzione del nuovo articolo 127-ter del codice di procedura civile, relativo al deposito di note scritte in sostituzione dell'udienza, sottolinea come il vero confronto tra le parti si instaura con il contraddittorio orale. A suo avviso quindi la nuova disposizione rappresenta una follia che renderà più difficile la comprensione del processo per il magistrato. Fa quindi presente che il citato articolo 127-ter dispone inoltre che il giudice provveda entro trenta giorni dalla scadenza del deposito delle note. A suo avviso tale previsione non farà però altro che allungare i tempi dei processi. Non condivide neanche l'obbligo di comparizione personale delle parti di cui al nuovo articolo 183 del codice di procedura civile. In proposito osserva che tale disposizione aumenterà i costi per le parti e si domanda, in caso di gratuito patrocinio, se anche le spese di trasferta siano a carico dello Stato o se invece tale norma non finirà per limitare l'accesso alla giustizia da parte dei cittadini meno abbienti. In merito al passaggio di rito da ordinario a semplificato, manifesta le sue perplessità, chiedendosi quale sia la ratio di un rito semplificato in considerazione del fatto che, se il procedimento non necessita di una ampia discussione, il giudice può andare direttamente a decisione. Con riferimento all'ordinanza di accoglimento della domanda prevista dal nuovo articolo 183-ter del codice di procedura civile, sottolinea come essa sia già prevista dall'articolo 186-quater del medesimo codice. Sottolinea inoltre che, in caso di accoglimento del reclamo, i tempi della causa saranno più lunghi rispetto a quelli di un procedimento normale.

  Mario PERANTONI, presidente, invita il collega Colletti a concludere il proprio intervento, rammentando che, ai sensi del Regolamento, i deputati hanno la facoltà di parlare, in dichiarazione di voto, per non più di dieci minuti.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene, pur avendo esaurito il tempo a sua disposizione, di poter continuare ad intervenire in considerazione del suo ruolo di avvocato per sottolineare gli errori contenuti nel provvedimento in discussione, al fine di evitare i gravi danni che potrebbero intervenire nel processo civile.

  Mario PERANTONI, presidente, ribadendo che la Commissione si trova nella fase di dichiarazione di voto, sottolinea come il collega Colletti abbia già ampiamente utilizzato il tempo a sua disposizione. Invitando quindi il collega ad avviarsi celermente alla conclusione del suo intervento, precisa che, in considerazione dell'importanza del dibattito in corso, non è sua intenzione togliergli la parola.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene che la formulazione del nuovo articolo 275-bis del codice di procedura civile sia la dimostrazione della mancanza di conoscenza, da parte di chi scrive le leggi, di come funzioni la giustizia in Italia, poiché le sentenze, di fatto, vengono scritte dal giudice prima della discussione orale della causa in udienza. A suo avviso ci si sta avvicinando sempre di più alla giustizia americana che non prevede l'obbligo di motivazione. Rileva inoltre, che il nuovo rito dinnanzi al giudice di pace sia molto confuso e che i termini utilizzati dal decreto legislativo non siano univoci.

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  Mario PERANTONI, presidente, invita nuovamente il collega Colletti a concludere il proprio intervento.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene che prevedere la citazione per l'appello di un procedimento di primo grado che inizia con ricorso, non costituisce una semplificazione. Sottolinea inoltre che la previsione, al nuovo articolo 350-bis del codice di procedura civile, di una motivazione sintetica mediante esclusivo riferimento al punto di fatto o alla questione di diritto contribuirà ad aumentare i ricorsi in Cassazione.

  Mario PERANTONI, presidente, ribadendo che la Commissione si trova in fase di dichiarazione di voto, reitera l'invito al collega Colletti a concludere il proprio intervento.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) precisa di non comprendere le ragioni per le quali si è ritenuto di sopprimere, nel nuovo articolo 360 del codice di procedura civile, la locuzione «omissione di fatto decisivo», così come incomprensibile gli appare la previsione, all'articolo 363-bis del medesimo codice, che le parti possano depositare «brevi memorie», domandandosi chi debba valutare tale brevità.

  Mario PERANTONI, presidente, ribadendo nuovamente che la Commissione si trova in fase di dichiarazione di voto, fa presente che la collega D'Orso ha chiesto di intervenire.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) ritiene inoltre che sarebbe più opportuno sopprimere l'attuale normativa sulla Cassazione per tornare alla precedente.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente che, se il collega Colletti continuerà ad intervenire senza essere autorizzato, si troverà costretto a sospendere la seduta.

  Catello VITIELLO (IV-IC'E'), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che il collega Colletti sembra intenzionato a proseguire il suo intervento ad ogni costo, per ragioni per certi versi comprensibili. Ritiene pertanto che con la prospettata sospensione dei lavori della Commissione si finirebbe per offrire un'occasione a chi vuole strumentalizzare la situazione a fini elettorali. Invita piuttosto il presidente a convocare una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di concordare i tempi per il prosieguo dell'esame degli atti del Governo.

  Mario PERANTONI, presidente, fa presente al collega Vitiello di essersi sempre dimostrato tollerante e paziente nei confronti di tutti e di essersi oggi limitato ad applicare le norme del Regolamento che prevedono una durata massima di dieci minuti per gli interventi in dichiarazione di voto. Precisa inoltre che il collega Colletti, cui ha consentito di parlare per ben più di dieci minuti, non ha inteso interrompere il proprio intervento nonostante i ripetuti inviti in tal senso, dimostrando con il suo comportamento scarso rispetto del Regolamento e della presidenza. Pertanto, ritiene di sospendere brevemente la seduta non avendo altro strumento per indurre i colleghi a rispettare le norme.

  La seduta, sospesa alle 12.30, riprende alle 12.35.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) interviene sull'ordine dei lavori per chiarire al collega Vitiello – purtroppo al momento assente dalla seduta – che, non essendo personalmente in campagna elettorale, non ha alcuna ragione di utilizzare a fini strumentali il presente dibattito. Sottolinea al contrario che, in qualità di avvocato, la sua aspirazione è quella di non vedere peggiorata la giustizia civile in Italia, ritenendo che analogo interesse dovrebbe essere condiviso anche dal collega.

  Mario PERANTONI, presidente, invita il collega Colletti a concludere il precedente intervento in dichiarazione di voto.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) con riguardo agli ulteriori aspetti critici della Pag. 41riforma del processo civile, si domanda infine per quale ragione, invece di affidarsi alla decisione del giudice, si sia incentivato il ricorso alla mediazione delegata, sottolineando che tale soluzione comporta, da un lato, l'allungamento dei tempi del procedimento e, dall'altro, trattandosi di organismi privati, di un ulteriore onere finanziario a carico delle parti. Considerando irragionevole la scelta operata, ventila l'ipotesi che qualcuno dei collaboratori della Ministra Cartabia possa avere interessi personali nel settore degli istituti di mediazione. Ritiene in conclusione che lo schema di decreto in esame sia totalmente da rigettare, rilevando come esso sia stato scritto evidentemente da chi non ha alcuna contezza del funzionamento reale della giustizia italiana.

  Valentina D'ORSO (M5S), rivendicando l'autonomia dei lavori della Commissione Giustizia della Camera rispetto all'omologo organo del Senato, rammenta che si era concordato un metodo di lavoro per cui i gruppi avrebbero sottoposto all'attenzione delle relatrici le proprie osservazioni, in esito ad un doveroso approfondimento dei temi più rilevanti posti dal provvedimento. Fa presente che, sulla base di tale accordo, il Movimento 5 Stelle, svolto tale approfondimento pur con una certa fatica, considerata la ristrettezza dei tempi e la situazione contingente, ha formulato una serie di rilievi correttivi, volti ad intervenire su aspetti puntuali dello schema con l'unica finalità di eliminare alcune contraddizioni del testo, di operare i necessari chiarimenti e di alleggerire le incombenze a carico degli avvocati, rilevato peraltro che alcune norme finiscono per contrarre gli spazi della difesa. Per citare soltanto alcuni dei rilievi sottoposti all'attenzione delle relatrici, segnala in primo luogo l'opportunità di mantenere inalterata la tempistica intercorrente tra la data della notifica della citazione e il termine assegnato al convenuto per la costituzione al fine di garantire un tempo congruo per lo studio e l'elaborazione della difesa da parte del convenuto. In materia di notificazioni, con riferimento all'articolo 3, comma 11, lettera d), dello schema, rileva inoltre l'esigenza di stabilire che anche le notifiche a mezzo di posta elettronica certificata siano effettuate dalle 7 di mattina fino (e non oltre) le 21 della sera, al fine di garantire chiarezza, uniformità e certezza sui tempi della notifica. Quanto al nuovo testo dell'articolo 183 del codice di procedura civile in materia di prima comparizione delle parti e trattazione della causa, introdotto dal medesimo articolo 3 dello schema, ravvisa la necessità di sopprimere la previsione secondo cui le parti devono comparire personalmente, in quanto sarebbero estremamente ricorrenti i rinvii disposti dal giudice, con ciò confliggendo con l'intento acceleratorio sotteso alla riforma del processo civile. Aggiunge che anche la modifica introdotta all'articolo 281-sexies del codice di procedura civile, che consente al giudice di depositare la sentenza entro trenta giorni, confligge con la finalità acceleratoria che dovrebbe caratterizzare la riforma del processo civile e che peraltro ha sempre caratterizzato l'istituto del citato articolo. Relativamente alla nuova versione dell'articolo 171-ter del codice di procedura civile – introdotta dall'articolo 3, comma 12, lettera i) dello schema di decreto –, segnala l'opportunità di introdurre meccanismi che consentano alle parti di rinunciare al decorso dei termini previsti, nonché di prevedere, verificata la mancata costituzione del convenuto, l'anticipazione da parte del giudice dell'udienza. Quanto poi alle norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie, rilevando l'eccesso di discrezionalità attribuito al giudice con riguardo all'ascolto del minore, ritiene necessario intervenire sul nuovo articolo 473-bis.4 del codice di procedura civile, sopprimendo il comma 3 nonché la locuzione «manifestamente superfluo» del comma 2. Nel chiedere alle relatrici perché abbiano ritenuto di non accogliere, neanche parzialmente, i rilievi proposti dal suo gruppo, richiama le osservazioni sollecitate anche dagli addetti ai lavori e volte a garantire il funzionamento dell'istituenda procura presso la Procura della Repubblica per le persone, i minorenni e le famiglie. Sottolinea a tale proposito l'esigenza che l'ufficio venga dotato degli applicativi informatici Pag. 42necessari per l'utilizzo e la partecipazione al processo civile telematico e che il pubblico ministero presso il tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie possa partecipare alle udienze delle sezioni circondariali mediante collegamenti audiovisivi a distanza. Stigmatizza inoltre la scelta di garantire la copertura dei nuovi oneri finanziari derivanti dall'attuazione della riforma attraverso l'incremento del contributo unificato, ritenendo che non sia la strada giusta da percorrere. Ad integrazione dei rilievi avanzati dal suo gruppo, chiede chiarimenti alle relatrici e alla rappresentante del Governo in ordine a tre aspetti di natura tecnica. Con riguardo al primo, chiede che venga verbalizzata l'esatta natura del citato tribunale, considerate le molte ambiguità presenti nel testo, anche ad avviso degli addetti ai lavori. In secondo luogo, chiede di sapere che cosa si intenda esattamente per servizio elettronico di recapito certificato qualificato. Infine chiede se il cosiddetto rito Fornero debba intendersi implicitamente abrogato o se al contrario continuerà ad essere applicato.

  Pietro PITTALIS (FI) preannuncia il voto favorevole di Forza Italia, dando atto del lavoro egregio svolto dalla relatrici con la proposta di parere, nella quale vengono evidenziati alcuni aspetti che possono contribuire a migliorare il testo definitivo del decreto.

  Gianluca VINCI (FDI) preannuncia che il suo gruppo si asterrà dalla votazione sulla proposta di parere delle relatrici.

  Roberto TURRI (LEGA) preannuncia il voto favorevole della Lega, che condivide le condizioni poste, sottolineando nel contempo che la proposta di parere è il frutto di un lavoro coordinato con l'omologa Commissione del Senato.

  Alfredo BAZOLI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo alla proposta di parere delle relatrici.

  Eugenio SAITTA (M5S) ricorda la richiesta rivolta dalla collega D'Orso alle relatrici e alla rappresentante del Governo in merito ad alcune questioni di natura tecnica. Chiede quindi se vi sia un riscontro a tale richiesta.

  Mario PERANTONI, presidente, rileva che né le relatrici né la rappresentante del Governo manifestano l'intenzione di fornire i richiesti riscontri.

  Eugenio SAITTA (M5S), in assenza delle richieste precisazioni, annuncia che il suo gruppo si asterrà dalla votazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dalle relatrici.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale.
Atto n. 405.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 settembre 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, nel ricordare che il parere dovrà essere espresso dalla Commissione entro domani, venerdì 16 settembre, secondo la disponibilità in tal senso manifestata dal Governo con lettera del Ministro per i rapporti con il Parlamento del 4 agosto scorso, rammenta che nella seduta dell'8 settembre si è svolta la discussione generale e che è stata inviata ai membri della Commissione la proposta di parere predisposta dal relatore.

  Franco VAZIO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

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  Vittorio FERRARESI (M5S) preannuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che, in ragione di concomitanti impegni della rappresentante del Governo, i lavori della Commissione Giustizia dovranno interrompersi alle ore 13, per riprendere alle ore 14. Preannuncia pertanto che prima della sospensione si procederà esclusivamente all'esame dell'Atto del Governo n. 406, rinviando il seguito dell'esame dell'Atto del Governo n. 414 alla seduta delle ore 14.

Schema di decreto legislativo recante norme sull'ufficio per il processo in attuazione della legge 26 novembre 2021, n. 206, e della legge 27 settembre 2021, n. 134.
Atto n. 406.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 settembre 2022.

  Mario PERANTONI, presidente, nel ricordare che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione scadrà il 1° ottobre prossimo, rammenta altresì che nella seduta dell'8 settembre si è svolta la discussione generale e che è stata inviata ai membri della Commissione la proposta di parere predisposta dei relatori.

  Franco VAZIO (PD), relatore, anche a nome della collega Cristina, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) fa presente che l'ufficio per il processo oggetto dello schema in esame presenta problemi rilevanti in particolare per quanto riguarda le incombenze attribuite ai vincitori del relativo concorso, considerato che in molti tribunali tali soggetti stanno di fatto svolgendo ruoli di aiuto cancellieri invece di fungere da assistenti ai magistrati. A suo parere, la criticità delle norme in materia di ufficio del processo risiede nel fatto che esse sono state riprodotte, anche malamente, da realtà completamente diverse, richiamando a tale proposito i clerk del Regno Unito o gli assistenti ai magistrati previsti dal diritto austriaco. Se veramente si fosse voluto sostenere il lavoro dei giudici, con particolare riguardo allo smaltimento del contenzioso, ma anche alla normale attività giurisdizionale, si sarebbe dovuto, a suo avviso, affiancare a ciascun magistrato un funzionario stabile, invece di destinare risorse alla formazione di persone che allo scadere dei tre anni torneranno a condizioni di precariato. Pertanto la legge di delega avrebbe dovuto istituire la figura del funzionario di carriera, eventualmente richiedendo requisiti di professionalità per l'accesso al concorso, quale per esempio il superamento dell'esame di abilitazione alla professione forense, in modo da garantire che tali soggetti possano assistere il giudice nelle ricerche giurisprudenziali o nella gestione dell'udienza. Ritiene quindi che l'istituzione dell'ufficio del processo risponda all'unica finalità di utilizzare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza in alcun modo contribuire al miglioramento della giustizia italiana. Rammenta a proposito dei fondi del PNRR che si tratta per due terzi di prestiti, che andranno quindi restituiti, e per un terzo di risorse a fondo perduto, che tuttavia i cittadini italiani hanno versato in precedenza in qualità di contribuenti netti dell'Unione europea. Sollecitando quindi ad utilizzare al meglio le risorse del PNRR, ribadisce che si sarebbe dovuto puntare al funzionario di carriera destinato alla collaborazione diretta con il magistrato. Per tali motivi preannuncia il proprio voto contrarioPag. 44 alla proposta di parere favorevole dei relatori.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dai relatori.

  La seduta termina alle 12.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 15 settembre 2022. — Presidenza del presidente Mario PERANTONI. – Interviene la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Deborah Bergamini.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari.
Atto n. 414.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – parere favorevole).

  Mario PERANTONI, presidente, nel rammentare che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione scadrà l'8 ottobre prossimo, fa presente che sono pervenuti i pareri della Conferenza Unificata e del Garante per la protezione dei dati personali e pertanto la Commissione è nella condizione di esprimere il prescritto parere.

  Franco VAZIO (PD), relatore, annuncia di aver predisposto una proposta di parere favorevole, che è stata messa già a disposizione dei colleghi per le vie brevi e che illustra (vedi allegato 4).

  Mario PERANTONI, presidente, avverte che è pervenuta una proposta alternativa di parere presentata dal Gruppo Movimento5Stelle (vedi allegato 5), che sarà posta in votazione solo nel caso di reiezione della proposta di parere presentata dal relatore.

  Gianluca VINCI (FDI) preannuncia che il Gruppo Fratelli d'Italia si asterrà sulla proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

  Vittorio FERRARESI (M5S) facendo presente, come annunciato dal Presidente, che il gruppo del Movimento5stelle ha presentato una proposta di parere alternativa, evidenzia come in tale proposta vi siano anche le ragioni per cui il proprio gruppo voterà contro la proposta di parere formulata dal relatore, le quali sono state già annunciate nella scorsa seduta. In particolare, ritiene che uno degli aspetti più critici dello schema di decreto in esame riguardi il tema della confisca, come evidenziato negli ultimi giorni anche da associazioni antimafia, come ad esempio l'associazione Libera. Ritenendo sbagliato che l'improcedibilità possa colpire anche provvedimenti patrimoniali, si sarebbe aspettato un intervento diverso su questo tema, come peraltro richiesto anche da esperti e magistrati.
  Inoltre, ritenendo che alcuni punti della riforma, individuati nella proposta di parere alternativo, siano da perfezionare, giudica negativamente, in materia di condizioni di procedibilità, il passaggio, disposto dal decreto, dalla procedibilità d'ufficio a quella a querela di parte per alcuni reati. In particolare, ritiene sbagliata tale modifica nel caso di reati che si ripercuotono in maniera negativa sulla volontà di agire da parte della vittima, e soprattutto nel caso di reati che prevedono, come evidenziato da alcuni recenti casi di cronaca, minacce e violenze nei confronti della vittima del reato, con comportamenti arroganti e prevaricatori. Analoga criticità riguarda, a suo avviso, i reati informatici, poiché in alcuni casi le vittime non vengono nemmeno a sapere di essere stati colpiti da un reato del genere.
  Ritenendo insufficienti le novità riguardanti l'istituto del lavoro di pubblica utilità, evidenzia come la previsione di poche ore settimanali di lavori socialmente utile non abbia un adeguato contenuto di deterrenza Pag. 45e afflittività. Inoltre, ritiene sbagliata sia l'introduzione di nuovi reati, come quelli di terrorismo, mafia e violenza sessuale, tra quelli per i quali è possibile ricorrere al concordato in appello, sia la possibilità di ottenere uno sconto di pena nel caso in cui non si appelli la sentenza di primo grado, poiché in questo caso non si tratterebbe di una velocizzazione del procedimento bensì di una rimozione dell'oggetto del contendere.
  Ritiene egualmente erronea la previsione in virtù della quale a seguito di patteggiamento si prevede la possibilità di eliminare le conseguenze negative della condanna come le pene accessorie e la confisca e l'impossibilità di utilizzare la stessa nei procedimenti disciplinari, civili, tributari, amministrativi o contabili. Ciò a suo avviso è particolarmente problematico nel caso di reati contro donne e minori, nel caso di violenze delle forze dell'ordine o nel caso di reati corruttivi. A tal proposito, rammentando quanto già detto in passato, ritiene che in tali casi sarebbe meglio prevedere un anno di pena in meno, ma non consentire ai soggetti condannati per determinati reati, il lavoro, nel caso di dipendenti pubblici, o la possibilità di vedere i figli, nel caso di reati riguardanti maltrattamenti familiari, o ancora il ritiro della patente nel caso di reati stradali, poiché così si allontanerebbe il soggetto dagli ambienti delittuosi.
  Inoltre, in merito alla giustizia riparativa fa notare che la relazione al decreto parla di «equa» considerazione dei comportamenti dell'imputato mentre nello schema di decreto si parla di «eguale» considerazione. In merito al diritto all'oblio, come segnalato anche da Google Italia e dal Garante per la protezione dei dati personali, ritiene che la richiesta di deindicizzazione non possa riguardare tutti i dati riguardanti processo penale, poiché deve essere garantito in ogni caso il diritto di informazione dei cittadini qualora vi sia un interesse pubblico.
  Segnalando che il decreto pone ulteriori problemi soprattutto in materia di improcedibilità e di sospensione dei termini, ritiene che un decreto così formulato non possa avere l'accoglimento del Gruppo del Movimento5stelle, poiché le questioni sollevate non afferiscono al giustizialismo ma al buon andamento della giustizia, che deve essere presa in considerazione da tutti i cittadini, riguardando sia la tutela dell'imputato ma anche delle vittime dei reati. Pertanto si dichiara contrario a un eccessivo acceleramento dei procedimenti penali a discapito della tutela della verità, dell'accertamento dei fatti e delle vittime, che invece sono stati gli obiettivi delle misure adottate nel corso dei due Governi guidati dal presidente Conte, grazie all'azione del Ministro Bonafede. Ricorda che i primi provvedimenti in materia di giustizia voluti dal M5S hanno previsto degli investimenti in tale campo. In conclusione, rammentando il voto contrario alla proposta di parere formulata dal relatore, auspica che almeno le correzioni tecniche evidenziate nella proposta di parere alternativo possano essere accolte.

  Andrea COLLETTI (MISTO-A) annuncia il proprio voto contrario alla proposta di parere presentata.

  Enrico COSTA (MISTO), ritenendo che questa riforma costituisca un grande passo in avanti – date le condizioni politiche e le posizioni diametralmente opposte all'interno della maggioranza di Governo, come è dimostrato dalla proposta di parere alternativo presentato dal M5S – evidenzia come i punti che lui valuta molto positivamente della riforma siano gli stessi che sono duramente criticati nel parere alternativo del gruppo M5S, che ritiene un manifesto semi-giustizialista.
  In particolare, tra gli altri, ritiene un grande passo avanti quanto fatto in merito alla previsione della procedibilità per alcuni reati, rimettendo nella disponibilità della persona offesa del reato la decisione se iniziare o meno un procedimento penale. Condividendo l'opinione espressa di recente da un candidato togato al CSM, ritiene che il processo penale possa essere paragonato a una autostrada estremamente trafficata a causa degli eccessivi procedimenti pendenti, dovuti al fatto che negliPag. 46 ultimi anni si è cercato di risolvere questioni di attualità attraverso il ricorso al diritto penale. Pertanto, ritenendo condivisibile il rafforzamento dei riti alternativi, così da incentivare gli indagati a scegliere percorsi diversi rispetto al rito ordinario, evidenzia come nel parere alternativo presentato si ritiene che le persone dovrebbero scegliere riti alternativi senza effettivi benefici. In merito alla giustizia riparativa, così come evidenziato in un proprio rilievo non preso in considerazione per la stesura della proposta di parere, ritiene non opportuna l'attribuzione al giudice di un potere discrezionale su tale valutazione, potendo costituire un contrasto con alcuni principi costituzionali. Ritenendo molto importante la previsione del requisito della ragionevole probabilità di condanna per portare una persona a giudizio, poiché per una persona il processo già costituisce una pena, si domanda quali potrebbero essere le conseguenze per un PM che, in assenza di tale requisito, mandi a processo una persona poi assolta, ritenendo opportuno che tale condotta sia presa in considerazione nelle valutazioni di professionalità.
  In merito al tema del diritto all'oblio sollevato nella proposta di parere alternativo, rammentando che se da un lato lo Stato ha il dovere di indagare attraverso gli inquirenti, esso ha anche il dovere di restituire alla società una persona innocente, se dimostratasi tale nel corso del giudizio, ritiene che nella stessa direzione va la sua proposta in merito alle spese legali delle persone assolte. Inoltre, segnala che la deindicizzazione non comporta l'intera cancellazione delle notizie, ma la sua rimozione dai primi risultati dei motori di ricerca, precisando che l'interesse pubblico tutelato dalla norma è che un soggetto non resti «infangato» anche dopo aver ottenuto un'assoluzione. Infine, con riguardo alle norme riguardanti le modalità di svolgimento degli interrogatori, ritiene che gli interrogatori dovrebbero essere sempre filmati, e non solo in caso di disponibilità degli strumenti, e, in riferimento al procedimento a distanza, ritiene che vi siano atti che andrebbero espressamente elencati che devono essere fatti di persona.

  Catello VITIELLO (IV-IC'E'), ritenendo di non potersi esimere da brevi considerazioni, precisa di condividere totalmente le osservazioni del collega Costa e preannuncia il proprio voto favorevole alla proposta di parere testé presentata dal relatore. Per quanto attiene alla proposta di parere alternativo presentata dai colleghi del Movimento 5 Stelle, ricordando che gli stessi hanno sostenuto con il proprio voto la legge delega per l'efficienza del processo penale, ritiene che tale proposta, che mette in discussione i principi contenuti nella legge delega, sia strumentale rispetto alla campagna elettorale in corso. In particolare, rileva come le osservazioni di cui ai numeri a), f) e g) facciano della propaganda contro l'efficienza il loro marchio di fabbrica, così come ritiene che le osservazioni di cui ai numeri c) e e) mettano in discussione il principio ottocentesco dell'habeas corpus. Con riferimento inoltre alla contrarietà manifestata in tale proposta di parere alternativo nei confronti della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, sottolinea come il recepimento di tale direttiva fu votato favorevolmente anche dal gruppo del Movimento 5 Stelle. Relativamente alle osservazioni di cui ai punti d) e i), infine, rileva come esse siano contrarie al disposto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione, che prevede la funzione rieducativa della pena.

  Alfredo BAZOLI (PD) evidenzia come ci si trovi alla conclusione di un percorso di riforme condivise nel loro iter. A suo avviso lo schema di decreto legislativo in discussione consegna al Paese un processo penale più efficiente e pertanto rappresenta un grande passo in avanti. Per tale ragione, preannuncia il voto convintamente favorevole del Partito democratico sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Pietro PITTALIS (FI) preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dal relatore, ritiene che il provvedimento in discussione, sebbene rappresenti un passo importante in avanti, non costituisca una effettiva riforma del processo penale. Auspica pertantoPag. 47 che nella prossima legislatura ci sia la possibilità di intervenire ulteriormente, precisando comunque che il provvedimento segna una rilevante inversione di marcia rispetto ad un periodo di costante violazione dei principi costituzionali, come ricordato da alcuni colleghi.

  Roberto TURRI (LEGA), nel preannunciare il voto favorevole della Lega, rammenta comunque le perplessità già espresse nel corso dell'esame della legge di delega, sottolineando come il suo gruppo abbia ritenuto di considerare accettabile il compromesso raggiunto tra le diverse posizioni. Analogamente a quanto dichiarato dal collega Pittalis, fa presenta la necessità di intervenire ulteriormente nella prossima legislatura a correggere la riforma, augurandosi che sia il centro destra a farlo.

  Mario PERANTONI, presidente, comunica che sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la votazione della proposta alternativa di parere presentata dal gruppo Movimento 5 Stelle.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.