CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2022
838.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 luglio 2022. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 12.30.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021.
C. 3675 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022.
C. 3676 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Sergio BATTELLI, presidente e relatore, ricorda che la Commissione è chiamata oggi a svolgere l'esame congiunto – ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento – ai fini del parere da rendere alla V Commissione Bilancio, dei disegni di legge C. 3675 Governo, recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2021» e C. 3676 Governo, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022», con particolare riferimento allo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2022 (Tabella n. 2 – limitatamente alle parti di competenza).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che l'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge e che possono essere presentate relazioni di minoranza. Le relazioni approvate, unitamente alle eventuali relazioni di minoranza e agli emendamenti, saranno trasmesse alla Commissione bilancio.Pag. 123
  Come già avvenuto in precedenti occasioni propone, concorde la Commissione, di rinunciare alla presentazione di proposte emendative. In qualità di relatore procede quindi all'illustrazione dei contenuti dei disegni di legge, ricordando preliminarmente che nel Rendiconto generale per l'anno 2021 i dati riguardanti le politiche nell'ambito dell'Unione europea sono esposti nel Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze, e più precisamente nella Missione 3 – L'Italia in Europa e nel mondo, che comprende, oltre al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, anche il Programma 3.2 – Politica economica e finanziaria in ambito internazionale.
  Nelle previsioni iniziali 2021, alla Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, sono stati complessivamente attribuiti – sia per competenza che per cassa – 61.167,8 milioni di euro, risorse lievemente accresciute in assestamento 2021, a fronte delle quali risultano erogati a consuntivo 61.492 milioni per competenza e 61.539 milioni per cassa, con un incremento rispetto ai versamenti per cassa ascrivibile allo smaltimento di residui.
  La quota largamente preponderante della missione è riferibile al Programma 3.1 –Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, con una dotazione iniziale di risorse pari a 60.600 milioni di euro sia in competenza che in cassa, moderatamente incrementata in assestamento 2021 (60.845 milioni sia in competenza che in cassa).
  Più in dettaglio, ricorda che il Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, include a sua volta due azioni volte rispettivamente:

   a definire il concorso nazionale al finanziamento del bilancio europeo, mediante l'azione «Partecipazione al bilancio UE» dotata di risorse iniziali pari a 20.600 milioni, accresciute di 250 milioni in assestamento 2021 per tenere conto dell'aumento dei versamenti a titolo di risorse proprie. La previsione definitiva in competenza e cassa è quindi risultata pari a 20.870 milioni, pressoché interamente versati a consuntivo;

   a individuare le risorse disponibili per il finanziamento delle politiche europee sul territorio nazionale, mediante l'azione «Attuazione politiche comunitarie in ambito nazionale». Tale azione risulta dotata di risorse iniziali per il 2021 pari a 39.980,7 milioni, solo lievemente ridotte in assestamento 2021, a 39.975 milioni, a fronte dei quali risultano pagamenti per 39.620 in competenza e 39.668 in cassa, essendo la lieve discrasia ascrivibile a pagamenti in conto residui relativi a oneri derivanti da sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'UE. Dal 2021 l'azione in esame ha visto accrescere notevolmente le proprie dotazioni finanziarie grazie all'istituzione, con la legge di bilancio per il 2021, del Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU – Italia, con una dotazione iniziale per il 2021 pari a 32.766,6 milioni, confermata in assestamento e interamente erogata a consuntivo. Tale erogazione di spesa costituisce peraltro una posta meramente contabile in quanto il finanziamento delle opere del PNRR utilizza una contabilità speciale fuori bilancio cui sono stornate le somme del capitolo in esame.

  Ricorda inoltre che il secondo programma della Missione 3 in esame – con una dotazione iniziale di risorse limitata a 567,1 milioni sia in competenza che in cassa, quasi raddoppiata in assestamento (1.067 milioni) e pressoché interamente erogata a consuntivo (per 1.002 milioni) – è denominato «Politica economica e finanziaria in ambito internazionale» ed include tre azioni:

   la prima riguarda le politiche di cooperazione economica in ambito internazionale, con risorse iniziali limitate a 17.7 milioni, che sono state notevolmente accresciute in sede di assestamento 2021 pervenendo a previsioni definitive pari a 517,9 milioni, per effetto dell'istituzione del Fondo per iniziative internazionali per il finanziamento dei «beni pubblici globali» in materia di salute e clima;

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   la seconda azione, che riguarda capitoli di spesa destinati a finanziare la partecipazione italiana a banche, fondi e organismi internazionali, assorbe una dotazione iniziale pari a 463 milioni rimasta invariata in assestamento;

   la terza azione riguarda la cancellazione del debito dei Paesi poveri e assorbe risorse iniziali pari a 86,4 milioni, rimaste invariate in assestamento.

  Segnala poi che uno specifico Allegato al Conto consuntivo del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2021 reca l'esposizione contabile dei flussi finanziari intercorsi tra l'Italia e l'UE, nonché la situazione delle corrispondenti erogazioni effettuate dalle Amministrazioni nazionali: ciò consente di rendere noti al Parlamento i dati consolidati sull'entità delle risorse movimentate nel settore degli interventi di politica comunitaria, nonché l'attuazione degli interventi cofinanziati dall'UE, attraverso le erogazioni del Fondo di rotazione.
  Dall'esposizione dei flussi finanziari con l'UE indicata in tale Allegato risulta che nel 2021 la quota di contribuzione italiana al bilancio dell'UE relativa alle risorse proprie ammontava, nelle previsioni iniziali, a 19.086 milioni di euro; nelle previsioni definitive l'importo risulta essere pari a 19.765 milioni di euro (con un aumento di 654 milioni di euro), contribuendo in misura pari all'12,59 per cento del bilancio complessivo UE, che ammonta a 156.993 milioni di euro.
  Il totale dei versamenti effettivi al bilancio UE effettuati dal Ministero dell'economia nel 2021 è stato pari a circa 20.285 milioni, con un aumento del 2,63 per cento, circa 520 milioni, rispetto alla previsione definitiva. Ricorda che il totale generale dei versamenti non comprende i versamenti al bilancio comunitario a titolo di contributo per il meccanismo Refugees Facility for Turkey, per un importo pari a 32.6 milioni per il 2020 e 19.4 milioni per il 2021.
  Ponendo a confronto i versamenti effettivi dell'Italia al Bilancio UE negli anni 2020 e 2021 (Tabella 5 del citato allegato), evidenzia un incremento complessivo di circa 2.414 milioni di euro, pari al 13,5 per cento: le R.P.T. presentano un aumento della contribuzione del 19,99 per cento, dovuto all'incremento del gettito dei dazi, a seguito della forte ripresa economica dopo la pandemia da Covid-19; anche per la Risorsa IVA, il lieve l'aumento rispetto lo scorso anno dello 0,57 per cento è dipeso da incremento della base imponibile su cui si calcola la contribuzione al bilancio UE; infine per la Risorsa RNL, l'incremento di oltre 1,3 miliardi di euro (+9,42 per cento) è dovuto essenzialmente all'aumento del volume di spesa da finanziarie nel bilancio 2021 rispetto all'anno precedente, anche per effetto dei provvedimenti di contrasto alla crisi economica adottati mediante appositi Bilanci.
  Per quanto riguarda invece la contribuzione dell'UE in favore dell'Italia, ricorda che nella Tabella 7 del citato Allegato si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2021 sono stati accreditati all'Italia contributi europei per 40.689 milioni di euro, comprensivi di 24.893 milioni a valere sul dispositivo Recovery and resilience facility (RRF) per il finanziamento degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), di cui 15.938 milioni a titolo di prestiti e 8.954 milioni a titolo di sovvenzioni. Principalmente a causa di tale finanziamento, aggiuntivo rispetto al 2020, si registra un incremento complessivo del 267,1 per cento degli accrediti di risorse europee rispetto all'anno precedente (11.084 milioni). A conclusione dell'esercizio 2021, oltre al già citato RRF, la parte più rilevante degli accrediti effettuati dall'Unione europea concerne i FONDI SIE, con circa 11.158 milioni, che rappresentano il 27,4 per cento delle entrate totali, e il FEAGA con circa 4.025 milioni, che rappresenta il 9,9 per cento delle entrate totali.
  Sempre con riguardo alla contribuzione dell'UE in favore dell'Italia, segnala che nel periodo 2021-2027 i tradizionali fondi della politica di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo sociale europeo Plus (FSE+)) assegnano all'Italia oltre 42 miliardi di euro (a prezzi correnti), 30 miliardi circa dei quali per le regioni Pag. 125meno sviluppate. La gran parte delle risorse sarà destinato per l'obiettivo «investimenti in favore della crescita e dell'occupazione» con la consueta ripartizione tra:

   regioni meno sviluppate, il cui PIL pro capite è inferiore al 75 per cento della media del PIL dell'UE a 27 (Basilicata, Molise, Campania, Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia);

   regioni in transizione, il cui PIL pro capite è compreso tra il 75 per cento e il 100 per cento della media del PIL dell'UE a 27 (Abruzzo, Marche e Umbria);

   regioni più sviluppate, il cui PIL pro capite è superiore al 100 per cento della media del PIL dell'UE a 27 (p regioni del centro-nord non incluse nell'obiettivo regioni in transizione).

  Risorse per la coesione provengono anche dal Fondo per una transizione giusta (JTF), finanziato sia dal bilancio UE che da Next Generation EU, che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica. Per l'Italia si tratta di 1,034 miliardi di euro che saranno destinati alle aree di Taranto in Puglia e del Sulcis Iglesiente in Sardegna.
  Interamente finanziato da Next Generation EU è invece REACT-EU, che assegna risorse supplementari agli Stati membri, negli anni 2021 e 2022, per rafforzare l'economia e l'occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia COVID-19. Per l'Italia si tratta di circa 14,4 miliardi di euro.
  Gli investimenti della politica di coesione sono inoltre pianificati in stretto coordinamento con il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e con le risorse provenienti, pertanto, dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza, il programma principale di Next Generation EU.
  Il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) assegna, altresì, all'Italia 518 milioni di euro per sviluppare un settore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile e a basse emissioni di carbonio e innovativo.
  Ricorda inoltre lo scorso 19 luglio è stato siglato l'Accordo di partenariato tra l'Italia e la Commissione europea per la politica di coesione 2021-2027. Si tratta di un documento strategico per la programmazione degli investimenti a titolo dei fondi della politica di coesione (FESR, FSE+ e JTF) e del FEAMPA.
  Il bilancio europeo assegna, infine, all'Italia importanti risorse attraverso i programmi per l'attuazione della politica agricola comune: circa 27,94 miliardi di euro a titolo del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e circa 9,74 miliardi di euro a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Per lo sviluppo rurale, l'Italia avrà a disposizione ulteriori 910,6 milioni di euro provenienti da Next Generation EU.
  Per quanto riguarda il disegno di legge sull'assestamento delle previsioni per il bilancio 2022, i dati riguardanti le politiche comunitarie sono esposti nella Missione 3 – L'Italia nell'Europa e nel mondo, in massima parte nel Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE.
  Nelle previsioni iniziali 2022, alla Missione 3 sono stati complessivamente attribuiti – per competenza – 83.246 milioni, di cui 81.441,7 milioni al citato Programma 3.1. Le previsioni iniziali sopra ricordate possono subire nel corso della gestione alcune modifiche, derivanti potenzialmente da due ordini di fattori: variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame e variazioni introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2020.
  Con riferimento al Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, il disegno di legge di assestamento 2022 registra limitate variazioni in ragione di modifiche introdotte in forza di atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2020, con una riduzione di 47,3 milioni di euro attinenti a una riduzione del Fondo per il recepimento della normativa europea (capitolo 2815).Pag. 126
  Evidenzia poi come risulti assai più significativa, e pari a un aumento di 1.100 milioni in competenza che in cassa, la variazione in aumento proposta con il disegno di legge di assestamento. Tale variazione in aumento è dovuta all'incremento del gettito dei dazi doganali, conseguente alle maggiori importazioni da Paesi extra Ue, che determina un conseguente incremento del contributo dovuto, quale spesa obbligatoria, al bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali (capitolo 2752). Risulta invece invariato il contributo dovuto a titolo di risorse proprie RNL e IVA (capitolo 2751). Risultano inoltre apportate variazioni in aumento in conto residui per circa 45 milioni, corrispondenti a spese obbligatorie derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di giustizia UE (capitolo 2816).
  Evidenzia quindi che in conseguenza delle variazioni descritte, nel disegno di legge di assestamento 2022 sono riportate le seguenti previsioni assestate per il triennio di competenza, uguali sia in termini di competenza che di cassa (salvo diversamente specificato), per i capitoli inclusi nel Programma 3.1 – Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE:

   cap. 2751 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA, invariato rispetto alle previsioni iniziali, reca uno stanziamento pari a 19.670 milioni per il 2022, 18.865 milioni per il 2023 e 19.950 milioni per il 2024;

   cap. 2752 – Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali, con una variazione in aumento di 1.100 milioni rispetto alle previsioni iniziali 2022, reca uno stanziamento di 3.500 milioni per il 2022, 2.500 milioni per il 2023 e 2.600 milioni per il 2024;

   cap. 2814 – Fondo da ripartire per la realizzazione dei progetti di gemellaggio relativi al programma «Phare» dell'UE, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca uno stanziamento di 46 mila di euro per il 2022 e di 106 mila euro annui per il biennio 2023-2024;

   cap. 2815 – Fondo per il recepimento della normativa europea da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra una riduzione per atti amministrativi di 47,3 milioni, con uno stanziamento di 165,9 milioni per il 2022, 180 milioni circa per il 2023 e 181 milioni per il 2024;

   cap. 2816 – Somma da corrispondere per il pagamento degli oneri finanziari derivanti dalle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'UE, che, rispetto alle previsioni iniziali 2021, registra variazione in aumento in conto residui per 44,9 milioni, recando, per il 2022, uno stanziamento di 261 milioni in competenza e cassa, cui si aggiunge uno stanziamento di 145,2 milioni in conto residui. Per gli anni successivi gli stanziamenti ammontano a 311 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024, sia in termini di competenza che di cassa;

   cap. 2817 – Somme da corrispondere per il ripiano delle anticipazioni di tesoreria per aiuti PAC, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca uno stanziamento di 700 milioni annui per il triennio 2022-2024;

   cap. 7493 – Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, invariato rispetto alle previsioni iniziali 2021, reca stanziamenti pari a 7.890 milioni per il 2022, 8.093 milioni per il 2023 e 8.088 milioni per il 2024;

   cap. 8003 – Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU – Italia, istituito dalla legge di bilancio per il 2021, reca stanziamenti, invariati rispetto alle previsioni iniziali, pari a 50.307 milioni per il 2022 e 53.623 milioni per il 2023.

  In conclusione, preso atto che non vi sono richieste di intervento, pone in votazione le relazioni formulate in senso favorevole sui disegni di legge all'esame (vedi allegati 1 e 2).

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 12.45.